ilTorinese

“Percorsi …” In mostra al “Forte di Bard” le fotografie di Silvano Ruffini

Da sabato 16 dicembre a domenica 21 gennaio 2024

Bard (Aosta)

Un mare vivo, infinito. Di color bianco. Nel mezzo, a fatica, il bianco s’interrompe con uno “spruzzo” appena percettibile di grigio – nero. Sono i “Pascoli di montagna” realizzati nel 2019 dal fotografo “di gran vaglia” Silvano Ruffini, origini emiliane (Castelnovo ne’ Monti in provincia di Reggio Emilia, 1954), ma ormai da tempo valdostano d’adozione. Il soggetto spacca al millesimo la realtà, quella di un gregge pascolante a perdita d’occhio di pecore domestiche, da poco tosate, che nel suo bel mezzo lascia un piccolo varco, quel tanto che basta per far apparire la testolina incerta e curiosa e un po’ impaurita di una capretta (che sembra pensare e dire ma io che ci faccio qui, sarà pericoloso?) dalle corna corte e sottili che a quel bianco senza fine regalano un pizzico di chiaroscuro dal grigio al marrone al nero, teso a scuoterci dall’incantesimo di un’immagine che ci tieni lì, fermi a osservare e a goderci belle emozioni. Lo scatto appartiene al gruppo di fotografie, varie serie fotografiche, realizzate da Ruffini e raccolte (per la prima volta nello stesso luogo), da sabato 16 dicembre a domenica 21 gennaio 2024, nelle “Scuderie” del valdostano “Forte di Bard”. Fotografie in bianco e nero (ad enfatizzare le emozioni), pur se l’artista non si esime dal cimentarsi in tavolozze di colori accesi resi con grande carica visiva e talento da vendere espresso, a mo’ di esempio, in quei magnifici palloni aerostatici (?), “Color of Air” (2017), a fatica trattenuti sul campo innevato e gonfi di vento in una vibrante danza di gialli verdi blu e grigi che ne esalta le forme e l’incontrastata volontà di librarsi in volo. La mostra si articola in cinque sezioni – tematiche, con l’obiettivo di far scoprire al pubblico le diverse tappe dell’ormai quarantennale viaggio artistico di Ruffini, di certo fra i fotografi più creativi dell’attuale panorama artistico italiano. E non solo. Un iter che racconta l’amore per le sue montagne (per anni l’artista ha vissuto a Charvensod e oggi ad Aosta) e per la campagna, senza disdegnare i centri urbani e soprattutto e sempre le strade e le persone. Donne e uomini, suoi prim’attori.

Donne e uomini volutamente o casualmente incontrati, fermati in un “click” che vale un infinitesimo di secondo e che racconta, nell’immediatezza, mai un istante di più, di gioie dolori fatiche sofferenze amori rabbie o ingiustizie capaci di fiaccare corpi e anime. Si veda in proposito la serie dei suoi “Ritratti” in bianco e nero, su cui tanto ha giocato la “post-produzione” in digitale: quei volti, minuti paesaggi di rughe infinite (ognuna è racconto di spazi vitali capaci di scuotere pancia, anima e cuore), le barbe bianche frugate con certosina minuzia, i cappellacci sgualciti e in piena rovina portati da una vita, sopra grandi occhiali che nascondono occhi neri come il carbone. Sono soggetti in cui “il fotografo – è stato scritto – si cancella completamente a favore dell’immagine”, attraverso cifre stilistiche inconfondibili e del tutto singolari. Dice in proposito lo stesso Ruffini: “Mi piace essere riconosciuto ed essere riconoscibile da uno ‘stile’ che ho cercato nel tempo … Non ho miti a cui ispirarmi, il mio mito è la ‘fotografia’, non solo quella dei grandi maestri ma anche quella molto più modesta da cui traspare solo l’amore per questa splendida arte!”.

