ilTorinese

La Regione: sprecare meno acqua possibile. E si lavora per le riserve durante i periodi invernali e primaverili

“La Regione sta lavorando con i  tecnici per capire dove è necessario agire per fronteggiare l’emergenza”.

Parla il vicepresidente del Piemonte, Fabio Carosso, sottolineando che  “Dobbiamo essere tutti consapevoli che stiamo vivendo un momento di crisi importante: bisogna sprecare meno acqua possibile. Stiamo ragionando con il settore Ambiente della Regione sulle politiche da adottare per conservare l’acqua durante i periodi invernali e primaverili, per poi farla scendere a valle quando serve”.
Intanto nei giorni scorsi  il presidente Alberto Cirio ha parlato con il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio: “A Roma  sanno che il Piemonte è in difficoltà e siamo convinti che nei prossimi i giorni arriveranno risposte che daranno un aiuto alla Regione e a tutti gli allevatori e agricoltori che sono in grande crisi”.

Trotto a Vinovo tra falene e farfalle

C’è solo un posto dove potete scoprire la differenza tra falene e farfalle mentre vi godete le corse di trotto: è l’Ippodromo di Vinovo la sera del 29 giugno. In mezzo alla riunione in notturna, nel salone della tribuna è in programma anche un incontro organizzato dall’Ente di Gestione dei Parchi Reali. “Dove volano le Falene, animali più enigmatici e misteriosi del regno animale”, grazie agli interventi di Alina Pratola e Daniele Pesce, insegnerà qualcosa di interessante ad appassionati e curiosi. É necessaria la prenotazione chiamando il numero 011.4993381 o via mail a info@parchireali.to.it.

In pista invece 8 corse al via dalle 19, precedute dalle prime prova di qualifica per i 2 anni che si affacciano al trotto. Centrale di serata è il Premio Nigeria, un doppio km con due nastri riservato ai 3 anni. Favori decisamente dalla parte di Duca As e Andrea Farolfi, un altro allievo di Mauro Baroncini, e controfavorita Dafne Roc, femmina della Sant’Eusebio affidata a Simone Mollo. Molto bella la corsa di contorno, il Premio Sokoto per anziani sulla distanza del miglio. Attack Diablo è reduce da un’ottima prestazione con Andrea Guzzinati che cede il sulky a Max Castaldo.

Come sempre ingresso gratuito e possibilità di cenare nel nostro ristorante-pizzeria panoramico sulla pista. Ma non è tutto, perché la serata sarà anche piena di musica. Dalle 21 in poi Sandro Trombin ‘Dj Sao’ torna all’ippodromo dove è stato protagonista come gentleman driver questa volta per proporre il suo dj-set con musica anni ’80-’90 che terrà compagnia anche alla fine delle corse per una serata diversa.

Il 29 giugno trotto a Vinovo ma anche alle Capannelle. Perché sarà la festa dei patroni di Roma, i Santi Pietro e Paolo, e l’ippodromo li celebrerà con tre gran premi: il Turilli per i 4 anni, il Triossi e il Carena Filly per i 3 anni. Fra i tanti big al via nel ‘Turilli’ anche Blackflash Bar, la pupilla della famiglia Truccone e Roberto Bruera, ancora una volta affidata a Santino Mollo. Come spiega Vittorio Truccone, “sta molto bene, finalmente torna sulla distanza sulla quale ha vinto sette gran premi di cui quattro gruppi 1. In più a Roma ha fatto una delle migliori prestazioni della sua carriera, il secondo posto nel Derby, agendo per per più di un km di fuori”. Sulla sua strada Bleff Dipa e Zacon Giò, oltre a Vincerò Gar,

compagno di training di Blackflash, Atik Dl e Chief Orlando.

