ilTorinese

Le visionarie “psichedeliche” realtà di Gianluca Capozzi

“Il giardino reciso / The severed garden”

In mostra alla “galleria metroquadro” di Torino

Fino al 12 novembre

Se si dovesse accompagnare la personale di  Gianluca Capozzi  – allestita alla torinese “metroquadro” di Marco Sassone, fino al 12 novembre –  con una specifica colonna sonora capace di interpretare ad hoc le immaginifiche realtà narrate e poste in parete dall’artista avellinese, penso si potrebbe scegliere qualche pagina (fra le più famose, misteriche e mistiche e sensuali) del “rock psichedelico” di Jim Morrison, “profeta della libertà” per antonomasia, fra le figure “di maggior potere seduttivo” nella storia della musica e una delle massime icone, nel mondo dello spettacolo, dell’inquietudine giovanile. Perché questa mia affermazione? Per due ragioni.

La prima è che lo stesso Capozzi ci porta su questa strada, fin da subito e volutamente (ritengo) attraverso il titolo della stessa rassegna, quel “The severed garden” letteralmente “rubato” al titolo di una tarda poesia del cantautore e “poeta maledetto” di Melbourne, suo “addio annunciato”  a una vita quotidianamente e brutalmente sfidata e che tristemente si spegnerà il 3 luglio del 1971 a Parigi, quando Jim aveva solo 27 anni. “Sai quanto pallida e sfrenatamente eccitante  – scriveva Jim Morrison – viene la morte a una strana ora / inattesa, imprevista / come uno spaventoso ospite più che amichevole che ti / sei portato a letto”: parole dure, profetiche. Fortemente visionarie.

Scritte in una sorta di nirvana psichedelico in cui s’agitano forme, memorie, pensieri, squarci di vita srotolati in una discesa senza fine e senz’ombre di paura. Un intreccio di emozioni, parvenze tattili o impalpabili apparentemente fra loro inconciliabili, che abitano anche i lavori di Capozzi. E questa è allora la seconda ragione. Anche se indubbiamente s’ha da credere ad Andris Brinkmanis (critico d’arte di origine lettone) curatore della mostra, quando asserisce che “se per Morrison il giardino con i fiori recisi era quello simile a un cimitero, per Capozzi forse significa esattamente l’opposto, poiché resta pregno di una possibile rifioritura. Anche se attualmente reciso seguendo i canoni estetici, sociali e politici dominanti, questo Giardino può rifiorire selvaggiamente, appena lasciato intatto o incondizionato per un certo periodo di tempo”.

Sono d’accordo. Ma, sia chiaro, non è facile entrare e appropriarsi degli stranissimi universi dell’artista di Avellino. Puoi trovarci di tutto. Girotondi di figure libere e in pieno volo circondate – in una sorta di decomposizione del reale – da “coriandoli” o informi pianeti di colore,  stanze (quasi sempre la stessa) dove al soffitto o appese a testa in giù sbucano sagome figurali – fantasmi, memorie, un lontano passato? – entrate a curiosare chissà chi chissà da dove, forse la giovane “addivanata” con il telefono alla mano sinistra e la sigaretta alla destra o ancora, in un sussulto di piena astrazione, girandole di colore, gialli, bianchi, verdi o turchesi o grigi, come frammenti meteoritici inarrestabili nel loro confuso orbitare. “L’arte – afferma lo stesso Capozzi – è la possibilità di rendere visibile agli occhi tutto quello che non è visibile”. Affermazione che uno come lui può tranquillamente permettersi di fare, senza destare sospetti. Dietro a queste sue personalissime opere, ci sta infatti un mestiere indubitabile. Inizialmente artista iper-iper-realista, Capozzi è sempre, ancora oggi, grande maestro di segno e colore. I colori lo esaltano, diventano grumo e materia capace di dare corpo ed espressionistico spessore al racconto. Tanto più a un racconto di straordinaria spaesante surreale e onirica visionarietà. E allora puoi permettergli di tutto. “Luce e colore– dice –sono l’anima dell’arte e della vita”. Sono strumenti di pura magia nelle mani, negli occhi e nel cuore di un artista che, negli ultimi anni, è anche particolarmente attratto – ricorda ancora il curatore della mostra, Brinkmanis – da temi e teorie di singolare impronta filosofica: dalla psichedelia, al pensiero magico sudamericano e a quello orientale. “Lo sgretolarsi della percezione del reale, che vediamo in alcune opere esposte – afferma Brinkmanis –  deriva quindi non soltanto dalle sue riflessioni teoriche, ma anche da stati di coscienza espansa attraverso profonda meditazione e altre pratiche, seguendo le quali è possibile accedere a più sottili piani della realtà, per vedere come la nostra vita quotidiana in fondo non è altro che una sorta di teatro d’ombre cinesi”.

