ilTorinese

Un castello da fiaba e la sua regina

Il castello sembra uscito da una favola che ha per protagonista una regina che amava le montagne, l’alpinismo, i ghiacciai di una volta, gli animali, la natura del Monte Rosa.

Il Castel Savoia a Gressoney è il castello che la Regina Margherita di Savoia, moglie di Re Umberto I, volle fortemente, ad ogni costo, per trascorrere i mesi estivi, godersi splendidi panorami e la bellezza della vallata del Monte Rosa fino al ghiacciaio del Lyskamm. Il maniero ha il fascino dei castelli della Loira anche se più che un castello è una villa di inizio Novecento, un palazzo protetto da cinque torri neogotiche che gli danno un aspetto da fortezza. Ecco perché ogni volta che poteva la regina lasciava Villa Reale a Monza e le altre residenze per trasferirsi in mezzo ai boschi di Gressoney. Un po’ come l’imperatrice Sissi che dopo ogni litigio con Cecco Beppe, fuggiva lontano dai suoi doveri di consorte dell’imperatore e si rifugiava a casa dei suoi genitori in aperta campagna. Ma la regina Margherita non era triste e inquieta come Sissi, tutt’altro. E così una parte dell’estate e dell’autunno la trascorreva tra le montagne della Valle d’Aosta. Fino al 1925, prima ospite del barone Luigi Beck Peccoz e dal 1904 nella sua nuova residenza, ultimata appunto in quell’anno. La regina era un’appassionata alpinista, interesse che condivideva con il suo amico Beck Peccoz nella cui villa la sovrana soggiornò alcuni anni. Furono anni di vere imprese alpinistiche per la regina, prima donna a scalare il Monte Rosa e a lei è dedicato il rifugio Capanna Regina Margherita, la baita più alta d’Europa. La sua passione per le alte vette si fermò nel 1894 con la morte improvvisa del barone Luigi Beck Peccoz stroncato da un infarto mentre scalava una montagna insieme alla regina. Margherita di Savoia era profondamente legata a Gressoney e la vista delle meravigliose montagne le ricordava i momenti felici trascorsi in compagnia del suo amico barone. Momenti solo felici o anche intimi? D’altronde suo marito Umberto, nonché cugino di primo grado, era legato a un’altra donna, molto bella e ammirata, quindi anche le voci sulle presunte relazioni della sovrana circolavano nei salotti aristocratici e si faceva, tra gli altri, anche il nome del barone valdostano Beck Peccoz. “Umberto accettò il matrimonio senza entusiasmo, ci informa lo storico dei Savoia Gianni Oliva, come un dovere che fa parte del suo mestiere di futuro re. Uniti in pubblico per recitare la parte degli eredi prima e dei sovrani poi ma in privato seguono ognuno la propria strada in un rapporto di reciproca indifferenza ma privo di rancori”. Molti furono gli omaggi tributati alla prima e più amata regina d’Italia, dalla celebre Ode “Alla regina d’Italia” che Carducci le dedicò, proprio lui fieramente repubblicano e anti-monarchico, alla più modesta ma sempre ottima pizza Margherita. La costruzione del palazzo cominciò nel 1899 per concludersi nel 1904. Alla cerimonia della posa della prima pietra del castello c’era Umberto I che, assassinato a Monza l’anno successivo, nel 1900, non fece in tempo a vederlo ultimato. La regina rimase vedova a 49 anni e trascorse i soggiorni estivi a Gressoney fino al 1925, senza Umberto. Lei, figlia di Ferdinando di Savoia, duca di Genova, morì l’anno successivo, il 4 gennaio 1926, a Bordighera, nella sua villa sulla strada romana. Curiosità, nello stesso anno a Londra nasceva la futura Regina Elisabetta II. A Bordighera Margherita era già stata altre volte: il primo soggiorno avvenne nel settembre 1879 quando, turbata dall’attentato contro Umberto avvenuto a Napoli, si rifugiò nella città del ponente ligure per riprendersi dallo spavento. Negli anni Trenta il castello fu venduto a un industriale milanese e dal 1981 è proprietà della Regione Autonoma Valle d’Aosta. L’edificio è strutturato su tre piani, gli arredi esposti sono tutti autentici come le tappezzerie in lino e seta che ornano le pareti. L’interno è un omaggio alla sovrana: decori, boiseries, addobbi, fotografie e ritratti di famiglia ricordano il gusto della regina. La splendida veranda semicircolare si affaccia sulla valle e un elegante scalone in legno decorato con grifoni e aquile porta agli appartamenti reali. Il Castel Savoia a Gressoney-Saint-Jean è aperto con visite guidate da aprile a settembre orario 9.00-19.00 tutti i giorni, da ottobre a marzo orario 10.00-13.00 e 14.00-17.00, chiuso lunedì.
Filippo Re
Nelle foto  Castel Savoia,  ritratto della Regina Margherita, la regina in montagna, il letto della regina al castello

