ilTorinese

Google premia il lavoro del “Torinese”

E’ un riconoscimento al lavoro giornalistico al tempo del Covid, quello che “Il Torinese” ha ricevuto  da Google, attraverso il  Journalism Emergency Relief Fund, il fondo per l’emergenza che il motore di ricerca più noto al mondo ha costituito durante il lockdown per sostenere chi si occupa di informazione locale.

Un progetto che coinvolge tutto il globo. Le testate locali, dice  il direttore delle news di  Google Richard Gingras nel presentare l’iniziativa «sono una risorsa vitale per mantenere connesse nel migliore dei modi le persone e le comunità».

Aggiunge Riccardo Terzi,  Google Head of News & Publishers Partnerships, Italy & CEE: «Google si interessa al giornalismo locale per diversi motivi,  come l’innovazione di prodotto, la ricerca di nuovi modelli di business e  la gestione dei dati. E’ alla ricerca di soluzioni e nuovi strumenti per sostenere un giornalismo di qualità. Poiché le risorse per l’innovazione non sono sempre alla portata di tutti, la società ha deciso di investire proprio su questo a diversi livelli, anche su realtà molto locali ma che rappresentino esperienze di qualità».

Una iniziativa che, al di là dei fondi riconosciuti, che se non cambiano le sorti di una realtà editoriale sono comunque molto preziosi,  rappresenta soprattutto un segnale di attenzione – forse l’unico finora manifestatosi -nei confronti di piccole testate che cercano di offrire un’informazione il più possibile completa ai  cittadini su quanto sta accadendo in questa difficile fase.
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Un segnale che ci si aspetterebbe da parte delle istituzioni. Appunto, e le istituzioni? Non pervenute.

Ai nastri di partenza l’inaugurazione di Otium Pea Club. Green Pea, 8 dicembre

Manca poco finalmente all’apertura di Green Pea e di Otium Pea Club. L’inaugurazione iniziale programmata a fine estate è stata posticipata all’8 dicembre per motivi ovvii ed a tutti conosciuti.

Come spesso succede è dalle intuizioni migliori che nascono quei progetti che poi, a loro volta, si trasformano in realtà. Green Pea ne rappresenta il tipico esempio; costituisce il primo superstore della sostenibilità” torinese e green retail park al mondo,dedicato all’arredamento e all’abbigliamento tutto rigorasamente ecofriendly. La famiglia Farinetti, che ha ideato il progetto e realizzato questa intuizione, ha scelto l’area di Torino a fianco ad Eataly, al Lingotto, e la creazione di Green Pea è avvenuta completamente nel rispetto dell’ambiente, riscaldato da energie rinnovabili e arricchito da un bosco di alberi.

All’ultimo piano di Green Pea sorgerà Otium Pea Club, il nuovo spazio destinato all'”ozio creativo”.

Per comprendere quale sia stata l’intuizione da cui si è partiti bisogna tornare indietro nel tempo di circa 2500 anni quando filosofi quali Aristotele, Platone, Socrate e Pericle, cambiarono il mondo con le loro idee sui concetti di bellezza e democrazia, ma soprattutto inerenti il concetto di tempo e sul migliore uso che l’uomo ne potesse fare, l’”ozio” appunto.

2500 anni dopo, il sociologo contemporaneo Domenico De Masi ha rielaborato il concetto di “ozio” e ne ha ideato il concetto contemporaneo di “ozio creativo” inteso come sintesi di lavoro, studio e gioco.

Questa è l’idea a cui si ispira il rooftop Otium Pea Club.  Non sarà quindi un “ozio” in senso stretto o quello a cui tutti possono pensare subito, sarà un “ozio creativo”, come ci ha confermato Pier Rosito Co-fondatore di To-Be Events, l’agenzia torinese specializzata in eventi eno-gastronomici, che già collabora, nel campo della comunicazione, con Eataly.