Gianni Milani

“Il giardino reciso / The severed garden”

Galleria “metro quadro”, corso San Maurizio 73/F, Torino; tel. 328/4820897 o www.metroquadroarte.com

Fino al 12 novembre

Orari: dal giov. al sab. ore 16/19

Nelle foto:

–       “Sky”, acrilici su lino, 2021

–       “Interior”, acrilici su lino, 2021

–       “Untitled”, acrily on canvas, 2021

–       “Mushroom”

Se la corsa è… da Re

Ritorna alla Venaria una delle manifestazioni podistiche più attese e amate dai runner italiani

Domenica 16 ottobre

“Una Corsa da Re”. Non poteva chiamarsi in altro modo una manifestazione podistica tutta pensata in scenari unici (proprio da Re!) da percorrere  – fra Storia, Arte e un magico tripudio di Natura – attraverso i magnifici Giardini della “Reggia di Venaria” (aperti per l’occasione ai runner) e il Parco Naturale “La Mandria”. L’attesa c’è tutta e i podisti (“razza” sempre più in via di ampliamento, aperta a tutte le età e a tutte le latitudini, il Piemonte in prima fila fra le regioni italiane) stanno già riscaldando i muscoli per ben celebrare il decennale della “Corsa regale”, come sempre organizzata da “Base Running” (Associazione Sportiva Dilettantistica – circa 500 i soci – nata nel 2007 per volontà di Alessandro Giannone, già nazionale e atleta professionista) in collaborazione con Regione Piemonte, Città di Venaria RealeConsorzio delle Residenze Reali Sabaude ed Ente di Gestione delle Aree protette dei Parchi. Per soddisfare i runner di tutti i livelli, la gara si compone di quattro distanze. Per i più allenati, quelle più lunghe: la 21km, disputata fin dalla prima edizione e la 30km, giunta alla 5^ edizione e molto gradita, “perfetta – sottolineano gli organizzatori – come tappa di avvicinamento nella preparazione delle grandi maratone autunnali”. Per tutti, la “classica” di 10km, distanza ideale capace di raccogliere da sola più del 60% delle iscrizioni e regalare emozioni anche a chi vuole camminare, grazie al tempo limite esteso a due ore. Infine, per chi non se la sente ancora di affrontare una gara ma vuole comunque fare parte dell’allegra “compagnia” e per chi vuole partecipare spingendo il passeggino con i propri piccoli o condividere con il proprio amico a quattro zampe un momento di attività fisica, c’è la Camminata 4km, interamente sviluppata all’interno dei Giardini della Reggia.

Le gare lunghe, la 21Km e la 30Km, partiranno domenica alle 9,45, lo start della 4Km alle 9,50, mentre quello della 10km alle 10,10. L’arrivo di tutte le corse nel “Gran Parterre”, uno dei punti più affascinanti per godere della maestosità della regina delle Regge Sabaude, “Patrimonio dell’Umanità Unesco”.

Sabato15 ottobre,  alle15,30, ritorna anche “La Corsa del Principino” nel maestoso “Gran Parterre”, la divertente e coloratissima corsa per i runner del futuro. Possono partecipare tutti i bambini da 0 a 12 anni, le partenze saranno divise in batterie a seconda dell’età. Al termine della corsa i partecipanti riceveranno la medaglia di partecipazione. Sarà possibile iscrivere i bambini con le stesse modalità degli adulti oppure direttamente al “Race Village” in via Mensa a Venaria, fino a pochi minuti prima della partenza. È ancora possibile iscriversi anche a tutte le distanze per gli adulti: online entro martedì 11 ottobre, presso “Base Running Shop” di corso Cairoli 28 a Torino fino a venerdì 14 ottobre, e sabato 15 ottobre direttamente al “Race Village” di via Mensa, aperto per il ritiro pettorali, dalle 10 alle 19. La mattina della gara, dalle 7,30, sarà possibile iscriversi solo alla Camminata 4Km.

Tutti i partecipanti riceveranno compreso nell’iscrizione un esclusivo “Race Gadget” targato “Diadora”; medaglia da finisher per la 1021 e 30km.

Il sito ufficiale della manifestazione è: https://www.baserunningteam.it/gare/una-corsa-da-re/c79d398d-e78d-4011-b1da-2fcaa9d16a6d/

Info: www.lavenaria.it

g.m.

Nelle foto, immagini di repertorio:

–       Start

–       Arrivo, Ph. Davide Dusnasco

Magliano: “sì a iniziative per donne e famiglie che fanno scelta a favore della vita”

Fondo Vita Nascente

Abbiamo espresso come Moderati,  in Commissione, voto favorevole alla bozza di delibera per il Fondo Vita Nascente. Il fattore economico è spesso una variabile decisiva nella scelta da parte di una donna o di una coppia di non portare a termine una gravidanza e da sempre siamo favorevoli a ogni iniziativa seria in grado di garantire davvero la libertà di scelta. L’Articolo 5 della Legge 194 prevede esplicitamente margini di intervento, quando la richiesta di interruzione della gravidanza sia motivata dall’incidenza delle condizioni economiche, affinché si possano identificare soluzioni ai problemi proposti. Proprio il sostegno alle famiglie e alle donne che, nonostante le difficoltà economiche, intendono portare avanti la propria gravidanza è stato il fine, negli scorsi mesi, di due Ordini del Giorno da noi proposti e approvati all’unanimità dal Consiglio Regionale del Piemonte: anche il Fondo Vita Nascente è espressione, ci pare, dello stesso principio. La proposta della Giunta dà un ulteriore peso all’ente pubblico, garanzia del fatto che le risorse saranno monitorate e andranno alle donne.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte

Androidi, app, ambiente, artechnology per il futuro di 85 mila studenti con il progetto Diderot

/
A CURA DI FONDAZIONE CRT
IL 12 ottobre al via le iscrizioni gratuite per le classi primarie e secondarie
 
Suona la campanella per il progetto Diderot della Fondazione CRT, che offrirà gratuitamente a oltre 85.000 studenti del Piemonte e della Valle d’Aosta contenuti didattici innovativi, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite (SDGs).

 

Mercoledì 12 ottobre, alle ore 14, si apriranno le iscrizioni sul sito www.fondazionecrt.it: gli insegnanti delle oltre 4.000 scuole primarie e secondarie piemontesi e valdostane potranno candidare gratuitamente le proprie classi al progetto Diderot, che ha già formato finora più di 1,3 milioni di studenti.

