ilTorinese

Brozolo, una mostra alla stazione ferroviaria aspettando il treno

Sabato e domenica la stazione ferroviaria di Brozolo ha ospitato una mostra sulla tratta Asti-Chivasso con tante curiosità, organizzata da Biblioteca e Comune di Brozolo e associazione La Boscaglia. Sabato inoltre e’ stato presentato il romanzo ‘La capsula del tempo – La ferrovia Chivasso/Asti’ di Gualtiero Marana. All’inaugurazione sono intervenuti il consigliere regionale Gianluca Gavazza, il vicesindaco di Brozolo, i sindaci di Brusasco, Cavagnolo, Robella, Villa San Secondo, l’assessore alla cultura del Comune di Chivasso. Regista delle due giornate e’ stato Guido Balzola, consigliere con delega alla cultura ed alla Biblioteca del Comune di Brozolo

Massimo Iaretti

Forza Italia: Comuni del Torinese senza contributi

PNRR, RUZZOLA E FAVA (FI):  NECESSARIO CHIARIRE CRITERI

“È ora di finirla. Franceschini è opportuno che ne risponda”. Ad affermarlo il capogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte Paolo Ruzzola e il consigliere regionale azzurro Mauro Fava conmetando la graduatoria del bando sulla riqualificazione dei borghi, legato ai fondi del Pnrr e promosso dal Ministero della Cultura. La cosiddetta Linea B.

“Ancora una volta i 314 Comuni dell’area metropolitana di Torino escono senza un euro di contributi e sostegni nazionali. Giá sulla graduatoria legata alla ‘Linea A’ ci sarebbe stato molto da discutere ma non è possibile che i borghi di una intera provincia, quella più popolosa venga completamente bianchettata per qualche astruso criterio. Bisogna che ci guardiamo in faccia e reagiamo all’ennesimo schiaffo che prende il nostro territorio, forse troppo incapace di fare lobby come invece succede in altre zone del Piemonte o in altre regioni. Dobbiamo richiedere un approfondimento soprattutto per la quarantina di Comuni torinesi che avevano fatto domanda e che sono stati sonoramente snobatti. Sarebbe un errore voltare la testa dall’altra parte, facendo spallucce e dicendo, hanno scelto altri. Ne va della dignitá e della credibilitá del Piemonte”.

I giovani e la sessualità

Da sempre i giovani sono stati associati al vigore fisico, all’energia, agli istinti sessuali.

