ilTorinese

Treni, Avetta (Pd): “Carrozze allagate e vagoni strapieni”

“CONDIZIONATORI MAL FUNZIONANTI: SUI TRENI REGIONALI NON C’È NULLA DI MAGICO”

Il consigliere regionale Alberto AVETTA ha presentato un’Interrogazione denunciando sulla Torino-Milano e sull’Aosta-Torino sovraffollamento e carrozze allagate causa mal funzionamento dei sistemi di condizionamento: “Rispetto ad ottobre nulla è cambiato.”

 

«Nelle ultime settimane sulle tratte Torino-Ivrea-Aosta e Torino-Milano si sono verificati diversi disservizi, soprattutto sovraffollamento e intollerabili problemi di natura tecnica con impianti di condizionamento copiosamente “gocciolanti” all’interno delle carrozze. In particolare, un video realizzato recentemente sul treno Torino-Aosta delle 16.25, in un giorno feriale, non lascia spazio a molta fantasia rispetto alla carenza di posti a sedere. Anzi, non si scorge capienza nemmeno per stare in piedi! Analoga situazione, secondo quanto testimoniato dai pendolari, si verifica spesso anche sull’Aosta-Torino che parte da Chivasso alle 7.10. Casi di carrozze allagate dal malfunzionamento dei sistemi di condizionamento si sono verificati pochi giorni fa sul Torino-Milano delle 18.54. In attesa di capire se il nuovo contratto di servizio con Trenitalia porterà con sé un’offerta rinnovata in quantità e qualità, ho presentato un’Interrogazione per sollecitare la Regione Piemonte ad intervenire su Trenitalia. Mentre nei vari spot sull’Alta Velocità, da Frecciarossa a Italo, è tutto “magico”, i pendolari che viaggiano sui treni regionali devono ricorrere agli incantesimi se vogliono arrivare puntuali al lavoro e viaggiare non in carrozze stipate e roventi». Lo afferma il vice Presidente della Commissione Trasporti e consigliere regionale del Pd Alberto AVETTA, che ha depositato un’Interrogazione nella quale si chiede alla Regione di intervenire per porre rimedio all’irrisolto problema della Torino-Ivrea-Aosta.

«Ad ottobre, insieme al Consigliere Mauro Salizzoni, avevamo documentato la stessa situazione. Prendiamo atto che, da allora, nulla è migliorato. Stiamo parlando di due linee molto utilizzate dai pendolari che, per ragioni di lavoro o di studio, non possono scegliere di spostarsi nelle ormai limitate fasce orarie in cui le carrozze non risultano congestionate all’inverosimile. Circa l’Aosta-Ivrea-Torino non basta chiamare in causa la Regione Valle d’Aosta in quanto titolare della linea, perché gran parte degli utenti di questa tratta vivono tra canavese e chivassese e non possono essere trattati alla stregua di “piemontesi di serie C”. Purtroppo, mentre altre Regioni hanno ripristinato il 100% dei servizi ferroviari, in Piemonte ad oggi sono ancora ridotti e l’attesa del nuovo contratto di servizio, che entrerà in vigore il 1 luglio, non lascia spazio all’ottimismo. Speriamo di venire smentiti, ma, nell’attesa, la Regione dovrebbe quanto meno chiedere delucidazioni a Trenitalia e pretendere il rispetto di standard dignitosi in quanto a capienza e corretto funzionamento del condizionamento».

Un successo la prima edizione della Giornata dei Giardini delle Essenze

Il 19 giugno scorso otto giardini di sei differenti comuni della provincia di Cuneo, hanno
accolto centinaia di visitatori grazie a laboratori, animazioni e visite guidate
Il caldo di questi giorni non ha scoraggiato i tanti curiosi e visitatori che lo scorso 19 giugno
hanno partecipato alla prima edizione della Giornata dei Giardini delle Essenze, promossa
dall’Associazione Le Terre dei Savoia in collaborazione con i Comuni di Bene Vagienna,
Cavallermaggiore, Cherasco, Lagnasco, Racconigi e Savigliano. Un importante momento di
valorizzazione territoriale che ha consentito l’apertura simultanea di ben otto giardini, tra i
quali l’Orto Tintorio di Cavallermaggiore, inaugurato proprio sabato 18 giugno alla presenza
di autorità locali e regionali.

