ilTorinese

Isee, Poste italiane: i dati online

Da oggi è possibile richiedere anche on-line i dati dei rapporti intercorrenti con Poste Italiane relativi all’anno 2020 e necessari per la presentazione dell’attestazione ISEE (indicatore della situazione economica equivalente). La certificazione è disponibile in tempo reale; per poterla ottenere è necessario accedere tramite le proprie credenziali al sito poste.it nella sezione dedicata.

Il documento, che viene emesso su richiesta dell’intestatario, racchiude tutte le informazioni necessarie per il calcolo dell’ISEE relative ai prodotti finanziari, in particolare riporta saldo e giacenza media dei conti attivi/estinti nel corso d’anno 2020, dei libretti di risparmio, dei Buoni Fruttiferi Postali, delle Postepay nominative e delle Carte Enti Previdenziali, il valore nominale dei Fondi di Investimento, la posizione dei Deposito Titoli nonché l’attestazione dei premi versati per Polizze Assicurative ed è disponibile al seguente link https://www.poste.it/prodotti/rilascio-certificazione-ai-fini-isee.html.

Sui siti poste.it e postepay.it, i dati per la presentazione dell’attestazione ISEE possono essere richiesti anche grazie all’Assistente Digitale di Poste Italiane. Disponibile inoltre il numero verde 800.00.33.22.

Le nuove modalità di accesso al servizio confermano il processo di digitalizzazione avviato da Poste Italiane. Oggi sui canali digitali offerti dall’Azienda è infatti possibile accedere ai servizi offerti in totale sicurezza. Tramite il sito internet www.poste.it, ad esempio, i clienti registrati possono facilmente gestire il Conto BancoPosta o il Libretto di Risparmio, sottoscrivere un Buono Fruttifero on line, richiedere la spedizione di un pacco, attivare il servizio seguimi o acquistare prodotti filatelici. Le APP di Poste Italiane, disponibili su App Store e Google Play, sono completamente gratuite e sono utilizzabili in mobilità anche da chi non è titolare di un rapporto con l’Azienda, come un vero e proprio Ufficio Postale a casa dei cittadini.

Peste suina africana, Regione in allerta

«Sono in corso le riunioni con i Servizi veterinari territorialmente competenti, le Autorità di gestione forestale e con i Settori ambientali e faunistico venatori.

Come previsto dal Piano nazionale per le emergenze di tipo epidemico, è stato avviato l’insediamento delle Unità di crisi a livello locale, regionale e nazionale per l’adempimento delle azioni previste dal manuale operativo e dalle norme specifiche in materia. Nelle prossime ore verranno definite la “zona infetta” e la “zona di sorveglianza”, con le relative prescrizioni. Stiamo agendo con la massima tempestività, l’immediata e coordinata attuazione delle misure di controllo nei suidi selvatici risulta fondamentale nel tentativo di confinare ed eradicare il più possibile la malattia».

Così l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, dopo che il Centro di referenza nazionale per le pesti suine (Cerep) dell’Istituto zooprofilattico sperimentale di Umbria e Marche ha confermato il sospetto di infezione da Peste Suina Africana (PSA) riscontrato dall’Istituto zooprofilattico sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta in un cinghiale rinvenuto morto nel territorio di Ovada.

La Peste Suina Africana (PSA) è una malattia infettiva altamente contagiosa, tipicamente emorragica, causata da un virus appartenente al genere Asfivirus che colpisce solo i suidi domestici e selvatici causando un’elevata mortalità.

Globalmente si conoscono oltre venti genotipi del virus, ma solo due sono presenti fuori dal continente africano: il genotipo I è limitato alla Sardegna, mentre il genotipo II è il responsabile del recente fenomeno epidemico iniziato nel 2007 in Georgia per poi propagarsi nell’ex blocco sovietico e in diversi paesi dell’Unione Europea (Polonia, Lettonia, Lituania, Estonia, Ungheria, Serbia, Repubblica Ceca, Romania, Belgio, Slovacchia, Grecia, Germania). Più recentemente l’infezione è arrivata in Cina e si è diffusa anche in molti altri Paesi asiatici.

Il virus della PSA è molto stabile, resiste ad un ampio range di pH e temperature (per anni nella carne congelata) ed è resistente all’autolisi, per cui rimane infettante per diverse settimane anche nelle carcasse abbandonate sul territorio. Viene inattivato solo dalla cottura e da specifici disinfettanti.