Addio al dirigente d’azienda che seguì il progetto Columbus della Nasa

È morto Giorgio Blangetti, 74 anni, ex dirigente d’azienda di Cuneo. È mancato per una malattia all’ospedale Santa Croce. Fu dirigente d’azienda alla Cometto di Borgo San Dalmazzo e direttore di produzione durante il progetto «Columbus» per la Nasa, per il quale visse per un periodo negli Stati Uniti.  Fu anche  dirigente alla Merlo di San Defendente di Cervasca, e in gioventù portiere dell’Auxilium Cuneo e promotore del Circolo Misto giovanile dei Salesiani. Lascia la moglie Franca, la figlia Barbara,  le sorelle Chiara e Adriana, il fratello Guido e i nipoti. I funerali si terranno lunedì 26 settembre.

Scuola vs famiglia

 

Quando leggiamo sui media che un’insegnante è stata insultata dai genitori di un suo allievo, il pensiero corre subito agli insegnamenti che questi avrebbe dovuto ricevere dalla famiglia e, parallelamente, dalla scuola.

Il mondo della scuola, negli ultimi 30-40 anni (cioè per le ultime due generazioni) è cambiato in modo totale, non soltanto per quanto concerne i programmi didattici ma anche, e soprattutto, per le modalità di approccio, da parte dei discenti, verso l’istituzione scuola, il corpo docente, le finalità didattiche proprie della scuola.
Complice una politica che non ha saputo gestire le innovazioni inevitabili che il tempo porta con sé (nuovi media, cambio di linguaggio, mode, ecc) la scuola ha perso, agli occhi dei discenti e delle loro famiglie, quel ruolo autorevole che dovrebbe avere quale trampolino di lancio verso la cultura, il mondo del lavoro e la società civile anziché, come lo si considera troppo spesso, un deposito dei figli quando si è al lavoro, una seccatura e un luogo dove, obtorto collo, si assolve l’obbligo scolastico.
Genitori ai quali andrebbe richiesta una licenza per poter generare altri essere umani che scaricano sui docenti le proprie frustrazioni e le proprie incapacità non soltanto sono un pessimo esempio per i propri figli, ma dimostrano come la società si stia involvendo pretendendo di insegnare ad altri e di controllare il loro operato quando non si hanno né gli strumenti culturali né le capacità per farlo.
Ed è proprio da qui che nasce il problema: i genitori attribuiscono alla scuola la colpa di molti disagi dei propri figli, dell’abbandono scolastico e della maleducazione in generale.
Viaggiando vi sarà sicuramente capitato di soggiornare presso strutture internazionali; a tavola come altrove gli unici bambini (ed adolescenti) indisciplinati sono gli italiani: vorrà dire qualcosa?
Se in parte è riconducibile ai docenti il compito di far apprezzare la scuola e le materia d’insegnamento, seducendoli (dal latino secum ducere, condurre a sé) è altrettanto vero che sta ai genitori insegnare ai figli il rispetto verso gli altri, verso l’autorità in primo luogo (un insegnante è sempre un pubblico ufficiale, anche terminato l’orario di lezione) non soltanto scolastico ma anche a quella delle FF.OO.
D’altra parte, i bambini iniziano il percorso scolastico all’età di 6 anni e fino ad allora è compito dei genitori impartire ogni lezione di vita; successivamente, trascorrono a scuola al massimo un terzo del loro tempo (8 ore su 24) e nelle rimanenti 16 ore vanno conteggiate anche quelle dedicate al sonno: se mentre dorme viene svegliato dai litigi dei genitori sicuramente crescerà con un concetto della vita e della società non propriamente positivo.
