ilTorinese

Incontro web dell’Ars Pallium Accademy: “Non ho un tumore, ma ho bisogno di cure palliative”

Giovedì 6 maggio 2021 | ore 17.30 – 19.00 Piattaforma Webex

“NON HO UN TUMORE, MA HO BISOGNO DI CURE PALLIATIVE: SOLO TEORIA O QUALCUNO MI CURA?”

 Si terrà giovedì 6 maggio il primo appuntamento promosso dall’Ars Pallium Accademy, dedicato al tema “Non ho un tumore, ma ho bisogno di cure palliative: solo teoria o qualcuno mi cura?”. L’evento si terrà sulla piattaforma Webex, dalle ore 17.30 alle 19, con ingresso libero e gratuito previa registrazione (per info e iscrizioni: anemosformazione@gmail.com).

Nei Paesi occidentali l’aumento dell’aspettativa di vita, nonostante i tragici eventi dell’ultimo anno, ha determinato un incremento dell’incidenza delle patologie cronico-degenerative non oncologiche. Se la parola cancro assume simbolicamente un valore di drammatica correlazione con la sofferenza e la morte, molte altre patologie sono altrettanto in grado di penalizzare la qualità di vita delle persone che ne sono affette.

I bisogni di chi è affetto da patologie cronico-degenerative sono di grande complessità, necessitano di un approccio specialistico multidisciplinare e possono essere soddisfatti dai servizi di cure palliative, come facilmente riscontrabile nella letteratura scientifica nazionale e internazionale. Purtroppo, però, le cure palliative stentano a diffondersi nelle discipline non oncologiche, forse perché malattie come lo scompenso cardiaco, la BPCO, la cirrosi epatica, solo per citare alcuni esempi, hanno un andamento clinico peculiare e non sempre prevedibile, pur conducendo inevitabilmente, prima o poi, all’exitus.

La prima iniziativa di APA è dedicata proprio alle patologie cronico-degenerative in fase avanzata. La tavola rotonda virtuale sarà moderata da Marina Sozzi, filosofa e tanatologa. L’introduzione è affidata a Oscar Bertetto, presidente di APA, sul tema: “Perché un’accademia di cure palliative in Piemonte”. Interverranno la presidente della Federazione Cure Palliative, Stefania Bastianello, e il presidente della Società Italiana di Cure Palliative, Gino Gobber. Seguiranno le relazioni di Simone Veronese, responsabile dell’Area Ricerca in Fondazione FARO (“Quante persone senza tumore hanno bisogno di cure palliative e perché”?); Luciano Orsi, direttore scientifico della Rivista italiana di Cure Palliative (“Gli operatori davanti a limiti e sfide decisionali”); Claudio Ritossa, vicepresidente di Luce per la Vita (“Dalle conoscenze alla pratica quotidiana per aver cura dello spirito”). Le conclusioni, dopo il dibattito con il pubblico, saranno a cura di Eugenia Malinverni, vicepresidente di APA.

Nel corso dell’incontro verrà posto l’accento sulla dimensione epidemiologica del problema, sulla complessità dei bisogni e sulle potenzialità delle cure palliative nel soddisfarli, nonché sulle implicazioni etiche e spirituali che rappresentano dimensioni dell’esistenza umana in particolar modo emergenti alla fine della vita.

La partecipazione è libera e gratuita previa registrazione: per iscriversi e ricevere le credenziali di accesso è sufficiente inviare una mail ad anemosformazione@gmail.com con il proprio nome e cognome e indirizzo di posta elettronica entro il 5 maggio 2021.

ARS PALLIUM ACADEMY

Ars Pallium Academy nasce per promuovere la cultura e la diffusione delle cure palliative. È una rete costituita da quattro enti fondatori: ANEMOS Curando s’impara, Fondazione F.A.R.O., IUSE, Luce per la Vita. APA ha come mission la promozione della conoscenza e della diffusione delle cure palliative in ambito scientifico e sociale, mettendo al centro del proprio progetto i curanti e la cittadinanza, perché attraverso azioni formative e informative possano tutti contribuire allo sviluppo delle cure palliative.

