ilTorinese

Auguri, Presidente. Ma di Mattarella abbiamo bisogno

È inutile girarci attorno. Sergio Mattarella è stato in questi anni il vero, autentico e quasi esclusivo punto di riferimento degli italiani.

Ci sono momenti, simbolici e forse anche emotivi, che restano
scolpiti nella memoria di ciascuna persona, di ciascun italiano, quindi di un popolo, di una
comunità. Quei momenti si racchiudono in alcune immagini, drammatiche e storiche, e appunto
emozionanti, che hanno visto come protagonista il nostro Presidente della Repubblica. Immagini
che ci ritornano in mente ripercorrendo questi ultimi tempi. La presenza solitaria e di grande
impatto emotivo davanti al Mausoleo del Milite Ignoto il 25 aprile del 2020; le mani soffici sulle
bare, triste conseguenza ed epilogo della terribile pandemia; e, finalmente, le mani leggermente
alzate dopo il gol dell’Italia nella recente finale dei Campionati Europei di calcio come momento di
rinascita e di gioia. Momenti diversissimi tra di loro ma che hanno visto il Presidente, il nostro
Presidente, accompagnarci con la consueta sobrietà, con un naturale equilibrio e con un
messaggio concreto e potente che non trasmetteva parole o proclami ma esempi. Esempi vissuti,
interiorizzati e trasmessi con la Sua alta e concreta testimonianza.

Ecco, Sergio Mattarella è destinato ad entrare nella storia politica, istituzionale e culturale del nostro paese grazie soprattutto al suo modo d’essere.

Ha rappresentato, e rappresenta, non “un” punto di riferimento ma “il” punto di riferimento più autorevole per la nostra comunità che ha
attraversato momenti drammatici ma che ha sempre intravisto una luce in fondo al tunnel. E, sotto
questo versante, il ruolo e la funzione esercitate da Mattarella sono sempre state ispirate a serietà
e determinazione avendo come unico ed esclusivo obiettivo quello di mantenere la barra dritta
guardando al faro della Costituzione che continuava ad illuminare il futuro della nostra comunità
contribuendo a sciogliere i nodi, intricati e complessi, che si affacciavano di volta in volta
all’attenzione provocati da una politica confusa, trasformistica ed irresponsabile.

Ma il magistero politico ed istituzionale di Sergio Mattarella, in questi oltre 6 anni di mandato, è
stato molto di più. Perchè attraverso il suo stile sobrio e riservato ha indubbiamente contribuito a
riavvicinare i cittadini alle Istituzioni e quindi allo Stato e, soprattutto, ha ridato credibilità ed
autorevolezza alle stesse istituzioni democratiche. Non era facile questo compito educativo,
pedagogico, politico e culturale allo stesso tempo. Soprattutto in un contesto politico
caratterizzato, purtroppo e ancora, dal populismo, dall’antipolitica, della demagogia e da una
diffusa voglia di delegittimare moralmente e politicamente l’avversario politico. E seppur in un
contesto difficile e complesso, Mattarella è riuscito, senza mai interferire con gli altri poteri dello
Stato, ad indicare la strada migliore e realisticamente percorribile per sciogliere gli innumerevoli
nodi politici e istituzionali.

Per questi motivi siamo felici di fare gli auguri al nostro Presidente della Repubblica. Nessuno sa,
ad oggi, come ovvio e scontato, cosa capiterà dopo il semestre bianco. E quale sarà il futuro
politico ed istituzionale del Presidente Mattarella. L’unica cosa che sappiamo, per certo, – come
cittadini, come democratici, come italiani e anche come cattolici democratici e popolari – è che il
magistero concreto di Sergio Mattarella deve proseguire. Per il bene del nostro paese, per la
qualità della nostra democrazia e per la credibilità delle nostre istituzioni democratiche.
Molti auguri caro Presidente Mattarella.

Giorgio Merlo

Ragazzo cade dallo scooter e viene investito: grave alle Molinette

Ha 22 anni  il ragazzo ricoverato in gravi condizioni alle Molinette  per  essere stato investito da un furgone in via Vigliani  all’ angolo  con via Piobesi a Torino. 

