“Lavorare con la Cina. Opportunità e scambi nella pratica architettonica” un webinar lancia il bando di POLITO Studio
La Cina, con le sue megalopoli e l’altissima densità abitativa, è il paese dove si costruisce di più al mondo, ma ha solo 50.000 architetti, un terzo di quelli italiani. E si tratta quindi di un enorme potenziale di business per i nostri professionisti, ma difficilmente accessibile.
Per fare chiarezza sulle relazioni e le opportunità tra i due paesi, il Politecnico di Torino e l’Ordine degli Architetti di Torino hanno organizzato l’incontro on line Lavorare con la Cina. Opportunità e scambi nella pratica architettonica – Laddove nulla è semplice e tutto è possibile, promosso in collaborazione con TOChina Center dell’Università di Torino e con Fondazione Italia-Cina.
Nel corso dell’incontro, in programma a partire dalle 14, sarà inoltre presentata la call per selezionare 12 gruppi di architetti professionisti che parteciperanno a un percorso biennale di formazione e accompagnamento al mercato cinese.
L’incontro e il bando sono la prima delle iniziative messe in atto nell’ambito di POLITO Studio, il progetto nato dalla sinergia tra il Politecnico di Torino e l’Ordine degli Architetti, per facilitare a professionisti e ricercatori nuove opportunità internazionali.
La call di POLITO Studio prevede che gruppi di lavoro – formati da professionisti, ricercatori e partner cinesi – partecipino a workshop di alta formazione applicata, allo scopo di trasferire loro capacità e reti di relazioni, utili a candidarsi a progetti reali e concorsi di architettura in Cina.
Il simposio verrà introdotto dal rettore del Politecnico Guido Saracco e dal presidente dell’Ordine degli Architetti di Torino Massimo Giuntoli in un confronto con Roberto Pagani, addetto scientifico del Consolato Generale d’Italia a Shanghai; Michele Bonino, vice rettore per le relazioni con la Cina del Politecnico di Torino, insieme a Cristina Coscia, vice presidente dell’Ordine degli Architetti, sono ideatori e coordinatori del progetto Polito Studio e presenteranno la call e i futuri sviluppi del programma; a seguire nel corso del focus Cina, scenari e prospettive per gli studi professionali intervengono Massimo Bagnasco, vice Presidente della Camera di Commercio Europea in Cina, sul tema Cina, laddove nulla è semplice, ma tutto è possibile, Giovanni Andornino, direttore del TOChina Center di UNITO, Edoardo Agamennone, Direttore Accademico del ChinaMed Business Program, UNITO, che illustreranno come Impostare un percorso di sviluppo professionale in Cina: italianità ed empatia cognitiva, e infine Filippo Fasulo, Direttore CeSIF – Centro Studi per l’Impresa della Fondazione Italia-Cina, con l’intervento Tra dual circulation e 14mo Piano quinquennale: l’economia cinese post- Covid. In coda alla giornata, moderata da Valeria Federighi del Politecnico di Torino e Urszula Grodzicka del Focus group OAT Rete nazionale e internazionale, saranno illustrati alcuni casi studio di progettazione con la Cina da un gruppo di progettisti e docenti: Francesca Frassoldati del Politecnico di Torino, Michele Armando e Gianmaria Quarta dello studio Quarta & Armando architecture, Edoardo Bruno, ricercatore di POLITO/China Room, Pier Giorgio Turi, presidente ICAF Italy China Architectural Forum e il progettista Fabrizio Fragomeli.
“Il modello di collaborazione tra professionisti e docenti universitari che POLITO Studio sta avviando è innovativo, poiché permette di affrontare i mercati internazionali, come quello Cinese, con l’articolazione di competenze e la massa critica che essi richiedono. Sono convinto che questo progetto pilota in ambito internazionale concorrerà a stabilire anche a livello nazionale nuove sinergie tra mondo professionale e mondo universitario, ancora troppo distanti rispetto ad altri contesti europei” ha dichiarato Guido Saracco, rettore del Politecnico di Torino.
“Con Polito Studio si realizza in concreto uno degli obiettivi che ci siamo dati:sostenere il lavoro degli Architetti e offrire opportunità per guardare ad altri mercati. Grazie alla collaborazione con il Politecnico offriamo una formazione di altissima specializzazione e intercettiamo un mercato di grande potenzialità” ha commentato l’Architetto Massimo Giuntoli, presidente di OAT – Ordine degli Architetti, Torino.
