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Festeggia il tuo compleanno o la tua laurea al 2018 Bar con un menù speciale e uno shot in omaggio!

Informazione promozionale 

Se stai cercando un locale accogliente e conviviale dove celebrare il tuo compleanno o la tua laurea, il 2018 Bar è la scelta perfetta!

Situato a pochi passi dal centro di Torino, questo ristorante cinese offre un’atmosfera calda e autentica, ideale per festeggiare con amici e familiari.

 

Per rendere il tuo evento ancora più speciale, il 2018 Bar propone un esclusivo menù fisso a soli 20/25€, pensato per soddisfare tutti i palati con una selezione di piatti tradizionali della cucina cinese. Dai gustosi ravioli fatti a mano alle deliziose costine di maiale in agrodolce, ogni portata è preparata con ingredienti freschi e secondo ricette tramandate da generazioni.

E per brindare alla tua occasione speciale? Il proprietario del ristorante ha ideato uno shot unico e speciale, in omaggio a tutti coloro che scelgono di festeggiare qui. Un tocco originale che renderà la tua serata ancora più memorabile!

Al 2018 Bar, il buon cibo si unisce alla convivialità, creando un’esperienza autentica e coinvolgente. Non perdere l’occasione di festeggiare con noi e scoprire un angolo di Cina nel cuore di Torino.

Prenota ora e preparati a vivere una festa indimenticabile!

2018 Ristorante CHENRONG via Goito4 /f  Torino

○ Ristorante cinese
○ Aperto dal martedì alla domenica ore 12:00 – 15:00 e 18:30 – 00:00

3392670532

Chengioni97@gmail.com

SU INSTAGRAM:

https://www.instagram.com/2018ristorante/

Mimmo Fogola, tra i libri il profumo della libertà

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni
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L’editore e libraio torinese Mimmo Fogola è mancato improvvisamente a 76 anni. Apparteneva ad una storica famiglia di librai toscani trasferiti a Torino che creò la più bella libreria torinese, non a caso intitolata a Dante Alighieri. Mio padre comprava i libri scolastici e non scolastici solo da Fogola per la ricchezza illimitata di offerta della libreria anche per libri non recenti altrimenti non trovabili. A me diceva sempre: “ Non perdere tempo con i cartolai che fingono di essere librai: vai subito da Fogola e troverai tutto, anche le edizioni sgradite ai conformisti”.
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Insieme alla libreria nacque successivamente una bella casa editrice con libri e collane che onoravano l’editoria torinese troppo schiacciata su Einaudi. E poi nacque anche una Galleria d’arte di grande valore. Tanti anni fa conobbi in quella galleria un giovane Sgarbi che Fogola non attese la Tv di Costanzo per far conoscere come critico. Soldati aveva un’antipatia preconcetta verso i Fogola a causa delle dicerie banali di un suo cugino che lui considerava molto e che invece era un poveretto, sia pure pieno di soldi perché beneficato da Vittorio Valletta. Ma, ad esempio, tanti scrittori di rango amavano Fogola per presentare i loro libri in una atmosfera libera da pregiudizi ideologici. Avrei dovuto pubblicare un libro con loro, anche su suggerimento della comune amica Anna Ricotti.
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Mi spiace che i miei impegni di insegnamento lontano dal Piemonte aggravati dalla  gravissima malattia di mio Padre, mi impedirono di poter vantare tra le mie un’opera edita da Fogola. La libreria venne chiusa molti anni fa e da allora Torino ebbe solo Feltrinelli come unica libreria con tutto ciò che questa catena rappresenta di positivo, ma anche di negativo. Io ci entro malvolentieri, pensando al dinamitardo guerrigliero e miliardario che la fondò. Da Fogola sentivo il profumo della libertà come sotto i portici di via Sacchi si sente il profumo del cioccolato.

Askatasuna, i Moderati”: “Concretezza, non bagarre”

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Il sopralluogo di ieri è stato come prevedibile occasione di confusione e di tensione tra parti contrapposte. A noi Moderati non interessa la bagarre, interessa – come abbiamo già detto tante volte – chiudere il prima possibile le questioni aperte con Askatasuna per tornare ad occuparci di cose ben più importanti per i cittadini torinesi e non solo ai pochi appassionati del tema.