«Abbiamo creduto fin da subito nella filosofia dell’Essenza del Territorio e abbiamo deciso
non a caso di riqualificare un’area posta a fianco delle scuole, della futura Biblioteca civica e
del Priorato di San Pietro che già ospitava il Giardino dei Semplici» il commento del sindaco
di Cavallermaggiore, Davide Sannazzaro. «Siamo contenti per le presenze registratesi nel
weekend grazie a “Iter in Hortis” promosso dal Progetto Cantoregi e ai laboratori di tintura
curati da Giulia Perin. Un sincero ringraziamento anche a Erbochiesa, alla Cooperativa
Laboratorio, alla Cascina Sant’Anna e alla Famiglia Genta Ternavasio per la collaborazione
offerta durante l’intera giornata. Una bella opportunità per riscoprire angoli reconditi del
nostro comune e per immergersi nel fascino introverso della bellezza. La speranza, ora, è che
la Rete dei Giardini delle Essenze possa allargarsi a poco a poco e che quest’evento a loro
dedicato cresca anno dopo anno».

Tanti i fruitori registratisi anche negli altri giardini, dall’Orto Romano di Bene Vagienna (con
visita agli scavi di Augusta Bagiennorum e attività di riconoscimento delle piante) all’Antico
Orto dei Padri Somaschi e al Giardino dei Semplici di Cherasco (con corsi di cucina, yoga,
custodia di piante aromatiche e animazione per bambini), dal Giardino delle Essenze di
Lagnasco (dove si sono svolti laboratori per creare dipinti con la polvere di erbe), al MuseoGiardino della Civiltà della seta “Mario Monasterolo” di Racconigi (con laboratori per la
trattura della seta) fino al Giardino dei Sensi del MÚSES di Savigliano, che ha invece
accompagnato i più piccoli nella creazione di un erbario, aprendo parimenti le porte
all’ESSICA LAB.

«Un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno collaborato per la buona riuscita di
questa prima edizione» hanno dichiarato il presidente dell’Associazione Le Terre dei Savoia,
Valerio Oderda, e la direttrice, Elena Cerutti. «Siamo estremamente soddisfatti per il
riscontro avuto in termini di pubblico perché abbiamo constatato interesse, partecipazione e
coinvolgimento, sintomo che quest’intreccio tra natura, cultura e tradizione affascina e
appassiona. Siamo altrettanto compiaciuti, però, per la sinergia collaborativa venutasi a
creare con le singole Amministrazioni e con le diverse realtà associative e professionali che
hanno animato ciascun giardino. Essere riusciti a creare una rete così tangibile e vivace ci
gratifica e ci inorgoglisce. Grazie, infine, a Compagnia San Paolo di Torino che dal 2012 crede
nell’Essenza del Territorio e grazie alle altre Fondazioni Bancarie locali e alle istituzioni che ci
hanno supportato nella realizzazione e nella promozione di questa giornata, che speriamo
possa crescere ulteriormente nei prossimi anni in termini di Comuni coinvolti e attività
proposte».

Estia e Homes4All uniti per la rigenerazione urbana e sociale

 Oggi a Torino e in prospettiva  su scala nazionale

Homes4All la startup innovativa società benefit che opera secondo un modello innovativo di rigenerazione urbana e di finanza ad impatto sociale riducendo l’emergenza abitativa si rafforza in una partnership d’eccellenza con ESTIA, società per azioni di Amministrazione Condominiale che opera in Italia con principi virtuosi di trasparenza e qualità. La mission di Homes4All – coniugare, attraverso il social housing, investimenti immobiliari privati e impatto sociale contribuendo a realizzare città più inclusive – si allinea con l’operato di Estia rafforzandosi nel servizio di gestione e amministrazione condominiale. La partnership è ufficialmente iniziata con il conferimento della gestione di un condominio situato in zona Barriera di Milano, a Torino.

Questo percorso di partenariato appena iniziato, ha come obiettivi principali:

– Amministrazione condominiale e Building management
– Favorire interventi di efficientamento energetico degli edifici
– Sviluppo di Comunità energetiche
– Promozione di interventi volti alla valorizzazione dell’immobile, le performance reddituali degli stabili
– Monitoraggio e presidio costante della comunità condominiale e sportelli di ascolto destinati alle famiglie in situazioni di difficoltà abitativa al fine di migliorare il percorso di inserimento e di ridurre il rischio locativo

“La partnership con Estia è importante e strategica per lo sviluppo della gestione immobiliare non solo su Torino ma anche sul territorio nazionale. Inoltre, il primo condominio conferito in gestione ad Estia è particolarmente significativo per Homes4All per la valenza sociale che ha nel quartiere e per tutte le attività connesse che intendiamo sviluppare” dichiara Giorgio Mosci – Presidente di Homes4All. Estia, società che ha interamente rivoluzionato il processo di gestione condominiale, dispone di un Team composto da specialisti ed esperti Amministratori di Condominio coadiuvati da tecnici ed ingegneri che, occupandosi degli aspetti amministrativi, legali, assicurativi e fiscali garantiscono un servizio di altissimo livello. La mission di Estia è di garantire prima di ogni altro la miglior soluzione a qualsiasi esigenza che si possa avere in casa o nel condominio, promuovendo le scelte che valorizzano l’ambiente, le persone e la comunità.

