ilTorinese

Piscina e non solo al Palala’

Ruba alimentari per 250 euro al supermarket: arrestato

Un 41enne italiano ha rubato articoli alimentari per un valore di 250 euro al supermercato In’s di Nichelino.

Non aveva documenti di riconoscimento ma è stato  identificato dai carabinieri.

L’uomo era inoltre oggetto di ordine di carcerazione del tribunale di sorveglianza ed è stato recluso  nel carcere Torino.

Il 25 aprile il Valsusa Filmfest omaggia Carlo Lizzani al Museo Diffuso della Resistenza

A Torino insieme alle proiezioni dei vincitori del concorso Fare Memoria

 

Lunedì 25 aprile 2022 | ore 16:30

Torino – Museo Diffuso della Resistenza

Proiezione opere vincitrici concorso Fare Memoria e proiezione del film “Il partigiano Carlo. Ricordi resistenti di un maestro del cinema” (omaggio a Carlo Lizzani) di Roberto Leggio.

 

Ingresso gratuito – www.valsusafilmfest.it

 

Lunedì 25 aprile Il Valsusa Filmfest si sposta Torino dove, alle ore 16:30 al Museo Diffuso della Resistenza di Torino – Polo del ‘900 e in collaborazione con le sezioni ANPI della Valle di Susa verranno presentati il film “Il partigiano Carlo. Ricordi resistenti di un maestro del cinema”, un bellissimo omaggio a Carlo Lizzani ad opera di Roberto Leggio, oltre al filmato vincitore e il filmato che ha ottenuto la menzione speciale nella sezione di concorso Fare Memoria.

 

“Il partigiano Carlo – Ricordi resistenti di un maestro del cinema”

Prodotto da Roberto leggio e Jakub Zielinsky

Con Carlo Lizzani e Mario Fiorentini

Scritto da Roberto Leggio

Immagini e montaggio di Jakub Zielinski

Musiche di Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni

Sinossi: A settanta anni dalla fine della Liberazione, Carlo Lizzani racconta della sua attività di partigiano durante l’occupazione di Roma. Un omaggio, diverso ad un grande maestro del cinema attraverso i ricordi suoi e quelli dell’amico Mario Fiorentini, partigiano gappista, che svela la loro settantennale amicizia, divisa tra lotta politica, arte, cultura e cinema.

 

L’opera vincitrice della sezione di concorso Fare Memoria è “La vera storia della partita di nascondino più grande del mondo” dei registi Paolo Bonfadini, Irene Cotroneo e Davide Morando (durata 10’ 42”; Anno 2021)

Sinossi: Un breve conto alla rovescia e si parte: a Serravalle Langhe inizia la settantaseiesima edizione della partita di nascondino più¹ grande del mondo. Edo, il Cercatore di quest’anno, deve trovare ognuno dei 300 abitanti del paese. 299, in realtà: l’ultimo concorrente sfuggito al Cercatore sarà il vincitore della Nocciola d’Oro. La competizione, che ha fruttato a Serravalle ben due Guinness World Record, è particolarmente sentita da tutta la comunità e rappresenta un’avventurosa occasione per spezzare la quotidianità e trascorrere qualche giorno lontano dalla routine. Grazie al suo tradizionale legame con la Storia, il nascondino di Serravalle Langhe è al contempo una preziosa occasione per riflettere e fare memoria: attraverso il gioco, la comunità ricorda le vicende della Resistenza partigiana, che tanto ha caratterizzato i comuni dell’Alta Langa durante la Seconda Guerra Mondiale.

Motivazione della giuria
per il messaggio universale saputo dare con leggerezza nonostante la serietà della tematica; per la capacità evocativa che rende il filmato coinvolgente. Coinvolgente grazie alla partecipazione corale dell’intera comunità del piccolo paese della Langhe dove è ambientata la storia.

 

La menzione speciale della sezione Fare Memoria è stata destinata a “Il nostro fiume” dei registi di Isabella Valenti, Chiara Maccagni e alunni (Durata15’ 00”, anno 2021).

