ilTorinese

Per la prima volta a Torino il “metro book club”

La libreria indipendente  La Ciurma di Torino, in via Caprera zona Santa Rita promuove un evento in collaborazione con la casa editrice Voland (quella di Amelie Nothomb). L’iniziativa  si terrà il 26 gennaio per la prima volta a Torino: si tratta del il metro book club. Ci si ritrova quella domenica mattina al capolinea Bengasi della metro, alle ore 10. A  quel punto, spiega Dniele della libreria  si “invadono” i posti, le carrozze, tutte e tutti con un libro della Voland in mano, e per tutto il tragitto da capolinea a capolinea non si guarda il cellulare, ci si riprende il proprio tempo con la lettura appunto di un libro di quella casa editrice. Non è una gara, non c’è nessuna quota, solo la passione per la lettura e la voglia di stare insieme e di creare comunità in un luogo che invece sarebbe “solo” un mezzo per chi si sposta e basta. Lo scopo è riappropriarsi di quello spazio attraverso la lettura e la letteratura, lontano dai soliti luoghi in cui normalmente vengono svolte attività come quelle2. Vi terremo aggiornati sugli sviluppi dell’iniziativa.

“Il gioco delle ombre” di Palcoscenico Danza

La rassegna diretta da Paolo Mohovic, un progetto del TPE Teatro Astra dal 2015

 

Torna Palcoscenico Danza, la rassegna diretta da Paolo Mohovich, dal 2015 progetto del TPE Teatro Astra. I sette appuntamenti con la danza punteggiano gli spettacoli di prosa proposti dal TPE con cinque prime nazionali e tante proposte portate in scena da eccellenze della coreografia contemporanea nazionale e internazionale e da talenti emergenti.

La Stagione 2024/25 del TPE Teatro Astra si intitola Fantasmi ed è dedicata al nostro rapporto con la verità. Anche quest’anno Palcoscenico Danza trova l’aggancio tematico: “Il gioco delle ombre” è il titolo di questa edizione che vede alternarsi sul palcoscenico, tramite il potente mezzo del movimento corporeo, le ombre che risiedono dentro l’individuo, quelle che si manifestano, quelle che esistono o non esistono.

Si parte il 21 gennaio al Teatro Astra con un trittico, “Duo d’Eden”, “Grosse Fugue” e “Elegia”, messo in scena dalla MM Contemporary Dance Company. Un Adamo ed Eva immersi in un percorso di sensualità, eros, difesa, attacco, in un mondo non così sicuro e idilliaco. Quattro donne corrono, si accasciano, si risollevano in un turbine vitale e frenetico sulle note di Ludwig van Beethoven. “Duo d’Eden” e “Grosse Fugue” sono i due capolavori della coreografa francese Maguy Marin, Leone d’Oro alla Carriera alla Biennale di Venezia. Per “Grosse Fugue” la compagnia ha ricevuto il premi Danza&Danza 2024 per la Valorizzazione del repertorio. Elegia di Enrico Morelli è un invito alla cura, un viaggio onirico per ritrovare il proprio essere fragile e insicuro; la musica lascia anche spazio alle parole tratte dalle poesie di Mariangela Gualtieri. I tre lavori sono interpretati dai danzatori della MM Contemporary Dance Company.

Si prosegue con una prima nazionale della compagnia spagnola Led Silhouette. I fondatori e direttori, Martxel Rodriguez e Jon López, portano in scena “Los Perros”, al Teatro Astra il 24 e 25 gennaio. Si tratta di una coreografia di Marcos Morau, con il suo stile inconfondibile anche oggetto della Masterclass di Palcoscenico Danza organizzata il 25 gennaio, in collaborazione con Eko Dance Project.

Il 7 e 8 febbraio va in scena al Teatro Astra un’altra prima nazionale: Nyko Piscopo con la compagnia Cornelia propone una sua personalissima versione del celebre balletto Giselle, che per l’occasione diventa GISELLƎ, in cui il tema centrale resta l’amore, ma reinterpretato oltre il genere e il pregiudizio. I danzatori e le danzatrici della compagnia Cornelia ballano tra reale e virtuale questo capolavoro intramontabile che trova qui una nuova narrazione e dimensione contemporanea anche grazie alle musiche rielaborate dal compositore Luca Canciello.