Giacomo Portas, Leader dei Moderati

Simone Fissolo, Capogruppo dei Moderati in Comune

Ivana Garione, Vicecapogruppo dei Moderati in Comune

Torna Biennale Democrazia, Guerre e Paci. Fino a domenica 30 marzo la IX edizione

 

Torna Biennale Democrazia, manifestazione culturale della Città di Torino, ideata e presieduta da Gustavo Zagrebelsky, che dal 2009 si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

L’appuntamento è a Torino da mercoledì 26 a domenica 30 marzo, con la IX edizione, Guerre e Paci, una riflessione sui conflitti, sulle violenze e sulle guerre, alla luce dell’attuale scenario di crescente tensione globale e della persistente minaccia di scontri interni alle società democratiche. L’idea è di esplorare, in dialogo con il pubblico, il complesso rapporto tra conflitto e democrazia, in un mondo dominato da guerre dove la pace deve essere la via. La manifestazione accoglierà oltre 100 incontri, eventi e spettacoli, con più di 220 ospiti italiani e internazionali.

«L’appuntamento con Biennale Democrazia sarà, ancora una volta, l’occasione per riflettere e confrontarsi su temi importanti, a partire dallo spunto di riflessione offerto dal titolo dell’edizione di quest’anno, Guerre e Paci. Non c’è futuro senza pace per tutte e tutti e una pace vera e duratura si crea partendo dalle “paci” che possiamo costruire ogni giorno nelle nostre comunità. Il nostro compito come istituzioni è quello di costruire legami e unioni per promuovere una vera cultura della pace. Le guerre non sono soltanto quelle combattute con le armi, più o meno vicine, sono anche le volontà di chiusura tra persone, il portare avanti idee di esclusione e non inclusione. La differenza tra guerra e pace la fa anche la nostra capacità di sanare i conflitti, mantenendo e valorizzando le identità» dichiara Stefano Lo Russo, Sindaco della Città di Torino.

IL TEMA: GUERRE E PACI

«Biennale Democrazia è pronta a tornare in città per discutere di guerra, violenza e conflitto temi ineludibili del nostro presente, perché non può esservi convivenza democratica senza pace. In un clima di crescente polarizzazione delle posizioni e delle opinioni è fondamentale ribadire il senso profondo di Biennale Democrazia: ritrovarsi assieme per discutere, dialogando per mettere a confronto posizioni anche molto distanti, prendersi il tempo per la comprensione reciproca come primo necessario passo per trovare soluzioni pacifiche, mai così agognate» afferma Gustavo Zagrebelsky, Presidente di Biennale Democrazia.

L’edizione 2025 di Biennale Democrazia sarà dedicata alle “paci possibili” che emergono da equilibri precari e dalla necessità di accordi per assicurare la sopravvivenza di individui, istituzioni, Stati e del pianeta stesso, perché in una società pluralistica il conflitto e il dissenso sono inevitabili, ma le istituzioni democratiche possono e devono garantire soluzioni pacifiche. La IX edizione di Biennale Democrazia esplorerà quindi il ruolo della democrazia e dei diritti fondamentali della persona nella prevenzione degli abusi di potere e nella gestione dei conflitti, facendo luce sulle dinamiche politiche e sociali dei nostri giorni. L’immagine guida di Biennale Democrazia di quest’anno è opera di Alessio Mamo, fotografo pluripremiato al World Press Photo nel 2018 e nel 2020 per i suoi reportage dalle zone di conflitto: Ucraina, Iraq, Siria e Palestina. La fotografia è stata scattata a Qaraqosh, la più grande città cristiana dell’Iraq, liberata dall’esercito iracheno nell’ottobre 2016, dopo due anni di occupazione dell’Isis, e mostra segni di devastazione totale. Nessuna delle case del villaggio è stata preservata. Il salotto testimonia l’impatto concreto della guerra, ma anche la possibilità di cambiamento, e l’inizio della pace.

IL PROGRAMMA DELLA IX EDIZIONE

Il programma della manifestazione accompagnerà il pubblico in una riflessione a partire da quattro itinerari tematici, quattro diverse prospettive per discutere e ragionare attorno ai grandi temi che riguardano la democrazia: Conflitti globali, conflitti locali; Geopolitica della guerra e della pace; Immaginare la pace, tra utopia ed eresia; Tutti contro tutti. Il programma è consultabile integralmente su biennaledemocrazia.it. Come in ogni edizione, alcuni eventi saranno registrati e successivamente resi disponibili sul canale YouTube di Biennale Democrazia.