Per ulteriori informazioni: giulia.dallaverde@fondazionefaro.it |

Il ruolo delle donne nel mondo del lavoro, in radio a “Parlaconme”

 E’ il tema della prima puntata della seconda edizione diel programma condotto dall’Agrifood & Organic Specialist Simona Riccio

Riprende giovedì 6 maggio  dalle ore 18 alle 19 la seconda edizione della trasmissione PARLACONME, condotta sulla radio web Radiovidanetwork da Simona Riccio, Agrifood & Organic Specialist. Tema della prima puntata della seconda edizione sarà “Il ruolo delle donne nel mondo del lavoro. Le storie di chi ce l’ha fatta”.

PARLACONME torna live e con un metodo di comunicazione che al settore mancava, il podcast, che consentirà in maniera leggera, ma al tempo stesso professionale, di affrontare argomenti impegnativi.
Prenderanno parte alla trasmissione due donne professioniste che sono al centro del mondo femminile, Eleonora Rocca, Founder & MD di WomenXImpact e l’avvocato Emanuela Spirito.
“Abbiamo voluto portare un messaggio nuovo – spiega Eleonora Rocca – di ispirazione e formativo, soprattutto in questo momento difficile per tutti. Ritengo che le nuove generazioni abbiano bisogno di modelli cui ispirarsi, storie di donne, e che le aziende abbiano inoltre necessità di rivolgere sempre maggiore attenzione al tema della parità di genere, oltre che le donne debbano formarsi per migliorare le loro competenze professionali e incrementare il loro empowerment”.
Eleonora Roccaa è la fondatrice e di WomenX Impact, una delle pioniere degli eventi digitali in Italia, un evento che si terrà a Bologna e online al Fico Eataly World nei giorni 30 settembre e primo ottobre prossimi. Si tratta di una full immersione per dare voce alle donne che sono riuscite a distinguersi nei loro percorsi di carriera e alle persone che vogliano aggiungere nuove skills al loro bagaglio professionale.
L’avvocato Emanuela Spirito, Legal Partner della trasmissione, racconterà il suo prezioso operato nell’ambito del mondo del lavoro femminile e farà ancor maggiormente comprendere le necessità e i bisogni delle donne in qualsiasi settore, compreso quello agroalimentare.
La trasmissione PARLACONME viene trasmessa da Radio Vidanetwork sul sito www.vidanetwork.it e tramite app ufficiale Radio Vida Network scaricabile gratuitamente per Ios e Android; ei maggiori aggregatori radio; u speaker Alexa e Google
Repliche il giorno successivo venerdì alle ore 9 e il sabato della settimana successiva alle ore 11.30.

Mara Martellotta

A Candiolo scoperti i primi due casi di variante indiana del Covid in Piemonte

I primi due casi in Piemonte di variante indiana nella forma meno aggressiva sono stati sequenziati oggi dal laboratorio dell’Istituto di Ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) di Candiolo, con la collaborazione del gruppo bioinformatico dell’IIGM ente di ricerca della Compagnia San Paolo.

Per la precisione, osservano i ricercatori di Candiolo, si tratta della variante meno preoccupante tra quelle individuate con la denominazione “indiana”, in quanto priva della mutazione E 484 Q che invece permetterebbe al virus di sfuggire agli anticorpi, sia quelli generati dal vaccino, sia quelli generati da chi è guarito.

I contagiati sono una coppia di indiani quarantenni di rientro dall’India e residenti in provincia di Cuneo. Attualmente si trovano in isolamento domiciliare e le loro condizioni non destano preoccupazioni.

«Il sistema di tracciamento del contagio in Piemonte sta dimostrando di funzionare molto efficacemente – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi -, la comparsa delle varianti è inevitabile, ma fondamentale rimane limitare il più possibile lo svilupparsi della malattia, attraverso la campagna vaccinale, che sta entrando nella fase di interesse massivo».

