ilTorinese

Piemonte al centro del turismo mondiale del vino

È tutto pronto in Piemonte per accogliere la 6a Conferenza dell’UNWTO sul Turismo del Vino, il grande appuntamento internazionale che dal 19 al 21 settembre vedrà confrontarsi ad Alba e  nei paesaggi vitivinicoli di Langhe, Monferrato e Roero i maggiori esperti mondiali del settore.

La Conferenza, promossa dall’Organizzazione Mondiale del Turismo e sviluppata con il Ministero del Turismo, l’Ente Nazionale del Turismo e la Regione Piemonte col supporto di VisitPiemonte ed Ente Turismo Langhe, Monferrato e Roero, prevede un fitto programma di incontri, relazioni e dibattiti, oltre a workshop e seminari presso alcune delle più significative realtà vitivinicole.

Per l’occasione, inoltre, 12 giornalisti internazionali di prestigiose testate provenienti da Benelux, Austria, Regno Unito, Francia e Scandinavia parteciperanno a un press tour che toccherà Asti e la Douja d’Or, Pollenzo con l’Albergo dell’Agenzia, Neive, il Roero, il Castello di Grinzane Cavour e i vigneti di Langhe, Monferrato e Roero.

Ma non solo: la Conferenza rappresenta anche un’occasione per la Regione Piemonte di coinvolgere la filiera piemontese dell’enoturismo e dell’enogastronomia, dando visibilità alla costruzione di momenti di racconto delle proprie specificità vitivinicole ed enogastronomiche, oltre che a fiere, rassegne, eventi, degustazioni e incontri. Da segnalare, tra le altre, le iniziative delle Enoteche regionali, che hanno stilato un calendario di “gemellaggi” con realtà di altre regioni italiane: 9 serate, tra il 16 settembre e il mese di ottobre, dove le Enoteche Acqui “Terme e Vino”, Albugnano, Barbaresco, Casale Monferrato, Colline Alfieri dell’Astigiano, Gattinara e delle Terre del Nebbiolo, Ovada e del Monferrato, Vini della Provincia di Torino, Nizza Monferrato incontreranno realtà provenienti da Puglia, Lombardia, Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta, Veneto, Sicilia e Toscana.

Il presidente della Regione Alberto Cirio puntualizza che gli ospiti internazional isaranno immersi nella straordinaria realtà delle colline Patrimonio Unesco, territorio che da anni sta lavorando intensamente su quegli stessi obiettivi della Conferenza: sviluppare l’enoturismo innovandolo in esperienze, marketing e partnership, creare una più ampia gamma di opportunità che possano affrontare anche i momenti di crisi, stimolare la partecipazione attiva e il pensiero consapevole per aumentare il valore delle destinazioni, rendere il turismo un protagonista del cammino verso un ambiente più sostenibile e inclusivo, costruire un futuro resiliente per le comunità rurali. Un bagaglio di competenze costruite con passione e creatività, un format che ha tutte le caratteristiche per essere esteso al resto del territorio piemontese.

L’assessore regionale al Turismo aggiunge che si tratta di un’ulteriore, importante, occasione per far conoscere al mondo le eccellenze vitivinicole e turistiche piemontesi, la cui qualità riconosciuta è confermata dalla sempre crescente attenzione del turista enologico.

Ogni anno le colline del vino e del gusto del Piemonte sono visitate da 700.000 turisti da ogni parte del mondo per un totale 1,6 milioni di pernottamenti. Un successo di un settore forte di 18.000 aziende agricole, 14 Enoteche Regionali e 33 Botteghe del Vino, 4.300 produttori con le loro associazioni, 280 imprese industriali e 54 cantine cooperative, 24.000 ristoratori tra cui 45 chef stellati, 7 Agenzie turistiche locali e 7 Strade del Vino.

