ilTorinese

“Malamovida in Santa Giulia, ci risiamo”

“Notte di assembramenti e abusivismo, l’Amministrazione ha alzato bandiera bianca. I Moderati chiederanno conto in Consiglio Comunale di quanto successo”

 

Santa Giulia, ci risiamo. La notizia non è la movida improvvisata in via Balbo; semmai, il fatto che l’altra sera il fenomeno è stato particolarmente evidente. Come dai Moderati sempre denunciato sia in Consiglio Comunale sia in Circoscrizione, queste dinamiche vanno avanti da settimane, lasciando resti e sporcizia la mattina successiva. L’Amministrazione si conferma totalmente impotente. O, forse, ha semplicemente rinunciato a prendere qualsiasi tipo di contromisura in un clima ultimi giorni di scuola, da remi tirati in barca di chi vede il “traguardo” della fine della consiliatura: inaccettabile, anche perché il salatissimo conto lo pagano i residenti. I locali sono chiusi, l’abusivismo è padrone del campo. Gli assembramenti di gente senza mascherina sono un rischio che non possiamo permetterci di correre. Chiederò conto della situazione in Consiglio Comunale.

Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.

Torna la coppa Italia per la Juventus

Martedì 9 febbraio ore 20.45
Semifinale di ritorno
Juventus-Inter
Andata 2-1 per la Juve

Qui Juve: squadra bianconera già in campo con doppia seduta in vista della semifinale di ritorno di Coppa Italia martedì 9 febbraio contro l’Inter, c’è da difendere il prezioso  vantaggio di 2-1  ottenuto all’andata.Intanto dopo l’ottima l’ottima vittoria e conseguente prestazione contro la Roma in campionato,la Juve si è innalzata al terzo posto della classifica,subito dietro le due squadre milanesi,con una gara ancora da recuperare contro il Napoli.
E poi ci sarà,a breve,la farà di Champions League contro il Porto.Juve in forma e di corsa in tutte e tre le competizioni.La vecchia guardia difensiva da tanti anni,Bonucci Chiellini sta guidando magistralmente la squadra bianconera verso altri grandi traguardi insieme al fuoriclasse Ronaldo ed al sempiterno Buffon.La mentalità vincente è quella di sempre.La Juve vuole vincere tutto ed ovunque.Gli altri sono avvisati.

Qui Toro: la compagine granata è già la squadra di Nicola.Fosse arrivato prima il Toro sarebbe tranquillamente al decimo posto ma con i se ed i ma non si scrive la storia.Il neo tecnico granata ha trasmesso grinta ed idee di gioco nuove già assimilate da quasi tutto l’organico di 24 atleti di cui è composto l’organico.Perchè quasi? continuano ad esserci 2 corpi estranei che per un triennio sono stati giocatori importanti che dagli errori non hanno ancora imparato nulla e continuano a perseverare:il portiere Sirigu ed il difensore centrale N’Kolou.Il primo meriterebbe la panchina o la tribuna,mettendo così a rischio la sua partecipazione ai prossimi europei.Il secondo anche! contratto scaduto e via a fine giugno ma se non migliorerà il suo rendimento quale squadra gli offrirà un contratto?La rosa è buona per mister Nicola,i sostituti ci sono.C’è da difendere l’attuale posizione in classifica,il diciassettesimo posto in classifica, l’ultimo utile per la salvezza.Il Toro c’è è si è visto nelle ultime 3 gare,caparbio e volitivo.

Vincenzo Grassano

A Roma qualcosa si muove. A Torino in attesa del voto

Così Berlusca e Beppe Grillo governeranno insieme. Precipitoso? Forse ma non ci sono tante alternative al cosiddetto perimetro della maggioranza.

Giorgia Meloni oramai è un pulcino bagnato decisamente nell’angolo. Matteo Salvini ci tenta,  magari torniamo al Governo. Zingaretti riprende le redini e spinge Grillo nello starci. Lezzi, Di Battista e Toninelli non ci stanno. Speriamo per i pentastellati che se ne vadano. Non per noi che di questi individui non abbiamo nessuna stima. Speranzosi verso l’Azzolina che voleva gli studenti in classe e poi spendere 120 milioni per i banchi e sedie con rotelle inutilizzati. Inservibili e dannosi. Qualcosa non torna.

Furibondo Travaglio che gli fanno saltare il suo Cocco Bonafede, il peggiore Ministro negli ultimi 150 anni. Poi,  da domani con chi se la prende? Dopo che Berlusca ha incontrato Draghi si vocifera che (Travaglio) sia svenuto. Sul Progetto Recovery Fund un cumulo di ovvieta’ ,  a detta (ovviamente) degli esperti. Il governo Conte non era il miglior Governo possibile? No! Non era il miglior governo possibile,  anzi era un governo,  usando un eufemismo, decisamente zoppicante. Intanto gli iperrealisti sentenziano che questi politici prenderanno in mezzo Mario Draghi e si tornerà da capo. Poi non vogliamo un uomo solo al comando. Buontemponi.