Otium Pea Club rappresenta il primo esempio di Member Club dedicato al perseguimento di un “ozio creativo” con un upgrade culturale e filosofico nei contenuti della sua offerta, che lo differenzieranno sostanzialmente da altri Club analoghi presenti in Italia, essendo questi ultimi maggiormente orientati al solo concetto di fitness. Inoltre i soci, durante la fase di selezione propedeutica per l’ammissione al Circolo, non verranno discriminati per estrazione o gerarchia sociale, come spesso accade nella maggior parte dei MemberClub sparsi in giro per il mondo. Si cercherà poi di garantire una pari distribuzione di soci tra uomini e donne ed i minori di 18 anni non verranno ammessi.

Otium Pea Club rappresenta uno spazio di 600 mq tra lounge bar e Spa, che avrà come obiettivo quello di realizzare un “ozio creativo”, ben lontano e diverso dal concetto di “ozio”, inteso come inerzia.

L’obiettivo principe sarà quello di dare l’opportunità ai propri soci di recuperare, prima, e riappropriarsi, poi, del proprio tempo. Verrà data la possibilità ad ognuno di poter lavorare in un ambiente ecofriendly e progettato secondo una filosofia green, secondo la modalità più in voga del momento, lo smart working, senza dimenticare la sala meeting, a disposizione per eventi di lavoro o per incontrare i propri clienti, nel rispetto fin da subito della normativa anti Covid.

A conferma della filosofia green ed ecofriendly volta a sfruttare le risorse geotermiche disponibili da una falda acquifera, posizionata a quaranta metri di profondità per esempio, arriverà l’acqua alla temperatura di 18 gradi.

Otium Pea Club sarà aperto per i soli soci e i loro ospiti per un massimo di due a volta, dalle 10 alle 19, e tutti coloro che lo frequenteranno avranno a disposizione non solo un cocktail bar, dietro il quale lavorerà uno dei migliori barman torinesi Giorgio Lupi, ma anche una ampia proposta gastronomica, che spazierà dalla colazione all’after dinner, passando per il pranzo,l’aperitivo e la cena (su prenotazione). A questo si aggiunge tutta una zona dedicata al Wellness che includerà una piscina e una Spa. La piscina sarà a sbalzo, unica nel suo genere, con vista sulle Alpi, e avrà una lunghezza di 20 metri, sospesa per la maggior parte della lunghezza ad una altezza di 21 metri e riscaldata in inverno. La Spa, invece, metterà a disposizione dei proprio soci una vasca idromassaggio, bagno turco, sauna e sale massaggi.

Aristotele Platone Socrate e Pericle vi faranno compagnia.

Buon ozio creativo!

Emanuele Farina Sansone

Se il Salone del libro diventa “comunale”

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni    Il Salone internazionale del libro “Vita nova” aperto ieri a Torino rivela tutte le difficoltà create dal Covid e si rivela un’impresa di cortissimo respiro culturale

