ilTorinese

Merlo: Enti locali, sì alla fusione dei servizi. No alla fusione dei Comuni

“Se si vuole veramente aiutare la montagna e i territori dell’alta montagna, non si parli a vanvera di ‘fusione dei Comuni’ ma, al contrario, si affronti seriamente il tema della ‘fusione dei servizi’ tra i singoli Comuni. Gli enti sovra comunali, a cominciare dalla Regione, devono attivare politiche che garantiscono e promuovono i servizi essenziali a favore della persona e della comunità. E i servizi si possono garantire, mantenere e consolidare solo attraverso un ruolo sempre più attivo delle Unioni Montane.
Al contempo, però, vanno archiviate le iniziative propagandistiche e del tutto prive di senso di fondere i comuni. Anche perchè, com’è noto a tutti, nessuno si assume la responsabilità diretta di cancellare storiche identità territoriali a favore di altre identità. L’accorpamento dei Comuni non può nascere per decreto o dall’alto ma solo e soltanto attraverso un processo politico fortemente condiviso dalle popolazioni locali. Senza questo coinvolgimento ogni proposta è del tutto inutile, se non addirittura ridicola e grottesca. Se si vuole aiutare realmente i Comuni montani e la montagna si lavori per consolidare i servizi per la comunità. Per cancellare i Comuni c’è sempre tempo. Senza ulteriore demagogia e propaganda”.
Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato, Consigliere Nazionale Anci. 2 7 2022

500 runners alla Stracandiolo-Corri per la Ricerca

Dopo due anni “virtuali”, è tornata la tradizionale “corsa della solidarietà” a favore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, cui è stata devoluta la somma raccolta per le iscrizioni (circa 10 mila euro). Nella parte competitiva, in campo maschile ha vinto Alberto Mosca dell’Atletica Biellese, in quello femminile Carlotta Montanera della Podistica Torino.

Candiolo, 3 luglio – Dopo due lunghi anni di corsa virtuale a causa delle restrizioni per il COVID-19, 500 runners provenienti da tutto il Piemonte si sono ritrovati questa mattina nel piazzale antistante l’Istituto di Candiolo – IRCCS per partecipare alla 23/ma edizione della Stracandiolo-Corri per la Ricerca, classica del podismo regionale che da sempre sostiene la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro.

Organizzata da TeamMarathon e da Torino Road Runners ASD,con la collaborazione del Comune di Candiolo, e inserita nel calendario regionale Fidal e Uisp, la corsa si è snodata su un percorso lungo 8,5 chilometri, su cui si sono cimentati sia i partecipanti alla gara competitiva sia a quella non competitiva. Dopo la partenza dall’Istituto di Candiolo, il tracciato prevedeva che si imboccasse la strada provinciale 142 fino all’abitato di Candiolo e che, raggiunta la piazza principale del paese, si ritornasse al punto di partenza.

Fra gli uomini la vittoria è andata ad Alberto Mosca dell’Atletica Biellese, mentre fra le donne la vincitrice è stata Carlotta Montanera della Podistica Torino.

Al di là dell’aspetto ludico/sportivo, la caratteristica peculiare della Stracandiolo è di essere una “corsa della solidarietà”, che devolve sempre il frutto delle iscrizioni – quest’anno sono stati raccolti quasi 10 mila euro – alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, a sostegno del lavoro degli oltre 300 ricercatori italiani e internazionali, impegnati nei 37 laboratori e unità di ricerca dell’Istituto di Candiolo – IRCCS.

Hanno sostenuto la manifestazione: Chiusano Immobiliare, Banca dei Territori del Monviso, Farmacie Trotta, Ambrogio Intermodal, Battaglio e Raspini.

Bonus teleriscaldamento Iren: esteso al 31 agosto il termine

È stata estesa al 31 agosto 2022 la proroga per presentare domanda per ricevere il Bonus Teleriscaldamento Iren 2022, uno sconto sulla bolletta riconosciuto da IREN per la stagione termica 2021-22.