Meglio Conte? Non mi pare proprio. Prima non avevo fiducia e speranza. Ora ho fiducia e speranza. Prima urlavano che volevano competenza. Ora la competenza è arrivata. Per una volta Massimo D’Alema ha toppato. Conte era indifendibile. Magari non tanto lui,  la  compagine decisamente. E per una volta Giggino ci è piaciuto. Prima mai con Draghi. Poi non perdiamo la testa. Accordo, basta che non ci sia la Lega tra le scatole. I due più raggianti sono Berlusca e Matteo Renzi, non a caso. Il solito ( affettuosamente) Bauscia: Draghi è uomo mio.  Ed il toscanaccio: visto? Non saremmo arrivati allo stesso punto se non c’ero io. L’altro Matteo  Salvini) rompe ogni indugi : con Mario Draghi senza se e senza ma. Beppe Grillo dribbla i giornalisti e Vito Crimi parla mezz’ora e non dice niente. Comincia in salita anche per Zingaretti. Draghi riprende le consultazioni. Mi sa che sarà lui a decidere. Punto.

***

Scoramento di Mauro Salizzoni. Dopo il confronto con Lo Russo è vicino a buttare la spugna. Giorni fa , qualcuno mi disse: che ne pensi di un tandem Salizzoni e Pentenero? Bella idea ma solo con una controindicazione: Pentenero non ci ci sta. Continua nel dire: primarie, primarie,  e poi, a bocce ferme si deciderà. E chi non vuole assolutamente Lo Russo? Spera in Roma, ora che il prof. Andrea Giorgis è (quasi) disoccupato. Come ministro ha tutte le carte in regola. Ma mi sa che tra i pochissimi confermati ci sarà solo Speranza. Un cambio di guida alla Sanità non possiamo permettercelo ora. Con Andrea Giorgis ritornerebbe il sorriso al nostro Chiampa irritatissimo con chi ( a detta sua ) gli ha guidato contro il suo amico Mauro Salizzoni. Un’ amicizia che durava da più di cinquanta anni. Sintesi per Torino: tutto in alto mare. E se tanto mi dà tanto , difficilmente ad aprile e maggio si voterà. Rinviato tutto a settembre. Ora c’ è ben altro a cui pensare. Va anche in crisi chi sperava o solo si augurava, o solo prevedeva un accordo strategico tra cinque stelle e PD. Duretta accordarsi con Chiaretta sempre alla ricerca del suo disastro amministrativo quotidiano. Prima sostiene che,  Torino città dell’ accoglienza mai caccerà i senza tetto. Poi dal centro vengono cacciati. Non c’ erano alternative. Ma è stucchevole chi , cinque anni fa , accusando Piero Fassino di incapacità ha solo e decisamente peggiorato la situazione.  Se poi il Pd si incaponisce nel ricercare un accordo , sponsorizzato dalla sinistra sbrindellata,  faccia pure. In nome del non dobbiamo far vincere la destra,  faranno vincere la destra. Del resto,  almeno in questo,  c’ è una continuità storica della sinistra: il non volersi del bene facendosi un sacco di male. O forse è semplicemente stanca di governare Torino,  forse offesa che 5 anni fa la città ha preferito l’ Appendino a Fassino. Certamente Chiaretta non ha determinato l i motivi di fondo dell’ attuale sfascio. Ma è diventata un ottimo alibi per chi lo ha determinato. Vero, ne’ regione ne’ comune spenderanno soldi che arrivano dall’Europa. C’ è una questione di credibilità della nostra Città a livello internazionale. Ora la credibilità è sottozero. Purtroppo la vicenda della Tav lo sta a testimoniare. 3 anni letteralmente buttati via di un opera decisa trent’anni fa. Ed a questo punto avranno ragione i No tav che sostengono che è un’ opera inutile,  anche perché non si sta facendo. L’ Europa ci chiede di realizzare infrastrutture necessarie per lo sviluppo economico. Fa un certo effetto vedere e sentire i pentastellati che lavoreranno per un governo,  in Italia,  europeista.  Loro che nel programma elettorale proponevano l’ abolizione dell’ euro ed il ritorno alla lira. Come dice Zingaretti sono maturati. Hanno fatto 30 e dunque,  magari facciano 31 anche sulle opere infrastrutturali. Nel mentre Mario Draghi confermerà la Ministra De Michelis che per un anno e mezzo ha preso il doppio stipendio e basta. Per una volta qualche passo in avanti si è  fatto a Roma. Purtroppo non A Torino. Fin tanto che non si vota, ogni speranza e vana. Fiducioso per l’ Italia sfiduciato per Torino. Ovviamente per quel che vale la mia opinione.