Il Teatro dell’Altro, in collaborazione con Eko Dance Project, porta al Teatro Astra il 15 febbraio “Au revoir Moroir”, la nuova coreografia di Paolo Mohovich in prima nazionale che, con la drammaturgia di Cosimo Morleo e la musica originale di Max Fuschetto, mostra sul palcoscenico sette danzatori e cinque attori che lavorano sull’osservazione del proprio riflesso come origine di un viaggio di conoscenza. Si conferma anche quest’anno la collaborazione con il festival Interplay: Daniele Ninarello presenta “I offer myself to you”, la cui danza gode della collaborazione, tramite immagini, suoni, istruzioni e tracce, di Cristina Donà, Elena Giannotti e Alessandro Sciarroni. L’appuntamento è in collaborazione con Lavanderia a Vapore di Collegno, centro di residenza per la danza.

Il 4 marzo va in scena “Behind the light”, scritto e interpretato da Cristiana Morganti, alla cui regia ha collaborato Gloria Paris, con il disegno luci di Laurent P. Berger e con i video creati da Connie Prantera. Lo spettacolo è fortemente autobiografico, racconta di una crisi familiare, professionale e intima, con una sequela di eventi con il tipico effetto domino, in cui una disgrazia pare chiamarne un’altra e in cui sembra venga meno ogni singolo punto di riferimento.

Informazioni e prenotazioni sul sito TPE Teatro Astra

Telefono: 011 5119409

 

Mara Martellotta

Inaugurati i nuovi spazi di riabilitazione dell’ospedale Infantile Regina Margherita 

