ilTorinese

“Carte da decifrare”: letteratura e musica dal vivo. Fra arte e natura

In una nuova veste e in luoghi inediti, la quinta edizione della rassegna promossa a Busca da “Fondazione Artea” e “Salone del Libro di Torino”

Sabato 9 e domenica 10 luglio

Busca (Cuneo)

Letteratura e musica dal vivo. Fra arte e natura, dalle “ex-Cave di alabastro rosa” al “Castello del Roccolo”, passando per la “Collezione La Gaia”, va in scena a Busca nel Cuneese, nel weekend del 9 e 10 luglio, la quinta edizione di “Carte da decifrare”, promossa, come sempre, da “Fondazione Artea” e Comune di Busca, in collaborazione con il “Salone Internazionale del Libro di Torino”. Sotto la regia di Marco Pautasso, segretario generale del “Salone” e del musicista e produttore Claudio Carboni, i giochi si aprono con due imperdibili appuntamenti, non foss’altro per la location ospitante: le antiche “Cave di alabastro rosa” ( l’“onice di Busca” o “Onice Piemonte”), cinque canyon artificiali sulla collina dell’eremo di Belmonte, attivi dal Settecento e dismessi intorno alla metà del ‘900, luogo di grande immaginifica suggestione. Qui, sabato 9 luglio, la scrittrice e conduttrice radiofonica Loredana Lipperini e il clarinettista Gabriele Mirabassi si esibiranno in un reading dal titolo “I luoghi dell’incanto”, un omaggio a tre grandi autori del secolo scorso, Shirley Jackson (“L’incubo di Hill House”), Daphne Du Maurier ( “La prima moglie“) e Stephen King (“It”), perché “la letteratura fantastica si lega profondamente ai luoghi, anche a quelli in apparenza innocui, ma che possono nascondere l’incanto, o la paura”. Dopo lo spettacolo, le guide naturalistiche illustreranno le origini e la storia delle “ex Cave di alabastro rosa” e condurranno i partecipanti attraverso una breve passeggiata in collina fino alla seconda tappa dell’evento che si terrà presso la “Collezione La Gaia” (via Monte Gaudio, 13), una delle più prestigiose collezioni private (forte di oltre 2mila opere), frutto della passione per l’arte dei coniugi Matteo Viglietta e Bruna Girodengo. Qui, lo scrittore e saggista Antonio Pascale, finalista al “Premio Campiello 2022” con il suo ultimo libro “La foglia di fico” (Einaudi 2021), darà vita al talk “Breve storia del mondo e dei sentimenti attraverso le piante”, accompagnato dal jazz contemporaneo fatto di suono puro ed elettronica dell’arpista e compositrice Marcella Carboni. Uno spettacolo divertente, suggestivo ed esaustivo che aiuta a capire meglio le piante e gli umani, come siamo arrivati fin qui e cosa ci aspetta. A seguire è prevista una visita guidata ad alcune opere della “Collezione” legate al tema della letteratura e della musica. Per la partecipazione all’evento è obbligatoria l’iscrizione: saranno organizzati due gruppi con partenza da piazza F.lli Mariano, rispettivamente alle ore 17 18. Per maggiori dettagli sulle modalità di partecipazione si invita a consultare il sito www.fondazioneartea.org. Biglietto unico a € 18 su www.ticket.it.

Domenica 10 luglio, invece, nella splendida cornice del Parco del “Castello del Roccolo” (strada Romantica 17), prestigioso “revival neo- medievale”, edificato a partire dal 1831 per volere della famiglia D’Azeglio, il trombettista di fama internazionale Paolo Fresu presenta, alle 18,30“Poesia dentro”, un assolo concertato in dialogo con la natura e con le voci interiori. “Quelle di chi non c’è più e di chi tesse il presente con il suono delle parole”. Il musicista interpreterà musicalmente gli interventi di alcune importanti voci della cultura e del mondo dello spettacolo del nostro paese, tra cui Mariangela Gualtieri, Lella Costa, Gianmaria Testa, Ornella Vanoni e molti altri. “Questa edizione di ‘Carte da decifrare’ si preannuncia – dichiarano Marco Pautasso e Claudio Carboni, direttori artistici della rassegna – davvero speciale. Le trame musicali e letterarie s’intrecceranno alla suggestione di luoghi davvero straordinari. Ci piace l’idea di poter offrire al pubblico la possibilità di un’esperienza non solo artistica ma anche percettiva unica e irripetibile, che si consumerà ‘uno actu’, e in cui la bellezza e la meraviglia saranno declinate in tante forme”.

