ilTorinese

Museo Regionale Scienze Naturali verso le 50 mila prenotazioni dopo sole tre settimane

Dopo tre settimane dall’inaugurazione, avvenuta venerdì 12 di gennaio, il Museo Regionale di Scienze Naturali, aperto al pubblico dopo interventi resi necessari a seguito dell’incendio (agosto 2013) che ha danneggiato parte dell’edificio, ha totalizzato 45 mila prenotazioni. Di questi in 6.500 hanno già riservato i loro biglietti per i prossimi giorni.

È entusiasmante riscontrare ancora una volta il grande successo che sta registrando il Museo Regionale di Scienze Naturali – affermano il Presidente Alberto Cirio e l’assessore alla cultura della Regione Piemonte, Vittoria Poggio -. Averlo restituito alla cittadinanza era doveroso e l’affluenza record conferma come fosse necessario farlo”.

Da oggi il Museo, che ha festeggiato la riapertura omaggiando l’ingresso (su prenotazione) per i primi 20 giorni, sarà visitabile con un biglietto di 5 euro.

Numeri importanti anche per gli accessi alle piattaforme online. A visitare il sito e i canali social sono stati in oltre 400 mila. Anche il totem con l’avatar di sir Alfred Wallace, in grado di parlare con i visitatori grazie all’uso dell’intelligenza artificiale generativa, novità assoluta del Museo 2024, ha totalizzato ben 10 mila interazioni. Dal MRSN hanno verificato che le domande più frequenti a lui poste sono state “cos’è la linea di Wallace?” (una linea immaginaria che separa dal punto di vista biologico, la regione asiatica da quella relativa all’Oceania) e “qual è il suo rapporto con Darwin?” (avevano idee molto diverse, talvolta opposte).

“Credo che la risposta del pubblico a questi primi giorni di riapertura sia straordinaria e vada al di là di ogni più rosea previsione – dichiara Marco Fino, Direttore del Museo Regionale di Scienze Naturali –. Vedere le sale piene e vissute, come questi giorni, è qualcosa di realmente appagante che ripaga tutti noi dello sforzo affrontato negli ultimi mesi. Ci riempie di orgoglio toccare con mano l’amore che i visitatori, torinesi e non, hanno per questo Museo. Vedere i bambini emozionarsi e sognare ad occhi aperti davanti alle immagini della barriera corallina è meraviglioso. Lo è anche osservare le persone ammirare le collezioni con gli occhi di chi aspettava questo momento da anni. Questo, oltre a renderci molto contenti, ci motiva ulteriormente a continuare con impegno sulla strada intrapresa.

 

Stanno, inoltre, proseguendo le visite didattiche al Museo organizzate con le scuole contattate e invitate dalla Regione.

 

Informazioni:

Via Accademia Albertina, 15 Torino (TO) – https://mrsntorino.it/

SAA-School of Management e Piemonte Innova insieme per sostenere l’innovazione nelle imprese

 Integrare competenze digitali e manageriali è la chiave per la crescita di manager e imprese di successo. Oggi, con questo obiettivo, Davide Caregnato, Direttore di SAA – School of Management dell’Università degli Studi di Torino e Massimiliano Cipolletta, Presidente di Piemonte Innova hanno sottoscritto un accordo di collaborazione strategica per potenziare le competenze digitali e manageriali nel contesto delle Piccole e Medie Imprese (PMI).

L’accordo, che sottolinea l’importanza cruciale di formare dei leader capaci di dominare le materie tecniche come di confrontarsi su temi gestionali, delinea una serie di iniziative rivolte in particolare alle PMI: corsi executive per il potenziamento di competenze in ambito manageriale e digitale; la partecipazione ai progetti di Academy della Regione Piemonte; supporto allo sviluppo di piani strategici di imprese, sia profit che non profit; promozione e creazione di cultura dell’innovazione attraverso attività ed eventi dedicati.

“Una collaborazione strategica per SAA, a conferma della sua capacità di porsi come interlocutore e centro per lo sviluppo delle competenze manageriali con stakeholders di rilievo per il territorio come Piemonte Innova” commenta il Direttore di SAA School of Management Davide Caregnato.