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Sono stati inaugurati i nuovi spazi di riabilitazione dell’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino. La struttura del Regina Margherita è dedicata alla Riabilitazione ed al Recupero Funzionale dei pazienti e si integra con quanto offerto nella Palestra Riabilitativa di UGICARE. Erano presenti: Pecco Bagnaia e la moglie Domizia Castagnini, i piloti Franco Morbidelli, Carlo Casabianca e Andrea Migno; Alberto Cirio, Federico Riboldi, Michela Favaro, Franca Fagioli, Enrico Pira, Emanuele Ciotti.
La nuova palestra del Regina Margherita ha una superficie di 250 mq. e consta di
    • 3  locali adibiti a palestre
    • 2 ambulatori
    • servizi
    • servizi tecnici
    • altri ambienti di servizio
    • sala di attesa genitori.
Per questa nuova palestra UGI – Unione Genitori Italiani contro il tumore dei bambini ODV ha donato €200.000 con il prezioso contributo dei regali di nozze di Francesco “Pecco” Bagnaia e della moglie Domizia Castagnini. Hanno collaborato alla raccolta dell’importo sua eccellenza il Prefetto di Torino dottor Donato Giovanni Cafagna, l’Associazione Mattia Mantovan ONLUS e l’Associazione Orizzonti Futuri ONLUS, in collaborazione con Ippodromo di Vinovo. Sono state installate nei nuovi spazi anche alcune attrezzature donate da Jolly Sport.
La progettazione e le opere di ristrutturazione edilizia ed impiantistica sono state supervisionate dall’Azienda Ospedaliera.
“Siamo orgogliosi di questa inaugurazione, perché un giorno per noi indimenticabile come quello del nostro matrimonio ha permesso di raggiungere un grande risultato: questo nuovo spazio di riabilitazione per i pazienti dell’ospedale Regina Margherita e di UGI” dichiarano Pecco e Domizia Bagnaia.
“Ringraziamo UGI, Pecco e Domizia Bagnaia e tutti coloro che hanno donato per la concretizzazione di questo spazio, che permetterà al nostro ospedale Regina Margherita un ulteriore salto di qualità nel percorso terapeutico. Per i bambini e gli adolescenti affetti da tumore in trattamento è molto importante effettuare gli interventi in un luogo a loro dedicato che rispetti la privacy e soprattutto dotato di strumenti all’avanguardia. La riabilitazione fisico-motoria eseguita con questa tipologia di strumenti guidati da personale adeguatamente formato è in linea con quella che è la missione dell’oncologia pediatrica, che va oltre la semplice guarigione, intesa come eradicazione della malattia, e che valorizza il percorso di crescita e la globalità della persona.” dichiara la professoressa Franca Fagioli (Direttore del Dipartimento Patologia e Cura del Bambino del Regina Margherita).
Il professor Enrico Pira (Presidente UGI) sottolinea “la grande soddisfazione dell’Associazione per aver concretizzato con questo intervento la collaborazione sancita dal Protocollo di Intesa siglato con il Comune di Torino e con l’Azienda Ospedaliera Regina Margherita.” Ricorda inoltre “UGI, in quanto Associazione di genitori, ha la diretta conoscenza dei bisogni dei bambini e dei ragazzi. La necessità di riabilitazione emerge in tutta la sua importanza al termine delle terapie nel difficile rientro nella vita quotidiana con il pesante fardello delle conseguenze della malattia e delle terapie. Nel prendere coscienza che un intervento precoce, fin dall’inizio delle terapie, è in grado di dare i migliori risultati, UGI sostiene l’attività di riabilitazione sia nelle proprie sedi che in ospedale. La Riabilitazione e recupero funzionale che è stata inaugurata oggi è per UGI il coronamento di un sogno condiviso con l’Oncoematologia pediatrica della professoressa Franca Fagioli.”
“Con questi nuovi spazi l’ospedale Regina Margherita compie un ulteriore passo verso l’eccellenza nella cura dei piccoli pazienti che qui trovano risposte importanti dal punto di vista sanitario e medico, grazie alle cure d’avanguardia, e luoghi accoglienti e su misura che consento di approcciare la malattia, e la guarigione, a 360 gradi. E’ un approcio in cui crediamo molto, perché i bambini non sono piccoli adulti, ma hanno una loro specificità, anche nell’affrontare i percorsi di malattia e di cura. Il mio ringraziamento va quindi ai medici e sanitari che ogni giorno con grande dedizione e impegno lavorano in questo ospedale, ma anche ai tanti che in questi anni sono diventati “amici” del Regina Margherita donando un po’ del loro tempo e delle loro risorse per contribuire a renderlo sempre di più un luogo di eccellenza per la cura dei nostri bambini” dichiara il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.