 

L’edizione 2022-2023 del Diderot preparerà la next generation ad affrontare le “sfide” per un futuro più green, equo e inclusivo: dalla lotta al cambiamento climatico al consumo responsabile delle produzioni agroalimentari per un impatto sociale e ambientale positivo, dall’esplorazione delle nuove frontiere dell’Universo alla “contaminazione” tra scienza, tecnologia, arte e creatività.

 

Inoltre, il Diderot fornirà ai “VYP”-Very Young People di oggi gli strumenti per orientarsi al meglio tra le professioni di domani, alla luce della previsione del World Economic Forum secondo cui il 65% degli studenti svolgerà un lavoro che ancora non esiste.

 

Le 15 linee didattiche – disponibili in doppia modalità, fisica e digitale – rispondono a 11 dei 17 goal fissati dall’Agenda 2030 e sono sviluppate ad hoc con partner di eccellenza nazionale e internazionale, tra cui la Fondazione Veronesi, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, la Comunità di San Patrignano, l’Accademia Perosi di Biella, la Fondazione per l’educazione finanziaria e al risparmio-Feduf.

 

Sui banchi del Diderot si formano i ‘campioni del futuro’, coraggiosi, responsabili e consapevoli: giovani capaci di coniugare innovazione, sostenibilità e inclusione per far crescere la comunità e contribuire a migliorare il pianeta”, afferma il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia.

 

“Il Diderot è tra i progetti più ‘young’ della Fondazione CRT: investiamo sulle generazioni Alfa e Zeta per accelerare la transizione ecologica, digitale, economica e sociale nei prossimi anni”, dichiara il Segretario Generale Massimo Lapucci.

 

Le discipline STEM, l’educazione ai valori di cittadinanza attiva, il potenziamento della creatività e di una sensibilità sempre più “verde” saranno al centro dell’offerta formativa del Diderot secondo traiettorie molto articolate: il legame tra inquinamento atmosferico e salute; l’Opera show sulla scoperta di Marte, tra robot, androidi, extraterrestri e tanta musica; le basi della programmazione, l’ideazione e lo sviluppo di App per dispositivi mobili; la philosophy for community; la sicurezza alimentare e il consumo sostenibile. E ancora: un viaggio per i più piccoli nel Regno del Linguaggio tra consonanti e vocali, i segreti dello spazio svelati con la realizzazione di un planisfero celeste, una caccia al tesoro tra le stelle e l’uso di software per ricostruire viaggi nella Galassia; un focus sulle neuroscienze; la sostenibilità sociale, ambientale ed economica delle imprese come chiave per sviluppare lo spirito imprenditoriale degli studenti.

 

Le Fondazioni CR Cuneo e CR Biella hanno aderito al progetto Diderot della Fondazione CRT, contribuendo a sostenere alcune linee didattiche nelle rispettive province.

 

Le 15 linee didattiche del Diderot e gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU
 
Due percorsi “green” del Diderot sui modelli di consumo e produzione circolare, sul contrasto al cambiamento climatico e sulla formazione di comunità sostenibili rispondono agli SGDs “Consumo e produzione responsabili”, “Lotta contro il cambiamento climatico”, “Vita sulla terra” e “Salute e benessere”:
Tutti per aria! è il nuovo percorso didattico realizzato dalla Fondazione Veronesi che sensibilizzerà gli studenti sul legame tra inquinamento atmosferico e salute, raccontando gli effetti dei principali inquinanti dell’aria e le possibili azioni di prevenzione da mettere in campo ogni giorno per proteggere noi e l’ambiente.
Le mie impronte sul pianeta affronterà i temi promossi dalla Commissione europea all’interno dell’European Green Deal: attraverso lo studio delle filiere agroalimentari, il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino introdurrà nelle scuole i temi della sicurezza alimentare e del consumo sostenibile, evidenziando le connessioni fra le scelte dei singoli e le ricadute sulla collettività.

 

Sei linee didattiche sulla scoperta del sistema solare, le ultime frontiere del digital e le strategie per avviare una startup rispondono agli SGDs “Lavoro dignitoso e crescita economica”, “Parità di genere”, “Imprese, innovazione e infrastrutture”:
Digital Math Training, realizzato dal Dipartimento di Biotecnologie Molecolari e Scienze per la Salute dell’Università di Torino, rafforzerà le competenze matematiche, informatiche, digitali e di problem solving necessarie a scuola e nel mondo del lavoro.
Rinnovamente: obiettivo contare insieme è il percorso proposto con l’associazione A.R.S.T.A. che approfondirà le competenze logico-matematiche attraverso il metodo di Singapore, sviluppato con successo nella città-Stato del Sud-est asiatico per aiutare gli studenti a risolvere operazioni complesse fin da piccoli.
Programmo e Invento, a cura dell’Associazione Dschola, porterà in classe le basi della programmazione, sia con l’utilizzo di Scratch, sia con App Inventor per l’ideazione e lo sviluppo di App per dispositivi mobili, dalla veste grafica fino all’installazione. Focus anche sull’utilizzo consapevole della rete e dei social network.
Dalle nane alle supergiganti: la vita delle stelle svelerà con la guida dell’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta i segreti dello spazio e dell’astronomia, anche attraverso la realizzazione di un planisfero celeste, una caccia al tesoro tra le stelle e l’uso di software per viaggi virtuali nella galassia.
Economia@Scuola, in collaborazione con FEduF, è dedicata all’uso consapevole del denaro e ai modelli di consumo coerenti con gli obiettivi dell’Agenda 2030 e coinvolgerà i ragazzi in un campionato scolastico sull’educazione finanziaria.
Rendere possibile un’impresa impossibile è il percorso realizzato con la Cooperativa Pandora che stimolerà lo spirito imprenditoriale dei giovani attraverso i concetti di sostenibilità sociale, ambientale ed economica delle imprese.