Sinossi: Tre parole chiave: “Resistenza”, “Memoria”, “Solidarietà “, per definire l’anima di questo luogo. Alfonsine si racconta con gli occhi dei ragazzi, attraverso la letteratura, la storia e le impronte indelebili che la seconda guerra mondiale ha lasciato sul territorio, lo spirito di solidarietà che è nato durante la ricostruzione del paese in macerie e continua ancora oggi, il Fiume che recupera la memoria collettiva e intraprende un percorso di rinascita passando il testimone di generazione in generazione, senza soluzione di continuità.

Motivazione della giuria
Per aver saputo unire generazioni differenti in un’unica narrazione di memoria e territorio.

 

 

IL XXVI VALSUSA FILMFEST

 

Il Valsusa Filmfest è un festival itinerante che nel corso degli anni è diventato un importante presidio culturale per il territorio – grazie al coinvolgimento di scuole, associazioni, cooperative e tante singole persone – con l’obiettivo di promuovere cultura e di dare ampio spazio alle nuove generazioni e ad eventi che aiutino a riflettere e a cogliere i cambiamenti sociali, culturali e politici della contemporaneità.

 

In coerenza con la sua storia e i suoi valori di riferimento, ritenendo che l’essenza di una manifestazione culturale sia data principalmente dalla sua capacità di creare condivisione, socialità, vicinanza, senso di comunità e appartenenza tra tutte le persone coinvolte – organizzatori e pubblico insieme – il tema portante scelto per questa edizione è quello delle COMUNITA’, intese come “modello da seguire per restituirci la capacità di pensare a un modo differente di convivere, per riabituarci a sognare un altro mondo possibile” [cit. Carlo Petrini] o come “grande antidoto agli individualismi che caratterizzano il nostro tempo, a quella tendenza diffusa oggi in Occidente a concepirsi e a vivere in solitudine” [cit. Papa Francesco].

 

 

Negli eventi in programma tra il 29 aprile e il 7 maggio sono in programma altre proiezioni delle opere selezionate nella sezione de concorso cinematografico “Fare Memoria”, presentazioni fuori concorso di film di Nicolò BongiornoDaniele Gaglianone e Gabriele Vacis, con la presenza dei registi, e proiezioni di film sul tema della montagna per la rassegna Cinema in Verticale.

 

Beppe Fenoglio e il suo legame con il Monferrato

 NELL’INCONTRO CHE SI E’ SVOLTO SABATO A CERRINA

 

La lunga storia di una breve vita (morì a soli 41 anni ed il successo per lui arrivò postumo) è stata al centro di un incontro ‘Beppe Fenoglio – Letteratura, storia e Monferrato’ che si è tenuto sabato nel salone parrocchiale di Cerrina nell’ambito della rassegna itinerante dell’Unione dei Comuni della Valcerrina, con l’organizzazione del circolo I Marchesi del Monferrato ed il supporto del Comune di Cerrina e il patrocinio del Centro studi Beppe Fenoglio. Dopo l’introduzione del sindaco di Cerrina, Marco Cornaglia, del consigliere delegato alla cultura dell’Unione, Massimo Iaretti e del presidente del circolo I Marchesi del Monferrato Emiliana Conti (che ha fortemente voluto l’appuntamento), la ‘palla’ è passata al relatore, l’avvocato Sergio Favretto, autore di ‘Fenoglio verso il 25 aprile. Narrato e vissuto in Ur Partigiano Johnny’ libro edito nel 2015 per Falsopiano. Il relatore, ha evidenziato il ruolo che ebbe Fenoglio anche nella lotta di Liberazione in Monferrato, pur essendo quasi sempre conosciuto come un autore legato alla Langhe. In particolare nel libro ‘Ur Partigiano Johnny’, scritto in inglese, Favretto ha spiegato che sulle novanta pagine una cinquantina almeno di rifanno proprio al Monferrato. L’incontro è stato arricchito da testi letti, con notevole partecipazione, da Fulvia Maldini che letteralmente ‘affrescano personaggi come la partigiana Dea, il comandante  Tek Tek, la Banda Lenti e luoghi come Moncalvo o il fotografo dei partigiani, tutti fortemente aderenti a realtà di vita (e di guerra) vissute in prima persona dall’autore. In particolare è emerso, come ha detto Favretto ‘prima di tutto il ritratto di un uomo, un uomo che aveva fatto una scelta, e che sapeva da che parte stava la ragione’. Poi l’autore ha dialogato con il pubblico, moderato dal consigliere Iaretti. Erano presenti oltre al sindaco di Cerrina, quelli di Gabiano, Domenico Priora, e di Villadeati, Angelo Ferro, oltre al dirigente scolastico dell’Istituto Balbo di Casale Monferrato, Riccardo Calvo.