Elezioni: sicurezza, le proposte del Siulp

Riceviamo e pubblichiamo

Sabato 17 settembre 2022 alle ore 12,30
Presso Centro Polifunzionale di via Leoncavallo, 17 Torino

SIULP Torino (Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia)
e Associazioni e Comitati cittadini
presenteranno in conferenza stampa un documento condiviso e articolato in 14 punti, concernente proposte per la sicurezza urbana in relazione alle elezioni politiche del 25 settembre.

La situazione della sicurezza delle città, in particolare quella torinese, richiede interventi legislativi che rispondano alle esigenze ed ai disagi dei cittadini.

Sono invitati a partecipare tutti i candidati torinesi di tutti gli schieramenti politici.

Conferenza stampa a cura di:
SIULP (Sindacato Italiano Unitario Lavoratori) provincia di Torino Associazione FIPI (Futuro Italiano Partite Iva)
Confimprese Nord-Ovest
Associazioni e Comitati Riuniti di Porta Palazzo
Associazioni Borgo San Secondo
ARQA Associazione Riqualificazione Quartiere Aurora CCQA Comitato Cittadini Quadrilatero Aurora Comitato Barriera di Milano Nord
Associazione Residenti Piazza Vittorio e vie limitrofe Associazione Residenti Quadrilatero Romano Comitato Spontaneo Aurora
Comitato un’Aurora per tutti
Coordinamento Residenti Vanchiglia
Comitato Spontaneo Sponde Dora e vie limitrofe Associazione Corso Giulio Cesare

A sinistra il Centro non c’è

A pochi giorni dalla elezioni politiche alcuni trend emergono in tutta la loro evidenza.

Tra gli altri, la natura e il profilo delle coalizioni in competizione. In particolare quelle più variegate e multiformi al proprio interno, cioè la sinistra e la destra. Per soffermarsi sull’alleanza progressista, possiamo tranquillamente dire che si tratta di una coalizione di sinistra dove l’apporto del Centro, delle sue componenti centriste e moderate è ormai assai ridotto se non addirittura azzerato. Un’alleanza che risente, del resto, del profondo cambiamento politico del Partito democratico. Su questo versante le interpretazioni sono ovviamente diverse ma, tuttavia, accomunate da un filo rosso: e cioè, il Pd non è più quel partito di centrosinistra che avevamo conosciuto e sperimentato all’inizio della sua esperienza dopo il tramonto e la confluenza della Margherita e dei Ds. Da un lato c’è chi parla di una sorta di “partito radicale di massa”; dall’altro chi la definisce come l’ultima esperienza della filiera della lunga e gloriosa tradizione della sinistra italiana: dal Pci al PDS, dai Ds al Pd. Ovvero, e comunque sia, un vero ed autentico partito di sinistra. Ma, com’è altrettanto ovvio, un partito di sinistra nel nostro paese e nel nostro attuale contesto politico, non può oltrepassare ragionevolmente una percentuale che si aggira sul 20% dei consensi. E questa è, del resto, la cifra indicata da quasi tutti i sondaggisti.
Ed è proprio alla luce di queste considerazioni che si inserisce la necessità di costruire, radicare e rafforzare un partito di centro autenticamente riformista, democratico e di governo. E con la sfida politica, coraggiosa e tenace, lanciata da Renzi tempo fa si può centrare questo obiettivo solo se viene perseguito questo progetto senza tentennamenti e senza farsi condizionare dalla propaganda interessata che mira a indebolire quella prospettiva e quell’orizzonte politico, culturale e programmatico.
Un Centro, cioè, che recupera sino in fondo quella “politica di centro” che in questi anni è stata sacrificata se non addirittura cancellata dalla sub cultura populista e qualunquista interpretata magistralmente dal partito populista per eccellenza, cioè dai 5 stelle. Un luogo politico, però, che è sempre stato decisivo nella storia democratica del nostro paese e che ha contribuito a sciogliere quei nodi politici che di volta in volta rallentavano la stessa azione di governo. È del tutto normale, quindi, che ritorni – seppur in forma nuova ed aggiornata – una politica di centro nel nostro paese ispirata ad una spiccata cultura di governo e accompagnata da quel buon senso che in epoca di populismo trionfante è stato spazzato via.
Ecco perchè il ritorno del Centro da un lato e il consolidamento di un partito di sinistra dall’altro, contribuiscono entrambi a chiarire le stesse dinamiche della politica italiana. E il risultato delle urne sarà il primo tassello di questo processo in attesa, comunque vada a finire, che si chiariscano una volta per tutte le contraddizioni che per troppo tempo hanno caratterizzato il cammino della politica italiana. A cominciare, per tornare all’inizio di questa riflessione, dal fatto che oggi il Pd è il partito della sinistra italiana. E il Centro, ormai, volge da un’altra parte.