L’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte Federico Riboldi ricorda come “Il Regina Margherita, da sempre fiore all’occhiello della sanità piemontese e ospedale pediatrico di eccellenza a livello nazionale ed internazionale, oggi si arricchisce di una palestra all’avanguardia per curare e accompagnare ancor meglio il difficile ma determinato percorso riabilitativo dei giovani pazienti. Un risultato che nasce dalla generosità del grande campione chivassese Pecco Bagnaia e di sua moglie Domizia Castagnini che hanno voluto trasformare il loro giorno di gioia e amore in un momento di solidarietà verso i pazienti più fragili: i bambini e gli adolescenti affetti da patologie oncologiche. Un grazie di cuore, quindi, a loro e a tutte le persone e le associazioni che hanno contribuito affinché si arrivasse ad avere un nuovo ambiente “protetto”, dove fare riabilitazione a 360 gradi”.
“Siamo davvero molto contenti di inaugurare questo nuovo spazio – dichiara la vicesindaca della Città di Torino Michela Favaro – testimonianza del bellissimo gesto di solidarietà che Francesco e Domizia Bagnaia hanno deciso di compiere, destinando i regali di nozze a due eccellenze torinesi quali l’Unione Genitori Italiani contro il tumore dei bambini e l’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino. Due realtà importantissime per la nostra città, con le quali di recente come amministrazione comunale abbiamo firmato un protocollo d’intesa, proprio per sostenere e valorizzare le tante progettualità in corso, con uno scopo di assoluta importanza che è quello di curare e accogliere i bambini malati e le loro famiglie”.
SCHEDA TECNICA
In Italia ogni anno circa 2500 bambini e adolescenti ricevono una diagnosi di patologia oncologica. Si tratta di un evento raro, ma che rappresenta ancora una delle principali cause di morte, in particolare in età infantile e adolescenziale ed a seconda degli istotipi tumorali (> 60 in oncologia pediatrica).  Ciononostante, è indiscutibile che il trattamento dei tumori pediatrici rappresenti oggi uno dei maggiori successi della medicina moderna: attualmente il tasso di guarigione dei tumori pediatrici è in media superiore all’80% e, sul territorio italiano, si contano più di 50.000 guariti da tumore pediatrico. Questo risultato è senza dubbio merito dei progressi che hanno trasformato radicalmente l’approccio alla diagnosi ed al trattamento sempre più personalizzato dei tumori, ma anche di un miglioramento nell’organizzazione delle cure. Nel nostro Paese i bambini e gli adolescenti con patologia oncologica sono presi in carico nei 49 Centri dell’Associazione Italiana di Ematologia ed Oncologia Pediatrica (AIEOP), distribuiti sul territorio nazionale secondo un modello “a rete”, che sottintende coordinamento e cooperazione tra i diversi professionisti, e modalità di trattamento oncologico secondo protocolli condivisi di diagnosi e cura.
La Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino (diretta dalla professoressa Franca Fagioli) è uno dei Centri italiani di eccellenza per la cura e l’assistenza dei bambini e dei ragazzi colpiti da malattia oncologica ed è Centro di Riferimento (HUB) nell’ambito della Rete Interregionale di Oncologia e Oncoematologia pediatrica del Piemonte e della Valle d’Aosta. Il Centro HUB effettua la diagnosi ed i trattamenti più complessi e lavora in sinergia con i centri SPOKE distribuiti sul territorio regionale, nei quali vengono effettuati i trattamenti di media e bassa complessità. La rete ha l’obiettivo di ottimizzare il PDTA del paziente e della sua famiglia, di superare la frammentarietà e la disomogeneità delle prestazioni in ambito oncologico e di razionalizzare l’impiego di risposte umane e materiali in ambito sanitario. A livello nazionale è Centro leader della Rete Nazionale Tumori Rari e, a livello internazionale, nel 2016 ha ricevuto l’endorsement ad entrare nella rete ERN PaedCan (maggio 2023 audit con esito positivo). Da sempre la Struttura si propone di garantire ai pazienti pediatrici trattamenti ad alta specializzazione ed in accordo con i risultati più attuali della ricerca scientifica, garantendo la presa in carico globale e multidisciplinare del bambino e della sua famiglia. L’équipe è quindi composta oltre che dai medici e dagli infermieri anche dagli psicologi e da tutti i professionisti non sanitari che si occupano del supporto educativo e ricreativo dei pazienti. Da sempre è infatti presente la scuola in ospedale di ogni ordine e grado ed i volontari sono presenza insostituibile per le famiglie.
Negli ultimi anni un ruolo fondamentale è rivestito dai medici riabilitatori, che, insieme ai terapisti della neuropsicomotricità dell’età evolutiva e dai fisioterapisti, si occupano del supporto fisico-motorio di tutti i pazienti sottoposti alle cure. La riabilitazione fisica in oncologia pediatrica riveste oggi un ruolo fondamentale nel miglioramento della qualità di vita dei bambini e degli adolescenti che affrontano il trattamento contro il cancro. Sebbene le cure oncologiche, come la chemioterapia, la radioterapia e gli interventi chirurgici, siano determinanti per la guarigione, esse comportano spesso effetti collaterali che possono compromettere il benessere fisico e psicologico dei piccoli pazienti. La riabilitazione fisica diventa quindi un supporto cruciale per contrastare queste difficoltà e per favorire una ripresa ottimale. In primo luogo, il trattamento oncologico può causare debolezza muscolare, riduzione della mobilità, fatica cronica ed alterazioni nella postura e nel movimento. La riabilitazione fisica aiuta a prevenire o minimizzare questi effetti, promuovendo il recupero della forza muscolare, della coordinazione e della flessibilità. Attraverso esercizi mirati, tecniche di stretching ed attività di resistenza, i bambini possono riacquistare la funzionalità fisica e migliorare la loro autonomia nelle attività quotidiane.