L’educazione civica e il suo insegnamento

Un importante convegno di Apidge all’Istituto Cena di Ivrea 

 

L’educazione civica ed il suo insegnamento sono stati al centro di un interessante convegno che si è svolto giovedì pomeriggio all’Istituto di istruzione superiore ‘Cena’ di Ivrea organizzato in collaborazione con Apidge – Associazione professionale insegnanti discipline giuridiche ed economiche.

I lavori sono stati introdotti da Elisabetta Rizzo, coordinatore per il Canavese e la Valle d’Aosta dell’associazione e hanno visto gli interventi del provveditore agli Studi della di Cuneo, Maria Teresa Furci, del sovrintendente agli Studi della Regione Valle d’Aosta, Marina Fey, cui è seguita la presentazione del libro Salus Civitatis. La necessità dell’insegnamento delle materie del Diritto e dell’Economia Politica nella scuola italiana contemporanea di Michele Corradi, docente al centro di formazione professionale ‘Bertazzoni’ di Suzzara.

Il dirigente scolastico Enrico Bruno, dirigente dell’Istituto Cena, nell’introdurre i lavori ha evidenziato come sin dall’inizio del dibattito è stato un sostenitore dell’introduzione dell’educazione civica sottolineando che ‘è un bene che se ne occupino gli insegnanti che provengono dall’area giuridico –economica”. Elisabetta Rizzo ha evidenziato la collaborazione tra Apidge e l’Istituto Cena per aprire un confronto anche con le altre realtà scolastiche del territorio.  Il presidente nazionale di Apidge Ezio Sina ha sottolineato il fatto che ‘diritto, economia politica ed educazione civica entrano nella società ed arricchiscono il bagaglio degli studenti’ ricordando che educazione civica è ‘una materia innovativa, ma nell’innovazione occorre essere chiari, semplici, precisi, perché i destinatari sono gli studenti’.

Massimo Iaretti

 

Corteo del 25 aprile, fischi alla bandiera della Nato

Fischiato  e insultato  a Torino il consigliere comunale Silvio Viale, che si è presentato alla fiaccolata del 25 aprile con un gruppo di attivisti radicali con alcune bandiere della Nato, insieme ai vessilli dell’Europa e dell’Ucraina. Lo slogan dei contestatori è stato “Fuori la Nato dal corteo”.

“La Nato – ha replicato Viale  – sostiene  i valori occidentali ed europei, è antifascista. E un corteo antifascista non può vietare le bandiere ucraine ed europee. La bandiera della Nato non è  una provocazione. Invece a provocare è chi sta dalla parte di Putin dietro un finto neutralismo”.

Alcuni antagonisti hanno bruciato in piazza le bandiere del Pd e della Nato.

Chiusi – Reale Mutua Basket Torino: 83 – 76: sconfitta meritata e inquietante

Il basket visto da vicino

Torino perde meritatamente una partita giocata male dall’inizio alla fine.

Si parlerà dell’arbitraggio, ma è un alibi che regge solo se giochi bene. Ma quando l’antibasket vive nella tua squadra e segni poco e giochi con lo schema “ o Alibegovic o disperazione”, non si può pretendere molto.