Patrizio Tosetto

Il Giorno del Ricordo

Dall’8 al 26 febbraio 2021, in occasione del Giorno del Ricordo che si celebra il 10 febbraio, le vetrine dell’Ufficio relazioni con il pubblico del Consiglio regionale (in via Arsenale 14G angolo via Lascaris a Torino) ospitano i sedici pannelli espositivi della mostra fotografica “L’Istria, l’Italia, il mondo. Storia di un esodo: istriani, fiumani e dalmati a Torino”.

La tragedia delle foibe e l’esodo dall’Istria e dalla Dalmazia sono una ferita sulla quale nel nostro Paese era stata stesa per troppo tempo una densa cortina di silenzio – dichiara il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia – Una vicenda terribile e drammatica, carica di significato e di storia, segnata dal dolore, dalle paure e speranze delle decine di migliaia di persone che hanno vissuto quell’intricato momento storico, caratterizzato dallo scontro tra nazionalismi feroci ed esasperati. Le istituzioni e tutti coloro che ricoprono responsabilità pubbliche hanno il compito di promuovere ogni iniziativa utile alla memoria di quella orribile vicenda”.

Le foibe e l’esodo dal confine orientale costituiscono una pagina drammatica della storia italiana, una ‘sciagura nazionale’ come l’ha definita il Presidente Mattarella. Il Giorno del Ricordo – afferma Mauro Salizzoni, vicepresidente del Consiglio regionale delegato al Comitato Resistenza e Costituzione – è una preziosa occasione per approfondire, commemorare e condividere una memoria comune. Furono migliaia e migliaia i profughi costretti ad abbandonare Istria, Dalmazia e Venezia Giulia. Il Piemonte fu la seconda regione d’Italia per numero di arrivi: alla fine del 1946 a Torino risiedevano 343 cittadini provenienti dai quei territori, dieci anni dopo erano più di 8 mila. Erano italiani ma in Italia si sentirono esuli. Troppo spesso accolti con indifferenza, talvolta con ostilità e ospitati in strutture in disuso. Questa mostra e le altre iniziative rendono omaggio a italiani esuli in patria, raccontandoci pagine di storia e di umanità”.

La mostra “L’Istria, l’Italia, il mondo”, curata da Enrico Miletto, affronta il tema della partenza forzata nel 1947 degli italiani dalle terre d’origine sulla costa jugoslava, dell’arrivo e dell’accoglienza, prima in Italia e poi a Torino, della vita nei campi profughi cittadini e nelle Casermette di Borgo San Paolo, il trasferimento nelle “case rosse” del villaggio di S. Caterina nel quartiere di Lucento, l’inserimento nel tessuto cittadino, il lavoro e il tempo libero dei profughi. Un viaggio che dà voce alla storia di un’intera comunità che è riuscita ad integrarsi nella realtà torinese, pur mantenendo vivo nel tempo il significato delle proprie origini.

Il progetto da cui è nata la mostra è stato realizzato dall’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea di Torino (Istoreto), in collaborazione con l’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia.

L’esodo di gran parte della popolazione italiana dell’Istria di Fiume e della Dalmazia, rappresenta uno dei passaggi più travagliati della storia contemporanea italiana. Uno spostamento forzato di popolazione che ha coinvolto il 90% del gruppo nazionale italiano in terra jugoslava, costretto a lasciare la propria terra nativa e a dirigersi verso i territori italiani, dove trova posto all’interno dei molti campi profughi sparsi nella penisola, oppure migra verso mete più lontane come l’Australia o il continente americano. Una traiettoria che ha toccato in modo significativo anche Torino. Ed è proprio l’analisi della parabola dei profughi istriani fiumani e dalmati all’interno del contesto torinese che la mostra si propone di analizzare.

Nelle vetrine dell’Urp saranno esposti anche alcuni volumi della biblioteca della Regione Piemonte “Umberto Eco” sull’esodo dal confine orientale, disponibili per il prestito su prenotazione.

Elenco bibliografia tematica disponibile per il prestito
http://www.cr.piemonte.it/web/per-il-cittadino/biblioteca-della-regione/biblioteca
http://intranet.istoreto.it/esodo/ 

 

Gli eventi al Polo del ‘900

In occasione del Giorno del Ricordo il Polo del ‘900 di Torino organizza diverse iniziative anche grazie al sostegno del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale.