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Quando venne scelto Nicola La Gioia a dirigere il Salone ,si capì subito che quella scelta, così dettata da motivazioni prevalentemente  politiche ,non avrebbe potuto portare a buoni risultati  e infatti il Salone  si impantanò subito nelle polemichette sull’editore del libro di Salvini a cui venne negato lo spazio espositivo che aveva regolarmente acquistato.
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Ma che adesso La Gioia voglia farci passare per Salone internazionale del libro venti lezioni da alcuni teatri italiani e promozioni librarie in 34 librerie torinesi  con un po’ di bonus da dieci euro riservati a studenti piemontesi  (malgrado le scuole chiuse), appare un’ azione  leggermente sfrontata e priva di significato e di respiro editoriale. Utilizzare il Salone internazionale per dare un po’ di soccorso a 34 librerie torinesi in difficoltà’ ci sembra una scelta assai discutibile  che riporta il Salone, che raramente fu davvero internazionale, ad ambito comunale, come le tante iniziative simili che si tengono in Italia per promuovere il libro. Era una cosa da non fare perché non consona con le tradizioni del Salone la cui caratteristica era il pluralismo e il fervore di iniziative promosse da grandi  e piccoli editori. Non basta mettere in un programma Saviano e Sgarbi per garantire la pluralità delle voci, così come  non bastano 34 librerie  torinesi per dare l’idea anche remota  di quello che era il Salone in passato. E’ un Salone fatto con i fichi secchi per fare un favore a 34 librai che  ci auguriamo possano trarne  un qualche auspicabile e legittimo  profitto in tempi difficili.
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Un appoggio appunto forse utile per sostenere questi librai in affanno, ma non certo per sostenere  la cultura intesa in modo adeguato. In ogni caso  un progetto di difficile realizzazione, considerato il divieto di assembramento anche nei negozi. Nessuno può pretendere grandi cose da  una Torino divenuta zona arancione, ma nessuno sentiva la necessità di una edizione così ridotta da far apparire il Salone un’iniziativa totalmente  priva del suo spirito originario. Il libraio Pezzana che fu il vero ideatore del Salone, non avrebbe mai pensato ad una cosa del genere perché il libraio Pezzana, ideando il Salone, seppe andar oltre gli interessi delle librerie torinesi. Cercando sul sito del Salone  non appare  inoltre un programma concreto e non capisce cosa accadrà nelle 34 librerie che hanno aderito al progetto a cui auguriamo la massima fortuna anche se non contribuisce certo a riaffermare il nome di  Torino come città del libro che la fine miserevole della UTET Grandi  opere ha definitivamente cancellato. Appare emblematico dell’ importanza di questo Salone “ internazionale“ il fatto che il settimanale “Torinosette“  gli dedichi  un articolo a quattro colonnine, il doppio dello spazio riservato ad un  piccolo convegno da remoto su Vittorio Emanuele II i cui relatori sono così noti da non essere neppure nominati.
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Scrivere a quaglieni@gmail.com

In manette ladro di bicicletta sottoposto all’obbligo di firma

Gli agenti del Commissariato Dora Vanchiglia lo arrestano in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere

 

Un cittadino marocchino di 36 anni, condannato il 9 Novembre scorso alla reclusione in carcere per l’espiazione di una pena di 8 mesi a seguito della commissione di un furto con destrezza lo scorso mese di giugno, e sottoposto, in sostituzione  della pena detentiva, alla misura dell’obbligo di firma,   è stato sorpreso appena 7 giorni dopo all’interno di un cortile di via Scarlatti, intento a forzare il lucchetto di una bicicletta , avvalendosi di arnesi atti allo scasso. Nel contesto, si è reso protagonista di una violenta reazione nei confronti dei poliziotti della Squadra Volanti intervenuti per arrestarlo. L’episodio è accaduto a pochi giorni dalla sostituzione della misura detentiva con quella meno afflittiva dell’obbligo di firma. Il Tribunale Ordinario di Torino ha quindi ritenuto di applicare nei confronti del 36enne la misura cautelare della custodia in carcere. La misura è stata eseguita il 26 Novembre dagli agenti del Commissariato Dora Vanchiglia.

Il digiuno di Volt per la legalizzazione della cannabis

Dal 30 novembre 6 volters torinesi stanno digiunando a turno per sensibilizzare le istituzioni circa le importanti implicazioni della piena legalizzazione della Cannabis. 

Volt ha deciso di aderire allo sciopero della fame organizzato da Meglio Legale e Fuori luogo: uno sciopero a staffetta per sostenere la legalizzazione della cannabis ad uso terapeutico.

Anche Volt chiede alle Istituzioni di “aggiornare le decisioni sulla cannabis. Aggiornarle sulla base degli sviluppi politico-scientifici in corso in tutto il mondo e intonarle al buon senso di chi cerca di vivere liberamente scelte individuali, terapeutiche o professionali.”

