ilTorinese

Vado a vivere in montagna: un sostegno dalla Regione a chi si trasferisce dalla città

/

Pubblicato il bando della Regione che stanzia contributi da 10.000 a 40.000 euro per acquistare o ristrutturare una casa trasferendosi in un paese d’alta quota con meno di 5.000 abitanti

E’ stato pubblicato oggi su https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/residenzialita-montagna il bando con il quale la Regione Piemonte intende incentivare chi vuole cambiare la propria vita trasferendosi in un paese incastonato tra le sue montagne.

Le domande di partecipazione a questa iniziativa, che punta a sostenere la rivitalizzazione e il ripopolamento delle aree montane anche a seguito dei bisogni sociali crescenti causati dall’attuale emergenza sanitaria, potranno essere presentate su un’apposita piattaforma dal 2 novembre al 15 dicembre 2021.

Il bando stanzia 10 milioni di euro per consentire a chi risiede in un Comune italiano non montano e intende acquistare o recuperare in un paese montano del Piemonte con meno di 5.000 abitanti un immobile da rendere prima casa, trasferendovi la propria residenza, di ottenere un contributo da 10.000 a 40.000 euro.

Si tratta di un’iniziativa che il presidente della Regione e il vicepresidente e assessore alla Montagna Fabio Carosso considerano un volano perché la montagna piemontese è un grande propulsore di economia, natura, enogastronomia, turismo e di tutto ciò che di meraviglioso ha da offrire. Dopo due anni di pandemia, questa idea dell’aria fresca, dell’aria pulita, della possibilità per chi lo desidera di vivere a contatto con la natura sono valori su cui investire per il nostro futuro e per quello delle nostre straordinarie montagne.

I Comuni montani del Piemonte con meno di 5.000 mila abitanti protagonisti del bando sono 465 (48 in provincia di Alessandria, 12 in provincia di Asti, 48 in provincia di Biella, 132 in provincia di Cuneo, 3 in provincia di Novara, 132 in provincia di Torino, 66 nel Verbano-Cusio-Ossola, 24 in provincia di Vercelli).

Potranno presentare la domanda i nati dal 1955 e, per fare in modo che aderiscano soprattutto i giovani, chi è nato dopo il 1980 riceverà un punteggio più alto.

Punteggi premianti anche per gli interventi effettuati in un Comune ad alta marginalità, l’attività lavorativa esercitata nel paese montano oppure in smart-working per almeno al 50% nell’abitazione per la quale si chiede il finanziamento, un Isee uguale o inferiore a 20.000 euro, almeno un figlio di età uguale o inferiore a 10 anni che avrà residenza e dimora abituale nell’immobile acquistato. Punti in più anche per recuperi realizzati con soluzioni architettoniche e paesaggistiche previste dalla Regione Piemonte, per l’utilizzo dei materiali tipici del paesaggio alpino piemontese, se l’incarico dei lavori viene dato ad imprese con sede in un Comune montano piemontese.

Per beneficiare dei contributi occorre essere titolari del diritto di proprietà, oppure impegnarsi ad acquisire un diritto di proprietà, di un’unità immobiliare ad uso residenziale censita catastalmente nel territorio dei 465 Comuni interessati e trasferirvi la propria residenza e dimora abituale per dieci anni.

Per ottenere chiarimenti sui vari aspetti della misura occorre scrivere a bando.residenza@regione.piemonte.it e verificare le faq che verranno prossimamente pubblicate.

A sostegno del bando la Regione ha lanciato una campagna di comunicazione nazionale che annovera come testimonial anche persone e famiglie che hanno già scelto di vivere nelle montagne del Piemonte. Su https://www.regione.piemonte.it/web/pinforma/gallery/tutte-immagini-della-campagna-comunicazione è possibile vedere e scaricare le immagini.

Il bando per la residenzialità montana è una misura che non resterà isolata: in autunno si unirà in maniera sinergica con quello che incentiverà le “botteghe dei servizi”, con specifici contributi per sostenere le attività che offrono servizi alla cittadinanza nei territori montani e contrastare così la desertificazione commerciale.

Green pass, le nuove regole dal primo settembre

Dal 1 settembre la Certificazione verde COVID-19 è richiesta in Italia per  il personale scolastico e universitario e gli studenti universitari.

