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19 settembre – 10 ottobre 2022 ore 18
Piazza Castello, Torino
Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica propone, dal 19 settembre al 10 ottobre 2022 alle ore 18, il ciclo di appuntamenti in museo Monumenta Italiae. Quattro incontri per un patrimonio.
L’iniziativa, a ingresso gratuito, organizzata in collaborazione con l’Associazione Amici della Biblioteca d’Arte dei Musei Civici di Torino – Fondazione Torino Musei, ha lo scopo di sensibilizzare la collettività sull’importanza e sul ruolo della Biblioteca d’Arte e dell’Archivio storico e fotografico dei Musei Civici di Torino. Le biblioteche e gli archivi sono una bussola per orientarsi nella complessità del nostro patrimonio culturale che non possiamo considerare per frammenti isolati. Senza le biblioteche, non solo i musei, ma tutta la nostra storia, fatta di oggetti, persone, luoghi, diventerebbe incomprensibile. Ne sono una prova tangibile i monumenti che popolano le nostre piazze e che raccontano momenti e personaggi della storia di una città, di una nazione, a cui prestiamo spesso scarsa attenzione, ma che nei rivolgimenti della storia o negli eventi della cronaca riprendono il loro valore simbolico e diventano a volte oggetto di contestazione e anche di distruzione. Solo gli strumenti della conoscenza, che ci offrono biblioteche e archivi, aiutandoci a comprendere e contestualizzare gli oggetti della storia, conservano la prospettiva del tempo.
Gli appuntamenti
19/09/2022 ore 18: L’archivio fotografico di Lorenzo Rovere ai Musei Civici Di Torino. Casi di studio per la pittura piemontese tra Medioevo e Rinascimento, Savigliano, L’Artistica Editrice, 2022.
Con Simone Baiocco, Serena D’Italia, Jacopo Tanzi, autori del volume. Introduce: Gelsomina Spione, Dipartimento Studi Storici dell’Università di Torino. Modera: Giovanni Carlo Federico Villa, direttore di Palazzo Madama
La Biblioteca d’Arte e l’Archivio storico e fotografico dei Musei Civici di Torino conservano un materiale ricchissimo: è la base di partenza per conoscere la storia del patrimonio della città e le personalità (direttori, donatori, appassionati, studiosi) che quel patrimonio hanno tutelato, studiato, accresciuto e messo a disposizione della comunità. Il volume, il secondo della collana dei Quaderni dell’Associazione Amici della Biblioteca, mette a fuoco la figura di Lorenzo Rovere direttore dei Musei Civici torinesi (Galleria d’Arte Moderna e Museo d’Arte Antica) tra il 1920 e il 1929. La sua figura schiva, di studioso che non amava apparire, è rimasta finora poco nota, anche se le sue ricerche sono state molto importanti. I suoi libri, i suoi appunti e le sue fotografie sono entrati a far parte del patrimonio pubblico e costituiscono il nucleo storico dell’Archivio e della Biblioteca d’Arte dei Musei Civici torinesi.
26/09/2022 ore 18: Nettuno e Mercurio. Il volto di Trieste nell’800, Venezia, Marsilio, 2022.
Con Paolo Possamai, autore del volume. Modera: Giovanni Carlo Federico Villa, direttore di Palazzo Madama
Il volto urbano di una delle città tra le più affascinanti, atipiche e bizzarre, raccontato per la prima volta attraverso una narrazione mitologica e fotografie inedite realizzate da Fabrizio Giraldi e Manuela Schirra, per spiegare uno degli episodi urbani più significativi del neoclassicismo in Europa.
Che cosa racconta Trieste? La sua identità è rivendicata ogni dove sui palazzi dei mercanti e delle pubbliche istituzioni
3/10/2022 ore 18: Giù i monumenti? Una questione aperta, Torino, Einaudi, 2022.