Al momento, le mutazioni virali del Covid-19 riscontrate fino ad ora in Piemonte sono cinque: inglese, brasiliana, sudafricana, svizzera e indiana. Quella ampiamente più diffusa rimane l’inglese.

Covid, il bollettino di mercoledì 5 maggio: ricoveri in calo

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 947 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 61 dopo test antigenico), pari al 4,7di 20.053 tamponi eseguiti, di cui 9. 406 antigenici. Dei 947 nuovi casi, gli asintomatici sono 397 (41,9 %).

I casi sono così ripartiti: 103 screening, 628 contatti di caso, 216 con indagine in corso: per ambito: 14 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 168 scolastico, 765 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 352.932 così suddivisi su base provinciale: 28.464 Alessandria, 16.872 Asti, 10.895 Biella, 50.775 Cuneo, 27.161 Novara, 189.217 Torino, 13.083 Vercelli, 12.506 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.461 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.498 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 175 (- 13 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1896 (– 85 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 12.295

I tamponi diagnostici finora processati sono 4.466.021 (+20.053 rispetto a ieri), di cui 1.520.130 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO11.352

Sono 22 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 2verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 11.352 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.537 Alessandria, 695 Asti, 420 Biella, 1.406 Cuneo, 930 Novara, 5.404 Torino, 503 Vercelli, 365 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 92 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

327.896  GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 327.214 (+1318 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 26.056 Alessandria, 15.772 Asti, 9.919 Biella, 46.930 Cuneo, 25.319 Novara, 175.701 Torino, 12.144 Vercelli, 11.692 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.360 extraregione e 2.321 in fase di definizione.

La ripartenza de “I Concerti del Lingotto”

L’ Auditorium Giovanni Agnelli è pronto dopo una lunga interruzione a ripartire riproponendo i “Concerti del Lingotto”. Sono previsti 4 concerti prima della pausa estiva.

l’inaugurazione è prevista lunedì 10 maggio con l’Accademia Bizantina di Ottavio Dantone e Alessandro Tampieri, con un programma dedicato a Vivaldi. Il concerto prevede 2 orari . Il turno A alle 17.15 mentre il turno B sarà alle 20. Venerdì 21 maggio alle 19.00 il gruppo Les Dissonances formato da Lucas Debargue, David Grimal e Mario Brunello, eseguirà il “triplo concerto per pianoforte violino e violoncello” e la “Sinfonia n. 4” di Beethoven. Mercoledì 30 giugno e giovedì primo luglio chiusura con l’Orchestra da Camera di Mantova diretta da Alexander Lonquich che eseguirà l’integrale dei concerti per pianoforte e orchestra di Beethoven in due serate in doppio turno alle 17. 30 e alle 21. Il 30 giugno (primo, secondo e terzo concerto), il primo luglio (quarto e quinto).

Ulteriori informazioni e aggiornamenti sul sito www.lingottomusica.it

 

Pier Luigi Fuggetta

Salizzoni: “non sostengo candidati alle primarie”

“Non sosterrò nessun candidato alle primarie del centro-sinistra e non sono impegnato a raccogliere le firme per nessuno.

Stimo e apprezzo tutte le persone in campo ma non intendo schierarmi, anche per rispetto del ruolo istituzionale che ricopro. Terminate le primarie, sosterrò convintamente il candidato Sindaco del centrosinistra”

“Per quanto riguarda l’iniziativa assunta da Maria Cavallo Perin, non esistendo più da tempo l’istituto dell’autorizzazione maritale, mi pare superfluo dover ricordare che la “moglie di Salizzoni” ha le sue idee e la sua libertà”

 

Mauro Salizzoni

Vice Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte

Maxi operazione contro la ‘ndrangheta, arresti e perquisizioni nel Torinese

È in corso in Piemonte un’operazione della Dia  contro la ‘Ndrangheta, coordinata dalla Procura di Torino

Sono impegnati oltre 200 donne e uomini della Direzione Investigativa Antimafia  e un centinaio di unità di polizia, dei carabinieri e della guardia di finanza.