Sempre dalla stessa data sarà permesso esclusivamente ai soggetti muniti di Green Pass l’accesso e l’utilizzo dei seguenti mezzi di trasporto:

  • aeromobili adibiti a servizi commerciali di trasporto di persone;
  • navi e traghetti adibiti a servizi di trasporto interregionale, ad esclusione di quelli impiegati per i collegamenti marittimi nello Stretto di Messina;
  • treni impiegati nei servizi di trasporto ferroviario passeggeri di tipo Inter City, Inter City Notte e Alta Velocità;
  • autobus adibiti a servizi di trasporto di persone, ad offerta indifferenziata, effettuati su strada in modo continuativo o periodico su un percorso che collega più di due regioni ed aventi itinerari, orari, frequenze e prezzi prestabiliti; autobus adibiti a servizi di noleggio con conducente, ad esclusione di quelli impiegati nei servizi aggiuntivi di trasporto pubblico locale e regionale.

L’utilizzo degli altri mezzi di trasporto può avvenire anche senza green pass, fatta salva l’osservanza delle misure anti contagio.

La Certificazione deve dimostrare di aver fatto almeno una dose di vaccino o essere risultati negativi a un tampone molecolare o rapido nelle 48 ore precedenti oppure di essere guariti da COVID-19 nei sei mesi precedenti.

La Certificazione verde COVID-19 viene richiesta in “zona bianca” ma anche nelle zone “gialla”, “arancione” e “rossa”, dove i servizi e le attività siano consentiti.

Esenzioni

L’obbligo della Certificazione verde COVID-19 non si applica per accedere alle attività e ai servizi sul territorio nazionale alle seguenti categorie di persone:

  • ai bambini sotto i 12 anni, esclusi per età dalla campagna vaccinale
  • ai soggetti esenti per motivi di salute dalla vaccinazione sulla base di idonea certificazione medica. Fino al 30 settembre 2021, possono essere utilizzate le certificazioni di esenzione in formato cartaceo rilasciate, a titolo gratuito, dai medici vaccinatori dei Servizi vaccinali delle Aziende ed Enti dei Servizi sanitari regionali o dai Medici di medicina generale o Pediatri di libera scelta dell’assistito che operano nell’ambito della campagna di vaccinazione anti-SARS-CoV-2 nazionale, secondo le modalità e sulla base di precauzioni e controindicazioni definite dalla Circolare Ministero della Salute del 4 agosto 2021 – pdf: apre una nuova finestra. Sono validi i certificati di esenzione vaccinali già emessi dai Servizi sanitari regionali sempre fino al 30 settembre.
  • ai cittadini che hanno ricevuto il vaccino ReiThera (una o due dosi) nell’ambito della sperimentazione Covitar. La certificazione, con validità fino al 30 settembre 2021, sarà rilasciata dal medico responsabile del centro di sperimentazione in cui è stata effettuata in base alla Circolare del Ministero della Salute 5 agosto 2021 – pdf: apre una nuova finestra

 

Caratteristiche

La Certificazione verde COVID-19 – EU digital COVID certificate nasce su proposta della Commissione europea per agevolare la libera circolazione in sicurezza dei cittadini nell’Unione europea durante la pandemia di COVID-19.

È una certificazione digitale e stampabile(cartacea), che contiene un codice a barre bidimensionale (QR Code) e un sigillo elettronico qualificato. In Italia, viene emessa soltanto attraverso la piattaforma nazionale del Ministero della Salute.

La Certificazione attesta una delle seguenti condizioni:

  • aver fatto la vaccinazione anti COVID-19 (in Italia viene emessa sia alla prima dose sia al completamento del ciclo vaccinale)
  • essere negativi al test molecolare o antigenico rapido nelle ultime 48 ore
  • essere guariti dal COVID-19 negli ultimi sei mesi

 

Disposizioni gia’ in vigore

Dal 1 luglio la Certificazione verde COVID-19 è valida come EU digital COVID certificate rendendo più semplice viaggiare da e per tutti i Paesi dell’Unione europea e dell’area Schengen.: apre una nuova finestra

Il Regolamento europeo sulla Certificazione verde COVID-19 – EU digital COVID certificate, approvato il 9 giugno 2021 dal Parlamento europeo, prevede che gli Stati dell’Ue non possano imporre ulteriori restrizioni di viaggio ai titolari di certificati – come quarantena, autoisolamento o test – a meno che “non siano necessarie e proporzionate per salvaguardare la salute pubblica”.