“I professionisti architetti, in particolare i più giovani, devono oggi guardare necessariamente ai mercati internazionali, dove però sono necessari anni per orientarsi e posizionarsi. Il Politecnico di Torino ha maturato, spesso da decenni, solide relazioni in quegli stessi Paesi. L’obiettivo di POLITO Studio è di metterle a fattor comune e di condividere con i professionisti l’esperienza maturata nel tempo in quei contesti. La Cina è ideale come caso pilota, perché tutte le università nostre partner hanno grandi istituti di progettazione, alla ricerca di collaborazioni internazionali” così il professor Michele Bonino, vice rettore per le Relazioni con la Cina, presenta il concept di POLITO Studio.
“POLITO Studio si colloca pienamente nelle strategie operative dell’Ordine, finalizzate a creare opportunità concrete per i propri iscritti. Peraltro, la formula di “incubatore” per accompagnare i professionisti alla predisposizione di dossier di candidatura per bandi di concorso cinesi è sicuramente innovativa, perché passa attraverso un processo di formazione applicata, in cui le capacità di lavorare in team e in modo multidisciplinare allenano alle sfide professionali dell’internazionalizzazione” commenta l’architetto Cristina Coscia, vice presidente OAT e con Bonino coordinatrice di POLITO studio.
Possono partecipare alla call di POLITO Studio tutti gli architetti iscritti all’albo professionale; il form sarà pubblicato l’8 febbraio sul sito di OAT nella sezione dedicata all’internazionalizzazione. Candidature aperte fino all’8 marzo, i risultati saranno pubblicati entro la fine del mese per iniziare il biennio 2021-2023 il prossimo aprile.
OPERE DI ACCOMPAGNAMENTO: PRONTA LA CONVENZIONE PER LA REALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI
Traguardo importante per le misure di accompagnamento alla Torino Lione. La Giunta ha approvato i criteri della Convenzione per le opere di accompagnamento di ‘priorità 2’ da sottoscrivere tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la Regione Piemonte, TELT e FS per regolare i rapporti e le modalità di erogazione delle risorse.
L’elenco delle opere comprende 24 interventi nei Comuni lungo il tracciato italiano della tratta transfrontaliera della Tav per un valore complessivo di 32.129.919 euro.
«Abbiamo lavorato con impegno per compiere un passo importante che consentirà alle amministrazioni locali di procedere immediatamente con la progettazione e l’avvio delle opere senza dover attingere dai bilanci comunali, perché abbiamo ottenuto che venga anticipato il 30% – sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. Adesso andiamo avanti e continuiamo a lavorare per portare sul territorio l’ultima tranche da 56 milioni di euro».
Le linee di indirizzo approvate confermano, innanzitutto, che gli interventi oggetto della convenzione potranno essere rimodulatie che, in caso di revisione, le nuove opere e misure compensative dovranno essere strettamente correlate alla funzionalità dell’Opera e non delocalizzabili e dovranno tenere conto del divieto di finanziare spese correnti con entrate in conto capitale, fermo restando la facoltà di proporre progetti integrati più articolati in cui le spese correnti contribuiscano sensibilmente al raggiungimento dell’obiettivo.
«Dopo i primi 10 milioni per le opere di accompagnamento – sottolinea l’assessore ai Trasporti e Infrastrutture della Regione Piemonte Marco Gabusi – finalmente vediamo la partenza di questo secondo blocco di interventi per un importo tre volte superiore. Come ho sottolineato ieri durante l’audizione alla Camera, ci troviamo ancora in assenza di un Commissario per la Tav, ma fortunatamente dopo molti mesi è stato nominato il Presidente dell’Osservatorio, con l’obiettivo proprio di seguire l’iter delle opere di accompagnamento. Nonostante le richieste spesso inevase, noi andiamo avanti e lavoriamo per assicurare al territorio quegli elementi di sviluppo che le amministrazioni comunali aspettano da tempo».
«Un atto rilevante – sottolinea l’assessore alle Attività Economiche e Produttive Andrea Tronzano – che dimostra l’impegno continuo della Regione per portare avanti le istanze degli amministratori locali e, al tempo stesso, dare continuità a opere utili per lo sviluppo socioeconomico del territorio attraversato dalla Tav».
Con la sottoscrizione della convenzione la Regione Piemonte prenderà impegni precisi. Dovrà infatti sovrintendere e garantire che le eventuali rimodulazioni degli interventi siano coerenti con i criteri approvati. Potrà inoltre gestire in piena autonomia, sentito il Presidente dell’Osservatorio per l’asse ferroviario Torino-Lione, le attività per l’eventuale rimodulazione, sempre nel rispetto dei criteri indicati.