Ritengo perciò necessario dividere nettamente i compiti tra famiglia e istituzione scolastica, dove la prima deve impartire alcuni concetti fondamentali ai figli (educazione, onestà, affidabilità, rispetto verso i più deboli, uguaglianza senza distinzioni di sesso, razza, fede religiosa) mentre la seconda insegnerà materie stabilite dal Ministero (Ministero che periodicamente dovrebbe verificare l’idoneità delle materie con le esigenze della società) per le quali i genitori possono non essere qualificati.
La nostra scuola, purtroppo, ha da sempre omesso alcune materie fondamentali per lo sviluppo di un individuo e ne ha eliminate altre in tempi recenti: educazione sessuale, educazioni civica, codice della strada sono solo un esempio.
Come possiamo pensare che un individuo cresca nel rispetto dell’altro genere, di chi professa una fede diversa o di chi parla un idioma diverso dal nostro se a casa per primi sentiamo denigrare il diverso, l’extracomunitario (ricordate che anche i cittadini svizzeri, della Repubblica di San Marino e dello Stato Città del Vaticano sono extracomunitari) o se fin dalle elementari un disabile viene bullizzato senza che gli insegnanti intervengano?
Ritengo, perciò, che tanto i genitori (e di riflesso anche nonni e zii) quanto la scuola debbano contribuire, ognuno per la propria parte di competenza, affinché un individuo cresca nel rispetto di sé e degli altri, inserito nella società in cui vive e cresce e che, fin dalla più tenera età, gli venga inculcato il desiderio di evolversi, di riscattarsi da una situazione disagiata di partenza, di affermarsi del mondo perché a nessuno deve essere preclusa tale opportunità.
Usare i media e i dispositivi elettronici come moderne babysitter, anziché dialogare e confrontarsi con i figli è sicuramente dannoso per il loro sviluppo, e migliaia di esempi ovunque intorno a noi lo confermano.
Ma è anche compito della politica, cioè coloro ai quali è affidata la promulgazione delle leggi, rimuovere gli ostacoli alla realizzazione di quanto sopra, consentire la realizzazione di tali diritti e, soprattutto, sanzionare ogni tentativo di agire in senso diverso, dall’incapacità degli insegnanti alla carente idoneità genitoriale, dal bullismo all’abbandono scolastico.

Sergio Motta

Un cane in classe in aiuto all’insegnante

La sua presenza migliora la capacità degli allievi ad apprendere e socializzare  

Sono ancora molte le persone che provano una sensazione di fastidio quando vengono a sapere che, nel loro condominio, arriva una nuova famiglia in cui uno dei componenti è un cane.

Talvolta succede che nei giorni successivi l’insediamento dei nuovi venuti, compaiono cartelli sul portone d’ingresso in cui si invita, con una evidente punta di umorismo involontario, a “non far abbaiare i cani…”

Il migliore amico dell’uomo non può fare altro se non che proteggere il proprio territorio, manifestando il proprio disappunto rumoreggiando a modo suo e questo capita specie nei primi giorni in cui la simpatica bestiola si installa in maniera definitiva nella sua nuova sistemazione, imparando a conoscere e a distinguere quanto gli succede intorno, riuscendo a distinguere quali possano essere gli eventuali pericoli.

Il cane fa la guardia, è vero, ma non solo. Oltre ai noti compiti che gli vengono assegnati ne scopriamo uno nuovo, quello di poter essere impiegato come elemento tranquillizzante in un luogo dove l’irrequietezza non manca, come una classe composta da ragazzi di età compresa fra i 13 e i 16 anni.