La Commissione europea ha creato una piattaforma tecnica comune (Gateway europeo), attiva dal 1 giugno 2021, per garantire che i certificati emessi dagli Stati europei possano essere verificati in tutta l’UE.

Per viaggiare in Europa ed entrare in Italia, la Certificazione verde COVID-19 del viaggiatore deve attestare una delle seguenti condizioni:

  • aver completato il ciclo vaccinale prescritto anti-SARS-CoV-2 da almeno 14 giorni
  • oppure esser guariti da COVID-19 (la validità del certificato di guarigione è pari a 180 giorni dalla data del primo tampone positivo)
  • oppure aver fatto un tampone molecolare o antigenico effettuato nelle 48 ore prima dell’ingresso in Italia con esito negativo. I minori al di sotto dei 6 anni sono esentati dall’effettuare il tampone pre-partenza.

La Certificazione resterà in vigore per un anno a partire dal 1 luglio.

Dal 6 agosto la Certificazione è necessaria per accedere ai seguenti servizi e attività:

  1. servizi di ristorazione svolti da qualsiasi esercizio per il consumo al tavolo, al chiuso;
  2. spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportivi;
  3. musei, altri istituti e luoghi della cultura e mostre;
  4. piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive, limitatamente alle attività al chiuso;
  5. sagre e fiere, convegni e congressi;
  6. centri termali, parchi tematici e di divertimento;
  7. centri culturali, centri sociali e ricreativi, limitatamente alle attività al chiuso e con esclusione dei centri educativi per l’infanzia, compresi i centri estivi, e le relative attività di ristorazione;
  8. attività di sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò;
  9. concorsi pubblici.Europa

Cirio minacciato dai no vax: “Ma non mi scompongo: sbagliano, il nemico è il virus”

“La minacce non mi spaventano, – dice il governatore del Piemonte Alberto Cirio insultato e minacciato via chat dai no vax – ma sapere che, nonostante tutto quello che abbiamo passato e affrontato, c’è ancora chi confonde il nemico da combattere mi preoccupa”.

”Il nemico è il Covid, non chi dentro e fuori di un ospedale mette la propria vita a repentaglio per salvarne un’altra. E neanche le istituzioni, che con ogni sforzo stanno fronteggiando l’onda d’urto di questa pandemia. O gli organi di informazione, che questa emergenza cercano di raccontarla”, aggiunge il presidente del Piemonte.

“Mi spaventa sapere che ci sono persone che non potrò aiutare, che minacciano senza rendersi conto che le vere minacciate sono loro – aggiunge Cirio” E conclude: “Basta guardare i ricoveri nelle terapie intensive e si capisce quanto il vaccino ci protegga, perché il 75% di chi in questo momento si ammala gravemente non è vaccinato. Io non arretro di un millimetro. Vado avanti con l’orgoglio di guidare una regione che ha messo tutta se stessa in questa campagna vaccinale, rendendola una delle migliori in Italia. So di essere dalla parte del giusto: la parte del giusto è quella della scienza, della medicina e soprattutto dei risultati”.

Cristiani in Afghanistan, chi si ricorda di loro?

È stato detto e scritto di tutto in queste ultime settimane sul disastro afghano. Non una parola è stata spesa per gli ultimi cristiani ancora presenti sul suolo del Paese asiatico.

Certo sono pochi, anzi pochissimi su una popolazione che per il 99,9% è di religione musulmana (dati della Fondazione pontificia “Aiuto alla Chiesa che soffre”- Acs) ma ci sono e si teme per la loro vita. Una minoranza esigua, quasi invisibile, che ha sempre avuto difficoltà a vivere in Afghanistan ma che oggi, con il ritorno dei fanatici Talebani al potere, rischia di scomparire del tutto. “Stiamo vivendo giorni di grande apprensione, pregate per l’Afghanistan. L’unica dichiarazione uscita per ora da Kabul è del barnabita Giovanni Scalese, responsabile della piccolissima comunità cattolica afghana. La chiesa cattolica è presente in Afghanistan con una missione “sui iuris” con base nell’ambasciata italiana a Kabul. Nel Paese vi sono tre religiose appartenenti all’istituto Piccole Sorelle di Gesù impegnate negli ospedali, cinque religiose delle Missionarie della Carità, congregazione fondata da Madre Teresa, che aiutano orfani, bambini abbandonati e forniscono assistenza a oltre 200 famiglie povere e tre suore della comunità Pro Bambini di Kabul che si occupano di bambini disabili. I pochi cristiani sopravvissuti sono in serio pericolo, costretti a stare nascosti, a non uscire di casa, a vivere in cantina e nei sotterranei delle case. In silenzio, guai a parlare, nessuna parola deve uscire dai rifugi, se la milizia talebana impegnata in queste ore a dare la caccia alle minoranze li individua, il loro destino è segnato. Rinchiusi nelle catacombe, come avveniva qualche millennio fa. Non che prima dell’arrivo dei fondamentalisti barbuti a Kabul i cristiani vivessero meglio ma oggi la situazione rischia di peggiorare. Non si sa con precisione quanti siano i cristiani ma potrebbero essere poche migliaia, quasi tutti clandestini perché non possono praticare apertamente la loro religione. I talebani, negli scorsi decenni, punivano con la morte coloro che non pregavano Allah. Vent’anni dopo i cristiani vivono nuovamente in un clima di terrore.

