ilTorinese

La montagna piemontese punta sul turismo Green. In arrivo i fondi regionali

ARRIVANO E-BIKE E COLONNINE DI RICARICA

Contributi a fondo perduto fino a 50.000 euro per albergatori e strutture ricettive

Sei milioni in palio: bando aperto dal 28 novembre fino ad esaurimento delle risorse

Poggio: «Sfruttiamo momento della ripresa per guadagnare competitività»

Sei milioni stanziati con un bando dalla Regione serviranno ad albergatori e operatori della ricezione per dotarsi di colonnine di ricarica, biciclette elettriche, impianti a basso consumo e arredi per B&B, ostelli, hotel, e strutture turistiche con contributi a fondo perduto che variano da 30.000 a 50.000 euro. «Risorse determinanti per sostenere le imprese che per guadagnarecompetitività sui mercati possono contare sul sostegno pubblico»ha sottolineato l’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio, Vittoria Poggio. Il turismo outdoor secondo l’ultimo report di ottobre dell’osservatorio regionale segnala una tendenza in crescita con le attività green e passeggiate tra le più gettonate: chi ha trascorso una vacanza in Piemonte si è dedicato infatti ad attività all’aria aperta e all’enogastronomia più del dato medio italiano.

La seconda linea di intervento è rivolta all’efficientamento energetico, fattore chiave per mantenere inalterati i servizi ma con un minore impatto sulle bollette per imprese e consumatori. In questo caso la Regione finanzierà progetti fino a 45.000 euro per l’efficientamento e 100.000 per le opere di miglioramento dell’accoglienza.

Lunedì 28 novembre 2022 sarà pubblicato l’avviso online sul sito istituzionale della Regione nella sezione bandi dove sarannopresenti i termini e le condizioni di partecipazione. La gara resterà aperta fino ad esaurimento delle risorse.

“Il Piemonte vi dice Grazie”, cerimonia dei Nastrini della Protezione civile

Si è tenuta  sabato 26 novembre, a Leinì “Il Piemonte vi dice Grazie”, la cerimonia di consegna dei Nastrini del Coordinamento regionale di Protezione civile a una rappresentanza dei volontari per l’impegno prestato durante l’emergenza Covid-19.

Alla cerimonia sono intervenuti il ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, il capo Dipartimento nazionale di Protezione civile Fabrizio Curcio, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, l’assessore alle Infrastrutture, Trasporti, Opere Pubbliche e Protezione civile Marco Gabusi, il sindaco di Leinì Renato Pittalis, il Coordinatore Regionale del Volontariato Marco Fassero, il dirigente regionale di Protezione civile Franco De Giglio.

Ha dichiarato il ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo: «È stato per me un dovere partecipare perchésenza il contributo dei volontarinon avremmo superato i momenti duri della pandemia.Ho voluto restituire ai volontari della Protezione civile la gratitudine e la riconoscenza che meritano, esempio di responsabilità e dell’Italia migliore.Il mio impegno da ministro sarà quello di ricordare il lavoro che viene portato avanti ogni giorno dai volontari con generosità e dedizione».

A dare il benvenuto ai volontari a nome della Regione il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio: «Ho voluto dare la mano, uno per uno, a ogni volontario, perché in questi anni di pandemia pur incontrandoci non abbiamo mai potuto farlo. Ma proprio una stretta di mano, un abbraccio, sono per persone straordinarie come i nostri volontari il riconoscimento più importante e prezioso. Per questo ho voluto questa giornata: per dare loro labbraccio grande del nostro Piemonte. Il segno della riconoscenza per ciò che ci donano, ogni giorno, con il loro impegno e la loro passione».