Il prolungamento dei tempi per la presentazione delle domande è stato concordato con i Comuni interessati, per consentire tempistiche ulteriormente favorevoli a quanti hanno bisogno di maggior tempo per dotarsi di SPID o dell’ISEE.

Per sapere i Comuni interessati e la documentazione da presentare è necessario consultare le indicazioni sul sito di IREN (https://www.irenlucegas.it/bonus-teleriscaldamento), dove è anche disponibile un’area dedicata che riporta tutte le indicazioni su come procedere per la richiesta dell’agevolazione.

Il “Bonus Teleriscaldamento 2022” può essere richiesto da tutti i Clienti domestici che dispongono di un contratto di teleriscaldamento per la propria abitazione (singolo o condominiale), attivo tra il 1° ottobre 2021 e il 31 maggio 2022 e con ISEE non superiore a 12.000 euro, estendibile a 20.000 euro in caso di almeno 4 figli a carico.

Gli importi dello sconto sono i seguenti:

  • 487 euro (pari ad un risparmio di 536 euro con IVA 10% inclusa) per le famiglie sino a 4 componenti;
  • 679 euro (pari ad un risparmio di 747 euro IVA 10% inclusa) per le famiglie con più di 4 componenti.

 

La protezione dati: da 25 anni la bussola del futuro


Tra i temi trattati dai panel di esperti: Metaverso, cybersicurezza, cyberwar, fake news, AI e Internet delle cose

“La protezione dati: da 25 anni la bussola del futuro” è il titolo del convegno [VEDI PROGRAMMA] organizzato in occasione dei 25 anni del Garante per la protezione dei dati personali, che si terrà il prossimo 4 luglio a Torino presso la Sala delle Guardie Svizzere di Palazzo Reale (ore 9.30-18,00). L’evento è organizzato nell’ambito delle iniziative a tutela dei consumatori finanziate dal MISE.

Saranno presenti il Vice Ministro dello sviluppo economico Gilberto Pichetto, il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo.

L’evento, coordinato da Agostino Ghiglia, Componente del Collegio del Garante privacy, si concentrerà su temi di strettissima attualità, come le prospettive tecnologiche e giuridiche connesse al Metaverso, la cybersecurity, la cyberwar, la disinformazione online e le innovazioni, anche sociali e tecnologiche, connesse a tecnoogie come Intelligenza artificiale e IoT.

Al convegno parteciperanno i Componenti del Garante, giuristi, esperti, giornalisti, esponenti del mondo accademico ed imprenditoriale, coinvolti in cinque sessioni in cui si articola l’evento.

La prima sessione, moderata dalla giornalista del Corriere della sera Martina Pennisi, ha come titolo “Le Costituzioni del Metaverso: occorrono delle meta-leggi?” e vede la partecipazione di Stefano Fratta, Francesco Pizzetti, Derrick de Kerckove, Stefano Zecchi e Don Luca Peyron.

La seconda sessione, moderata dalla giornalista di Rai TG2 Simona Burattini, è dedicato al tema “AI, Smart City, IoT, auto connesse: futuro innovazione, lavoro”, con interventi di Mauro Velardocchia, Barbara Caputo, Anna Maria Mandalari, Paola Zambon e Marco Gay.

La terza sessione vedrà il direttore de “La Stampa”, Massimo Giannini, approfondire le future sfide che attendono la protezione dei dati con i Componenti del Collegio dell’Autorità, Pasquale Stanzione (presidente), Ginevra Cerrina Feroni (Vice Presidente), Agostino Ghiglia e Guido Scorza (Componenti).

La quarta sessione, coordinata da Fausto Carioti Vice Direttore di Libero, focalizza il tema “L’era della cyberwar”, con la partecipazione di Adolfo Urso, Nunzia Ciardi, Carmine Masiello e Fabio Contini.