In questi giorni sono tornati a vedersi segretamente. Molti vorrebbero fuggire ma non possono e sono costretti a tenere nascosta la loro fede per sfuggire alla persecuzione. “I cristiani afghani, scrive l’Acs nell’ultimo rapporto sulla libertà religiosa nel mondo, praticano il culto da soli o in piccoli gruppi, esclusivamente nelle loro case private. In tutto l’Afghanistan vi sono piccole chiese domestiche sotterranee, ognuna delle quali non conta più di dieci membri”. Prima del controllo talebano, osserva l’ong Open Doors, i cristiani avevano già enormi difficoltà a vivere la loro fede poiché dovevano tenerla segreta in famiglia per paura di essere perseguitati o perfino uccisi. Ora che gli ex “studenti coranici” sono tornati al potere, la loro vulnerabilità aumenta dieci volte tanto. L’Afghanistan è al secondo posto della World Watch List di “Porte Aperte” che riporta i primi dieci Paesi dove si opprimono di più i cristiani nel mondo.

Filippo Re

Fringe Festival, ecco il programma

/

In attesa di un’edizione speciale nel 2022, in occasione del decennale del festival, il Torino Fringe annuncia il cartellone di quest’anno, in programma dal 2 al 12 settembre con alcuni eventi speciali extra fino al 17.

 

«Il programma della IX Edizione del Festival offre spettacoli, performance, residenze artistiche, conferenze in un cartellone di eventi che vanno dalla performance site specific al monologo all’happening culturale – spiega Cecilia Bozzolini, la presidente del Fringe – La performance dal vivo è il cardine attorno al quale viene creata l’iniziativa, sfruttando appieno tutti gli strumenti offerti dai diversi settori culturali. Il punto di forza è la capacità di convogliare diverse discipline artistiche in un unico obiettivo comune: valorizzare la performance live, utilizzando la multidisciplinarietà come strumento per parlare a pubblici diversi».

 

Il Festival ha come scopi reinventare, immaginare, esplorare lo spazio/tempo, entrando in contatto con la trasformazione della città, in virtù del fatto che il lavoro delle arti performative può cambiare il tessuto sociale, urbano, storico e relazionale di una città. Quest’anno il Festival sarà ospitato alla Gam e al Mao, due spazi della Fondazione Torino Musei, al Museo Internazionale del Cinema di Torino, nel giardino dell’Hiroshima Mon Amour e in quello de l’Arteficio, nel nuovo Spazio Kairòs di via Mottalciata, alla Scuola Holden, al Q77, al Planetario Infini.To e all’ Arena della Casa del Teatro Ragazzi e Giovani.

 

sei direttori artistici – Cecilia Bozzolini, Lia Tomatis, Pierpaolo Congiu, Michele Guaraldo, Valentina Volpatto, Costanza Frola – hanno cercato proposte tematiche più vicine al pubblico per creare quel fil rouge indispensabile affinché l’esperienza del festival diventi unica ed immersiva. «Si consolida l’invito al pubblico a fruire delle arti performative, cercando nuove modalità di incontro, formule sempre più dirette e che passino attraverso la messa in rete delle realtà istituzionali e informali, che già abitano il territorio di Torino».