MARTEDI 9 FEBBRAIO 2021, alle 15.30seminario di studi online “Novecento di Confine. Ricerche e comunicazione”, coordinato da Riccardo Marchis, dell’Istituto storico della Resistenza di Torino. Nell’occasione verranno presentati i volumi di Enrico Miletto “Novecento di confine. L’Istria, le foibe, l’esodo” (Milano 2020) e di Lucia Cinato “Voci di tedeschi in fuga. L’intervista autobiografica come contributo alla memoria collettiva” (Alessandria 2020).
Interviene per un saluto istituzionale il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia.

Fabio Todero (IRSML di Trieste) e Simona Leonardi (Università di Genova) dialogano con gli autori e con gli studenti della 5^AM dell’IIS Avogadro, della 5^ F del Liceo Gioberti e della 5^B EN dell’IIS Natta di Torino. Il seminario è organizzato dall’Istoreto con il sostegno del Consiglio regionale del Piemonte, dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, dell’USR Piemonte, del Polo del ’900, del Dipartimento di Lingue e Letterature straniere e Culture Moderne dell’università di Torino e dell’Anpi.

Per iscriversi all’incontro online scaricare il modulo all’indirizzo:

Novecento di confine. Ricerche e comunicazione

MERCOLEDI 10 FEBBRAIO 2021, ore 18evento online sui canali dell’Istituto di studi storici Gaetano Salvemini dal titolo “La frontiera orientale: guerra, foibe, esodo”. Con la presentazione del libro dello storico Claudio Vercelli “Frontiere contese a Nordest. L’Alto Adriatico, le foibe e l’esodo giuliano-dalmata”, Edizioni del Capricorno, Torino 2020. Dialogheranno con l’autore Marco Brunazzi, Istituto Salvemini, ed Enrico Miletto, Fondazione Nocentini e Università di Torino.

Info: www.istitutosalvemini.it – info@istitutosalvemini.it –3281160194.

Sempre MERCOLEDI 10 FEBBRAIO, tra le 18 e le 20, in diretta dalla webradio dal Fondo Tullio De Mauro si svolge la seconda parte dell’incontro intitolato “Adotta un negazionista” che vedrà protagonisti i ragazzi e le ragazze delle scuole superiori invitati, insieme ai loro professori, a indagare sul significato della parola ‘negazionismo’ oggi, in riferimento a un recente articolo di Michele Serra l’invito sarà quello di combattere il fenomeno attuale “casa per casa, mail per mail, chat per chat […] Salvarne uno per educarne cento”. A cura della Rete Italiana di Cultura Popolare in collaborazione con Fondo Tullio De Mauro, IIS Aalto Sella Lagrange, IIS Bosso Monti e Liceo Einstein. Accesso libero da www.tradiradio.org
Info: organizzazione@reteitalianaculturapopolare.org

 

fcalosso

mtravaglini

“E allora le foibe?” Progetto Cantoregi dialoga con Eric Gobetti

A Racconigi, per il “Giorno del ricordo”, sul libro edito da Laterza Da mercoledì 10 febbraio, video intervista online

WEB www.progettocantoregi.it/ FB @associazioneprogettocantoregi/ YT Progetto Cantoregi
Racconigi (Cuneo)