Questo vale tanto per gli uomini quanto per le donne. Concetti quali la verginità, l’amica di mamma che svolge il ruolo di nave scuola, gli amici più esperti o più anziani che riferiscono, spesso condendo i racconti con molta fantasia, le loro esperienze per testimoniare come si faccia.
E tutti aspettano la loro prima volta, segno che si entra nell’età adulta, complice una cultura che non sempre permette di parlare liberamente di sesso, che troppo spesso ancora oggi non consente un dialogo sereno e aperto tra genitori e figli.
La pornografia, un tempo riservata all’età maggiore se non si conosceva un edicolante compiacente, ora è dominio di tutti, anche dei più piccoli, perché non vi è alcun controllo reale sugli accessi alle decine di migliaia di siti web che, gratuitamente, propongono video per ogni gusto.
Il reale problema della pornografia, al di là di qualsiasi considerazione religiosa, morale o etica, è di carattere pedagogico.
I giovani, come chiunque si avvicini ad un qualcosa di nuovo, inesplorato, tende a considerare positivamente ciò che apprende, ciò che gli viene proposto, non possedendo ancora strumenti culturali che gli consentano una valutazione oggettiva.
Risulta quindi normale che i preliminari non esistano, che i rapporti vengano praticati senza protezione alcuna, che una bellissima quarantenne porti a casa un clochard e con quest’uomo faccia diventare il kamasutra un libro di preghiere.
Come il cinema insegna (e le recenti riprese torinesi lo hanno dimostrato) la finzione, grazie a montaggi, audio ad hoc e professionisti del sesso rende naturale ciò che in realtà sarebbe impraticabile o, comunque, pericoloso.
Sono purtroppo ancora molte le ragazzine che si concedono con facilità in cambio di pochi euro, complice un tasso etilico elevato, o per ottenere un oggetto griffato. I siti di incontri sono pieni di annunci di ragazze che, dichiarando 20-25 anni, in foto ne dimostrano, si e no, 17-18 se non addirittura meno e garantiscono prestazioni di alto livello al naturale (senza protezioni).
Dalla comparsa dell’HIV, l’inizio degli anni ’80, l’attenzione si era alzata portando ad una riduzione dei casi di malattie a trasmissione sessuale (MTS), ad un aumento nell’uso dei preservativi e, in generale, ad una maggior attenzione nei confronti dei possibili mezzi di trasmissione.
Come spesso accade, dopo almeno 30 anni di relativa tranquillità, si assiste ora ad una recrudescenza delle MTS e non soltanto per quanto riguarda HIV, epatite B e C ed altre malattie che ormai erano considerate solo un ricordo (sifilide, gonorrea, ecc).
Noi umani, i giovani ancor più, pensiamo spesso di essere immuni da ogni malattia, che ogni patologia possa riguardare gli altri, ma mai se stessi e, di conseguenza, non adottiamo le precauzioni più elementari; l’istinto atavico della riproduzione, purtroppo, rende ad alcuni maschi difficile accettare l’uso del preservativo, con la motivazione della perdita di sensibilità o dello spreco del seme.
Il risultato è che si incontrano sempre più spesso diciottenni positivi all’HIV per aver voluto provare qualche minuto di adrenalina, a moltissime donne viene diagnosticato l’HPV (papilloma virus) del quale alcuni genotipi sono spesso responsabili dei tumori maligni.
Il preservativo viene spesso associato solo alla prevenzione delle gravidanze, pensando che il sesso orale o anale non consenta la trasmissione di batteri, virus ed altre agenti patogeni. Le MTS vengono solitamente divise in tre categorie: quelle la cui trasmissione è quasi esclusivamente sessuale (Sifilide, Chlamydia, Gonorrea, Tricomoniasi, Papillomavirus, Herpes genitale e Chlamydia), quelle trasmissibili non esclusivamente per via sessuale (Epatite B, HIV, Citomegalovirus) e quelle la cui trasmissione per via sessuale è poco frequente (Candida, Epatite C).
Anni addietro l’attore Michael Douglas, che contrasse un carcinoma al cavo orale, attribuì all’HPV della moglie la causa (trasmessa attraverso rapporti orali).
Troppo spesso alcune donne, in primis alcune prostitute, accettano rapporti non protetti perché “si vede che sei pulito” o a condizione che l’uomo eiaculi all’esterno; o hanno un microscopio a scansione negli occhi o non conoscono il significato di portatore sano e di sieropositività. Alcuni studi, a mio giudizio statisticamente inaffidabili, hanno rivelato che negli anni 2020 e 2021 i casi di MTS sono calati rispetto agli anni precedenti; forse non hanno considerato che moltissime persone non si sono recate nei laboratori durante la pandemia, se non in caso di assoluta necessità ignorando così di aver contratto una patologia.
Alcune ragazze accettano di avere rapporti completi durante le mestruazioni, agevolando la penetrazione nel corpo del partner di eventuali agenti patogeni.
I virus, in particolare, possono entrare attraverso minuscole abrasioni nei tessuti (irritazione dei genitali, detergente intimo aggressivo o con pH errato, spazzolino da denti troppo duro, uso degli stuzzicadenti o cure odontoiatriche, emorroidi) manifestandosi anche dopo settimane.
