ilTorinese

“Palma de Sols”, il nuovo CD di Mauro Palmas al Folk Club

XXXIV Stagione

 Prima Parte: 25 settembre – 23 dicembre 2022

SABATO 1° OTTOBRE 2022 ORE 21.30
MAURO PALMAS TRIO
presenta
PALMA DE SOLS
Ingresso Intero 20 € | Ridotto Under 30 10 € | Streaming 5 €

La vita musicale della Sardegna si caratterizza non solo per i tratti arcaici di strumenti e tecniche vocali la cui memoria si perde nel tempo, ma anche per la ricca vitalità del presente.
Da anni Mauro Palmas sperimenta, senza mai perdere la propria identità, nuove possibilità di incontro tra musica tradizionale e altre espressioni sonore, prefigurando una musica aperta alle influenze del jazz, della musica d’autore e mediterranea.
Proprio il Mediterraneo, culla di tradizioni, musiche, culture e religioni, è il protagonista ispiratore di questo particolare progetto artistico. Un progetto che si misura con i sentimenti più veri e profondi, che nasce dall’incontro di artisti appartenenti a mondi musicali solo apparentemente lontani: uno legato alla tradizione popolare mediterranea, l’altro prevalentemente legato alla musica classica e, nella versione organistica, a quella liturgica. Una formazione unica dalla grande impronta poetica, forte di una comune passione musicale e di un solido legame umano. Attraverso composizioni originali, riletture realizzate con personale creatività e nel rispetto della tradizione classica e popolare, gli eclettici protagonisti mettono a confronto sensibilità, esperienze e suggestioni raccolte nel corso delle loro intensa carriera artistica. Palma de Sols”, il nuovo CD di Mauro Palmas, pubblicato da Squilibri, è dedicato a quanti al mare affidano la propria vita e le proprie speranze, ai tanti che ce la fanno e ai troppi che invece vedono il proprio sogno frantumarsi tra le onde. Di brano in brano si profila così un viaggio senza tempo sulle antiche rotte di un mare testimone di molteplici destini e custode di inestimabili bellezze, teatro di indicibili sofferenze e veicolo di sogni e promesse di vita. Il mare nostrum, quel Mediterraneo una volta enclave di civiltà diverse e ora specchio di egoismi feroci, diventa protagonista di suoni e voci che, a loro volta, diventano racconto grazie al testo di Maria Gabriela Ledda, scritto appositamente per questo lavoro che si snoda come un seducente filo conduttore tra i diversi brani, nominando quanto la musica esprime ma non dice. Da tempo immemorabile, del resto, in quel mare si addensano vite e destini che Mauro Palmas ha deciso di raccontare, in brani di grande suggestione, con la leggerezza del sogno e la potenza del linguaggio musicale, trasfigurando nelle pieghe del mito vicende che riguardano ancora le cronache dei nostri giorni. I protagonisti del racconto, Antoni e Adrià, insieme al timoniere Juan Edmond Ravel e al giovane mozzo Mohamed, sono in viaggio verso Palma de Sols, come era stata ribattezzata l’isola di Sant’Antioco dai catalano-aragonesi quando decisero di invadere la Sardegna. Nell’isola si sono dati convegno i più grandi suonatori del mondo per una competizione senza eguali in onore di Sant’Antioco: colui che riesce a far comparire un sorriso sul volto della statua lignea del santo viene nominato protettore dell’isola e a lui viene riconosciuto lo strabiliante potere di cancellare la tristezza.
Una gara, dunque, in onore di un santo ‘straniero’ venuto dal mare, dato che Sant’Antioco è nato in una regione tra Marocco e Algeria, a indicare la capacità di unire vita e destini tanto del mare quanto della musica a dispetto di ogni malintesa idea di identità, fondata sulla razza e l’appartenenza territoriale, esibite come motivo di esclusione nei confronti dell’altro.