Gianni Milani

“Percorsi. Fotografie di Silvano Ruffini”

Forte di Bard, via Vittorio Emanuele II, Bard (Aosta); tel. 0125/833811 o www.fortedibard.it

Fino a domenica 21 gennaio 2024

Orari: dal mart. al ven. 10/18, sab. dom. e festivi 10/19. Lunedì chiuso

Nelle foto:

–       Silvano Ruffini: “Pascoli di montagna”, 2019

–       Silvano Ruffini: “Color of Air”, 2017

–       Silvano Ruffini: “Distort”, 2014

Scontro frontale: uomo in gravi condizioni, feriti due ventenni

Grave incidente con tre feriti di cui uno in codice rosso sulla strada provinciale 102 nel comune di Bellinzago, nel Novarese. Coinvolte in uno scontro frontale due auto. Un uomo di 37 anni è stato portato all’ospedale Maggiore di Novara in codice rosso. Feriti anche due ragazzi di 20 anni. Sono in fase di accertamento le cause del sinistro.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Proseguono i lavori di riqualificazione alla Novalesa

Si concluderanno a giugno 2024 i lavori di riqualificazione del sagrato abbaziale di Novalesa interessato da un importante intervento che è iniziato a fine giugno di quest’anno grazie ad un finanziamento di 150.000 euro derivante da NextGenerationEU, il Bando #PNRR al quale la comunità dei monaci benedettini di Novalesa ha partecipato.


Nei giorni scorsi il vicesindaco della Città metropolitana di Torino Jacopo Suppo, insieme alla Soprintendente di Archeologia, Belle Arti e Paesaggio Emanuela Carpani, ha incontrato il Priore Padre Michael David Semeraro per fare il punto sui lavori terminati e su quelli ancora in cantiere affidati alla ditta MI.T.A.F di Mompantero.
“Molti interventi sono conclusi – spiega il vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo – come ad esempio la realizzazione di una intercapedine attorno ai muri del complesso abbaziale che si affacciano sul sagrato e che hanno la funzione di proteggere l’interno dall’umidità”. “Tutti i sottofondi della pavimentazione esterna – prosegue Suppo – sono stati realizzati e in primavera si provvederà con la sistemazione dei camminamenti con lastroni di pietra di Luserna e del restante spazio con prato erboso”.
Un investimento di denaro e lavoro che rientra in un più ampio progetto di riqualificazione del sito che riguarderà il restauro di tutte le facciate.
Un’azione finanziata da Città metropolitana con fondi propri per un ammontare complessivo di 2 milioni di euro con l’obiettivo di festeggiare, nel 2026, i 1300 anni di fondazione dell’Abbazia con i lavori conclusi.

ℹ http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/comunicati/cultura/abbazia-di-novalesa-lavori-in-corso-per-la-riqualificazione

Novalesa – Musei dell’Abbazia Abbazia di Novalesa

La terza dell’ITTS Carlo Grassi in visita a Torino Airport

I ragazzi di terza dell’ITTS Carlo Grassi di Torino con indirizzo Conduzione del Mezzo Aereo Quadriennale sono stati accolti a TorinoAirport, dove hanno visitato il piazzale, l’area imbarchi e il dietro le quinte del sistema riconsegna bagagli. Nell’ambito di un progetto PCTO, gli studenti prenderanno parte al programma ToGuys finalizzato all’affiancamento degli  operatori aeroportuali durante la stagione invernale. Vi aspettiamo per accogliere insieme i turisti della neve. (Facebook Torino Airport)

Medicinali online: nuova strategia informativa per la torinese Pharmecure

Con una rete di centinaia di farmacie partner distribuite lungo tutta la penisola, in 50 comuni di oltre 30 province, per un totale di 12 Milioni di utenti coperti dal servizio, dalla sua nascita Pharmercure ha superato ormai i 6 Milioni di Euro transati e le 200.000 consegne a domicilio effettuate.

L’evoluzione nel rapporto tra clienti finali e farmacisti è il cuore dell’innovazione espressa dal portale di delivery farmaceutico ideato da Maurizio Campia (CEO), Gianluca Abate (COO&CTO) e Thomas Pullin (CFO). L’idea vincente da cui sono partiti è stata la creazione di uncollegamento tra cittadini e farmacia di zonaattraverso un servizio di consegna a domicilio capace di portare online  la professionalità del farmacista, valorizzandola, nel pieno rispetto delle severe normative di settore.

“La supply chain farmaceutica deve rispondere a vincoli e regole specifiche dettate dal settore e dalla natura stessa della merce, cercando però di rimanere sempre al passo con l’evoluzione delle tecnologie digitali” spiega Maurizio Campia, CEO Pharmercure. “Per questo motivo, fin dai primi anni, abbiamo offerto ai farmacisti una piattaforma in grado di metterli in contatto con la clientela di zona, dotandoli di uno strumento digitale che non avesse le limitazioni legali dell’e-commerce parafarmaceutico, con l’obiettivo di fornire un servizio fondamentale, completo e a norma, che permettesse a tutti di ricevere a domicilio anche i farmaci con ricetta”.