La sessione di chiusura, coordinato da Baldo Meo, Capo Ufficio Stampa dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, verte sulla tematica “L’informazione nell’era digitale: vero, falso o virtuale?”, coinvolgendo nella discussione, Federico Ferrazza, Raffaele Barberio, David Puente, Massimiliano Panarari e Gianni Riotta.

Bolgheri, che delusione. Suvereto, che gioia

Certamente è uno spettacolo emozionante. 

Un viale alberato lungo cinque chilometri, reso splendente e poetico da oltre 2000 cipressi secolari, accompagna il turista verso il borgo di Bolgheri nella Maremma livornese e si arresta ai piedi del paese. È considerato il viale più famoso d’Italia per le poesie del Carducci che qui trascorse gli anni della sua infanzia e scrisse i celebri versi che tutti abbiamo imparato a scuola. Bolgheri è un paesino piccolissimo con un centinaio di abitanti residenti in un spazio assai ridotto. Lo scenario è suggestivo, romantico, ma, appena varcata la soglia del borgo, è facile accorgersi che qualcosa non va, qualcosa stona profondamente con l’ambiente, anzi lo sfregia, lo rovina, lasciando perplessi gli stessi visitatori a spasso tra le incantevoli stradine, il castello medievale, anche se molto ristrutturato, le chiesette e le case dei pochissimi abitanti. Ecco d’improvviso spalancarsi un grande ristorante all’aperto, un’assurda concentrazione di locali, ristoranti, bar, bistrot, negozi di souvenir che mettono in bella mostra addirittura il sapone e l’acqua miracolosa del luogo, oscurando le bellezze del posto. Per fortuna ci si può rifugiare nel curioso cimitero ottocentesco in cui è sepolta Lucia, la nonna di Carducci, un’oasi di pace nella parte più alta del paese. Vero è che d’estate centinaia di turisti si recano a Bolgheri, dove tra l’altro si bevono ottimi vini, e quindi bisogna accontentarli ma ci sembra che tutto sia davvero esagerato, dalla ristorazione eccessiva, senza limiti, ammucchiata nei vicoli, a un modo di fare turismo che forse non piace neanche agli stessi visitatori. Circondato da ulivi, vigneti blasonati e cantine vitivinicole d’autore, Bolgheri, frazione del comune di Castagneto Carducci, si allunga sulle colline a sud di Livorno, a poca distanza, non più di 15 minuti d’auto, dalle spiagge della Costa degli Etruschi. Le vicende di Bolgheri sono legate al casato dei conti della Gherardesca, antica famiglia toscana, e naturalmente a Giosuè Carducci che nell’ode “Davanti San Guido” celebra il viale dei cipressi. Il panorama cambia del tutto a Suvereto, a una trentina di chilometri da Bolgheri, forse perché qui non c’è nessun personaggio famoso da rievocare ma la bellezza del paese è unica.
Quasi 3000 abitanti in provincia di Livorno, Suvereto è un gioiello dell’Alta Maremma, un borgo di origine medioevale ricco di storia e cultura, ancora cinto di mura. È ritenuto uno dei borghi più belli della penisola, è proprio così, e affascina subito salendo per le sue stradine collinari. A Suvereto c’è un turismo discreto e rispettoso del luogo, non c’è la folla di Bolgheri, ristoranti e locali fanno parte del paesaggio, senza eccessi. Tutto attorno boschi di querce da sughero, ulivi vecchi di secoli e vigneti. E infatti il nome del luogo deriva proprio dalle piante di sughero, quercus suber, di cui sono ricchi i boschi circostanti. Dalla Suberetum romana si è passati a Sughereto e all’attuale Suvereto. Da vedere in particolare l’antichissima Pieve di San Giusto del 1189, il Palazzo comunale che risale all’inizio del Duecento e la Rocca Aldobrandesca fatta erigere nel XII secolo dai signori del castello, i conti Aldobrandeschi, nel punto più in alto del paese, di cui oggi si possono vedere i ruderi dell’antica torre e i resti della cinta muraria.       Filippo Re 

Non vuole pagare e minaccia il barista con due bottiglie

Un marocchino 38enne è stato arrestato a Moncalieri. Entrato in un bar ha preso due bottiglie di alcolici con le quali ha minacciato il titolare del locale dicendo apertamente che non avrebbe pagato. L’uomo minacciato ha chiamato i carabinieri che sono intervenuti in breve tempo.