Anche nell’ambito della IX edizione di Biennale Democrazia, come nella precedente, oltre al programma principale, sono previste due sezioni ulteriori: Democrazia Futura, nell’ambito di Torino Futura – Generazione di cultura, programma dedicato alle scuole di ogni ordine e grado, ai giovani e alle famiglie, e Democrazia Diffusa, realizzata grazie alla collaborazione con Torino Social Impact, Arci Torino e la rete delle Biblioteche civiche torinesi, e che vede la partecipazione di oltre 30 realtà di tutto il territorio.

Tra gli ospiti internazionali, in dialogo con altri relatori dall’Italia e dal mondo, Fariba Adelkhah, antropologa francese di origine iraniana, che racconterà la sua esperienza di arresto e detenzione nel carcere di Evin, in Iran, in dialogo con Irene Bono, professoressa del Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università degli Studi di Torino, in occasione dell’incontro L’Iran dietro le sbarre. Detenzione e libertà scientifica; Mats Berdal, esperto in conflitti internazionali e professore al King’s College di Londra, parlerà del destino dei trattati di pace; Vincent Bevins, giornalista e autore americano, rifletterà sul periodo tra il 2010 e il 2020, dieci anni in cui il numero di persone che hanno partecipato alle proteste è stato più alto che in qualsiasi altro momento della storia umana (nell’ambito delle azioni di  #VersoTorino2033); Asmae Dachan, giornalista professionista, fotografa, poeta e scrittrice italo-siriana, dialogherà con Annalisa Camilli, giornalista, e Gabriele Del Grande, scrittore e regista, sul futuro della Siria post-Assad durante l’evento La terra dei gelsomini. Che cosa succede in Siria?; Cédric Durand, professore presso l’Università di Ginevra e membro del Centre d’Économie Paris Nord, introdurrà al pubblico il concetto di tecnofeudalesimo, di fronte al quale è urgente immaginare un internazionalismo digitale non allineato; Elgas, giornalista, scrittore e sociologo, terrà una lectio sul tema dei conflitti locali e globali, dal titolo L’eredità dei conflitti coloniali; Élise Féron, docente e senior research fellow presso il Tampere Peace Research Institute (Università di Tampere, Finlandia), terrà la lectio Il femminismo di fronte alla guerra; Maaza Mengiste, scrittrice etiope e autrice del libro Sotto lo sguardo del leone (Einaudi, 2025), tradotto da Anna Nadotti, sarà presente in dialogo con la traduttrice in occasione dell’incontro “La memoria è raccogliere le ossa”. Come si racconta la violenza (la presentazione del libro avverrà in un’unica data italiana, sabato 29 marzo alle ore 20.30 nell’ambito di Biennale Democrazia, quando si affronterà il tema di come la guerra segni i corpi delle donne e di come la violenza su di esse diventi una forma di dominio che compromette il futuro); Asma Mhalla, politologa franco-tunisina esperta di geopolitica, terrà la lectio In your head. La nostra rabbia ai tempi dell’AI; Atef Abu Saif, docente all’Istituto Europeo di Fiesole ed ex Ministro della Cultura palestinese, rimasto bloccato nella Striscia di Gaza per i primi sessanta giorni di guerra, sarà in dialogo con Francesca Mannocchi, giornalista, a partire dall’evento Democrazia e conflitto. Uno sguardo da Gaza; Barbara Stiegler docente all’Università di Bordeaux, terrà la lectio Una lotta disperata, ma con molto fair play. Società e politica ai tempi del neoliberismo.