In alcuni casi la patologia può restare silente (Epatite) evolvendo in carcinoma epatico anche dopo anni.
Il Comune di Torino ha evidenziato due fattori a mio parere preoccupanti: più del 27% (1 su 4) delle persone intervistate dal progetto pilota “Sanarcobaleno” non ha mai eseguito un test HIV e la maggior parte non conosceva lo stato sierologico del proprio partner; inoltre, la maggior parte delle nuove infezioni è trasmessa da chi non conosce il proprio stato sierologico.
In ultima analisi: vale la pena rischiare la vita o, quanto meno, di compromettere seriamente la salute propria e dei propri cari per un momento di piacere spensierato?
La prostituzione stessa, vuoi una italiana tendenza a non legittimare le cose scomode, vuoi un’immigrazione incontrollata ha notevolmente aumentato l’offerta con conseguente adeguamento della domanda. Su un sito di annunci-incontri, nella sola Torino sono comparsi in un solo giorno quasi 900 annunci diversi tra prostitute femmine e trans; una statistica ha rivelato che ognuno di essi riceve circa 10 clienti al giorno per cui significa che ogni giorno circa il 5% dei torinesi maschi (e penso che altre grandi città non siano molto diverse) si rivolga a professionisti del sesso (di tutti i generi).
Questo dato mostra un problema non solo di ordine sociale ma anche, e soprattutto, psicologico: perché così tante persone devono ricorrere al sesso al pagamento, avendo spesso una relazione stabile? Cosa spinge a rischiare la salute e, talvolta, una pesante sanzione se sorpresi in auto in atteggiamento inequivocabile?
All’interno di questo quadro, quantomeno preoccupante, in cui giovani ed adulti cercano l’affermazione della propria individualità attraverso l’espressione di un bisogno primario per la sopravvivenza della specie, la sessualità dei giovani adolescenti è spesso descritta come spregiudicata, senza limiti e sempre più precoce. Frequentemente viene disapprovata dagli adulti che si mostrano sorpresi o disorientati dalla mancanza di regole con cui crescono queste nuove generazioni, senza riflettere sul fatto che sono proprio gli adulti ad improntare i giovani. Tra l’altro, quando si parla di “comportamenti a rischio” non si può sottovalutare il fatto che questi sono tali per l’adulto mentre l’adolescente, com’è noto, non ha ancora ben strutturato la percezione del rischio. Per l’adolescente è normale e naturale esprimere la propria vitalità, la piena energia, in un quadro di riferimento che è quello trasmesso dall’adulto e le cui caratteristiche sembrano andare nella direzione del sesso come potere e come merce di scambio in una fissità di ruoli e stereotipi di genere. O almeno questo traspare dai modi degli adolescenti, dai testi delle canzoni che amano ascoltare e dal materiale (confezionato dagli adulti) che anche i più piccoli possono facilmente visionare in rete.
L’elevata esposizione ai rischi derivante dall’espressione spregiudicata della sessualità e la scarsa tendenza ad approfondire le proprie conoscenze, può condurre a problemi anche gravi di salute fisica e/o psicologica oltre che aprire la strada alle dipendenze da sostanze varie e dalle tecnologie.
Ebbene, cosa può fare l’adulto, il responsabile dell’educazione delle future generazioni, a fronte di questo stato delle cose?
Alcuni pensano di avere il dovere di controllare e contenere, altri fingono di non vedere o comunque non danno peso ritenendo di non essere direttamente coinvolti (i propri figli costituiscono sempre “casi a parte”), altri ancora provano a porsi domande e a riflettere sui cambiamenti culturali e i modelli di riferimento, avendo a cuore la salute psicofisica delle giovani generazioni.
Di fatto le criticità legate all’espressione della sessualità sono trasversali e coinvolgono tutte le fasce di età, considerato anche il prolungarsi dell’adolescenza. La società attuale è un crogiuolo di contraddizioni in cui si fatica a trovare una propria direzione: i forti valori di riferimento stanno lasciando il posto ad un’etica neutra e non univoca, le norme di riferimento sono sostituite da comportamenti normali che delegittimizzano la trasgressione e l’affermazione personale è al centro di tutto a discapito dei rapporti sociali.
Non è facile orientarsi in questo contesto, anzi, il rischio di esperire un divario eccessivo tra gli innumerevoli modelli spacciati come riferimenti e le proprie risorse percepite, è sempre dietro l’angolo e può portare sia ad un eccesso di spregiudicatezza che ad inibizioni, chiusure e ritiri precoci dopo le prime esperienze “non all’altezza”.
Dove la famiglia e gli amici non sono sufficienti a venire in aiuto, si può ricorrere ad un esperto (medico, psicologo, sessuologo) che, lungi dall’avere la bacchetta magica, può comunque, a seconda delle proprie competenze, fornire informazioni pratiche e indicazioni, oltre che accogliere e accompagnare le giovani personalità nei loro percorsi di formazione individuale.