Con Lisa Parola, autrice del volume. Introduce: Gianluca Cuniberti, direttore del Dipartimento di Studi storici, professore ordinario di Storia antica, Università di Torino. Modera: Giovanni Carlo Federico Villa, direttore di Palazzo Madama
Stalin, Roosevelt, Saddam: i monumenti crollano. Quando la storia cambia direzione, le statue tornano ad avere voce. Una voce talmente forte che spinge a cancellare ciò che nel presente è ritenuto troppo doloroso. Una scelta che fa discutere. Oggi più che mai abbiamo cambiato il modo di guardare ai monumenti. Non più solo ricordo del passato ma anche informazione preziosa sul presente.
10/10/2022 ore 18: Statue d’Italia. I. Storia della statuaria commemorativa pubblica dal Risorgimento alla Grande Guerra, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2022.
Con Renzo Villa e Giovanni Carlo Federico Villa, autori del volume
Il più grande museo italiano, diffuso su tutto il territorio nazionale. Un museo ai più ignoto, o indifferente; sovente trascurato, umiliato, trasferito; e però ancora conservato, restaurato, qualche volta ammirato. Un museo che, anno dopo anno, continua ad arricchirsi di nuove opere e di nuovi protagonisti. Siamo così abituati alla presenza dei monumenti che non li degniamo più di uno sguardo. È il destino dei monumenti commemorativi che caratterizzano, più di ogni altro, il nostro paese. Perché è l’Italia, con la sua esperienza monumentale, ad avere impostato un modello che poi tutto il mondo ha seguito.
Simone Baiocco, storico dell’arte e curatore, è conservatore per le arti dal XIV al XVI secolo a Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica. È stato direttore del Palazzo dei Musei di Varallo e professore a contratto di Museologia nell’Università del Piemonte Orientale. I suoi ambiti di ricerca prediletti sono legati alla cultura figurativa dell’area piemontese del tardo Gotico e del Rinascimento, temi cui sono dedicate in massima parte le sue pubblicazioni.
Serena D’Italia, storica dell’arte, si è formata presso l’Università degli Studi di Torino. I suoi ambiti di studio principali sono la pittura piemontese e lombarda tra Quattro e Seicento e la storia del collezionismo.
Jacopo Tanzi, storico dell’arte, ha studiato a Milano, Torino e Padova e si occupa di pittura rinascimentale. Ha scritto del Maestro di San Martino Alfieri, di Gaudenzio Ferrari e di Giacomo Rossignolo. Su quest’ultimo pittore sta preparando uno studio storico-critico.
Gelsomina Spione, insegna Storia dell’Arte Moderna presso l’Università degli Studi Torino. I suoi ambiti di ricerca sono la cultura figurativa piemontese e ligure, tra Seicento e Settecento.
Giornalista e storico, Paolo Possamai per 33 anni ha realizzato il proprio percorso professionale nel gruppo Espresso e poi Gedi. Ha diretto i quotidiani veneti il mattino di Padova, la tribuna di Treviso, Corriere delle Alpi, la Nuova di Venezia e Mestre, In precedenza Il Piccolo, storico quotidiano di Trieste. Per oltre venti anni è stato una delle principali firme del settimanale economico di la Repubblica (Affari&Finanza) e ha collaborato con La Stampa. Prima degli incarichi da direttore, era stato inviato speciale dell’allora gruppo Espresso. Dopo l’uscita da Gedi, si dedica a consulenze strategiche nella comunicazione d’impresa. Collaboratore del canale tv Rai Storia e di Rai Radio 3 per il programma Prima Pagina. Tra i suoi libri ricordiamo Nettuno e Mercurio. Il volto di Trieste nell’800 tra miti e simboli (Marsilio, 2022), Il Caffè Pedrocchi. La storia, le storie (Il Poligrafo, 2015), Caffè Pedrocchi (Skira, 2000), Guida ai luoghi e ai tesori del Santo (De Luca, 1995), Andrea Palladio e il Monte Santo di Vicenza (De Luca, 1994).