Al via nel ‘Triossi’ invece torna in Italia il pupillo di Philippe Allaire, Callmethebreeze, dopo la strepitosa vittoria a fine maggio sulla pista di Stoccolma e ritrova ancora la guida di Andrea Guzzinati. Ancora una volta la concorrenza è tostissima, a cominciare dal Derbywinner Charmant De Zack, Capital Mail e Corazon Bar. Al via anche Gabriele Gelormini, torinese di Francia, con Caio Titus Bond mentre Santo Mollo interpreterà Cash Maker Santo Mollo. Guzzinati sarà in pista anche nel Gran Premio Carena edizione per le femmine con Credit Cash mentre Filippo Rocca porterà Cathrinelle.

Più risorse e adeguamento tariffario per le Rsa

MONITORAGGIO SUI NUOVI INSERIMENTI

Impegno ad alzare il budget a 280 milioni, 12 in più della media degli anni pre covid, adeguamento Istat del 3,8% e ricorso al Fondo sociale europeo per aiutare le famiglie a pagare le rette non convenzionate

4 dose: quasi il 90% degli ospiti l’ha già ricevuta

Sì è svolto questo  in Piazza Castello a Torino l’incontro tra la Regione Piemonte e i rappresentanti delle RSA del territorio per fare il punto sulle misure da mettere in campo a sostegno del settore duramente provato da oltre due anni di pandemia.

Il presidente Alberto Cirio ha esposto, insieme all’Assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi e alle Politiche Sociali Maurizio Marrone, il contesto in cui è maturata la linea che la Regione propone per venire incontro a un comparto prezioso per tutto il territorio.

In primo piano il tema dell’adeguamento Istat delle tariffe. La proposta della Regione è di riconoscere subito alle RSA un incremento del 3,8% a partire dal 1 gennaio per la quota sanitaria e dal 1 luglio per la quota alberghiera e poi, una volta ricevuto da Roma il riparto del Fondo sanitario, l’impegno è di portare il budget a 280 milioni all’anno, 12 milioni di euro in più rispetto alla cifra investita in media nei 5 anni pre-covid.
Inoltre, per venire incontro al costo maggiore che graverebbe sulle spalle delle famiglie, in particolare quelle che non usufruiscono della tariffa convenzionata e pagano quindi il 100% della retta, la Regione ha individuato nel Fondo sociale europeo 50 milioni di euro, da suddividere negli anni 2022-2024, da assegnare alle famiglie attraverso voucher.

“Riusciremo con questo metodo di condivisione partecipata a salvare il mondo della residenzialità dalla crisi odierna, ricordando che qualsiasi scelta politica deve tenere al centro la persona non autosufficiente da assistere e soprattutto la sostenibilità economica dell’inserimento in struttura per la sua famiglia: una sfida che intendiamo vincere a tutti i costi” – hanno sottolineato il presidente Cirio e gli assessori Marrone e Icardi.

“Negli ultimi anni, al di là del colore delle legislature, in Piemonte abbiamo avuto una anomalia, per cui c’è stato un innalzamento degli accreditamenti delle strutture, privo però di un adeguamento del rispettivo budget” – hanno spiegato -.Tra il 2014 e il 2019, ovvero i 5 anni prima del Covid, la media del budget assegnato dalla Regione al sistema delle RSA è stato tra 265 e 268 milioni di euro. Nel 2021, a seguito del calo degli inserimenti dovuti alla pandemia, il budget è stato di 251 milioni, a cui si sono aggiunti però, suddivisi per il biennio 2020/2021, 32 milioni di euro di ristori e quasi 11 milioni di euro per fornire gratuitamente alle RSA circa 4 milioni di test antigenici e più di 8 milioni di dispositivi di protezione.

Tra le altre azioni che la Regione ha proposto c’è un monitoraggio settimanale dei nuovi inserimenti autorizzati dalle Asl, al fine di garantire l’utilizzo delle risorse disponibili, e la velocizzazione dei tempi di inserimento stesso, che non dovranno superare i 30 giorni dall’approvazione della convenzione.

E inoltre la Giunta prorogherà le delibere che consentono le dimissioni ospedaliere protette e il mantenimento in servizio nelle RSA anche del personale sanitario e socio sanitario assunto dalle Asl. Verrà poi rinnovata a luglio la fornitura di test antigenici e DPI gratuiti per le strutture.