Marcello Bogetti, referente dell’area Business Development & Innovation di SAA aggiunge: “Lanceremo congiuntamente un’offerta formativa innovativa di micro-credenziali per accompagnare le PMI nell’adozione delle tecnologie emergenti, ad esempio l’Intelligenza Artificiale Generativa, con la certificazione delle competenze attraverso Digital Open Badge”.

Massimiliano CipollettaPresidente di Piemonte Innova, ha dichiarato “La contaminazione di competenze è essenziale nell’attuale scenario competitivo. Questa collaborazione rafforza il nostro impegno nell’essere un catalizzatore per l’innovazione e lo sviluppo.”

Le nuove iniziative formative rivolte alle imprese saranno presentate durante un evento gratuito lunedì 26 febbraio alle 16 presso la Scuola di Amministrazione Aziendale.

Torna in scena a Torino “Loretta Strong”, allestimento che ha segnato la storia dei Marcido

 

 

Dal 7 al 9 febbraio prossimi la stagione 2023/2024 del Teatro Marcidofilm prosegue con un appuntamento di eccezione. Torna in scena a Torino Loretta Strong di Copi, uno degli allestimenti che hanno segnato la storia dei Marcido e che più si è imposto all’attenzione del pubblico e della critica.

L’astronave rotante di Daniela dal Cin (nomination Premio Ubu 2011 per la migliore scenografia) sarà così rimessa in funzione per la Loretta magistrale di Paolo Oricco. Si tratta di un monologo allucinato per una grandiosa e teatralissima eroina dall’eccesso indagatore e dall’estremismo palpitante della coscienza.

La costruzione di un repertorio e il suo mantenimento nel tempo è sempre stato un impegno fondamentale per la compagnia, nella convinzione che un teatro ( e i Marcido hanno teso alla costruzione di un Teatro) quando davvero è tale da far cantare nelle sue fibre il suo tempo, perde i connotati della contingenza, esce dalle mode e dai modi e diventa in qualche misura classico.

Interpreti di Loretta Strong

Paolo Oricco

Alieni

Maria Luisa Abate, Valentina Battistone, Ottavia della Porta, Alessio Arbustini.

Tecniche Sabina Abate

Astronave di Daniela Dal Cin

Regia di Marco Isidori

 

MARA MARTELLOTTA

Un anno di morti sul lavoro: 75 in Piemonte

 

IN ZONA ROSSA: VERBANO-CUSIO-OSSOLA, BIELLA E ASTI.

 

GIUNTI ALLA FINE DEL 2023 IL PIEMONTE ENTRAIN ZONA GIALLA CON UN’INCIDENZA DI MORTALITÀ SUL LAVORO INFERIORE ALLA MEDIA DEL PAESE.

ALLARMANTE IL NUMERO DI DENUNCE DI INFORTUNIO SUL LAVORO FINO AI 14 ANNI: SONO 5.005, CIRCA L’11,7% DEL TOTALE DEGLI INFORTUNI DEI LAVORATORI PIEMONTESI.

IL COMMENTO AI DATI AGGIORNATI ALLA FINE DEL 2023

“A fine anno la situazione in Piemonte migliora e lo testimonia il passaggio dalla zona arancione alla meno allarmante zona gialla nella nostra mappatura del rischio di fine dicembre 2023. Stiamo parlando infatti di un indice di incidenza di mortalità dei lavoratori per milione di occupati pari a 34,2 contro una media nazionale di 34,6. Ma la situazione rimane comunque critica. Specie in alcune province che si trovano in zona rossa”.

Così Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza Vega Engineering, sulla base della più recente indagine elaborata dal proprio team di esperti inizia a spiegare l’emergenza piemontese.

“Analizzando i dati pesati sulla popolazione lavorativa, si scopre infatti che alcune province presentano un rischio di infortunio mortale sul lavoro molto superiore alla media nazionale che le pone addirittura in “zona rossa”. In particolare, le province a maggior rischio risultano essere: Verbano-Cusio-Ossola, Biella e Asti. Novara è invece l’unica provincia del Piemonte in zona bianca, con un rischio di infortunio mortale sul lavoro molto inferiore rispetto alla media nazionale (19 contro 34,6)”.