Per ulteriori info“Fondazione Artea”, via Matteotti 40, Caraglio (Cuneo); tel. 392/9890490 o www.fondazionearte.org o info@fondazioneartea.org

g.m.

Nelle foto

–       Le “Ex-Cave di Alabastro rosa”, Busca (Cuneo), Ph. Marco Rostagno

–       Il “Castello del Roccolo”, Busca (Cuneo), Ph. Daniela Molineris

–       Loredana Lipperini

–       Paolo Fresu, Ph. Roberto Cifarelli

Fondi non autosufficienze. Costanzo: ritardo vergognoso!

MANCATA EROGAZIONE FONDI PER LE NON AUTOSUFFICIENZE, COSTANZO (ITALEXIT): “RITARDO VERGOGNOSO, CONSORZI NON POTRANNO EROGARE ASSEGNI A LUGLIO. PRESENTEREMO INTERROGAZIONE”
“Apprendiamo dal sindaco di Castiglione Torinese Lovera che i fondi nazionali del 2021 per le non auto-sufficienze non sono ancora stati trasferiti da Roma alla Regione Piemonte. Questo comporta conseguenze nefaste per i nostri anziani, che non potranno ricevere gli assegni di cura per carenza di fondi. È quanto emerso ad esempio in una realtà come il CISA di Gassino, che si trova nella spiacevole condizione di non poter erogare le somme per luglio. Trovo questo ritardo vergognoso e irrispettoso nei confronti di soggetti fragili che invece necessiterebbero di tutte le attenzioni. Presenteremo un’interrogazione al Ministero dell’economia e delle disabilità per chiedere conto di questo imperdonabile ritardo.” Così in una nota la deputata Jessica Costanzo (Italexit).

Telemedicina, il progetto Piemonte

TELEMEDICINA PIEMONTE, AL VIA IL PROGETTO SPERIMENTALE PROMOSSO DA REGIONE, FONDAZIONE COMPAGNIA DI SAN PAOLO E FONDAZIONE C.I.G.N.O. L’ASSESSORE REGIONALE ALLA SANITA’, LUIGI ICARDI: «STRUMENTO STRATEGICO PER LA CONTINUITA’ ASSISTENZIALE SUL TERRITORIO»

È stato presentato a Torino e Ovada il nuovo progetto sperimentale di Telemedicina realizzato dalla Regione Piemonte e dalla Fondazione C.I.G.N.O. di Ovada, con il supporto della Fondazione Compagnia di San Paolo.

L’iniziativa coinvolge operativamente quattro Aziende sanitarie locali (Asl Città di Torino, Asl Alessandria, Asl Cuneo 1 e Asl Cuneo 2) e riguarda in questa prima fase l’assistenza domiciliare, con implementazioni nei settori pediatrico e oncologico.

«Stiamo partendo con il monitoraggio graduale dei malati cronici da remoto – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi -, con l’obiettivo di coinvolgere fino a 4.800 pazienti e circa 500 operatori sanitari. Non è un caso che questo progetto nasca a Ovada, in continuità con il modello di assistenza sul territorio “Covi a casa” sperimentato nello stesso Distretto di Ovada – Acqui Terme durante la prima fase della pandemia e diventato la base del protocollo regionale delle cure domiciliari. Oggi come allora, il punto di forza è la comunicazione costante tra tutti gli attori dell’assistenza sanitaria domiciliare, attraverso lo scambio di referti, opinioni, immagini e la possibilità di interagire attraverso video consulti e chat dedicate, dove tutti, ognuno per il proprio ruolo, possono avere le informazioni in tempo reale sullo stato del paziente, che sarà a sua volta al corrente di ogni decisione presa sulla sua salute e sempre tracciato sulla piattaforma».