Durante la cerimonia sono state consegnate le targhe di riconoscimento alle competenti regionali e ai loro referenti: Daniele Cora di AIB, Vittorio Ferrero di CRI, Marco Lumello di ANPAS, Marco Lumello di ANC, Luca Gja Arcota del Soccorso Alpino, Giancarlo Bosetti di ANA, Marco Fassero del Coordinamento Regionale Protezione Civile e agli otto coordinamenti territoriali: Andrea Morchio – Coordinamento di Alessandria, Valter Marenco – Coordinamento di Asti, Cleto Canova – Coordinamento di Biella, Roberto Cagna – Coordinamento di Cuneo, Gianfranco Zanetta- Coordinamento di Novara, Leonardo Capuano – Coordinamento di Torino, Francesco Corri Coordinamento di Verbania, Dario Colangelo – Coordinamento di Vercelli.

«Ringraziare chi, in un momento di emergenza come quello della Pandemia ha dato, senza sosta, un sostegno concreto e costante è un atto dovuto – ha commentato l’assessore alla Protezione civile Marco Gabusi- Oggi è come parlare con una grande famiglia, una famiglia con la quale in questi anni abbiamo stretto un legame forte. Oggi siete 500 ma voglio ringraziare i 10.000 che questa palestra non riusciva a contenere ma che si sono spesi in questi 3 anni. Persone che oltre a fare parte di questa famiglia, hanno la propria famiglia, il proprio lavoro e non hanno esitato comunque nel dedicarsi alla comunità».

Dalla Regione un aiuto alla filiera del cinema

OLTRE 20 MILIONI DI EURO 

Il presidente della Regione Cirio e gli assessori alle Attività Produttive e alla Cultura, Tronzano e Poggio: «12 milioni per attrarre nuove produzioni e altri 9 milioni per tutelare e valorizzare i nostri cinema»

Puleo, CNA «Si realizza una piccola rivoluzione verso l’industrializzazione del comparto piemontese dell’audiovisivo»

 

«Quello con il cinema è un legame storico e prezioso che la Regione desidera continuare a far crescere, anche grazie al prezioso lavoro della Film Commission Torino Piemonte. Per questo motivo investiremo fortemente su tutta la filiera cinematografica oltre 20 milioni di euro»: sono le parole del presidente Alberto Cirio e degli assessori alle Attività Produttive e alla Cultura, Andrea Tronzano e Vittoria Poggio, nei giorni in cui si svolge la 40^ edizione del Torino Film Festival.

In particolare, la Regione Piemonte investirà 12 milioni di euro per favorire e attrarre nuove produzioni (il territorio ne ha ospitate 35 di livello importante negli ultimi quattro anni), e altri 9 milioni per tutelare e valorizzare i cinema piemontesi.

«Oggi ci sono molti modi per accedere alla fruizione del prodotto cinematografico. Nulla potrà però mai sostituire l’emozione di immergersi nell’atmosfera che solo un cinema può ricreare» aggiungono Presidente e Assessori.

Con questa consapevolezza la Regione Piemonte ha approvato una legge nel 2018 che riconosce il ruolo della sala cinematografica quale presidio culturale del territorio, fattore di aggregazione sociale, elemento di valorizzazione dei centri urbani, prevedendo forme di sostegno al piccolo e medio esercizio indipendente.

«Oggi noi a questa legge positiva, approvata dalla precedente amministrazione, diamo per la prima volta attuazione» spiegano il presidente Cirio e gli assessori Tronzano e Poggio.

Nel Programma Triennale della Cultura 2022-2024 la Regione Piemonte ha inserito una linea di intervento pluriennale a favore di progetti di promozione e diffusione del cinema sul territorio con al centro il ruolo delle sale cinematografiche. Su questa misura verranno investiti fino al 2024 circa 1 milione di euro in tutto per renderle luoghi polifunzionali e punto di riferimento per ospitare eventi e manifestazioni culturali, ma anche per incentivare le persone ad andare al cinema, generando ad esempio un prezzo del biglietto calmierato grazie a convenzioni e collaborazioni che possono essere messe in campo con le scuole o con la rete delle associazioni del territorio.

Altri 8 milioni di euro saranno a sostegno degli investimenti sulle sale cinematografiche piemontesi attraverso i fondi europei (Fesr – Fondo europeo dello sviluppo regionale) con bandi che partiranno a marzo 2023.