Tra gli ospiti italiani, parteciperanno a Biennale Democrazia: Edoardo Albinati, autore, e Daria Bignardi, giornalista, dialogheranno a partire dall’incontro Vagli a spiegare che è primavera. Il carcere tra giustizia e vendetta, una riflessione su colpevoli e vittime, sicurezza e giustizia (l’evento è in collaborazione con le Giornate della Legalità – Spazi aperti in luoghi chiusi); Alessandro Barbero, storico e divulgatore, e Manuela Ceretta, rettrice dell’Università della Valle d’Aosta, discuteranno di Come finiscono le guerre; Raffaella Baritono, storica, dialogherà con Mattia Diletti, del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale alla Sapienza Università di Roma, per indagare la situazione di un’America spaccata lungo confini profondi, economici, politici, culturali, in occasione del loro incontro Furore. Gli Stati Uniti verso la guerra civile; Annalena Benini, direttrice editoriale del Salone Internazionale del Libro, proporrà una lectio su Natalia e Leone Ginzburg; Franco Cardini, storico, cercherà di chiarire che tipo di conflitto intercorre tra Oriente e Occidente nella sua lectio Guerra all’occidente, guerra dell’occidente; Francesca Coin, sociologa, e Raffaele Alberto Ventura, autore, indagheranno il tema dell’autorealizzazione sul lavoro e sul perché non ci abbia resi liberi; Gabriele Del Grande porterà in scena Il secolo mobile. Una storia delle migrazioni in Europa vista dal futuro; Adriano Favole, professore di Antropologia Culturale all’Università degli Studi di Torino, sarà presente in occasione della lectio Fare la pace con la natura, dove proporrà idee e prospettive per recuperare una visione relazionale dei terrestri; Alberto Grandi, professore di Storia Economica e Storia del Cibo all’Università di Parma, e Nicola Perullo, filosofo e rettore dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo dialogheranno a partire dall’incontro La tradizione è un campo di battaglia. Il food italiano tra eccellenza e retoricaLa resistenza italiana tra guerra e pace. A ottant’anni dalla liberazione è il titolo del dialogo tra Carlo Greppi, storico e scrittore, e Chiara Colombini, responsabile scientifica dell’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea Giorgio Agosti; Gad Lerner, giornalista, sarà presente in occasione dell’incontro Mosaico libanese. Che cosa cambia dopo la guerra? in dialogo con Rosita Di Peri, professoressa di Scienza Politica all’Università degli Studi di Torino; Chantal Meloni, giurista, e Nathalie Tocci, direttrice dell’Istituto Affari Internazionali di Roma, parleranno di guerra e democrazia in relazione alla situazione ucraina in occasione del loro dialogo Le democrazie e la guerra; Luca Misculin, giornalista, terrà la lectio Archeologia della guerra; Paolo Nori, scrittore e traduttore, terrà la lectio Cosa mi dice la letteratura russa della guerra e della pace; Matteo Nucci, scrittore, sarà in dialogo con Francesca Mannocchi, giornalista, in occasione dell’incontro L’occidente allo specchio. Costruzione del nemico e identità; Laura Pepe, storica latinista e grecista, terrà la lectio Le guerre persiane e l’invenzione dell’identità; Stefano Rapone e Daniele Tinti terranno una puntata live del podcast Tintoria; continueranno a riflettere sul tema del femminismo, dell’emigrazione all’estero e dei social, Giulia Mei e Sabina Reghellin, note al mondo dei social media; per ampliare il dibattito su società e social accogliendo anche lo sguardo della Gen-Z, ci saranno Edoardo Prati, esperto di cultura classica e noto per i suoi contenuti divulgativi su TikTok, e Matteo Saudino, insegnante di filosofia e storia, ideatore del canale YouTube BarbaSophia e podcaster; Tamar Pitch, giurista, e Giulia Siviero, giornalista, dialogheranno nell’incontro Una rabbia dorata. Femminismo e strumenti di lotta; Younis Tawfik, scrittore e poeta iracheno naturalizzato italiano, sarà in dialogo con Roberto Repole, cardinale e arcivescovo di Torino, Ariel Finzi, rabbino capo di Torino e Lama Rinpoche Paljin, monaco buddhista, in occasione dell’incontro Fedeli alla pace, in collaborazione con il Comitato Interfedi della Città di Torino; Benedetta Tobagi, scrittrice, farà un’analisi tra ieri e oggi sulla memoria e sul conflitto politico nell’Italia repubblicana (evento in collaborazione con Deina APS); Alessandro Vanoli, scrittore, terrà la lectio Tra Oriente e Occidente. Conflitti e prospettive dello spazio Mediterraneo; Gustavo Zagrebelsky terrà la tradizionale lectio di apertura dell’edizione: il titolo di quest’anno sarà Su tre cose si regge il mondo.