Mauro Palmas compositore, polistrumentista e mandolista, ha iniziato la sua carriera giovanissimo dedicandosi alla ricerca nell’ambito della musica popolare. Nel 1977 ha fondato Suonofficina, rivolgendo la sua attenzione alla musica sarda e mediterranea in generale. A quel periodo risale l’ideazione di una tecnica esecutiva che, partendo dai ritmi delle danze popolari, gli ha permesso di trasporre sulla mandola il linguaggio delle antiche “nodas” sarde, tradizionalmente eseguite con le launeddas. È autore di musiche per il cinema e per il teatro, e le sue collaborazioni musicali spaziano dalla musica popolare al jazz e a forme di ricerca che attraversano territori diversi, senza appartenere a un genere preciso. Tra i tanti artisti con i quali ha collaborato Maria Carta, Elena Ledda, Mauro Pagani, Don Cherry, Lester Bowie, Don Moye, Enrico Rava, Paolo Fresu, Antonello Salis, Noa e Gabriele Mirabassi e tanti altri.Sul palco del FolkClub, Mauro Palmas (liuto cantabile, mandola) è accompagnato da Alessandro Foresti (pianoforte) e Marco Argiolas (clarinetto).
https://www.mauropalmas.it/

Dopo la vittoria di Fdi in Italia la Cina teme ancora di più il G7

Xi Jinping è in allarme: se in Italia Giorgia Meloni, leader del partito “Fratelli d’Italia”, divenisse la nuova Presidente del Consiglio, troverebbe in Liz Truss, la nuova premier britannica, una valida alleata contro il governo di Pechino.

Sotto l’egida statunitense di Biden, il nuovo viso del G7 con Liz Truss e Giorgia Meloni potrebbe risultare ancora più ostile nei confronti del governo di Pechino…

 

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DOPO LA VITTORIA DI FDI IN ITALIA, LA CINA TEME ANCORA DI PIU’ IL G7

I cinquant’anni de La donna della domenica

Cinquant’anni fa usciva nelle librerie, edito da Mondadori, “La donna della domenica”, il primo e il più popolare dei libri di Fruttero & Lucentini, che secondo gli esperti del genere va considerato il capostipite del “giallo italiano”.

Il romanzo è ambientato nella Torino degli anni Settanta, città che per cerri versi va considerata come la vera protagonista con tutte le sue luci e le ombre, descritta nei dettagli, resa reale in ogni sua piega, sintesi e rappresentazione della vita italiana di quegli anni. La trama è abbastanza nota. Nel suo pied-à-terre viene ucciso con un’arma del tutto originale l’architetto Garrone  un personaggio sordido che vive di espedienti e fa parte di una sorta di “teatrino privato” nel quale Anna Carla Dosio, la moglie di un ricco industriale, e Massimo Campi, giovane omosessuale della buona borghesia, deplorano i vizi, le ostentazioni e la volgarità dei loro conoscenti. Il commissario Santamaria si trova così a indagare tra l’ipocrisia, le assurde velleità e i chiacchiericci che animano il mondo della borghesia piemontese, tra professionisti dalla doppia vita, dame dell’alta società dal fascino snob, e industriali con pochi scrupoli. Pagina dopo pagina si scopre che la vera indagine non è tanto quella tesa a scovare il colpevole quanto il desiderio di svelare vizi e difetti di una società dove regna la doppiezza. Si passa così dalla noia di ricchi imprenditori, alla stanca relazione omosessuale che trascina avanti Massimo Campi, al disprezzo di quell’ambiente di parvenu per i meridionali immigrati e per i ceti più popolari che vivono nei quartieri della città della Fiat. Si intuisce così che Torino, in apparenza ordinata e precisa fino ad essere noiosa, nasconde un cuore malefico e folle. E sono gli stessi autori a far riflettere nel libro il commissario Santamaria, sostenendo come “altre città regalavano al primo venuto splendori e incantamenti, esaltanti proiezioni verso il passato o l’avvenire, febbrili pulsazioni, squisiti stimoli e diversivi; altre ancora offrivano riparo, consolazione, convivialità immediate. Ma per chi, come lui, preferiva vivere senza montarsi la testa, Torino, doveva riconoscerlo, era tagliata e squadrata su misura. A nessuno, qui, era consentito farsi illusioni: ci si ritrovava sempre, secondo la feroce immagine dei nativi, al pian dii babi, al livello di rospi”. Dal libro è stato tratto anche un celebre, omonimo film diretto da Luigi Comencini e sceneggiato da Age e Scarpelli nel 1975 con Marcello Mastroianni (Santamaria), Jacqueline Bisset (Anna Carla Dosio), Jean-Louis Trintignant (Massimo Campi), Lina Volonghi (Ines Tabusso), Claudio Gora (Garrone), Aldo Reggiani, Pino Caruso, Omero Antonutti.