L’assessore ha ringraziato la Fondazione Compagnia di San Paolo per la sensibilità dimostrata nel condividere e sostenere la filosofia innovativa alla base del progetto di telemedicina in sperimentazione.

«L’obiettivo – ricorda l’assessore Icardi – è di dare in mano a medici e pazienti uno strumento che permetta loro di comunicare e di comunicare tra medici, rendendo immediata l’assistenza alla persona in qualunque momento della vita ed in qualunque posto si trovino il medico o più medici e il paziente. Il valore aggiunto che abbiamo richiesto a questo strumento è di essere assolutamente flessibile e in continua evoluzione, partendo dalle esigenze del paziente fino ad arrivare a quelle dei medici e di tutti gli attori del sistema sanitario».

Alberto Anfossi, segretario generale della Fondazione Compagnia di San Paolo, commenta: «Uno degli obiettivi che ci siamo dati nel Documento Programmatico Pluriennale 2021 – 2024 è di intervenire, a fianco delle istituzioni pubbliche per favorire l’attuazione del piano della cronicità, inteso come nuovo modello di cura che, anche grazie ai processi di trasformazione digitale, ci porterà verso un incremento della domiciliarità, con una conseguente riorganizzazione operativa di ospedali e distretti e, dall’altro lato, l’elaborazione di piani di cura personalizzati. La telemedicina rappresenta infatti un modello assistenziale focalizzato sulla persona, rafforza il rapporto medico-paziente, che può essere seguito in modo costante. La convergenza delle tecnologie digitali con i campi della salute pubblica e dell’assistenza sanitaria aiuta a migliorare la qualità della vita non solo del singolo paziente, ma anche della società nel suo complesso, offrendo così nuove soluzioni e prospettive alla sanità pubblica, sempre più efficiente e vicina alle persone».

Carlo Picco, direttore generale dell’Asl Città di Torino (una delle quattro Asl interessate dalla sperimentazione), intervenuto per la prima volta nelle vesti operative di commissario della nuova Azienda Zero, ricorda come proprio sulla Telemedicina il nuovo organismo regionale giocherà una delle sue partite più importanti: «Il percorso di telemedicina del Servizio sanitario regionale piemontese – informa Picco – si articola su tre passaggi. Il primo si concluderà nel mese di settembre 2022 e prevede l’elaborazione delle linee guida regionali per la telemedicina; il secondo, entro dicembre 2022, vedrà la  ricognizione di tutti i progetti di telemedicina attivi nelle varie aziende sanitarie piemontesi e la verifica della loro aderenza alle linee guida regionali; infine, entro gennaio 2023, i progetti regionali selezionati saranno integrati con la piattaforma nazionale di telemedicina. Si apre quindi un nuovo mercato di prestazioni sanitarie erogabili a distanza, con facilità, anche su pazienti di altre regioni».

Sul lato operativo, Chiara Bagna e Paola Varese, rispettivamente presidente e direttore scientifico della Fondazione Cigno di Ovada, attore principale e coordinatore del progetto sul campo, spiegano che “la piattaforma replicherà di fatto il modello della cartella clinica già in uso nel settore territoriale, sostituendo in questo modo la versione cartacea compilata al domicilio dell’assistito”.

«La nuova piattaforma – rileva nel dettaglio Paola Varese -, consente la condivisione multidisciplinare e multi professionale del piano assistenziale individuale (da presa in carico a terapie), il monitoraggio costante e continuo di parametri clinici, psicologici, assistenziali, la raccolta in unica repository virtuale e in tempo reale dei documenti sanitari correlati, la registrazione delle azioni di cura e assistenza con unicità di linguaggio, l’interattività tra ospedale e territorio con accessibilità bidirezionale ai documenti e alla cartella delle cure domiciliari (anche da Pronto Soccorso), con possibilità di prescrizione di terapie su pazienti noti anche da remoto in tempo reale e l’analisi di performance del processo di presa in carico».