Sarà poi compito della Regione inviare agli altri soggetti sottoscrittori, la relazione annuale di “Attuazione delle misure di accompagnamento dell’Opera”, per le finalità di adempimento informativo da rendere al CIPE. E sempre in tema di comunicazione spetterà alla Regione assicurare nei confronti del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti il flusso delle informazioni per il monitoraggio dell’avanzamento degli interventi. Sarà, infine, la Regione a trasmettere al Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti, le rendicontazioni delle spesesostenute dai soggetti attuatori, ai fini delle richieste al Ministero dell’erogazione delle risorse.
La convenzione dovrà prevedere che le risorse ministeriali previste vengano erogate alla Regione Piemonte oppure, su indicazione di quest’ultima, direttamente ai soggetti attuatori.
Ufficio stampa Assessore ai Trasporti, Infrastrutture, Opere pubbliche, Difesa del suolo, Protezione civile Marco Gabusi
Nel tardo pomeriggio di lunedì, gli agenti del commissariato San Secondo, coadiuvati dal Reparto Prevenzione Crimine e da personale dell’unità cinofila, hanno controllato un esercizio commerciale in zona Santa Rita.
Una volta all’interno gli operatori hanno avuto modo di constatare la presenza di quattro avventori, uno dei quali intento a consumare un aperitivo oltre l’orario consentito mentre altri tre colloquiavano tra loro non mantenendo la distanza interpersonale di almeno 1 metro. Si appurava il mancato contingentamento degli ingressi previsto dalle vigenti normative, vista anche la mancata esposizione del cartello indicante la capienza massima consentita.
A riprova, durante il controllo, altri tre clienti accedevano al locale, quando i poliziotti erano all’interno dell’esercizio.
Alla luce dei fatti, è stata disposta la chiusura provvisoria del locale per cinque giorni e 1200 euro di sanzione sono stati elevati per le violazioni accertate.
Bitcoin, attenti a non abboccare!
Molti adulti amano ancora giocare a Monopoli, lottando fino all’ultimo per costruire case o alberghi in Bastioni Gran Sasso o in Vicolo stretto. E per ore passano di mano migliaia di bigliettoni colorati con i quali ci si sente ricchi.
Se però i giocatori, una volta alzatisi dal tavolo da gioco, continuassero a battersi per conquistare quei bigliettoni, usandoli per comprare un appartamento o un’automobile, sarebbero considerati dei poveri dementi.
Eppure c’è gente che si comporta così, anche se in maniera un po’ diversa (e sicuramente più pericolosa). Sono quelli che comprano i “bitcoin”, la moneta elettronica inventata da un estroso giapponese (tal Satoshi Nakamoto; ma non è sicuro che il nome sia reale, nessuno l’ha mai conosciuto di persona…) che ha rapidamente conquistato un vasto numero di utilizzatori.
Di cosa si tratta?
È una moneta virtuale che si può acquistare solo su Internet cedendo dollari o euro “veri” e aprendo un deposito che può essere utilizzato per fare acquisti presso tutte le aziende che accettano la nuova valuta o per trasferire liquidità ad altre persone o aziende.
L’idea alla base dei bitcoin è quella di creare una valuta indipendente da ogni tipo di autorità e di effettuare pagamenti elettronici a livello globale senza controlli, in maniera istantanea e anonima.
Dal 2009 (quando ufficialmente il bitcoin si è affacciato sulla ribalta) la diffusione è stata esponenziale; ma la breve storia del bitcoin è stata accompagnata da gravi scandali ed ancora oggi è avvolta in una coltre di misteri.
I misteri più fitti riguardano la “creazione” della valuta che pare sia “regolamentata” dal suo inventore con sistemi rigidi che impediscano una circolazione eccessiva e non controllata (ma nessuno conosce esattamente il cosiddetto algoritmo, cioè la formula che crea al bitcoin).
Altri misteri riguardano il valore della moneta, che non è legata a fattori economici come avviene ad esempio per il dollaro, l’euro, la sterlina e qualunque altra moneta nazionale, ma agli umori di chi compra e vende. E le quotazioni di questi anni hanno dimostrato quanto il cambio del bitcoin sia pericolosamente volatile: nel 2012 “valeva” 14 dollari, nel 2013 739, a fine 2014 era crollato a 315.
Da allora è iniziata una cavalcata che sembra inarrestabile, portando la criptovaluta fino ai massimi di oltre 40.000 dollari (calando nelle ultime settimane a 33.000).