Marco Travaglini

Green Communities, finanziato progetto pinerolese

IL PROGETTO PNRR GREEN COMMUNITIES DI UNIONE MONTANA VALLI CHISONE GERMANASCA, CITTA’ DI PINEROLO E  UNIONE MONTANA DEL PINEROLESE FINANZIATO PER 4 MILIONI DI EURO

 

Il progetto GREEN COMMUNITIES redatto da Acea Pinerolese Industriale per l’Unione Montana Valli Chisone e Germanasca, Unione Montana del Pinerolese e Città di Pinerolo è stato finanziato con quasi 4 milioni di euro dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza e 300.000 euro in autofinanziamento.

Il progetto è uno dei tre del Piemonte secondo la graduatoria pubblicata oggi dal Nucleo PNRR Stato-Regioni del Dipartimento per gli Affari regionali e le Autonomie della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il progetto di Green Community coinvolge l’Unione Montana Valli Chisone e Germanasca, l’Unione Montana del Pinerolese e la Città di Pinerolo.

Numerosi i filoni di attività finanziati: dalla gestione integrata e certificata del Patrimonio agro-forestale, alla gestione integrata e certificata delle risorse idriche con la realizzazione di serbatoi di emergenza in quota, produzione di energia dalle fonti rinnovabili, sviluppo di un turismo sostenibile capace di valorizzare le produzioni locali, mobilità sostenibile con percorsi ciclabili per valorizzare il turismo a due ruote e con la mobilità green collegare i maggiori siti di pregio storico, culturale, ambientale, efficientamento energetico di edifici pubblici quali la piscina di Valle a Perosa Argentina, l’ecomuseo delle miniere nel Comune di Prali o il mattatoio di valle a Pomaretto, programmi Zero Waste per promuovere investimenti in tal senso da parte delle strutture ricettive e ristorative, mobilità sostenibile con l’acquisto di pulmini elettrici per creare una rete strutturata di collegamento a impatto zero tra i comuni, installazione di pannelli fotovoltaici sul tetto delle strutture della Scuola Agraria Malva, sviluppo di un modello di azienda agricola sostenibile che sia anche energeticamente indipendente attraverso la produzione e l’uso di energia da fonti rinnovabili nei settori elettrico, termico e dei trasporti.

 

Sua Maestà il fungo porcino di Giaveno

41ª EDIZIONE PER LA MANIFESTAZIONE CHE ESALTA IL PRODOTTO DELLA MAGIA DEI BOSCHI

In Val Sangone ci sono segreti custoditi meglio che al Pentagono: non sono informazioni militari, ma le coordinate dei posti in cui nascono i funghi, tramandate di padre in figlio con il divieto assoluto di rivelarle a persone estranee alla famiglia. Dietro il terzo castagno, di fianco a quel preciso tappeto di muschio, sotto quell’altro preciso ciuffo di erica: ricordi di infanzia, imprinting fin da bambini, conoscenza e cura del bosco.

Il fungo è stato scelto ormai da quarant’anni come il prodotto tipico di eccellenza di Giaveno, che ama definirsi la sua “capitale”.

L’edizione di “Fungo in festa” che si svolge dal al 9 ottobre è infatti la 41ª volta per la manifestazione enogastronomica, e ha ottenuto dalla Regione Piemonte il titolo di Fiera regionale, cosa che le consente di essere pubblicizzata ancor più sui vari canali ufficiali.

Il possesso dei requisiti ha permesso di entrare nel “club” delle fiere più famose, accanto alla Sagra del Peperone di Carmagnola e alla Fiera del Tartufo di Alba, per citare le più famose e vicine.

Giaveno è l’unica città piemontese ad avere una fiera regionale dedicata al fungo.