 

 

IL PROGRAMMA

 Giovedì 2 settembre ore 21.00

 

L’Arteficio – Giardini Pubblici di Via Ignazio Giulio

Il Commissario Calamaro, un noir a tinte rosa – Paolo Gubello

 

Hiroshima Mon Amour

Il Conciorto – Bagini/Carlone

 

Arena Casa del Teatro Ragazzi e Giovani

Out is me – Casazoo

 

 

Venerdì  3 settembre ore 21.00

 

Hiroshima MonAmour

Sciaboletta – Alessandro Blasioli

 

Arena Casa del Teatro Ragazzi e Giovani

Miracolo – SuttaScupa

 

Spazio Kairòs

Tua, Gilda – Contrasto Teatro

 

 

L’Arteficio – Giardini Pubblici di Via Ignazio Giulio

BARABBA, CORSO DI SOPRAVVIVENZA AL PAESE REALE – Anteprima – Walter Leonardi/Buster/Il terzo segreto di Satira

Sabato 4 settembre ore 21.00

 

L’Arteficio – Giardini Pubblici di Via Ignazio Giulio

Ionica – Alessandro Sesti

 

Hiroshima Mon Amour
Il Matto 2 – Massimiliano Loizzi

 

 

Domenica 5 settembre ore 21.00


Hiroshima Mon Amour

CLUB 27 – Ippolito Chiarello

 

Spazio Kairòs

Flirt – Silvia Torri

 

Scuola Holden

Tea Ceremony – Srlsy Yours

 

 

Giovedì 9 settembre ore 21.00

L’Arteficio – Giardini Pubblici di Via Ignazio Giulio

Sbadabeng, ovvero l’arte di prendersi a schiaffi – Anselmo Luisi

 

 

Venerdì 10 settembre ore 21.00

 

L’Arteficio – Giardini Pubblici di Via Ignazio Giulio

Dita di dama – Laura Pozone

 

Scuola Holden

Kamikaze napoletano – Arcangelo Iannace

 

 

Sabato 11 settembre ore 21.00

 

L’Arteficio – Giardini Pubblici di Via Ignazio Giulio

Rusina – Rossella Pugliese

 

Q77

Alice, per adesso – Tedacà

 

Spazio Kairòs

Fantine – Servomuto

 

 

Domenica 12 settembre ore 21.00

 

L’Arteficio – Giardini Pubblici di Via Ignazio Giulio

100 volte sì – Peppe Fonzo

 

Q77

Resti umani – Onda Larsen

 

 

Eventi speciali

 

Venerdì 30 luglio ore 21.00

 

Rassegna Wonderland, Poirino

Concert Jouet – Lombardo/Torsi

 

 

Sabato e domenica 7-8 agosto ore 21.00

 

Rassegna Summer Parej, Lanzo

Quattro meno al genitore – Stefano Bellani

 

 

Mercoledì 25 agosto ore 21.00 e 22.00

 

Gam – Galleria D’Arte Moderna e Contemporanea

MIRAGGIO – Mizookstra w/ Ivan Bert  + Riccardo Franco Loiri “Akasha VisualArt”

 

 

Venerdì 3 settembre ore 19.30

 

L’Arteficio – Giardini Pubblici di Via Ignazio Giulio

Presentazione libro Maledetta Primavera (di M. Loizzi)

 

 

Sabato 4 settembre ore 16.00

 

MAO – Museo d’Arte Orientale

Tea Ceremony – SrlsyYours

 

ore 17.00

Vari luoghi

FRINGE PARADE #2

 

 

Giovedì 9 settembre ore 19.30

 

Spazio Kairòs

Psicoaperitivo

 

 

Venerdì 10 settembre ore 19.30

 

Spazio Kairòs

Presentazione libro Elogio della sbronza consapevole (di E. Remmert)

 

 

Sabato 11 settembre

 

ore 17.00

Vari luoghi

FRINGE PARADE #2 

 

 

Mercoledì 15 settembre ore 21.00

 

Museo del Cinema – Cinema Massimo

Cielo di Pietra – Duo Bottasso e Simone Sims Longo

 

 

Venerdì 17 settembre ore 21.00 e 22.00

 

Infinito – Planetario di Torino

Moon – Ivan Bert w/ Filo Q

 

 

Martedì 5 ottobre e Mercoledì 6 ottobre ore 21.00

 

Festival Play with Food, Spazio Kairòs

L’Arrosto e L’Arcano I – Collettivo Lunazione

 

 

 

UTILITA’

Gli spettacoli teatrali del cartellone (2-12 settembre) hanno il biglietto intero a 12 euro, ridotto a 10. Possibilità di sottoscrivere il carnet: 5 spettacoli a 40 euro. Invece, gli eventi speciali hanno diversi biglietti o sono gratuiti come lo Psicoaperitivo e le presentazione dei libri. Biglietti e carnet in vendita su bit.ly/ticket-torino-fringe-festival-2021. Il programma completo su www.tofringe.it

Social Facebook / Instagram / Youtube / Spotify

IL FESTIVAL

Il Torino Fringe Festival è realizzato con il contributo di “MiC” Ministero della Cultura, Regione Piemonte, Città di Torino, “TAP” – Torino Arti Performative,  Fondazione Crt e con il patrocinio di Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, Città di Torino.