“Siamo orgogliosi di questa nuova partnership. È necessario che le realtà imprenditoriali sappiano armonizzare gli obiettivi economici con quelli sociali e ambientali del territorio di riferimento, contribuendo con la loro attività a rendere la società più inclusiva e sostenibile. Questo primo progetto pilota nella nostra città conferma quanto Torino e il Piemonte siano territori fucina di idee e innovazione. Con l’aiuto di Homes4All e le  amministrazioni locali ci auguriamo di estendere la nostra mission a tutto il territorio nazionale. Abbiamo un grande sogno: essere i migliori in Italia nel semplificare la vita delle persone nella propria casa, creando una società più sostenibile e inclusiva. ” afferma
Giuliano Garesio, Ceo di Estia SpA

San Giovanni a Torino con Messa in Duomo, campane e regate

Venerdì 24 giugno San Giovanni, patrono della città di Torino, verrà celebrato con una messa solenne presieduta dall’arcivescovo Roberto Repole alle 10,30 in Duomo e, come vuole la tradizione, è prevista la distribuzione dei pani della Carità a cura della Famija Turineisa con la partecipazione della Banda del Corpo di Polizia municipale di Torino.

La celebrazione sarà trasmessa in diretta televisiva su Telecupole (canale 11 del digitale terrestre, canale 824 di Sky e canale 422 di Tivùsat). Diretta streaming anche sul canale YouTube del Duomo. In preparazione alla festa giovedì 23 si svolgerà il corteo storico in costumi d’epoca lungo le vie del centro dalle 18,30 alle 22.00. Cento campane per sedici campanili sono invece i numeri del “Campane in festa per San Giovanni 2022”, la rassegna di concerti campanari organizzati dal gruppo CampaneTo in collaborazione con la diocesi torinese in programma questa settimana fino a sabato 25 giugno. L’evento, giunto alla sesta edizione, intende solennizzare la festa dei santi patroni e valorizzare i preziosi strumenti musicali presenti nelle torri cittadine con le “baudette” e le “tribaude” tradizionali del territorio torinese.    fr

Torino e il Fumetto: un antico sodalizio, dalla tradizione popolare ai contemporanei cosplayers

Si è concluso da poco l’attesissimo evento Torino Comics, ospitato, come ormai d’abitudine, presso il Lingotto Fiere, tra il 10 e il 12 giugno scorsi; dopo due anni di pausa forzata, dovuta alle restrizioni del periodo pandemico, finalmente gli appassionati di ogni età sono riusciti ad aggirarsi nuovamente tra gli stand dedicati a libri, manga, grafic novel, gadget, action figurs e quant’altro, non solo, alcuni visitatori hanno potuto finalmente presentarsi all’evento vestiti di tutto punto, secondo le caratteristiche dei propri personaggi preferiti, come ben si addice ad un bravo cosplayers.
Tuttavia non sono solo gli appuntamenti con la nota Fiera del fumetto a segnare un certo legame tra il capoluogo piemontese e tale peculiare genere letterario.

Apparentemente nascoste e inaspettate, in realtà le attività commerciali interamente dedicate alla “nona arte”, come la definisce il critico francese Claude Beylie, sono assai numerose, esse sono oggi un punto di riferimento inalienabile per gli appassionati della “letteratura disegnata”, pubblico che tra l’altro pare essere in costante aumento.
Non sono nemmeno da dimenticare i numerosi eventi che hanno contribuito a sancire, nel corso del tempo, questo peculiare sodalizio tra la subcultura dell’ “arte sequenziale” e la città Sabauda, mi riferisco ovviamente al Torino Comics, che vanta ormai ventisei edizioni, ma anche ad altre occasioni, quali “Diabolik alla Mole”, mostra-evento a cura di Luca Beatrice, Domenico De Gaetano e Luigi Mascheroni, ospitata al piano accoglienza del Museo Nazionale del Cinema, oppure “Gulp! Goal! Ciak!”, esposizione congiunta tra il Museo Nazionale del Cinema e lo Juventus Museum, a cura di Luca Raffaelli, da un’idea di Gaetano Renda.