IL RISCHIO DI MORTE IN PIEMONTE, PROVINCIA PER PROVINCIA, DA GENNAIO A DICEMBRE 2023. DALLA ZONA ROSSA ALLA ZONA BIANCA

Per individuare le aree più fragili d’Italia sul fronte della sicurezza sul lavoro, l’Osservatorio Sicurezza Vega elabora una mappatura del rischio rispetto all’incidenza della mortalità.

La zona gialla, quella in cui si trova il Piemonte, è la zona che, subito dopo la bianca, raggruppa le regioni con l’incidenza di mortalità sul lavoro tra le meno elevate a livello nazionale. E a fine dicembre 2023 il rischio di infortunio mortale in Piemonte (34,2 morti per milione di occupati) risulta essere, anche se di poco, inferiore rispetto alla media nazionale pari a 34,6.

Per quanto riguarda le incidenze, nel dettaglio, in regione si scopre che sono Verbano-Cusio-Ossola, Biella e Asti a trovarsi in “zona rossa” con un’incidenza rispettivamente di 61,8, 57,7 e 56,3. Sono seguite da Alessandria in zona arancione (41,6) e in zona gialla da Torino (30,9), Cuneo (30,5) e Vercelli (29,3), mentre in zona bianca, con rischio di mortalità ben al di sotto della media regionale e nazionale, troviamo Novara (19,0).

INFORTUNI TOTALI (MORTALI E NON) DI TUTTO IL 2023 IN PIEMONTE

Sono 75 i decessi da gennaio a dicembre 2023 (contro i 93 del 2022): 61 quelli rilevati in occasione di lavoro (2 in meno dello scorso anno) e 14 quelli in itinere (16 in meno del 2022).

Il più elevato numero di decessi totali si è verificato in provincia di Torino (34). Seguono: Cuneo con 10 decessi, Alessandria (8), Novara (7), Verbano-Cusio-Ossola e Asti (5), Biella (4) e Vercelli (2).

Torino è in cima alla graduatoria anche quando si analizzano gli infortuni mortali in occasione di lavoro con 28 vittime. Seguono: Cuneo con 8 decessi, Alessandria (7), Asti (5), Verbano-Cusio-Ossola e Biella (4), Novara (3) e Vercelli (2).

Sono 42.826 le denunce di infortunio complessive su un totale, in Italia, di 585.356: vale a dire il 7,3% di quelle rilevate sulla penisola.

UNA BUONA NOTIZIA: ALLA FINE DI DICEMBRE SI RILEVA UNA FLESSIONE DELLE DENUNCE DI INFORTUNIO TOTALI, MA IL DECREMENTO È PRINCIPALMENTE DOVUTO ALLA CONCLUSIONE DELL’EMERGENZA SANITARIA PER COVID

Alla fine di dicembre 2023 le denunce di infortunio totali sono diminuite del 20,8% rispetto alla fine di dicembre del 2022: erano 54.055 e ora sono 42.826. Un decremento questo, è opportuno nuovamente sottolinearlo, dovuto quasi esclusivamente alla scomparsa dalle statistiche degli infortuni connessi al Covid.

L’ATTIVITÀ MANIFATTURIERA È IL SETTORE PIÙ COLPITO IN PIEMONTE

Le Attività Manifatturiere, alla fine del 2023, sono in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (5.433). Sono seguite da: Sanità (3.206), Trasporti e Magazzinaggio (2.453), Commercio (2.330) e Costruzioni (2.220).

È TORINO A FAR RILEVARE IL PIÙ ELEVATO NUMERO DI DENUNCE TOTALI

È la provincia di Torino quella con il maggior numero di denunce totali di infortunio (22.191), seguita da: Cuneo (7.237), Alessandria (3.935), Novara (3.544), Asti (1.759), Vercelli (1.726), Verbano-Cusio-Ossola (1.302) e Biella (1.132).

INFORTUNI PER GENERE, NAZIONALITÀ ED ETÀ: ECCO LE STATISTICHE

Infine, sono 16.802 le denunce di infortunio delle donne lavoratrici (12.857 in occasione di lavoro) e 26.024 quelle degli uomini (22.420 in occasione di lavoro).

Le denunce dei lavoratori stranieri sono 8.578 su 42.826 (oltre il 20%). E sono 7.061 le denunce degli stranieri in occasione di lavoro.

Le denunce di infortunio fino a 14 anni sono 5.005, circa l’11,7% del totale degli infortuni dei lavoratori piemontesi.