Sergio Motta

Cristiana Francesia

Maria Giovanna Battista Di Savoia-Nemours. Stato, Capitale, Architettura

Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica propone, lunedì 27 giugno alle ore 16.45, la presentazione del volume, a cura di Chiara DevotiMaria Giovanna Battista Di Savoia-Nemours. Stato, Capitale, ArchitetturaLeo S. Olschki Editore, 2021. Il volume è compreso nella collana La civiltà delle corti del Centro studi del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude.

Rileggere la figura di Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, seconda Madama Reale di Casa Savoia, può sembrare a primo acchito concessione a una “moda” inaugurata qualche anno orsono da una importante mostra e da alcune pubblicazioni di ampio respiro, destinate per prime a riportare all’attenzione la personalità complessa delle Reggenti alla corte sabauda. Tuttavia, non solo eco di un processo di “riappropriazione” della cosiddetta ‘età delle reggenze’ vuole essere questo volume affidato alla competenza di trenta autori, quanto principalmente l’assunzione di un programma che mira a riportare alla giusta attenzione il ruolo fondamentale, svolto da Maria Giovanna, di preparazione dello Stato alle riforme volute dal figlio, per il quale aveva assunto il ruolo di «Madre e Tutrice».  Gli aspetti legati alla committenza, architettonica soprattutto, ma non esclusivamente, insieme alla gestione della “macchina” dello Stato, comprese le riforme programmatiche – troppo di sovente attribuite tout-court alle decisioni di Vittorio Amedeo II senza valutare il ruolo preparatorio e anticipatorio delle disposizioni della Duchessa – come le scelte amministrative necessitavano di una rilettura della documentazione archivistica e uno spoglio, se possibile scevro da qualsivoglia pre-giudizio, della bibliografia consolidata. Ne emerge rinsaldata l’ipotesi interpretativa di un ruolo tutto tranne che secondario assunto da Maria Giovanna Battista, accorta amministratrice, colta committente e femme forte.

Dai bacini idroelettrici acqua per l’agricoltura

Mentre la siccità continuaa far sentire la propria ferocia in Piemonte, i concessionari dei bacini idroelettrici hanno dato alla Regione la disponibilità a rilasciare per l’agricoltura circa 2,5 milioni di metri cubi d’acqua al giorno, come quota massima che consente di non intaccare i contratti delle forniture di energia in essere, avendo essi al momento solo il 50% in media delle normali riserve.

Inoltre, l’incontro tra la Conferenza delle Regioni e il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, per affrontare il tema dell’emergenza idrica dopo la richiesta dello stato di emergenza per siccità, avanzata dal Piemonte per prima in Italia e seguita da tutte le Regioni del Nord, ha prodotto dei risultati. Il presidente della Regione e gli assessori alla Difesa del Suolo, all’Ambiente e all’Agricoltura comunicano che è stato riconosciuto che il Piemonte, che versa in condizioni difficili soprattutto dal punto di vista idropotabile, ha tutti i requisiti per poter ottenere lo stato di emergenza. La richiesta è ben composta e darà la possibilità di mettere in campo anche alcune misure derogatorie fondamentali, dal momento che lo status di emergenza da solo non può essere risolutivo. Rappresenta, piuttosto, il primo step del percorso di una programmazione più articolata da parte dei Ministeri, che possa prevedere anche interventi infrastrutturali di urgenza, talvolta già pronti a livello progettuale e che potrebbero beneficiare di deroghe specifiche per una realizzazione immediata.