Oggi, se da un lato il territorio coperto dal servizio di ordine e consegna a domicilio si espande sempre più, dall’altro la piattaforma pharmercure.com intercetta ogni mese anche centinaia di migliaia di utenti sul web, alla ricerca di informazioni sui prodotti farmaceutici. Questo dimostra quanto il tema del farmaco, in termini di reperibilità, prezzo, modalità di acquisto, utilizzo e conservazione, sia di assoluto rilievo per i cittadini, spesso alla mercé di piattaforme illegali, che tentano di proporre la vendita online di medicinali con ricetta.

“Ciò che sta emergendo, in particolare nell’ultimo anno, è il crescente bisogno degli utenti in rete di ottenere informazioni chiare e attendibili sui farmaci” spiega Gianluca Abate, COO&CTO Pharmercure. “Ogni mese centinaia di migliaia di persone arrivano sulla nostra piattaforma alla ricerca di informazioni affidabili rispetto al mondo del farmaco, avendo anche la possibilità di confrontarsi i farmacisti delle nostre farmacie partner sul territorio. E’ un capitale di autorevolezza e conoscenza che sta diventando sempre più centrale nello sviluppo del nostro business”.

La piattaforma sviluppata da Pharmercure sta dunque lavorando in una direzione che dal 2024 andrà a incrementare l’offerta informativa, coinvolgendo professionalità sempre più autorevoli e impattando dunque non solo sulla digitalizzazione dell’offerta farmaceutica – che, a differenza di altri ambiti economici, non ha ancora colto appieno le enormi opportunità introdotte dalle nuove tecnologie – ma anche sulla generazione di contenuti attendibili e certificati.

Il progetto ha già conquistato la fiducia di investitori come Reale Mutua e Azimut, e convinto centinaia di farmacisti italiani a dare fiducia a questa rete che – a differenza di altre – non si limita a raccogliere ordini ma segue ogni aspetto del servizio, dalla scelta guidata dei medicinali (con chiamata del farmacista), alla semplificazione dei sistemi di pagamento, fino alla consegna tramite operatori regolarmente assunti (non comuni rider). Un modo per supportare e tutelare i professionisti molto distante dalla spersonalizzazione tipica del digitale.

“Vogliamo sviluppare relazioni di fiducia tra i cittadini e quel presidio sanitario cruciale per la salute pubblica rappresentato dalle farmacie di zona” sottolinea Thomas Pullin, CFO Pharmercure. “Una formula che vogliamo definire Made in Italy, lontana dalle strategie delle multinazionali, ma che sta conquistando, dal basso, la fiducia dei professionisti e delle persone nel quotidiano.”

Pharmercure
L’idea del delivery farmaceutico viene sviluppata nel 2018 da Maurizio Campia (CEO), Gianluca Abate (CTO), Thomas Pullin (CFO), all’interno dello Startup Creation Lab dell’Università di Torino. Il modello di business mette in contatto, tramite una piattaforma evoluta, le farmacie sul territorio con i clienti. E’ sufficiente andare su pharmercure.com, oppure contattare direttamente una delle farmacie aderenti, per farsi recapitare a casa, o in qualunque altro luogo, i prodotti e farmaci prescritti dal medico, impostando la frequenza di consegna desiderata, in base alle proprie necessità terapeutiche. Si paga alla consegna con POS, contanti o Satispay e il primo ordine è sempre gratuito. Tutto il processo è controllato dal farmacista, che verifica ogni volta l’aderenza dei medicinali a quelli prescritti, così come la correttezza delle ricette caricate. Spetta però a Pharmercure gestire la consegna a domicilio e supportare le farmacie nella gestione di ordini e degli incassi.

Informazioni: pharmercure.com

Nell’immagine (da sinistra): Thomas Pullin, Maurizio Campia e Gianluca Abate

Aggiungi un posto a letto

Una certa liberalizzazione dei costumi, viaggiare sempre più facilmente venendo a contatto con culture molto diverse dalle nostre e la disponibilità di materiale esplicito sul web hanno modificato, molto, i costumi sessuali delle persone.