Giorgio Merlo.

Crescendo Rossiniano

Sabato 17 settembre, ore 16.30

Concerto con la Fisorchestra Bruno Zaggia alla Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso (TO)

 

 

In occasione dei 230 anni dalla nascita del grande compositore Gioachino Rossini, il “Cigno di Pesaro”, è in programma sabato 17 settembre alla Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso, il concerto “Crescendo Rossiniano” con i 12 fisarmonicisti della Fisorchestra Bruno Zaggia con gli Artisti della via Francigena Claudio Gazzera, violino e tenore, Simone Gianoglio, violoncello e Paolo Leone, cembalo e pianoforte.

 

Ingresso gratuito, a offerta libera per i lavoratori dello spettacolo segnati dal Covid.

 

FISORCHESTRA BRUNO ZAGGIA

 

La Fisorchestra Bruno Zaggia è stata fondata intorno al 1960 dal maestro Bruno Zaggia a Grugliasco (TO) come Fisorchestra Iris per avvicinare i suoi allievi di fisarmonica all’orchestra. Nel corso dei decenni la formazione ha conseguito brillanti risultati in concorsi per fisarmoniche nazionali ed internazionali. L’orchestra ha al suo attivo centinaia di concerti in Italia e all’estero e la partecipazione a trasmissioni televisive con esecuzioni dal vivo. Dopo la scomparsa del maestro Zaggia nel 2019, l’orchestra ha cambiato nome da Fisorchestra Iris a Fisorchestra Bruno Zaggia in onore al suo fondatore. Il repertorio eseguito è molto vario e spazia dal genere classico e sinfonico alla musica leggera, colonne sonore da film e jazz. La maggior parte dei brani sono stati trascritti dal maestro Zaggia o da elementi dell’orchestra con arrangiamenti specifici per questo particolare complesso. La Fisorchestra Bruno Zaggia continua a studiare nuovi programmi e ad esibirsi in pubblico con la direzione di Jürgen Lieske.

INFO

Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso

Località Sant’Antonio di Ranverso, Buttigliera Alta (TO)

Info: 011 9367450 ranverso@ordinemauriziano.it

www.ordinemauriziano.it

Ragazzo aggredito e ferito in strada con un coltello

Al pronto soccorso gli hanno riscontrato una ferita di arma da taglio al collo dopo un’aggressione in strada a Novara. Il ragazzo ventenne  ferito ha fornito i dati per rintracciare l’aggressore. La polizia quindi ha denunciato per lesioni aggravate e minacce, un giovane di nazionalità salvadoregna, incensurato che aveva accoltellato un connazionale. La questura ha rintracciato l’aggressore e l’arma usata.