«Questo è un primo passo verso l’industrializzazione del comparto piemontese dell’audiovisivo – ha sottolineato il presidente di Cna Cinema e audiovisivo, Mattia PuleoQueste risorse segnano il passaggio da un’era di mera competizione ad una di cooperazione per competere».

Il Piemonte è la seconda regione italiana (dopo il Lazio) con il maggior numero di giornate di riprese e anche di location dove ogni anno vengono girati film e video.

Tra il 2018 e il 2022 i contributi a sostegno della produzione di lungometraggi, film tv e fiction (tra contributo bando e spesa complessiva) in Piemonte hanno generato un moltiplicatore di 4,57. Significa che per ogni euro investito ne tornano quasi 5 come ricaduta su indotto e territorio.

«L’annuncio dell’impegno della Regione Piemonte, con questo aumento delle risorse e l’attenzione a tutta la filiera, è un momento di straordinario impatto, e siamo felici di avere contribuito a prepararlo e poi ospitarlo all’interno di Torino Film Industry, alla presenza di tutti i principali produttori e delle associazioni di categoria regionali e nazionali» commentano Beatrice Borgia e Paolo Manera, Presidente e Direttore di Film Commission Torino Piemonte, aggiungendo che «avere un orizzonte strategico e un impegno di medio termine così definito ci permetteranno di proseguire il trend più che positivo degli ultimi anni e, in prospettiva, posizionare il Piemonte come meta di grandi produzioni, nazionali e internazionali».

Mondiale di calcio 2022. Un altro verdetto: Francia agli ottavi di finale!

Nella seconda, sempre emozionante, giornata dei gironi della Coppa del Mondo si sono giocate altre quattro belle partite. L’Australia ha battuto la Tunisia 1-0 con un gol di Duke (Gruppo D). La Polonia,con tanti giocatori che militano nel nostro campionato italiano,ha sconfitto per 2-0 la mai arrendevole Arabia Saudita grazie alle reti di Zielinski e Lewandowski (Gruppo C). La Francia ha vinto 2-1 contro la Danimarca: doppietta di un super Mbappè e gol di Christensen (Gruppo D). Messi e Fernandez hanno regalato la prima vittoria ed i primi tre punti all’Argentina contro il Messico (Gruppo C).
Un mondiale davvero bello e sorprendente dove nulla è scontato,regna un grande equilibrio sia nel gioco che nei risultati.

Enzo Grassano

Beppe Fenoglio, un poeta in prosa

A ricordarlo sarà Roberto Vecchioni, che al “Teatro Sociale” di Alba, incontrerà i diciottenni albesi, nell’ambito delle celebrazioni di “Beppe Fenoglio 22”

Lunedì 28 novembre, ore 20,30

Alba (Cuneo)

Da poeta a poeta. Da Beppe Fenoglio (Alba, 1922 – Torino, 1963) a Roberto Vecchioni. Il primo  grande scrittore – partigiano e narratore di storie intimamente assorbite dalle poetiche magie di un territorio, la sua Langa, che è poesia per originaria vocazione; il secondo, cantautore – professore (o professore – cantautore?) che di ogni parola in note fa strumento capace di impegolare la quotidianità di affetti e sentimenti, pur anche all’apparenza banali, in galoppate di liriche emozioni che vanno dritte dritte al cuore. E lì ti restano, per sempre. Davvero saggia dunque la decisione di accomunare le due figure – saltando senza imbarazzo alcuno, tempi e luoghi e ambiti di “mestiere” – per una serata inserita nell’ambito delle celebrazioni per il centenario dalla nascita di Fenoglio. L’appuntamento è per Lunedì 28 novembre (alle 20,30), al Teatro Sociale “Giorgio Busca”, al numero 3 di piazza Vittorio Veneto, ad Alba. E sarà appuntamento mirato, durante il quale il cantautore di Carate Brianza incontrerà i diciottenni albesi. Ma non solo. Suoi potenziali alunni/e. Per loro, certamente, un’occasione speciale per ascoltare de visu una lezione del professor Vecchioni in dialogo anche con la direttrice del “Centro Studi Beppe Fenoglio”Bianca Roagna, inframmezzata da poetiche letture a cura di Laura Della Valle. “Convitato di pietra” e grande festeggiato il celebre papà del “Partigiano Johnny”. Nell’occasione, a Roberto Vecchioni verrà anche conferito il riconoscimento “Testimone di Bellezza 2022”, dall’Associazione Culturale “Premio Roddi”, fra i partecipanti al programma “Resistenza nella memoria 2022” organizzato dall’“Assessorato comunale alla Cultura” in collaborazione con le associazioni cittadine e in particolare con il “Centro Studi Beppe Fenoglio”, per celebrare il 78° anniversario dei 23 giorni della Città di Alba (Zona Libera dal 10 ottobre al 2 novembre 1944) e il 73° del conferimento alla città della “Medaglia d’Oro al Valore Militare”.