Un incontro online. Con lo studioso e storico torinese Eric Gobetti e con l’obiettivo di proporre un momento di riflessione e di raccoglimento attorno al “Giorno del ricordo”, solennità civile nazionale, che il 10 febbraio di ogni anno rinnova la memoria delle vittime italiane dei massacri delle foibe, a opera del regime comunista jugoslavo tra il 1943 e il 1947, e la memoria dell’esodo dalle proprie terre di istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra. Girata a Racconigi negli spazi della “Soms” di “Progetto Cantoregi”, la video intervista (da mercoledì 10 febbraio, sul sito e sui social di “Progetto Cantoregi”) illustra la ricerca che sta alla base del nuovo libro di Gobetti “E allora le foibe?” pubblicato da Laterza: un prezioso contributo per meglio comprendere gli scenari storici e i fatti che caratterizzarono uno degli avvenimenti più dolorosi della storia italiana del Novecento, un capitolo buio, sul quale per tanto tempo è calato il silenzio.
A Eric Gobetti – studioso di fascismo, seconda guerra mondiale, Resistenza e storia della Jugoslavia nel Novecento, nonché più volte collaboratore con il canale televisivo “RaiStoria” e autore sempre per Laterza di “Alleati del nemico. L’occupazione italiana in Jugoslavia (1941-1943) – chiediamo il perché del titolo: “Perché – risponde Gobetti – ‘E allora le foibe?’ è diventato il refrain tipico di chi sostiene il risorgente nazionalismo italico e vuole zittire l’avversario”. Ma di cosa parliamo quando parliamo di foibe? Cosa è successo realmente? Ancora Gobetti: “’Decine di migliaia’, poi ‘centinaia di migliaia’, fino a ‘oltre un milione’: a leggere gli articoli dei giornali e a sentire le dichiarazioni dei politici sul numero delle vittime delle foibe, è difficile comprendere le reali dimensioni del fenomeno. Negli anni, tutta la vicenda dell’esodo italiano dall’Istria e dalla Dalmazia è diventata oggetto di polemiche sempre più forti e violente. Questo libro è rivolto a chi non sa niente della storia delle foibe e dell’esodo o a chi pensa di sapere già tutto, pur non avendo mai avuto l’opportunità di studiare realmente questo tema”. Quale, dunque, il messaggio che il libro vuole trasmettere? “Questo ‘Fact Checking’ non propone un’altra verità storica precostituita – conclude lo scrittore – non vuole negare o sminuire una tragedia. Vuole riportare la vicenda storica al suo dato di realtà, prova a fissare la dinamica degli eventi e le sue conseguenze. Con l’intento di evidenziare errori, mistificazioni e imbrogli retorici che rischiano di costituire una ‘versione ufficiale’ molto lontana dalla realtà dei fatti. È un invito al dubbio, al confronto con le fonti, nella speranza che questo serva a comprendere quanto è accaduto in quegli anni terribili”.

Gianni Milani
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Info: 335.8482321 – 338.3157459 – www.progettocantoregi.it – info@progettocantoregi.i Fb Progetto Cantoregi – Tw @cantoregi – IG Progetto Cantoregi.

Meritocrazia Italia, un webinar sulle competenze

Il 10 febbraio alle 18  una diretta Facebook sulla pagina di Meritocrazia Italia Piemonte affronterà l’argomento ‘PIU COMPETENZE PER LA QUALITÀ DELLA VITA IN PIEMONTE con l’obiettivo individuare come rafforzare il capitale umano piemontese per rispondere alla rinnovata consapevolezza del cittadino/viaggiatore/turista, accelerata dal Covid19.

 

Un comparto che ha senza dubbio sofferto più di tutti a causa dei ripetuti “lockdown” e della difficoltà tuttora persistente e che ora necessità di impegno profondo, professionale, innovativo. L’argomento sarà sviluppato dal Coordinamento Regionale del Piemonte di Meritocrazia Italia, un’associazione culturale nata circa 2 anni fa con l’intento di dare vita ad un progetto aggregativo, fondato sulla valorizzazione del merito e dell’equità, della formazione e dell’impegno sociale ed ambientale.

PIU COMPETENZE PER LA QUALITÀ DELLA VITA IN PIEMONTE è parte di un programma trasversale per rafforzare l’offerta di ospitalità piemontese nel far progredire le iniziative di sviluppo ed il ruolo che la governance ha nel promuovere la formazione di competenze per il nuovo mercato del lavoro e sostenere la sua crescita, che in questo incontro sarà declinato per il mondo del turismo e dell’ospitalità, ma si presta ad essere ampliato a qualsiasi altra professione legata allo sviluppo sociale, in cui l’accoglienza giochi un ruolo determinante.

“Le esperienze accumulate nel tempo in numerosi territori, non solo del Piemonte, riportano sempre alla riflessione che le competenze sono essenziali – spiega Enza Laretto, Coordinatrice Regionale di Meritocrazia Italia Piemonte – ed è sempre più indispensabile ampliare le reti di collaborazione per fare fronte alle mutate esigenze del mercato, specie in occasioni distorsive come quella pandemica che stiamo vivendo”.
Il divario digitale ancora sentito e la necessità di nuove “soft skills” costituiscono l’ossatura dell’evento che alla presenza di Massimo Gotta, vicepresidente nazionale di Meritocrazia Italia, vedrà confrontarsi:

⦁ Fabio Borio (Federalberghi Torino) sul tema del LEGAME CON IL TERRITORIO;
⦁ Marco Novarese (Università del Piemonte Orientale) sul tema dell’INNOVAZIONE;
⦁ Bartolomeo Vassallo (RESforma) sul tema della COMPETITIVITÀ;
⦁ Massimo Infunti (Impronta) sul tema dell’ECOSOSTENIBILITÀ;
⦁ Gianni Ferrero (CPD – Consulta Persone in Difficoltà) sul tema della TUTELA DELLE PERSONE

Il quesito su cui avrà luogo il confronto è: Servono nuove competenze professionali nel turismo piemontese affinché questo incida positivamente sulla qualità della vita di turisti e cittadini in Piemonte?