Il motociclista avrebbe perso  il controllo del suo scooter e sarebbe caduto sull’asfalto.

Il furgone  lo ha investito quando era già a terra non essendo riuscito a evitarlo. Non è stata sciolta la prognosi sulle  condizioni del giovane, mentre la polizia municipale sta verificando la dinamica dell’incidente.

Sostenibilità al centro dell’ innovazione: accordo quinquennale tra il Gruppo Lavazza e il Politecnico

Si amplia la collaborazione tra Lavazza e Politecnico con la definizione di progetti condivisi di partnership in ambito di attività di ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione e per attività di didattica e formazione. 

Porre la sostenibilità al centro della strategia di innovazione: è questa la sfida alla base dell’accordo quinquennale siglato tra il Gruppo Lavazza e il Politecnico di Torino, che prevede attività nelle aree di Ingegneria e dell’Architettura e Design. Il Gruppo e l’Ateneo, che già da tempo collaborano su numerosi progetti, intendono ampliare le attività congiunte fin qui svolte attivando una collaborazione strategica a lungo termine relativa a generazione di idee, progetti di ricerca, studi di prefattibilità e attività formativa.

L’obiettivo è quello di implementare, attraverso l’attività di Ricerca e Sviluppo, una revisione in chiave sostenibile del prodotto, del packaging e dell’esperienza del consumo del caffè, con un programma di innovazione dei prodotti e dei processi e un piano concreto e misurabile di riduzione dei relativi impatti ambientali.

“Nell’ottica di attuazione dell’Agenda 2030 e gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, ma anche in linea con il piano Next Generation EU, la sostenibilità rappresenta ormai il filo conduttore di gran parte delle attività di ricerca del Politecnico di Torino in tutti gli ambiti” – ha dichiarato Guido SaraccoRettore del Politecnico di Torino – “In particolare, nel rinnovare una collaborazione storica come quella tra il nostro Ateneo e un gruppo industriale come Lavazza, da sempre sensibile a queste tematiche, ci è sembrato particolarmente significativo porre la sostenibilità come linea guida per tutti i processi di innovazione su cui andremo a lavorare congiuntamente. Nel percorso verso la sostenibilità, infatti, è ancora più fondamentale il collegamento tra ricerca, territorio e imprese: solo costruendo un rapporto stretto tra tutti questi attori è possibile realizzare il progetto di cambiamento che auspichiamo per i prossimi anni”.

“Per il Gruppo Lavazza oggi la sostenibilità è il detonatore del motore dell’innovazione, che si concretizza nell’uso responsabile delle risorse lungo tutta la filiera e l’approccio “Sustainable by design”, ossia ricercare, sviluppare, testare e attuare azioni per ridurre l’impatto degli imballaggi, delle macchine da caffè e dei processi produttivi sin dalla loro ideazione” – ha dichiarato Antonio Baravalle, CEO del Gruppo Lavazza –  Abbiamo quindi delineato la nostra Roadmap del packaging sostenibile che si propone di rendere l’intero portfolio packaging riutilizzabile, riciclabile e/o compostabile, e la partnership con il Politecnico di Torino, eccellenza internazionale, va proprio in questa direzione”.

L’implementazione della strategia di sostenibilità di Lavazza, quindi, vede impegnato il centro di Ricerca e Sviluppo del Gruppo Lavazza costituito da oltre 110 ingegneri e tecnologi alimentari che lavorano in modalità “open source” con partner di eccellenza in diversi settori.

Lo scopo della rinnovata partnership tra Gruppo Lavazza e Politecnico di Torino sarà conseguire importanti risultati strategici per l’azienda e per l’intero comparto, tra cui lo sviluppo di capsule di caffè innovative e sostenibili o sistemi di gestione e diagnostica da remoto o predittiva delle macchine da caffè.