Il “Testimone di Bellezza 2022” conferito a Vecchioni vuole essere un tangibile “riconoscimento – sottolineano i responsabili – all’indiscusso valore poetico delle sue canzoni e dei suoi scritti, alla sua capacità di accostarsi a ogni parola con la cura attenta dello scopritore, scrostarla dalla banalità della comunicazione quotidiana per esaltarne le potenzialità espressive”. I ragazzi presenti all’incontro riceveranno in dono la “Costituzione della Repubblica italiana” e il libro “Tutti i racconti” di Beppe Fenoglio.

La serata, a ingresso libero, è aperta al pubblico con prenotazione su www.beppefenoglio22.it fino a esaurimento posti. Anche per il calendario dei prossimi appuntamenti, sempre in divenire, consultare il sito del “Centenario Fenoglianowww.beppefenoglio22.it o telefonare al “Centro Studi Beppe Fenoglio” allo 0173/364623.

g.m.

 

Nelle foto:

–       Beppe Fenoglio

–       Roberto Vecchioni

”Fall asleep” (addormentarsi)

Si è svolta a Cella Monte nei due weekend consecutivi del 5/6 e 12/13 novembre, la mostra di arte contemporanea ”Fall asleep” (l’addormentarsi). Le opere sono state esposte all’ Auditorium Sant’Antonio a cura di ” Numm, contemporary art” e per iniziativa di Elena Caterina Doria, curatrice della mostra e anche lei pittrice, presente con alcune sue opere esposte.

Con Rossella Filippini, ha realizzato questo progetto, allo scopo di promuovere l’arte e la creatività, attraverso eventi e corsi per gli appassionati di tutte le arti visive, nel contesto del Monferrato. ” Il tema conduttore del crepuscolo autunnale e del sogno, della natura che si abbandona alla quiescenza, che sprigiona i suoi colori più accesi, diviene opera realizzata. Nebbia, rugiada e il sole che diviene soffice carezza, sono le caratteristiche tipiche dell’autunno. L’ uomo che ne fa parte, attraverso il sogno si stacca dalla ragione, per accedere all’irrazionale, al surreale accogliendo la sua vulnerabilità nelle sue sfumature ” così nelle parole della curatrice.

La collettiva  ospita opere di 11 artisti contemporanei, che interpretano il tema con tecniche diverse, nell’intento di creare un percorso emozionale per i visitatori. Gli artisti che hanno partecipato sono Marianna Bussola, Antonella Caraceni, Federico Catagnoli, Giorgio Cecchinato, Federica Cipriani, Annalisa Di Meo, Elena Caterina Doria, Florine Offergelt, Federica Orsini, Gloria Rech, Mauro Valsecchi. Passo a elencare le opere esposte da me visionate:

L’ opera di Federica Cipriani ” ST# Brown ” del 2019 è in teca di vetro, con dimensioni 50×50.
Descrive l’individuo e il gruppo rappresentati dallo stormo di passeri distanziati. “Social imprinting” del 2020 rappresenta dei nidi caverna in cordame, l’uomo ancestrale dentro e fuori la sua zona di comfort nel flusso dei ricordi personali.
Di Elena Doria ” Sguardi quiescenti” del 2022. Sguardi rimasti fissi in stato di quiete. Associare gli sguardi agli elementi naturali, come le foglie. Gli sguardi degli affetti famigliari. Tecnica ecoline, in china sintetica su cartoncini policromi.