Cambiamenti climatici: il Piemonte in prima fila nel monitoraggio dell’ambiente alpino

Giovedì 7 luglio ore 13.30 in Sala Trasparenza, piazza Castello – Torino

Il rifugio Gastaldi, a monte del paese di Balme, in alta Valle di Lanzo, ospiterà la “base” per lo studio e il monitoraggio del bacino glaciale della Bessanese, consentendo così a tecnici e scienziati di acquisire in loco dati sul cambiamento climatico in ambiente alpino e ai frequentatori della montagna di essere informati grazie a un programma di divulgazione scientifica dei risultati.

È quanto prevede la convenzione fra Arpa, Club Alpino Italiano, Museo Nazionale della Montagna e Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica del Consiglio nazionale delle Ricerche, che sarà sottoscritta,  giovedì 7 luglio alle 13.30 nella Sala Trasparenza del Palazzo della Regione.

Saranno presenti

-l’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati

-il direttore generale di Arpa Piemonte, Angelo Robotto

-rappresentanti degli enti firmatari della convenzione (Cai, Museo Nazionale della Montagna, Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica del Consiglio Nazionale delle Ricerche)

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Elizabeth Strout “Oh William” -Einaudi- euro 18,00

Elizabeth Strout, premio Pulitzer nel 2009 con “Olive Kitteridge”, ora ci regala un altro capitolo con al centro Lucy Barton e un suo spicchio di vita.
Sua è la voce narrante e l’abbiamo già conosciuta nei precedenti “Mi chiamo Lucy Barton” e “Tutto è possibile”; personaggio che si porta appresso un’infanzia complicata, infangata dalla violenza, nelle campagne dell’Illinois. Ma è riuscita a riscattare quel passato, ed è diventata scrittrice di successo approdata a New York.
Ora ha 63 anni ed è vedova del secondo marito David, violoncellista della New York Philharmonic Orchestra, che aveva inseguito, conosciuto e sposato in una manciata di mesi. La loro era stata un’intesa prossima alla perfezione, ma lui è morto da circa un anno e la dipartita ha scavato un vuoto siderale in Lucy.

Il William del titolo, invece, è il suo primo marito al quale è tutt’ora legata da un affetto profondo ed insieme hanno messo al mondo due figlie.
Lui ha 71 anni, è stato sposato 3 volte; l’ultima moglie Estelle (che di anni ne ha ben 22 meno di lui) l’ha lasciato da poco.
Gran brutto periodo per William che sta subendo una battuta d’arresto anche sul versante professionale. E mentre cerca di incollare i cocci della sua vita scopre pure che la madre Catherine, ormai morta, aveva avuto una figlia con il primo marito, un coltivatore di patate nel Maine, e poi aveva abbandonato entrambi.
La rivelazione dell’esistenza di una sorellastra lo sconvolge non poco. Ed è a Lucy che si rivolge; così insieme partono alla ricerca di quella parente sconosciuta…..

Il romanzo è una sorta di memoir in cui entriamo nei pensieri più reconditi di Lucy Barton, la seguiamo nei suoi passi e negli affetti più consolidati della sua vita.
Come va a finire lo scoprirete, però al di là dei segreti del passato che vengono a galla, il nucleo del romanzo è soprattutto nel legame che Lucy e William hanno saputo mantenere, conservare e proteggere. Sarà anche la loro ancora di salvezza in un momento in cui entrambi stanno annaspando. Tutto raccontato magnificamente da Elizabeth Strout…as usual….