Questa partnership storica ha già portato a importanti innovazioni, come ad esempio il nuovo pack riciclabile di Lavazza ¡Tierra! 180 g. È stata resa possibile la riciclabilità del packaging superando la tradizionale struttura del film flessibile per l’imballo del caffè e attraverso innovazioni che hanno portato a un’importante riduzione del carbon footprint, pari al 40% in meno rispetto al packaging tradizionale. L’attività di Ricerca e Sviluppo è stata infine messa a terra attraverso una serie di sperimentazioni dirette effettuate negli impianti industriali di selezione e riciclo.

Un altro esempio è il progetto realizzato da Lavazza con il Politecnico di Torino dove, grazie a un device con funzioni di intelligenza artificiale applicato alle macchine da caffè per bar e uffici, ha permesso di monitorare con precisione e in tempi molto rapidi il livello di qualità del caffè, consentendo di intervenire tempestivamente nei casi di necessità, e garantendo così una ancora maggiore qualità di prodotto e di servizio.

La partnership appena siglata prevede inoltre un importante impegno nelle attività di didattica, alta formazione e formazione permanente. Nell’ambito dell’accordo saranno implementati corsi di aggiornamento per i collaboratori Lavazza da parte di docenti universitari ed esperti. Allo stesso modo, i professionisti del Gruppo Lavazza contribuiranno all’attività didattica del Politecnico proponendo agli studenti attività formative sul campo per consentire loro l’importante contatto con il mondo imprenditoriale d’eccellenza.

Italexit protesta contro il Green Pass

GREEN PASS, ITALEXIT ACCENDE LA PROTESTA DI TORINO: “IL GOVERNO VUOLE L’APARTHEID? I COMMERCIANTI NON SARANNO COMPLICI!”



RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO  Nella serata di giovedì 22 luglio Italexit è stata parte viva della manifestazione contro il Green Pass in Piazza Castello a Torino: centinaia di persone si sono radunate per rivendicare la propria contrarietà alla misura che imporrà pesanti restrizioni per accedere ad attività aperte al pubblico, mezzi di trasporto ed eventi. Nei giorni scorsi Italexit ha lanciato la campagna #IlPassNonPassa, raccogliendo rapidamente migliaia di adesioni e diventando il punto di riferimento della protesta in tutta Italia.

Roberto Mossetto, segretario della sezione torinese, spiega così le ragioni del partito di Gianluigi Paragone: “Draghi e Speranza hanno già deciso di chiudere tutto a ottobre ma hanno bisogno di un pretesto per non ammettere il fallimento della loro azione di Governo. Il Green Pass serve esattamente a questo: imporre un apartheid in salsa europeista per aumentare le tensioni sociali e scaricare tutte le colpe sui cittadini e i commercianti che non intendono sottostarvi. Questa sera in piazza c’è la rabbia di una città che, dopo 18 mesi di immobilismo, è stanca dei ricatti e teme per il proprio futuro”.

Parlando di elezioni comunali, Mossetto evidenzia come Italexit sia l’unico partito ad essersi esposto sulla questione Green Pass: “Lo abbiamo messo nero su bianco nel nostro programma elettorale di Torino e Milano: se saremo eletti, ci opporremo in ogni modo contro questa discriminazione”. In questi giorni Italexit ha inoltre avviato una raccolta firme su scala nazionale contro il Green Pass, che a Torino avrà luogo sabato 24 ai Giardini Balbo a partire dalle ore 15.

La Forma e l’Idea. Giovanni Taverna Scultore

A Incisa Scapaccino si ricorda la figura del celebre artista alessandrino, allievo di Leonardo Bistolfi

Sabato 24 luglio, ore 18

Incisa Scapaccino

Riprende, dopo l’interruzione causata dall’emergenza sanitaria, la serie di incontri annuali su figure di artisti del territorio, tenuti in “San Giovanni Battista”, Santuario della “Virgo Fidelis”, alla Villa di Incisa Scapaccino, nell’alessandrino.  Guidati come sempre dallo storico dell’arte Francesco De Caria, sabato prossimo 24 luglio, ore 18, si farà dovuta memoria della figura e delle opere del celebre scultore, fra i protagonisti di maggior spessore del nostro Novecento artistico, Giovanni Taverna, nato ad Alluvione Cambiò nel 1911 e scomparso a Torino nel 2008. “La Forma e l’Idea”: Giovanni Taverna “fra lezione bistolfiana e ritorno al classico”, il tema – sottolinea De Caria – su cui s’incentrerà l’incontro-conferenza, corredato dalla proiezione di immagini e da un’essenziale esposizione di alcune opere dell’artista.