Probabilmente nessuno (tranne il fantomatico Nakamoto) ha acquistato il bitcoin a 14 tenendolo fino ad oggi e guadagnando qualcosa come il 235.700%. A guardare il grafico delle quotazioni vengono le vertigini…
Ma poniamoci una domanda: a cosa serve il bitcoin?
Come “moneta” la prima funzione dovrebbe essere quella di essere spesa per acquisti. Ma in questo settore la delusione è enorme: cercando su Internet negozi ed esercizi commerciali che accettano bitcoin in pagamento si trovano smilzi elenchi farciti però da frasi roboanti. Secondo il servizio di CoinMap in Italia “le possibilità per pagare con il Bitcoin sono numerose. Le città con più esercenti che accettano il Bitcoin sono Roma e Milano, con ben 36 luoghi per ciascuna città”. A Roma ad esempio, è presente una birreria chiamata “Beer Time”, poi ci si imbatte nell’Albergo Bachmann, situato nel comune del Renon e si ha notizia della Cascina La Famò a San Marzano Oliveto, dell’Hotel Residence Gallery ad Alba Adriatica, e di altri esercizi turistici come Castello Michelina, (Bed & Breakfast in provincia di Crotone), La Chiesa di Sopra (Bed & Breakfast a Ravenna)…
Diciamoci la verità: una montagna di miliardi in circolazione per dormire in un decoroso bed & breakfast vale la pena?
La realtà viene alla luce leggendo i messaggi all’interno dei siti che reclamizzano il bitcoin.
Si leggono frasi come: “Le transazioni Bitcoin sono rese sicure grazie alla crittografia a livello militare. Nessuno può addebitare il tuo denaro o effettuare pagamenti sul tuo conto.”, oppure “Non c’è alcuna banca che rallenti il processo, che pretenda spese esorbitanti o che blocchi il trasferimento. È possibile trasferire dei bitcoin ai propri vicini di casa esattamente allo stesso modo in cui si può trasferirli ad un membro della propria famiglia, che viva in un altro continente.” E infine: “È anche possibile inviare un pagamento senza rivelare la tua identità, proprio come avviene con i soldi veri.”
Ecco alcuni “vantaggi” che sono stati sfruttati per alimentare enormi transazioni illegali legate alla droga o al commercio di armi; la frase magica “senza rivelare la tua identità” stimola sicuramente più un criminale che un normale risparmiatore…
Anche per questo motivo in Cina e in Giappone la valuta è stata praticamente vietata, impedendo che possa essere negoziata contro una valuta legale. In Italia, invece, tutto tace e il bitcoin si diffonde. Consob e Banca d’Italia da tempo hanno aperto indagini, hanno effettuato ponderosi studi, hanno inserito avvertimenti sui loro siti, ma non hanno preso alcun provvedimento per impedire alla criptovaluta di diffondersi come strumento speculativo. E nel frattempo è stata costituita addirittura un’Associazione, Bitcoin Foundation Italia, per sostenerne la diffusione.
Avviso per i lettori: state alla larga, se volete acquistare un libro su Amazon o un frullatore da Expert, usate la vostra cara, vecchia, ma tranquilla carta di credito, oppure usate un sistema “primitivo”, ma sicuramente efficace, andando in un negozio e portando via il pacchetto pagando (se volete l’anonimato) in contanti.
E i miliardi continuate ad accumularli, senza rischi, giocando a Monopoli…
Gianluigi De Marchi
demarketing2008@libero.it
A Torino è attiva una rete di 20 sensori che monitorano lo smog direttamente dai balconi dei cittadini!
La startup Wiseair ha distribuito sui balconi di 20 Ambassadors torinesi Arianna, il vaso da balcone che misura la qualità dell’aria. Da oggi tutti i cittadini possono controllare la qualità dell’aria in tempo reale scaricando l’app Wiseair
Wiseair è un progetto nato da 5 giovani ingegneri del Politecnico di Milano con la missione di permettere ai cittadini di accedere ad informazioni chiare e trasparenti riguardanti la qualità dell’aria e attraverso queste informazioni promuovere una nuova attitudine volta a riportare l’aria pulita nelle nostre città.
L’ingrediente segreto del progetto è Arianna, un vaso da balcone che monitora la concentrazione di particolato nell’aria. A partire dai dati forniti dalle Arianne ospitate sui balconi dei cosiddetti Ambassador, tutti i cittadini possono conoscere la qualità dell’aria nel proprio quartiere tramite App, stimolando la nascita di community di cittadini consapevoli che possano guidare il cambiamento.