COS’È L’INCIDENZA DEGLI INFORTUNI?

L’incidenza degli infortuni mortali indica il numero di lavoratori deceduti durante l’attività lavorativa in una data area (regione o provincia) ogni milione di occupati presenti nella stessa. Questo indice consente di confrontare il fenomeno infortunistico tra le diverse regioni, pur caratterizzate da una popolazione lavorativa differente.

A COSA SERVE LA ZONIZZAZIONE REALIZZATA DALL’OSSERVATORIO SICUREZZA E AMBIENTE VEGA?

La zonizzazione utilizzata dall’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega Engineering dipinge il rischio infortunistico nelle regioni italiane secondo la seguente scala di colori:

Bianco: regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale.

Giallo: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale e il valore medio nazionale.

Arancione: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale.

Rosso: regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale.

Fiabe e filastrocche di animali: passeggiata alla scoperta della Palazzina di Caccia di Stupinigi  

Domenica 4 febbraio, ore 15.45

Un elefante si dondolava sopra il filo di una ragnatela

 

 

In occasione dell’esposizione, in piazza Castello a Torino, dell’elefante Fritz per la riapertura del Museo Regionale di Scienze Naturali, la Palazzina di Caccia di Stupinigi, orfana del suo elefante, organizza una visita guidata su fiabe e filastrocche di animali.

Come nella favola dei musicanti di Brema, “Un elefante si dondolava sopra il filo di una ragnatela” è un percorso tra gli animali legati al vissuto e alle decorazioni della Palazzina. Il cervo, l’elefante e la scimmietta sono i primi tre animali ad accogliere i visitatori in questo strano viaggio nella storia e nella natura. Filastrocche, curiosità e favole che hanno per protagonisti gli animali creano un filo conduttore per un percorso di visita che si trasforma in un gioco per conoscere la vita ed il tempo in cui la palazzina è stata abitata.

 

INFO

Palazzina di Caccia di Stupinigi

Piazza Principe Amedeo 7, Stupinigi – Nichelino (TO)

Domenica 4 febbraio 2024, ore 15.45

Un elefante si dondolava sopra il filo di una ragnatela

Prezzo visita guidata: 5 euro + il prezzo del biglietto di ingresso

Biglietti: intero 12 euro; ridotto 8 euro

Gratuito: minori di 6 anni e possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Royal Card

Prenotazione obbligatoria per la visita guidata entro il venerdì precedente

Info e prenotazioni: 011 6200601 stupinigi@biglietteria.ordinemauriziano.it

www.ordinemauriziano.it

Giorni e orari di apertura Palazzina di Caccia di Stupinigi: da martedì a venerdì 10-17,30 (ultimo ingresso ore 17); sabato, domenica e festivi 10-18,30 (ultimo ingresso ore 18).

Avvicendendamenti alla Questura di Torino

I poliziotti della Questura di Torino si accingono a salutare il Dottor Gianpaolo Bonafini, Vicario del Questore di Torino dal 14 giugno 2021, recentemente promosso Dirigente Superiore della Polizia di Stato, e il Dottor Gianluigi Brocca, Vice Capo di Gabinetto, promosso Primo Dirigente della Polizia di Stato e in attesa di nuovo incarico.

Il Dott. Bonafini, laureatosi in Giurisprudenza alla Sapienza di Roma nel 1993, nello stesso anno ricopre il suo primo incarico da funzionario della Polizia di Stato presso la Questura di Palermo svolgendo la propria attività all’UPGeSP e ai Commissariati di P.S. di “Corleone” e “Brancaccio” dove conduce indagini sulla criminalità comune e organizzata.

Nel 1999 giunge a Milano dove dirige la Sezione Interventi sul Territorio (SIT) dell’UPGeSP.

Dal 2001 ricopre la dirigenza della squadra mobile della Questura di Lecco.

Dal 2002 al 2013 si trasferisce a Bergamo dove ricopre brillantemente l’incarico di dirigente della locale Squadra Mobile.

Dal 2013 al 2016 si sposta a Venezia dove svolge l’incarico di Capo di Gabinetto della Questura lagunare.

Dal 2016 al 2018 ricopre il ruolo di dirigente della Divisione Anticrimine presso le Questure di Treviso e Perugia.

