Palazzo Lascaris - aula del Consiglio regionale del Piemonte

Parità retributiva, l’allarme del Pd

RAVETTI-ROSSI (PD): “Dati allarmanti sul gap di stipendi tra uomini e donne. Ma da un anno e mezzo la legge Pd sulla parità salariale attende di essere applicata. Auspichiamo che finalmente si approvi il Regolamento!”

15 dicembre 2022 – “Leggiamo con preoccupazione i dati sull’occupazione in Piemonte dai quali emerge, in particolare, una netta disparità tra stipendi percepiti da uomini e donne. Nella nostra Regione, infatti, le donne percepiscono il 32% in meno rispetto agli uomini e persino gli aumenti sono minori. La differenza retributiva, di conseguenza, si riverbera anche sulle pensioni. Alla luce di questi numeri, siamo davvero sconcertati dal fatto che, a un anno e mezzi dall’approvazione, la legge regionale n. 11 del 19 maggio 2021, per “la promozione della parità retributiva tra i sessi e il sostegno all’occupazione femminile stabile e di qualità”, presentata e voluta fortemente dal Partito Democratico, non abbia ancora un Regolamento che la renda applicabile” dichiarano il Consigliere regionale del Partito Democratico Domenico Ravetti, primo firmatario della legge e il Consigliere regionale Domenico Rossi.

“La legge senza Regolamento è inutile – proseguono gli esponenti dem – Il Piemonte è stata la prima Regione d’Italia ad approvare un testo che, oltre a diffondere una nuova consapevolezza sulle ingiustizie che le donne, anche in Piemonte, subiscono nei luoghi del lavoro, contiene specifiche iniziative economiche finalizzate a premiare le imprese pubbliche e private impegnate nel superamento di tali ingiustizie. Purtroppo però lo strumento per attivare le premialità è il Regolamento attuativo che la Giunta regionale avrebbe dovuto adottare, sentita la competente Commissione, entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della Legge stessa. Ovvero entro fine luglio 2021. Di quel Regolamento non si hanno notizie”.

“Rileviamo – concludono Ravetti e Rossi – che sul tema della difesa dell’uguaglianza tra uomo e donna, anche in campo lavorativo, si sprecano fiumi di parole, ma i fatti restano veramente pochi. Alla luce di questi dati auspichiamo che la Giunta Cirio trovi il tempo per approvare, finalmente, il Regolamento che ci consentirebbe di fare un primo e importante passo nella direzione giusta”.

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