Potrete seguire il digiuno dei Volters e le motivazioni per questo sciopero sulla nostra pagina Facebook: 

lunedì 30 novembre: Ricardo Regis

martedì 01 dicembre: Claudia Ciuraru

mercoledì 02 dicembre: Eleonora De Salvo

giovedì 03 dicembre: Gaia Russo

venerdì 4 dicembre: Teresa Sari

sabato 5 dicembre: Stefano Calderan

(foto archivio)

Magliano: “Alleggerire gli ospedali e riprendere visite e cure ambulatoriali”

In questa fase di perdurante emergenza occorre puntare forte sul Covid-Hospital di Torino Esposizioni (attualmente ci risultano tassi di occupazione bassissimi) per alleggerire gli Ospedali del territorio e riprendere tutte le attività ambulatoriali, come da me più volte richiesto in Consiglio Regionale con i miei atti. Anche patologie diverse  dal COVID-19 rischiano di avere conseguenze immediate e drammatiche. Condivisibile la richiesta da parte del collega Tresso di istituire un monitoraggio periodico dei dati relativi all’assistenza specialistica di comunità erogata dai Poliambulatori territoriali pubblici.
 
Evitare l’interruzione delle prestazioni specialistiche erogate dai Poliambulatori Territoriali pubblici significa tutelare i piemontesi, specialmente anziani o con situazione di pluripatologia. In questa fase di perdurante emergenza è fondamentale, come da me ripetutamente richiesto in Consiglio Regionale con i miei atti, puntare sul Covid Hospital (presso il quale attualmente ci risultano tassi di occupazione bassissimi) approntato al V Padiglione di Torino Esposizioni al Valentino, per alleggerire gli Ospedali. Sostengo pienamente la proposta di Ordine del Giorno presentata in Consiglio Comunale dal collega Tresso: è fondamentale riprendere anche le visite categorizzate come programmate e differibili, che corrispondono pur sempre ad altrettanti casi di piemontesi che necessitano cure mediche. Il personale medico e sanitario dedicato alle visite ambulatoriali e specialistiche torni a occuparsi di questi ambiti: evitiamo così un ulteriore allungamento delle liste d’attesa, che sarebbe non più smaltibile in tempi ragionevoli.
 
Silvio Magliano – Capogruppo Moderati in Sala Rossa e a Palazzo Lascaris

Gli adeguamenti di privacy per le imprese

Fare impresa nel 2020 richiede attenzione verso molteplici campi e comporta per l’imprenditore fare anche i conti con numerosi adempimenti legali e fiscali. Tali adempimenti non sono sempre di facile e agevole comprensione, per quanto essi siano, molto spesso, di importanza centrale per uno svolgimento dell’attività che sia corretto e conforme alle norme di legge.

Tra questi adempimenti uno è in particolare all’attenzione delle aziende da ormai più di due anni: gli adeguamenti in materia di privacy. Vista la vastità e la complessità tecnica del tema, ci siamo rivolti allo studio legale e fiscale torinese “Lexchance tax & legal”, nella persona degli avvocati Elena Ferraris, Valentina Dicorato ed Enrico Autero, per chiedere loro lumi sulla materia. “Dal maggio 2018 – spiega l’avvocato Elena Ferraris – è entrato in vigore il regolamento dell’Unione europea n. 679/2016, meglio noto come “GDPR”, che ha rappresentato una grande svolta per la tutela dei nostri dati personali.

Il legislatore europeo con il GDPR ha, infatti, focalizzato l’attenzione sulle modalità di raccolta e di trattamento dei dati personali sia dei clienti sia dei dipendenti, da parte delle aziende; il predetto focus prescinde dal fatto che i dati vengano raccolti online (ad esempio sul sito aziendale) oppure nella vita reale”.
“Il dato, infatti – prosegue l’avvocato Valentina Dicorato – è considerato la moneta di scambio dell’era moderna e, per questa ragione, si è resa necessaria una tutela ad hoc, volta a regolamentare tanto il trattamento e la lavorazione “interna” quanto, e soprattutto, la “trasmissione o comunicazione” a terzi.
A seguito del sopra citato intervento legislativo, è dunque sorta l’esigenza per le imprese di rendere la propria organizzazione “compliance” (conforme) a quanto richiesto dal GDPR.
In prima battuta questi nuovi adempimenti possono sembrare numerosi, ostici e di difficile esecuzione; ciò, però, non corrisponde al vero, in particolar modo nel caso in cui si analizzi la normativa da una prospettiva propositiva, ovvero nell’ottica di trasformare l’adeguamento alla privacy come un’opportunità di crescita aziendale (oppure di incremento del business), affiancati da professionisti competenti.