“Stiamo lavorando molto sul prodotto fungo affinché diventi davvero il nostro marchio caratteristico e faccia distinguere e riconoscere la nostra Città – afferma il Sindaco, Carlo Giacone – Il riconoscimento regionale è il punto di approdo di tanto lavoro svolto in passato, ma anche il punto di partenza per obiettivi e traguardi ancora più alti. Abbiamo un prodotto di eccellenza che deve essere valorizzato sempre più, in modo da diventare volano di sviluppo economico e attrattiva per i nuovi tipi di turismo”.

Non ha bisogno di pubblicità in sé il fungo locale, da qualche secolo bontà venduta a Torino proprio con quel titolo, “porcino di Giaveno”, sottintendendo la provenienza fatta di castagneti, di acque, di odori, di muffa, di magia della crescita improvvisa e di fatica della ricerca ostinata. L’umido di rugiada, il terreno dalla consistenza morbida, il canto degli uccelli e i colori autunnali si aggiungono a comporre un quadro completo che coinvolge nella ricerca tutti i sensi. E diventa anche ricerca spirituale.

Magia: perché i funghi non nascono, non crescono: loro spuntano. A volte dalla notte alla mattina. Come non pensare a fate, gnomi e forse anche masche quando ci troviamo davanti alla perfezione di un porcino sano, con la sua consistenza così speciale e quel profumo penetrante, spuntato laddove ieri non c’era?

I bulajur sono persone strane: si svegliano all’alba e si fiondano nei boschi, con qualsiasi tempo atmosferico, magari persino prima di andare al lavoro. Figure nere, al buio, con pastrani vari, alcuni incappucciati, si muovono con fare cospiratorio nei boschi, in compagnia soltanto di bastoni. Sono silenziosi e circospetti, cercano la solitudine assoluta, cambiano strada quando incontrano un loro simile: sembra la trama di un film horror.

Qualcuno, negli anni d’oro, prendeva le ferie proprio in autunno, per dedicarsi alla ricerca. Altri ne hanno fatto in un certo senso lavoro, anche numerose donne. Può essere una passione smisurata, è stata anche una grandissima risorsa economica.

Perché il fungo di Giaveno è così rinomato? Semplice: perché è davvero buono. Perché i boschi sono generosi: certo, dipende dall’annata, ma la particolare combinazione di terreno, componente arborea, esposizione fa della Val Sangone un territorio speciale per la crescita dei funghi, in particolare dei porcini.

Nell’Atlante dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali del Piemonte (PAT) nella categoria “Funghi delle vallate piemontesi” si legge: “I funghi venduti e ricercati al mercato di Giaveno sono perlopiù porcini: chiaro, moro o estivo a seconda della stagione. Sulla piazza giavenese si vendono anche le “garitule”, in italiano i finferli, le “famiole”, in italiano chiodini, e il mùtun, in italiano grifola frondosa”.

I porcini sono rinomati da secoli, e sono denominati Fungo Porcino di Giaveno per distinguerlo da quelli di altra provenienza che non hanno le stesse caratteristiche organolettiche. In archivio comunale è conservata una ricevuta del 1628, a pagamento di una ragazza di Giaveno che aveva portato funghi alla famiglia Savoia, in particolare per un banchetto dedicato a Madama Reale ospite presso il Palazzotto Abbaziale, ottenendo in pagamento una mezza doppia di Spagna. Nell’Ottocento ci fu il massimo di sviluppo coni primi copiosi carichi destinati a Torino e il mercato di via della Breccia, a fianco del parco comunale, poi spostato in piazza Molines.

La piazza: quel posto in cui, in autunno, si svolge un dramma teatrale a base di fungo. Venditori e acquirenti si impegnano nella gara a chi ne sa di più, a chi predice il tempo, a chi trova l’esemplare più bello, più grande o più curioso. Discutono, litigano, fanno pace. Un’opera a ingresso gratuito.

Il mercato negli anni è stato regolamentato. Innanzitutto, i venditori devono aver seguito corsi appositi per il riconoscimento dei funghi, a garanzia della sicurezza dei compratori. C’è anche un micologo esperto, in convenzione con l’Unione dei Comuni Montani Val Sangone e con l’Asl, che certifica la commestibilità a tutela di entrambe le parti (e offre anche gratuitamente consulenze ai privati). I bulajur devono pure dichiarare che il fungo è di provenienza locale: questo per scoraggiare il fenomeno dell’acquisto in blocco di funghi provenienti dai paesi dell’Est Europa che purtroppo in passato ha scatenato ridde di polemiche e multe.