L’incontro è stato anche l’occasione per fare il punto sulla somministrazione della 4^ dose che ha avuto un ottimo riscontro: più dell’86% degli ospiti delle Rsa ha già ricevuto il secondo booster.

Colpisce la moglie a martellate davanti ai figli e tenta il suicidio

Ha preso a martellate la moglie davanti ai figli di due e cinque anni e dopo  ha cercato di suicidarsi. I fatti sono avvenuti nella notte in una abitazione di San Francesco al Campo.  La donna è ricoverata all’ospedale di Ciriè, lui si è ferito con un coltello da cucina  all’addome: le condizioni di entrambi non sono gravi.

Bardonecchia. Al Sommeiller, a 3009 metri di altitudine, il Centro della Cultura di Alta Quota

Partiranno nelle prossime settimane i lavori per la realizzazione del Centro della cultura di alta quota. Bivacco colle del Sommeiller a 3009 metri di altitudine.

L’intervento è stato presentato, nel corso di un incontro al Palazzo delle Feste di Bardonecchia, dal sindaco Chiara Rossetti e da Devis Guiguet del pool di progettisti locali, che curerà l’opera. ” Un progetto- ha detto il sindaco Chiara Rossetti- che abbiamo a cuore. Il Sommeiller è all’apice di una Valle a cui teniamo tanto e su cui stiamo investendo molto”. ” Si va nella direzione di vedere compiuto un sogno” ha aggiunto Francesco Avato, sindaco quando l’intervento, finanziato con fondi europei Alcotra, fu avviato. Ed eccolo il progetto,  spiegato da Denis Guiguet, : ” sarà un piccolo edificio prefabbricato di 100 metri quadrati,  realizzato con legno locale da aziende locali. Una struttura non gestita,  con più funzioni tra cui quella di Centro di documentazione della storia e del futuro della montagna”. La struttura,  che dovrebbe essere ultimata prima dell’inizio della stagione autunnale,  reinterpreta quella del precedente rifugio Ambin nella forma e con la stessa tonalità di colore rosso. È progettata per offrire 14 posti per dormire e sarà accessibile a tutti, anche alle persone con difficoltà motorie. ” La montagna è e deve essere di tutti – ha concluso Devis Guiguet- Il 2022 si può certamente definire l’anno della ripartenza del Sommeiller”.

Autobus in fiamme, l’autista riesce a far scendere i passeggeri

Un autobus della linea 35N che viaggia tra Nichelino, Vinovo e il centro commerciale Mondojuve, è andato parzialmente in fiamme. Sostava al capolinea in via Trento, a Nichelino, con due persone a bordo, quando sono divampate le fiamme.  L’autista è riuscito a spegnere l’incendio con l’estintore in dotazione. Tra le possibili cause anche le elevatissime temperature di questi giorni.

Il dramma di Contrada

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
Riabilitato (ha avuto restituito il grado e rimodulata la pensione), Bruno Contrada non ha visto un euro di risarcimento per gli oltre otto anni di detenzione – «94 mesi, 2970 giorni tra carcere e domiciliari», precisa – che ha dovuto subire. Ieri l’ennesima tappa di questa odissea giudiziaria che ha dell’incredibile anche per la tempistica.

La Cassazione gli ha dato ragione, ha annullato il rigetto da parte della Corte d’appello di Palermo dell’istanza di risarcimento. Ma ha annullato con rinvio. Bisognerà trovare nuovi giudici d’appello «che non si siano mai occupati della mia vicenda, mica facile», ricorda Contrada, a cui assegnare il caso, e poi altra tappa in Cassazione. La terza.

Questa è giustizia da terzo mondo che grida vendetta , ma i giornali non ne parlano . Contrada ha diritto ad un po’ di pace . Si è rivelano un servitore degno dello Stato , malgrado le accuse infamanti che gli sono state vomitate addosso. Contrada ne  e’ uscito a testa alta . Non si può dire altrettanto  per i suoi persecutori che dovranno rispondere degli errori e della persecuzione che hanno orchestrato contro di lui .