Il 10 febbraio 2021 h. 18,00 sulla pagina facebook @meritocraziaitaliapiemonte, l’evento è gratuito.

Le fasi del progetto comprendono l’analisi della percezione della qualità della vita presente come vissuta dal turista e dal cittadino, un’indagine sulle competenze che possono migliorare la qualità della vita percepita dal cittadino e dal turista, compresa la loro interazione.
Oltre all’ascolto e al confronto con tecnici, sarà lanciato un sondaggio pubblico a cui è possibile già partecipare https://www.survio.com/survey/d/R9U9M5I8W1A7U4C3F.

MERITOCRAZIA ITALIA PIEMONTE intende presentarsi alla popolazione piemontese ed avviare un nuovo tipo di dialogo con tutti i cittadini perché possano partecipare concretamente alla “ripartenza” ed essere motore di una nuova crescita sociale e di una rivoluzione culturale basata sulla riaffermazione di un solido sistema che valorizzi l’Uomo e le sue capacità.

In allegato il testo integrale del comunicato.

L’occasione è gradita per inviare i nostri migliori saluti.

“Troviamo una cura per tutte le epilessie”, una giornata per impegnarsi

L’ 8 febbraio tante le iniziative in programma in città

 

  • Per celebrare la Giornata, il prossimo 8 febbraio verrà colorata di viola il Monumento simbolo della città di Torino, la Mole Antonelliana, a partire dall’imbrunire fino a notte
  • Il centro per l’epilessia dell’età evolutiva dell’ospedale Martini di Torino, nella Giornata ha istituito uno sportello telefonico dalle ore 13.30 alle ore 15.00
  • Giornata internazionale dell’epilessia: maratona su Facebook con video pillole degli esperti sui temi più attuali legati all’epilessia
  • Cerimonia di premiazione con i vincitori di EPI-Factor, il primo contest artistico dedicato alle persone con epilessia: Carofiglio e Dandini giurati d’eccezione

“Troviamo una cura per tutte le epilessie”, questo il claim scelto dalla Lega Italiana contro l’Epilessia (LICE) in vista della Giornata Mondiale dell’Epilessia 2021, in programma l’ 8 febbraio per sottolineare come il futuro di questa importante patologia neurologica vada costruito ogni giorno, passo dopo passo, con il supporto di tutti noi. Un gesto solidale, infatti, può diventare contagioso e fare la differenza nella vita delle oltre 500.000 persone che in Italia soffrono di questa impattante malattia.

“In occasione della Giornata tante saranno le iniziative promosse anche quest’anno dalla Lice Piemonte, per sensibilizzare l’opinione pubblica e coinvolgerla attivamente – ha sottolineato la Dott.ssa Irene Bagnasco, Coordinatrice sezione LICE bambini del Piemonte. Anche Torino ha voluto fare la sua parte, ottenendo infatti che uno tra i più importanti monumenti della Città e simbolo stesso di Torino, si illuminasse di viola per celebrare la Giornata. Proprio per testimoniare la vicinanza della città a questa iniziativa, verrà colorata di viola la Mole Antonelliana a partire dal tardo pomeriggio fino a notte, il prossimo 8 febbraio. Inoltre il centro per l’epilessia dell’età evolutiva dell’Ospedale Martini, che dirigo, metterà a disposizione uno sportello telefonico per rispondere a tutte le domande, chiamando al numero 011.70952635”.

Arte, musica, poesia. L’epilessia non preclude alcuna strada e alcun talento. In occasione della Giornata Internazionale dell’Epilessia LICE ha lanciato “EPI-FACTOR: il protagonista puoi essere tu!”, il contest online nato dall’idea di Fondazione LICE di incoraggiare le persone che vivono questa condizione a dar voce alla propria vena artistica e comunicare al mondo intero come l’epilessia non precluda alcuna possibilità, tantomeno quelle artistiche.

Lanciato nelle scorse settimane, il concorso ha chiamato a raccolta i performer, divisi nelle categorie di musica, arti visive e scrittura. I migliori lavori saranno selezionati e votati sia da una giuria che vede personaggi d’eccezione come lo scrittore Gianrico Carofiglio, l’autrice/conduttrice televisiva Serena Dandini, e la Professoressa Elena Carrozza, docente dello IED, sia da una votazione popolare che avverrà sulla stessa pagina di Facebook della Fondazione LICE. I vincitori saranno premiati durante la giornata dell’8 febbraio, nel corso della cerimonia in diretta Facebook in programma sulle pagine di LICE (https://www.facebook.com/FondazioneEpilessiaLICE).

