ilTorinese

Con il Planetario la nuova versione digitale degli Astrotalk, conferenze-spettacolo

Appuntamento sabato 30 gennaio ore 18.00 sui canali social (Facebook e Youtube) di Infini.to – Planetario di Torino, Museo dell’Astronomia e dello Spazio – con la nuova versione digitale degli Astrotalk, conferenze-spettacolo che uniscono le ultime ricerche in campo astronomico e scientifico alle spettacolari immagini del Planetario digitale.

In questo primo appuntamento dell’edizione 2021, insieme al nostro Planetarista Emanuele, ospiteremo Daniele Gardiol, Primo Tecnologo Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) – Osservatorio Astrofisico di Torino e coordinatore nazionale della rete PRISMA.

Daniele Gardiol, primo tecnologo presso L’Osservatorio Astrofisico di Torino, racconterà il percorso che ha portato la rete PRISMA (Prima Rete Italiana per la Sorveglianza sistematica di Meteore e Atmosfera) all’individuazione e al recupero di due meteoriti sulla base delle osservazioni e del preciso calcolo del punto di caduta. Si tratta del primo ritrovamento italiano (e uno dei pochi nel mondo) ottenuto con un metodo sistematico, grazie a PRISMA, progetto coordinato dall’INAF – Osservatorio Astrofisico di Torino. Il pomeriggio del 1° gennaio 2020 un bolide – ossia una meteora particolarmente brillante – ha attraversato i cieli del Nord Italia. I calcoli della rete PRISMA hanno permesso di delimitare l’area di probabile caduta della meteorite confinandola in una zona tra Disvetro e Rovereto sulla Secchia, in provincia di Modena. I due frammenti sono effettivamente stati ritrovati nel luogo indicato dai calcoli.

 

COME SEGUIRE L’EVENTO

L’appuntamento sarà gratuito e sarà in diretta sulle due pagine ufficiali del Museo:

FACEBOOK – https://www.facebook.com/planetarioditorino

YOUTUBE – https://www.youtube.com/user/PlanetarioDiTorino

Sarà possibile porre domande all’ospite dell’evento tramite la chat di uno dei due social.

Foto: Prisma/Inaf

Dalla dieta mediterranea ai naturali

Slow Food e Reale Mutua nell’ambito del programma di Terra Madre Salone del Gusto promuovono una conferenza online

 

Sabato 30 gennaio alle ore 11

Per partecipare alla conferenza è necessario registrarsi

(l’’interpretariato è disponibile in IT, EN, FR)

Ricercatori e scienziati di tutto il mondo sono concordi nel sostenere il valore nutrizionale della dieta mediterranea. Alla base della piramide alimentare quantità abbondanti di frutta e verdura, pane e cereali, una riduzione delle proteine di origine animale a favore di quelle vegetali, e consumo quotidiano di olio extravergine di oliva come condimento.

Ma è sufficiente parlare di pane in senso generico? Tutti gli oli sono uguali? Quale scegliere per ottenere tutti i benefici possibili per la salute? Basta parlare di frutta e verdura, senza tenere in considerazione il metodo di coltivazione e i trattamenti chimici fatti in campo? Gli ibridi hanno le stesse caratteristiche nutrizionali delle varietà autoctone?

Secondo Slow Food, è necessario andare oltre il semplice concetto di dieta mediterranea e puntare sulla salubrità dei cibi. Preoccuparci, prima di tutto, che i cibi siano naturali, ovvero coltivati o allevati nel rispetto delle risorse ambientali, privi di additivi, conservanti, starter, fermenti, coloranti, antiossidanti, lieviti industriali.