Infarto stronca noto manager bancario

Il Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese è intervenuto ieri sotto il Colle di Sant’Anna di Vinadio per un escursionista con un sospetto infarto. L’Elisoccorso lo ha portato  in codice rosso a Torino, dove il paziente è morto nel pomeriggio. Carlo Lattanzio, 62enne, manager di banca, era molto conosciuto nel mondo del credito locale.

La verità e la scienza, il presente e il passato sul palcoscenico dell’Astra

Presentata la stagione 2022/2023 del TPE Teatro Piemonte Europa


Un progetto artistico triennale, a firma di Andrea De Rosa, nuovo direttore del TPE Teatro Piemonte Europa, nominato nel dicembre scorso – classe 1967, ha calcato i palcoscenici della prosa, con Euripide e von Hofmannsthal, con Shakespeare e con Koltès, e dell’opera lirica, con Mozart e con Azio Corghi, con Donizetti e con Maderna, con “Fedra” ha vinto nel 2015 il Premio dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro per il miglior spettacolo dell’anno, nel 2021 il Premio Hystrio alla regia -, progetto intimamente legato al proprio contenitore, a quel Teatro Astra che è casa e intima residenza sino al 2039, grazie alla convenzione rinnovata nel 2019 con la Città di Torino. Un progetto che pone le proprie radici e intercetta un insperato spazio in un presente che attraverso la pandemia e la guerra e la crisi non soltanto economica è piombato in coni d’ombra e in ampi angoli di minaccia. Con quel contorno di immagini e di parole e di resoconti che alimentano in noi, negli altri, nello spettatore un “evidente sensazione di confusione e stordimento” che prende sempre più piede. Si avverte la mancanza di un luogo di verità, una verità spinta verso i settori più personali o lontani, e il teatro può essere ancora (o illudiamoci con tutte le nostre forze che lo possa essere) quel rifugio, prevalentemente di fine giornata, dove sia possibile interrogarsi all’interno di una esperienza collettiva di conoscenza e di confronto.

Un progetto che si confronterà dunque con la mancanza di certezze e con la ricerca della verità, un confronto che, per la stagione che si estenderà sino al maggio 2023, si intitolerà “Buchi neri” e guarderà alla verità scientifica, uno dei punti e delle visioni più importanti di questi ultimi mesi che hanno accompagnato la vita privata e pubblica di noi tutti. Materia per molti tratti imperscrutabile, dai contorni oscuri, labili, confusi, quasi reclamizzata con buoni tratti di personalismo, una materia capace di confondersi a volte con quella stessa che è all’origine di ogni fatto teatrale: ecco perché De Rosa “ha chiesto ai registi e ai drammaturghi di confrontarsi con questa chiara e specifica direzione artistica, chiedendo loro di farsi parte attiva, di contribuire con le loro creazioni a un programma che, almeno nelle sue principali produzioni, cercherà di dare un contributo di riflessione e di approfondimento, oltre che artistico, su questo tema”.

Primo spettacolo della stagione, dal 12 al 20 novembre, “Processo a Galileo”, con Luca Lazzareschi e Milvia Marigliano, uno sguardo nuovo al di là del dramma brechtiano sul grande scienziato, dovuto alla regia a quattro mani di Carmelo Rifici e Andrea De Rosa, cui seguirà “Costellazioni” scritto da Nick Payne, per la regia di Raphael Tobia Vogel e l’interpretazione di Elena Lietti, in cui uno dei risvolti più bizzarri della fisica quantistica, secondo il quale potrebbero esistere infiniti universi, viene applicato ad un rapporto di coppia. Ancora “”Frankenstein”, tratto dal romanzo di Mary Shelley, riletto da Filippo Andreatta intorno al tema, intravisto e anticipato, della manipolazione del corpo e delle leggi della natura; “Principia”, con cui Alessio Maria Romano opererà su un linguaggio scientifico composto attraverso danza e suono, spazio e luce, al di là dei confini della logica, tuttavia con chiari riferimenti alla nostra realtà di ogni giorno. Chiudono le produzioni del TPE “Nottuari”, tra misteri e marionette inquietanti che trovano le proprie radici nei racconti horror e filosofici di Thomas Ligotti, e “La tecnologia del silenzio”, un testo affascinante sulla carta in cui Giorgina Pi pone la domanda se “le democrazie non abbiano strumentalizzato la scienza come pratica di sottomissione”. Titoli tutti che a molti potrebbero risuonare poco “teatrabili” e che avranno necessità, confortante e decisamente curiosa, di una serie di incontri con scrittori, divulgatori, scienziati e filosofi che si occupano di questi argomenti: decisamente un terreno nuovo su di un palcoscenico, ma altresì un terreno di fattiva discussione.