Inoltre, la riabilitazione non si limita solo agli aspetti fisici, ma comprende anche il supporto psicologico. Il processo riabilitativo aiuta i piccoli pazienti a ritrovare fiducia nel proprio corpo, migliorando l’autostima e riducendo ansia e stress. In un contesto delicato come quello oncologico, la riabilitazione diventa anche un’opportunità per il bambino di sentirsi protagonista attivo nel proprio percorso di guarigione, con un impatto positivo sul suo stato emotivo e sul rapporto con la propria famiglia. La riabilitazione fisica contribuisce inoltre ad una ripresa più rapida e duratura, riducendo il rischio di complicanze a lungo termine come disabilità o invalidità permanente. Ciò è particolarmente importante in oncologia pediatrica, dove la prognosi a lungo termine è sempre più favorevole ed i bambini, se adeguatamente supportati, possono recuperare pienamente le loro capacità motorie e tornare a condurre una vita attiva e sana. Infine, la riabilitazione fisica in oncologia pediatrica deve essere personalizzata ed integrata in un approccio multidisciplinare che coinvolga medici, fisioterapisti, psicologi ed altre figure professionali. Solo un intervento coordinato permette di affrontare in modo efficace le sfide fisiche e psicologiche derivanti dalla malattia e dai suoi trattamenti e garantisce un percorso di cura completo, che tiene conto del benessere globale del bambino. In sintesi, la riabilitazione fisica è un elemento imprescindibile nella cura oncologica pediatrica, in quanto migliora la qualità di vita, favorisce il recupero delle capacità motorie, sostiene il benessere psicologico e contribuisce ad una guarigione completa, permettendo ai bambini di guardare al futuro con speranza e fiducia.
Attualmente i pazienti oncologici in carico presso l’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino che necessitano di trattamento riabilitativo multidisciplinare, durante la fase delle terapie attive, vengono seguiti principalmente dal Servizio di Riabilitazione Neuropsichiatrica e da quello di Riabilitazione Ortopedica-Fisiatrica dell’OIRM. I pazienti in carico nell’anno 2024 sono stati 145 e si tratta in particolare di pazienti con leucemia, tumori cerebrali e tumori dell’osso.
Per i bambini e gli adolescenti in trattamento è molto importante effettuare gli interventi in un luogo a loro dedicato che rispetti soprattutto la privacy e dotato di strumenti all’avanguardia. Nell’ambito del supporto riabilitativo, l’analisi e lo studio del cammino sono una priorità per il riabilitatore per comprendere al meglio i deficit presenti e le eventuali possibilità di compenso attraverso le scelte terapeutiche, le proposte di ortesi ed ausili e nella formulazione del progetto riabilitativo individuale ed il suo successivo follow up. L’analisi del movimento e del cammino richiede strumentazioni all’avanguardia e ad alta precisione come telecamere ad alte prestazioni con potenza di calcolo estrema, sistema wireless per l’analisi elettromiografica e del movimento e piattaforme di forza triassiali ad alte prestazioni. Questa strumentazione, di ultimissima generazione, è stata donata all’ospedale Infantile Regina Margherita da Pecco Bagnaia e dalla moglie Domizia Castagnini e sarà a disposizione dei bambini e degli adolescenti. Tali dispositivi, in combinazione con l’esperienza clinica e l’osservazione diretta del riabilitatore, permetteranno di rappresentare il movimento del paziente nello spazio, documentandone in modo intelligibile ed oggettivo gli aspetti motori e posturali e sviluppare un piano di trattamento ancora più efficace.
Per i bambini e gli adolescenti fuori trattamento è disponibile “UGICare”. I nuovi locali “UGICare” (corso Dante 109), dedicati alla riabilitazione psico-fisica dei ragazzi off-therapy, si sviluppano su una superficie di circa 350 mq, nei quali svolgono la propria attività specialistica: 3 fisioterapisti, 1 neuropsicologa, 1 logopedista, 1 ortottista, 1 terapista occupazionale e 2 psicologhe. Alcuni degli operatori UGI lavorano anche in OIRM con un coordinamento tra attività in ospedale e nella palestra UGI.
Nei nuovi locali sono a disposizione: locale palestra dotata di attrezzatura “Technogym” e postazione “Tyro Station” per la riabilitazione motoria; 3 studi a disposizione dei professionisti, dei quali uno dotato di apparecchiatura “Nirvana”, sistema computerizzato dedicato alla riabilitazione; sala di attesa genitori; locali di servizio.