Nella città di Ausburg, in Baviera, ne parlo con il professor Florian Dorfler che vedo arrivare in aula accompagnato da un bell’esemplare di Hovawart/ Border Collie, una cagnetta di medie dimensioni di nome “Bella”, con cui entra nell’aula in cui insegna, già occupata dai suoi allievi, per nulla sorpresi dell’arrivo di quella che, ormai, considerano una nuova compagna.

Il professore, poco più che trentenne, è il responsabile di un esperimento, finora unico nel suo genere nei licei di Augsburg, e per il quale la classe 5d è stata giudicata adatta ad una innovativa  sperimentazione, sia in questo che nel prossimo anno scolastico.

Professore, come mai un cane in classe, fra gli allievi intenti ad ascoltare le sue lezioni?

“E’ un nuovo test. L’équipe di insegnanti sarà rafforzata dal mio cane Bella, che arricchirà la vita scolastica del Maria-TeresiaGymnasium, soprattutto della 5d dall’inizio del secondo semestre. Bella è un cane da scuola certificato, e viene continuamente addestrato. Vive nella mia famiglia ed è abituata al contatto costante con i miei due figli, Simon ed Helene, di cinque e tre anni, è pertanto abituata all’irrequietezza tipica dei bimbi, quindi non si scompone di fronte a situazioni in cui è presente una notevole agitazione, in particolare durante i giochi, a cui non disdegna di partecipare. Ovviamente Bella è andata a scuola per essere preparata alla convivenza con i bambini, ha concluso il corso con il massimo dei voti, ed ha avuto la medaglietta, il segno distintivo di ogni alunno presente in quest’aula.

Il suo carattere e da quel momento, la sua capacità di affrontare lo stress quando ha a che fare con i bambini, sono già stati messi a dura prova più volte”.

Qual è il compito specifico da svolgere, a cui è chiamato il suo cane?

“Un cane da scuola è un cane con un addestramento speciale; viene valutato da una equipe di specialisti della materia che hanno il compito di accertare la natura equilibrata dell’animale. A Bella

che, come tutti i cani impiegati nel progetto, viene regolarmente controllata da un veterinario, vaccinata, sverminata ed a cui è applicata la profilassi parassitaria regolare per garantirne uno stato ottimale di  salute, è stato assegnato il compito di svolgere il ruolo di cane da presenza in classe; per il momento mi accompagnerà nelle lezioni di tedesco solo per una doppia lezione (martedì, 08:00-09:30) e lavorerà con me, solo in squadra.

L‘uso di un cane da scuola può risultare assai positivo per i bambini, permettendo, sia di aiutare l’insegnante nel ridurre l’ansia, nei soggetti più emotivi, permettendo loro di ridurre squilibri derivanti da disagi familiari, riducendo in loro il senso della solitudine, aiutandoli a soffrire di meno dei disturbi del linguaggio, dell’attenzione e dell’aggressività. Il fedele amico dell’uomo permette una maggiore capacità di percezione e di comunicazione. Aiuta inoltre lo sviluppo delle abilità motorie,  siaquelle grossolane che e quelle fini, lo sviluppo delle abilità sociali e della struttura della classe sociale.

L’obiettivo principale che spero di raggiungere è quello di promuovere le competenze emotive e sociali degli studenti. Allo stesso tempo, la presenza motivante di un cane nelle lezioni di tedesco è un buon modo per allenare il contatto con questi animali, essendoci numerosi studi che confermano gli effetti positivi che un cane può avere sullo sviluppo della personalità complessiva di una persona”.

La presenza di una simpatica bestiola fra i banchi, per quanto tenera e educata, non può essere una fonte di distrazione per i giovani allievi?