Non parla più il televisore di madamin Adele

Diario minimo urbano… Vedere e ascoltare per credere

Un silenzio assordante, mi verrebbe da scrivere usando un’espressione tanto inflazionata. Troppo inflazionata! E allora no. Allora scrivo, con parole che forse rendono perfino meglio l’atmosfera di quella spianata di balconi deserti che mi trovo di fronte, affacciati nel vuoto di un cortile grigiastro, abitato solo da poche biciclette “ancorate” a terra: allora scrivo un silenzio triste, triste e dolce ad un tempo. Ho un pelino di groppo in gola in questo scampolo d’estate torinese. La prima senza Adele. La mia dirimpettaia al quarto piano di fronte. Al suo balcone è rimasta solo la vecchia tenda di nylon, aggrappata a fatica, maltrattata dalle piogge incattivite e dalle sfuriate di vento e grandine di un agosto secco bruciante e bizzarro. Il televisore di Adele non parla più. Meglio sarebbe dire non “urla” più. Come andiamo oggi, Adele?, le chiedevo ogni volta che ci incrociavamo dalle rispettive ringhiere. Un incrocio piacevole di sguardi, qualche lagnanza per quei suoi 85 anni che ormai cominciavano a pesare un po’ troppo, poche parole che passavano dall’italiano allo strettissimo torinese o dallo strettissimo torinese ad un improbabile maccheronico piemontese (il mio). A va abastansa bin, la fuma andé! E ti? E tua fumna? Le classiche due parole. Tanto per dire. Con me. E con gli altri “balconari”. Ma che bastavano a frenare per pochi minuti l’interminabile solitudine. E poi quella benedetta (ma davvero benedetta, per lei) televisione, sua miracolante compagnia. Accesa tutto il dì, sparata a tutto volume, fatta eccezione per le prime ore pomeridiane, concesse a un breve pisolo. Era la prima cosa che Adele faceva ogni mattina, in ogni stagione, a finestre chiuse o (giocoforza, in primavera e in estate) aperte: accendere il televisore. Che regalava, senza limiti, voci, suoni e musica a tutto il suo condominio e a quelli che gli stavano intorno. Qualcuno protestava. Ma Adele regolava i volumi (anche quelli del telefono) in tal maniera da tararli alle potenzialità (assai scarse!) del suo udito. A me, sinceramente, quelle voci tenevano compagnia. Mi arrivavano in cucina e mi tenevano perfino aggiornato sui vari programmi Tv. Se d’estate mi affacciavo al balcone potevo tranquillamente sentirmi tutto il Tg. Solitamente prediligeva quelli Rai. In fondo era come ascoltare un radiogiornale. Solo voci. Senza figure e senza immagini. Perfino meglio, forse! A l’è trop aut? Mi chiedeva qualche volta. Sagrinte nén, le rispondevo, tentando un briciolo di piemontese. Vai serena! Chissà se mi sentiva? Ciau né, mi salutava con la manina. E sempre mi regalava un sorriso. Un sorriso dolce e antico. Da torinesissima madamin d’antan. Testa lucidissima, Adele era sempre informata su tutto. In tempo di elezioni, piagnucolava Oh basta là, mi sai pi nén chi vuté, a’m fidu pi nén ‘d gnun! E allargava le braccia al cielo. Che dirle? Cara Adele! Da tempo, ormai, il tuo balcone è vuoto. La tua casa è vuota. Il tuo televisore è tristemente muto. Un malore, alcuni mesi fa. Il ricovero in ospedale. Poi il tuo brevissimo ritorno a casa. Sola. E necessariamente la soluzione presa dalle nipoti di affiancarti una badante. Destino di tante e tanti anziani, soli come te e non più in grado di vivere in autonomia. Decisione mal tollerata, però. Un “no” irremovibile. Per la carità, parleme nén d’na badante!: troppo orgogliosa, troppo lucida, troppo indipendente. E allora e definitivamente, casa di riposo. Di te ora non ho, non abbiamo (forse qualcuno sì) più notizie. Questa è stata la prima estate senza di te. Che pena affacciarsi al balcone! Quello squarcio nell’attempata tenda di nylon sembra quasi aprire un varco alla tua presenza. Ma al di là c’è solo silenzio. Un silenzio desolante e (questa volta, lasciatemelo dire!) assordante. Da far male.