 

Interviene:

Antonia Trichopoulou, Presidente della Hellenic Health Foundation e Professore Emerito della Facoltà di Medicina, Università di Atene

Relatori:

Angela Saba, pastora e produttrice del Presidio Slow Food del Pecorino a latte crudo della Maremma, Italia

Souhad Azennoud, formatrice in agroecologia, produttrice d’olio, coordinatrice del Presidio del piccolo farro del Rif e della Comunità Slow Food Jballas pour la Biodiversité, Marocco

Yara El Ghalayini, ricercatrice, assaggiatrice professionista di olio di oliva, membro della Comunità Slow Food Women of Olive Oil in Jordan, Giordania

Modera: Nina Wolff, presidente di Slow Food Germania

 

 

La conferenza è il primo appuntamento dello speciale focus sul tema cibo e salute all’interno del programma di Terra Madre Salone del Gusto. Per un mese, sulla piattaforma dell’evento dedicato al cibo buono, pulito e giusto organizzato da Slow Food, Regione Piemonte e Città di Torino, saranno pubblicate conferenze e Food Talk inedite con nomi come Sandor Katz, esperto di fama mondiale della fermentazione, e David Quammen con un intervento su perdita di biodiversità e zoonosi. Questo approfondimento, realizzato con il sostegno di Reale Mutua, partner sul tema cibo e salute per l’evento e Sostenitore Ufficiale di Slow Food Italia, fa parte del percorso che Slow Food ha realizzato per conoscere, capire e imparare che il segreto della salute e del benessere (del singolo individuo, delle comunità e del nostro pianeta) si trova nel nostro cibo quotidiano.

 

Ecco dove saperne di più sugli appuntamenti di Terra Madre Salone del Gusto dedicati a Cibo e salute

Ecco dove approfondire tutti i contenuti del percorso Cibo e salute di Slow Food

Donna schiaffeggia guardia giurata che ha allertato la Polizia

La donna era stata vista trafugare alcuni prodotti

Domenica pomeriggio gli agenti della Squadra Volante hanno arrestato una cittadina italiana di 28 anni.

Sono circa le 18 quando la donna si reca in una profumeria di via Garibaldi e, dopo aver effettuato alcuni acquisti, si dirige verso l’uscita. Nel tragitto la ventottenne afferra un rossetto da uno scaffale e lo occulta fra gli articoli acquistati poco prima. La guardia giurata, notato l’accaduto, allerta immediatamente le forze dell’ordine. Nel frattempo suonano le barriere antitaccheggio, così il vigilante la raggiunge chiedendole di mostrare il contenuto del sacchetto che aveva al seguito. Questa allora palesa l’articolo precedentemente trafugato. L’uomo la invita a mostrare eventuale altra merce rubata, informandola di aver contattato la Polizia. Ascoltate queste parole, la ventottenne da in escandescenze, spingendo l’uomo verso l’uscita e schiaffeggiandolo al fine di guadagnarsi una via di fuga. Ai poliziotti giunti sul posto la donna consegnerà altri due prodotti cosmetici che aveva nascosto nella borsa.

La rea è stata arrestata per tentata rapina e la merce asportata, del valore commerciale di oltre 40 euro, riconsegnata ai dipendenti del negozio.

Torino: con chat segrete e timer ha celato l’attività di spaccio

Trentaduenne italiano arrestato dalla Polizia per detenzione di stupefacente

Complessivamente sono stati sequestrati circa 150 grammi di sostanza stupefacente

Lo scorso settembre un cittadino italiano proprietario di un bar a Torino era stato arrestato dai poliziotti del Comm.to San Secondo per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. La cocaina era nascosta all’interno del cocktail bar da lui gestito in corso San Maurizio e presso la sua abitazione. Lo stupefacente, già suddiviso in dosi, era stato trovato nella cucina del bar, sia all’interno di un fornetto elettrico che sotto il lavello. Complessivamente, erano stati sequestrati 166 grammi di cocaina, 1350 €, un bilancino di precisione, diversa sostanza da taglio, una mazza da baseball, uno sfollagente telescopico in metallo e un tirapugni. Altri 50 grammi della stessa fattispecie erano nascosti nella cassaforte di casa.