Sponsor Iren. Partners Museo Nazionale del Cinema di Torino, Fondazione Torino Musei, Infini.to – Planetario di Torino, Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani, FNAS Federanzione Nazionale Arti in Strada, Scuola Holden, Spazio Kairòs, Hiroshima Mon Amour, L’ARTeficIO, Q77, Somewhere Tours&Events.

In collaborazione con Turismo Torino e Provincia, Comitato Arci TorinoTorino Creativa, Abbonamento Musei.

 

Media Partner Rai Radio 3, Zero, Radio Number One.

Official Mobility Partners Helbiz, Mimoto.

Official Ticketing Partner Mailticket.

Vaccini, sabato 4 settembre Open Day al Valentino

Sabato 4 settembre nuovo Open Day al centro vaccinale Valentino di Torino. Sono 500 i posti disponibili dalle ore 8 alle ore 15 per tutto il Piemonte e per tutte le fasce d’età (dai 12 anni in su): 250 si potranno prenotare sul portale www.IlPiemontetivaccina.it e altri 250 saranno ad accesso diretto il giorno stesso senza necessità di prenotazione.

Valutazione positiva per i piani aziendali di recupero e contenimento dei tempi di attesa delle prestazioni sanitarie

La Direzione Sanità e Welfare della Regione Piemonte e la Commissione regionale per il recupero ed il contenimento dei tempi di attesa delle prestazioni sanitarie hanno incontrato oggi i direttori generali delle aziende sanitarie regionali per verificare lo stato di avanzamento del piano strategico e di monitoraggio dell’erogazione dell’offerta sanitaria sul territorio.

In particolare, dopo un attento esame durante il mese di agosto, i piani delle aziende sono stati valutati positivamente dalla Commissione.

Al fine di monitorare l’andamento di tali piani, sono stati previsti nei prossimi giorni dei confronti operativi con le direzioni generali per aree omogenee di programmazione.

E’ stato condiviso l’obiettivo di utilizzare compiutamente, entro la fine dell’anno, le risorse assegnate mediante l’adeguamento degli orari di apertura degli ambulatori e delle sale operatorie e il coinvolgimento degli erogatori privati accreditati.

Già dal 1° settembre si registrerà un ulteriore incremento delle attività, soprattutto sul versante ambulatoriale.

Crack tra le aiuole: arrestato pusher al Parco del Valentino

Sono le 16.30 di martedì scorso quando due pattuglie del commissariato Centro notano un soggetto scavalcare l’inferriata di un ex locale.

Una volta oltrepassata, l’uomo, un cittadino senegalese di 25 anni, si accovaccia vicino ad un albero ed inizia a scavare con le mani una piccola buca nel terreno. Passati alcuni istanti il venticinquenne interra una “palla” in cellophane, poi ricopre il tutto con terra e fogliame e si allontana.

Dopo aver raggiunto il punto attenzionato, una delle due pattuglie dissotterra l’involucro che si scoprirà in seguito contenere 33 ovuli di crack, per un peso di circa 30 grammi.

La seconda pattuglia raggiunge invece il senegalese e lo arresta per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.

Da ulteriori accertamenti emergono i già numerosi precedenti di Polizia del reo ed un ordine del Questore di abbandonare il territorio Nazionale emesso nel mese di maggio.

Con settembre torna lo spettacolo dal vivo di Corte Palestro a Moncalieri

/

Torna lo spettacolo dal vivo di Summerland 2021 a Corte Palestro, in via Palestro 5 a Moncalieri, la rassegna organizzata da Santibriganti Teatro in collaborazione con Eclectica e Teatrulla e con il sostegno della Città di Moncalieri.

Saranno quattro appuntamenti dal 2 al 5 settembre, con inizio alle 21.30, che comprenderanno varie declinazioni del teatro, per famiglie, musicale, tragicomico.