Dopo aver distribuito una rete di oltre 100 sensori nella città di Milano, Wiseair ha lanciato un nuovo progetto di community dedicato alla città di Torino. Le prime 20 Arianne sono state distribuite gratuitamente selezionando i cittadini torinesi che più di tutti rispecchiavano i valori e lo spirito del progetto. Alla luce di oltre 1000 candidature ricevute, gli Ambassador sono stati selezionati e i sensori sono stati installati sui loro balconi!
Attualmente quindi una prima rete di 20 sensori è distribuita capillarmente nella capitale piemontese e tutti i cittadini possono accedere ai dati raccolti in tempo reale. Per conoscere la qualità dell’aria a Torino basta scaricare l’applicazione Wiseair direttamente dagli store. A partire dai dati raccolti dai sensori cittadini l’applicazione è in grado di mostrare la qualità dell’aria in ogni punto della città, mostrando anche il trend storico giornaliero, mensile e annuale.
Il progetto non si ferma soltanto qua. L’obiettivo è usare queste informazioni per creare un movimento consapevole, che in modo proattivo e propositivo aiuti l’amministrazione nell’affrontare il problema dell’inquinamento. La community è radunata sul gruppo Faceboook ITALIA ARIA PULITA | Wiseair community, che oggi conta diverse migliaia di cittadini e due grandi sottogruppi, Milano Aria Pulita e Torino Aria Pulita, le due città che per prime hanno aderito al progetto Wiseair.
Il progetto Torino Aria Pulita è stato sostenuto da tantissime realtà locali che stanno dando il loro supporto, tra le quali Comitato Torino Respira, Bike Pride e Dott. Questo è l’inizio di un progetto collaborativo che ha l’ambizione di affrontare il tema dell’inquinamento in modo concreto e attivo. Partendo direttamente dallo spirito civico dei cittadini stessi.
Per maggiori informazioni sul progetto Torino Aria Pulita e sulla startup Wiseair:
www.wiseair.vision/community
Rinviata la Granfondo di Alassio
Inizialmente prevista per il 14 marzo 2021,
la Granfondo Alassio, in accordo con il Comune di Alassio, viene spostata al 17 ottobre 2021 a causa di problemi legati al territorio.
Appuntamento quindi al 17 ottobre 2021 per vivere ancora una volta una delle manifestazioni amatoriali più apprezzate in Italia e all’estero.
Nei giorni scorsi gli agenti del commissariato Dora Vanchiglia hanno effettuato una serie di passaggi nella zona compresa tra Piazza della Repubblica e la prima parte di Corso Giulio Cesare, in quanto impegnati in un servizio di contrasto al fenomeno dello spaccio.
Intorno alle 16, gli operatori notano un soggetto, che alla vista della pattuglia, inizia a svicolare tra i passanti nel tentativo di eludere un eventuale controllo. Una volta fermato, l’uomo, un cittadino marocchino di 27 anni, viene perquisito. Gli operatori rinvengono nelle parti interne della cintura, 3 pezzi di hashish, per un peso totale di 75 grammi.
Il ventisettenne, irregolare sul territorio Nazionale e con numerosi precedenti di Polizia, è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio.
Consorzi rifiuti e autonomia dei territori
UNA LUNGA BATTAGLIA DI PIEMONTE NEL CUORE.
Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza il disegno di legge 88 che modifica la legge regionale 1 del 2018 sulla gestione dei rifiuti.
La nuova legge, fortemente voluta dai territori, consente ai consorzi oggi esistenti di continuare a gestire i propri servizi eliminando così l’obbligatorietà di accorpamento dei consorzi esistenti nel medesimo territorio provinciale.
“Una battaglia promossa da Piemonte nel Cuore -dichiarano Franco Cominetto, Ernesto Barlese, Massimo Ottogalli- insieme a decine di sindaci che oggi diventa una vittoria per i nostri territori e soprattutto difende i piccoli e medi comuni che sarebbero stati schiacciati dalla legge “centralista” voluta dalla precedente amministrazione.
La contrarietà di PNC e dei territori si basava su alcuni aspetti essenziali:
• Con l’istituzione del Consorzio unico i comuni virtuosi avrebbero pagato le inefficienze di quelli in cui il costo della tassa rifiuti è più elevato;
• I medi e piccoli comuni –uniti in un unico consorzio- non avrebbero contato più nulla;
• Ciò avrebbe causato un aumento dal 30 al 50% della tassa sulla raccolta dei rifiuti.