Gianni Milani  

Torino, la solidarietà che sconfigge le nuove crisi: torna l’evento “Un Pasto al Giorno”

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I volontari della Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Benzi nel 1968, tornano nelle piazze di Torino per mostrare come la solidarietà sia la risposta più efficace contro le nuove povertà generate da conflitti e crisi globali

Un tasso di povertà assoluta in Italia che si conferma a ridosso dei massimi storici toccati nel 2020. Le speranze della ripresa post-pandemia che continuano a scontrarsi con le nuove difficoltà e con quelle di sempre. E uscendo dai confini nazionali, un mondo che sembra aver dimenticato le dure lezioni del passato, come si vede dal conflitto in Ucraina e dalle nuove tensioni che non mancano di scandire le giornate. Se c’è una lezione che la storia ci insegna, è quanto possa fare la differenza un approccio fondato sulla solidarietà e sul senso di comunità. Valori che la Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata nel 1968 da don Oreste Benzi, pone da sempre al centro del suo impegno, attraverso progetti e realtà di accoglienza in Italia e in 40 Paesi del mondo, e con una presenza costante anche in Ucraina fin dai primissimi giorni del conflitto.

Con l’obiettivo di condividere la consapevolezza e i risultati maturati durante queste esperienze, e per portare avanti un lavoro di sensibilizzazione su tematiche importanti per il futuro di ogni singolo individuo, i volontari della Comunità torneranno anche quest’anno nelle piazze di Torino il 17 e 18 settembre con l’iniziativa solidale “Un Pasto al Giorno”, un evento che all’opera di sensibilizzazione aggiunge anche un prezioso obiettivo che si fa concreto e cruciale per molte persone in situazioni di grande difficoltà: attraverso iniziative come questa, infatti, la Comunità raccoglie attorno a sé quel sostegno che le permette di garantire ogni anno 7 milioni e mezzo di pasti a persone in povertà e in difficoltà che accoglie nelle sue Case, mense e realtà di aiuto.

«Abbiamo vissuto una fase in cui il mondo moderno è stato messo in discussione – ha spiegato il presidente della Comunità, Giovanni Ramonda –, con la pandemia, la fine della pace nel nostro continente europeo, l’emergenza climatica. Le conseguenze di ciascuno di questi eventi hanno ribaltato il nostro modo di vivere la presenza fisica, le priorità, le relazioni, i luoghi. L’unica via per superare questi cambiamenti è avviando una fase “costruttiva”, dove tutto il mondo cerchi la via della rinascita. Costruire è il verbo della consapevolezza, del fare, un verbo al futuro, che parla di un domani che inizia già oggi, è il verbo della speranza. Un concetto semplice ma fondamentale e fondante, sul quale si basa l’essenza della Comunità che di fronte a un’ingiustizia, a una povertà, a un’emarginazione lavora da oltre 50 anni per costruire quel senso di comunità capace, sostenendoci l’un l’altro, di trovare risposta e speranza per chi aveva perso tutto. Oggi, di fronte all’emergenza sociale a cui assistiamo, vogliamo costruire una tavola dove ci sia posto per tutti». 

L’impegno di Apg23, del resto, prosegue anche in Piemonte da oltre 50 anni, attraverso l’opera di numerose realtà, tra Case Famiglia, Case di accoglienza e Centri di aggregazione. Sono circa 400 le persone che negli ultimi mesi vi hanno trovato non solo un riparo o un pasto caldo, ma anche un punto di riferimento per far ripartire la propria vita. 

E a parlarci di quanto un approccio più solidale sia urgente anche qui, sono i numeri. Basti pensare che in Piemonte la povertà relativa continua a farsi sentire tra le famiglie, con un’incidenza che dal 6,1% del 2020 è salita nel 2021 al 7,5% (dati Istat). 

