ilTorinese

Ruffino (Cambiamo!): centrodestra unito su Damilano, centrosinistra scollato 

“Il centrosinistra, per il comune di Torino, è costretto a ricorrere alle primarie sperando di riuscire a trovare un candidato sindaco che possa andare bene anche per l’alleanza con i 5 Stelle.

Il centrodestra invece è compatto sul candidato civico Paolo Damilano, fornendo così una bella dimostrazione di coesione anche a livello locale”. Dichiara in una nota la deputata di Cambiamo! Daniela Ruffino. “Lo scollamento dell’area di centrosinistra evidenzia l’unico interesse che li tiene uniti, il potere, così come accade a Roma dove appoggiano Draghi ma poi localmente non trovano intese su nulla. Il centrodestra invece, continua a dimostrare come investire su uomini e programmi sia benefico per il futuro dei territori”, conclude

Linkedin per chi cerca un (nuovo) lavoro

IL PUNTO DI VISTA  Le interviste di Maria La Barbera 

Pamela Serena Nerattini ci svela come utilizzare al meglio il famoso social e trasformare il proprio percorso professionale.

“La guida che avrei voluto leggere quando presi la decisione di dare una svolta alla mia vita” scrive in copertina l’autrice, avevo bisogno di non sentirmi sola, sbagliata e di acquisire sicurezze” aggiunge all’interno. E’ proprio così, quando decidiamo di cambiare vita, soprattutto se lasciamo delle certezze, ci assalgono mille dubbi, cerchiamo coraggio, rassicurazioni  e andare oltrequelle credenze, limiti e schemi autosabotanti radicati nella nostra mente.

Quando si avvia un percorso di cambiamento è necessario comprendere gli obiettivi che intendiamo perseguire, individuare le competenze maturate e preparare con cura il curriculum o la presentazione con cui faremo ingresso nel mercato del lavoro, proprio come in una “apparizione sul palcoscenico”.

Questo libro non è una semplice raccolta di suggerimenti su come rispondere agli annunci, ma un manualedidattico per mettersi nella giusta condizione per farsi conoscere da recruiter e potenziali datori di lavorointraprendendo non solo una comune ricerca di occupazione, ma rendendosi appetibili e creandointeresse intorno alla propria figura professionale. Nonsiamo in presenza del solito libretto di istruzioni per imparare ad usare al meglio Linkedin dunque, ma di un vademecum metodologicamente spiegato per gestire al meglio un possibile percorso  di evoluzione lavorativa attraverso una prospettiva nuova capace di farci sfruttare al meglio tutte le nostre potenzialità e di farci evitareerrori e perdite di energie. Un manuale operativo, dunque, dove, anche grazie ai preziosi interventi di coach, psicologi e facilitatori si approfondiscono aspettiimportanti necessari alla creazione del personal brandinge della reputazione online. Durante la lettura si ha la sensazione che l’autrice sia personalmente a spiegare e ad accompagnarci , forse per il linguaggio utilizzato, semplice ma efficace, o probabilmente per la consapevolezza del fatto che chi scrive è passata in prima persona per la complessa esperienza dellametamorfosi lavorativa superando ostacoli e insicurezze.

3 domande a Pamela Serena Nerattini


Dottoressa Nerattini come è nata l’idea di scrivere questo libro?

Volevo scrivere qualcosa che affrontasse il tema del cambiamento, un processo che spesso genera confusione e  timore. La mia esperienza di trasformazione professionale all’inizio mi ha fatto sentire smarrita edincerta soprattutto per  la mancanza di un network che mi facilitasse il percorso; conoscere le reali potenzialità di Linkedin, le sue  ampie capacità di networking mi avrebbe aiutato a percorrere un cammino in maniera organica ed efficiente. Naturalmente i risultati non arrivano subito, non è una bacchetta magica, ci vuole costanza, impegno e tempo, ma posso assicurare chequesto social network aiuta nella creazione di una rete, nella scoperta di mentori autorevoli ed a comprendere se quello che inseguiamo è raggiungibile nelle modalità con cui lo immaginiamo o se dobbiamo apportare delle modifiche al nostro screening.

A chi è rivolto il libro?

E’ diretto a chi è in cerca di lavoro, sia di primaoccupazione ma anche a coloro che si voglionoriposizionare o trovare qualcosa che gli piace di più.