Scopriamo così che presso gli Inuit (eschimesi) è consuetudine prestare la propria moglie allo straniero in segno di accoglienza o che vi sono civiltà dove la famiglia è naturalmente composta da più di due partners.

Basta guardare i numerosi video presenti in rete, da quelli puramente commerciali riservati ad un pubblico di abbonati a quelli divulgativi, spesso realizzati da psicologi e sessuologi, per capire come i costumi sessuali, anche nella bacchettona Italia, si siano modificati verso un allargamento delle vedute, un minor timore verso comportamenti un tempo ritenuti punibili con l’inferno (come se qui stessimo in paradiso).

Pensiamo, ad esempio, al cosiddetto threesome o, per dirla all’italiana, il triangolo che già nel 1978 Renato zero sdoganò con la canzone omonima o al “Pensiero stupendo” con cui lo stesso anno Patty Pravo scandalizzò l’Italia perbenista dell’epoca; da pratica assolutamente bandita e censurabile è diventata nel giro di qualche decennio una esperienza che molte coppie hanno fatto, di comune accordo o su proposta di uno dei due partners, per inserire un po’ di pepe nella relazione di coppia che può risentire spesso della monotonia della routine.

Per mia forma mentis ritengo che nella relazione di coppia non esistano cose possibili e cose vietate a priori, purché fatte di comune accordo, senza violenza, tra persone consenzienti ed in grado di intendere e di volere, e il threesome è una di questa.

Spesso questa pratica viene svolta a senso unico, perché uno dei partner tradizionali si relega o viene relegato dall’altro partner al ruolo di osservatore, passivo (cuckold, letteralmente = cornuto, o cuckquean se donna) anche per impossibilità di soddisfare il/la partner e dunque la coppia diventa di tre elementi, dei quali uno è però puro spettatore; pare, da statistiche affidabili che, complice anche la sindrome metabolica, l’uso smodato di alcool e stupefacenti, lo stress, la disfunzione erettile alla base della maggioranza dei casi sia in costante aumento.

Come ho detto molte volte non sono uno psicologo, quindi non mi occupo di reazioni individuali ad un fenomeno o di motivazioni addotte dal singolo; per mia formazione, preferisco analizzare un fenomeno all’interno della società nella quale si manifestacercando, per quanto possibile, di capire le motivazioni che stanno alla base del medesimo: noia? Voglia di trasgressione? Pura curiosità? Simulazione del comportamento altrui?

Analogamente al threesome, che riveste caratteristiche di saltuarietà, sta prendendo piede il poliamore, fenomeno del quale scrissi su queste pagine nel marzo scorso e che rappresenta una modifica sociale semipermanente della famiglia intesa come nucleo per generare figli, accudirsi vicendevolmente, ecc. Chi viva una simile relazione non ne fa mistero, anche perché è palese per vicini, anagrafe, negozianti di prossimità e rappresenta, fuori da ogni dubbio, una modifica radicale delle abitudini consolidate nei secoli, almeno nelle civiltà maggiormente conosciute; unico limite è la legislazione attuale che non consente la bi- e poligamia.

Messa al bando ogni forma di gelosia, il poliamore è una forma di società familiare innovativa, specie sotto l’aspetto educativo dei figli, economico di contributo alle spese familiari e, proprio per questo, in aumento data la difficoltà di molte persone di arrivare a fine mese da sole.

Non suggerisco mai ai lettori un comportamento piuttosto che un altro, non sponsorizzerò mai un’apertura dei costumi che non sia scaturita dalla volontà dei singoli di farla propria ma mi piacerebbe che ogni giudizio, non solo su simili temi, scaturisse da un’analisi dei pro e dei contro, sentiti tutti gli attori coinvolti, e non fosse sempre solo per sentito dire, per frasi fatte, perché si è sempre fatto così.

L’evoluzione della specie passa anche, e soprattutto, dalla modifica continua dei comportamenti, degli stili di vita e dall’inserimento, nella propria cultura, di elementi derivanti da culture diverse, quando questi siano applicabili e non siano di nocumento.