Tutti i venditori sono stati dotati di uguali tavoli e ombrelloni gialli da parte della Città di Giaveno, in modo da dare un colpo d’occhio riconoscibile e rassicurare i compratori su serietà, organizzazione, coesione e qualità del mercato.

L’anno scorso è stato anche pensato un cestino ecologico, in cartoncino, con alla base una mappa del territorio.

Il fungo, prodotto di eccellenza intorno al quale si costruisce l’identità enogastronomica della città di Giaveno e della sua valle, è il punto di riferimento per la costruzione di un mondo di sapori autentici in cui sono contemplati anche il pane (con la manifestazione Giaveno Città del Buon Pane, a inizio settembre), la patata di montagna biologica (con la manifestazione dedicata a fine settembre), il miele, i formaggi e il cioccolato e recentemente anche il vino.

Manca ancora un’industria di conservazione e con essa la possibilità di allargare il periodo in cui i turisti cerchino Giaveno per la carta a base di funghi. Forse perché quando ci sono, i porcini finiscono subito nei piatti e nei congelatori, e non ce ne sono abbastanza per pensare di metterli via in altra maniera.

A proposito di menù: i ristoratori sono l’anima della festa, con menù dedicati, e da qualche anno si organizza anche nella giornata conclusiva della manifestazione uno spettacolo di show cookingcon cuochi stellati che preparano in piazza le loro prelibatezze a base di porcini.

L’anno scorso hanno partecipato alcuni cuochi torinesi, Matteo Baronetto, chef del ristorante “Del Cambio”, originario di frazione Selvaggio e con un padre bulajur esperto, e Alessandro Mecca, chef di Spazio 7, cresciuto in Val Sangone, entrambi con una Stella Michelin. Accanto a loro, Cesare Grandi del ristorante “La Limonaia” e il Sommelier Enrico Baronetto, Restaurant director Alain Ducasse at The Dorchester.

La Pro loco è presente in piazza con menù degustazione a prezzi popolari. Un altro modo per attirare ancora più persone: quest’anno bruschetta ai funghi porcini trifolati; pizza ai funghi porcini; pasta al sugo di salsiccia e funghi.

Nel tempo sono arrivate altre novità, a costruire intorno al fungo occasioni che durino al di là della presenza fisica di Sua Maestà il Porcino.

Da tre edizioni durante la Festa si svolge un convegno sul tema del fungo nella nutrizione, nella natura, nella salute, in cucina. Un modo per rendere culturale un momento enogastronomico.

È del 2021 la prima edizione di “Alla ricerca del fungo misterioso”, una caccia al tesoro per trovare i 24 cartelli segna-fungo posizionati su quattro sentieri: un modo per conoscere, in sicurezza, valloni da recuperare a un turismo lento, di prossimità e ambientale come di moda dopo il lockdown (e meno male). Negli ultimi anni, nelle giornate della Festa si organizzano passeggiate guidate alla scoperta del territorio.

L’Unione Montana ha predisposto anche un voucher giornaliero per la raccolta dei funghi, che funziona come quello per i parcheggi. Si acquista nei locali convenzionati e presso l’Ufficio Turistico, e il giorno del suo utilizzo si gratta data e orario. Permette così anche a chi non vuole fare la tessera per tutta la stagione di poter raccogliere i funghi con la sicurezza di aver pagato la propria quota e di evitare le multe.

Infine, visitabile su richiesta presso l’Ufficio Turistico, è allestito in via Stazione il Museo del Fungo che fornisce al visitatore le informazioni sul prodotto principe di Giaveno e della valle.

Aggiornamenti e info sul sito www.visitgiaveno.it

Si chiude (con gusto) Scenario Montagna

Si chiude domenica 2 ottobre la 18ª edizione di Scenario Montagna, il festival che per tutta l’estate ha animato le montagne piemontesi con musica, spettacoli, visite guidate e passeggiate nella natura.