Un linguaggio immediato, quello del fumetto, vignette e dialoghi alla portata di tutti: un medium cartaceo che attraverso “nuvolette” e didascalie azzera le differenze culturali dei lettori, un linguaggio “di massa” certo, ma anche assolutamente democratico, che attraverso la semplicità della sapienza trasforma Paperino in Dante, affinché anche i più piccoli possano iniziare ad avvicinarsi al Testo letterario per eccellenza, e, al contempo, un mondo che nella sua apparente semplicità, è anche capace di conquistare il Teatro, come si evince dalla commedia musicale di Sergio Tofano “L’isola dei pappagalli con Bonaventura prigioniero degli antropofagi”, allestita da Antonio Latella per il Teatro Stabile di Torino.
È l’immagine dunque l’assoluta protagonista. I disegni, sempre diversi e sempre unici, realizzati sia con tratti semplici, sia con dovizie di particolari, monocromi o pregni di dettagli cromatici, sono talvolta utilizzati per narrare avventure, altre volte esprimono stati d’animo o riflessioni, talora invece si fanno seriosi o satirici. In quest’ottica si inseriscono perfettamente quelle illustrazioni che potremmo considerare antesignane di una caricatura pungente e intelligente, ossia le raffigurazioni de “Il Codino Rosso” settimanale satirico della prima metà del Novecento, tra le cui pagine si cela l’origine della maschera piemontese Gianduja.

Ma andiamo per ordine.
Pensiamo alla Storia, l’uomo da sempre si avvale dell’uso delle immagini per raccontare. La Storia dell’Arte ci viene in soccorso ancora una volta, fornendoci esempi concreti a cui fare riferimento: in Egitto, a Saqquara, è stata rinvenuta la cappella funeraria dedicata all’architetto Ankhmahor, le pareti della tomba presentano soggetti raffigurati inframezzati da iscrizioni, una sorta di fumetto ante litteram a tutti gli effetti; vi sono poi la narrazione a spirale della Colonna Traiana e quella dell’arazzo di Bayeux, racconto per immagini della conquista normanna dell’Inghilterra; da non dimenticare la tradizione medievale della biblia pauperum o le decorazioni delle vetrate delle cattedrali, in cui talvolta piccole didascalie in latino fuoriuscivano dalle bocche dei santi rappresentati; in pittura invece è bene riportare alla mente le opere di Simone Martini, “Annunciazione tra i santi Ansano e Margherita” e del Beato Angelico, “Annunciazione di Cortona”, entrambe raffigurazioni in cui parole dorate si appoggiano alle labbra dei protagonisti, riportandone i dialoghi.
Ecco dunque come può essere considerato il fumetto, un linguaggio mediante il quale, attraverso l’ausilio di immagini, si può raccontare una vicenda o esplicitare un concetto. Parliamo dunque di “arte sequenziale”, poiché esso rientra a pieno diritto nell’amplia definizione di “arte”, soprattutto quando si prende in considerazione un prodotto peculiare, unico, pregno di insegnamenti, lontano insomma dalla serialità e dalla lavorazione meccanica, tipica dell’industria consumistica.

Uno dei primi esempi di narrazione per immagini risale al 1827, quando Rodolphe Töppfer realizza una sequenza di immagini accompagnate da didascalie, titolate “Histoire de M.Vieux Bois”.
Il primo vero e proprio “fumetto moderno” è Yellow Kid, nato dalla mente di Richard Felton Outcault, pubblicato per la prima volta nel 1895, come supplemento domenicale del New York American.
La novità riscuote un grande successo, soprattutto tra bambini e adolescenti: a partire da questo momento il fumetto diviene un mezzo espressivo assai diffuso, il trascorrere del tempo e l’avvento delle tecnologie contribuiscono a far evolvere il nuovo linguaggio e di pari passo anche il mestiere del fumettista assume diverse caratteristiche: dal disegno a mano libera si passa alla grafica, fino alle moderne possibilità date dall’animazione digitale. Emblematica ed esemplificativa è la vicenda di Walt Disney, che con il suo Topolino in bianco e nero ha costruito un impero ancora oggi indiscusso.

È invece del 1908 il primo fumetto italiano, si tratta di un supplemento del Corriere della Sera, una semplice vicenda autoconclusiva senza troppi agghindi grafici, iniziata e finita nella medesima pubblicazione; l’innovazione però piace fino a trasformarsi in una formula che verrà adottata fino agli anni Settanta, nascono i fumetti del Corrierino, illustrazioni e testi in rima dedicati ai lettori più piccoli, le tematiche trattate sono comunque complesse ed elevate, poiché si ritiene che tali fumetti debbano avere finalità educative, atte a contribuire alla formazione dei giovanissimi. Nascono così personaggi intramontabili come il Signor Bonaventura (1917) segnato da un’ironica malasorte che lo costringeva a vivere simpatiche disavventure, o Kit Carson (1937) ispirato all’affascinante mondo del West.