GLI EVENTI SPECIALI

Per stimolare il dibattito sul contemporaneo e sul tema di questa edizione, Biennale Democrazia porta in scena diversi eventi e spettacoli che mirano a suscitare riflessioni stimolanti e mai scontate. Venerdì 28 marzo, dalle 16 alle 24, sarà la volta di FLASHOVER. Subculture giovanili a Torino tra gli anni Ottanta e Novanta, a cura di Vox Creola, OGR Torino e Biennale Democrazia. Un progetto di Alessandro Castelletto, Maurizio Cilli, Luca Morino che si configura come un happening in cui, dal pomeriggio fino a notte fonda, si susseguirà un programma fitto di incontri, testimonianze e sonorizzazioni da quel mondo “sotterraneo” e brulicante che è stata Torino verso la fine del secolo scorso. Giovedì 27 marzo alle 21, al Teatro Carignano, andrà in scena Il secolo mobile. Una storia delle migrazioni in Europa vista dal futuro di e con Gabriele Del Grande, un monologo multimediale prodotto e distribuito da ZaLab, un viaggio tra immagini e parole per parlare del futuro del fenomeno migratorio europeo e provocare il pubblico con una proposta visionaria. Non mancherà nella serata di venerdì 28, dalle ore 22, anche un momento di festa al Magazzino sul Po, con un dj set a cura del circolo, in collaborazione con Arci Torino: Secchiate sulla guerra, una serata con Olha, maestra nella fusione di trance e techno del collettivo ucraino DRIFT Kyiv, e Bakisa, artista libanese. Spazio anche al mondo dei podcast: Biennale Democrazia ospiterà una puntata di TintoriaPodcast – Live con i conduttori Stefano Rapone e Daniele Tinti. L’appuntamento sarà sabato 29 marzo alle 21.30 alle OGR Torino (Sala Fucine), e i biglietti saranno disponibili a partire da venerdì 14 marzo su www.thecomedyclub.it.

EVENTI INFO E PRENOTAZIONI

Salvo diverse indicazioni, gli incontri saranno a ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili, con accesso a partire da un’ora prima dell’inizio dell’evento. Per assicurarsi il posto è consigliata la prenotazione, sempre possibile a 5 euro in biglietteria oppure sul circuito Vivaticket (più prevendita) fino alle ore 12 del giorno precedente l’evento.

Gli eventi a pagamento sono indicati sul programma cartaceo e online. Per la sera di mercoledì 26 alle OGR Torino e giovedì 27 marzo al Teatro Carignano è possibile acquistare il titolo di accesso in biglietteria, su Vivaticket o in loco a partire da un’ora prima.

Tutti i dettagli di accesso ai singoli eventi sono riportati sul sito della manifestazione, in concomitanza di ciascun appuntamento.

BIGLIETTERIA

Torino Urban Lab
Piazza Palazzo di Città 8/F, Torino

Orari: dal martedì al sabato, dalle ore 10:30 alle 18 Telefono: +39 011 011 24777
Email: bdtickets@comune.torino.it

Maggiori informazioni e programma completo sono disponibili su Biennale Democrazia

TORINO CLICK

Pastificio Bolognese Muzzarelli… ne facciamo di tutti i colori!

Informazione promozionale

Storia
Nell’immediato dopoguerra, nei primi anni ‘50, Alda e Giuseppe Muzzarelli giunsero a Torino dal Modenese e reinventarono la loro vita. In una piccola bottega del quartiere Crocetta, portarono a Torino la pasta fresca emiliana, e con l’apertura dei primi ristoranti in città la loro intuizione risultò del tutto vincente. Achille all’epoca era un bambino, ma crescendo affiancò il lavoro dei suoi genitori e, nonostante i cambiamenti del mercato, riuscì con geniali intuizioni a trasformare il laboratorio in un punto di riferimento di chefs e gourmets. Oggi il Pastificio Bolognese è un’eccellenza artigianale del Piemonte, e Cristina e Laura continuano la tradizione.

La nostra filosofia
Sempre attenti alla qualità e alle richieste dei clienti, il laboratorio oggi vanta la produzione di più di 95 tipi di paste fresche nel rispetto assoluto della tradizione e della fantasia creativa che lo caratterizza. Da sempre Maestri del Gusto, il nostro fine è realizzare un prodotto che possa soddisfare al massimo sia lo chef, sia i genitori che lavorano e hanno poco tempo ma vogliono offrire alla loro famiglia un attimo conviviale di ottima qualità.