Infatti, lungi dall’essere unicamente l’ennesimo “intoppo” burocratico, i nuovi accorgimenti in materia di privacy, siano essi relativi al sito internet, alla newsletter o all’informativa, possono trasformarsi in un ottimo biglietto da visita anche in ambito marketing”.
“Adottando, appunto – prosegue l’avvocato Enrico Autero – un’adeguata ‘privacy policy’ ( termine con cui si definisce l’insieme degli accorgimenti per il trattamento dei dati personali ) l’impresa potrà far comprendere al proprio cliente che i suoi dati sono al sicuro e, di conseguenza, egli sarà più invogliato ad acquistare il bene o il servizio offerto. E’ evidente come ciò rappresenti un’interessante opportunità per coniugare il rispetto della legge – il GDPR – all’incremento della propria reputazione.
Non da ultimo, vi è ancora un ulteriore rilevante aspetto da non sottovalutare; alle aziende virtuose dal punto di vista dell’adeguamento alla normativa privacy non sono applicabili le ingenti sanzioni stabilite dal GDPR.

In effetti, il mancato adeguamento alla normativa implica, per sé solo, la possibilità per l’azienda di essere sottoposta a sanzioni di natura amministrativa, parametrate da un lato all’entità della violazione e dall’altro al fatturato dell’azienda stessa. Non solo. I soggetti che si saranno resi responsabili della violazione, unitamente all’azienda, potranno risponderne anche in sede penale (o di responsabilità amministrativa dipendente da reato per l’azienda, ma sempre di fronte al giudice penale).
Pacifica, quindi, la necessità – e non solo l’obbligo – di rendere l’azienda adeguata ai principi dettati in materia di trattamento del dato personale, è opportuno che risulti altrettanto palese come, ad oggi, essere ’compliance’ alla privacy significhi anche, come rovescio diretto della medaglia, ottenerne un tornaconto a livello di sicurezza e soddisfazione del cliente/utente finale. Pertanto è evidente che l’adeguamento al GDPR, da intoppo burocratico dispendioso per le aziende, può e deve diventare l’opportunità da cogliere per migliorare e incrementare le proprie prestazioni (o il proprio business)”.

Mara Martellotta

Non rispetta l’ordine di lasciare l’Italia e spaccia: arrestato

Cinque arresti negli ultime 6 mesi ed un ordine a lasciare il territorio nazionale notificatogli nel mese di Luglio non hanno sortito alcun effetto per il cittadino gabonese quarantunenne solito stazionare nei pressi del bar Brin, sito nell’omonimo Corso.

 

Controllato dagli agenti del Commissariato Madonna di Campagna la sorsa settimana, l’uomo occultava all’interno della scarpa destra un pezzo di giornale contenente due pezzi di “crack” già suddivisi in dosi. L’uomo, privo di attività lavorativa, irregolarmente residente in Italia, è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e  sanzionato per mancata osservazione delle disposizioni in merito di prevenzione della pandemia da Covid-19.

Evry aka Enrico Matheis, il nuovo singolo è “Jacq”

Quando note di colore e di musica diventano un’unica arte
https://www.youtube.com/watch?v=YtHcu4EYDPg&feature=youtu.be

“Jacq” è il nuovo singolo di Evry, al secolo Enrico Matheis, dedicato a Jacq, il pittore dei volti…senza volto!