Nella definizione dei confini della zona infetta, verranno tenute in considerazione la continuità di areale di distribuzione del cinghiale e la presenza di barriere naturali o artificiali che possano ridurre il contatto tra popolazione di cinghiale infetta e indenne.

Il bollettino Covid di sabato 8 gennaio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 18.110 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 16.019 dopo test antigenico), pari al 18,3% di 99.675 tamponi eseguiti, di cui 86.22antigenici. Dei 18.110 nuovi casi gli asintomatici sono 13.246 (72,7%).

I casi sono così ripartiti: 14.948 screening, 2.452 contatti di caso, 820 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 590.814, così suddivisi su base provinciale: 49.504 Alessandria, 28.111 Asti, 20.370 Biella, 83.450 Cuneo, 46.009 Novara, 304.586 Torino, 20.444 Vercelli, 22.146 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 2.751 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 13.433 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 145 (+rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.665 (+72 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 133.685

I tamponi diagnostici finora processati sono 12.296.292 (+99.675 rispetto a ieri), di cui 2.774.631 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 12.153

Sono 17, 2 di oggi, i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 12.136 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.607 Alessandria, 734 Asti, 454 Biella, 1.494 Cuneo, 972 Novara, 5.827 Torino, 561 Vercelli, 384 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 120 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

443.166 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 443.166 (+7.416 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 36.108 Alessandria, 21.810 Asti, 14.623 Biella, 62.680 Cuneo, 36.118 Novara, 234.114 Torino, 15.705 Vercelli, 16.548 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.705 extraregione e 3.755 in fase di definizione

La Buona Destra: La solitudine del medico di famiglia

Una certa politica ha calcolato che vaccino e pnrr sarebbero bastati per superare la pandemia e con frizzante spensieratezza si è dedicata ad altre priorità.

Un cambio di governo qui, una maggioranza da rinsaldare là, le elezioni del Presidente della Repubblica capitate, pare, all’improvviso. E mentre il cittadino attendeva fiducioso misure strutturali che consentissero una convivenza con il virus non a colori alterni, organizzazione e pianificazione hanno lasciato il posto a decisioni ritenute frutto di improvvisazione e compromesso al ribasso da persone ben più autorevoli di me. Tra tutti, Crisanti. Tra gli operatori sanitari che si sono trovati catapultati in prima linea nella gestione quotidiana dei problemi causati direttamente o indirettamente dal Covid-19 sicuramente ci sono i medici di base. Ed è a loro, primo filtro tra cittadino e sistema sanitario, che andrebbe dedicata un’attenzione maggiore.
Oltre a dover gestire il carico di lavoro ordinario, fatto di pazienti con esami spesso imprenotabili e visite specialistiche da programmare, sono divenuti infatti il riferimento dei pazienti positivi al Covid che dalle ASL vengono puntualmente dirottati su di loro per quasi tutte le richieste. Il nodo è che i medici di base non sono in grado di risolvere quasi nessuno dei problemi per i quali vengono contattati, poiché non attrezzati degli strumenti necessari da parte di quei servizi di sanità pubblica che con troppa facilità ne hanno esteso le responsabilità. Questo a danno principalmente del cittadino, il quale aumenta il proprio carico di frustrazione e rabbia, spesso rivolgendolo proprio contro operatori sanitari incolpevoli. La logica emergenziale con cui molto è stato deciso (o eluso) finora dovrebbe essere messa da parte e un bilanciamento serio delle responsabilità, frutto di un dialogo tra le parti coinvolte, sarebbe auspicabile. A due anni dall’inizio di questa pandemia non è possibile essere ancora in attesa di interventi diversi dalla “vigile attesa” sperando “che passi la nottata”, a tutti i livelli.
Pietro Piazzolla
(Buona Destra)

Merlo: Consiglio metropolitano, ora serve la svolta politica

“Il Consiglio Metropolitano di Torino che si ritrova nei prossimi giorni non è un appuntamento secondario o marginale.

E cioè, o la Città metropolitana ritrova un suo ruolo e una sua funzione capace di essere punto di riferimento politico dei comuni della ex provincia, in particolare dei comuni della seconda cintura torinese, oppure si ridurrà ad essere quello che è stato in questi ultimi anni. E cioè, un ente burocratico e protocollare caratterizzato da un sostanziale “torinocentrismo”. Si tratta, cioè, di fare una scelta politica netta e chiara. Al riguardo, gli annunci programmatici del Sindaco di Torino Stefano Lo Russo sono indubbiamente incoraggianti e capaci di invertire la rotta di questi ultimi anni di esperienza istituzionale e politica.