Sono invece degli anni Sessanta le prime “opere fumettistiche” che oltre ad una particolareggiata narrazione, presentano indiscussa valenza artistica, un esempio per tutti: la serie di racconti di Hugo Pratt e del suo Corto Maltese.
Gli anni Ottanta sono invece segnati dai personaggi di Andrea Pazienza, protagonisti della cultura “controcorrente” del periodo, in massima parte pubblicati sulla rivista Frigidaire.
Il fumetto, nel corso della sua evoluzione, si instaura a tutti gli effetti tra i mezzi di comunicazione di massa, influenza di fatto i lettori e colpisce l’immaginario comune attraverso personaggi, atmosfere e stili che rispecchiano il variegato mondo dei fumettisti.
Impossibile non citare, all’interno di un seppur generale discorso sul fumetto, il lavoro di Roy Lichtenstein, celeberrimo esponente della Pop Art, il quale attraverso la trasposizione pittorica delle vignette fumettistiche mette in relazione la cultura “alta” della pittura e il linguaggio “basso” della massificazione, segnata dagli ideali del consumismo.
Una particolare terminologia contraddistingue il genere: con la parola “fumetto” si fa riferimento alla “nuvoletta” presente all’interno delle vignette, utilizzata per riportare pensieri o dialoghi tra i personaggi, “nuvolette” similari a sbuffi di fumo che assumono tratti differenti a seconda della necessità (riflessioni, pensieri, dialoghi diretti); altre caratteristiche testuali altrettanto importanti per contraddistinguere il genere sono le onomatopee, ed i “cartigli”, ossia le didascalie interne ed esterne alle scene.

La realizzazione di un fumetto non è così veloce o semplice, essa comprende un iter di passaggi concatenati che possono richiedere diverso tempo: scelta del soggetto, stesura della sceneggiatura, a cui seguono studi e documentazioni utili per realizzare lo storyboard; si procede poi con il disegno a matita, l’inchiostrazione, la colorazione ed infine il lettering.
Numerosissimi sono i personaggi nati dall’inchiostro e dalle idee di altrettanto numerosi autori, citarli ad uno ad uno pare un’impresa impossibile, mi limiterò infatti a fare accenno ad alcune situazioni utili al nostro discorso principale, ossia il sodalizio tra Torino e il mondo del fumetto.
Vorrei partire allora accennando ad uno dei simboli di Torino, la maschera Gianduja, una figura assai più complessa di quella che può apparire di primo acchito. Gianduja è infatti insieme rivoluzionario e conservatore, elegante e bonario, una doppia anima che in realtà rispecchia la natura dei Torinesi.
Per comprendere appieno le vicissitudini del personaggio è consigliabile andare a visionare il Museo Gianduja, presso le Serre di Grugliasco; cuore della collezione, la cui figura di riferimento è Alfonso Cipolla, è la “Via Crucis di Gianduja”, un vero capolavoro di satira risorgimentale ad opera del disegnatore Teja. Qui sono anche presenti altri esempi a metà tra satira e fumetto ad opera di celebri qutori quali Guido Gonin, Enrico Gamba, Gec ed Alessandri.
Di natali milanesi, ma naturalizzato italiano è Il Signor Bonaventura, un personaggio immaginario, ideato nel 1917 da Sergio Tofano. Caratterizzavano l’alto personaggio la giacca ed il cappello rossi, larghi pantaloni bianchi e, soprattutto, il fido compagno bassotto. I testi dei fumetti erano tutti composti da distici di ottonari a rima baciata, e iniziavano con le parole: “Qui comincia la sventura/ del Signor Bonaventura…”