“Per nulla. Vi sono numerosi lavori in cui vi è descritto che facilita la capacità di concentrazione, ed è un notevole stimolo per la creatività e l’immaginazione. Rappresenta un esempio ottimale della perseveranza, del senso di responsabilità e dell’empatia. Soddisfa il bisogno di vicinanza, e aiuta a restare sereni, svolgendo una funzione rincuorante sull’ l’umore. Incrementa la fiducia in stessi e, anche se può sembrare incredibile, migliora le abilità linguistiche e di lettura. E’ interessante notare che vi sono cani utilizzati proprio per la promozione della lettura perché, leggendo una novella ad un cane, i bambini si rilassano, non sono imbarazzati come quando leggono ad altri compagni. Accarezzandolo calmano lo stress, ed è stato dimostrato che la lettura avviene in maniera assai più fluida. Altri aspetti positivi dimostrati da un monitoraggio medico alla presenza di un cane, sono la riduzione della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca, il rilassamento muscolare, gli effetti positivi sugli ormoni e un generale effetto positivo sulla salute.

Vi sono stati problemi o incomprensioni con le famiglie dei suoi allievi?

No, anzi, hanno dimostrato notevole entusiasmo e si sono dichiarate d’accordo nel tentare questa esperienza; del resto non poteva essere altrimenti di fronte alla prospettiva di un percorso didattico che si propone di permettere al proprio figlio di acquisire una maggiore fiducia, associata a un incremento dell’autostima, permettendo un miglioramento delle competenze sociali, a cui si deve aggiungere la scoperta di quel che un cane può offrire ad una persona, specie se molto giovane che assimila il concetto del  rispetto dovuto ai nostri fratellini, che vogliamo minori, ma che sono in grado di insegnarci a crescere e donare a chi vuole loro bene, un affetto  infinito.  Si tratta di un esperimento a cui guardare con grande interesse, meritevole di essere esaminato a fondo, per poter essere replicato in tutti gli istituti scolastici, visti i notevoli benefici descritti da varie fonti specifiche.

Le istituzioni scolastiche si sono dimostrate soddisfatte di questo lavoro che intendo continuare, anche in futuro in un’altra sede scolastica, in una città diversa in cui presto mi trasferirò per proseguire un’esperienza la cui valutazione, da più parti, è stata riconosciuta come molto positiva.

Rodolfo Alessandro Neri

“The Girls in the Magnesium Dress” in concerto nella Galleria Giapponese del “MAO”

“RŪTSU_ROOTS”

Sabato 24 settembre (ore 17,30)

Nome d’arte “The Girls in the Magnesium Dress”, preso a prestito da uno dei brani orchestrali più conosciuti firmato nell’’84 dal compositore Frank Zappa: al secolo sono due talentuose fanciulle trapiantate a Londra, che di nome e cognome fanno Valentina Ciardelli(toscana) e Anna Astesano (cuneese), formazione cameristica innovativa e minimale che ben s’addice al gusto dell’essenziale tipicamente giapponese e che si cimentano con esiti sicuramente di successo al contrabbasso e all’arpa. Saranno loro ad esibirsi, sabato prossimo (ore 17,30), nella Galleria Giapponese del “MAO-Museo d’Arte Orientale” di Torino, proponendo una selezione di brani dal loro primo album “Rūtsu” (dal giapponese radici), edito da “Vinci Classics”, e lavoro dedicato alla profonda correlazione (a partire soprattutto dalla seconda metà dell’Ottocento) fra la musica giapponese e quella occidentale europea. Partendo dalle creazioni del compositore giapponese Miyagi (1900), il disco esplora i mondi sonori di Ravel, Stravinsky e Puccini, per approdare infine alla musica contemporanea di Yoshihisa Hirano, compositore di brani per concerti, balletti, film, anime e videogiochi.

“The Girls in the Magnesium Dress” si sono incontrate a Londra nel 2018 al “Trinity Laban Conservatoire of Music and Dance”. Le due musiciste si muovono in un range di repertorio vastissimo che include più generi musicali con l’intento di focalizzare l’attenzione sul virtuosismo e le capacità sonore dell’arpa e del contrabbasso. In pochissimi anni si sono già confermate come duo innovativo e unico nella scena musicale classica contemporanea: il primo duo stabile mai concretizzato per questa combinazione strumentale. “The Girls” hanno suonato fra gli altri alla “Wigmore Hall”, a “St. James” in Piccadilly, a “St. Martin-in-the-Fields”, all’ “Old Royal Naval College”, alla “Verdi Hall” e alla “Royal Albert Hall”, collaborando inoltre con “Salvi Harps” e il “Museo Victor Salvi” di Cuneo.

