“Auspichiamo che così erogazione sia più rapida”
Cambia tutto: la ricognizione dei danni e le domande di contributo per i privati colpiti dal maltempo, a partire dagli eventi del 15-17 aprile, si dovranno compilare solo online.
Non si useranno più moduli cartacei né si potrà inviare nulla via e-mail ai Comuni: la procedura passa completamente sulla piattaforma digitale MOON. L’accesso si effettua tramite SPID, Carta d’Identità Elettronica o Carta Nazionale dei Servizi.

In concreto, i cittadini potranno compilare la domanda in autonomia, allegare le foto o i documenti che attestano i danni e inviarla direttamente. I Comuni non dovranno più raccogliere le pratiche fisicamente né occuparsi della rendicontazione.

Questa novità sarà la prima applicazione pratica per la ricognizione dei danni del maltempo del 15-17 aprile 2025 nei Comuni indicati dall’Ordinanza commissariale n. 1/A1800A/1154 del 18 agosto scorso: per Torino si tratta di 121 comuni del Canavese, delle Valli di Lanzo, del Pinerolese, mentre nell’intera regione i comuni sono 389.

Per il Consigliere Sergio Bartoli (Lista Civica Cirio Presidente PML), Presidente della V Commissione Ambiente, si tratta di “una novità importante che permette ai cittadini di chiedere autonomamente i contributi per i danni da maltempo e sgrava i Comuni di un’incombenza rilevante. Un passo importante sulla via dell’informatizzazione delle pratiche della PA e soprattutto un rilevante contributo all’operatività dei comuni, soprattutto di quelli più piccoli, per cui l’attività di raccolta e verifica della documentazione rischiava di rendere più complesso l’espletamento delle funzioni ordinarie. Auspichiamo che questo significativo snellimento della burocrazia significhi per i cittadini che già devono fronteggiare danni a volte ingenti un più agevole e tempestivo accesso e una più celere erogazione dei contributi”.
Bartoli pone l’accento sulla necessità di tutelare i cittadini anziani e fragili: “Non dimentichiamo le persone che non hanno l’identità digitale o che non sono in grado di servirsene al meglio: come Commissione Ambiente del Consiglio regionale lavoreremo affinché i contributi giungano a tutti coloro che ne hanno bisogno e diritto”.
a fine settembre si tiene presso la Fiera di Milano l’Expo Ferroviaria che in passato si teneva a Torino. Un’altra iniziativa persa dalla nostra Città. La economia di una Città o di una Regione è trainata dall’andamento economico delle sue aziende, dalla capacità dei suoi imprenditori, dalla sua capacità di attrarre visitatori per affari o per turismo, dal suo aeroporto, dalla qualità dei suoi collegamenti trasportistici ma anche dalle sue Fiere. Le Fiere internazionali sono nel DNA di Torino da quella universale del 1884 a quella del 1911 per il primo Cinquantenario della Unità d’Italia a Italia 61 furono grandi eventi che volevano a portare a Torino imprenditori e uomini di affari di tutta Europa e poi del mondo nella nostra Città. L’ultima grande Fiera torinese che aveva uno standing mondiale era il Salone dell ‘Auto al Valentino , una vetrina mondiale non solo per la FIAT ma per i nostri grandi carrozzieri e per le nostre aziende che costruivano le macchine utensili. Non a caso a fianco del Salone dall’auto c’era il Salone della Tecnica nel quale gli artigiani e gli imprenditori potevano vedere l’ultima macchina utensile, l’ultima saldatrice , l’ultimo tornio etc.etc. Nelle due settimane del Salone dell’auto, Torino era strapiena i ristoranti facevano i doppi turni etc.etc. Aver perso il Salone dell’auto e’ stato grave così come è grave aver rinunciato a organizzare Fiere internazionali immaginando che chi andava alla Fiera di Rho poi venisse a dormire a Torino. Aver perso la Expo Ferroviaria e’ stato un altro grave errore perché il treno sarà il mezzo di trasporto del futuro , perché Torino con la TAV sarà una delle fermate di quella che sarà una volta completata la METROPOLITANA d’Europa ma è anche grave perché in Piemonte c’è uno degli stabilimenti più avanzati nella produzione di treni. Nei treni c’è tanta tecnologia e tanto sapere. Cavour che fece di tutto per far nascere l’Ansaldo , leader ancora oggi nel segnalamento ferroviari,che fece approvare e poi costruire il primo Traforo alpino al mondo ci starà molto male.

Il diritto di sciopero è sacrosanto. Non si tocca. È uno dei pilastri della democrazia, ed è costato sacrifici che nessuno ha il diritto di dimenticare. Ma, proprio perché è un diritto prezioso, non dovrebbe essere svilito in abitudini che finiscono per screditarlo.