Se da una parte il personaggio entra a far parte della cultura di tutti, è proprio un teatro torinese che decide di accoglierlo sul palco.
Nel 2019, dal 28 di maggio fino al 16 giugno, era possibile assistere allo spettacolo “L’isola dei pappagalli con Bonaventura prigioniero degli antropofagi”. Riprendendo il celebre personaggio dei fumetti, Latella struttura un’avventura in rima, sulle note di Nino Rota, e si diverte a realizzare uno spettacolo un po’ “gioco d’infanzia”, un po’ “cabaret dadaista”; gli attori mettono in scena il naufragio dell’eroe dei fumetti di Tofano e del suo inseparabile bassotto e l’incontro tra i due e i “cannibali brutti e pappagalli belli”. La commedia è apprezzata soprattutto per gli effetti linguistici, parole che si ripetono, altre invece puramente inventate, echi e pensieri interrotti, dialoghi che sono vere e proprie filastrocche, tutte basate sulla semplicità delle rime. Al termine della disavventura però il Signor Bonaventura non riceve la solita ricompensa, in questa versione infatti non vi è premio, ma solo un nostalgico ritorno a dove tutto è iniziato, “dove il primo bacio era una rima baciata, e purtroppo da noi tutti dimenticata.”
Fumetto però è anche cinema, è innegabile il rapporto quasi simbiotico tra le due arti. Proprio questo aspetto ha indagato “Gulp! Goal! Ciak!”, la mostra che si è tenuta a Torino, sempre nel 2019, vedendo per la prima volta in collaborazione il Museo Nazionale del Cinema e lo Juventus Museum.
L’esposizione esalta la ricchezza iconografica che lega lo sport, soprattutto il calcio, il cinema e il mondo del fumetto, il tutto attraverso materiali esposti, pagine di giornali, vignette e proiezioni multimediali. La mostra, che parte dall’Aula del Tempio nel cuore della Mole Antonelliana, nasce dall’idea di sottolineare come la storia della passione per il calcio sia stata raccontata spesso nel fumetto, e da come quest’ultimo, da sempre, influisca positivamente sull’immaginario comune delle persone. Gli oggetti visionabili seguono un ordine cronologico, si parte da immagini bianco e nero, fino a giungere alle vignette contemporanee, colorate anche con tecniche digitali. L’esposizione, geniale e peculiare, risulta anche occasione per riflettere sull’evoluzione che il tempo e le nuove tecnologie hanno portato – e imposto- a tutti gli ambiti qui presi in esame.

Non si cambia location per “Diabolik alla Mole”, mostra dedicata al “Re del terrore” delle sorelle Giussani. L’evento ha celebrato con elegante anticipo i sessant’anni dell’antieroe mascherato, e con precisa puntualità l’uscita del film dei Manetti Bros, con Luca Marinelli, Miriam Leone, Valerio Mastandrea e Alessandro Roia. Anche in questa occasione il fumetto si compenetra con il cinema; sono anche presenti alla mostra-evento materiali inediti, risalenti alla versione cinematografica diretta da Mario Bava nel 1968 e di quella -mai realizzata- del 1965 da Seth Holt, con l’attore francese Jean Sorel. Nella sede è possibile visionare fumetti, tavole e disegni originali, nonché rarità provenienti dall’archivio della casa editrice Astorina e da collezionisti privati, il tutto confluisce nella ricreazione di un clima tetro di una metropoli del Nord Italia, a metà tra Torino e Milano, in cui è impossibile non parteggiare per l’affascinante coppia di criminali. Tocco di classe dell’esposizione: la colonna sonora del film, le musiche di Pivio & Aldo De Scalzi, che fanno da sottofondo ai disegni, alle tavole e agli oggetti di scena qui esposti.
Appuntamenti, questi a cui ho accennato,frequenti ma non periodici né assidui, al contrario del Comics, fiera annuale che con rassicurante ricorrenza, rende felici i torinesi appassionati del mondo del fumetto.

L’avventura inizia nel 1994, presso il padiglione 4° di Torino Esposizioni, in Viale Boiardo; l’anno successivo si riconferma l’appuntamento, stesso padiglione, stesso periodo, ma i giorni aumentano, partecipano in quest’occasione nomi altisonanti quali Guido Silvestri, in arte Silver, Giorgio Cavazzano, Ade Capone, Claudio Chiaverotti e Giovan Battista Carpi. Il Torino Comics da quell’anno non conosce sconfitte, non salta un’edizione e ogni ricorrenza è caratterizzata da una tematica principale che fa da fil rouge per le giornate dedicate all’evento. Occasione particolare che incide non poco a far scoprire al grande pubblico un’altra realtà altrettanto peculiare come quella dei cosplayers. Un cosplayer è un appassionato che si traveste per interpretare un personaggio di fantasia. Il termine cosplayer deriva dal termine cosplay, che tradotto significa “recitare con un costume”.

Se i più fanno risalire tale abitudine esclusivamente ad una moda tutta giapponese, è giusto far riferimento alle feste e ai balli in maschera delle corti europee, che per secoli sono stati occasione di intrattenimento per nobili e aristocratici. Altri “fan-costuming” importanti sono da ricercarsi nelle Science Fiction Conventions statunitensi tipiche del Novecento, antichi ritrovi che oggi portano semplicemente il nome di “conventions”. Un momento di svolta si ha però nel 1984, quando durante il World Con di Los Angeles, il reporter giapponese Nobuyuki Takahashi utilizza per la prima volta il termine “cosplay”. Da qui in avanti il fenomeno si diffonde a macchia d’olio, complici i mezzi di comunicazione, l’immaginario manga, quello dei fumetti europei e americani e i videogiochi.
Non si tratta solo di cucire un vestito e procurarsi accessori e parrucche, concetto essenziale del “cosplay” è “diventare il personaggio, assumendone tutte le caratteristiche ed i modi di fare”. Il cosplay è quindi un’esperienza complessa, una passione a cui è necessario dedicare tempo, passione e dedizione: da una parte infatti il costume va creato con le proprie mani – è quindi opportuno saper cucire e avere in generale una buona manualità – e dall’altra è necessario sforzarsi in una sorta di recitazione, per immedesimarsi nel personaggio amato.