Giovanni Taverna si formò dapprima presso la pittrice Mina Pittore (Sale Alessandrino1882-1937, allieva di Pellizza da Volpedo), poi dagli anni Venti a Torino, negli atéliers di due grandi Maestri, il monregalese Stefano Borelli (1895 – 1962) e l’allora sessantacinquenne e all’apice della fama, il casalese Leonardo Bistolfi (1859-1933), nel cui studio, in via Bonsignore presso la Gran Madre, Giovanni Taverna fece compiutamente “sua” l’idea di un fare artistico indissolubilmente legato a “tecnica” ed “etica”. “Forma” e “idea”, per l’appunto. Concetti che divennero per lui (che fu anche pittore di buon livello, pur considerando la pittura come puro divertissement) comandamenti ineludibili, in un periodo non facile per il mestiere d’artista, nel pieno dello scontro fra tradizione e avanguardie  e del generale “ritorno al classico” dopo l’esperienza Liberty. “Nel corso dell’incontro si farà anche cenno – ci anticipa De Caria – all’ampiezza dell’orizzonte culturale di un artista come Taverna, ricco di interessi (perfettamente integrati e perseguiti con estremo rigore anche nella sua produzione scultorea) che andavano dalla letteratura, alla musica, alla filosofia, financo alla matematica”.

L’arte come abbraccio totale di vita. Idea mantenuta anche nell’attività di direttore artistico della torinese azienda di ceramiche “ESSEVI” di Sandro Vacchetti, che Giovanni Taverna portò avanti dalla fine degli anni Trenta, di ritorno dalla campagna d’Africa, sino al ’42, quando in un bombardamento la “ESSEVI” fu distrutta. Erano gli anni in cui si assisteva ai “fulgori” della “Lenci” ed il Taverna firmò anche vari modelli della stessa “ESSEVI”, esposti nel 2015 nella grande mostra sulla “Lenci” al Castello di Monastero Bormida. “Artista faber”: tiene a precisare De Caria. “Artista che progetta con calcoli matematici, sulle proporzioni e sugli equilibri delle masse, i monumenti e le ‘sculture da salotto’, che esegue i modelli in plastilina, che segue l’operazione della formatura e i procedimenti della fusione in bronzo o l’opera degli sbozzatori di marmo, che poi rifinisce anche con le patine – alcune ‘segreto di artista’ – che conferiscono al marmo il tono ‘caldo’ o ‘freddo’ e al bronzo una tonalità brillante o opaca, bruna o grigioverdastra”. A Taverna, il paese natale di Alluvioni Cambiò ha dedicato un’importante Gipsoteca e a lui si devono anche grandiose opere pubbliche, dal “Monumento ai Caduti” di Sale Alessandrino al “Monumento all’Alpino” di Leinì fino al “Monumento al migrante” per la Città di Pittsbourgh. Da ricordare, fra le tante opere, anche un ritratto bronzeo del poeta dialettale piemontese Giuseppe Pacotto (Pinin Pacòt) al Castello di Annone e il busto del ministro Marcello Soleri in Montecitorio. Una minima antologica permanente dello scultore è stata creata anche nelle sale di casa Taverna – De Caria di piazza Bezzi alla Villa di Incisa. Creata e conservata con amore e saggia intelligenza dalla figlia Donatella (giornalista, scrittrice, critica d’arte e, negli anni giovanili, anche pittrice), cresciuta a “pane e arte” fin dalla prima infanzia. Anche lei parteciperà all’incontro del prossimo sabato. “Qualche anno prima di morire – ci racconta Donatella – il papà, perfezionista al massimo che trovava sempre i miei dipinti imperfetti (come del resto i suoi lavori), mi disse ‘Perché non hai continuato a dipingere’? Eri brava!”. E sorride: “Credo comunque che con tutti gli alti e bassi anche di successo che la vita di un artista comporta, quello di esserne la figlia sia stato per me un assoluto privilegio, culturalmente ed umanamente”.