Ma un elemento dev’essere chiaro sin da subito: e cioè, la Città metropolitana di Torino deve ridiventare, seppur in miniatura, quello che la Provincia ha rappresentato per molti decenni nei nostri territori prima di essere smantellata causa la sciagurata legge Del Rio del 2014. Ovvero, o si riscopre il ruolo di un ente sovracomunale decisivo per governare il territorio di moltissimi piccoli comuni, oppure si può tranquillamente fare a meno. E, accanto a questo ruolo, è indispensabile che la Città metropolitana sia lo strumento politico ed amministrativo per disegnare lo sviluppo complessivo di Torino, del suo hinterland e di tutta seconda cintura torinese.

Per questi motivi capiremo subito da che parte guarda il Consiglio metropolitano. Ed è per questo che ci aspettiamo molto dal Sindaco Lorusso e dalla sua maggioranza politica”.

Così Giorgio Merlo Sindaco di Pragelato, Consigliere Nazionale Anci. 

Torino e Piemonte virano verso la zona arancione?

Dalla  prossima settimana toccherà alla Liguria. Poi la zona arancione potrà essere attivata  in Piemonte dal 17 gennaio e nelle Marche dal 24. Zona gialla invece per Toscana, Umbria, Emilia-Romagna e Sardegna.

Le regioni con le percentuali più alte di ricoveri e incidenza del COVID ogni 100 mila abitanti che sono in zona gialla, per l’attuale numero elevato di contagi e di ricoveri (in Piemonte 80 in più solo ieri rispetto al giorno prima) sono in procinto di passare nella fascia di rischio più elevata, con ad esempio la Liguria che rischia di entrarci già dal 10 gennaio.
Ma cosa cambia per i residenti? Va detto che con l’entrata delle nuove regole del decreto di fine anno,  per  chi è in possesso del Super Green Pass cambierebbe poco.
Le restrizioni in zona arancione riguardano in particolare  i non vaccinati. L’accesso a molte attività è negato in sostanza solo a chi non ha il certificato verde rafforzato che non potrà accedere ai bar (comprese anche le consumazioni al banco), ai ristoranti e ai locali.
Chi possiede un Green Pass base, quello che si ottiene dopo  un tampone negativo,  non sarà più ammesso a concerti ed eventi, alla consumazione di cibi e bevande al chiuso, nei locali dove si svolgono attività culturali, e anche feste e incontri che comportino assembramenti.
In zona arancione scattano pure  le limitazioni agli spostamenti: chi possiede il Super Green Pass ( con la vaccinazione o per guarigione dal COVID) potrà accedere e uscire dal comune di residenza, gli altri potranno muoversi solo se lo spostamento è giustificato da situazioni di necessità o di  urgenza, lavoro compreso.

Ottavio Signorino, fondatore di Auser Rivalta, compie 90 anni

QUANDO LA VOGLIA DI AIUTARE GLI ALTRI NON HA ETÀ

Rivalta di Torino, 7 gennaio 2022

In ufficio, anche ieri, a tenere aperta la segreteria e a mettere in ordine i conti dell’associazione. Per Ottavio Signorino, però, questo 7 gennaio non è stato proprio un giorno di inizio anno come gli altri: è il suo compleanno e le candeline da spegnere, questa volta, sono 90.
A ricordarglielo con una festa a sorpresa i soci dell’Auser, che hanno voluto festeggiare il traguardo riunendo per l’occasione amici e colleghi.
Nato a Messina nel 1932 e arrivato a Torino appena quattordicenne, Ottavio Signorino è entrato giovanissimo in Fiat. Prima come operaio in officina durante il giorno e studente sui banchi delle scuole serali. Poi, con il diploma da disegnatore in tasca, come “quadro” al Centro Ricerche di Orbassano, fino alla pensione.
A Rivalta – parole sue – ha trovato il luogo ideale dove stabilirsi e dove ancora oggi vivono i suoi famigliari. E qui nel 2015 è stato uno dei fondatori dell’Auser rivaltese. Un impegno e una dedizione verso gli altri che da quel momento non ha mai abbandonato. Sempre presente nella sede di via Balma, tre giorni la settimana, in qualità di “battitore libero” e factotum.
«Sapevamo che quest’anno il compleanno era di quelli importanti – raccontano i volontari di Auser – ma sapevamo anche della timidezza del nostro amico Ottavio, perciò fino all’ultimo siamo rimasti in dubbio se festeggiare in grande stile o limitarci a una bicchierata tra noi». A rompere gli indugi è stata la figlia di Ottavio Signorino. «Da quando papà ha deciso di fare il volontario è ringiovanito – dice – mi piacerebbe organizzare qualcosa per i suoi 90 anni».
Detto fatto, e la macchina organizzativa si è messa in moto: «da fine dicembre abbiamo iniziato a lavorare per regalargli un bel momento di festa».
Una sorpresa che ha colto nel segno, perché Ottavio Signorino tutto si aspettava fuorché una festa in piena regola con tanto di torta “griffata” Auser e candeline da spegnere. «Sono cose che fanno bene al cuore, proprio come essere volontari, perché quando regali un po’ del tuo tempo agli altri capisci veramente di che cosa hanno bisogno le persone e impari che anche un piccolo gesto può significare tanto».