Le specialità al cioccolato
In occasione di CioccolaTò, il Pastificio propone tre specialità a base di cioccolato: le Cioccolatelle, tagliatelle con impasto a base di cacao; gli Gnoccolatini, ovvero gnocchi al cioccolato, e i Ravioli Gianduia, con sfoglia al cacao e ripieni di ricotta fresca e scorzetta di limone. Da servire salati, con crema di burro, o come dessert assieme ad una crema allo zabajone o fonduta di cioccolato bianco!

Dove trovarci
Il punto vendita “nasconde” un laboratorio produttivo all’avanguardia che ogni giorno rifornisce la ristorazione torinese, milanese e punti vendita selezionati in Italia ed in Europa in ottemperanza al riconoscimento C.E.E. (IT 9-1 638/LC.E.). Potete trovarci a Torino in Via San Secondo 69, 10128 TO, o nelle cucine e nei piatti degli amanti della pasta buona!

Contatti

Indirizzo: Via San Secondo 69, Torino 10128
Telefono: +39 011 591 360
E-mail: info@pastificiobolognese.it
Sito web: www.pastificiobolognese.it
Whatsapp per ordini: +39 380 7845 849

Orari:

– da Martedì a Venerdì: dalle 7:00 alle 12:30, dalle 15:00 alle 18:30
– Lunedì e Sabato: dalle 7:00 alle 12:30

 

Al Mastio della Cittadella  la mostra dedicata a Paul Gauguin 

 

“Gauguin – il diario di Noa Noa e altre avventure”  visitabile fino al 29 giugno prossimo.

“Il percorso di questa mostra intende raccontare l’avventura umana e artistica di Paul Gauguin – ha dichiarato il curatore Vincenzo Sanfo – uno dei grandi protagonisti dell’arte moderna, un artista che ha cambiato il volto dell’arte ispirando pittori come Munch, Matilde, Picasso e gli espressionisti tedeschi da Nolde a Heckel”.

L’esposizione, che è ospitata al Mastio della Cittadella – Museo storico nazionale di artiglieria di Torino, è prodotta da Navigare srl, con il patrocinio della Regione Piemonte e della Città di Torino. La rassegna prende le mosse da un libro scritto da Gauguin durante il suo primo soggiorno nella Polinesia francese, “Il diario di Noa Noa”(1893-1894) arricchito da splendide xilografie stampate dal suo amico Daniel de Monfreid, realizzate con l’antica tecnica dell’incisione su legno. La mostra si compone di oltre 160 opere, tutte provenienti da collezioni private italiane, francesi e belghe, e da alcune collezioni museali francesi e italiane. Presenta oltre cento tra xilografie, disegni e litografie realizzate da Gauguin, insieme a due opere a lui attribuite: l’olio su tela “Femme de Tahiti”, del 1891, e l’acquerello “Paysage Tahitien”.

All’antica Polinesia, guardata con curiosità e sospetto dai contemporanei francesi per la sua cultura primitiva, ma luogo di elezione per l’irrequieto outsider Gauguin, che vi si trasferì negli ultimi 10 anni della sua vita, nell’ultimo decennio dell’Ottocento, fanno riferimento anche le 16 litografie a colori della serie “Ancien culte Mahorie” del 1892, due sculture del 1893, di cui una in bronzo e l’altra in terracotta, e la pregiata maschera di donna tahitiana “Tehura”, in bronzo patinato, proveniente dal Musée Despiau-Wlérick in Francia, oltre al carnet di 38 disegni con bozzetti raffiguranti studi su ritratti, dettagli del colpo umano e del mondo animale. Importanti anche le stampe litografiche, in fax simile, contenute nell’ultimo libro scritto da Gauguin, dal titolo “Avant et après”, terminato due mesi prima di morire, nel 1903, e pubblicato postumo. Si tratta di una sorta di manifesto-diario con appunti e considerazioni sull’arte, sui rapporti di amicizia e su altri argomenti cari all’artista. Se la cultura e il quotidiano vissuti a Tahiti ebbero su di lui una grande influenza, non meno importanti furono i suoi rapporti con il mondo occidentale, con la Francia, con i suoi colleghi e amici artisti.