Inutile dire che esistono numerose community sul web, dove è possibile fare amicizia con persone già esperte in materia e con cui condividere l’interesse per questo hobby così particolare.
Tutto un mondo da scoprire quindi, quello del fumetto. Una realtà dai labili confini e dalla storia antica e complessa, come ben si addice a qualsiasi forma d’arte.
Anche sotto questo aspetto la nostra Torino si dimostra attenta e presente, una vera città contemporanea che offre ai suoi cittadini la possibilità di mantenersi curiosi e di scoprire cose nuove.
Un’ultima domanda cari lettori: in quale personaggio vi piacerebbe travestirvi?

Alessia Cagnotto

21 giugno 1962: l’unica Coppa Italia vinta da una squadra di Serie B

 Dall’istituzione del campionato di serie A a girone unico datato 1929/30

Accadde Oggi

Esattamente 60 anni fa accadde un record calcistico che rimarrà tale,ancora,per tanto tempo:una squadra di serie B vincente della Coppa Italia!Fu il Napoli,ai tempi in serie B,ad aggiudicarsi l’ambito trofeo nazionale,secondo per importanza dopo il campionato nazionale italiano d calcio.Altri tempi:oggi sarebbe impensabile.Pensate che i partenopei,in serie B,batterono la Spal,allora in serie A!Un gioco delle parti all’inverso!oggi improponibile,tanto grande è il divario tecnico tra le 2 categorie.
Erano gli anni in cui gli azzurri facevano un po’ la spola con la serie cadetta, e si ritrovavano la bacheca ancora vuota di trofei.Il cammino napoletano,in quell’edizione della coppa nazionale, partì sin dal primo turno, con solo squadre di Serie B, mentre quelle di A entravano nel secondo turno.
In finale arrivò la Spal, temibile perché in semifinale aveva superato nientemeno che la Juventus, e in maniera anche netta (4-1).
Una vittoria storica, sia perché la prima in assoluto del Napoli, sia perché conquistata da una squadra di Serie B, la seconda e ultima volta dopo il primo successo del Vado, nel lontano 1922,in un’epoca pioneristica calcistica.

Enzo Grassano

Al Comune tre immobili sequestrati alle mafie

Deliberata dal Consiglio comunale, su proposta della vicesindaca Michela Favaro, l’acquisizione da parte della Città di Torino di tre unità immobiliari messe a disposizione dall’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità. Si tratta di due appartamenti, situati rispettivamente in corso Lecce 25 e via Bardonecchia 48, nonché del cosiddetto “castello Bramafame”, al civico 22 della strada vicinale omonima, utilizzabili a fini sociali.

L’intendimento dell’Amministrazione, come sottolineato anche nel corso della riunione delle commissioni Patrimonio e Legalità che ha preceduto il voto in Consiglio, è di assegnare il “castello Bramafame” (già sede di attività ricettive e di ristorazione), tramite procedure ad evidenza pubblica, a soggetti terzi senza fine di lucro, per lo sviluppo di progettualità in ambito sociale. Per gli appartamenti si prevede l’utilizzo per casi inerenti l’emergenza abitativa.

Prima del voto, che ha riscontrato l’unanimità del Consiglio comunale, Sara Diena (Sinistra Ecologista), Luca Pidello (PD), Andrea Russi (M5S), Domenico Garcea (FI), Fabrizio Ricca (Lega) e Giuseppe Iannò (Torino Bellissima) si sono espressi a favore del provvedimento, anche a nome dei rispettivi gruppi consiliari.

A Parigi durante la Belle Époque: il nuovo podcast di Brachetti

SU AUDIBLE ARRIVA “ET VOILÀ! LA BELLE ÉPOQUE”

 

IL NUOVO PODCAST DI ARTURO BRACHETTI PRODOTTO DA STORIELIBERE.FM IN ESCLUSIVA PER AUDIBLE

 

La rivoluzione dello spettacolo e del modo di concepire il varietà e l’intrattenimento

raccontata dalla leggenda del trasformismo

 

 

Disponibile ora  esclusiva su Audible.it

 

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Un viaggio alla scoperta di un’epoca leggendaria di grandi trasformazioni, e del suo epicentro, Parigi, per raccontarci come quegli anni abbiano contribuito in maniera decisiva a delineare il mondo in cui viviamo oggi 

 

Il podcast dà voce agli oggetti, ai luoghi simbolo e ai protagonisti che hanno cambiato la storia dello spettacolo d’intrattenimento, il varietà, una forma d’arte che rappresenta un capitolo importante della nostra storia individuale e collettiva

 

14 puntate da circa 50 minuti ciascuna in cui Arturo Brachetti, maestro indiscusso dell’arte del trasformismo e showteller, ci conduce alla scoperta di una dimensione mitica della storia, Parigi durante la Belle Époque

A Chieri limitazioni per l’uso di acqua potabile

SICCHIERO: “Invito tutti i chieresi a collaborare per fronteggiare la crisi idrica.”