Di fronte a queste cifre, iniziative come “Un Pasto al Giorno” diventano importanti non solo per le risorse che riescono a raccogliere, ma anche perché offrono un nuovo punto di vista sulla quotidianità, attraverso il quale ciascuno può fare una piccola differenza e costruire qualcosa che diventa grande. Proprio per questo gli organizzatori hanno scelto come claim di questa edizione «Costruiamo una tavola in cui ci sia posto per tutti». E come ogni anno, non mancherà un piccolo gesto simbolico: i volontari della Comunità, infatti, distribuiranno a chi prenderà parte all’evento un libricino con sette preghiere in sette lingue diverse. Un modo per sottolineare ancora di più quanto si possa e ci si debba sentire una comunità, e quanto questo possa segnare una vera e propria svolta nella vita di tante persone che hanno più bisogno.

Restauri a Palazzo Lascaris

È stata formalizzata la consegna dei lavori di ristrutturazione di Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale del Piemonte. Un passo ufficiale in direzione dell’ormai da tempo necessario restyling della prestigiosa sede: con la sottoscrizione congiunta del verbale di consegna lavori, l’Amministrazione ha dato infatti all’impresa “Operazione Srl” il via libera per realizzare le aree di cantiere. L’appalto vinto dall’azienda riguarda opere di restauro, risanamento conservativo e manutenzione straordinaria.

L’operazione complessiva è stata aggiudicata per un importo di circa 6,6 milioni di euro più Iva, frutto di un ribasso del 25,5 percento rispetto alla base di gara. L’intera somma deriva dai risparmi di bilancio degli ultimi anni.

Il cantiere prevede diverse fasi, studiate in modo da non impedire la continuità operativa delle attività del Consiglio.

I lavori per la riqualificazione di Palazzo Lascaris riguardano il restauro dei serramenti esterni e dei prospetti dell’edificio, interventi di ripassatura e rifacimento delle coperture, l’adeguamento degli ascensori e l’abbattimento delle barriere architettoniche, l’adeguamento delle strutture e finiture ai fini antincendio, l’illuminazione dei prospetti interni ed esterni, l’adeguamento degli impianti di climatizzazione, ventilazione, elettrici e speciali e antincendio nonché interventi di rifunzionalizzazione della Sala Consiliare al piano interrato.

Giubileo approda sulle reti Mediaset

informazione promozionale 

Per promuovere soluzioni alla burocrazia quotidiana e rendere più sereno il tuo domani grazie all’esperienza di 25 anni di fiorente attività.

‘Giubileo’, storica impresa torinese attiva dal 1998, approda sulle reti ‘Mediaset’. L’impresa specializzata nell’arte dell’ultimo saluto, titolare della prima e unica ‘Sala Multimediale del Commiato’ d’Europa, distintasi nel panorama cittadino per l’impiego virtuoso e funzionale della pubblicità massiva (famosissimi molti dei suoi claims, tra cui il celebre ‘Rendiamo onore alla storia di una vita), è protagonista a dicembre di uno spot della durata di 15 secondi in programma su ‘Canale 5’ e ‘ReteQuattro’ avente per oggetto la promozione di servizi di primaria importanza come successioni, reversibilità, recupero ratei e sblocco del conto corrente.

Ovvero, problematiche all’ordine del giorno per chiunque subisce un lutto, e che richiedono affidabilità, competenza e serietà comprovate per essere affrontate e gestite nel migliore dei modi. Nell’interesse del consumatore e di chi resta, per poter godere di un avvenire sereno.

La produzione e la realizzazione della campagna è stata curata da Giosuè Agosto, manager di ‘Star Media’, primaria realtà italiana nel settore del product placement televisivo e cinematografico.

Esprimiamo viva soddisfazione per questa nuova iniziativa, nata con l’idea di promuovere al meglio tutto il know-how maturato in oltre 25 anni di attività al servizio della gente”, afferma Serena Scarafia, Presidente del Cda di ‘Giubileo’. “Ringraziamo Giosuè Agosto per la costante professionalità dimostrata, il ‘Gruppo Mediaset’ per averci dato fiducia, e tutte le persone che continuano ad affidarsi a noi con la certezza di ricevere ascolto, aiuto e assistenza concrete nell’ora più difficile”.