Il duo collabora con compositori conosciuti a livello internazionale, quali Yoshihisa Hirano, John Alexander, Paul Patterson, Kurt Morgan.

“Rūtsu” (dal giapponese radici), edito da “Vinci Classics”, è il loro primo album.

Per info: “MAO-Museo d’Arte Orientale”, via San Domenico 11, Torino; tel. 011/4436932o www.maotorino.it

g.m.

Torino al voto, i numeri

NUMERI e CURIOSITÀ

633.911 è il numero del corpo elettorale torinese suddiviso fra 335.308 femmine e 298.603 maschi.

Le sezioni elettorali in tutto il territorio cittadino sono 919 per un totale di 3.756 scrutatori nominati.

40 seggi speciali cioè quelli costituiti da un presidente e due scrutatori, nominati appositamente perché gli elettori sono ricoverati in luoghi di cura con più di 100 posti letto e 45 seggi “volanti” (ufficio distaccato di sezione) dove il presidente, il segretario e uno scrutatore vanno a raccogliere il voto in luoghi di cura con meno di 100 posti letto o al domicilio; gli altri 3 componenti (tra cui il vicepresidente) rimangono in sezione.

I torinesi che votano per la prima volta sono 1.855 (921 femmine e 934 maschi) e quelli che compiono 18 anni il 25 settembre sono 17 (10 femmine e 7 maschi).

I centenari sono 359 (306 femmine e 53 maschi).

I compensi esentasse, previsti dalla Legge, sono:

presidenti € 187

scrutatori – segretari € 145

scrutatori di seggio speciale: € 90

presidenti di seggio speciale: € 61

I presidenti e gli scrutatori di seggio sono stati tutti nominati regolarmente.

Info:

www.comune.torino.it/elezioni/politiche2022.shtml

www.comune.torino.it

Ufficio Elettorale tel. 011.01125245 – 011.01125580 – 011.01125229

Arresti domiciliari, verifiche intensificate

Pochi giorni fa, gli uomini del Commissariato di P.S. Madonna di Campagna hanno tratto in arresto un 21enne a seguito di attività di controllo volta alla verifica del rispetto delle prescrizioni, imposte dall’Autorità giudiziaria, da parte dei soggetti gravati da misure cautelari o di sicurezza.

Nello specifico l’uomo, già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari con ordinanza del Tribunale di Torino dello scorso mese di giugno nonché gravato da numerosi precedenti di polizia e giudiziari per reati contro il patrimonio e la persona, al momento del controllo del personale della Polizia di Stato risultava irreperibile presso il proprio domicilio.

Rintracciato, dopo aver fatto rientro nella propria abitazione, agli agenti rinvenivano della sostanza stupefacente in suo possesso che veniva contestualmente sequestrata amministrativamente.

A seguito di detti fatti l’uomo veniva arrestato per evasione e collocato agli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

Il procedimento penale si trova attualmente nella fase delle indagini preliminari, pertanto vige la presunzione di non colpevolezza dell’indagato, sino alla sentenza definitiva.

Il controllo rientra nelle attività di prevenzione nei confronti dei soggetti in regime di arresti domiciliari, nonché di quelli sottoposti alle misure della detenzione domiciliare o dell’affidamento in prova ai servizi sociali, che vengono quotidianamente svolti al fine di verificare che le persone alle quali è stato accordato un regime più benevolo della detenzione carceraria rispettino le prescrizioni.

Elezioni: orari, indirizzi, informazioni utili dal Comune

Domenica 25 settembre 2022 si vota per l’elezione dei membri del Senato e della Camera dei Deputati.

I seggi saranno aperti dalle ore alle 7 ore 23.00 di domenica 25 settembre e successivamente, dopo il calcolo dell’affluenza finale, inizieranno le operazioni di spoglio.

La Città di Torino invita gli elettori a controllare la propria tessera elettorale e ricorda che in caso di tessera smarrita o con gli spazi tutti timbrati occorre richiedere un duplicato o una nuova tessera.