Il Comune di Chieri vieta il prelievo ed il consumo di acqua potabile per tutti gli usi diversi da quello alimentare, domestico e sanitario: lo prevede un’Ordinanza adottata dal Sindaco Alessandro SICCHIERO per fare fronte alla carenza idrica conseguente al protrarsi delle condizioni di grave siccità.

Per la precisione, è vietato il prelievo ed il consumo dell’acqua potabile per l’irrigazione e l’annaffiatura di orti, giardini e prati, il lavaggio di aree cortilizie e piazzali, il lavaggio domestico di veicoli privati; il riempimento di fontane ornamentali, vasche da giardino, piscine, anche se dotate di impianto di ricircolo dell’acqua.

Spiega Alessandro SICCHIERO: “Siamo in presenza di una situazione molto grave che rende urgente l’adozione di limitazioni all’uso dell’acqua potabile. Occorre razionalizzare l’utilizzo delle risorse idriche disponibili, per garantire ai cittadini di poter utilizzare l’acqua per le necessità primarie, ovvero quelle alimentari, domestiche e sanitarie. Confido nella collaborazione di tutti i chieresi. Dobbiamo salvaguardare il “bene acqua” e agire responsabilmente di fronte a questa preoccupante emergenza conseguenza dei cambiamenti climatici”.

Il mancato rispetto dei divieti sarà sanzionato, ai sensi dell’art.7-bis del D.Lgs 267/2000 e s.m.i., con l’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria da 25 a 500 euro.

L’Aquatica vince e chiude bene la stagione

PALLANUOTO, SERIE A2 FEMMINILE: L’AQUATICA TORINO CHIUDE BENE LA STAGIONE, VINCE A BRESCIA ED È QUINTA

La stagione 2021/22 si è conclusa con una vittoria in casa di Brescia per una bella Aquatica Torino. La squadra di coach Ferrigno si è imposta 10-11 al termine di un match ricco di emozioni, chiudendo così al quinto posto in classifica, ad appena 4 punti dalla zona playoff, grazie ai sette risultati utili consecutivi che hanno segnato questo bellissimo finale di stagione.

Una vittoria particolarmente significativa quella di Brescia, arrivata al termine di una partita equilibrata e spettacolare, nella quale la difesa torinese ha cercato di limitare il più possibile il forte centro Alogbo. Ottima poi la prova offensiva, nella quale l’Aquatica ha creato tante occasioni e con una buona percentuale realizzativa, in particolare nell’ultimo e decisivo tempo.

Dopo metà gara in perfetta parità, con le due squadre sul 5-5, Brescia è riuscita a fare suo il terzo parziale, grazie alle reti di Alberici e Bono. L’ultimo tempo ha anche visto le bresciane andare sul +2, grazie al gol dell’8-6 da parte di Alogbo. È però arrivata la reazione torinese, andata sul 9-9 con i gol di Andreeva, Catto e una bravissima D’Amico, autrice di quattro gol. Poi la rete del vantaggio realizzata da Liardo a tre minuti dalla fine e a un minuto dalla sirena è arrivato il più due di Andreeva che ha di fatto chiuso definitivamente il match.

Particolarmente orgoglioso coach Ferrigno: «È stata una delle partite più belle della nostra stagione. Ci tengo a complimentarmi con le ragazze, perché l’ultimo mese non è stato per niente facile ma loro sono state fantastiche. Hanno onorato fino alla fine l’impegno preso, dimostrando una grande professionalità. Penso non ci sia una soddisfazione più grande per un allenatore che vedere questo tipo di atteggiamento da parte della propria squadra. Ci tenevo tanto a chiudere questa stagione con una vittoria contro una squadra che farà i playoff». 

AN BRESCIA – AQUALITCA TORINO: 10-11 (2-2, 3-3, 2-1, 3-5)

Aquatica: Ignaccolo, Crepaldi, Fasolo (1), Liardo (1), Barbero, Cortese, D’Amico (4), Scifoni (1), Panattoni, Panero, Andreeva (2), Catto (2), Vitale. All.: Ferrigno