Enrico vuole omaggiare l’arte del pittore che ha di particolare il fatto che nessuno conosca il suo viso. Il suo anonimato è forse l’elemento che lo rende ancora più interessante, ma lui sostiene che non è importante conoscere il suo viso perché “il giudizio deve essere sul lavoro e non sulla persona”. Il progetto unisce due forme d’arte apparentemente parallele e distanti tra loro, ma che si ritrovano amalgamate armoniosamente tra note di colore e di musica che compongono il quadro audio e video del brano. L’idea di unire arte e musica in “Jacq” è solo l’inizio, poiché mette le basi di un’iniziativa più ambiziosa che intende sviluppare una forma di comunicazione diversa nei giovani, coinvolgendo, in un progetto itinerante, scolaresche e laboratori artistici.

Chi è Jacq
I suoi lavori esaltano i caratteri più reconditi delle persone che ritrae e la sua fama è internazionale. Le sue opere sono esposte anche al Moca di Montecatini Terme, tra un Mirò ed un Henry Moore. Il Metastasio gli ha commissionato quindici ritratti che in questi giorni stanno comparendo sulla sua pagina Instagram. Di Lui ha parlato anche Vanity Fair.
I passanti delle vie e delle piazze sono inconsapevoli modelli dei suoi quadri ed hanno tutti la particolarità di apparire altrettanto “anonimi” come chi li ritrae.
“Jacq chi è? Se lo cerchi nei suoi volti sarà lui a trovare te”

Chi è Evry (Enrico Matheis)
Chi segue i talent forse ricorderà la decima edizione di X Factor dove nel più o meno vicino/lontano 2016 Enrico Matheis si proponeva in questo contest canoro. Lo chiamavano il barman di Prato. Enrico è un talento, ha capacità e una voce calda, piacevole. Una di quelle voci che ti rimangono in testa. Un cantante con il dono dell’interpretazione. Lo si capisce anche solo da un minuto scarso di video. Gli allora giudici di X Factor, Manuel Agnelli ed Arisa, avevano speso parole importanti su di lui. Memorabile una sua interpretazione di “Nel blu dipinto di blu” cantata a cappella. Interpretazione da brividi. Qualcuno ricorderà anche l’uscita del suo EP d’esordio realizzato con il crowdfunding.
Un personaggio poliedrico, con grande creatività e con la capacità di essere uno, nessuno e centomila. In una parola, una promessa. Uno spirito libero.
Realizza anche una collaborazione con Cristiano Malgioglio, “Notte perfetta“, e un bellissimo brano molto fresco ed estivo “Stessa spiaggia, stesso male“, con Il Sogno di Jek. Enrico Matheis è un personaggio carismatico, simpatico ed è puro talento. Prato non può tenersi tutto per sè un artista così. Nel 2020, la sua popolarità è esplosa sui social, grazie alle sue parodie che hanno reso molto più vivibile il lockdown, come quella interpretata sulla base di “Viceversa”, la nota canzone di Francesco Gabbani, seconda classificata all’ultimo Festival di Sanremo.
Su Instagram inventa sketch divertenti dove dà vita ai suoi personaggi, nel puro spirito toscano degno del grande Giorgio Panariello. Esordirà come attore nel film thriller “The day of Revenge” al fianco di Tomas Arana, il grande attore hollywoodiano, per la regia di Matteo Querci, e per la produzione Giulio Michelagnoli e di Paolo Odierna, produttore ma anche presidente ed organizzatore di Nexxt, la fiera sul “made in Italy” più grande in California che si tiene a ogni anno a Los Angeles.
“Un progetto che vuole far incontrare due forme d’arte diverse. La Musica e la Pittura. E’ stato un po’ difficile far quadrare tutto tra un lockdown e l’altro ma ci siamo riusciti. Il suo anonimato è stato proprio l’elemento che mi ha stimolato nell’avvicinarlo. Ma soprattutto mi stimolava scoprire come mai Jacq dipinge i suoi volti senza gli occhi, che sono lo specchio dell’anima. Questi due elementi mi hanno dato l’ispirazione”.