Giorgio Cecchinato “Morpheus” (2022), tecnica a stampa digitale su legno (60×90). Sempre di Cecchinato “Cinder” (cenere). Ispirato alla favola di Pinocchio di Collodi. Con parti testuali del racconto, riportate nel quadro.
Di Federica Orsini “Misteriose anime d’autunno” del 2019 (50×70) olio su tela. Opera del surrealismo italiano contemporaneo. Il barbagianni rappresenta la saggezza, la sf.era e il cilindro, l’arte metafisica di Giorgio De Chirico.
Di Antonella Caraceni “Dreams” del 2022 olio su tela (60×80). Il finto sonno della bambina desiderosa di protezione e l’orsacchiotto coperta di Linus. I capelli ritti sono i sogni notturni, materializzazione dell’incorporeo. Bella esperienza di fruizione per il visitatore, accolto in un suggestivo allestimento scenografico e paesaggistico. In preparazione altre iniziative Numm a progetto.

Aldo Colonna

Il Gruffalò Il musical tratto dall’omonimo poema bestseller

Conad, in Via Cesana a Torino una panchina rossa per dire NO alla volenza di genere  

Al fianco delle donne

L’installazione di Via Cesana a Torino rientra nel progetto “Panchine Rosse”, lanciato nel novembre 2021 da Conad Nord Ovest, che in un solo anno ha raggiunto il traguardo di 315 panchine donate

 

A Torino in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne, Andrea Magoni Socio del punto vendita Conad di Via Cesana 78, in collaborazione con l’Associazione E.M.M.A. si è fatto promotore del progetto “Panchine Rosse” per sensibilizzare sul tema della lotta e della prevenzione di ogni forma di violenza di genere. L’iniziativa è stata lanciata da Conad Nord Ovest nel novembre 2021 ed ha raggiunto lo straordinario risultato di 315 panchine rosse donate e installate nelle regioni di competenza.

La panchina rossa oggi è un simbolo universalmente riconosciuto e associato al tema della violenza di genere, in segno di sensibilizzazione e sostegno tangibile contro un fenomeno ancora troppo radicato nella nostra società.

A Torino la panchina è stata installata oggi presso il Conad di Via Cesana 78. Il progetto ha coinvolto il Centro Antiviolenza E.M.M.A. ONLUS, che accoglie donne che subiscono o hanno subito violenza in qualsiasi forma essa si concretizzi. Presenti alla cerimonia di inaugurazione: la sig.ra Anna Maria Zucca dell’associazione EMMA e Andrea Magoni socio di Conad Nord Ovest. Sulla panchina rossa è stata applicata anche la targa riportante il numero nazionale antiviolenza 1522 e i contatti dei centri antiviolenza locali per emergenze, richieste di aiuto e denuncia.

La donazione e l’installazione delle panchine rosse rappresenta un gesto importante che testimonia l’impegno di Conad Nord Ovest e dei Soci, da sempre sensibili alle tematiche sociali e vicini alle comunità di riferimento con azioni concrete a sostegno delle persone in difficoltà, come le donne che subiscono violenza e che combattono ogni giorno per il diritto all’eguaglianza e alla libertà, ma anche un’attività di sensibilizzazione, informazione e prevenzione verso le nuove generazioni. 

“Con l’installazione di questa nuova panchina rossa vogliamo ribadire con grande convinzione la nostra vicinanza e il nostro supporto a tutte quelle donne che combattono contro qualsiasi forma di violenza e discriminazione – dichiara Andrea Magoni, Socio di Conad Nord Ovest – In occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne siamo orgogliosi di confermare il nostro impegno al fianco dell’associazione E.M.M.A, che con il loro operato supportano le donne in difficoltà. Un progetto concreto a testimonianza dell’impegno del gruppo nel sensibilizzare l’opinione pubblica e supportare la Comunità, promuovendo l’adozione di comportamenti consapevoli e sostenibili”.