La tessera elettorale può essere richiesta presso l’Ufficio elettorale di corso Valdocco n.20  oppure presso le anagrafi di circoscrizione.

Ufficio Elettorale Corso Valdocco, 20

Venerdì 23 settembre ore 8.00 – 18.00

Sabato 24 settembre ore 8.00 – 18.00

Domenica 25 settembre ore 7.00 – 23.00

Anagrafi decentrate: Nei giorni di venerdì 23, sabato 24 e domenica 25 e settembre, provvederanno al rilascio delle tessere elettorali, e osserveranno il seguente orario:

Circ. 2 – Via Guido Reni, 96/16

Circ. 3 – C.so Racconigi, 94

Circ. 5 – Via Stradella, 192

Circ. 8 – C.so Corsica, 55

venerdì 23 settembre

dalle 8.30 alle 14.00 e

dalle 14.30  alle 18.00

sabato 24 settembre

dalle 8.30 alle 14.00 e

dalle 14.30  alle 18.00

domenica 25 settembre

dalle 7.00 alle 23.00

Deterioramento – Smarrimento: nel caso di smarrimento l’elettore può richiedere un duplicato della tessera elettorale, previa autocertificazione, senza necessità di denuncia all’Autorità competente; nel caso di deterioramento l’elettore può richiedere un duplicato della tessera elettorale previa riconsegna della tessera deteriorata.

Per il rilascio del duplicato occorre esibire un documento di riconoscimento, mentre per l’emissione di una nuova tessera occorre esibire, oltre al documento d’identità, la vecchia tessera con tutti i diciotto spazi per la certificazione del voto timbrati.

Coloro che si trovano nell’impossibilità di recarsi presso gli uffici comunali e hanno la tessera elettorale con gli spazi esauriti, possono stampare il proprio attestato sostitutivo della tessera elettorale sul portale di Torino Facile, valido solo per la consultazione di domenica.

Documenti necessari da esibire al seggio per esercitare il voto: un documento di riconoscimento personale (qualsiasi documento di identificazione munito di fotografia rilasciato dalla Pubblica Amministrazione; patente di guida; ricevuta carta identità elettronica), la tessera elettorale personale a carattere permanente.

Per l’identificazione degli elettori sono valide anche le carte di identità e gli altri documenti di identificazione rilasciati dalla pubblica amministrazione, anche se scaduti, purché siano sotto ogni altro aspetto regolari e assicurino la identificazione dell’elettore.

In mancanza di un idoneo documento, l’identificazione può avvenire per attestazione di uno dei componenti del seggio che conosca personalmente l’elettore.

COME SI ESPRIME IL VOTO, I NUOVI MAGGIORENNI, LE MISURE ANTI COVID AI SEGGI ELETTORALI

All’elettore vengono consegnate due schede, una per la Camera e una per il Senato.

Le schede recano il nome del candidato nel collegio uninominale e, per il collegio plurinominale, il contrassegno di ciascuna lista, a fianco dei contrassegni delle liste sono stampati i nomi dei candidati del collegio plurinominale.

Il voto è espresso tracciando un segno sul rettangolo contenente il contrassegno della lista e i nominativi dei candidati nel collegio plurinominale.

Il voto così espresso vale ai fini dell’elezione del candidato nel collegio uninominale e a favore della lista nel collegio plurinominale. Qualora il segno sia tracciato solo sul nome del candidato nel collegio uninominale, il voto è comunque valido anche per la lista collegata.

In presenza di più liste collegate in coalizione, il voto è ripartito tra le liste della coalizione, in proporzione ai voti ottenuti da ciascuna lista in tutte le sezioni del collegio uninominale.

I nuovi maggiorenni. Potranno votare gli iscritti alle liste elettorali del Comune di Torino che abbiano compiuto i 18 anni di età entro il 25 settembre sia per i candidati della Camera dei Deputati che per quelli del Senato della Repubblica.

Le misure anti covid ai seggi elettorali. Per prevenire il contagio durante le operazioni di voto, i ministeri dell’Interno e della Salute hanno siglato un protocollo con le misure anti covid da rispettare durante le elezioni.