Non c’è un target preciso, non ci sono condizioni speciali come l’età o lo status, chiunque, attraverso questo strumento se utilizzato con il giusto metodo, può moltiplicare le sue possibilità di trovare un lavoro o di cambiare quello attuale se non  è soddisfatto. L’obiettivo è di far conoscere a tutti, dai neolaureati ai professionisti con diverse competenze e anni di lavoro, i criteri e le possibilità per utilizzare Linkedin, avvalendosi di tutte le sue facoltà. Questo è il primo volume, il livello base, a breve uscirà il secondo libro con informazioni di livello avanzato.

Ci può anticipare qualche suggerimento utile per cominciare?

Il primo consiglio è iscriversi, usare Linkedin se si cerca lavoro.

Un’altra indicazione importante è di non scrivere nellostato attuale “disoccupato” o in “cerca di lavoro”, è determinante invece sottolineare le proprie esperienze, gli studi e anche le soft skill ovvero le caratteristiche della personalità, le abilità e i tratti caratteriali considerati  importanti nel mondo del lavoro.

Studiare gli annunci di lavoro che ci interessano per capire come sono strutturati e individuarne le parole chiave è molto utile invece per scrivere correttamente il profilo creando un match, una corrispondenza, con le offerte e le esigenze di chi fa selezione.

Ai domiciliari non apre alla polizia: “pensavo fosse mia madre”

Trentaseienne denunciato

Sono da poco passate le 20 in un appartamento in zona Mirafiori, dove un cittadino italiano di 36 anni sta trascorrendo del tempo in compagnia di una donna. Improvvisamente suona il campanello. Il trentaseienne, preoccupato potesse trattarsi di una visita della madre, chiede alla compagna di raggiungere il balcone e nascondersi. Grande la sorpresa dell’uomo nell’aprire la porta, non trovandosi davanti il genitore, bensì la pattuglia del commissariato Mirafiori recatasi presso la sua abitazione per verificarne la presenza. L’uomo è infatti sottoposto alla misura degli arresti domiciliari.

Una volta dentro, gli operatori sentono dei rumori provenire dall’esterno. L’uomo spiega loro la presenza della donna e la necessità di “nasconderla” per timore che potesse incontrare la madre.

Controllando l’abitazione, i poliziotti notano due cavi, tagliati all’estremità, fuoriuscire dal contatore dell’energia elettrica. Insospettiti, interrompono l’alimentazione dell’elettricità in casa, appurando che le luci rimanevano comunque accese. Considerata l’anomalia, viene fatta intervenire una squadra di tecnici per il ripristino dell’impianto.

Il trentaseienne è stato denunciato per furto di energia elettrica.

Al primo arresto per spaccio ne seguono altri tre

Una quarta persona è stata denunciata in stato di libertà

Quattro persone arrestate e una denunciata, questo è il risultato di un controllo di polizia effettuato per strada mercoledì sera dagli agenti del Commissariato Barriera Milano nelle strade del quartiere.

Tutto ha avuto inizio quando, poco prima delle 21, percorrendo corso Vercelli, i poliziotti notano un cittadino straniero a bordo di una bicicletta che alla vista degli agenti accelera l’andatura. Una volta raggiunto, all’incrocio con corso Emilia, l’uomo, un ventitreenne senegalese, deglutisce ciò che ha in bocca. Nella sua disponibilità, i poliziotti trovano 420 euro. Con sé, inoltre, il giovane ha un telefono cellulare dal quale emerge una richiesta di acquisto di stupefacente.

Quando gli agenti vanno a casa dell’uomo per la perquisizione, nell’alloggio trovano 4 persone, due di queste vengono trovate in possesso di numerose dosi di cocaina. Altre dosi dello stesso stupefacente vengono recuperate sotto un materasso e sul mobile della tv. Complessivamente vengono recuperate una cinquantina di involucri contenenti stupefacente. Nell’alloggio, i poliziotti rinvengono e sequestrano 1400 euro e il materiale per il confezionamento delle dosi.

Alla luce dei fatti, oltre al ventitreenne, sono stati arrestati, per la detenzione dello stupefacente, altri tre suoi connazionali, tutti sotto i 30 anni. La quarta persona presente in casa, per lo stesso reato, è stata denunciata in stato di libertà.

Scoperto con attrezzi per lo scasso

Stava percorrendo via Carlo Ignazio Giulio all’una e mezza di notte di mercoledì scorso, quando una pattuglia del personale del Commissariato Centro in servizio di Volante lo ha notato.