Insieme al progetto panchine Rosse, quest’anno Conad Nord Ovest promuove inoltre, dal 25 al 27 novembre, una importante campagna di raccolta fondi a favore dell’Associazione Nazionale “D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza,” che aiuterà le Associazioni territoriali impegnate nella lotta alla violenza sulle donne.i punti vendita coinvolti della rete Conad Nord Ovest di Toscana, Emilia (prov. Bologna, Modena, Ferrara, Imola), Lombardia (prov. Mantova), Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta, Lazio (comune di Civitavecchia) e Sardegna.

 

Le iniziative promosse da Conad Nord Ovest, si inseriscono nel grande progetto nazionale di sostenibilità “Sosteniamo il futuro” come importante tassello dell’impegno sociale di Conad.

 

PANCHINE ROSSE:

È un percorso di sensibilizzazione e di informazione lanciato nel 2016 dagli Stati Generali delle Donne che invita Comuni, associazioni, scuole e le imprese di tutta Italia ad inaugurare le panchine rosse su tutto il territorio italiano come monito contro la violenza sulle donne e in favore di una cultura di parità.

 

I NUMERI DELLA VIOLENZA CONTROLE DONNE:

Secondo i dati diffusi dal Ministero dell’Interno – Dipartimento di Pubblica sicurezza relativamente al periodo 1° gennaio – 30 ottobre 2022 sono stati registrati 246 omicidi, con 91 vittime donne, di cui 79 uccise in ambito familiare/affettivo; di queste, 46 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner. Analizzando gli omicidi del periodo sopra indicato rispetto a quello analogo dello scorso anno, si nota un decremento sia nell’andamento generale degli eventi, che da 248 passano a 246 (-1%), sia nel numero delle vittime di genere femminile, che da 101 diventano 91 (-10%).

Leone e Preioni (Lega): “Grazie all’on. Panza per la modifica dello stato di protezione del lupo”

“Apriamo agli abbattimenti selettivi per difendere i nostri allevatori”

Arriva dal Parlamento europeo la richiesta ufficiale ai ministri di Ambiente e Agricoltura di sostenere, per il Governo italiano, la proposta di emendamento per la modifica della Convenzione di Berna relativa allo status di conservazione del lupo. 

“Un passaggio fondamentale – commenta il presidente della Terza commissione del Consiglio regionale del Piemonte, il leghista Claudio Leone – visto l’aumento esponenziale della specie e i gravi danni agli allevamenti in tutte le aree montane dell’Unione europea, primo tra tutti il nostro Piemonte. Modificare lo stato di protezione del lupo, non certamente a rischio di estinzione, permetterebbe agli Stati di proteggersi in modo più adeguato da un proliferare sempre più pericoloso e dannoso. Ringrazio i colleghi della Lega, in particolare l’europarlamentare piemontese Alessandro Panza, per essersi fatto portavoce nell’emiciclo di Bruxelles di una situazione grave e di una interlocuzione che vedrà sempre il sottoscritto in prima fila per risolvere il problema degli allevatori anche con politiche di abbattimento che reputo, personalmente, strumento proporzionato a questa situazione di emergenza”.

“Bisogna consentire l’abbattimento selettivo dei lupi che uccidono i nostri animali d’allevamento – aggiunge il capogruppo regionale della Lega Salvini Piemonte Alberto Preioni -, come già avviene altrove. Vista l’escalation di un problema che si sta diffondendo non più solo in montagna, ma anche in pianura e nei centri abitati, non c’è più tempo da perdere. Impossibile pensare di correre ancora questo rischio: il quadro richiede azioni in sede europea e nazionale. Dobbiamo dire basta a chi con il paraocchi continua ad appoggiare insostenibili posizioni animaliste. Lo scenario è mutato radicalmente e la presenza del lupo e degli animali selvatici e predatori è in costante aumento, come dimostrano le segnalazioni ormai all’ordine del giorno. Dobbiamo consentire agli allevatori di proteggere le loro greggi con misure efficaci, anche imbracciando i fucili. Solo così intere famiglie che da generazioni abitano in montagna potranno continuare a tutelare le loro comunità; l’alternativa, il rischio concreto che si va profilando senza interventi forti, sarebbe l’abbandono del territorio e degli alpeggi da parte delle piccole e medie attività. E questo nessuno di noi lo vuole”.