Abbiamo molteplici esempi di come la nostra cultura stia peggiorando per aver permesso  a culture diverse di entrare prepotentemente nelle nostra (contaminazioni linguistiche, slang, istruzione ridotta a pochi elementi di scarsa utilità, stili di vita distruttivi); perché non provare, liberamente, ciò che può darci piacere, che può aiutarci a superare una crisi, senza preconcetti, senza doversi sempre confrontare con testi sacri di dubbia attendibilità anziché imparare a discernere, da soli, con il nostro intelletto, ciò che è bene da ciò che è male, ciò che danneggia noi o il prossimo da ciò che è, invece, innocuo o, addirittura, costruttivo?

Sarebbe un ottimo esercizio mentale che potremmo poi applicare in moltissimi altri contesti. Mal che vada potremo dire, a ragion veduta “No, grazie, ho già dato”.

Sergio Motta

Palazzo del Nuoto ospita la “Coppa Brema”

Per le società italiane è in arrivo uno degli appuntamenti più attesi della stagione indoor: domani al Palazzo del Nuoto andrà in scena il Campionato Nazionale a Squadre – Coppa Caduti di Brema.

Sarà un campionato a tre serie con la partecipazione di due società del comitato ligure: sono 23 le formazioni femminili schierate e 21 quelle maschili.

La suddivisione in serie è stata effettuata tenendo in considerazione le classifiche dello scorso anno e, nel caso delle società che non vi hanno preso parte, sono state prese in considerazione le posizioni nella classifica nazionale di società o nel Campionato Regionale Estivo di Categoria.

Attesi nel prestigioso impianto di Via Filadelfia gli atleti più forti del panorama natatorio piemontese, pronti a sfidarsi a colpi di bracciate in cerca del miglior punteggio utile a conquistare una posizione di prestigio nella classifica nazionale che assegnerà ai vincitori lo scudetto della stagione 2023/24.

 

SORTEGGIO DELLE CORSIE

Il comunicato è disponibile a questo link

IL PROGRAMMA GARE

1° turno: 200 mx F / 400 sl M / 200 sl F / 100 fa M / 100 ra F / 200 ra M / 100 do F / 200 do M / 200 fa F / 100 sl M / 50 sl F / 400 mx M / 800 sl F / 4×100 mx M / 4×100 sl F

2° turno: 200 mx M / 400 sl F / 200 sl M / 100 fa F / 100 ra M / 200 ra F / 100 do M / 200 do F / 200 fa M / 100 sl F / 50 sl M / 400 mx F / 1500 sl M / 4×100 mx F / 4×100 sl M

LA TRAGEDIA DI BREMA

Il 28 gennaio 1966 un aereo della Lufthansa partito da Francoforte – il Convair Metropolitan – precipitò in fase di atterraggio all’aeroporto di Brema. Nessun superstite. Tra le 46 vittime vi era una selezione della Nazionale di Nuoto e il giornalista Nico Sapio – telecronista nato a Novara nel 1929, impiegato presso la sede RAI di Genova e voce del Nuoto Italiano nelle occasioni importanti – diretti al meeting di Brema, il più prestigioso appuntamento della stagione indoor che sarebbe stato trasmesso in eurovisione. La manifestazione si svolse comunque e nelle corsie che sarebbero dovute essere occupate dagli atleti italiani fu posto un drappo nero, sui blocchi un bouquet di fiori.

La tragedia coglieva di sorpresa un’Italia incollata davanti alla TV: c’era infatti la prima serata del Festival di Sanremo. Conduceva Mike Bongiorno, la Caselli cantava “Nessuno mi può giudicare”, Celentano “Il ragazzo della via Gluck”; vincerà poi Modugno con “Dio come ti amo”. Perderà però l’Italia intera.

Quel giorno il destino strappò via Bruno Bianchi, nato a Trieste il 26 settembre 1943, stile liberista, tesserato per la FIAT Ricambi, era il capitano della Nazionale. Aveva conquistato 3 titoli assoluti (100 sl nel 1963-64 e 200 sl nel 1959), 4 titoli primaverili (100 sl nel 1961-63-64-65), aveva migliorato 16 primati assoluti di cui 2 individuali e contava 19 presenze in azzurro. I suoi primati personali erano 55″7 nei 100 sl e 2’04″0 nei 200 sl. Al suo nome è intitolato il Centro Federale di Trieste che ha ospitato, tra l’altro, i Campionati Europei indoor 2005.