Lavori per posa fibra ottica sulla S.P. 590 – modifiche alla viabilità

 

Si avvisa che per la realizzazione di lavori di scavo per posa fibra ottica, dal giorno 20/01/2025 al giorno 31/01/2025, dalle ore 08,00 alle ore 17,30 di tutti i giorni lavorativi e comunque non oltre il termine di esecuzione dei lavori, sulla S.P. n. 590 “della Val Cerrina” dal km. 27+500 al km. 28+100 circa in territorio del Comune di Monteu da Po, al fine di garantire la sicurezza del transito, si procederà alla regolamentazione della circolazione stradale mediante l’istituzione di obblighi e limitazioni per la delimitazione dell’area di cantiere con istituzione del limite di velocità a 30 km/h, del divieto di sorpasso e di sosta per tutti i veicoli e di un senso unico alternato regolato da impianto semaforico o da movieri.

Info e ordinanza della Città Metropolitana di Torino sul sito istituzionale del Comune di Monteu da Po all’indirizzo https://www.comune.monteudapo.to.it/bjZqs

 

Malattie Tropicali Neglette, la Mole si illumina

Il 30 gennaio 2025, in occasione della Giornata mondiale per le Malattie Tropicali Neglette (Neglected Tropical Diseases – NTDs), la Mole Antonelliana, simbolo della città di Torino, torna ad illuminarsi dei colori viola e arancione, a simboleggiare la lotta alle malattie tropicali neglette.

Oltre alla Mole, per celebrare questa giornata, molti altri monumenti in tutto il mondo saranno illuminati di viola e arancione per sostenere la campagna di cui sopra, con la quale l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) si pone l’obiettivo di eliminare almeno una NTD in cento nazioni entro il 2030, per testimoniare l’impegno della comunità scientifica nel porre fine a queste malattie che causano gravi sofferenze, soprattutto nei paesi in via di sviluppo.

L’iniziativa, organizzata dall’Associazione Percorsi INTREcciati – Onlus (PINTRE) insieme all’Associazione Italiana per la Lotta alla Malattia di Chagas (AILMAC), in collaborazione con la Società Italiana di Medicina Tropicale e Salute Globale (SIMET), l’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria a Negrar e il Centro di Servizio per il Volontariato Torino Vol.To ETS, è patrocinata da diversi enti, tra cui il Comune di Torino.

Il motto per il 2025, “Coinvolgiamo le comunità. Le Malattie trascurate in prima persona”, sottolinea l’importanza di mettere le persone e le comunità al centro delle azioni. Rafforzare le capacità delle comunità e lasciare competenze durature è fondamentale per garantire interventi sostenibili. Un elemento chiave è dare voce a chi vive queste realtà, coinvolgendoli nella costruzione di soluzioni che rispettino i diversi modi di vita e favoriscano un approccio inclusivo e duraturo.

L’obiettivo è richiamare l’attenzione sull’impatto delle NTDs in un contesto non endemico come quello italiano e promuovere politiche sanitarie inclusive, in linea con i Sustainable Development Goals dell’OMS per il 2030.

Che cosa sono le Malattie Tropicali Neglette

Le malattie tropicali neglette (NTDs), o “dimenticate”, sono un insieme di patologie strettamente legate alla povertà. Alcune hanno nomi complessi (es. schistosomiasi, chikungunya), e sono poco conosciute al di fuori di una ristretta cerchia scientifica. Tuttavia, essi colpiscono una vasta fetta della popolazione mondiale, causando elevata mortalità, morbilità e stigma sociale (come nel caso della lebbra), alimentando così un circolo vizioso di povertà e malattia.

Nonostante le difficoltà legate a finanziamenti e riconoscimenti, gli sforzi internazionali hanno contribuito a ridurre la diffusione di alcune NTDs, portandoli vicino all’eliminazione in diversi paesi. Tuttavia, è fondamentale continuare a monitorare i contagi, poiché i cambiamenti climatici, i viaggi e le migrazioni possono far emergere nuovi focolai in aree finora indenni. Un esempio è la Dengue, che negli ultimi anni ha causato epidemie locali, seppur limitate, anche in Italia (casi registrati nell’autunno 2024). Per chi opera nella sanità pubblica, ignorare queste malattie non è più giustificabile.