Lisa Parola, storica dell’arte. Ha curato progetti di arte pubblica, mostre, campagne fotografiche, workshop e conferenze promuovendo la relazione tra arte, territorio e cittadinanza. È socia fondatrice di a.titolo: un’organizzazione non profit attiva dal 1997 con lo scopo di indagare e sperimentare le potenzialità dell’arte contemporanea nell’ambito della sfera pubblica e sociale. È stata tra i consulenti culturali per la candidatura di Matera Capitale della Cultura 2019. Negli anni ha inoltre collaborato con istituzioni quali la Fondazione Sardi per l’Arte, la Fondazione Merz e l’Università di Torino.
Renzo Villa, si è occupato di storia delle culture scientifiche (pionieristici i suoi studi su Lombroso e l’ideazione della mostra torinese La scienza e la colpa), di vicende mediche e psichiatriche (ultimo libro: Geel, la città dei matti), ma è anche autore di numerose pubblicazioni su aspetti di iconografia e cultura figurativa, oltre ad alcune biografie di artisti. Professore a riposo, è stato anche consulente editoriale e autore di diversi libri scolastici
Giovanni Carlo Federico Villa, Direttore di Palazzo Madama e professore presso le Università di Bergamo e di Udine, è stato componente del Consiglio Superiore per i Beni culturali e Paesaggistici e direttore onorario dei Musei Civici e Conservatoria Pubblici Monumenti di Vicenza. Ha curato numerosi progetti espositivi in Italia, tra cui quelli per le Scuderie del Quirinale di Roma, e all’estero. Autore di oltre trecento pubblicazioni scientifiche e monografie, numerose sono le sue presenze divulgative relative al patrimonio artistico nazionale sui principali canali radiotelevisivi italiani e stranieri.
Info: ingresso libero fino a esaurimento posti
Prenotazione facoltativa: t. 011 4429629 (da lunedì a venerdì, orario 9,30-13 e 14-16)
e-mail: madamadidattica@fondazionetorinomusei.it
Alvarez(S)
Toro beffato al 93esimo in pieno recupero quando mancavano pochi secondi al fischio finale,con la gara incanalata verso un giusto ed equo 0-0.
Gol del neo entrato Alvarez a cui la difesa granata non è riuscita a prendere le giuste contromisure.
Questa sera è entrato in campo un Toro diverso dal solito,meno arrembante e più guardingo.Gol annullato a Lazaro per fuorigioco.I granata di Juric possono recriminare per i gol clamorosamente falliti da Vlasic nel primo tempo e Djidji nella ripresa.Il Sassuolo ha avuto una clamorosa occasione che Milinkovic-Savic ha sventato compiendo un intervento prodigioso nei primi quarantacinque minuti.
Seconda sconfitta consecutiva,sempre nei minuti finali o di recupero dove i granata si stanno abituando a buttare via punti preziosi per la classifica.
Adesso la sosta del torneo per la Nazionale Azzurra impegnata in Nations League ed alla ripresa del campionato il Toro giocherà a Napoli contro gli azzurri partenopei per cercare punti ed un pronto riscatto.Rientreranno i 4 titolari Rodriguez,Ricci,Vojvoda e Miranchuk di cui il Toro non può fare a meno per provare a rincorrere il sogno europeo, almeno,del settimo posto in classifica.
Enzo Grassano
Riceviamo e pubblichiamo
Una vigilessa di Moncalieri è finita all’Oftalmico di Torino dopo essere stata ferita a un occhio da candeggina caduta da un balcone in via Montebello. Anche due agenti in pattuglia con lei sono stati sfiorati. Per lei la prognosi è di sette giorni per una lesione alla cornea. Non si esclude che non si sia trattato di un evento accidentale: la pattuglia potrebbe essere stata colpita per vendicarsi di una multa.
Un giovane di 25 anni è morto investito da un’automobile. Il giovane era sul suo monopattino per le strade di Cambiano. Si stava recando a lavorare in un salumificio di Santena. L’uomo che lo ha travolto, 29 anni, di Chieri, è originario della Repubblica dominicana, ed era ubriaco. L’incidente si è verificato questa mattina alle 6 sulla strada provinciale per Chieri.