Nel 2021 Auser Rivalta ha effettuato 608 servizi di accompagnamento in ospedali e centri medici per cure e esami diagnostici a beneficio di tutte quelle persone che non hanno avuto la possibilità di muoversi in autonomia. Servizi che nella grande maggioranza dei casi sono stati effettuati a titolo gratuito o con una spesa minima per gli utenti, in base all’ISEE di ciascuno.
«È questo il cuore del nostro servizio alla comunità – spiega Lillo Cosentino, presidente di Auser Rivalta – un servizio che senza la disponibilità di persone come Ottavio, che sa cosa significa donare il proprio tempo al prossimo, non potrebbe essere svolto. Ci sono odio ed egoismo nel mondo, che fanno molto rumore, ma per fortuna anche tante cose buone che operano nel silenzio».
Auser con i suoi 49 soci è una delle 73 associazioni di volontariato che operano a Rivalta, un numero significativo per una cittadina di ventimila abitanti. «Non c’è un ambito della vita sociale in cui non sia presente il volontariato» ha ricordato il sindaco di Rivalta Sergio Muro. «Siamo contenti di poter augurare anche noi “Buon compleanno” a Ottavio Signorino, un modello di dedizione, cura e attenzione per la comunità che deve essere esempio per le tante persone che vogliono dedicare un po’ del loro tempo libero agli altri, a prescindere dall’età».
I festeggiamenti per i 90 di Ottavio Signorino, oltre a essere stati il momento per ufficializzare i dati sui servizi svolti nell’anno appena chiuso da Auser, sono stati anche occasione per comunicare il contributo di 25.000 € stanziato dall’amministrazione comunale per finanziare l’acquisto di un nuovo monovolume attrezzato per il trasporto persone che potenzierà i servizi dell’associazione.

Nominati i vertici piemontesi di “Noi Di Centro”

“Renato Zambon è il nuovo coordinatore piemontese di ‘Noi Di Centro’ e Luca Pedrale è il Presidente regionale. La nuova formazione politica di centro, presentata il 4 dicembre scorso in una grande manifestazione al Teatro Brancaccio di Roma, ha come obiettivo la costruzione di un soggetto politico di centro in accordo con i partiti e i movimenti che già si riconoscono in questo campo politico.
Si tratta, cioè, come è stato detto più volte, di dare vita ad una sorta di ‘Margherita 2.0’. Ovvero, una forza riformista, democratica, plurale e di governo. Il nuovo soggetto politico che ha già costituito i suoi organi politici nelle varie regioni, è guidata dal segretario Clemente Mastella e come Presidente nazionale dal piemontese Giorgio Merlo.
Una iniziativa politica nata per riaffermare le ragioni politiche del centro nel nostro paese”.

Anpas, 159 posti per il servizio civile dei giovani

Opportunità di svolgere servizio civile universale in Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) per ragazze e ragazzi di età compresa fra i 18 e i 29 anni non compiuti.

In tutto il Piemonte sono 390 i posti disponibili in Anpas, 159 posti nelle diverse Associazioni della provincia di TorinoVolontari Assistenza Soccorso Caravino (5 posti); Croce Verde Cavour (5 posti); Croce Verde Cumiana Onlus (6 posti); Anpas Comitato Regionale Piemonte Onlus (1 posto); Associazione di Volontariato Ivrea Soccorso (6 posti); Croce Verde None (10 posti); Croce Bianca Orbassano (12 posti); Croce Verde di Perosa Argentina Onlus (6 posti); Croce Verde Pinerolo (12 posti); Croce Verde Porte (8 posti); Croce Bianca Rivalta (6 posti); Croce Verde Rivoli (14 posti); Pubblica Assistenza Sauze d’Oulx (3 posti); Volontari Croce Verde Bessolese di Scarmagno (2 posti); Croce Verde Torino (20 posti); Croce Verde Torino sezione di Ciriè (2 posti); Croce Verde Torino sezione di San Mauro T.se (2 posti); Croce Giallo Azzurra Torino (4 posti); Croce Verde Vinovo Candiolo Piobesi (8 posti); Croce Bianca Volpiano (11 posti); Croce Giallo Azzurra Volvera (2 posti).