Nel corso della stagione verranno ripresi titoli che già hanno avuto un grande successo, “L’angelo di Kobane” di Henry Taylor con Anna Della Rosa, “Festen”, tratto dall’omonimo film di Thomas Vinterberg, Gran Premio della Giuria a Cannes, regia di Marco Lorenzi con Danilo Nigrelli e Irene Ivaldi, “Ciara. La donna gigante” di David Harrower, regia di Elena Serra e interpretazione di Roberta Caronia, “Brevi interviste con uomini schifosi” di David Wallace, interpretato da Lino Misella e Paolo Mazzarelli e regia di Daniel Veronese, argentino, classe 1955, capace di ricostruire sul palcoscenico mostri maschili con il loro falso rapporto con le donne, la violenza, il desiderio di possesso, le gelosie che sfociano nel delitto.

Tra le ospitalità, tra gli altri, Filippo Nigro in “Le cose per cui vale la pena vivere”, un testo di Duncan Macmillan e Jonny Donahoe, “La Gilda” di Giovanni Testori con Laura Marinoni nelle serate 20 e 21 dicembre, Umberto Orsini nelle “Memorie di Ivan Karamazov” da Dostoevskij (17 – 22 gennaio 2023), Fanny& Alexander che propongono “Storia di un’amicizia” da “L’amica geniale” di Elena Ferrante, Maddalena Crippa attrice e Peter Stein regista del “Compleanno” di Pinter e “Favola” con la Piccola Compagnia della Magnolia. Appuntamento per gli appassionati di cinema, e non soltanto, da non perdere, una serata in compagnia di Paolo Sorrentino (la data è in via di definizione), un’occasione in cui verranno proiettati i monologhi presenti nei suoi film, esplorando lo speciale rapporto tra il suo cinema e il teatro.

Elio Rabbione

Nelle immagini, il direttore Andrea De Rosa; Luca Lazzareschi e Milvia Marigliano in “Processo a Galileo”; scene tratte da “Costellazioni”, “Festen” e “Interviste con uomini schifosi”

Le origini del calcio

Curiosità dal mondo del calcio

Le origini del calcio sono molto più antiche di quanto crediamo: la versione definitiva e ufficiale che tutti noi oggi conosciamo,amiamo e vogliamo che rimanga tale è questa:la nascita del gioco del pallone risale all’Ottocento, in Inghilterra.Non è proprio così!Nella storia del mondo, la prima disciplina più simile al calcio odierno è stato lo Tsu’ Chu, un vero e proprio allenamento di tipologia paramilitare svolto in Cina a partire da 2200 anni fa!! Lo scopo era quello di calciare una palla riempita di piume,piccole pietre e capelli tra due canne di bambù.Una tipologia di calcio di rigore senza portiere.
Tutto questo serviva a migliorare la mira e l’equilibrio del singolo paramilitare impegnato nell’esercizio da svolgere.
Un’altra curiosità davvero importante è quando venne,per la prima volta,costruita la prima scarpa da calcio.
Protagonista e primo a commissionare la fattibilità fu Enrico VIII d’Inghilterra,nel
1526 che chiese al “Cordaio” di Corte, Cornelius Johnson, la fabbricazione di una scarpa per giocare a palla.

Enzo Grassano