Ma le potenzialità della nuova piattaforma superano ben presto il solo ambito delle cronicità, come dichiara Franca Fagioli, direttore del Dipartimento patologia e cura del bambino dell’Ospedale Regina Margherita di Torino: «Il progetto consentirà lo sviluppo di un sistema di medicina digitale regionale innovativo, in grado di supportare la pratica clinica a distanza, connettendo gli specialisti dell’Ospedale Infantile Regina Margherita con i colleghi delle pediatrie periferiche, i pediatri di libera scelta e le famiglie dei pazienti. Tale investimento su standard digitali elevati ci permetterà di offrire non solo percorsi di cura e assistenza più personalizzati, ma soprattutto più omogenei, garantendo a tutti l’accesso alle cure migliori».

Dello stesso avviso, il segretario regionale e nazionale della Federazione italiana medici pediatri Domenico Careddu, che sottolinea il ruolo che la telemedicina può avere, oltre che nella gestione dell’assistenza nel corso della pandemia, anche in vista del costante aumento di casi (monitoraggio delle condizioni cliniche), nei casi di assistiti con patologie croniche e nella valutazione, in un ambiente  neutrale, di soggetti con patologie del neurosviluppo e disturbi dello spettro autistico, attraverso l’osservazione a distanza e soprattutto nel contesto familiare”.

«È indubbia la rilevanza della telemedicina per garantire i più elevati livelli di assistenza in tutte le fasi della malattia – concorda Massimo Aglietta, coordinatore della Rete oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta -, garantendo continuità assistenziale, senza una dicotomia fra ospedale, assistenza territoriale e domiciliare».

Molto significativo anche il giudizio di Fabio De Iaco, presidente nazionale della Società italiana della medicina di emergenza urgenza: «L’iniziativa presentata oggi dona concretezza al principio di integrazione tra servizi e tra territorio e ospedale, mettendo al centro il paziente e ponendogli intorno i professionisti che concorrono all’assistenza e alla cura. Chi lavora in Emergenza Urgenza attende da tempo strumenti come questo».

Cambiamenti climatici: il Piemonte in prima fila nel monitoraggio dell’ambiente alpino

 

Firmata la convenzione tra Arpa, Cai, Museo Nazionale della Montagna e Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica del Consiglio Nazionale delle Ricerche per migliorare la tutela ambientale attraverso il costante monitoraggio degli ambienti alpini in quota. L’assessore regionale all’Ambiente, Marnati: “i cambiamenti climatici ci impongono di velocizzare le tempistiche e di puntare sulla ricerca”

Ricerca scientifica, monitoraggio ambientale, climatologico e geomorfologico, rilevazioni in campo sono la base della convenzione firmata oggi tra il CAI – Club Alpino Italiano – Sezione di Torino, Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi”, IRPI – Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica del Consiglio Nazionale delle Ricerche e Arpa Piemonte nata dalla promozione di Regione Piemonte.

Le quattro realtà che hanno firmato la convezione mettono a fattor comune le loro competenze, le loro conoscenze, gli studi, le ricerche e le attività fin qui effettuate per migliorare la tutela ambientale attraverso una base dati che monitora e monitorerà con ancora più elementi la conoscenza degli ambienti alpini in quota nel tempo e potrà essere messa a disposizione sia della comunità scientifica che del pubblico attraverso azioni di divulgazione.

Il bacino glaciale della Bessanese è un’area dove viene svolta ricerca scientifica finalizzata ad approfondire, migliorare e divulgare le conoscenze circa gli effetti dei cambiamenti climatici sulla morfogenesi dell’ambiente alpino in generale e degli ambienti di alta quota in particolare, con specifico riferimento ai processi di instabilità naturale.

Il rifugio Gastaldi avrà due locali destinati all’attività di studio, ricerca, didattica e divulgazione che permetteranno non solo ai tecnici di poter operare sul posto, ma anche ai frequentatori di conoscere lo stato di avanzamento delle conoscenze e capire la montagna e il ghiaccio più a fondo.