L’appuntamento con l’ultimo evento della rassegna è dalle ore 15al Centro Polivalente di Pinasca, con “Concerto di sapori”, un concerto-degustazione sulle le note di Elizabeth Lunghe Project – il duo acustico composto dal violino elettrico di Elisabetta Bosio ed il sequencer programmato da Cosimo De Nola – e i sapori dei Produttori di Pinasca e delle Terre del Dahu, che offronoun’autentica “sinfonia” di gusti e prodotti locali di un territorio in cui i produttori/trasformatori si sono impegnati nella ricerca della novità nella tradizione, proponendo prodotti di qualità legati al territorio e al Dahu (il leggendario animale che popola miti e racconti in varie zone dell’arco alpino).

Un pomeriggio di musica e gusto tra suoni antichi e moderni proposti con brani famosi del repertorio rock e pop, colonne sonore di film ed alcune tracce inedite che si mischiano con i profumi e gli aromi dei prodotti locali.

Evento gratuito

Per info e prenotazioni: info@scenariomontagna.it  – 375 7314882.

https://www.scenariomontagna.it/event/scenario-giovani-sconfini-guardando-al-futuro/

Sui Frecciarossa visite, consulenze ed ecografie gratuite

 Per tutto il mese di ottobre a bordo dei treni ad Alta velocità, Intercity e Regionali e nei FrecciaLounge di Roma e Milano

  • Tappa a Torino il 20 ottobre
  • focus sul tumore del seno: 55 mila nuove diagnosi all’anno, ma la mortalità è diminuita del 7% negli ultimi sei anni

A ottobre torna ‘Frecciarosa’, il progetto di prevenzione del tumore al seno promosso dalla Fondazione IncontraDonna con il Gruppo FS Italiane e il patrocinio del Ministero della Salute che prevede per tutto il mese visite, consulenze ed ecografie gratuite a bordo dei treni ad Alta velocità, Intercity e Regionali e nei FrecciaLounge di Roma Termini e Milano Centrale.

Tra gli obiettivi dell’iniziativa quello di incentivare la cultura della prevenzione e favorire la diagnosi precoce del tumore alla mammella che, grazie anche ad una maggiore attenzione agli screening, ha visto diminuire la mortalità di quasi il 7% negli ultimi sei anni.

Tutto questo, tra l’altro, a pochi giorni dalle nuove raccomandazioni europee sull’implementazione degli screening oncologici e a fronte dei 55mila nuovi casi l’anno con un 88% di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi. Dati significativi che trovano proprio nella prevenzione e nell’innovazione farmacologica i fattori determinanti.

L’iniziativa è stata presentata oggi in una conferenza stampa all’Auditorium “Villa Patrizi” nella sede centrale di Ferrovie dello Stato Italiane a Roma. Il progetto, giunto alla dodicesima edizione, vede anche la collaborazione di AIOM (Società Italiana di Oncologia Medica), Farmindustria e ha il patrocinio di Agenas e Sport e Salute. Ottobre è il mese internazionale per la prevenzione del tumore del seno e ‘Frecciarosa’ porterà la consulenza oncologica e le visite con gli specialisti in tutta Italia, isole maggiori comprese, a bordo dei treni Alta velocità, Intercity e Regionali, nei FrecciaLounge di Roma Termini e Milano Centrale e anche online attraverso la piattaforma www.frecciarosa.it.

A Torino il Frecciarosa arriverà giovedì 20 ottobre: consulti e visite mediche a bordo del treno FR 9516 da Roma a Torino (08:10-13:00) e del FR 9325 Torino P.N. – Roma T.ni (15:40 – 20:35).

Le testimonial dell’edizione 2022 sono la cantante Tosca, la docente di ballo Carolyn Smith, icona della battaglia contro il tumore, e una delegazione della nazionale femminile di nuoto sincronizzato, campione d’Europa 2022. Laura di Mauro porterà un’ulteriore testimonianza in qualità di paziente.