Nello stesso bar lavoravano due fratelli. Uno di questi, un 32enne italiano, è stato arrestato lo scorso lunedì per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio dopo alcune indagini svolte sempre dagli investigatori dal Commissariato San Secondo.  Lo hanno rintracciato presso l’abitazione della convivente, dove sono stati rinvenuti oltre 23 grammi di cocaina pura in pietra, più di 73 grammi di hashish e della marijuana, oltre ad un bilancino di precisione e 290 euro in contanti. Inoltre, EVAN, cane poliziotto, ha fiutato sempre all’interno della camera da letto una busta da lettere contenente 1000 euro in banconote da 50.

Il trentaduenne nega di aver in uso altre abitazioni ma gli agenti, non convinti, continuano la perquisizione e trovano un atto notarile relativo ad un piccolo alloggio sito in via Coppino, intestato a suo fratello. Trovano anche delle chiavi, il giovane però è reticente, non aiuta gli investigatori. Questi, comunque, intuiscono che quelle chiavi con ogni probabilità aprano l’alloggio del quartiere Madonna di Campagna. Ed è proprio così: il giovane aveva chiesto al fratello, incensurato, di intestarselo, per evitare dei problemi avendo a proprio carico degli insoluti col fisco. Di fatto l’abitazione, parzialmente arredata, è nella piena disponibilità dell’arrestato.

Nell’alloggio, sotto il lavello della cucina, gli operatori rinvengono altri 51 grammi e mezzo di cocaina pura in pietra, una lametta con tracce di stupefacente e diversi ritagli in cellophane utilizzati per confezionare le dosi.  Ciò che ha sorpreso maggiormente gli agenti è l’astuzia con la quale il 32enne ha svolto l’illecita attività di spaccio. L’uomo ha utilizzato un app di messaggistica segreta che consente di autodistruggere i messaggi in pochi secondi così da eliminare ogni traccia delle conversazioni. Alcuni messaggi, vuoi per errore o guasto tecnico, non si sono però autodistrutti e pertanto sono stati visionati dai poliziotti sul dispositivo.

“Cento anni fa: luci ed ombre sulla scoperta dell’insulina”, all’Accademia di Medicina

Venerdì 29 gennaio alle 17.30, l’Accademia di Medicina di Torino organizza una seduta scientifica on line dal titolo “Cento anni fa: luci ed ombre sulla scoperta dell’insulina”.

Introduce l’incontro Paolo Cavallo Perin, professore di Medicina Interna all’Università di Torino e Presidente della Società Italiana di Diabetologia dal 2008 al 2010. Il relatore sarà Massimo Porta, anch’egli professore di Medicina Interna all’Università di Torino, già Segretario generale della “European Association for the Study of Diabets” (EASD) dal 1999 al 2001. Sia il prof. Cavallo Perin che il prof. Porta sono soci ordinari dell’Accademia di Medicina. Il 2021 inaugura il centenario dall’inizio degli esperimenti che portarono l’anno successivo a sviluppare estratti di “insulae” pancreatiche (insulina) che permisero di salvare, per la prima volta, la vita di persone, soprattutto bambini e giovani adulti, colpite da diabete di tipo 1, fino allora inesorabilmente mortale. Fu il primo miracolo della medicina moderna, con lo sviluppo di un nuovo farmaco per via razionale e non per serendipità (scoperta casuale in una ricerca scientifica volta ad altri obiettivi). Tuttavia, questo trionfo della scienza medica fu accompagnato da una serie di incomprensioni, approssimazioni ed anche omissioni che, a un secolo di distanza, dimostrano come anche i giganti della ricerca possano rivelarsi umanamente non all’altezza delle scoperte da loro stessi realizzate.

In ottemperanza alle disposizioni del DPCM relative alle misure di contenimento della pandemia, si potrà seguire l’incontro solo collegandosi al sito

www.accademiadimedicina.unito.it.