“Abbiamo iniziato a studiare questo progetto – ha esordito l’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati – molto tempo fa perché consapevoli che la ricerca è un’arma importante anche, e soprattutto, per comprendere i cambiamenti climatici che, nel nostro Piemonte, hanno avuto un’accelerazione molto forte. Cambiamenti climatici che ci impongono di velocizzare le tempistiche che, quando si parla di ambiente, non sono di certo brevi. Puntare sulla ricerca dunque intervenendo con tutte le risorse che abbiamo a disposizione, e, visto che gli eventi atmosferici avvengono repentinamente, importante è avere più sensoristica possibile e affinare sempre più i metodi. Avere dunque qui, vicino, un avamposto pilota della ricerca è particolarmente importante”.

“Il riscaldamento particolarmente elevato sulle Alpi, conseguente ai cambiamenti climatici – afferma Angelo Robotto, direttore generale di Arpa Piemonte – sta aumentando i rischi in montagna con aumento dei crolli e delle colate di detriti. Nelle Alpi la manifestazione più evidente si osserva sui ghiacciai che negli ultimi decenni si sono ritirati, dimezzando la propria estensione originaria e, entro la fine del secolo, è possibile che tutti i ghiacciai alpini con pochissime eccezioni siano completamente scomparsi. In questo contesto, di forte evoluzione, è dunque importante da un lato studiare l’evoluzione ed i meccanismi che determinano questi impatti anche attraverso la realizzazione di laboratori permanenti in quota, e dall’altro fare formazione e divulgazione su questi temi portano direttamente a toccare con mano le bellezze e le fragilità della montagna”.

“Il Club Alpino Italiano, fondato in Torino nel 1863 per iniziativa di Quintino Sella – sottolinea Bruno Migliorati, presidente del CAI Piemonte – ha per scopo l’alpinismo in ogni sua manifestazione, la conoscenza e lo studio delle montagne, specialmente di quelle Italiane, e la difesa del loro ambiente naturale. La convenzione che oggi firmiamo va in quella direzione: studio conoscenza, formazione, divulgazione, prevenzione e sviluppo sostenibile per la salvaguardia delle nostre montagne”.

“La Sezione di Torino del CAI è lieta di partecipare, in continuazione ideale con il passato, a questo progetto particolarmente importante soprattutto in tempi di drammatici cambiamenti del clima – aggiunge Marco Battain, presidente del CAI Torino –  Ed è così che una struttura centenaria come il “vecchio” Rifugio Gastaldi, da eredità del passato si trasforma in piattaforma per il futuro: l’osservazione in continuo del bacino della Bessanese e il rilievo scientifico di numerosi parametri che avranno come base operativa la “saletta del presente” consentiranno di quantificare l’evoluzione dei mutamenti in atto e di valutarne la pericolosità: i dati raccolti potranno essere oggetto non solo di considerazioni scientifiche/didattiche, ma anche di azioni divulgative”.

“La forte riduzione delle masse glaciali, la degradazione del permafrost e l’aumento dei processi di instabilità naturale, sono solo alcuni dei principali effetti del cambiamento climatico – dichiara Guido Nigrelli, ricercatore dell’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica del Consiglio Nazionale delle Ricerche –  Al fine di poter mettere a punto sempre più accurati scenari di pericolosità e di rischio e attuare una efficace formazione-divulgazione verso un utilizzo più sicuro della montagna, è necessario fare sistema, unendo strutture e conoscenze. L’iniziativa oggetto di questa convenzione va proprio in questa direzione, nel pieno rispetto di uno sviluppo sostenibile e di una salvaguardia delle nostre montagne”.

“Il ruolo della cultura della montagna nella contemporaneità vede in questa partnership un’importante occasione di potenziamento – osserva Daniela Berta, direttore del Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi” di Torino –  La memoria delle terre alte, la storia dell’alpinismo nelle Valli di Lanzo, l’evoluzione delle modalità di fruizione e delle condizioni ambientali, dialogheranno con l’osservazione e lo studio del presente, realizzando quel connubio oggi essenziale tra discipline, campi di ricerca, modi di guardare e di vedere. Strategico sarà poi l’asse tra Balme e Torino, con la restituzione al Museo dei risultati del lavoro condotto in quota e la divulgazione di contenuti non solo a favore degli amanti della montagna, ma di tutta la collettività: una finestra sempre aperta su temi oggi quanto mai urgenti, per contribuire alla costruzione di una piattaforma comune di valori e di consapevolezza”.