Nulla da dire sulle qualità morali di alto profilo del nostro Coach, ma è evidente come sia ancora lungo il cammino per diventare un buon allenatore. Torino non ha schemi di attacco (nel finale, Davies si trova con la palla in mano e “quattro birilli” fermi a sperare che qualcosa accada con ovvia palla buttata agli avversari) non ha tattica difensiva e soprattutto  ha il suo allenatore che nei finali va nel panico più totale. Landi non entra più nel quarto quarto e Davies deve giocare da Oboe per non essere sostituito.  Se il play non deve tirare basta saperlo… ma allora non si prende uno come lui a giocare.

Alibegovic fa come sempre play, tiratore, pulisci pavimenti e fa quello che può… .

Scott gioca non al suo massimo livello e comunque dà il suo contributo.

Landi viene completamente,  per l’ennesima volta, dimenticato nei momenti clou e gioca così  così.

Trey Davies gioca come non è nelle …sue corde… e gioca a tratti e non benissimo. Trey è un fantasista tiratore, non lo puoi usare come buon soldatino, altrimenti è controproducente.

Toscano sembra difendere ma non sembra più il Toscano di qualche mese fa, non segnando più da tre e attaccando non bene.

Pagani non pervenuto e Oboe ormai è il fantasma di sé stesso.

Un commento personale sul basket odierno… nel finale ci sono sempre time out chiamati da Coach che probabilmente ritengono i giocatori non in grado di giocare senza il loro illuminato parere… . Meno time out, cari coach, e più tecnica e tattica in allenamento. I giocatori sanno giocare se qualcuno li costringe ad imparare fondamentali e tattica, ma ormai… mi sembra di parlare da “anziano”.

Una menzione d’onore al gruppo dei tifosi di Torino che dimostrano cuore per questa squadra andando anche in trasferta a vedere una partita in un impianto che non meriterebbe di essere presentato a questo livello. Se tutti i giocatori riuscissero a comprendere la passione dei tifosi, forse avremmo qualche speranza in più.

Torino perde ancora e gioca da serie B… non da A2. Ma anche gli altri. Qualcosa dovrà cambiare… almeno un acquisto o la mentalità,  sempre che si voglia tornare in serie A.

Paolo Michieletto

25 aprile: Radicali in piazza con le bandiere Nato

25 APRILE/TORINO/RADICALI SFILERANNO CON BANDIERE UCRAINA, UNIONE EUROPEA E NATO OLTRE A STRISCIONE “PUTIN ALL’AJA”.

Appello al sindaco Lo Russo perché firmi petizione per incriminazione Putin.

Nel corso di una conferenza stampa tenutasi nella sede radicale di Torino, esponenti di Radicali Italiani e Associazione Aglietta hanno illustrato le iniziative per “Un 25 aprile anche per l’Ucraina”.

Igor Boni (presidente Radicali Italiani):
Stiamo raccogliendo firme ai tavoli e online su una petizione a sostegno del lavoro della Corte Penale Internazionale dell’Aja, che sta raccogliendo prove sui crimini russi in Ucraina. Putin deve essere incriminato, come ventidue anni fa Milosevic.
Lunedì 25 aprile, nella sede di Radicali Italiani a Roma, terremo un convegno su “Un 25 aprile anche per l’Ucraina”, dove ripercorreremo i 23 anni di lotte radicali contro Putin e approfondiremo lo studio degli strumenti della giustizia internazionale più adatti a portare alla sbarra Putin e gli altri responsabili dei crimini di guerra e contro l’umanità commessi in Ucraina.
Rispetto al ballottaggio di domenica in Francia, chi è a favore dell’Unione Europea e contro Putin non può che essere con Macron; se vincesse Marine Le Pen attuerebbe le stesse politiche antiUE e filoPutin di Orban… e Marine Le Pen ha ricevuto milioni di euro di prestiti dalle banche russe.

Andrea Turi (coordinatore Associazione radicale Adelaide Aglietta):
Parteciperemo alla fiaccolata di Torino della sera del 24 aprile senza le nostre bandiere radicali ma con le bandiere dell’Ucraina, dell’Unione Europea e della NATO, oltre allo striscione “Putin all’Aja”;  non accettiamo i diktat e i veti posti da chi (il presidente dell’ANPI Gianfranco Pagliarulo) pochi anni fa utilizzava le stesse falsità filorusse usate dall’assessore regionale di Fratelli d’Italia Maurizio Marrone.