Carlo Magno dormì alle Porte palatine

Da quello splendido scrigno in oro e argento che rifulge nella Cappella Palatina della cattedrale di Aquisgrana Carlo Magno ci ricorda che morì proprio oggi, il 28 gennaio di 1207 anni fa.
Re dei Franchi e dei Longobardi, primo imperatore del Sacro Romano Impero, il celebre sovrano ha ben conosciuto il Piemonte e in particolare la Valle di Susa e Torino. Sembra infatti che dormì addirittura alle Porte Palatine. È difficile darlo per certo se pensiamo che non si sa neppure dove Carlo Magno è nato, in quale paese, in quale nazione, forse in Francia o forse in Germania. La data e il luogo della sua morte sono invece certi, il 28 gennaio 814 ad Aquisgrana dove è sepolto in cattedrale. Alcuni anni prima, transitando a Torino, si riposò alle Porte Palatine, almeno secondo quanto sostengono alcuni storici. Ne è sicuro per esempio lo scrittore torinese Riccardo Gervasio per il quale è storicamente accertato che Carlo Magno abbia soggiornato alle Torri Palatine. Per Gervasio si sarebbero fermati in questo stesso luogo anche il re longobardo Lotario e Federico Barbarossa. Dunque Carlo Magno non è stato “avvistato” solo alle Chiuse di Susa nell’anno 773 durante lo scontro con i Longobardi di Desiderio e di Adelchi ma anche a Torino, nell’area delle Torri Palatine, dove sarebbe stato accolto alla fine di marzo di quell’anno. Resistendo a più di 2000 anni di storia, le Torri, di epoca romana, si sono conservate in parte. Al tempo di Carlo Magno non si presentavano certo come le vediamo oggi ma possiamo immaginarle come una residenza di tutto rispetto per ospitare personaggi importanti. Non c’è da stupirsi se si conosce poco del passaggio di Carlo Magno nella nostra regione. Per esempio la sua data di nascita non è certa ma tra gli storici ci sarebbe un comune accordo per attestarla al 2 aprile 742. Da notare che su di essa ancora oggi litigano studiosi francesi e tedeschi che tirano per la giacchetta Carlo Magno nel proprio Paese.
Scrive Alessandro Barbero nella sua biografia del sovrano: “il luogo in cui avvenne il parto è ignoto. La madre Bertrada, moglie di Pipino il Breve, può essersi installata, in attesa dell’evento, in una qualsiasi tra le tante residenze che Pipino possedeva nelle campagne fra la Loira e il Reno e solo l’accecamento nazionalista spiega gli sforzi di certi eruditi francesi o tedeschi per dimostrare che la nascita di Carlo deve essere avvenuta in luoghi che oggi appartengono alla Francia o alla Germania. Più importante sarebbe sapere quando nacque il futuro imperatore, ma per strano che possa sembrare, è impossibile rispondere con precisione a questa domanda. Eginardo, biografo di Carlo, scrive che il re dei Franchi morì nell’anno 814 “nel suo settantaduesimo anno di vita e nel quarantasettesimo di regno”; un calcolo a ritroso ci porta al 742” che oggi viene comunemente indicato nei libri di storia come la data di nascita del sovrano. Il Barbarossa fece mettere le spoglie di Carlo Magno in un sarcofago di marmo e poi Federico II le fece trasferire nello scrigno d’oro che vediamo oggi nella cripta della cattedrale di Aquisgrana. I resti del corpo del re franco sono stati riesumati più volte per studi scientifici a partire dalla seconda metà dell’Ottocento.
Filippo Re

Covid, il bollettino di giovedì 28 gennaio

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1062 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 149 dopo test antigenico), pari al 4,8% dei 22.175tamponi eseguiti, di cui 13.398 antigenici. Dei 1062 nuovi casi, gli asintomatici sono 444 (41,8%).