L’operazione è  denominata ‘Platinum-Dia’, e secondo gli inquirenti  è “un duro colpo” alla ‘ndrangheta. Interessate  oltre all’Italia anche Germania, Romania e Spagna. Diversi gli  e le perquisizioni, emessi dal Tribunale di Torino su richiesta della Direzione distrettuale antimafia (Dda) piemontese e coordinata dalla Direzione nazionale antimafia (Dna), in Italia ed in Germania, nei confronti di persone considerate affiliate alla criminalità organizzata. Si tratta di soggetti operativi  nel “locale” di Volpiano, nel Torinese, considerati terminale economico della famiglia Agresta di Platì  e nei confronti di esponenti della famiglia Giorgi, detti “Boviciani”, di San Luca, ritenuti responsabili di narcotraffico internazionale ed attivi in Piemonte, Calabria, Sardegna e, in Germania, nel Land del Baden Wùrttemberg, nelle località turistiche del Lago di Costanza.

No alla violenza di genere e domestica. Siglato il protocollo “Codice rosso”

Nella Sala “Aldo Faraoni”, il Questore della Provincia di Torino,  Giuseppe De Matteis, la Direttrice della Casa Circondariale di Torino, Rosalia Marino, e il Direttore della Casa Circondariale di Ivrea, Alberto Valentini, hanno sottoscritto un protocollo di intesa in materia di codice rosso.

L’iniziativa, che si inserisce nella campagna di prevenzione e contrasto alla violenza di genere e domestica promossa dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza, Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, permetterà alla Questura di conoscere in anticipo la data di scarcerazione delle persone detenute per reati di violenza di genere, così da  tutelare al meglio le vittime.

Inoltre, il protocollo mira a rafforzare la sinergia tra le istituzioni firmatarie al fine dell’adozione di misure di prevenzione personali nei confronti dei soggetti più pericolosi.

Cairo: “Una grande emozione leggere i nomi degli Immortali”

Per il presidente del Torino Urbano Cairo “Leggere i nomi di questi campioni è una vera emozione, ogni parola è superflua”. 

Cairo  ieri ha commemorato il Grande Torino, nel 72esimo anniversario della tragedia di Superga, leggendo i nomi dei calciatori davanti alla lapide di fronte alla basilica

Con i famigliari degli “immortali” quest’anno erano presenti  solo il presidente della società granata, il direttore generale Antonio Comi, il Chief Operation Officer Alberto Marile e il direttore sportivo Davide Vagnati.

Napoleone 200 anni dopo

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni  Oltre un anno fa in previsione del bicentenario della morte di Napoleone ,5 maggio 1821, si stava costituendo sotto la presidenza di Philippe Daverio un comitato nazionale presso il Ministero dei beni culturali per celebrare l’anniversario dell’Imperatore dei Francesi. Credo che la morte improvvisa di Daverio abbia bloccato  l’iniziativa che non è stata varata dal Ministero per i Beni culturali.