Non è richiesto il Green Pass per recarsi al seggio e non è prevista la misurazione della temperatura. E’ obbligatorio indossare la mascherina per i componenti del seggio, mentre per gli elettori è fortemente raccomandato. All’interno degli edifici verrà garantita la pulizia degli spazi, il ricambio dell’aria e saranno allestiti percorsi differenziati di entrata e uscita per evitare assembramenti. Inoltre, all’interno del seggio elettorale, dovrà essere garantita la distanza minima di un metro sia tra i componenti del seggio che tra questi e gli elettori.

I cittadini stranieri non possono partecipare alle Elezioni politiche.

TAGLIANDO ANTIFRODE

Come per il 2018, anche per questa tornata elettorale le schede sono dotate di un’appendice cartacea munita di tagliando antifrode, ovvero un codice progressivo generato in serie. L’elettore dopo aver esercitato il voto, restituisce la scheda ai componenti di seggio i quali controllano che la corrispondenza del numero del tagliando sia lo stesso di quello annotato prima della consegna della scheda sulla lista sezionale, solo dopo il riscontro, il presidente inserisce la scheda nell’urna.

National League Italia-Inghilterra 1-0

Gol di Raspadori 

Grande prova d’orgoglio degli azzurri di Mancini che mantengono vive le speranze di accedere alle semifinali di Nations League. Dovremo  vincere lunedì in Ungheria contro i magiari capoclassifica. Inghilterra deludentissima, retrocede in Lega B. Dopo una gara così bella aumenta il rammarico Coppa del Mondo e viene ancora da chiedersi come sia stato possibile rimanere fuori dagli imminenti Mondiali in Qatar. Stasera l’Italia è stata trascinata da una prodezza super lusso di Raspadori.
Mancini fa esperimenti, prova la difesa a tre e scuote un gruppo ancora sconvolto dalla mancata partecipazione al mondiale.Per i campioni d’Europa in carica ci vorrà ancora tempo per dimenticare quanto accaduto contro la Macedonia. Ora si soffre e si prova a onorare nel migliore dei modi la Nations League. Il tutto provando parecchi giocatori nuovi: stasera ne mancavano dieci!

Enzo Grassano

Clima, migliaia di giovani in corteo anche a Torino

Da piazza Statuto a piazza Vittorio Veneto migliaia di giovani partecipano a Torino al corteo in occasione dello sciopero globale per il clima. Con Fridays for future anche Cgil, Cisl e Uil, collettivi studenteschi e centri sociali. In corteo Angelo d’Orsi capolista alla Camera per Unione Popolare e Marco Grimaldi in di Alleanza Verdi Sinistra. “Non abbiamo un pianeta B”, “Le vostre azioni cancellano il nostro futuro”, “Ci stiamo rompendo i polmoni”, queste le scritte su  alcuni cartelli in piazza.

In una nota Fridays For Future comunica:

Questa mattina in moltissime città d’Italia Fridays for future è tornato in piazza per la prima manifestazione dopo l’estate. A due giorni dalle elezioni politiche, la mobilitazione di oggi lancia un segnale chiaro: la politica non può permettersi di ignorare la crisi climatica. In tutta Italia hanno manifestato oltre 80mila persone. I numeri di alcune città italiane:

Roma: 30mila

Milano: 10mila

Napoli: 5mila

Padova: 3mila

Torino: 10mila

Brescia: 4-5mila

Firenze: 3mila

Bolzano: 1000

Catania: 1000

Piacenza: 300

Pavia: 400

Lucca: 400

Gorizia: 1.000

Cagliari: 300

Pistoia: 300

Teramo: 300

Perugia: 200

Forlì:350

Udine: 150

Voghera: 70

Pesaro: 350

Bari: 350

Mantova: 300

“Non sosterremo nessun partito, perché nonostante le differenze tra i diversi programmi nessuno difende le rivendicazioni che abbiamo portato oggi in piazza.” dice Filippo Sotgiu

La manifestazione sta proseguendo nel pomeriggio con varie altre città, tra cui Bologna