Infine, dal 2018 si stabilisce a Torino dove ricopre il delicato ruolo di Capo di Gabinetto della città sabauda e successivamente quello di Vicario del Questore di Torino.

Il Dottor Gianluigi Brocca, entrato in Polizia nel 1994, vince il concorso da Commissario di Polizia nel 2003, dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza presso la l’Università degli Studi di Torino, ricoprendo dal 2004 al 2007, presso la Questura del Verbano Cusio-Ossola l’incarico di Dirigente dell’UPGeSP, di Capo di Gabinetto e di Dirigente dell’Ufficio Immigrazione.

Trasferito a Torino nel 2008 assume l’incarico di Vice Dirigente del Commissariato P.S. Centro fino al 2014; nel corso di quell’anno viene trasferito presso il Commissariato di P.S. Ivrea- Banchette dove assume l’incarico di Dirigente fino al 2019.

Dal 2019 al 2020 dirige il Commissariato di P.S. Rivoli.

Dal 2020 al 2024 assume l’incarico di Vice Capo di Gabinetto della Questura di Torino con la funzione, tra l’altro, di coordinare il Gruppo Operativo Sicurezza (GOS) per le manifestazioni sportive che si tengono presso l’Allianz Stadium e presso lo Stadio Olimpico Grande Torino.

Da parte di tutti i colleghi della Questura di Torino porgiamo a entrambi i migliori auguri per il proseguimento di una brillante carriera.

La droga era nascosta nelle scatole delle caramelle

La Polizia di Stato di Novara, nella mattina del 01 Febbraio, nel corso dei servizi finalizzati al contrasto del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, ha tratto in arresto in flagranza di reato un cittadino albanese di anni 22, domiciliato a Galliate, per detenzione ai fini di spaccio di cocaina, ai sensi dell’art. 73 c. 1 bis D.P.R. 309/90.
Il predetto, incensurato, veniva notato uscire dalla propria abitazione e, dopo essere salito sulla propria auto, raggiungeva un parcheggio ove aveva lasciato in sosta un secondo veicolo. Dopo essersi guardato attorno ha iniziato a caricare dei piccoli involucri sulla seconda auto pertanto veniva bloccato e sottoposto a perquisizione. L’atto consentiva di rinvenire sostanza stupefacente, già suddivisa in 112 dosi, rinchiuse in piccoli contenitori di caramelline, ed ulteriori elementi che corroboravano la tesi investigativa.
La sostanza stupefacente rivenuta, analizzata presso il locale Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica è risultata essere cocaina per un peso totale lordo di grammi 87.7.
Al termine degli atti di rito il cittadino albanese è stato associato presso la locale Casa Circondariale in attesa di udienza di convalida.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

In Piemonte aumentano i contratti a tempo indeterminato

Sono state 63.578 le trasformazioni contrattuali da tempo determinato a indeterminato registrate nel 2023 in Piemonte.

Un dato estremamente positivo quello rilevato dall’Osservatorio regionale sul mercato del lavoro, in quanto vede le stabilizzazioni crescere del 2,5% rispetto al 2022 e riscontra che si tratta di un contratto su dieci rispetto ai 653.184 di tutta Italia.

Ma non si tratta di un episodio sporadico: le stabilizzazioni sono infatti aumentate del 43,5% rispetto al 2021 e dell’11,1% rispetto al 2019.

Un risultato frutto anche delle politiche attive per il lavoro messe in campo in questa legislatura dalla Regione, come il potenziamento della formazione e dei tirocini, gli investimenti sull’alto apprendistato, l’avvio delle Academy di filiera.

L’assessore al Lavoro Elena Chiorino ricorda che “fin dal primo giorno abbiamo lavorato per sostenere la crescita delle nostre imprese e dei lavoratori, nella convinzione che aziende sane e competitive siano la condizione imprescindibile per garantire il dato occupazionale e condizioni contrattuali migliori” e osserva che “ora raccogliamo i frutti di queste politiche anche grazie a un sistema imprenditoriale solido, che abbinato a un patrimonio di conoscenze dei nostri lavoratori ha contributo in modo significativo a queste stabilizzazioni, la cui crescita costante è la miglior certificazione possibile della salute delle nostre imprese”.