La Regione procederà perciò ad una ricognizione urgente delle infrastrutture per individuare quelle progettualità che possono essere avviate subito per potenziare e rafforzare la rete idrica e mitigare l’emergenza.

Fermo restando che la priorità va all’uso idropotabile per l’uso umano è altrettanto vero che è importante considerare che certi territori, specie a cavallo tra Piemonte e Lombardia, hanno una particolare specificità agricola e colturale e la gestione delle risorse in maniera oculata per 10-15 giorni può consentire di mitigare il danno e permettere almeno il primo raccolto. Il percorso dello stato di emergenza deve, perciò, essere affiancato da quello relativo alla richiesta dello stato di calamità per l’agricoltura e dovrà contenere le misure di ristoro per le spese sostenute dai Comuni e per quegli interventi in grado di mitigare il fenomeno, fino ai danni dovuti all’uso di autobotti, ma anche per gli interventi infrastrutturali da realizzare rapidamente e che hanno un’efficacia quasi immediata. Il Capo Dipartimento ha recepito la necessità di inglobare nel ragionamento complessivo anche la specificità di alcune colture, nella consapevolezza che le analisi vanno fatte puntualmente sui territori e non solo in modo generalizzato da Roma. Il caso del riso è, in questo senso, emblematico, dal momento che è idrodipendente e rappresenta la quasi totalità della produzione nazionale.

Ad oggi sono oltre 250 i Comuni piemontesi che hanno emesso o stanno per emanare ordinanze relative all’emergenza idrica e per un uso responsabile dell’acqua: 83 nelle province di Novara e VCO, 9 in quelle di Biella e Vercelli, 93 in provincia di Torino, 9 nel Cuneese e 58 in provincia di Alessandria, mentre non risultano al momento ordinanze sul territorio astigiano.

Festa patronale di Volpiano dal 29 giugno al 3 luglio


In piazza Italia con Rock Cover Parade, concerti, eventi e stand gastronomici


Volpiano dal 29 giugno al 3 luglio in piazza Italia è in programma la Festa patronale dei santi Pietro e Paolo, con concertieventistand gastronomici e il mercatino artigianale.

Mercoledì 29 e giovedì 30 giugno alle 21 si svolge la Rock Cover Parade, il concorso per gruppi musicali giunto all’ottava edizione. Venerdì 1 luglio alle 21 concerto di Voyager – Fabbrica del Suono con «Tributo a Gigi D’Agostino». Sabato 2 luglio alle 18 la Sfilata Cosplay, alle 21 la tribute band «I Cavalieri di Zara», con le sigle dei più famosi cartoni animati, alle 22.30 la consegna della Costituzione italiana ai neo diciottenni. Domenica 3 luglio in mattinata, alle 10, la processione da piazza Amedeo di Savoia e alle 11.15 la messa nella chiesa parrocchiale; in serata, alle 21 il ballo liscio con Ornella’s Group e alle 23.30 l’elezione di Miss Mister Coscritti 2004.

“Tutti i linus. 100 anni con Charles Schulz” alla Reggia di Venaria

Dal 25 Giugno 2022 al 11 Settembre 2022  Reggia di Venaria

La Milanesiana di Elisabetta Sgarbi, ospita  la mostra Tutti i linus. 100 anni con Charles Schulz a Venaria Reale (Torino), in occasione del centenario della nascita di Charles M. Schulz.

Tutti i linus. 100 anni con Charles Schulz” è una  esposizione in anteprima che ripercorre i 57 anni della rivista “linus”, l’autore dei celeberrimi Peanuts. Giovanni Gandini, Umberto Eco e Oreste del Buono, fino all’attuale direzione di Elisabetta Sgarbi e Igort: è un viaggio nel colore, nelle idee, nella storia d’Italia, attraverso la rivoluzione a fumetti di “linus”.