Caro Direttore,
La mia speranza è che attraverso il Suo giornale si riesca a sollecitare tutta la Citta’ , a riprendere slancio economico e sociale e a investire nel futuro e nel rilancio della Città. Possibile che le grandi scelte di CAVOUR , la grande VISION del Prof. Giuseppe Grosso cui si deve la nostra rete autostradale e i trafori autostradali e la lezione di Sindaci come Peyron e Porcellana e di politici come Bodrato e DonatCattin non abbiano lasciato germogli nei cuori e nelle teste dei torinesi di oggi?
La solidarietà è una disposizione d’animo, ma è anche un’azione concreta e fattibile
La Città di Moncalieri, Fondazione Dravelli, Rimediare Ri-mediare e BuonAbitare danno il via a un progetto che si propone come un’occasione per tornare a riflettere sulle politiche abitative, a partire da linee strategiche già consolidate con la possibilità di sperimentare la costruzione di una
nuova politica urbana orientata a promuovere l’abitare collaborativo. La solidarietà è una disposizione d’animo, ma è anche un’azione
concreta e fattibile. È il contrario della chiusura e
dell’isolamento autoreferenziale. La solidarietà è la condizione per una vita sociale serena, ma è fondamentale anche per la realizzazione personale.
Lo scenario intende ri-costruire una città in cui: l’innovazione sociale, i beni comuni, le comunità locali, la dimensione della cura diventino parole chiave di una nuova progettualità che, grazie ad
infrastrutture coerenti, offra l’opportunità di accorciare le distanze, per generare nuove comunità competenti, per co-generare nuovi spazi pubblici e privati e per favorire pratiche di vicinato solidale.
L’ipnosi non si è ancora scrollata di dosso del tutto l’alone di tecnica magica che, da sempre, l’avvolge.
Ancora all’inizio del 1900 è possibile ritrovare le tracce delle antiche credenza, nel tentativo di spiegare quale fosse la visione di un essere umano da parte di un medico,il dottor Gerard Anaclet Encosse, che assunse il nome mistico di “Papus”, già citato in un precedente articoloche, si interessò a tale tematica, per tuttala vita.
I suoi insegnamenti, erano sempre dispensati in circoli ristretti , chiusi al pubblico ordinario , in società segrete di derivazione essenzialmente massonica.
Si tratta di tecniche, oggi ben conosciute, dispensate all’uomo ordinario che desideri elevarsi spiritualmente raggiungendo con gradualità stati mentali e fisici in grado di permettergli di compiere azioni meravigliose ;
Un esempio dello stile con cui tali metodiche venivano diffuse lo possiamo leggere nella prefazione del libro “Come si diventa Alchimista “ di Jollivet Castelot accademico di Francia , da cui traggo brevemente alcune frasi:
In questa ininterrotta lotta con le distrazioni della vita ordinaria e con gli schemi del mondo psichico, la volontà dovrà trovare aiuto in ciascuno dei tre organismi che compongono l’essere umano.
L’uomo intellettuale dovrà utilizzare la sua facoltà di meditazione, attraverso la quale genererà consapevolmente idee: l’uomo animico si svilupperà , eliminando le emozioni personali ed acquistando il potere di provare le emozioni dell’Universale; l’uomo fisico dovrà chiudere infine la porta alle sensazioni esterne mediante l’auto ipnosi…
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Vi è dunque citata l’auto ipnosi,procedimento all’epoca ormai ben conosciuto e praticato in numerosi studi medici e non , ancora di incerta attribuzione.
Vengono chiamati in causa inoltre altri organismi, o corpi, che comporrebbero l’essere umano ovvero l’uomo animico, l’uomo intellettuale e l’uomo fisico.
I primi due sono entità empiriche, descritte come visibili solo da alcuni “Iniziati” alle scienze esoteriche magiche, tenute rigorosamente nascoste agli occhi dei profani, la cui conoscenza e descrizione consentiva di spiegare alcune manifestazioni ben riproducibili, ma incomprensibili in base alle sole conoscenze dell’epoca.