 

Hervé Le Tellier “Mi affeziono molto facilmente” -La nave di Teseo- euro 14,00

Lo scrittore parigino, autore di romanzi, poesie e saggi, vincitore del premio Goncourt 2020 con “L’anomalia”, qui narra in chiave autobiografica parte della sua vita complicata e delle sue infatuazioni. Questo è il racconto di una vicenda che ha realmente vissuto 15 anni fa e lo aveva fatto molto soffrire, scritta quasi in presa diretta, data alle stampe nel 2007. Ora è stata tradotta da “La nave di Teseo”, sull’onda del successo di questo scrittore di nicchia, poi balzato in vetta alle classifiche.

Autore dalle mille vite precedenti in cui è stato: insegnante di matematica, giornalista scientifico, dottore in linguistica, presidente di un laboratorio di autori che si dilettano a giocare con le parole e gli esercizi linguistici.

Il libro è snello e corre veloce, racconta l’ostinazione di un uomo maturo che cerca di conquistare una giovane recalcitrante.
L’autore non attribuisce loro alcun nome se non «il nostro eroe» e il corrispettivo femminile; l’uomo è alla soglia dei 50 anni mentre la ragazza ne ha 20 di meno, è originaria della Scozia ed è lì che va a trovare sua madre.
Dopo una relazione breve e furtiva tra i due, lei non intende andare oltre, refrattaria a un legame più solido e impegnativo. Di amore non intende parlare, tantomeno con lui.

Le Tellier ci racconta l’inseguimento del protagonista, la sua ostinazione, i suoi pensieri parecchio cerebrali su fatti e misfatti della vita.
Tutto sommato la storia di fondo sembra banale; una coppia che coppia poi non è e mai sarà.
Eppure la bravura di Le Tellier nell’addentrarsi nelle delusioni e nelle rincorse dell’esistenza si ammanta di una piacevolissima ironia e autoironia.
Queste sono anche pagine di viaggio attraverso le suggestive lande scozzesi, magnifico sfondo alla storia.

 

 

Simonetta Agnello Hornby – Costanza Gravina “La cuntintizza” -Mondadori- euro 19,00

La “cuntintizza” è una parola siciliana che non ha traduzione e sta a indicare quella leggera sensazione di piacere che possiamo trovare nelle piccole e semplici cose di tutti i giorni. Di questi stati di grazia hanno scritto Simonetta Agnello Hornby e sua nipote Costanza, che di mestiere fa la farmacista ma in queste pagine se l’è cavata egregiamente anche come scrittrice.
Un libro a 4 mani che raccoglie una messe di momenti, aneddoti, scorci della storia familiare e ricordi delle antenate di questa famiglia, profondamente radicata in una Sicilia che sa di arance, sapori e odori legati al sole e alla terra.
Tra i momenti di cuntintizza ci sono riti quotidiani e consolidati come bere il caffè e gustarselo a fondo. Per entrambe va bevuto rigorosamente amaro, però differisce la preparazione.
Per la Agnello Hornby il bello è farlo nella caffettiera napoletana; quella che si gira di colpo, fa la magia, e uno dei piaceri consiste proprio nel sentire il caffè che cade nella parte sottostante.
Per Costanza, invece, niente può superare la classica moka. Comunque sia, quella tazzina è uno dei momenti di maggior cuntintizza.

Tra gli altri, entrambe concordano sull’intensa bellezza del pulire frutta e verdura, primo contatto che precede la cottura: la mondatura delle foglie di insalata sembra non avere eguali. Oppure il ricordo legato all’infanzia della Agnello Hornby, il piacere che provava nel gustare le palline di zucchero imbevute di caffè.