Insomma una giornata speciale dedicata alle persone con epilessia, per annullare le distanze imposte dall’emergenza sanitaria e affrontare anche alcuni dei quesiti che questa impone, come quello del vaccino contro il Covid e delle possibili interazioni.

In occasione della Giornata, infatti, LICE promuoverà sulla propria pagina Facebook un’intensa maratona di dirette, coinvolgendo l’intera community. Saranno trasmesse inoltre trasmesse circa 18 video pillole, firmate da alcuni dei principali esperti italiani sull’epilessia. Come gestire l’epilessia nel bambino, oppure l’epilessia durante la gravidanza, il rapporto tra l’epilessia e altre patologie come i tumori. E poi ancora, epilessia e patenteepilessia e vaccinazioniterapia chirurgica dell’epilessia, la terapia con cannabinoidi sono alcune delle pillole video ad alto contenuto di servizio che sarà possibile visualizzare a partire dall’8 febbraio. Con l’emergenza sanitaria in corso, infatti, diventa imperativo annullare le distanze per offrire supporto alle persone con epilessia e ai loro caregiver anche a distanza.

Nei Paesi industrializzati, l’epilessia interessa circa 1 persona su 100. Questa patologia si può verificare in tutte le età, con due maggiori picchi di incidenza, uno nei primi anni di vita e l’altro – sempre più elevato – nelle età più avanzate. Attualmente si calcola infatti che in Italia ogni anno si verifichino 86 nuovi casi di epilessia nel primo anno di vita, 20-30 nell’età giovanile/adulta e 180 dopo i 75 anni. Alla base dell’alto tasso di incidenza nel primo anno di vita ci sono soprattutto fattori genetici e rischi connessi a varie cause di sofferenza perinatale, mentre per gli over 75 la causa risiede nel concomitante aumento delle patologie epilettogene legate all’età: ictus cerebrale, malattie neurodegenerative, tumori e traumi cranici.

Se questi sono i dati epidemiologici già preoccupanti nei Paesi industrializzati, il quadro diventa drammatico nei Paesi in via di sviluppo dove la prevalenza della patologia diventa 3-4 volte più frequente. L’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) ha più volte attenzionato questo problema, sottolineando che nel mondo l’accesso alle cure necessita di un’inversione di rotta: dati allarmanti, infatti, evidenziano come la disponibilità di medicinali antiepilettici nei Paesi a basso e medio reddito sia inferiore al 50%. Ma l’80% delle persone con epilessia vive proprio nei Paesi a medio-basso reddito e, di queste, circa tre quarti potrebbe non ricevere le cure necessarie.

Per maggiori informazioni:

https://www.lice.it/

http://www.fondazionelice.it/

https://www.facebook.com/FondazioneEpilessiaLICE.

Capo d’Orlando – Reale Mutua Basket Torino 71 -72: finalmente il quintetto base

Il basket visto a distanza

Sì, finalmente abbiamo visto in campo nei minuti decisivi il quintetto base e, con un po’ di fatica, si è vinto.

In una partita in cui il buon Diop gioca “normalmente” esce finalmente Clark e gioca in maniera adeguata a quanto ci si potrebbe aspettare da lui. Alibegovic torna a e tira da tre in momenti decisivi e segna. Cappelletti guida e segna in maniera autorevole e Pinkins, pur sottotono, interviene in maniera decisiva stoppando l’ultimo tiro di Capo d’Orlando per vincere la partita.

Ecco, Torino è questa. Il resto non è panchina lunga, è solo resistenza quando gli altri non sono in campo.

Campani purtroppo è indolente e non gioca quanto la sua qualità potrebbe far pensare di vedere in un campo di basket. Toscano effettua un buon paio di tiri da tre e poi scompare pur continuando ad impegnarsi. Bushati e Penna restano molto in panca e questo è il lato positivo.

Non esiste, almeno ad oggi, una panchina lunga, ma una netta differenza tra i primi cinque e gli altri. Se al “comando” si comincia a rendersene conto potremo forse vedere un altro campionato.

E’ stata comunque una partita non bella e giocata in maniera un po’ tesa, contro una squadra formata in maniera “classica” con due stranieri a fare l’80% circa dei punti della squadra ed un gruppo di comprimari. In ogni caso era fondamentale vincere per continuare la risalita ai vertici di una classifica ancora tutta da scalare.

E’ un campionato in cui si gioca male in generale, con “giropalla” a mezza ruota e pick & roll continui con alla fine “fantasia e tiro a casaccio” dell’ultimo che ha la palla per quasi tutte le compagini del campionato. Bello? Moderno? Basket anni 2020? Contenti voi … .