Gianni Milani

Nelle foto:

–         Giovanni Taverna nel suo studio

–         “Vanità”, gesso, 1951

–         “Fior di pesco”, ceramica ESSEVI, 1953

Apre al pubblico il castello di Marchierù

Il Castello di Marchierù, aderente all’ Itinerario Dimore Storiche del Pinerolese promosso dall’ ADSI Associazione Dimore Storiche  Italiane)  sarà aperto al pubblico il 25 luglio, come di consueto ultima domenica del mese.

Domenica 25 luglio riprendono gli appuntamenti previsti dal Calendario 2021 con l’apertura di cancelli e portoni di castelli, palazzi ed antiche ville private normalmente non aperti al pubblico, aderenti all ’ Itinerario Dimore Storiche del Pinerolese, officiato dall’ ADSI ( Associazione Dimore Storiche Italiane) ed inserito nel circuito “Castelli e Dimore Storiche 2021” di TurismoTorino e Provincia

CASTELLO DI MARCHIERU’ ( Villafranca Piemonte  via S.Giovanni 77)
Con il suo parco selezionato e segnalato dalla “ Associazione Il parco più bello d’Italia”
Visite guidate al parco, alla cappella gentilizia, alle scuderie settecentesche ed alle sale ammobiliate del Gli stessi proprietari accompagneranno gli ospiti facendo rivivere la vita dell’epoca con usi e costumi degli appartenenti al loro Casato, da cui discendono dal 1220.
( visite ore 10/11/12*15/16/17 )
Particolari allestimenti saranno predisposti in adesione all’ Anno Internazionale della Frutta e Verdura proclamato dall’ ONU e dalla FAO.
adulti € 8 * bimbi gratis fino a 10 anni* Passport e TorinoPiemontecard € 6
Prenotazione obbligatoria al 3394105153/3480468636 * segreteria@castellodimarchieru.it
Obbligatoria la mascherina protettiva
Domenica 25 luglio Marchierú si racconta. Passeggiate nel parco, ricordi di matrimoni in cappella, le scuderie settecentesche del Maresciallo Filippi di Baldissero, le sale storiche con la scrivania della prima guerra d’indipendenza, la tavola imbandita con servizi d’epoca in sala da pranzo, i suoi rituali, il fumoir… ed il cugino Camillo di Cavour, i ricordi dei familiari francesi Richelieu e Galliffet, la ghigliottina e l’incontro con il boia….. La storia di un Casato raccontata dai discendenti diretti che dal 1220 tuttora abitano il castello.

Francesco Oboe nuovo giocatore della Reale Mutua

Forze giovani per Torino

 

La Reale Mutua Basket Torino annuncia l’arrivo in gialloblù di Francesco Oboe.

Guardia classe 2000, Francesco nasce a Vicenza e cresce nel settore giovanile della Tramarossa, che lo fa esordire in Serie B a 16 anni. Nel 2017 arriva la chiamata di Verona, dove si divide tra U18 e Serie A2. Dopo due anni con la Scaligera passa a Faenza, in Serie B, dove in 20′ di media sul parquet produce 6 punti, 3 rimbalzi e 2 assist. Nella stagione successiva si trasferisce ad Ancona che, con 7 punti e quasi 3 rimbalzi di media a partita, contribuisce a portare ai playoff.

“Sono molto contento, devo ammettere che quella di Torino è stata una chiamata inaspettata, ma che quando è arrivata non ho esitato un secondo ad accettare. Sono carico per la nuova stagione e non vedo l’ora di scendere in campo e conoscere la città” le prime parole in gialloblù di Francesco.