E così via, di aneddoto in aneddoto, incluso un esaustivo elenco dei più importanti momenti di cuntintizza: dallo scambio di coccole con il nipotino al fare la spesa con una certa disposizione d’animo.
Abbondano nel libro tanti esempi che esprimono il significato di questa parola che allude ad alcune semplicissime ragioni della bellezza del vivere quotidiano.
E per contro nel libro si additano anche i nemici della cuntintizza, persone incapaci di vedere il lato migliore di piccoli momenti.

 

Gianrico Carofiglio “Rancore” – Einaudi- euro 18,50

Ecco una nuova avventura per l’ex Pm Penelope Spada: 45 anni, ex campionessa di salto con l’asta, intelligenza acuta e bellezza che non passa inosservata. Era un Pubblico Ministero in piena ascesa quando la sua carriera ha subito una battuta d’arresto ed è stata costretta a lasciare la magistratura. Si è reinventata come investigatrice privata e questa è la sua seconda avventura, quella che la costringe anche ad affrontare i demoni interiori, a cercare di risollevarsi dal senso di colpa, non solo affogando il dolore in alcool e sigarette.
Il suo nuovo ufficio consiste in una stanza nel retro di un bar, è lì che riceve la clientela. A chiedere il suo aiuto è una giovane, figlia di un ricco e potente chirurgo, il barone universitario Vittorio Leonardi morto improvvisamente tempo prima. Il referto medico aveva attribuito la repentina dipartita a cause naturali, ma la figlia si trova ora in difficoltà perché il padre si era risposato con una soubrette televisiva, alla quale nel testamento, aveva lasciato il suo patrimonio.
Dai dubbi della figlia parte l’indagine di Penelope. Ricostruisce la vita e l’odiosa personalità di Leonardi, che è stato anche un ex politico, uomo arrogante, spregiudicato, cinico. Una persona sgradevole, parecchio incline a narcisismo e cattiveria.
E per Penelope questo non sarà un caso qualunque; perché Leonardi era stato protagonista dell’indagine che lei aveva condotto come Pm 5 anni prima. Verteva su una loggia massonica segreta, che includeva pezzi grossi della politica, dell’imprenditoria, della finanza, luminari e magistrati che, con cadenza settimanale, si riunivano per decidere le sorti del paese.
L’inchiesta era stata il suo inciampo (mai metabolizzato) ed ora l’occasione si presenta ghiotta perché permetterebbe a Penelope di risolvere parte dei suoi problemi. Ad affiancarla nella vita adesso c’è la fedeltà assoluta del suo cane, Olivia.
Un’indagine che offre a Penelope la possibilità di rivedere ed assorbire il peso della sua colpa passata.
Un giallo in cui Carofiglio tesse, poco per volta, la tela che alla fine permette al lettore di fare tutti i collegamenti decisivi.
E mette a nudo concetti chiave come rancore, senso di colpa e redenzione. Inoltre porta a interrogarci anche sul limite da rispettare nelle inchieste e negli interrogatori.

 