L’ipnosi di inizio secolo si trova per la prima volta in una condizione assai particolare : rimane infatti sospesa fra l’indirizzo positivista ,razionale, via via che gli studi e le scoperte fisio-anatomiche imporranno nuove vedute e chiariranno le teorie empiriche ,derivanti dalla impossibilità di comprendere la vera essenza dei fenomeni osservati e che costringevano pertanto a colmare le lacune con spiegazioni che chiamavano in causa l’intervento divino e le manifestazioni magiche ,legando tutta una serie di fenomeni concreti a teorie irrazionali ma che , nella loro irrazionalità , avevano una qualche ragione di esistere e possono essere spiegate perché provenivano da secoli di insegnamenti che avevano trasmesso quello che oggi siamo soliti definire “credenze provenienti dal superstizioso mondo magico dei primitivi “, ma non solo da questo ,infatti tale modo di pensare è da considerare anche derivante da teorie elaborate da prestigiosi personaggi del Rinascimento quali furono ad esempio; Marsilio Ficino e Giordano Bruno .
Per poter dunque comprendere il modo in cui gli studiosi dei tempi passati , anche in epoche relativamente vicine a noi, tentassero di dare una spiegazione alla fenomenologia ipnotica ed alle sue manifestazioni è necessario esaminare il modo cui veniva concepito l’essere umano , che veniva considerato come composto da tre entità principali, distinte fra di loro di cui l’unica visibile rappresentata dal corpo fisico , entità solida ,tangibile ,con la prerogativa di poter facilmente essere sottoposta a verifica in ogni suo aspetto ed altre due entità corporali , dette “sottili “ ,invisibili ai più e pertanto non accettabili dagli scienziati positivisti che non erano e non sono ancora oggi in grado di verificarne scientificamente tale teoria ,tutt’ora conosciuta , apprezzata e diffusa dalle correnti spirituali della New Age.
Sono due interpretazioni del pensiero riguardo la costituzione dell’essere umano , una giunta a noi attraverso i libri scritti da Papus il quale , nato da padre francese e da madre spagnola, a Corona ,in Spagna , il 13 luglio 1865 e morto a Parigi nel 1916 , trascorse la sua giovinezza a Parigi, dove si laureò in medicina. Ancor prima di terminare i suoi studi, si era imposto il compito di lottare contro lo scientismo dell’epoca diffondendo una dottrina formatasi alle sorgenti dell’esoterismo occidentale. Encausse si fece chiamare Papus assegnandosi il nome di uno spirito corrispondente al Genio della Medicina del Nyctameron di Apollonio di Tiana e di questi studi fu un capofila incontestato. Non voleva assolutamente essere considerato un taumaturgo o un ispirato, ma fu tra i primi a presentarsi come uno scienziato, uno sperimentatore. Deve le sue idee a Saint-Yves di Alveydre, a Wronski e soprattutto ad Eliphas Lévi ed a Fabre di Olivet., eruditi, filologi e cultori d’occultismo.
Peraltro, il pensiero di Louis-Claude di Saint-Martin lasciò su lui una traccia profonda a partire da 1889 circa, poco dopo la sua rottura (nel 1888) con la Società Teosofica di M.me Blavatsky. Nel 1889 si affiliò all’ordine Kabbalistico della Rosa-croce fondato da Peladan e Stanislas de Guaita quell’anno. Autore tra i più prolifici, nella sua breve vita riuscì a pubblicare oltre duecento titoli e fu fra i più validi Maestri della scuola occultista francese.
Fu personaggio assai conosciuto all’epoca, la sua fama raggiunselo Zar Nicola II che, nel 1905 , lo invitò in Russia. Dove ebbe modo di mettere ulteriormente in luce le sue capacità di conferenziere abilissimo .Rimase a lungo nel cuore degli allievi che lo avevano frequentato e seguito ,colpiti dal suo notevole carisma , cui attribuiva fantastiche possibilità ,sconfinanti nelle potenzialità descritte negli antichi testi di Magia, in cui è descritta una metodica che oggi sappiamo presentare un’alta validità terapeutica, che ben poco ha di magico, ma permette di svelare alcune potenzialità dell’essere capaci di sbalordirci se le confrontiamo con l’ordinaria realtà quotidiana.
Rodolfo Alessandro Neri