La difesa è sempre un continuo cambio e poca intelligenza tattica. Inoltre, in quasi tutte le partite si vedono playmaker che si fanno portare via la palla più volte in palleggio oppure che passano la palla non solo “telefonando” il passaggio, come si dice in gergo, ma addirittura “citofonando e bussando alla porta” aprendo spazio a contropiedi al limte del minibasket.

Mancano i fondamentali e manca la sapienza tattica. Ma questo vale per tutte le squadre. Si usano le gambe e non la testa, sperando che i tiratori avversari non segnino e Torino, in quanto a martellate sul tabellone (senza voler infierire sui soliti …), ne sa qualcosa.

Comunque, ribadisco un concetto che esprimo da inizio anno: nonostante la panchina, nonostante la mancanza di cambi, la Reale Mutua Basket Torino, se gioca in maniera normale è sicuramente più forte delle altre compagini. Ha vinto bene contro Verona, ha vinto, e meno male, contro Capo d’Orlando. Il cammino è ancora lungo, sperare di vincere il campionato è legittimo considerando i playoff: salire in serie A è scritto nelle stelle di chi dirige… .

Paolo Michieletto

Coronavirus: il bollettino di domenica 7 febbraio

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 624 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 52 dopo test antigenico), pari al 7,7% degli 8.068tamponi eseguiti, di cui 3625 antigenici. Dei 624 nuovi casi, gli asintomatici sono 227 (36,4%).

I casi sono così ripartiti: 94 screening, 339 contatti di caso, 191 con indagine in corso; per ambito: 24 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 72 scolastico, 528 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 232.307 così suddivisi su base provinciale: 20.671 Alessandria, 12.087 Asti, 7985 Biella, 31.795 Cuneo, 18.207 Novara, 121.590 Torino, 8607 Vercelli, 8364 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1166 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1835 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 140 ( invariati rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2017 (+10 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 10.148.

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.611.416 (+ 8068 rispetto a ieri), di cui 1.055.447 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 9002

Sono i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 1 verificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 9002 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1360 Alessandria, 584 Asti, 373 Biella, 1066 Cuneo, 748 Novara, 4090 Torino, 407 Vercelli, 292 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 82 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

211.000 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 211.000 (+ 476 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 18.403 Alessandria, 10.878 Asti,7207Biella, 29.375 Cuneo, 16.565 Novara, 110.317 Torino, 7849 Vercelli, 7644 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1075 extraregione e 1687 in fase di definizione.

Torino: rovista tra le auto e minaccia i passanti

Ventisettenne italiano arrestato

Nel primo pomeriggio di mercoledì scorso gli agenti del commissariato San Donato ricevono la segnalazione di un soggetto che, dopo aver tentato di aprire alcune auto in sosta, sta rovistando all’interno di una di queste. Giunti sul posto, i poliziotti trovano il veicolo aperto, senza però notare alcun individuo nei paraggi. Pochi minuti dopo, due cittadini si rivolgono agli operatori, segnalando la presenza della stessa persona alcuni metri più avanti, impegnata nella medesima attività delittuosa. Raggiunta l’auto in questione trovano l’uomo, un cittadino italiano di 27 anni, con un paio di forbici in mano, rovistare tra i sedili. Gli agenti richiamano la sua attenzione, invitandolo a posare l’oggetto in suo possesso. Al suo diniego, questi viene disarmato e bloccato. Nel tentativo di darsi alla fuga, il ventisettenne inizia a spintonare i poliziotti, proferendo loro svariati insulti e minacce. Perquisito, viene trovato in possesso di un set di chiavi a brugola, e di un paio di auricolari con una chiavetta usb, provento di furto. Il soggetto viene arrestato e condotto da un’altra pattuglia presso gli uffici del commissariato. Agli agenti rimasti sul posto per ulteriori accertamenti, si avvicina un cittadino, raccontando di aver riconosciuto nell’uomo fermato poco prima, il suo aggressore. La vittima riferisce di essere stata precedentemente avvicinata dall’italiano e, mentre legava la propria bici alla rastrelliera, questi l’aveva afferrata con forza minacciando di portargliela via se non avesse lasciato dei soldi. L’uomo aveva provato a tranquillizzare il reo, senza successo. Nel tentativo di mitigare la situazione, la vittima si era poi proposta di accompagnarlo al bar per offrirgli qualcosa. Dopo essersi rifocillato, l’aggressore era però tornato a rivolgere minacce sempre più insistenti per poi infine desistere dal suo intento ed allontanarsi.

Scattate le manette per furto, minaccia e resistenza a P.U e denunciato per oltraggio a P.U, estorsione, possesso ingiustificato di chiavi alterate e per aver fatto ritorno nel comune di Torino nonostante avesse all’attivo un foglio di via obbligatorio della durata di 3 anni emesso dal Questore di Torino.