Queste malattie (come la lebbra, la dengue, la filariosi o la malattia di Chagas) sono definite neglette perché poco considerate dalle politiche sanitarie globali. La ricerca è scarsamente finanziata poiché le NTDs colpiscono comunità emarginate, prive di rilevanza economica per l’industria farmaceutica. A causa di ciò, queste patologie spesso generano esclusione sociale e limitano l’accesso all’istruzione e al lavoro, perpetuando il ciclo della povertà.

Per ulteriori approfondimenti

https://worldntdday.org/
https://www.who.int/campaigns/world-ntd-day/2025
https://www.paho.org/es/campanas/dia-mundial-enfermedades-tropicales-desatendidas-2025
https://unitingtocombatntds.org/
https://www.who.int/news/item/04-12-2023-global-partners-pledge-usd777-million-to-combat-neglected-tropical-diseases
https://www.iss.it/-/gravidanza-fisiologica

San Salvario: la rinascita del Metropol, ex sala a luci rosse

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Chiuso dal 2015 e rilevato dal nuovo gestore Jacono, stesso proprietario del Classico e del Greenwich

Rinasce come cinema l’ex Metropol, ex sala porno di via Principe Tommaso 6, nato nel 1908 e ora pronto a vestire nuovi panni. La sua chiusura risale al 2015, quando iniziò la crisi in città del cinema a luci rosse. Intanto i lavori procedono nel tratto si San Salvario all’angolo con corso Vittorio Emanuele, e la curiosità degli abitanti è in continuo aumento. La scommessa per questo cinema porta la firma di Stefano Jacono, esercente e distributore di qualità con il marchio Movies Inspired. È la terza sala cittadina che salva dall’estinzione dopo il Classico di piazza Vittorio e il Greenwich. Anche il Metropol sembrava condannato a cambiare destinazione e a diventare un parcheggio, ma questa volta il piano è stato sventato. Si presenterà come una sala con 98 poltrone circa e film rigorosamente di prima visione. San Salvario avrà una sala con film appena usciti in grado di attirare il pubblico, e il gestore si occuperà di distribuzione, dato che i titoli non gli mancano. Il giorno dell’inaugurazione sarà sicuramente un giorno di festa per il quartiere, tanto che sarà garantito l’ingresso gratuito per tutti. Si tratta di una bella notizia perché il cinema Baretti non ospita prime visioni e il quartiere è ormai privo di sale cinematografiche. L’ultima sala ad aver chiuso i battenti è stata, nell’agosto 2023, quella del cinema Maffei di via Principe Tommaso 5. Si attende la riapertura, non a breve, del cinema Ambrosio in corso Vittorio Emanuele in forma ridimensionata, visto che metà del locale è stato acquisito dal gigante del fast food americano KFC. Il cinema Metropole vede la sua nascita come teatro Chiarella il 17 ottobre 1908, e rappresentava uno dei locali più ricchi, in quanto ad arredi, a Torino, diventando ben presto un palcoscenico per concerti, balletti, opera lirica ed esibizioni circensi, prima di trasformarsi in un cinema porno. Durante la seconda guerra mondiale, nel 1942, l’edificio fi distrutto nei bombardamenti in città, insieme al vicino cinema Maffei. Fu ricostruito come Metropol e nell’anno 2000 avrebbe chiuso a causa della crisi del porno.

Mara Martellotta

Fdi, Odg per adeguamento stazioni ferroviarie per servizio PRM

Antonetto: “Garantire il pieno diritto alla mobilità anche alle persone con ridotta mobilità è un atto di civiltà e di concreta inclusione sociale”

È stato presentato da Paola Antonetto, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, un Ordine del Giorno avente ad oggetto: “Realizzazione dei lavori di adeguamento strutturale e tecnologici nelle stazioni piemontesi per garantire il servizio PRM”.