Amedeo Chimisso, nato a Venezia il 26 ottobre 1946, dorsista tesserato per la RN Patavium. Era all’alba della sua carriera in azzurro con una presenza. I suoi primati personali erano 1’04″0 nei 100 e 2’20″2 nei 200 dorso. Proprio il giorno della tragedia aveva stabilito la migliore prestazione italiana nei 200 misti.

Sergio De Gregorio, nato a Roma il 24 febbraio 1946, stile liberista e delfinista della Roma Nuoto. Aveva conquistato 5 titoli assoluti (200 sl nel 1964-65, 400 sl nel 1964-65, 1500 sl nel 1965). Primatista italiano nei 200 sl in 2’01″1, 400 sl in 4’22″9, 800 sl in 9’24″5, 1500 sl in 17’57″6. Il suo primato personale nei 100 delfino era 1’06″4. Aveva migliorato 16 record assoluti di cui 8 individuali. Contava 16 presenze in Nazionale.

Carmen Longo, nata a Bologna il 16 agosto 1947, ranista e mistista della RN Bologna. Aveva conquistato il titolo assoluto nei 200 rana nel 1965 e 3 titoli primaverili (100 rana nel 1965 e 200 rana nel 1964-65). Primatista assoluta nei 200 rana in 2’54″7, aveva record personali nei 100 rana di 1’20″6 e nei 400 misti di 6’08″4. Contava 4 presenze in Nazionale.

Luciana Massenzi, nata a Roma il 22 novembre 1945, stile liberista e dorsista della Roma Nuoto. Aveva conquistato 2 titoli assoluti (100 dorso nel 1962-65) e 2 titoli primaverili (100 dorso nel 1962-63). Primatista italiana nei 100 dorso in 1’12″4, aveva il primato personale dei 100 sl in 1’07″4. Aveva migliorato 9 record assoluti di cui 6 individuali. Contava 10 presenze in Nazionale.

Chiaffredo Rora, noto come Dino, nato a Torino il 5 marzo 1945, dorsista e stile liberista, tesserato per la FIAT Ricambi, allora era uno dei quattro nuotatori italiani ad aver detenuto il record europeo. Nel corso della carriera ha conquistato 4 titoli assoluti nei 100 dorso (1962-63-64-65) e 5 nei 200 dorso (1961-62-63-64-65), oltre a 4 titoli primaverili nei 100 dorso (1962-64-65) e 2 nei 200 dorso (1962-65). Primatista italiano ed europeo nei 100 dorso in 1’01″9, aveva come primati personali 56″8 nei 100 sl, 2’06″7 nei 200 sl, 2’16″7 nei 200 dorso. Aveva migliorato 13 record assoluti di cui 5 individuali. Contava 15 presenze in Azzurro.

Daniela Samuele, nata a Genova l’11 settembre 1948, mistista e delfinista, era alla seconda presenza in Nazionale e ancora non aveva vinto un titolo assoluto al cospetto di una brillante carriera giovanile. Nuotava per la Canottieri Olona. I suoi primati personali erano di 1’13″6 nei 100 delfino e 6’01″8 nei 400 misti.

Paolo Costoli, un uomo nato per vivere in acqua. Pioniere del nuoto di fondo, brillante atleta prima e saggio maestro nel nuoto poi, pallanuotista con la RN Florentia con cui aveva conquistato 4 scudetti. Costoli, nato a Firenze nel 1910, è stato il miglior nuotatore italiano dell’anteguerra, capace di conquistare ai Campionati europei, a livello individuale, due medaglie d’argento (400 sl e 1500 sl a Magdeburgo 1934) e un bronzo (1500 a Parigi 1931) e, in staffetta, due medaglie di bronzo con la 4×200 (Parigi 1931 e Magdeburgo 1934). Nel corso della carriera da atleta ha conquistato 14 titoli assoluti (nei 100 sl nel 1930, nei 200 sl nel 1931-32, nei 400 sl nel 1929-31-32-34, nei 1500 nel 1929-30-32-34-35-37-38), oltre ad aver stabilito ben 11 record italiani tra cui spiccano il 2’19″0 nei 200 sl (1930), il 4’54″8 nei 400 sl (1935), il 10’41″0 negli 800 sl (1930) e il 20’25″4 nei 1500 sl (1930). Da tecnico ha guidato prima la RN Florentia di Paolo Galletti e poi l’AS Roma di

Sergio De Gregorio, collaborando costantemente con lo staff della Nazionale.