Il superamento di questa legge era uno dei punti del programma del Presidente Alberto Cirio.
Per questo non possiamo che ringraziare il Presidente Cirio, l’Assessore Marnati e tutti i consiglieri che hanno voluto insieme a noi tutelare l’autonomia dei territori rurali e montani anche più marginali.
È stata fatta partorire con un cesareo una giovane mamma durante un intervento neurochirurgico in urgenza per un adenoma ipofisario sanguinante che le stava facendo perdere la vista, presso l’ospedale Molinette di Torino
Ieri sera è stata fatta partorire con un cesareo una giovane mamma durante un intervento neurochirurgico in urgenza per un adenoma ipofisario sanguinante che le stava facendo perdere la vista. E’ successo presso la Neurochirurgia dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino. Mamma e neonata sono salve.
La paziente era ricoverata da qualche giorno presso il reparto di Ostetricia ospedaliera 3 dell’ospedale Sant’Anna per un repentino calo della vista. Le indagini radiologiche avevano portato alla luce la presenza di un adenoma ipofisario sanguinante. Un piccolo tumore benigno posto nel centro della scatola cranica stava sanguinando, comprimendo così i nervi ottici. Nonostante le cure mediche il danno visivo era peggiorato nel giro di poche ore.
La decisione di sottoporre urgentemente la paziente ad intervento neurochirurgico e contestuale parto cesareo è stata presa dal dottor Francesco Zenga, neurochirurgo Responsabile della neocostituita Struttura Chirurgia del Basicranio e Ipofisaria del Dipartimento di Neuroscienze (diretto dal dottor Vincenzo Villari) e dalla professoressa Silvia Grottoli, specialista della Endocrinologia (diretta dal professor Ezio Ghigo). I due medici si sono confrontati con i ginecologi della Ostetricia ospedaliera 3 dell’ospedale Sant’Anna per prendere la delicata decisione.
Grottoli e Zenga, specialisti di patologie a carico dell’ipofisi, hanno valutato che la chirurgia fosse l’unica opzione per salvare la vista della paziente. La gravidanza in corso alla 35^ settimana ha però reso necessario programmare anche il parto urgente.
Per questo motivo nel giro di pochissime ore il blocco operatorio della Neurochirurgia della Molinette (diretto dal professor Diego Garbossa) si è trasformato in una sala polivalente per permettere il parto cesareo, l’assistenza intensiva del nascituro e l’intervento neurochirurgico. La paziente è stata prima sottoposta a taglio cesareo dal dottor Paolo Cortese (Direttore facente funzione della Ginecologia e Ostetricia 3) e dalla dottoressa Valeria Accortanzo con l’anestesista dottoressa Evelina Gollo (Direttore della Anestesia e Rianimazione 4 del Sant’Anna). Non appena partorita con successo la piccola Beatrice, di 2185 g, è stata affidata al neonatologo dottor Mauro Vivalda della Terapia Intensiva Neonatale (diretta dal dottor Daniele Farina), che ne ha valutato le ottime condizioni di salute, nonostante il parto prematuro e l’anestesia generale a cui era stata sottoposta la giovane mamma per affrontare gli interventi.
Appena concluso il parto, la dottoressa Eliana Tinetti, anestesista della Anestesia e Rianimazione 2 delle Molinette (diretta dal dottor Roberto Balagna) ha proseguito la sedazione e preparato la paziente per l’intervento neurochirurgico. Sempre nello stesso blocco operatorio e con una tecnica mini-invasiva endoscopica attraverso il naso, il dottor Francesco Zenga ed il professor Giancarlo Pecorari della Otorinolaringoiatria (diretta dal professor Roberto Albera) hanno rimosso completamente il tumore sanguinante che, comprimendo i nervi ottici, stava causando la cecità della paziente. La perfetta sinergia tra il personale infermieristico delle Molinette e le ostetriche del Sant’Anna ed i giovani medici in formazione specialistica della Neurochirurgia ha reso possibile il completamento dei tre interventi. Cinque Dipartimenti e due ospedali della Città della Salute di Torino hanno agito in urgenza ed in sinergia, nonostante il periodo difficile della pandemia COVID, per salvare la vita e la vista ad una giovane mamma ed alla propria neonata.
La mamma ora sta bene e dopo neppure 48 ore potrà tornare al Sant’Anna e non solo abbracciare la piccola Beatrice, ma soprattutto potrà vederla.