L’atto di indirizzo – che impegna la Giunta ad attivarsi presso il Governo ed RFI affinché si proceda celermente nella realizzazione dei lavori – affronta il tema partendo dalla necessità di apportare necessarie correzioni strutturali tra le quali, ad esempio: l’innalzamento dei marciapiedi di binario per permettere l’accesso a raso ai treni alle persone con disabilità motoria su sedia a rotelle e per consentire il movimento autonomo; istallazione di scale mobili e tappeti mobili per facilitare la mobilità all’interno delle stazioni e la creazione di percorsi e mappe tattili per le persone con disabilità visiva.

Si tratta di interventi improcrastinabili – afferma il consigliere di Fdi, Paola Antonetto – le nostre stazioni devono essere vissute da tutti i cittadini, che le frequentano per spostarsi, senza timori e difficoltà”.

In questo momento – prosegue Antonettoin Piemonte sono 34 le stazioni abilitate a garantire il servizio PRM per i treni ad Alta Velocità, InterCity e SFM. Sono però numerose, soprattutto nel torinese, quelle che devono essere abilitate o adeguate”.

Accanto agli ammodernamenti strutturali, segnalo la necessità di rafforzare l’informazione riguardo al servizio Sala Blu, e cioè il servizio di assistenza in stazione. Garantire il pieno diritto alla mobilità anche alle persone con ridotta mobilità è un atto di civiltà e di concreta inclusione sociale” conclude Antonetto.

AVS: “Stellantis dona un milione a Trump”

Le vendite di Stellantis sono in calo? Se capita in Italia, Stellantis ripete come un mantra che per rilanciare la produzione servono incentivi statali. Se capita negli USA, invece, l’incentivo lo dà la società: Elkann ha deciso di donare 1 milione di Euro per la cerimonia di inaugurazione di Trump.

Per noi è l’ennesimo schiaffo alle lavoratrici e ai lavoratori italiani e a tutto l’indotto. Stiamo parlando della stessa società che lascia al freddo operai e operaie torinesi: proprio ieri nel reparto cambi di Mirafiori, l’unico al momento operativo a fronte della cassaintegrazione che procede nelle carrozzerie, c’è stato uno sciopero perché per l’ennesima volta faceva troppo freddo.

Dopo i dividendi presi dagli azionisti e la buonuscita dorata a Tavares, questo assegno a sei zeri al miliardario che a breve diventerà presidente degli Stati Uniti dimostra per l’ennesima volta che non c’è alcuna crisi di Stellantis e che non ci sono alibi: la società presenti ora un piano di concreto produttivo e di assunzioni in Italia, partendo dal reshoring dei modelli FIAT prodotti all’estero.

Marco Grimaldi vicecapogruppo AVS Camera

Alice Ravinale capogruppo AVS Regione Piemonte

Valentina Cera consigliera AVS Regione Piemonte

Convegno su Gentile, interrogazione di Pompeo (Pd)

La consigliera regionale del Pd Laura Pompeo ha presentato un’interrogazione in Regione “per sapere per quali motivi non sia stato concesso un contributo regionale al convegno riguardante Giovanni Gentile, una figura complessa e importante della filosofia italiana, finalizzato a stimolare un dibattito critico sul suo pensiero e sul contesto storico in cui operò, organizzato dal Centro Pannunzio, una delle istituzioni culturali più prestigiose del Piemonte e dell’Italia, nata con l’obiettivo di promuovere i valori democratici, liberali e civili ispirati al pensiero e all’opera di Mario Pannunzio, figura centrale della cultura italiana del Novecento”.

“Nel corso del tempo – prosegue laConsigliera regionale Pd– il Centro Pannunzio si è distinto come un punto di riferimento per il dibattito intellettuale, culturale e storico, favorendo il dialogo tra diverse generazioni di studiosi, intellettuali e cittadini e rappresenta un presidio fondamentale per la tutela della memoria storica e la promozione di una cultura del confronto e della tolleranza. Tra le iniziative recenti promosse dal Centro si colloca proprio il convegno dedicato a Giovanni Gentile e stupisce che, nonostante l’elevata qualità e la rilevanza culturale dell’evento, la Regione Piemonte non abbia concesso il contributo richiesto. Questa decisione sembrerebbe in netto contrasto con il ruolo che il Centro Pannunzio svolge nel panorama culturale italiano”.

cs