 

Tre proposte didattiche per avvicinare i bambini e i ragazzi al mondo della lirica e ai linguaggi dell’arte contemporanea rispondono agli SDGs “Istruzione di qualità” e “Pace, giustizia e istituzioni solide”:
I speak contemporary, realizzata in collaborazione con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo per l’insegnamento dell’inglese abbinato all’arte contemporanea, potenzierà gli strumenti multimediali interattivi prevedendo un dialogo diretto tra studenti e artisti.
• Con Alla ricerca dell’armonia, La Fabbrica dei Suoni utilizzerà il linguaggio della musica come legame tra diverse materie curricolari, con una particolare attenzione al tema dei mutamenti climatici.
• La nuova “Opera show”, intitolata “Opera show: Le avventure dei fratelli Spark e… il viaggio su Marte”, guiderà i ragazzi alla scoperta del pianeta rosso attraverso robot, androidi, extraterrestri e tanta musica. Ideato e diretto da Mario Acampa, realizzato dall’Accademia Perosi di Biella con l’Orchestra dei Talenti Musicali della Fondazione CRT, questo progetto innovativo avvicina i ragazzi alla lirica unendo musica, canto, ballo e prosa: un mix coinvolgente in scena alle OGR di Torino e in versione cinematografica.

 

Quattro linee didattiche focalizzate sulla comprensione dei diritti e doveri per vivere nel rispetto di sé e degli altri rispondono agli SDGs “Città e comunità sostenibili” e “Ridurre le disuguaglianze”:
Caffè filosofico, con il Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino, per sviluppare il pensiero riflessivo, critico e creativo attraverso strumenti e modalità propri delle pratiche filosofiche come il dialogo socratico, la philosophy for children, la philosophy for community.
WeFree, con la Comunità di San Patrignano, si concentrerà sulla prevenzione delle dipendenze e del disagio giovanile attraverso laboratori interattivi.
Viaggio nel Regno del Linguaggio è il percorso a cura dell’Associazione ProXXIma che guiderà i bambini alla scoperta della lingua italiana attraverso un approccio immaginativo, artistico e teatrale, all’insegna dell’integrazione e della cittadinanza attiva.
Giovani per i giovani, realizzato dall’Associazione InTo Brain, metterà in contatto gli studenti con ricercatori universitari esperti di psicologia e neuroscienze per divulgare le frontiere più avanzate della conoscenza in uno degli ambiti di indagine più affascinanti del panorama scientifico.

 

Premio di Poesia Maria Luisa Spaziani, prima edizione

A Torino, indetto dalla casa editrice Gian Giacomo Della Porta

Per la prima volta si è tenuto a Torino il Premio di Poesia dedicato alla poetessa torinese Maria Luisa Spaziani, promosso dalla casa editrice Gian Giacomo Della Porta Editore. La giuria era presieduta dallo scrittore e poeta romano, che vive attualmente a Varese, Silvio Raffo. La cerimonia di Premiazione si è tenuta presso la Sala Conferenze dell’Istituto San Giuseppe, in via San Francesco da Paola 23.
Sono risultati vincitori per la “Sezione Opera Edita” Eva Villani, prima classificata, seguita da Anna Bani e Adriana Tasin. Per la “Sezione Opera Inedita” la prima classificata è risultata Tiziana Mainoli, seguita da Valeria Castagnini, seconda classificata, e Edith Dzeduszucka.
Per la Sezione Poesia Singola la prima classificata è stata Giovanna Panzolini, seguita da Anna Maria Gargiulo e Annalisa Rodeghiero.
Nell’ambito della “Sezione Opera Edita” la poetessa Eva Villani ha scritto la silloge intitolata “Affioramenti”; Anna Bani è l’autrice della silloge “Icaro o della giovinezza”; Adriana Tasin ha ricevuto il terzo Premio per la silloge “Il gesto è compiuto”. Nell’ambito della “Sezione Opera Inedita” ha ottenuto il primo premio la autrice varesina Tiziana Mainoli, in arte Edith Sara Levi, con la silloge “L’erranza”.
Per la “Sezione Poesia singola” ha ottenuto il primo Premio Giovanna Panzolini con la poesia intitolata “Fuoco di vita”; il secondo posto lo ha ottenuto Anna Maria Gargiulo con la poesia intitolata “Come il vento d’autunno”. Il terzo lo ha ricevuto Annalisa Rodeghiero con la poesia dal titolo “Come un bambino io porto la mia croce”.
La cerimonia, accanto alla premiazione degli autori delle opere vincitrici, ha ottenuto ampio consenso per la lectio magistralis tenuta dal poeta e scrittore Silvio Raffo, autore di libri di successo, tra cui il romanzo “La voce della pietra”, che è stato trasposto a Hollywood nel film omonimo, interpretato da Emilia Clarke e Remo Girone.
Maria Luisa Spaziani, più volte candidata al Premio Nobel, fu docente di Lingua e Letteratura francese all’Università di Messina, e fondatrice del Centro Internazionale Eugenio Montale, con il Premio intitolato al grande poeta ligure, insignito del Nobel per la letteratura nel 1975. Si può considerare una delle voci poetiche più significative del Novecento e, con la raccolta di poesie “Geometria del disordine”(1981), ha ottenuto il Premio Viareggio.
Il bando del prossimo Premio dedicato a Maria Luisa Spaziani verrà pubblicato nel gennaio 2023.