Gli agenti hanno fermato l’uomo per un controllo; questi si è dimostrato particolarmente insofferente ed agitato. E’ così scattata la perquisizione alla ricerca di armi, che ha avuto un esito positivo: l’uomo aveva infatti con sé una lama in metallo della lunghezza di circa 10 cm ed una tenaglia, sempre in metallo. Pertanto, per il cinquantatreenne, che ha precedenti specifici per porto abusivo di oggetti atti ad offendere e  possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli, nonché condanne per reati contro il patrimonio, è scattata sia la denuncia penale in merito al possesso dei due oggetti sequestrati, nonché la sanzione in quanto sorpreso sulla pubblica via, tra l’altro al di fuori del proprio comune di residenza, nella fascia oraria del coprifuoco.

Una bicicletta gigante per il Giro d’Italia

Lunedì 10 maggio il 104° Giro d’Italia attraverserà il comune di Brozolo durante la 3^ tappa Biella – Canale.

Un gruppo di volonterosi brozolesi ha costruito una bicicletta gigante in legno che è stata collocata in piazza Radicati per dare il benvenuto al Giro con i suoi ciclisti e sostenitori appassionati.
Anche se il passaggio sarà rapido sul tratto di competenza della provinciale 590, sarà comunque un’occasione per  invitare alla visita di  un territorio  ancora poco conosciuto che presenta scorci stupendi.
Le associazioni del territorio (Fidas, Amici dei Sentieri, La Boscaglia) per festeggiare l’avvenimento hanno invece promosso un concorso fra i brozolesi per le migliori decorazioni a tema.

Il Piemonte punta sull’idrogeno

“La Giunta ha recentemente approvato gli indirizzi per la predisposizione di una strategia regionale per l’idrogeno e intende valorizzarlo come vettore nel sistema energetico, industriale e dei trasporti migliorando la competitività del territorio”.

Così l’assessore regionale all’Ambiente, Ricerca e Innovazione, Matteo Marnati, ha risposto all’interrogazione presentata dalla consigliera Monica Canalis (Pd) che ha chiesto quali progetti concreti siano stati messi in campo per indirizzare l’attività di ricerca delle imprese; in quali momenti della strategia regionale si prevede di coinvolgere gli atenei e i centri di formazione professionale; quali azioni di coordinamento nazionale s’intendano adottare, anche alla luce del relativo piano di ripresa e resilienza (Pnrr) e della nuova tornata di fondi europei strutturali per indirizzarli verso la filiera piemontese dell’idrogeno e se vi siano interlocuzioni con le realtà territoriali per individuare stabilimenti sotto utilizzati per riconvertirli.
Si vuole qualificare il Piemonte come area di eccellenza per lo sviluppo delle tecnologie connesse alla filiera, accompagnare iniziative di supporto a quelle industriali perseguendo finalità di tipo ambientale, assicurare la piena connessione della strategia regionale con la pianificazione nazionale e con le principali iniziative europee. “Da pochi giorni abbiamo formalizzato la nostra candidatura, o più tecnicamente una manifestazione di interesse spontanea, al governo nazionale per accogliere presso il nostro territorio la sede del Centro Nazionale di alta tecnologia per l’idrogeno in collaborazione con la Città di Torino, supportata dall’insieme dell’ecosistema industriale, imprenditoriale e accademico piemontese che ha aderito all’appello”, spiega Marnati.
Una candidatura, o più tecnicamente una manifestazione di interesse spontanea, sostenuta dal sistema della ricerca e del trasferimento tecnologico – Politecnico di Torino, Università di Torino e Università del Piemonte Orientale, dall’Istituto Italiano di tecnologia e Environment Park e da moltissime aziende:  Acea Pinerolese Industriale, Alstom Ferroviaria, Avio, Avio Aero, Cim 4.0, Fpt Industrial brand di Cnh Industrial, Gruppo Torinese Trasporti, Comau,  Iren, Italgas, Leonardo, Marelli Europe, Novamont, Giacomini SpA, Memc Electronic Materials, Punch Torino, Sagat, Smat – Società Metropolitana Acque Torino, Solvay Specialty Polymers Italy, Thales Alenia Space Italia e Toyota Motor Italia.
A supportarla anche Dap – Distretto Aerospaziale Piemonte, Unioncamere Piemonte, Confindustria Piemonte, Confartigianato Imprese Piemonte, Confapi Piemonte, Cna Piemonte, Sindacato Artigiani CasArtigiani, Aziende Meccaniche Meccatroniche Associate) e Anfia.