Si riparte giovedì 2 settembre con “Chi sta dalla mia parte” dell’associazione Teatrulla, con Alessia Baggio e Veronica Busso: un muro divide, crea distanza e lo si costruisce per paura, egoismo, diffidenza o semplicemente gelosia. Le due protagoniste si trovano divise tra la spinta di condividere il piacere del gioco e il desiderio di esclusività del rapporto di amicizia.

Venerdì 3 settembre andranno in scena le “Dame di Molière”, una “lettura chiacchierata” tra una giornalista, Maura Sesia, e un’attrice, Daniela De Pellegrin, sulle figure femminili di un autore fondamentale per la drammaturgia occidentale. Il tutto con una domanda di fondo: ma quelle di Molière sono proprio delle “dame”?

Sabato 4 settembre toccherà a Carla Carucci con “Ragazza seria conoscerebbe uomo solo max 70enne”, una tragicommedia poetica sulla vita di Rosi, alle prese con una lunga lista di appuntamenti al buio ai quali non si è mai presentato nessuno. Tutto assumerà un aspetto surreale nel momento in cui la borsetta di Rosi inizierà a parlare, dichiarando la sua segreta passione nei suoi confronti.

Domenica 5 settembre Orlando Manfredi, accompagnato da Stefano Micari, ci racconterà con canzoni e aneddoti “From Orlando to Santiago”, il cammino di un artista alla ricerca di un modo per salvare il mondo.

È consigliata la prenotazione, che è possibile effettuare chiamando la segreteria di Santibriganti Teatro allo 011-645740, dal lunedì al venerdì dalle 12.30 alle 16.30, o scrivendo a organizzazione@santibriganti.it

 

“Corte Palestro – Summerland 2021” è organizzata da Santibriganti Teatro in collaborazione con TeatrullaEclectica e la Proloco di Moncalieri, e con il sostegno e il patrocinio della Città di Moncalieri.

Foto Dino Jasarevic

Roberto Calasso: più libri, meno bombe

« Leggere è un eternità all’indietro » affermò una volta Umberto Eco.

In questi giorni di fine estate è venuto a mancare Roberto Calasso,
fondatore insieme a Roberto Bazlen, della rinomata casa editrice
Adelphi. Leggendo i suoi scritti, quella sensazione evocata dal
semiologo alessandrino è percepita chiaramente. Soprattutto nel suo
ultimo saggio uscito in questi giorni luttuosi per la cultura italiana
(”Allucinazioni americane”, Piccola Biblioteca, Adelphi, pagg. 133,
euro 14) una breve raccolta di saggi sul cinema e dintorni. Lo conobbi
di persona molti anni fa al Salone del Libro di Torino, allo stand della
sua casa editrice. Mi colpì per la sua semplicità e disponibilità. Non è
esperienza frequente vedere un editore del suo calibro, incontrare il
grande pubblico, parlando come due persone al bar. Adelphi nacque con il
motto « pubblichiamo solo quello che ci piace » disse Bazlen, triestino,
amico di Calasso fin dagli anni giovanili. Religioni orientali, ”autori
minori” molto comprati in quegli anni, ma poco letti, ripresero ad
essere riediti con una nuova veste grafica, in brossure color pastello,
a prezzi per tutte le tasche. E Adelphi compì il miracolo: gli italiani
ripresero a leggere. Di destra e di sinistra. Calasso, fiorentino, con
in tasca una laurea in letteratura inglese, si trasferì a Milano e lì
diede vita al suo progetto culturale. Mettere in contatto la filosofia
orientale con l’occidente ”moralmente fiaccato” e riconoscere il
debito intellettuale che la tradizione ellenistica, classica e
ebraica-cristiana intrattiene con quella parte di mondo. Videro la luce
tra gli altri testi sui veda, sul sufismo islamico, sul buddismo zen,
sulle mitologie mesopotamiche, sulla gnosi.Gli studi e le conoscenze
esoteriche di Calasso, lo portarono a scrivere contributi sul rapporto
tra il mito e la società dei consumi, il mito come attualità nella
tradizione, la metempsicosi e il cinema di Hitchcock, l’esilio ebraico e
il nomadismo identitario. In questi anni di inizio secolo, le
drammatiche cronache di guerra di questi giorni lo stanno a
testimoniare, sono più che mai urgenti questi scambi di saperi.
Nonostante motivazioni economiche e geopolitiche siano sottese a ogni
conflitto della storia, sono sempre le civiltà e le culture che si
confrontano e si scontrano come sosteneva lo storico americano Samuel
Huntington. Diviene così di importanza vitale, diffondere una visione di
società aperta, per prevenire nuovi conflitti e lenire le tragedie in
corso. Forzando le nostre naturali difese psicologiche e culturali. Come
recita un proverbio afghano «voi avete gli orologi, noi abbiamo il
tempo». Non serve esportare la democrazia o fare intelligenza col
nemico. Roberto Calasso ci dice oggi, che l’Occidente è in decadenza
nichilista, come sostenevano Robert Musil, Ezra Pound, Martin Heidegger
o ai nostri giorni Oriana Fallaci e Michel Houellebecq. I taliban e la
loro visione del mondo censoria e violenta, maschilista e sessista è
filtrata da noi, negli Stati Uniti dalla east alla west coast degli
adepti ‘’anarchici e radical’’ della ‘’cancel culture”, che imbrattano
e distruggono monumenti dedicati a personaggi storici e scrittori, non
in linea con il loro modo di concepire il ”politicamente corretto”.
Ricordano da vicino la distruzione da parte dei guerriglieri sunniti dei
templi buddisti. Questa chiusura mentale che in qualche modo coinvolge i
due emisferi del pianeta è la vera insidia del terzo millennio.
Roberto Calasso l’aveva intuito da intellettuale illuminato e
lungimirante quale è stato. Dopo la diagnosi, aveva suggerito la cura:
più libri, meno bombe . Mancherà come un faro per la società italiana e
europea nel suo complesso e a ognuno di noi, con i nostri pregiudizi.