Mutui per i Giovani, le novità di Intesa Sanpaolo

Intesa Sanpaolo rinnova e rende ancora più conveniente la propria offerta di mutui per i giovani, settore in cui è leader in Italia, riservando alla clientela under 36 nuove proposte volte a incoraggiare l’acquisto della prima casa, in coerenza con le finalità del decreto-legge n.73 del 2021 (cd. Decreto Sostegni-bis).

Fino al 30 giugno 2022:

  • Domus Giovani Under 36è il mutuo dedicato ai giovani, con accesso ora ampliato fino a 36 anni, che consente di avere 40 anni di durata, 10 anni di preammortamento (con la possibilità di rimborsare solo la quota interessi, nel periodo della vita più delicato dal punto di vista delle entrate), copertura fino al 100% del valore dell’immobile. Da oggi, l’esenzione dell’imposta sostitutiva è estesa anche ai giovani under 36 con ISEE superiore a 40.000 euro;
  • mutui con garanzia Fondo di Garanzia Prima CasaIntesa Sanpaolo intende valorizzare e consentire al giovane mutuatario di fruire di ulteriori elementi di vantaggio rispetto a quanto previsto dalla norma, offrendo tassi dedicati estremamente competitivi; azzeramento delle spese istruttoria, delle spese di incasso rata e del costo opzioni contrattuali (quali sospensione del pagamento delle rate e flessibilità della durata); possibilità di finanziare fino al 100% del valore dell’immobile (in virtù dell’estensione della garanzia dello Stato all’80% della quota capitale per i mutui con loan to value elevati).

Stefano Barrese, Responsabile della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo: «L’attenzione alle giovani generazioni e l’inclusione finanziaria da sempre al centro dell’impegno di Intesa Sanpaolo: per noi, investire sui giovani vuol dire investire sul nostro futuro».

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In Italia la quota di popolazione che risiede in abitazioni di proprietà è particolarmente alta, pari al 78,8%. Si tratta di un tratto comune a tutte le regioni italiane che mostrano percentuali che variano tra il 69,4% di Bolzano e il 93,1% del Molise. In Piemonte è del 76,6%. Valori particolarmente alti si osservano nei centri abitati più piccoli (siamo all’85% circa per i comuni con meno di 10.000 abitanti), ma anche nelle città più grandi le abitazioni di proprietà sono diffuse e pari a tre su quattro.

La propensione ad acquistare una propria abitazione è alta fin dalla giovane età: le famiglie composte da giovani con età inferiore a 36 anni sono proprietarie delle abitazioni in cui risiedono nel 60,2% dei casi. Ciò significa che la decisione di acquistare la prima casa viene presa molto presto, molto probabilmente nel momento stesso in cui si decide di andare a vivere in un’abitazione diversa da quella della famiglia di origine.

È dunque alto il fabbisogno di finanziamento a medio-lungo termine dei giovani con meno di 36 anni, che molto spesso sono da poco entrati stabilmente nel mondo del lavoro e presentano redditi relativamente contenuti. Il reddito medio delle famiglie guidate da under 36 è pari a 26.758 euro, il 23% in meno rispetto alle famiglie con a capo persone tra il 45 e i 54 anni. Nel nord ovest, sempre per la fascia under 36, è pari a 29.813 euro. Nel Mezzogiorno ci si colloca addirittura poco sopra i 20.000 euro. Altamente probabile che gran parte degli under 36 italiani abbia un ISEE inferiore a 40.000 euro: nel 2019, infatti, in Italia solo il 4,3% degli ISEE ordinari andava oltre questa soglia (la quota di popolazione che ha presentato una dichiarazione sostitutiva unica per ottenere la certificazione ISEE è pari al 30%) e l’ISEE era più basso proprio nelle classi di età più giovani.

Il complice, le monete, la borsa

Due soggetti arrestati per furto aggravato, altri due denunciati

 

Sono le 13 di sabato scorso in zona Lingotto quando una donna, nei pressi della propria auto, viene avvicinata da un uomo che l’avverte della perdita accidentale di alcune monete. La signora ringrazia ed inizia a raccogliere il denaro a terra.