Giulio Manfredi (Giunta segreteria Radicali Italiani):
Diamo atto al presidente dell’ANPI di Torino, Nino Boeti, di avere riconosciuto il valore della Resistenza Ucraina e di non avere posto veti a nessuna bandiera. Gli chiediamo, però, con quali strumenti i partigiani ucraini possono opporsi a Putin se non con le armi fornite loro dall’Occidente, proprio come quasi ottant’anni fa gli angloamericani fornirono armi ai partigiani piemontesi.
Chiedo all’ANPI di occuparsi meno di bandiere e di più del risorgere di preoccupanti rigurgiti di fascismo misto a qualunquismo; mi riferisco alla vergognosa delibera del settembre scorso con cui il Comune di Pezzana (VC) ha rinnovato la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini.
Infine, chiediamo al sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, e a tutti i sindaci italiani, di firmare la petizione “Putin all’Aja”.
Cinque anni fa l’allora professore universitario Stefano Lo Russo fu uno degli artefici di un importante accordo fra il Politecnico di Torino e Gazprom Neft sullo studio delle tecniche di estrazione degli idrocarburi. Accordo del tutto legittimo, che scade quest’anno.
Oggi Lo Russo è sindaco di una grande città europea e Vladimir Putin sta mettendo a ferro e a fuoco l’Ucraina; firmare per “Putin all’Aja” è un modo semplice ed inequivocabile di prendere posizione, rifuggendo da ambiguità e ipocrisie.

https://radicali.it/putin-allaja/

Link a lettera aperta a Boeti
https://www.associazioneaglietta.it/wp-content/uploads/2022/04/lettera-aperta-a-Boeti.pdf

Addio alla signora della pizza Era arrivata dal Sud negli anni 60

A 77 anni è deceduta Ida Amatruda, molto conosciuta nel Cuneese, era la ex titolare della Pizzeria Grotta Azzurra di Madonna dell’Olmo.  Era giunta in Piemonte negli anni ’60  da Tramonti, paese dell’ amalfitano. A Fossano, con il marito, aveva aperto  il primo locale. Poi si trasferirono a Cuneo e aprirono la pizzeria Mergellina. Dal 1975 gestirono  “La Grotta Azzurra”, oggi  seguita dai figli. La signora Ida lascia il marito Alfonso Giordano e i figli Marilena, Ivan, Raffaella, Lucia e Bruno con le nipoti Sofia e Dora.I funerali martedì 26 aprile alla chiesa di Madonna dell’Olmo, il rosario alle ore 19 di lunedì 25 aprile.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Torino Wine Week, un vero successo!

Grande successo di pubblico per l’edizione primaverile di Torino Wine Week che sta volgendo al termine dopo una fitta settimana di degustazioni, cene a tema che hanno coinvolto ristoranti, enoteche, osterie e trattorie torinesi.