I casi sono così ripartiti: 227 screening, 554 contatti di caso, 291 con indagine in corso; per ambito: 65 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 130 scolastico, 867 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 224.916 così suddivisi su base provinciale: 20.155 Alessandria, 11.663 Asti, 7.733 Biella, 30.958 Cuneo, 17.634 Novara, 117.382 Torino, 8.389 Vercelli, 8.057 Verbano-Cusio-Ossola, oltre 1151 a residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1794 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 151 (– 12 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.194 (- 86 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 10.122

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.442.963(+ 22.175 rispetto a ieri), di cui1.016.029risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 8736

Sono 43 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 5 verificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 8736 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1326 Alessandria, 570 Asti, 368 Biella, 1.034 Cuneo, 730 Novara, 3944 Torino, 401 Vercelli, 282 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 81 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

203.713 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 203.713 (+936 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 17.793 Alessandria, 10.416 Asti,7.006Biella, 28.505 Cuneo, 15.953 Novara, 106.458 Torino, 7.661 Vercelli, 7.249 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1050 extraregione e 1622 in fase di definizione.

Allasia: “Le pietre d’inciampo ridanno nome alle vittime del nazifascismo”

In occasione del Giorno della Memoria, il presidente del Consiglio Stefano Allasia ha partecipato ieri  alla celebrazione istituzionale in Sala Rossa, e il vicepresidente Mauro Salizzoni alla commemorazione al Cimitero Monumentale.

Entrambi presenti alle 15 davanti all’ex caserma dei Vigili del Fuoco in corso Regina Margherita per la posa degli Stolpersteine dedicati a Francesco Aime e Giovanni Bricco, due vigili del fuoco che aderirono alla Resistenza.
“Le pietre d’inciampo ci restituiscono la storia personale, ridanno nome a chi ne fu privato per via dell’applicazione dell’ideologia nazifascista, ricostruiscono la storia dei luoghi dove risiedevano, lavoravano o vennero arrestati. Oggi il compito di custodire e tramandare la memoria, attraverso un ponte con le nuove generazioni,  diventa determinante per evitare il rischio di nuove tragedie. Da parte delle istituzioni serve coraggio e determinazione, affinché la memoria diventi per tutti la bussola che orienta le nostre scelte ogni giorno”, spiega Allasia.
Per Salizzoni “mai come oggi abbiamo l’urgenza di non dimenticare ciò che è stato, di ‘commemorare’ ovvero condividere una comune Memoria. Lo dimostrano i recenti raid digitali antisemiti, la propaganda fascista e nazista fatta di gesti, parole e simboli che credevano appartenere al passato, il negazionismo basato sull’ignoranza che crede che Mussolini abbia fatto cose buone e che la Shoah sia un’invenzione. Lo dimostrano le donne, uomini e bambini in fuga tra i boschi dei Balcani, cacciati indietro a bastonate. Contro i fascismi di ieri e di oggi, contro l’intolleranza e il razzismo, siamo tutti chiamati ad un forte impegno culturale, educativo ed istituzionale.

Il Museo diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà di Torino, grazie al sostegno del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale, e in collaborazione con la Comunità Ebraica di Torino, l’Associazione Nazionale Ex Deportati (Aned) – sezione Torino e il Goethe Institut Turin, per il settimo anno porta a Torino gli Stolpersteine di Gunter Demnig, un progetto europeo ideato e realizzato dall’artista tedesco per ricordare le singole vittime della deportazione nazista e fascista.
Quest’anno, per la prima volta dal 2015, Demnig non è presente a causa delle limitazioni legate alla pandemia. In tutto sono otto le pietre posate ieri.

Profondo rosso per il cinema piemontese

“Nel 2020 le sale cinematografiche piemontesi hanno perso 47 milioni di euro di incasso, con oltre l’80 per cento di presenze in meno rispetto agli anni precedenti. Sono dati disastrosi per le oltre 300 aziende del settore, con 800 dipendenti e un indotto importante, molte delle quali rischiano di chiudere se non intervengono misure di sostegno efficaci”.