Mara Martellotta

Monitorare e recuperare gli immobili comunali occupati

Approvata dal Consiglio Comunale di Torino, nella seduta del 10 ottobre, con 26 voti favorevoli e 3 contrari, una mozione sul “Recupero e riutilizzo degli immobili comunali occupati” (prima firmataria: Nadia Conticelli – PD). Il documento impegna Sindaco e Giunta Comunale ad attivarsi per predisporre un attento monitoraggio degli immobili comunali occupati e del loro stato attuale, ove possibile, anche dal punto di vista strutturale e ambientale e individuare per ciascuno degli immobili quali potrebbero essere i progetti di recupero e di riutilizzo, coinvolgendo le Circoscrizioni e le realtà territoriali, partendo da eventuali azioni o esperienze positive nate negli anni.

La mozione impegna altresì Sindaco e Giunta a concordare con Prefettura e Questura, ove necessario, le modalità per lo sgombero degli edifici in modo tale che possano coincidere con gli interventi di presa in carico e di ri-destinazione.

Respinta invece, con 11 voti favorevoli e 20 contrari, la mozione “Richiesta di sgombero dello stabile occupato abusivamente in corso Regina 47 a seguito degli arresti dei leader del centro sociale occupante” (primo firmatario: Giovanni Crosetto – Fratelli d’Italia).

Nel dibattito in Sala Rossa sui due documenti, avvenuto congiuntamente, il consigliere Giovanni Crosetto (Fratelli d’Italia) ha lamentato la tardiva calendarizzazione della sua mozione, che – ha detto – doveva essere discussa in campagna elettorale e che invece è stata trattata solo ora in aula, insieme a una mozione più generale, appena presentata dal Pd.

È necessario occuparsi dei servizi e delle esigenze di cittadine e cittadini sul territorio – ha affermato Nadia Conticelli – PD – e ri-destinare gli immobili comunali occupati, soprattutto quelli degradati, a un uso pubblico, d’intesa con le Circoscrizioni e le associazioni territoriali.

Enzo Liardo (Fratelli d’Italia) ha criticato l’assenza del sindaco in aula e ha spiegato che il Prefetto non può intervenire se non c’è un indirizzo amministrativo e che in via Alessandria e in via Pianezza gli immobili sono stati sgomberati pur in assenza di una progettualità per il loro riutilizzo.

Valentina Sganga (M5S) ha motivato il voto contrario a entrambi gli atti, affermando che la mozione del Pd non è chiaro a cosa punti ed è poco coraggiosa, mentre l’atto di Crosetto non considera il ruolo dei centri sociali, rappresentativi degli spazi lasciati vuoti dalla politica e dalle Istituzioni.

Ha dichiarato il voto contrario a entrambe le mozioni anche Alice Ravinale (Sinistra Ecologista), richiamando la necessità di evitare vuoti sociali e ricordando i compiti dell’Amministrazione comunale nel fornire risposte senza escludere nessuno.

Silvio Viale (Lista Civica per Torino) ha invece espresso il voto favorevole a entrambe le proposte per un fatto di coerenza politica e di rispetto della legalità, considerato che da quasi trent’anni lo stabile di corso Regina è occupato illegalmente.

Fabrizio Ricca (Lega) ha polemizzato con chi chiede di sgomberare tutti gli immobili occupati mentre ha governato per decenni tollerandoli. Per Ricca, la vera priorità sarebbe comunque lo sgombero degli alloggi occupati, ma sui centri sociali occorre tirare dritto. Chi occupa e chi difende le occupazioni – ha concluso – non ha a cuore lo spazio pubblico e difende la prepotenza: sgomberare spetta alle autorità competenti, ma è necessario dare un segnale, affinché gli spazi pubblici tornino ai cittadini, con progetti validi.

Giuseppe Catizone (Lega) ha ricordato come le occupazioni costituiscano un reato ed è preoccupante che amministratori locali le difendano. Le occupazioni penalizzano coloro che rispettano le regole – ha aggiunto – esprimendo l’appoggio a entrambi i documenti e ricordando il problema degli alloggi popolari occupati irregolarmente: 15 solo in via Poma/via Scarsellini. Askatasuna – ha concluso – è occupato impunemente da 26 anni ed è all’origine di attività eversive.

Ivana Garione (Moderati) si è espressa a favore di entrambi i documenti, precisando che comunque i colpevoli sono tali solo dopo condanna definitiva. Ha quindi invitato il sindaco a chiedere al Comitato per l’ordine pubblico di procedere allo sgombero, in sicurezza e nei modi dovuti. L’edificio occupato di corso Regina – ha affermato – deve essere reimpiegato come casa del quartiere: le occupazioni illecite sono inaccettabili.

Caterina Greco (PD) ha visto con piacere che l’opposizione parlasse in termini costruttivi di trovare una soluzione condivisa, ma si è chiesta come mai in Commissione questa sintonia non ci sia mai stata. Per la consigliera, il tema non è semplice: ci sono aspetti di legalità da ripristinare, responsabilità degli enti proprietari, aspetti patrimoniali e aspetti sociali da cui emergono situazioni di degrado e fragilità ed è l’Amministrazione che deve farsi carico delle risposte alle fragilità sociali.