Per raggiungere i centri vaccinali 130 mila tratte gratuite a Torino con il monopattino Link

Micromobilità: Superpedestrian regala 1 milione di corse


Per proteggere le comunità e sostenere il lancio dei programmi di vaccinazione Covid-19 in Italia, LINK – azienda di monopattini elettrici in sharing nata presso il MIT di Boston – ha annunciato 1 milione di corse gratuite per consentire ai cittadini di raggiungere i centri di vaccinazione in sicurezza.
Il servizio sarà disponibile in tutte le città europee in cui LINK è attivo. In particolare, in Italia, verranno offerte: 130.000  corse su Torino, 450.000  su Roma e 105.000 su Palermo. A beneficiare maggiormente di tale programma sarà chi vive nelle zone periferiche, non sempre ben collegate dalla rete di trasporto pubblico ma tuttavia coperte – in modo capillare – dalla flotta dei monopattini LINK, come dimostrano i dati di utilizzo di Seattle dove, stando al Seattle Department of Transportation, il 15% di tutte le corse effettuate con i monopattini LINK sono iniziate o terminate nelle aree più periferiche, 10 volte la percentuale di un qualsiasi altro competitor.

“Attraverso questa iniziativa, vogliamo ringraziare nuovamente la determinazione e il coraggio del personale medico sanitario che continua a lavorare instancabilmente per salvaguardare i cittadini”
 – ha detto Haya Verwoord Douidri, VP (EMEA) di Superpedestrian“Stiamo già fornendo numerose corse gratuite a questi “eroi”, quindi ora è il momento di aiutare anche i residenti a fare la loro parte, garantendo loro un’alternativa al mezzo pubblico per raggiungere i punti vaccinali. La nostra campagna rappresenta un investimento significativo, a seguito di un’iniziativa simile nel mercato USA, e mi auspico che aiuterà a proteggere la salute di tanti cittadini in Italia”.

“La portata totale delle corse gratuite è stata calcolata valutando il numero di persone in ogni città aventi diritto alle vaccinazioni e disposte a scegliere un monopattini elettrico in sharing come mezzo di trasporto per una tratta breve” – ha spiegato Maurizio Pompili, LINK Operation Manager Italia“Le corse gratuite verso i centri di vaccinazione sono disponibili per chiunque, nelle città servite dai nostri veicoli. Gli utenti dovranno semplicemente scaricare la nostra app LINK – disponibile negli app store di Apple e Android – e compilare un semplice modulo online per avere subito 10 euro caricati sul proprio account”.

 

 

 

4 maggio 1949, gli Immortali

4 maggio 1949

Con un nodo alla gola ricordiamo ogni anno la tragedia che ha coinvolto la squadra del Grande Torino, i cui giocatori erano la colonna portante della Nazionale italiana. 

Un punto di vista inedito per ripercorrere e ricordare l’epopea calcistica che più di tutte ha entusiasmato, emozionato e commosso l’Italia. Il libro “Il Grande Torino. Gli Immortali” del giornalista sportivo Alberto Manassero, edito da Diarkos  ci racconta la storia di uno stadio e di una squadra che resteranno nella storia.

 

Sono del 1926, mi chiamo Campo Torino, ma comunemente mi conoscono come stadio Filadelfia. Fila per gli amici. Ai bei tempi avevo anche un soprannome: Fossa dei Leoni. Il Toro era un ragazzo, quando mi hanno costruito. Aveva vent’anni. Era nato nel 1906, il 3 dicembre, benché potesse vantare robuste radici in quelle che furono le prime società calcistiche italiane. L’embrione del pallone tricolore”.

Si presenta così lo stadio Filadelfia, il narratore d’eccezione di Il Grande Torino. Gli Immortali, scritto da Alberto Manassero, edito da Diarkos. Manassero è giornalista sportivo da oltre trent’anni, ha cominciato a lavorare a Tuttosport nel 1992 e la sua passione per la squadra Granata, che ha seguito professionalmente ogni giorno dal 1999 al 2012, lo ha portato ad addentrarsi nei meandri più nascosti ed epici di una squadra che ha scritto la storia del calcio italiano.

 

La vicenda del Grande Torino è stata raccontata così tante volte che potrebbe sembrare superfluo tornare su quelle vicende. Invece, Manassero, con una narrazione leggera e coinvolgente, riesce a trovare un punto di vista totalmente nuovo. La storia, come abbiamo visto, viene infatti raccontata da un narratore d’eccezione, ovvero lo stadio Filadelfia di Torino, il primo di proprietà di una squadra di calcio, il Toro, appunto.