Lo hanno riferito in un’audizione della Sesta commissione sulla situazione dei cinema in relazione all’emergenza Covid i presidenti di Agis e Anec Piemonte, Luigi Boggio e Arrigo Tomelleri.
Per gli auditi il comparto potrà avere una ripresa non prima dell’estate, con il rischio che molti esercenti, anche in centro città a Torino, decidano di cessare l’attività perché non più in grado di coprire i costi fissi: “I benefici al settore non possono arrivare dal credito d’impresa, serve liquidità. Per questo chiediamo la possibilità di accedere alle risorse del Por-Fesr 2021-2027, rientrando nei bandi regionali rivolti alle piccole, medie e microimprese e a quelli sulla cultura, ma anche interventi mirati di Finpiemonte”.
Per riaprire le sale in modo economico sarà necessario garantire la sicurezza sanitaria e proiezioni che siano appetibili per il pubblico: “Prevediamo che quando riapriranno le attività del tempo libero ci sarà un aumento esponenziale della richiesta – hanno detto – come avvenuto con le riaperture dei cinema in Estremo Oriente. Oggi il nostro settore è essenziale al raggiungimento del risultato economico dei film, rappresentiamo il 70 per cento del fatturato, ma se non ci saranno più strutture sarà un problema”.
I consiglieri Gianluca Gavazza (Lega), Daniele Valle (Pd) e Francesca Frediani (Movimento 4 ottobre) hanno chiesto chiarimenti per capire come si possa intervenire sul bilancio regionale per andare incontro alle esigenze della categoria e quali siano i bandi di maggior interesse per il comparto.
L’assessore alla Cultura Vittoria Poggio è intervenuta per ricordare che incontrerà le associazioni il prossimo 18 febbraio per discutere in modo più approfondito le questioni, assicurando il massimo impegno della Regione in merito alle richieste sui bandi e la pianificazione del Por-Fesr.

Condanna Appendino, Uncem: “A pagare sono sempre i sindaci”

“Tutta la vicinanza di Uncem alla Sindaca Appendino. Le sentenze di rispettano, ma la condanna per responsabilità indirette sull’organizzazione di un evento da parte di terzi è veramente assurda. Non possiamo pagare per altri, sempre gli Amministratori, sempre i Sindaci.

Non sono ‘scudati’, non hanno l’immunità. Come mi ha scritto stamani un amico Amministratore, cosa sarebbe dovuto succedere in sede giudiziaria per il Sindaco di Nizza Estrosi dopo i fatti della Promenade?! Eppure, in Italia quanto successo a Chiara segue quanto successo alla Sindaca di Genova Marta Vincenzi, al Sindaco di Livorno, al Sindaco di Civita in occasione di gravi calamità naturali. Loro sono stati accusati e portati nelle aule per il giudizio. Hanno pagato. Sempre di mezzo finiscono i Sindaci, per colpa di norme sbagliate rispetto a responsabilità e impegni amministrativi. L’abuso d’ufficio è un reato che va totalmente rivisto. E così altri reati. Voglio però evidenziare un aspetto, emerso in queste ore. Quando ci dicono che andando avanti così rimarremo senza Sindaci, e lo dicono i primi cittadini delle grandi città, li vorrei invitare a osservare quanto succede da anni e quanto succederà ancora nei piccoli paesi, dove è già accaduto che non vi siano candidati alle amministrative, oppure vi siano solo una lista. Ed è avvenuto in centinaia di piccoli Comuni negli ultimi cinque anni. Solo una lista. Oppure ancora vi siano Sindaci, in molti piccoli Comuni, che arrivano proprio a fare i Sindaci in un piccolo Comune di una valle alpina o appenninica pur se residenti a Milano o Novara o Torino appunto. Il Presidente di Uncem Piemonte Colombero li chiama “transumanti”. Viaggiano verso il Comune dove fanno i Sindaci, dal Comune di loro residenza. Molto va corretto, nel testo unico degli Enti locali e non solo. Va fatto anche alla luce di quanto successo a Chiara Appendino che ha l’affetto, la vicinanza e l’abbraccio di Uncem e dei Sindaci dei Comuni montani”.

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.