Pierlucio Firrao (Torino Bellissima) ha ricordato come dal 10 marzo la minoranza stia aspettando di discutere questo documento che oggi viene affrontato in contemporanea con un atto del Pd presentato questa mattina. Per Firrao, Giunta e maggioranza hanno una strana idea di democrazia e il rispetto della legalità non vale per tutti: ci sono locali irregolari che non vengono controllati mai – ha dichiarato – e locali regolari che vengono sommersi dalla burocrazia e dai controlli.

Andrea Russi (M5S) si è detto allibito dal documento del Pd, che vuole togliersi da un imbarazzo politico nei confronti della Città. E si è dichiarato favorevole al ripristino della legalità, perché occupare un locale della comunità vuole dire fare un torto alla collettività. Ha detto però di non sostenere l’atto di Crosetto, perché c’è una criminalizzazione della battaglia no TAV che Russi sostiene da tempo e perché gli sgomberi non sono decisi da atti del Consiglio Comunale, ma da provvedimenti della Questura. Il Consiglio – ha concluso – può solo denunciare l’occupazione.

Per Sara Diena (Sinistra Ecologista) Askatasuna è uno spazio aperto a tutti, slegato da qualsiasi vincolo di consumo, frequentato da centinaia di persone e animato da giovani che si mettono a disposizione dove lo Stato non arriva.

Secondo Alberto Saluzzo (PD), la legalità richiede coerenza in ogni situazione ed è necessario sostenere le associazioni del terzo settore che presidiano davvero il territorio.

Elena Apollonio (Lista Civica per Torino) ha ringraziato la capogruppo Conticelli per la mozione, che a suo parere inquadra esattamente la questione, cercando di arrivare a soluzioni condivise con il territorio, che tengano insieme legalità e giustizia sociale.

Pierino Crema (PD) ha evidenziato la complessità del tema sgomberi: la responsabilità penale è individuale così come le occupazioni sono diverse tra loro. La mozione del Partito Democratico – ha spiegato – traccia una modalità operativa.

Nadia Conticelli (PD), nel ringraziare per la discussione in aula, ha quindi ribadito la necessità di costruire un progetto con i soggetti occupanti. Il nostro atto – ha concluso – affronta un tema complesso e si pone nell’ottica del rispetto della legalità.

Giuseppe Iannò (Torino Libero Pensiero) si è dichiarato favorevole alle due mozioni e ha evidenziato la necessità di uno sgombero rapido, visto il degrado dello stabile occupato da Askatasuna.

Giovanni Crosetto (Fratelli d’Italia) ha replicato che le tredici misure cautelari alle quali fa rifermento la sua mozione rappresentano un’aggravante e nulla hanno a che fare con il garantismo, essendo stati arrestati i due leader storici.

In chiusura, la vicesindaca Michela Favaro ha sottolineato come le occupazioni siano fenomeni complessi per i quali non vi sono risposte semplici. Le azioni non sono né facili né brevi – ha dichiarato – e la complessità è legata alla limitatezza dei mezzi e al contesto sociale difficile, che impone cautela.

Ultimi giorni: Animali a Corte. Vite mai viste nei Giardini Reali

L’arte contemporanea trasforma Palazzo Reale e i suoi Giardini in un improbabile zoo di fiabesca meraviglia

Fino al 16 ottobre

Ad aprire il percorso é espositivo un imponente elefante bianco compostamente seduto davanti a un giovane monaco in preghiera con gli occhi fissi su un libro aperto, tenuto fra le mani. E’ l’“Omaggio a Colbert”, in polistirolo e resina, realizzato dallo scultore bresciano Stefano Bombardieri, al quale si deve l’onore e l’onere di fare da apripista – con un’opera simbolo di buon augurio e capacità di rimuovere eventuali ostacoli – alla rassegna di stupefacente godibilità sotto l’aspetto estetico, ma anche sotto quello di creativa e pervasiva (oltre ogni limite) narrazione, ospitata con il titolo di “Animali a corte” nei “Musei Reali” di Torino, con la curatela di Stefania Dassì e Carla Testorefino al prossimo 16 ottobreVenticinque le installazioni presentate a firma di sedici artisti italiani, in parte torinesi, sapientemente allocate fra il “Palazzo” e i “Giardini Reali”, la “Galleria Sabauda” e l’“Armeria”. Inserita all’interno del più ampio progetto “Vite sulla Terra”, iniziato a dicembre 2021 con l’esposizione “Animali dalla A alla Z. Una mostra dedicata ai bambini”, l’intento è quello di portare l’attenzione del pubblico di ogni età sulle molteplici forme di vita che abitano il Pianeta. E in particolare sugli animali. Il tutto a briglia sciolte. Con piena  libertà di volo concessa ad abilità tecniche e a sfoghi d’immaginazione creativa da parte di artisti (di alto e altissimo livello) che, in tal senso, hanno sempre fatto ruotare i congegni e le più singolari “trovate” del loro lavoro. “La mostra intende premiare – spiega Enrica Pagella, direttrice dei “Musei Reali” – la creatività degli artisti che si sono formati e hanno iniziato la propria carriera in Italia, per arrivare fino alla fama internazionale, dando loro l’opportunità di mostrare il proprio lavoro in un contesto di prestigio e a una platea vasta e variegata, per avvicinare nuove fasce di pubblico all’ambito della creatività contemporanea, rimasta molto isolata negli ultimi due anni di pandemia”. Attenzione, dunque. Superato l’innocuo ostacolo del grande elefante bianco (già presentato da Bombardieri alla 52^ Biennale di Venezia) il percorso, una sorta di plastico bizzarro divertissement, vi proporrà, nella “Sala dei Corazzieri”, la scenetta degli “Struzzi” che ballano fra loro. A grandezza naturale e realizzati dal saluzzese Nicola Bolla, nientepopodimenoche con carte da gioco, cartapesta e metallo.