Torino, alla scoperta di palazzo San Giorgio Gozzani

 

Al numero 31 di via Bogino, storica contrada degli ambasciatori, il valore storico artistico del palazzo caratterizza il tessuto edilizio dell’epoca. Il comune di Torino affidò l’incarico di rinnovare l’antico edificio all’architetto Ignazio Agliaudi (1705-1769) figlio di Giovanni Battista e Francesca Baroni. Da egli stesso ricostruito su disegno dell’architetto Filippo Juvarra diventò sua residenza personale. Alla morte dello zio Giampietro Baroni ereditò il titolo di conte Giampietro Ignazio Baroni di Tavigliano. Completò la chiesa di S. Filippo Neri iniziata dal suo maestro Juvarra, le chiese del Carmine e S.S. Trinità e trasformò il vecchio municipio di Carignano. Il palazzo in seguito fu acquistato dal marchese di S. Giorgio Monferrato Giovanni Battista Gozzani (1727-1791).
Dopo aver edificato il palazzo Gozzani S. Giorgio di Casale Monferrato e abbellito il castello Gozzani di S. Giorgio, ampliò nel 1781 il palazzo di Torino dove ospitò l’imperatore Giuseppe II° d’Austria nel giugno del 1769. L’imperatore, sempre accompagnato dal duca di Chablais, durante la permanenza torinese visitò il castello di Stupinigi, il parco del Valentino e per l’occasione fu esposta esclusivamente la S.S. Sindone. In suo onore furono composti due sonetti e rappresentate opere liriche al nuovo teatro della Real Corte, progettato da Juvarra e completato da Benedetto Alfieri.
A Vienna il fratello di Giovanni Battista, marchese Felice Maria Pio Venanzio Ignazio Gozani al servizio di Giuseppe II°, fu insignito nel 1817 dal Kaiser Franz I° con diploma della nobiltà austriaca. Dopo la morte di Giovanni Battista, avvenuta nello stesso anno del figlio marchese Carlo Antonio, il palazzo torinese venne ereditato dal nipote marchese Carlo Giovanni (1788-1843)
guardia del corpo del re Carlo Felice e fondatore a Torino della Società Italiana del Gas nel 1837. Era socio in affari con il marchese Michele Benso di Cavour nelle grange vercellesi e nella prima società di navigazione del Lago Maggiore con una azienda di Locarno. Carlo Giovanni lasciò nel 1827 il suo enorme patrimonio al cugino austriaco Felice Carlo Gozani, il quale nel 1840 modificò in stile neoclassico la facciata del palazzo San Giorgio di Torino, edificò l’ala destra terrazzata del palazzo al n.13 di via Giolitti  e il cortile a ciottoli in bianco e nero su disegno circolare degli architetti Antonelli e Bollati, quest’ultimo già progettista di Felice Carlo nel castello monferrino di San Giorgio.
Agli inizi del 1800 la configurazione settecentesca del palazzo torinese conteneva ancora affreschi del Galliari dove nel 1814 si era stabilito il comandante delle truppe austriache Bubna che aveva cacciato i francesi di Napoleone e preceduto il ritorno di Vittorio Emanuele I°. Nel 1860 nel palazzo fu ospitato il barone di Lainate Ignazio Weill- Weiss, banchiere ebreo di Zagabria dichiarato cittadino italiano da Vittorio Emanuele II °, re di Sardegna. Il palazzo S.Giorgio fu proprietà dei marchesi Gozzani fino al 1861, anno del fallimento di Felice Carlo dichiarato dal tribunale di Casale.
La contrada degli ambasciatori fu intitolata in seguito a Giambattista Bogino (1701-1784) dove abitò al n.12 e morì al n.31 del palazzo Gozzani San Giorgio. Ministro di Stato del re Carlo Emanuele III° e governatore della Sardegna, fu riconosciuto con decreto conte di Migliandolo e Vinadio. Nato nell’area città di Po, accolse in casa e adottò come figlio Prospero Balbo, ambasciatore a Parigi e sindaco di Torino, il quale ereditò le due contee dal Bogino. Il palazzo Balbo al n.8 di via Bogino fu sede del consolato francese e diventò residenza del figlio Cesare Balbo, conte di Vinadio, politico, storico e primo ministro nel regno di Sardegna, capo della destra nel parlamento subalpino e definito splendore delle lettere italiane.
Il palazzo S. Giorgio fu restaurato nel 1951 (fonte De Bernardi-Ferrero), nel 1968 (fonte Ist. Architettura Tecnica), nel 1980-86 dalla sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura e in seguito dalla sede della Banca Monte Paschi di Siena, ora inutilizzato. Sulla forma urbana della Torino barocca del 1963 è accatastato come palazzo di Tavigliano sulle mappe n. 29-30/K isolato n. 36. Lo stemma in fine marmo con testa di giovane bianco avente le stesse inquartature degli stemmi di Casale e Luzzogno (poi sostituito dalla famiglia con quello feudale con teste di moro) esposto nel museo di arte antica di palazzo Madama è attribuibile al marchese Giovanni Battista Gozzani, probabilmente asportato dal loro palazzo di via Bogino durante le ristrutturazioni avvenute dopo il 1861. Dal trisavolo Cesare conte di Vinadio discende Chantal Balbo, mentre dal bisnonno Ferdinando I°, fratello di Felice Carlo, discende Titus Gozani marchese di San Giorgio, entrambi viventi a Torino e a Dusseldorf.
Armano Luigi Gozzano