“La sfida, o forse più una scommessa, è stato proprio la realizzazione del videoclip. Volevamo mettere in risalto che si potesse unire le nostre due forme d’arte in un video. E la sua idea geniale è stato quello di dipingere me nel video. Vi piacerà, vedrete Il resto, sta nel testo del brano”.
Dichiarazione di Jacq
“Cosa possono fare insieme un cantante e un pittore? Questa è la domanda che mi sono posto la prima volta quando ho parlato con Enrico Matheis, in arte Evry. Ci siamo sentiti per la prima volta a Gennaio per un reciproco scambio di stima. Poi a Marzo, quando Evry mi ha ricontattato dicendomi che aveva scritto una pezzo musicale che parlava di me, sono rimasto di stucco. Onestamente non capita tutti i giorni di ricevere un messaggio del genere.
L’anima del mio lavoro artistico è in questo brano perchè coglie l’essenza di ciò che rappresento: l’anonimato, la vernice che scorre nelle vene, le persone che si domandano chi io sia e i loro rapporti intimi personali.
Questa canzone è diventata il punto di partenza per un’entusiasmante collaborazione artistica che ha prodotto un dipinto e un video musicale che racchiude le cose che ognuno di noi sa fare meglio: io dipingere e lui cantare.
E’ un grande onore essere d’ispirazione ad altri artisti perché significa che la mia arte è diretta, comprensibile e colpisce dritta al cuore. Ringrazio Enrico per avermi regalato questa canzone che porterò lungo il mio cammino artistico”.

Zetatielle s.r.l. Communication & Events
Ufficio Stampa: Tina Rossi – tina.rossi@zetatielle.com

“Abbiamo scelto”: le proposte di Balletto Teatro di Torino

Caro Direttore,

abbiamo scelto, in questi mesi di incertezza e di attesa, di fare del tempo un nostro complice, servendoci del suo vuoto come una tela bianca da riempire.

 

Abbiamo scelto di non aspettare, ma di continuare a lavorare affinché la speranza sia nutrita di forma e  sostanza.
Nasce Una Stagione, nuova nella sua complessità, ma sempre fedele a se stessa  in quanto a spirito e autenticità dei singoli enti che la compongono.

Rivolimusica e Teatro Fassino possono finalmente ampliare il partenariato nato alla luce degli stimoli promossi da Rete Performing Arts Compagnia di San Paolo (Maggior Sostenitore), unendosi al Balletto Teatro di Torino.  SCENE viene proiettata nel futuro privo di limitazioni di genere e linguaggi che già si intravedeva dal 2018;  la Musica, il Teatro e la Danza trovano uno spazio comune, e il cartellone 2020 2021 diventa terreno di nuove possibilità.
Tutto questo è destinato ad accadere in un anno complicato, a tratti difettoso, nebuloso.

Noi abbiamo scelto di continuare a creare, per farci largo in una porzione di spazio astratto che sia il più possibile permanente nel tempo e nella memoria. Creare è il nostro modo di “restare” attraverso la rigenerazione, perché la bellezza è un valore che va cercato, espresso, costantemente ricordato.

 

Così abbiamo scelto di lavorare ininterrottamente, con pazienza, con dedizione e determinazione, affinché il nostro ritorno sia il vostro ritorno.

Abbiamo in serbo qualche novità per il mese di dicembre,
continuate a seguirci!

 

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sul web:

https://www.stagionescene.it/ (sito quasi finito!)

http://www.istitutomusicalerivoli.it/rivolimusica/  – Rivolimusica
http://www.ballettoteatroditorino.it/ – Balletto Teatro di Torino
https://www.borgatedalvivo.it/ – Teatro Fassino di Avigliana

 

A breve su youtube: SCENE

#lavoriamopertornare #creiamoperrestare