Nel frattempo un uomo, fermo ad un bancomat poco lontano, assiste alla manovra anomala di un veicolo in car sharing, che si parcheggia in retromarcia, contromano, impegnando la doppia fila. Insospettito, continua ad osservare l’auto fino a quando non vede scendere un uomo, che si dirige sotto i portici. Passati pochi istanti, ritrova lo stesso soggetto accovacciato dietro lo sportello di una macchina. Questi, con mossa fulminea, afferra una borsa da donna dal sedile e, dopo aver richiuso la portiera, raggiunge rapidamente una macchina a noleggio, sopraggiunta nel frattempo. Il cittadino, testimone di quanto appena accaduto, allerta sia il 112 NUE che la proprietaria del veicolo, nel frattempo distratta nel cercare di recuperare le monete indicate da quello che si scoprirà poi essere un “gentile” complice del ladro che le ha appena rubato gli effetti personali.

Grazie alla descrizione fornita, gli agenti rintracciano in breve tempo il veicolo in car sharing in corso Maroncelli. A bordo sono presenti 4 cittadini di origine peruviana, 3 uomini ed una donna, rispettivamente di 47, 27 e 22 anni. I poliziotti perquisiscono il veicolo, trovando sul tappetino lato conducente un bancomat e sul lato destro un cellulare, tutti oggetti appartenenti alla vittima. Nessuna traccia però della borsa trafugata. Gli operatori decidono allora di percorre a ritroso la strada fatta dai malviventi, rinvenendo la borsa all’interno di un sacchetto della spesa chiuso, abbandonato sul ciglio della strada. La refurtiva è stata immediatamente riconsegnata alla legittima proprietaria.

In seguito ad ulteriori accertamenti, 2 dei 4 passeggeri sono risultati essere inottemperanti all’obbligo del Questore di lasciare il territorio Nazionale, motivo per cui sono stati denunciati.

I tre uomini, con precedenti di Polizia, sono stati arrestati per furto aggravato mentre la loro complice è stata denunciata.

Universiadi, nuove ipotesi per lo studentato di Parella

La candidatura per le Universiadi del 2025, poi assegnate a Torino, ha portato a un percorso decisionale che prevede la creazione di nuovi studentati vicino alle sedi universitarie e ben collegati con il trasporto pubblico.

Questo percorso è stato avviato con il Politecnico, individuando in prima battuta, come possibile sito, il Prato delle Salette, in via Madonna delle Salette, nella zona di Borgata Parella.

Il Consiglio Comunale si è poi espresso a riguardo tramite una mozione, emendata da parte della maggioranza consiliare, che impegnava la Giunta a preservare il sito del Prato delle Salette.
Il risultato di tale impegno è stato l’individuazione e la conseguente verifica dal punto di vista patrimoniale e urbanistico-edilizio della zona limitrofa al Parco delle Salette, un’area che al momento è occupata da orti abusivi.
Questa seconda ipotesi è frutto di un percorso svolto insieme agli uffici e agli assessorati di competenza.
Il Politecnico ha poi analizzato, e accolto, tale proposta, valutata in seguito a un’attenta analisi delle complessità specifiche di entrambe le aree.

Una soluzione, questa, che aumenta le esternalità positive di tutto il progetto, lasciando libero il Prato delle Salette per successive progettazioni che ne preservino la natura a verde in piena terra, agendo su un’area che necessitava di una riqualificazione e garantendo la richiesta di un edificio che metta a disposizione 400 posti letto convenzionati, 2 palestre e una sala studio.

L’ipotesi di progetto verrà successivamente inserita, con ulteriori approfondimenti, nei progetti definitivi degli studentati previsti per le Universiadi 2025.

Ringrazio per la collaborazione gli Uffici urbanistica ed edilizia e patrimonio, l’Ing. Biscant e l’Ing. Arnò del Politecnico di Torino, l’Assessore Alberto Unia e il Presidente Federico Mensio.