Il primo studio sul long Covid nei bambini

Bambini e adolescenti superano l’infezione acuta da Sars-CoV-2 con una sintomatologia spesso lieve o addirittura assente. Molti di loro non giungono perciò all’attenzione del pediatra, ed eventuali sintomi che si presentano a distanza dalla fase acuta possono non essere correttamente riconosciuti dai genitori né associati al COVID. Questo l’allarme lanciato dal gruppo di studio coordinato dal professor Enrico Bertino e dalla dottoressa Giulia Maiocco (Neonatologia universitaria della Città della Salute di Torino), dottor Gianfranco Trapani (ASL1 Sanremo – Imperia), professor Vassilios Fanos (Università di Cagliari) e professor Giuseppe Verlato (Università di Verona), che ha valutato su 8 regioni italiane più di 650 bambini che si sono ammalati di COVID tra ottobre 2020 e giugno 2021: il 24% della popolazione pediatrica che ha superato la fase acuta del COVID con sintomi lievi o assenti soffre di disturbi correlati all’infezione da Sars-CoV-2 a distanza di almeno 2 mesi dalla guarigione, e fino a 9 mesi dalla stessa. Aver sviluppato sintomi in fase acuta aumenta significativamente il rischio di Long COVID, portandolo dall’11,5% al 46,5%, mentre l’aver malattie concomitanti (asma, rinite allergica, ecc.) non causa nessun rischio aggiunto.
Questi i risultati del primo studio multicentrico in Italia sul Long Covid con Città della Salute di Torino capofila, appena pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Italian Journal of Pediatrics. I dati confermano e consolidano il valore delle raccomandazioni espresse dalla Società Italiana di Pediatria e da numerose altre Società scientifiche pediatriche: bambini ed adolescenti che hanno contratto il COVID, anche se in modo lieve, devono essere monitorati dai genitori ed in caso di comparsa di sintomi vanno sempre visitati dal pediatra. I sintomi più frequentemente lamentati dai piccoli pazienti sono stati, nell’ordine: affaticamento (7%), problemi di natura neurologica – difficoltà di concentrazione, sensazione di annebbiamento e cefalea – (6,8%) e sintomi respiratori (6%).
L’incidenza di Long COVID è quasi raddoppiata nei bambini più grandi e negli adolescenti rispetto ai più piccoli, passando dal 18,3% (0-5 anni) al 21,3% (6-10 anni), fino ad arrivare al 34,4% di rischio (11-16 anni). Nella fascia di età maggiore ai sintomi più tipici si possono associare ansia, agitazione, disturbi del sonno e del comportamento. L’unico tipo di patologia Long COVID che si riscontra invece più frequentemente nella prima infanzia è quella respiratoria, con l’11,4% di rischio nella fascia 0-5 anni contro il 3,8% dopo i 6.
Come sottolineano gli autori dello studio, i risultati confermano l’importanza della vaccinazione in età pediatrica come strumento di prevenzione, anche dall’insorgere di patologia da Long COVID.

Rock Jazz e dintorni: Carmen Consoli e i Litfiba

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Lunedì. A Caselette al Civico 25 si esibisce Paul Gilbert.All’Alfieri di Asti la Swingers Orchestra rende omaggio a Count Basie. A Collegno per “Flowers” arriva Caparezza.

Martedì. Al Blah Blah sono di scena i Saraka. Ad Asti il jazz di Gianluca Petrella e Pasquale Mirra. Carmen Consoli è protagonista a “ Flowers” mentre a Vercelli è di scena Irene Grandi. Al debutto “Astimusica” con il rapper Rhove.

Mercoledì. Al Blah Blah suonano i MFC Chicken. Ad Asti si esibisce il trio di Eleonora Strino con il sassofonista Seamus Blake. Al Forte di Bard arriva Elisa. A “Flowers” è di scena Gemitaiz.

Giovedì. Al Blah Blah suonano i Bellrays. Per “Flowers” arriva Manuel Agnelli. Ad “Astimusica” si esibisce Gianluca Grignani.

Venerdì. Nel Sound Garden dell’Hiroshima Mon Amour è di scena la cantautrice Prim.  Per “Flowers” si esibisce Willie Peyote. Al Csa Murazzi suonano gli OTR.

Sabato. Al Blah Blah si esibiscono i Cripple Bastards. Ad Alba debutto di “Collisioni” con Blanco e Gianmaria. Alla Tesoriera per “Evergreen Fest” canta Nada. Al Bunker è di scena Dj Gruff.A Stupinigi Sonic Park” concerto di congedo per i Litfiba.

Domenica. Per “Monfortinjazz” suona il virtuoso della chitarra Matteo Mancuso. Per “Flowers” si esibisce Ernia. A “Collisioni” suonano i Pinguini Tattici Nucleari e La Rappresentante di Lista.

Pier Luigi Fuggetta