La convenzione ha una durata quinquennale.

Questo il link per il collegamento alla webcam al Rifugio Gastaldi

https://bessanese.panomax.com/

“Ho fatto un Coworking, anzi 100”, spunto per una analisi con il pubblico del fenomeno

Presentato il volume sul coworking di Massimo Carraro, fondatore di Rete Cowo, dal titolo

Giovedì 7 luglio, alle 18.30, si è tenuto l’incontro dal titolo “Il Coworking oltre lo Smartworking a Torino”, discussione aperta con Massimo Carraro, autore del libro “Ho fatto un Coworking,anzi 100”e fondatore di Rete Cowo.

Carraro ha dato avvio a una stimolante discussione su come sia cambiata l’organizzazione del mondo del lavoro dall’inizio della pandemia ad oggi e quale sia il reale significato oggi dello Smartworking.

Il relatore si è poi posto la domanda sulle modalità con cui il coworking possa fronteggiare i disagi legati al lavoro da remoto, che spesso altro non significa che “dadasa”.

L’occasione di questo prezioso momento di confronto è stata la presentazione del suo libro intitolato “Ho fatto un Coworking, anzi 100. Se la relazione viene prima del business: storia di Cowo”, una vera e propria guida per chiunque operi nel campo si interessi alle tematiche dello smartworking.

L’incontro ha visto la partecipazione, oltreché di Carraro, anche di sei coworking manager dei maggiori spazi di coworking torinesi e con loro si è sviluppata una discussione sul presente e il futuro del coworking in tempo di smartworking.

L’incontro si è svolto presso Torino Coworking Center, in via Pinerolo  16, che rappresenta 1400 mq di spazi professionali totalmente dedicati all’office sharing e al networking tra professionisti.

Ad Oulx il primo pannello degli alberi monumentali

Ad Oulx è stato posato il primo pannello descrittivo di un albero monumentale. L’inaugurazione sabato 2 luglio nel corso della fiera BOSTER 2022, presenti il sindaco di Oulx Andrea Terzolo, il direttore generale della Direzione Foreste del Mipaaf, Alessandra Stefani, il direttore regionale dell’assessorato Ambiente, Energia e Territorio, Stefania Crotta ed il direttore regionale Opere Pubbliche, Salvatore Femia.

L’albero è un Tiglio, un esemplare monumentale plurisecolare che radica ai margini di un prato ed estende la sua chioma a 24 metri di altezza.

“Abbiamo voluto simbolicamente porre il primo pannello descrittivo di un albero monumentale in occasione di un evento importante come BOSTER, la più importante Fiera del Nord Ovest dedicata al bosco ed al territorio che si è conclusa ieri con una notevole partecipazione di pubblico. Ora proseguiremo con la posa dei pannelli descrittivi degli Alberi monumentali che rappresentano uno straordinario patrimonio da proteggere e valorizzare”- dichiara il Vice Presidente della Regione Fabio Carosso.

Nel 2015 sono state avviate le operazioni di censimento degli alberi monumentali in tutta Italia, un bene comune da tutelare per il loro valore naturalistico, paesaggistico e storico-culturale: in Piemonte sono stati catalogati circa 250 esemplari.

Nel corso del 2022 il settore Foreste della Regione, grazie al finanziamento del Fondo nazionale per le foreste dedicato alla tutela e valorizzazione degli alberi monumentali e con il supporto tecnico dell’IPLA, ha curato la realizzazione dei pannelli descrittivi degli alberi censiti, così come previsto dal decreto che indicava la necessità di renderli riconoscibili.

La posa dei pannelli sul territorio piemontese sarà realizzata dalle squadre degli operai forestali regionali a partire da luglio, cominciando dalle località montane (con molti esemplari situati a quota superiore ai 2000 metri) per concludersi in autunno nelle aree planiziali.

Miss Italia conquista Pont Canavese e incorona Francesca De Feo

Grande successo la seconda tappa di Miss Italia Piemonte Valle d’Aosta che si è tenuta sabato 2 luglio presso il parco Mazzonis a Pont Canavese, organizzata dall’esclusivista Mirella Rocca.