Aldo Colonna

Rilanciare la sanità pubblica e la medicina territoriale. Il Parco della salute va in tutt’altra direzione

“Il progetto del Parco della Salute deve essere sospeso e rivisto da cima a fondo: si tratta di un progetto che di fatto toglie risorse  a quello che deve essere il vero obiettivo, cioè il rilancio della Sanità pubblica, su cui costruire una vera rete di Sanità territoriale. Col Parco della Salute andrebbe avanti la corsa alla privatizzazione, accentrando l’offerta sanitaria intorno a prestazioni specialistiche ad alto costo, a scapito di una vera azione di prevenzione della malattia. La riduzione dei posti letto che esso prevede è assolutamente inaccettabile ed è la punta dell’iceberg di un progetto che va cambiato radicalmente”, così Daniela Alfonzi e Fausto Cristofari esponenti di ifondazione Comunista nonché candidati in Sinistra in Comune per Angelo d’Orsi.

Proseguono Alfonzi e Cristofari: “Ricordiamo che già nel mese di giugno una lettera inviata ai Ministeri interessati (Salute, Economia e Finanze) dall’Ordine dei Medici e dall’Ordine delle Professioni Sanitarie di Torino, nonché da ANAAO e altri Sindacati dei Medici, sottolineava le criticità del progetto: riduzione dei posti letto da 2.300 a 1.040; separazione delle strutture ad alta e medio-bassa complessità; limitata espansione possibile della struttura; costruzione prevista su terreni pesantemente contaminati. La lettera si concludeva chiedendo di prevedere una struttura estesa, flessibile, modulabile, ampliabile e realizzata su un’area adeguata.

Ora il candidato del centro-sinistra Lo Russo annuncia che incontrerà il ministro Speranza per discutere (anche) del Parco della Salute. Articolo 1, promotrice dell’incontro, dice di voler dare “un forte contributo alla realizzazione del progetto, conciliando le posizioni in campo”.

Non è questo che occorre. Si tratta di orientarsi sulla base dei reali bisogni della popolazione, schierandosi apertamente per lo sviluppo della  Sanità PUBBLICA, che deve essere adeguatamente finanziata, a partire dai fondi del PNRR e costruendo una rete pubblica di Case della Salute in ogni quartiere.

Perciò non possiamo accettare il progetto attuale di Parco della Salute, che deve essere rifatto radicalmente.

Questa è l’impostazione che intendiamo seguire, e che è alternativa a qualsiasi ipotesi di mediazione, allo stato dei fatti, produrrebbe al massimo limitati aggiustamenti, lasciando intatti i problemi di fondo”.

 

Daniela Alfonzi e Fausto Cristofari, candidati in

SINISTRA  IN  COMUNE per Angelo d’Orsi