Torna la giornata di raccolta del farmaco

Da martedì 6 a lunedì 12 febbraio prossimo. La richiesta a Torino e provincia è aumentata del 30%

 

La Giornata di raccolta del farmaco durerà un una settimana, da martedì 6 a lunedì 12 febbraio prossimi.

Nelle farmacie che espongono la locandina è chiesto ai cittadini di donare uno più medicinali ai bisognosi.

In Torino e provincia parteciperanno 311 farmacie, dove si possono donare uno o più medicinali da banco.

Gli enti accreditati con il Banco farmaceutico di Torino hanno richiesto 137.148 confezioni di farmaci (+31.324 rispetto al 2023) a sostegno di 42.855 persone in difficoltà sanitaria. Si è registrato un aumento di +13860. A livello regionale richieste 173.910 confezioni di farmaci ( +29.464) per 87.826 assistiti ( +27646).

Sono 5mila le farmacie che partecipano in tutte le città italiane ( l’elenco è consultabile su www.bancofarmaceutico.org) ed è chiesto ai cittadini di donare uno o più medicinali da banco per i bisognosi.

I farmaci raccolti (598.178 confezioni nel 2023, pari a un valore di 5.010.685 euro) saranno consegnati a 1900 realtà benefiche che si prendono cura di 427 mila persone in condizioni di povertà sanitaria, offrendo gratuitamente cure e medicine. Il fabbisogno segnalato al Banco Farmaceutico da tali realtà supera il milione di confezioni di medicinali. Servono, soprattutto, antinfluenzali e medicinali pediatrici, antifebbrili, analgesici, preparati per la tosse e per i disturbi gastrointestinali, farmaci per i dolori articolari e muscolari, antistaminici, disinfettanti, vitamine e sali minerali.

A Torino e provincia la raccolta si svolgerà da martedì 6 a lunedì 12 febbraio in 311 farmacie. I farmaci raccolti sosterranno 64 realtà benefiche del territorio che hanno espresso un fabbisogno di 137.148 confezioni di farmaci, con un aumento di 31324 confezioni rispetto alle 105.824 richieste nel 2023, e che andranno a aiutare 42855 assistiti, 13860 persone in più rispetto alle 28.995 del 2023. Ciò vuol dire che le richieste di farmaci e le persone assistite sono aumentate di circa il 30 per cento a livello regionale.

In Piemonte nel 2023 sono state raccolte 66514 confezioni di farmaci in 567 farmacie, pari a un valore di 554.325 euro. I medicinali raccolti hanno contribuito a aiutare 60180 persone, a loro volta aiutate da 153 realtà socio assistenziali del territorio regionale.

La GRF si svolge sotto l’Alto patronato della Presidenza della Repubblica, con il patrocinio di AIFAe 8n collaborazione con CDO opere sociali, Federfarma, Fofi, Federchimica, Assosalute, Egualia-industrie farmaci accessibili. Intesa Sanpaolo è partner istituzionale dell’iniziativa.

MARA MARTELLOTTA