La mostra ospita anche 45 opere, disegni, incisioni e dipinti realizzati da 13 nomi illustri dell’arte francese dell’Ottocento, tra cui un’opera dell’amico-nemico Vincent Van Gogh, del quale sono presenti 12 litografie a colori, a Jean-François Millet, con la splendida acqueforte “L’Angelus”, fino ad Adolphe Beaufrère, presente con 4 acquaforti, e Louis Anquetin. Non potevano mancare artisti del gruppo Nabis di Pont – Aven, in Bretagna, altro luogo determinante per la vita di Gauguin. Del gruppo Nabis si ricordano Maurice Denis, autore in questa mostra di litografie a tema religioso, Émile Bernard, qui con una serie di 6 litografie acquerellate “Bretonnières”, in esposizione insieme a un suo olio su cartone, e Paul Sérusier, autore di un olio su tela “L’adieu a Gauguin”, in prestito dal museo francese di Quimper. È inoltre presente uno schizzo realizzato da Gauguin ad Arles, in cui ritrae Van Gogh nell’atto di dipingere i girasoli. Da segnalare anche il disegno “Studio di braccia, mani e piedi”, opera che si salvò miracolosamente da un incendio che distrusse la casa di Gauguin dopo la sua morte, sull’isola della Polinesia dove viveva.

La mostra aprirà al pubblico dall’1 marzo al 29 giugno 2025

Orari: martedì-venerdì 9.30-18.30 / sabato, domenica e festivi 9.30-19.30 / lunedì chiuso

Biglietteria in sede e su Ticketone

Mara Martellotta

Ton Koopman, Justina Gringyte e il duo Vengerov- Osetinskaya, le “stelle” di marzo

Note di Classica

 

Domenica 2 alle 16.30 e in replica alle 19, al teatro Vittoria per l’Unione Musicale, il Trio Debussy eseguirà musiche di Mozart, Poulenc, Borodin, Morricone, Sostakovic, Piazzolla, Schnittke, Gardel, Gade. Sempre domenica 2 alle 18 all’auditorium Toscanini,l’Orchestra Rai diretta da Giulio Cilona e con Stefan Milenkovic al violino, presenta “concerto di carnevale”. Verranno eseguite musiche di Rossini, Saint-Saens, Johann Strauss, Glinka, de Sarasate, Ponchielli, de Falla, Grofè, Offenbach. Lunedì 3 alle 18 per Polincontri Musica, nell’aula magna del Politecnico il Trio di Torino, eseguirà musiche di Beethoven e Mendelssohn. Martedì 4 alle 20.30 nella sala 500 del lingotto, Angela Hewitt al pianoforte eseguirà le Variazioni Goldberg di Bach.

Mercoledì 5 alle 20.30 al conservatorio, Les Musiciennes du Concert des Nations diretti da Jordi Savall e con Alfia Bakieva al violino, eseguiranno musiche di Vivaldi. Sabato 8 alle 18 al teatro Vittoria per l’Unione Musicale, Eugenio Catale violoncello, Matteo Borsarelli pianoforte e con Antonio Valentino, eseguiranno musiche di Bartòk, Stravinskij, Piazzolla. Lunedì 10 alle 18 per Polincontri Musica al Politecnico, il Duo Gazzana eseguirà musiche di Janacek, Beethoven, Schnittke. Martedì 11 alle 20.30 all’auditorium Agnelli per Lingotto Musica, l’Amsterdam Baroque Orchestra diretta da Ton Koopman, eseguirà i 6 concerti Brandeburghesi di Bach. Giovedì 13 alle 20.30 e venerdì 14 alle 20, all’Auditorium Toscanini l’Orchestra Rai diretta da Robert Trevino e con Justina Gringyte soprano, eseguirà musiche di Berio e Sostakovic. Sabato 15 alle 18 al teatro Vittoria il Trio Kobalt eseguirà musiche di Turina e Mendelssohn. Il concerto sarà preceduto dall’invito all’ascolto a cura di Antonio Valentino. Lunedì 17 alle 18 per Polincontri Musica al Politecnico, Olaf Laneri pianoforte eseguirà musiche di Scarlatti, Beethoven, Debussy, Chopin. Lunedì 17 alle 20 al teatro Vittoria per l’Unione Musicale, I fiati dell’Orchestra Theresia, eseguiranno musiche di Myslivecek, Mozart, Triebensee.