Come ogni anno la Federazione Italiana Nuoto abbina l’intitolazione del Campionato Nazionale a squadre di nuoto alla Coppa Caduti di Brema.In tutta Italia si concorre per conquistare la migliore posizione nella classifica di serie A1 e A2.

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Foto LC Zone Fotografia&Comunicazione

Distretti Commercio, soddisfazione di Ascom

«Un altro passo in avanti per il rilancio del commercio di vicinato. Con questa nuova stagione di finanziamenti regionali diamo continuità a quanto già realizzato nei Distretti del Commercio nella provincia di Torino e ampliamo le iniziative di rivitalizzazione di importanti luoghi storici delle attività commerciali». Così la presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia Maria Luisa Coppa sulla pubblicazione della graduatoria regionale piemontese che finanzia i nuovi progetti dei Distretti Urbani del Commercio, dei quali 16 sono nella provincia torinese. Sei di questi sono stati sviluppati da Ascom insieme alle amministrazioni di Rivarolo Canavese, Cuorgnè, Susa, Cavour, Chieri e Pianezza.

 

«Questo nuovo finanziamento – sottolinea la presidente Coppa – dimostra l’impegno costante della Regione Piemonte nel sostenere il commercio di vicinato e promuovere lo sviluppo delle attività. Siamo particolarmente soddisfatti del posizionamento dei nostri progetti in graduatoria, apprezzati soprattutto per gli aspetti di innovazione e vicinanza ai bisogni del commercio locale».

Dal 2020, quando sono stati istituiti i Distretti Urbani del Commercio, la Regione Piemonte ha investito più di 23 milioni di euro coinvolgendo oltre 600 comuni in 77 Distretti su tutto il territorio piemontese. Di questi 21 sono gestiti da Ascom Confcommercio. «Ascom è partner attiva di questo importante piano di rilancio – conclude la presidente Coppa – e accompagna le amministrazioni nella fase di progettazione e realizzazione. Non di rado siamo anche manager del Distretto, come nei casi di Pianezza, Rivarolo, Cuorgné e Susa.

Con questa misura riusciamo a portare i fondi direttamente alle imprese. Più di un terzo delle risorse è, infatti, destinata agli imprenditori, in modo che possano affrontare quelle spese altrimenti difficoltose, che permettono di migliorare l’aspetto esterno del negozio, ma anche di investire in digitalizzazione e innovazione».

“Migliorando”, nuovo impulso per il territorio

La presidente Laura Pompeo “Sarà un incubatore di idee e di progetti concreti”

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Nasce l’Associazione “MIGLIORANDO”, un’iniziativa che si propone di mettere a sistema le energie e le competenze di coloro che, sul territorio, si dedicano alla promozione di progetti innovativi in ambito politico. L’annuncio ufficiale il 14 dicembre al Teatro Juvarra di Torino.

L’Associazione MIGLIORANDO si pone come obiettivo principale quello di promuovere iniziative e progetti volti a migliorare la qualità della vita sul territorio, con un focus specifico su sicurezza, lavoro, ambiente, cultura, trasporti e transizione digitale. La nascita di questa nuova realtà rappresenta un passo significativo verso la creazione di un contesto in cui le diverse competenze possano convergere per il bene della comunità.

Tra i componenti del Comitato direttivo, alcuni consiglieri comunali di Torino, Angelo CATANZARO, Pietro TUTTOLOMONDO, Alberto SALUZZO, alcuni amministratori locali dell’area metropolitana come Raffaele RIONTINO, presidente del Consiglio comunale di Nichelino e Rossana SCHILLACI, capogruppo Città metropolitana di Torino.

È un privilegio e una sfida per me questo ruolo per un’associazione che mette insieme molte forze del territorio ed è incubatrice di idee – puntualizza la presidente Laura POMPEO L’obiettivo è valorizzare ciascuno e le comunità, far crescere i saperi, confrontarci all’interno e all’esterno di una squadra che parte già grandissima. Convinti che, solo se migliori te stesso, puoi migliorare l’ambiente in cui vivi. L’impegno, la visione e il coraggio sono le caratteristiche principali dell’associazione che si fonda… migliorando!”