 

Bisogna avere mani d’oro e ingegno che vale oro. Proprio come gli artisti della “Cracking Art” con i loro coloratissimi dodici “Suricati” (manguste diffuse in Africa meridionale) che, in piedi sulle zampe posteriori, buffi, vispi e fuori misura sembrano fare da sentinelle e aspettare i visitatori. Tanto che vien quasi voglia di porgergli il biglietto d’ingresso. Armati di tanta curiosità e meraviglia ci s’imbatte poi nello “Stregosauro”, drago docile (pare) in questo caso, soggetto spesso frequentato da Ezio Gribaudo, scolpito in pietra leccese e collocato nello spazio antistante la “Manica Nuova” . E’ proprio come aggirarsi in un sontuoso collodiano “Paesi dei Balocchi”, con “Animali” che ti vien voglia di salirci sopra e giocarci insieme, al posto dei Balocchi. Più austero il doppio “Igloo” di Mario Merz, sormontato da un cervo (simbolo di caccia, grande passione dei Savoia), gemello di quello della copertura della Palazzina di Stupinigi e sopra al quale si legge una breve sequenza tratta dal “Fibonacci” a completare la cifra stilistica dell’autore. Sempre in tema di caccia, ci s’imbatte poi negli slanciati “Cani” (bracchi?) del comasco Velasco Vitali: seduti, uno al centro della corte, l’altro sul balcone del primo piano, quasi parodia di un piacevolissimo “Giulietta e Romeo”. Naso all’insù, ecco ancora il “Solcavallo” in ferro,  sulla terrazza di Palazzo Reale, di Luigi Mainolfi e il “Nido” di Maura Banfo posto in alto sopra una scala a pioli.

 

Intendasi ciò che si vuole. Il gioco è totalmente libero. Siete stanchi? Niente di meglio della “Panchina Alveare” in bronzo della romana Jessica Carroll, collocata nel “Boschetto del Giardino del Duca”. Nessuna paura. Le api di Jessica non pungono. A completare il tour per questo strano “zoo silenzioso e statico”, il varano di Michele Guaschino, bestiaccia che simbolicamente dilania “La verità che esce dal suo pozzo” quadro del francese fervente anti-impressionista Jean-Léon Gérome (1896), e il “Passo delle balene”” di Paolo Albertelli e Marigrazia Abbaldo, insieme ai “Bachi di Setola”di Pino Pascali e alle “ombre” della volpe e della lepre di Fabrizio Cornelli, accompagnate alla “Kimera” del torinese Diego Dutto e al “Cavalluccio marino” di Nazareno Biondo. Vedere per credere!

Gianni Milani

 

“Animali a corte. Vite mai viste nei Giardini Reali”

Musei Reali, piazza Reale 1, Torino; tel. 011/19560449 o www.museireali.beniculturali.it

Fino al 16 ottobre

Orari: dal mart. alla dom. 9/19

 

Nelle foto:

–       Stefano Bombardieri: “Omaggio a Colbert”, polistirolo e resina, 2022

–       Cracking Art: “Cracking Clan”, polietilene, 2010

–       Ezio Gribaudo: “Stregosauro”, pietra leccese, 1993

–       Jessica Carroll: “Panchina alveare”, bronzo, 2017

Mutuo: tasso fisso, variabile o…?

E adesso, pover’uomo?

La domanda è il titolo del famoso romanzo di Hans Fallada, pseudonimo di Rudolf Ditzen, che narra le vicissitudini di un onesto impiegato nel dramma degli anni Venti del Novecento, con l’esplosione della grave crisi economico-sociale mondiale.