E’ giusto valutare a due secoli di distanza con il più assoluto equilibrio la figura di Napoleone che sicuramente, almeno per la Francia, ha rappresentato una pagina importante di storia, al di là delle osservazioni stupide sullo schiavismo e sul misoginismo che appaiano del tutto decontestualizzate dall’epoca in cui visse Napoleone.
Anche Manzoni, scrivendo “Il Cinque Maggio” comprese la grandezza dell’uomo che riuscì a conciliare “ due secoli l’un contro l’altro armati”, lasciando comunque “ai posteri l’ardua sentenza”. Oggi, a distanza di due secoli, il momento dell’ardua sentenza  è sicuramente arrivato e il giudizio storico per il Corso non può essere positivo almeno per noi italiani. Ed è per questo che l’iniziativa di Daverio era sbagliata e mi sottrassi alla sua richiesta di sostenerla. Se lo si vede  invece sotto un profilo europeo, egli sconquassò l’Europa ,tentando di imporre dappertutto l’egemonia francese con la scusa di portare sulle sue bandiere le idee  di una Rivoluzione tradita.
Fu responsabile di guerre con milioni di morti, combattute  soprattutto per un suo personale delirio di onnipotenza. Non ci sono dubbi sulle sue grandi doti di condottiero militare capace di entusiasmare i suoi soldati e inventare  strategie e tattiche militari  molto geniali. Si può anche considerarlo uno statista e un legislatore innovativo che contribuì a rinnovare la vecchia Europa. Dopo Napoleone con la Restaurazione il Congresso di Vienna non poté tornare all’antico perché il “tornado Napoleone” impedi’ il tentativo di ricacciare l’Europa alle parrucche incipriate prerivoluzionarie. Le nazionalità oppresse dal dominio napoleonico sorsero a nuova vita, malgrado i tentativi retrogradi e repressivi  della Restaurazione e nacquero i primi segni dei diversi risorgimenti in tante realtà europee. Ma non si può dimenticare che il dominio napoleonico ,specie in Italia, significò un periodo di furti, violenze e saccheggi senza precedenti. Egli è il responsabile del più grande furto di opere d’arte avvenuto in Italia e non solo. Furono saccheggiati Milano, Roma, il Vaticano, Parma, Modena, Napoli e tanti altri centri.
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Il giovane Foscolo che acclamò Bonaparte come un un liberatore ,si convinse quasi subito, dopo il trattato di Campoformio, che egli era un tiranno. Torino e il Piemonte vennero annessi alla Francia e subirono le stessa spoliazione di opere d’arte; il re dovette rifugiarsi in Sardegna fino al 1815 durante tutto il periodo napoleonico. Napoleone fece abbattere le porte e un tratto cospicuo dei bastioni di Torino, salvando solo la cittadella e Palazzo Madama. Per sue utilità specifiche  fece costruire il ponte in pietra  sul Po davanti a piazza Vittorio.  In sintesi si presentò come un finto liberatore d’Italia ,ma gli italiani che furono  soprattutto carne da macello per le sue guerre ,subirono un regime di stampo giacobino, tirannico ed  accentratore che peggiorò ulteriormente quando Napoleone divenne imperatore. A partire dal 1796 una parte del popolo italiano si oppose all’invasione francese e diede vita a quelle che vengono definite le insorgenze, quando cominciò la campagna d’Italia napoleonica. Le insorgenze furono numerose in tutta Italia. Comunque, sarebbe bastato pensare al saccheggio e ai furti di opere d’arte, per esprimere  un netto parere contrario alla costituzione di un comitato nazionale per le onoranze del bicentenario napoleonico presso il ministero dei Beni Culturali. Fu un abbaglio in cui  proprio il grande Daverio non sarebbe dovuto cadere.
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Sicuramente si tengono e si terranno, pur tra le polemiche, delle manifestazioni in Francia ,ma non aveva alcun senso – pandemia a parte – che l’Italia celebrasse un uomo che fu un dominatore senza scrupoli che, tra l’altro, come disse Foscolo, vendette Venezia all’Austria. Diede l’idea di un’effimera Italia unita che non fu certo il preannuncio di un Risorgimento nazionale. In Italia bisognerebbe invece  ricordare nel 2021 il bicentenario dei moti  carbonari che ebbero protagonista il grande patriota Santorre di Santarosa ,ingiustamente dimenticato. Questi patrioti napoletani e piemontesi, anzi italiani della prima ora,  sono stati trascurati , dimostrando una insensibilità verso un passato degno invece  di essere ricordato. Santarosa mori’ combattendo a Sfacteria per l’ indipendenza della Grecia, un anelito europeo che è l’esatto opposto del rullo compressore napoleonico che cercò  di sottomettere, senza riuscirci, persino la  Russia al giogo francese.
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