A Torino nasce QuBì Garden

Uno spazio verde, inclusivo e culturale aperto a tutti

Per realizzare il progetto è stata lanciata una campagna di raccolta fondi su Produzioni dal Basso, che in meno di un mese ha raccolto più di 6.500 euro. Se si riuscirà a raggiungere il 90% del budget previsto in crowdfunding, Etica Sgr erogherà un cofinanziamento per il rimanente 10%

Torino, 22 Giugno 2022 – Si può sostenere tramite una donazione su Produzioni dal Basso, prima piattaforma italiana di crowdfunding e social innovation, la campagna di raccolta fondi dedicata a QuBì Garden, un innovativo progetto per riqualificare un’area dismessa del Lungo Dora Firenze e trasformarla in uno spazio verde, inclusivo e culturale aperto a tutti.

L’iniziativa è stata promossa dall’Associazione Culturale QuBì e si inserisce nell’ambito del progetto “Con la natura, per la Città”, della durata di due anni, che prevede di curare, abbellire e riqualificare le aree verdi di Torino.

In meno di un mese, la campagna attiva su Produzioni dal Basso ha raccolto oltre 6.500 euro dei 30.000 previsti. Se si riuscirà a raggiungere grazie alle donazioni il 90% dell’obiettivo economico, Etica Sgr cofinanzierà il progetto per il restante 10%.

QuBì Garden sarà un luogo di aggregazione per grandi e bambini, dove si svolgeranno diverse attività, dai percorsi educativi per i più piccoli agli eventi culturali, fino alle proiezioni cinematografiche e alle presentazioni di libri. Previsto anche uno spazio studio per gli universitari. 

QuBì Garden sarà anche un luogo accessibile a tutti: la cucina sociale dello spazio organizzerà infatti laboratori dedicati alle categorie più vulnerabili, come disabili, anziani e persone fragili, con l’obiettivo di creare un punto di riferimento per l’inclusività nel cuore di Torino.

Lo spazio si propone anche come un modello per la conoscenza del territorio, grazie alla valorizzazione della tradizione enogastronomica piemontese.

Per maggiori informazioni:

https://www.produzionidalbasso.com/project/qubi-garden-lo-spazio-rigenerato-per-una-cultura-sostenibile-verde-e-circolare/

Accadde oggi La Danimarca è Campione d’Europa

Danimarca – Germania 2-0
È proprio vero che le favole esistono:
esattamente il 26 giugno di 30 anni fa,da una nazione dove sono nate alcune tra le favole più belle per opera del grande Andersen,accadde una favola calcistica,impensabile:la “piccola”Danimarca si laurea Campione d’Europa a pieno merito.
Dopo essere stata ammessa alla fase finale del campionato in seguito all’esclusione della Jugoslavia per motivi di guerra,i danesi vinsero il Campionato Europeo battendo 2-0 la Germania davanti a 37.800 spettatori allo stadio Ullevi di Göteborg, in Svezia.In
semifinale, la Danimarca sconfisse l’Olanda, che era la detentrice del titolo europeo. Dopo aver concluso sul punteggio di 2-2 alla fine dei tempi supplementari, la Danimarca vinse ai rigori, 5-4, qualificandosi in finale contro la Germania campione mondiale in carica, titolo conquistato in occasione di Italia 90.
Il tabellino
il tabellino

DANIMARCA – GERMANIA 2-0
Danimarca (4-4-1-1) Schmeichel; Sivebæk (21′ st Christiansen), Olsen, Piechnik, Nielsen; Christofte, Jensen, Vilfort, Larsen; Laudrup; Polvsen. All. Møller Nielsen
Germania (5-3-2) Illgner; Reuter; Kohler, Buchwald, Helmer, Brehme; Sammer (1′ st Doll), Hassler, Effenberg (35′ st Domm); Riedle, Klinsmann. All. Vogts
Arbitro: Galler (Svizzera)
Marcatori: 18′ pt Jensen, 33′ st Vilfort

Enzo Grassano