Domanda che potrebbe essere pronunciata oggi da chi ha stipulato anni fa un mutuo a tasso variabile, nella fiduciosa speranza che il trend di tassi bassi potesse proseguire all’infinito, e si trova oggi, all’improvviso, in una fase di tassi crescenti.
Nel giro di pochi mesi il costo di un mutuo è passato dall’1% circa al 4% circa, facendo lievitare l’importo della rata periodica da pagare alla banca.
E, quindi, ancora una volta la domanda, sia per chi ha un mutuo in essere a tasso variabile, sia per chi deve stipulare un nuovo mutuo per l’acquisto della casa è: meglio un tasso fisso o un tasso variabile?
Come sempre in finanza, la risposta giusta è (anche se sembra una “non risposta”): DIPENDE.
Dipende dalla situazione del debitore, dalle prospettive del mercato finanziario, dalla durata del prestito.
Per fare una scelta razionale, è bene conoscere gli aspetti tecnici delle diverse soluzioni e analizzarne i pro ed i contro.
1 – Mutuo a tasso fisso. È un finanziamento in cui il costo è determinato fin dal momento della stipula, rimanendo invariato fino alla scadenza. Chi sceglie questa formula sa che, indipendentemente dalle fluttuazioni dei tassi del mercato, pagherà sempre lo stesso importo periodico. È evidente che i vantaggi del mutuo a tasso fisso risiedono nella tranquillità di avere una rata stabile che non varia nel tempo (le rate saranno identiche dal primo fino all’ultimo pagamento) e nella possibilità di pianificare con precisione le uscite del budget familiare. Per contro gli aspetti negativi sono rappresentati dall’impossibilità di godere delle situazioni vantaggiose che le fluttuazioni del mercato potrebbero offrire nei periodi di calo del costo del denaro.
2 – Mutuo a tasso variabile. È un finanziamento in cui il costo è fissato volta per volta in funzione del costo del denaro, essendo indicizzato a un parametro di riferimento (ad esempio l’Euribor, il tasso interbancario). Chi sceglie questa formula paga una rata un po’ inferiore a quella del mutuo a tasso fisso, ma è soggetto all’alea della variabilità del costo (in senso positivo e negativo): se il parametro di riferimento sale, la rata sale, se scende la rata scende. Il vantaggio di questa formula risiede nella possibilità di avere un costo iniziale inferiore e di poter beneficiare di futuri decrementi; ma ovviamente il rischio è quello di subire un incremento del costo nel caso di aumento dei tassi.
Per fronteggiare queste incertezze il mercato ha, da alcuni anni, messo a disposizione forme ibride che nell’attuale situazione potrebbero risultare interessanti: il mutuo a tasso misto ed il mutuo a tasso variabile con cap.
3 – Mutuo a tasso misto. È un finanziamento che inizialmente parte con una formula predeterminata (ad esempio con interesse fisso), ma che a scadenze prefissate consente di passare ad altra formula (ad esempio con interesse variabile). Il cambio di tasso può essere effettuato più volte secondo quanto stabilito al momento della stipula del mutuo. Bisogna, però, ricordare che passare, per esempio, dal tasso variabile al fisso in periodo di rialzo non costituisce automaticamente una garanzia di risparmio, poiché il tasso fisso applicato è quello aggiornato (quindi anch’esso più elevato) e non quello calcolato all’inizio del contratto di mutuo. Il vantaggio di questa formula è la sua elasticità che consente di fronteggiare (entro certi limiti) i rischi legati alla scelta definitiva del tasso. Ma il costo iniziale è un po’ superiore a quello di un mutuo a tasso fisso tradizionale.
4 – Mutuo a tasso variabile con CAP. È un finanziamento il cui tasso d’interesse varia in base all’andamento del parametro di riferimento (l’Euribor), ma non può superare una soglia prefissata (il CAP), che determina l’importo massimo delle rate. È quindi un compromesso tra la formula a tasso fisso e la formula a tasso variabile, che permette al mutuatario di tutelarsi da eccessive oscillazioni al rialzo dei tassi grazie alla presenza di un tetto massimo determinato a priori. Per la sua natura “assicurativa” questo mutuo è in partenza più costoso di quello a tasso fisso; e potrebbe presentare l’inconveniente di avere, oltre al CAP, anche un floor (cioè un tasso minimo al di sotto del quale non scende il costo). Il vantaggio di questa formula è che consente di sfruttare i benefici della variabilità a ribasso dei tassi, senza pagare lo scotto (se non fino al tetto del CAP) di una variabilità al rialzo.

Conclusioni e suggerimenti
Ricordato che in finanza la scelta migliore in assoluto non esiste, ma può esistere una scelta “ottimale” in funzione delle prospettive del mercato e delle predisposizioni del beneficiario, possiamo suggerire, in linea generale, di orientarsi oggi verso la formula del mutuo a tasso variabile con CAP.
Il balzo dei tassi di questi mesi è stato fortissimo ma, con molta probabilità, il rialzo è destinato ad esaurirsi e potrebbe anche invertirsi una volta stabilizzatesi le situazioni che hanno creato l’incertezza e le tensioni sul mercato dei capitali.
Partire con condizioni favorevoli offerte dal tasso variabile, proteggendosi dall’eventualità che, almeno nel medio periodo, il trend di crescita continui, è il modo migliore per coniugare la flessibilità del tasso variabile con la stabilità del tasso fisso legato al CAP.

Gianluigi De Marchi

 

 

In ricordo di Giusi La Ganga

Un ricordo di Giusi La Ganga, a due anni dalla morte,  si svolgerà martedi 25 ottobre 2022, ore 18, presso l’Educatorio della Provvidenza, Corso Trento, 13, Torino (zona Crocetta).

“Come vedrete dalla locandina, – commenta Salvatore Vullo, scrittore e appassionato di politica – non ci sono relatori ufficiali, e lo potranno ricordare, con  testimonianze, aneddoti, comunicazioni, riflessioni,  amici, compagni, conoscenti che vorranno intervenire in presenza, o con messaggi scritti (con ovvi limiti di tempo contingentati). In sala saranno anche disponibili i suoi due ultimi libri: “I socialisti e l’Italia- Una grande storia- Conversazione con Giuseppe La Ganga”, e “Giuseppe La Ganga – La nobiltà della politica- Scritti e discorsi 2000-2019”. Entrambi curati dal sottoscritto e pubblicati  recentemente dall’editore Rubbettino”.

Si tratta di due libri pensati e realizzati nell’epilogo della sua vita, che ne racchiudono la storia, e che rappresentano il testamento politico e spirituale di Giusi La Ganga. Due libri che nell’attuale contesto di crisi della politica e della Sinistra, possono essere di grande utilità per riflettere e ideare.

Arrestato l’uomo senza patente che ha causato la morte di due donne

Aveva causato due giorni fa a Novara un incidente nel quale sono morte due donne. Una Panda era stata tamponata da una Kia. Due donne, una di 49 e l’altra di 63 anni sono decedute. Alla guida della Kia, un nigeriano residente a Trecate, che dopo lo scontro ha tolto le targhe dell’auto ed è fuggito. Ma i carabinieri poco dopo lo hanno identificato e arrestato per omicidio stradale e omissione di soccorso. Non aveva patente e assicurazione.