Nel weekend i riflettori sono tutti puntati sul salone del vino. Ieri le sontuose sale del Museo del Risorgimento sono state invase da un pubblico variegato, dall’amante del vino al professionista del settore enogastronomico. Al dare il via le danze Patrizio Anisio, uno degli organizzatori della kermesse, che ha spiegato l’importanza di presentare al grande pubblico della città di Torino l’incontro tra la ristorazione e la produzione vitivinicola piemontese: “La Torino Wine Week nasce per cercare di dare un contributo, per rendere sempre più importante Torino nella narrazione del vino della nostra regione. Abbiamo la fortuna di essere nati in una delle regioni più importanti del panorama vitivinicolo e Torino deve avere un ruolo importante nella sua valorizzazione”. Ecco che il festival diventa la vetrina ideale per mettere al centro le eccellenze dell’intero territorio piemontese che in questi anni hanno saputo rinnovarsi, crescere, dare largo spazio ai giovani, riscoprire vitigni autoctoni e valorizzare il territorio, dal Canavese alle Langhe, passando per l’Astigiano e il Roero, senza dimenticare il Torinese, il Saluzzese, e l’Alta langa. Ospiti d’eccezione alcune cantine di altissima qualità dalla Toscana e dal Veneto e una selezione internazionale di 8 aziende in collaborazione con Elemento Ingideno, provenienti da Cile, Georgia, Sud Africa, Libano, Nuova Zelanda, Austria, Portogallo, Repubblica Ceca.
Nella sala centrale si spazia dall’Associazione Giovani Vignaioli Canavesani che dà voce ai giovani vitivinicoltori canavesani che contribuiscono alla valorizzazione e promozione del Canavese con tutte le specialità enogastronomiche e i paesaggi suggestivi che ha da offrire, all’Erbaluce di Caluso della Tenuta Roletto alle porte del comune di Cuceglio piccolo comune ubicato tra le verdi colline moreniche del Canavese; nelle sale laterali si passa dalla Provinciale Bolgherese, la cui missione è quella di promuovere il territorio di Bolgheri in provincia di Livorno, raccontando la sua storia e facendo conoscere i suoi vini attraverso eventi degustativi, ai Poderi Moretti, azienda che ha radici profonde, nata dall’unione di due storiche famiglie di Monteu Roero, la famiglia Moretti e la famiglia Occhetti che sin dal Seicento tramandano le proprie conoscenze di generazione in generazione.
Le novità di quest’anno sono gli incontri di approfondimento con esperti del settore e dopo le masterclass e le degustazioni di ieri pomeriggio oggi tre incontri speciali dedicati alla “vita del vino” fuori dalla vigna, con tre professioniste del vino. Inaugura le conferenze con un primo incontro, dalle 12.30 alle 13.30 l’Avv.ssa Francesca Bassa, consulente esperta di digital privacy nel food & wine, Group DPO Fontanafredda. Si parlerà dell’importanza di proteggere la propria reputazione online, spiegando il valore dei dati e il loro utilizzo per le attività di marketing online. A seguire dalle 14.30 alle 15.30 Marianna Natale, socia fondatrice dell’agenzia iShock, specializzata nel settore dell’enogastronomia, porta l’attenzione sull’importanza della strategia di comunicazione, come raccontare la storia, i vini, i prodotti della propria terra in modo efficace per raggiungere e conquistare il pubblico giusto. Per concludere dalle 17.00 alle 18.00 Monica Pianosi, fondatrice di Le strade, blog e canale di marketing digitale per le piccola attività creative e indipendenti delle città italiane, porta al centro l’importanza dell’utilizzo delle nuove piattaforme digitali per raccontarsi online come produttori e produttrici e impresa.
Domani, lunedì 25 aprile, chiude in bellezza la manifestazione con una speciale cena negli spazi dell’Enoteca di Eataly, con ospiti tre produttori che racconteranno e faranno degustare i loro vini, in abbinamento alle tapas dell’Executive Chef Patrik Lisa.
La manifestazione è organizzata da associazioni KLUG APS, Bonobo Events e Orticola Piemonte. L’evento è realizzato con il supporto di Camera di commercio di Torino e con il patrocinio della Città di Torino. Partner di Torino Wine Week sono la Città del Gusto Torino – Gambero Rosso, Go Wine, Fisar Torino, Eataly Torino, Torino DOC, e Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino.. *
€ 10 – ingresso al salone del vino della Torino Wine Week + 2 token degustazione
€ 15 – ingresso al salone del vino della Torino Wine Week + 8 token degustazione
€ 30 – ingresso al salone del vino della Torino Wine Week + 20 token degustazione + Wine Pass
I professionisti del settore enogastronomico (produttori, distributori, ristoratori, sommelier etc…) potranno accedere al salone del vino accreditandosi OBBLIGATORIAMENTE sul sito della manifestazione. La disponibilità è limitata su entrambe le giornate.

Giuliana Prestipino

Per maggiori informazioni
www.torinowineweek.it