 

La fascia è andata a Francesca De Feo; seconda classificata e vincitrice della fascia di “Miss Rocchetta Bellezza”, Chiara Pertile; terza Arianna Roselli; quarta Alessandra Boassi; quinta Sofia
Tinelli e sesta classificata Matilda Cugno. La giornata si è svolta in maniera molto particolare rendendo protagoniste sia le Miss, sia la cittadina. In sostanza le selezioni, passate alla guida di Mirella Rocca da quest’anno, hanno tutta l’intenzione di riportare in alto il nome del concorso. Nella prima mattinata 29 ragazze
provenienti da tutto il Piemonte hanno sfilato per le vie del centro non passando di certo inosservate.
Sono state protagoniste di vari servizi fotografici: in piazza Craveri con le macchine da rally e con le 500 d’epoca mentre al pomeriggio sono state accompagnate alla Torre Tellaria per ammirare il fantastico panorama che si vede da lassù. Alle 17 poi sono tornate in paese per le prove della sfilata serale. In serata le Miss hanno sfilato per ben 4 volte davanti al folto pubblico giunto per l’occasione, due in body e due in abito da sera. A condurre l’avvincente e divertente serata “Poltronissima con Luca e Max”, dove non sono mancati momenti di musica, grazie alla splendida voce di Alexa Diliddo e alle dolci noti del violino dell’aspirante Miss Dafne Apollonio. Presenti tra il pubblico anche i Consiglieri Regionali Andrea Cane e Mauro Fava. Molta soddisfazione anche per il primo cittadino Bruno Riva. L’evento è stato organizzato in collaborazione con l’Associazione “Vivere Pont”.

La Tris Quarté Quinté all’ippodromo

Questa è una data da segnare con il circoletto rosso. Perché mercoledì 13 luglio sarà una giornata doppiamente speciale per l’Ippodromo di Vinovo, in pista come fuori. É la serata della Selezione Nord per il Campionato Femminile dei 3 e 4 anni, con la Tris Quarté Quinté. Ma anche quella di un gemellaggio tra sport e natura. Ad aprire il programma infatti, dalle 18.30, ci sarà per la prima volta “Aperilupo”, un incontro dedicato alla presenza e all’importanza del lupo nei nostri territori.
Subito prima delle corse in programma, sono previsti gli interventi di esperti come i guardiaparco Luca D’Angelo e Patrick Stocco, moderati da Fiodor Verzola. Il primo aperitivo dedicato al lupo all’Ippodromo di Vinovo, in collaborazione con Parchi Reali Torino (prenotazione obbligatoria chiamando lo 011.4993381 oppure info@parchireali.to.it  (consigliata un’età dagli 8 anni in su). Impossibile mancare.

Operazione “Oro Rosso”, la polizia contro i furti di rame

2 indagati, 76 persone controllate, 19 ditte ispezionate dislocate sul territorio, 18 servizi su strada, 33 operatori del Compartimento Polizia Ferroviaria del Piemonte e della Valle d’Aosta impegnati nelle attività di controllo. Questo il bilancio della 7^ operazione “Oro Rosso” dell’anno 2022, organizzata dal Servizio Polizia Ferroviaria in ambito nazionale, finalizzata al contrasto del fenomeno dei furti di rame in ambito ferroviario, con controlli sia lungo linea che presso le strutture specializzate nel trasporto e smaltimento dei rifiuti metallici.

 

In particolare, nella provincia di Torino, la Squadra Amministrativa compartimentale  ha sanzionato l’amministratore delegato di una ditta specializzata della provincia per violazione della normativa ambientale sulla gestione dei rifiuti, elevando una sanzione amministrativa di 3.250 euro, mentre, nella provincia di Domodossola, la Sottosezione di Polizia Ferroviaria ha sanzionato l’amministratore delegato di una ditta specializzata per aver effettuato operazioni di recupero e stoccaggio di rifiuti non pericolosi e pericolosi in area esterna all’impianto autorizzato, nonché per mancanza della prescritta autorizzazione per lo stoccaggio di rifiuti pericolosi.