Lo stadio ‘ripercorre’ la sua nascita, quando il conte Enrico Eugenio Antonio Marone Cinzano comincia a pianificare la sua costruzione.  “Mio papà, intuitivo e tenace – narra Filadelfia nel libro – ha capito da tempo che il Torino ha bisogno di una casa tutta sua, di uno stadio dove ospitare adeguatamente allenamenti, partite e, soprattutto, tifosi. Un luogo di sport e spettacolo, certo, però anche una piazza d’incontro e d’aggregazione. Sarà il Filadelfia, sarò io”.

 

La vicenda prosegue con la narrazione degli investimenti fatti dal conte Cinzano che porranno le basi per la crescita di una grande squadra: ragazzi, che oltre alle capacità sportive, nel campo da calcio mettono il cuore, riuscendo così a inanellare vittorie, a superare sconfitte, a crescere e diventare campioni veri, non solo vincitori nelle classifiche, ma anche vincitori nel cuore dei tanti appassionati. E poi la tragedia. Quella incredibile e maledetta tragedia che tutt’oggi provoca sgomento e cordoglio.

Il libro è corredato da foto e riproduzioni di prime pagine di giornali  dell’epoca che rappresentano un patrimonio unico per entrare completamente in una vicenda capace ancora di appassionare ed emozionare.

 

Alberto Manassero, classe 1963, torinese di Borgaretto. Nato in un negozio di elettrodomestici, ci ha lavorato fino alla chiamata di Tuttosport, dove è entrato nel 1992. Si è sempre occupato di calcio, ma ha raccontato anche due Olimpiadi: Sydney 2000 e Torino 2006. Cuore granata, dal 1999 al 2012 ha seguito quotidianamente le vicende del Toro. Attualmente fa parte dell’ufficio centrale di Tuttosport.

Se il Pd vuole far vincere la destra

Chiaretta, la nostra ( non sempre ) amata Sindachessa non ha dubbi. Se la destra a Torino vincerà sarà colpa del Pd. Non le passa per l’anticamera del cervello che le colpe sono anche del suo fallimentare governo della città di Torino.  Tant’ e’ che neanche si ripresenta. Sicuramente,  comunque passerà alla storia. Tutto quello che ha promesso di fare non l’ha fatto. 

Persino Letta e Conte se ne sono fatti una ragione e parlano di accordi eventuali al secondo turno. Anche qui,  direi meglio tardi che mai. Ma mi sa che per Conte non c’ è solo la complicanza dei cinquestelle,  con Beppe Grillo e Casaleggio che non trovano la quadra sui soldi e Conte che , almeno per ora,  non è stato eletto da nessuno.  Il movimento ha oramai dei cedimenti evidenti che possono preludere al crollo definitivo. Davigo e Storari indagati?   Insomma, chi la fa l’aspetti. Novelli Robespierre che volevano moralizzare la politica,  ora (forse) dovranno moralizzare se stessi. Scatenato Enrico Letta. Il pd ad un passo dalla Lega,  ovviamente nei sondaggi. Incredibile no?  Incredibile perché a Torino che figuraccia sta facendo il Pd e ( mi permetto di dire ) chi gli va dietro.  Gianna Pentenero si ritira e manco si presenterà come consigliera. Troppe le firme da raccogliere ma soprattutto è stata scaricata dai suoi. Così dopo che Letta urla “largo alle donne”, manco una donna candida. .Enzo La Volta non molla e tenta il tutto per tutto. Letterale disperazione di chi non vuole Lo Russo come candidato. Ma hanno una caratteristica: non sono iscritti al pd.  Sono 1800 gli iscritti, dicono. Più che partito direi una “setta”. Pace e dominio per i soliti che hanno creato il vuoto. Dominano qualcosa che tutti chiamano deserto. Sembra che vogliano consegnare la vittoria a  Damilano. Se vincerà vincerà per un solo motivo , se non altro perchè il popolo del pd, il popolo che votava pd è proprio stanco e demoralizzato. Perlomeno non motivato.  Chi ha prodotto il deserto ha prodotto questa possibile sconfitta.  Per la seconda volta la sinistra è fuori dall’amministrazione di Torino.  Ovviamente,  come al solito, se mi sono sbagliato,  pronto a cospargermi il capo di cenere. Con un’altra e finale convinzione : se perderanno rimarranno comunque lì. Ma la dignità è altra cosa.
Patrizio Tosetto