Mercoledì 19 alle 20.30 al conservatorio, Benjamin Grosvenor al pianoforte eseguirà musiche di Brahms, Schumann, Musorgskij. Giovedì 20 alle 20.30 e venerdì 21 alle 20 all’auditorium Toscanini ,l’Orchestra Rai diretta da Robert Trevino e con Augustin Hadelich al violino, eseguirà musiche di Brahms e Elgar. Lunedì 24 alle 18 al Politecnico per Polincontri Musica, Jonathan Leibovitz clarinetto e Monserrat Bravo al pianoforte, eseguiranno musiche di Schumann, Slkalkottas, Bartòk, Feidman, Harel/Tarras, Kovàcs. Martedì 25 alle 20 al teatro Vittoria, Le Fil Rouge eseguiranno musiche di Debussy, Bartòk, Komitas, Piazzolla, Mompou. Il concerto sarà preceduto alle 19.30 dall’aperitivo. Mercoledì 26 alle 20.30 al Conservatorio per l’Unione Musicale, Maxim Vengerov al violino e Polina Osetinskaya al pianoforte, eseguiranno musiche di Beethoven, Brahms, Sostakovic-Dreznin e Sostakovic. Lunedì 31 marzo alle 18 per Polincontri Musica al Politecnico, Francesco Manara violino e Claudio Voghera pianoforte, eseguiranno un programma interamente dedicato a Beethoven.

Pier Luigi Fuggetta

Addio a Mimmo Fogola, libraio ed editore

È mancato ieri, dopo una breve malattia, Mimmo Fogola, uno dei più famosi animatori culturali della vita torinese. Nato a Torino il 23 luglio 1948, insieme con il fratello Nanni, il cui vero nome era Giovanni Battista, da sempre ha gestito la libreria Dante Alighieri, ereditata dal nonno omonimo del fratello, che l’aveva aperta nel 1931. Il nonno aveva mosso I primi passi nel campo dei libri in qualità di venditore ambulante. La libreria venne chiusa nel 2014, ma Mimmo Fogola non aveva interrotto la sua passione per i libri. Ogni sabato portava i libri al balon, dentro il Maglio, la prima domenica del mese partecipava al mercatino del libro ritrovato in Piazza Carlo Felice, mentre la seconda domenica si recava a Forte dei Marmi, sua seconda casa, dove aveva ottenuto la cittadinanza onoraria, e la quarta domenica in piazzale Abba. L’ultima volta che ha esposto i suoi libri è stato lo scorso gennaio in Piazza Carlo Felice. Molto intensa l’attività della sua casa editrice, avviata dallo zio Mario, che pubblicava testi rari e anche una collana di gialli, attraverso i quali Torino ha potuto conoscere personaggi del calibro di Giorgio Caponetti, Riccardo Gualino e Renzo Rossotti. Il funerale sarà domani alle 10 presso la chiesa della crocetta.

Mara Martellotta

A Mirafiori la Fiat 500 ibrida, primi prototipi da maggio

FIAT 500 ibrida in arrivo a  Mirafiori.  Secondo quanto si apprende da fonti di Stellantis in aprile partiranno nello  stabilimento  storico torinese  le procedure per la  produzione del nuovo modello, previsto per il  prossimo  novembre.

I primi prototipi saranno pronti nel mese di maggio.  Nell’unità lastratura si effettueranno modifiche sulla linea del pavimento centrale per far posto a componenti e sottosistemi. Ci sarà anche una nuova linea, con  robot di saldatura.

L’adeguamento dello stabilimento di Mirafiori per la 500 ibrida è previsto nell’ambito del Piano Italia di Stellantis.

Caso Mara Favro, trovate nuove ossa nei boschi

Nelle operazioni di ricerca di Mara Favro, la donna scompara un anno fa nella zona di Chiomonte,  sono state trovate altre ossa e indumenti da analizzare. Nei boschi di Gravere in Val di Susa i carabinieri e i vigili del fuoco stanno lavorando alla ricerca di nuove tracce prima che l’innalzamento della Dora per le probabili piogge delle prossime ore renda impossibili le ricerche.