Il primo passo dell’Associazione sarà la definizione delle linee guida per l’attuazione dei progetti e la raccolta di idee innovative dalla comunità. Sono già stati fissati gli incontri per i tavoli tematici che partiranno a gennaio. Si comincia da:

-Trasporto pubblico e mobilità sostenibile

-Il ruolo dell’Europa

-Transizione digitale e intelligenza artificiale

-Sanità

-Lavoro

Il coinvolgimento attivo dei cittadini è fondamentale per il successo di questa iniziativa, e MIGLIORANDO si impegna a essere un punto di riferimento aperto a contributi e suggerimenti.

Per ulteriori informazioni e per partecipare attivamente all’Associazione MIGLIORANDO, è possibile scrivere alla mail associazione.migliorando@gmail.com

 

Associazione Migliorando

In cerca di pepite…

CALEIDOSCOPIO ROCK USA ANNI 60

Continuiamo ad addentrarci nel fitto sottobosco delle etichette di piccolo-medio cabotaggio degli anni ‘60 a stelle e strisce… C’è da rilevare che in molti casi si trattava di produzioni discografiche eterogenee, che toccavano generi musicali anche molto diversi tra loro, con artisti dagli stili ben diversificati e per ascoltatori dai gusti anche diametralmente opposti. Ne derivava che si tendeva a non privilegiare nessun genere in particolare, lasciando tutto un po’ in superficie; forse col timore del fatto che lo specializzarsi in un certo stile musicale potesse portare con sé il rischio di diventare “di nicchia” o “per pochi”, in una sorta di suicidio commerciale dell’etichetta.

A volte si operava un altro tipo di scelta: veniva lasciato un certo specifico genere musicale unicamente ad una propria “sottoetichetta”, rivolta ad un pubblico più di settore, senza che il potenziale insuccesso potesse “intaccare” l’etichetta “madre”. In altri casi ancora anche le “sottoetichette” presentavano il carattere eterogeneo dell’etichetta principale; ma non di rado erano proprio queste “etichette figlie” (ex-post per i cultori e per i moderni appassionati del garage rock) a riservare le sorprese più gradite a livello storico, dal momento che tuttora vi si possono continuamente scovare “pepite nascoste” o brani ingiustamente dimenticati dalla storia del rock e ben degni di rientrare in compilations dedicate al genere.

Presentiamo qui l’esempio di una sottoetichetta di Lynn Records di Houston (Texas), cioè “Sabra Records”, attiva tra 1961 e 1965; anno, quest’ultimo, in cui si manifestò quell’interessantissima fase di passaggio tra il rock ‘n roll / rockabilly e il garage rock, seminando già il terreno per le primissime forme di quel protopunk che sboccerà in pieno in tutto il 1966. Sottoetichetta eterogenea per eccellenza (spaziava dal rock’n roll al funk al jazz, dal rhythm and blues al garage), ma che ebbe il merito di presentare due notevoli esempi del 1965 di quel periodo di transizione appena indicato, quando al ritmo trascinante e travolgente si aggiunse la forza e la rabbia del garage rock, con una convinta trasformazione nel canto e nel “sound”, più “sporchi” e “vissuti”. Riportiamo qui di seguito la discografia (allo stato attuale delle conoscenze) di “Sabra Records”, evidenziando i due esempi del 1965 sopra accennati:

– C.L. and The Pictures “I’m Asking Forgiveness / Let’s Take A Ride” (517) [1961];

– Mickey Gilley “I Need Your Love / Valley Of Tears” (518) [1961];

– The Epics “The Magic Kiss / Last Night I Dreamed” (516) [(2.), ca. 1962];

– Cecil & Ann “Through The Night / You Wrote This Letter” (520) [1962];

– Louis (Blues Boy) Jones with Bobby Scott Orchestra “Come On Home / I Cried” (524) [1964];

– The Jones Boys “Honky / Beatlemania” (555) [1964];

– Billy Patt Quintett “Passion (An Act Of Love) / Desafinado” (556) [1964];

– THE EMPEROR[‘]S “I Want My Woman / And Then” (5555) [1965];

– JOHN ENGLISH III AND THE HEATHENS “I Need You Near / Some People” (5556) [1965];

– Louis (Blues Boy) Jones with Bobby Scott Orchestra “I’ll Be Your Fool / Someway, Somewhere” (519);

– Bobby Scott “Swanee River Twist / Nifty” (521).

Gian Marchisio