Per orientare i giovani nella scelta dei progetti di servizio civile e negli adempimenti richiesti, Anpas Piemonte ha predisposto un sito web dedicato http://serviziocivile.anpas.piemonte.it/

La durata del servizio è di 12 mesi. Ai volontari in servizio civile spetta un assegno mensile di 444,30 euro per un impegno settimanale indicativamente di 25 ore. Presentazione domande esclusivamente su piattaforma on line del Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale: https://domandaonline.serviziocivile.it entro le ore 14.00 del 26 gennaio 2022, l’accesso è consentito tramite SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale.

Anpas Comitato regionale del Piemonte avvierà i propri progetti di servizio civile negli ambiti del soccorso in emergenza 118 e del trasporto infermi per i servizi di tipo socio sanitario e nel settore educazione e promozione culturale dando la possibilità a circa 400 giovani di diventare volontari soccorritori.

I giovani in servizio civile, dopo un’adeguata formazione, contribuiranno a dare un importante aiuto alle Pubbliche Assistenze Anpas del Piemonte e alla comunità, soprattutto in questa particolare situazione di emergenza.

I progetti di servizio civile in Anpas che riguardano l’ambito del socio sanitario in Piemonte prevedono lo svolgimento di servizi socio-sanitari sia su pulmini sia su autoambulanze per quei cittadini che devono effettuare terapie come dialisi, trasporti interospedalieri, essere dimessi da ospedali o case di cura, frequentare centri diurni di socializzazione o riabilitazione. In molti casi gli utenti possono essere persone con disabilità che spesso necessitano di essere accompagnate negli spostamenti in quanto non autosufficienti o perché bisognose di particolari accorgimenti durante la fase del trasporto.

I progetti di servizio civile in Pubblica Assistenza Anpas nel campo del soccorso di emergenza 118 in Piemonte includono, oltre alla possibilità di effettuare i servizi sociali precedentemente descritti, anche l’impiego in servizi di emergenza urgenza 118.

I volontari in servizio civile saranno quindi impegnati nel ruolo di soccorritore in ambulanza e in tutte le mansioni concernenti le attività di emergenza e primo soccorso. I progetti prevedono l’inserimento e il tutoraggio dei volontari a partire da una puntuale formazione certificata dalla Regione Piemonte e da un successivo periodo di affiancamento a personale più esperto.

I progetti nel settore educazione e promozione culturale hanno il fine di divulgare tra gli studenti delle scuole superiori e tra la cittadinanza la cultura del volontariato assistenziale e del primo soccorso nonché promuovere stili di vita più sani e salutari.

Si gioca? 21esima giornata di campionato serie A

Seconda di ritorno
Domenica 9 gennaio 2022
Ore 14.30 Torino-Fiorentina
Ore 18.30 Roma- Juventus

Decidono il covid e le Asl.Non è una battuta infelice e neanche la domanda:si giocherà?
Il punto interrogativo è d’obbligo ma anche domenica prossima saranno disputate 6 o 7 partite delle 10 in programma.
Tra quelle a rischio massimo di non esser giocata c’è Torino-Fiorentina con i granata che oggi hanno effettuato un giro di tamponi tutti negativi a parte gli 8 calciatori ancora positivi al covid omicron.I giocatori a disposizione di mister Juric sono 20 su 30 in organico,tolti Belotti infortunato ed Aina partito per disputare la coppa d’Africa,poi gli 8 positivi come già detto.
Sempre che l’ASL dia il benestare a togliere la quarantena per 1 giorno,altrimenti rinvio della gara come già accaduto contro l’Atalanta.
Sarà regolarmente disputata Roma-Juventus con i bianconeri che recuperano capitan Chiellini e con l’organico quasi al completo per mister Allegri.Juve alla ricerca dei 3 punti per non perdere definitivamente l’obiettivo quarto posto,contro una Roma che sotto di 3 punti ai bianconeri cercherà di vincere per agguantare proprio i bianconeri.

Enzo Grassano