“Il tumore della mammella è il più frequente in tutta la popolazione italiana – dichiara Adriana Bonifacino, presidente Fondazione IncontraDonna -. Da pochi giorni la Commissione dell’Unione Europea della Salute (Europe’s Beating Cancer Plan) ha stabilito, tramite nuove raccomandazioni, che lo screening mammografico dovrà essere previsto in tutta Europa per la fascia di età 45-74 anni. L’obiettivo dell’Europe Beating Cancer Plan non si ferma al raggiungimento del 90% di screening per il tumore mammario entro il 2025, ma mira a raggiungere le stesse percentuali per colon-retto e cervice, oltre ad estendere gli screening verso altre tipologie di neoplasie come prostata, polmoni e stomaco. ‘Frecciarosa’, in linea con le nuove indicazioni, è il progetto che per primo in Italia, già da 12 anni, ha aperto con il Vademecum della Salute a raccomandazioni per la prevenzione oncologica a più ambiti, compresi gli stili di vita che rimangono un’arma imprescindibile contro il cancro. Il Vademecum verrà distribuito a bordo treno contestualmente all’offerta di visite, consulenze ed ecografie gratuite, sarà scaricabile gratuitamente sul sito www.incontradonna.it, sulla piattaforma www.frecciarosa.it e sui siti dei partner dell’iniziativa. ‘Frecciarosa’ è un progetto inclusivo, che vuole accendere l’attenzione sull’importanza della prevenzione, sul mantenersi in forma e in salute, e che non trascura gli aspetti della cura e dei trattamenti innovativi – continua la prof.ssa Bonifacino -. Portare alla collettività il primo anello della prevenzione sui loro territori è di fondamentale importanza, stimolarla ad aderire agli screening regionali come modello di sanità pubblica, a rivolgersi al medico di fiducia e di riferimento ascoltando il proprio corpo e ponendo attenzione alla familiarità per alcune patologie. La presenza dei volontari con una specifica formazione, a bordo treno, ha lo scopo anche di promuovere le buone pratiche, trattandosi per lo più di pazienti oncologici, ex pazienti e caregivers”.

“Dopo le restrizioni imposte dalla pandemia, quest’anno la prevenzione torna a viaggiare in treno con una serie di iniziative a bordo che collegheranno il nord e il sud del Paese. Il claim scelto è ‘Riaccendiamo la prevenzione’ e lo faremo con un programma più capillare su tutto il territorio italiano rispetto all’ultima edizione – afferma Massimo Bruno, Chief Corporate Affairs Officer Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane -. Abbiamo voluto rinnovare il nostro sostegno al progetto ‘Frecciarosa’ che, anno dopo anno, ha permesso a migliaia di persone di ricevere informazioni e visite mediche sui corretti stili di vita, migliorando la cultura della prevenzione, perché la tutela della salute e la salvaguardia del benessere fanno parte della nostra cultura d’impresa e sono principi fondanti dell’identità sociale e industriale di FS.  La sostenibilità sociale è un nostro valore imprescindibile e, con ‘Frecciarosa’, il viaggio in treno può diventare un’opportunità per dedicare tempo prezioso a sé stessi”.

“Come Ministero siamo orgogliosi di sostenere un progetto dedicato a una patologia così diffusa tra le donne – aggiunge Giovanni Leonardi, segretario generale del Ministero della Salute –. La pandemia purtroppo ha rallentato i percorsi di prevenzione in questi anni quindi dovremo impegnarci per recuperare gli screening persi. Dobbiamo educare alla cultura della prevenzione, in tutti i luoghi d’incontro, treni e stazioni comprese.”

“Oggi, in Italia, vivono circa 834.200 donne con alle spalle una diagnosi di tumore al seno – afferma Saverio Cinieri, presidente AIOM –. Se anche le grandi innovazioni terapeutiche degli ultimi anni ci permettono, oggi, di curare o cronicizzare queste neoplasie, non dobbiamo dimenticare che la diagnosi precoce è quella che ci permette di intervenire sulla malattia prima che sia tardi. Prima viene individuata la neoplasia, maggiori sono le possibilità di curarla.”

“I corretti stili di vita giocano un ruolo di fondamentale importanza nella vita delle persone, fin dall’infanzia – dichiara Vito Cozzoli, presidente e amministratore delegato Sport&Salute S.p.A. –. Sport e Salute, società dello Stato, sostiene ‘Frecciarosa’ per promuovere l’attività sportiva a tutti i livelli, con progetti dedicati, in tutta Italia, all’intera collettività. Promuovere lo Sport vuol dire promuovere il benessere fisico e di conseguenza la Salute, nostro bene primario”.