Un risultato davvero importante. Unico. E per questo ancor più significativo e rilevante: è la prima volta, fatto storico in assoluto, che su un polo televisivo nazionale viene dato spazio e fiducia a una realtà attiva nel settore del commiato.

Tutte le informazioni sul sito www.giubileo.com.

Giobbe Covatta (Europa Verde): A Torino, per sostenere la svolta ecologista

Riceviamo e pubblichiamo

Giobbe Covatta, candidato al Senato per la lista Alleanza Verdi Sinistra per il plurinominale del Piemonte  ha incontrato insieme a tutti i candidati di Europa Verde per la Camera ed il Senato per l’Alleanza Verdi e Sinistra la cittadinanza al parco  Culturale Le Serre di Grugliasco, cuore dell’arte e della cultura di Grugliasco.

“La salvaguardia del nostro Pianeta è una precondizione per poter effettuare qualsiasi azione dall’essere umano.” – uno dei passaggi del comico – “La politica non può metterlo in dubbio, ma ci sono differenti modalità per farlo.”

“Un aspetto su cui si deve intervenire è la gestione del trasporto pubblico.” – ha affermato l’onorevole Davide Gariglio, candidato della coalizione del centrosinistra all’uninominale Torinese – “Essendo un servizio essenziale dobbiamo renderlo gratuito, almeno a prezzi contenuti ed in base ai redditi”.

Serata molto partecipata con interventi di rilievo, da parte di altri candidati della lista, su tutti i temi toccati dal programma di Alleanza Verdi Sinistra che mette la giustizia sociale e la giustizia climatica come priorità assolute.

“Il terzo settore ha un potenziale enorme in Italia e, con una migliore gestione, si possono ottenere maggiori risultati senza disperdere un mare di energie” così si è conclusa la chiaccherata con Giobbe Covatta che ha preso spunto dalla testimonianza di Gianluca Carcangiu che opera nel Terzo Settore in tutto il Piemonte

Nel corso della serata sono intervenuti tutti i candidati, Mariella Grisà,(Co-portavoce Regionale di Europa Verde), Ketti Increta, Ecofemmista di Europa Verde, Andrea Giuliana di Beinasco dell’esecutivo Regionale e Provinciale di Torino di Europa Verde

Durante la serata sono intervenuti i due. co-portavoce di Europa Verde-Verdi Torino Città metropolitana, entrambe candidati “”.

“”Questa sera  a Grugliasco si è tenuto un dibattito politico sui temi più “scottanti”,  di questa campagna elettorale come l’emergenza economica, l’emergenza climatica, l’emergenza energetica.  Temi che da immemore tempo noi di Europa Verde affrontiamo, sempre esponendo dati scientifici e reali che motivano le nostre scelte del “come fare” e dell’importanza di come ognuno di questi temi debba essere affrontato valutando prima di tutto il suo impatto  ambientale.

Come ci ha ricordato con dissacrante ironia, Giobbe  Covatta questa sera, le azioni politiche di ogni schieramento non può essere realizzata se manca il luogo, inteso come civiltà vivente, a cui va applicata.

La nostra madre terra si è sempre salvata da sola in ogni condizione geologica e climatica, ora deve essere l’uomo a volere salvare se stesso, cercando di applicare le corrette azioni Politiche, il resto, la crisi economica e sociale si potranno sconfiggere solo partendo da questo principio e da una nuova e differente visione politica. Queste le Parole di  Fabrizio Frosina (candidato al Senato)

Mentre Emanuela Chidichimo, candidata alla Camera, ha affrontato la questione dei diritti civili, che nonostante vengano sempre citati, di fanno nella quotidianità sono bene lontani dall’essere risolti  e sono troppi i contesti, dove la discriminazione non viene recepita come un reato o un diritto negato.