“L’attività fisica è uno degli elementi essenziali per una vita in salute. Insieme ad una corretta alimentazione, mettersi in moto è considerato uno dei comportamenti più efficaci per prevenire l’insorgenza di numerose malattie nel corso della vita, tra cui il cancro – afferma Patrizia Giallombardo, CT della nazionale femminile di nuoto sincronizzato -. Noi siamo in prima linea come testimonial delle iniziative che promuovono il benessere fisico e il movimento dentro e fuori dall’acqua. Praticare qualunque tipo di attività fisica è meglio che non farne affatto, e i vantaggi sono tanto maggiori quanto più si riesce a protrarre nel tempo l’abitudine a muoversi. Lo sport è disciplina, impegno, determinazione, passione come quella degli scienziati che ogni giorno studiano per limitare la mortalità di queste malattie. La scienza ha fatto dei passi da gigante e bisogna alimentare la cultura della prevenzione, attraverso sia lo sport che lo screening, per combattere prematuramente malattie che ancora oggi fanno paura ma che possono essere arginate”.

“Da paziente riconosco la grande importanza degli screening – ribadisce Carolyn Smith, coreografa e testimonial dell’iniziativa –, per questo sono orgogliosa di rappresentare ‘Frecciarosa’ durante il mese dedicato al tumore al seno. Le sessioni sportive, novità di quest’anno, sottolineano l’importanza del movimento per la prevenzione primaria: un tema che sposo completamente. Muoviamoci, corriamo, balliamo ma soprattutto facciamo i controlli!”.

“Oggi nel mondo – sottolinea Marco Zibellini, a capo della Direzione Tecnico-Scientifico di Farmindustria – sono in sviluppo centinaia di farmaci per malattie che colpiscono esclusivamente o prevalentemente le donne, con un impegno nella Ricerca – in Italia in totale, si spendono 1,7 miliardi di euro all’anno, dei quali 700 milioni in studi clinici – che cresce sempre più anche nelle tematiche di genere.

Le nostre imprese sono in prima linea per diffondere la cultura della prevenzione, a partire dai propri collaboratori. Aziende leader nell’occupazione femminile che raggiunge quota 43% dei dipendenti (rispetto alla media dell’industria del 29%) e sale al 51% nella R&S.  Donne che ricoprono spesso ruoli di responsabilità: sono infatti il 43% di dirigenti e quadri (55% tra gli under 35): nella farmaceutica la parità di genere è da anni una realtà.”

Torino per l’Iran libero. Se non ora quando?

“Sabato 1 ottobre manifesteremo in Piazza Carignano dalle 16 alle 18 al fianco dell’Associazione Iran libero e democratico di Torino in sostegno alle rivolte in Iran nate dalla morte di Mahsa Amini e che vedono un incredibile protagonismo femminile” così in una nota Andrea Turi, Beatrice Pizzini e Igor Boni, rispettivamente coordinatore dell’Associazione Radicale Adelaide Aglietta, coordinatrice di +Europa Torino e Presidente di Radicali Italiani. “Il nostro impegno non nasce oggi, solo un anno fa manifestavamo a sostegno della rivolta contro Raisi e per parecchi anni abbiamo tenuto viva la speranza di un Iran libero e democratico, epurato dal regime degli Ayatollah”. Concludono “notiamo come ci sia molta indifferenza da parte della politica nel prendere posizione a favore delle donne iraniane che stanno protestando da 15 giorni e si contano oramai centinaia di morti in Iran. Di contro e fortunatamente la società civile italiana si è da subito mossa senza remore, manifestando piena vicinanza e solidarietà. Le cause della disaffezione alla politica del Palazzo vengono anche da qui. Invitiamo le istituzioni, i partiti politici e la cittadinanza torinese ad unirsi alla causa”.

 

Associazione Adelaide Aglietta 

Due auto distrutte in un violento frontale

Un violento frontale tra due auto, oggi, all’ora di pranzo, a Nichelino. L’incidente è avvenuto all’altezza dell’innesto sulla tangenziale sud. I conducenti suono stati portati al  Cto di Torino, ma non sono in pericolo di vita. È giunta  la polizia locale per i rilievi e per accertare la dinamica dei fatti.