Un nuovo Statuto dei Lavoratori?

Si ritorna a parlare, qua e là, di riscrivere un nuovo “Statuto dei Lavoratori” funzionale alle nuove regole del mercato del lavoro che hanno fatto capolino in questi ultimi anni nel panorama sociale ed economico del nostro paese.

 

La richiesta non è affatto peregrina anche se, soprattutto su
questi temi, occorre sempre distinguere dove finisce la propaganda e dove inizia un vero progetto
politico. Certo, quando si parla di regole che disciplinano il mercato del lavoro è del tutto evidente
che, con lo scorrere del tempo, si deve intervenire purchè i diritti dei lavoratori si rafforzino e non
vengano scalfiti. Anche perchè la grande lezione politica, culturale, sociale ed etica dello Statuto
dei Lavoratori è quella di aver introdotto principi e valori che non possono essere messi in
discussione in virtù dell’adeguamento ad una maldestra modernità. Sotto questo aspetto c’è una
grande somiglianza con il ruolo e la funzione della Carta Costituzionale.
Ora, è ormai sufficientemente noto – perchè appartiene alla storia – come è decollato lo “Statuto
dei Lavoratori” votato dal Parlamento Italiano nel maggio del 1970. Al di là dei vari giudizi politici e
culturali e al netto degli altrettanto noti pregiudizi ideologici, è acclarato che grazie al coraggio e
alla determinazione politica dei Ministri del Lavoro Brodolini e soprattutto di Carlo Donat-Cattin, fu
possibile adottare un atto che ha segnato in profondità la storia democratica del nostro paese.
“Abbiamo portato la Costituzione nelle fabbriche” disse Donat-Cattin alla Camera nel suo
intervento prima del voto finale sulla legge. Una legge che passò malgrado l’astensione dei
comunisti – che è sempre bene non dimenticare – e che segnò un punto di svolta e di non ritorno
nelle relazioni sindacali e, soprattutto, un deciso cambio di passo sotto il versante del
riconoscimento dei diritti democratici e liberali dei lavoratori. Una legge che confermò anche la
profonda natura popolare, sociale e democratica della Democrazia Cristiana malgrado il radicato
e dogmatico pregiudizio di larga parte della sinistra italiana che continua ad individuare nella
stagione democristiana un periodo nefasto e nocivo per la stessa qualità della nostra democrazia.
Ma, se quello “Statuto dei Lavoratori” segnò un passo in avanti di straordinaria importanza per la
nostra civiltà democratica, oggi forse è necessario un nuovo intervento che, senza mettere affatto
in discussione le conquiste sancite in quello storico Statuto, riesca a cogliere e soprattutto a
tutelare il nuovo ed inedito panorama professionale che si è aperto nel nostro paese con
l’innovazione tecnologica da un lato e la forte e ormai endemica precarietà dei rapporti di lavoro
dall’altro. Un intervento correttivo che, però, richiede intelligenza politica, coerenza culturale e
coraggio istituzionale. Esiste una sola domanda, fondamentale e decisiva, se si vuole procedere in
questa direzione: e cioè, quale partito e quale coalizione si fa carico di un progetto che ha una
valenza politica ed un impatto concreto sulle persone di portata storica? Certamente non il Pd
che ormai rappresenta gli interessi borghesi, alto borghesi, aristocratici, dei cosiddetti “garantiti” e
tutto ciò che non ha più nulla a che fare con gli interessi e le istanze dei ceti popolari. E questo al
netto delle chiacchiere virtuali dei capi delle infinite correnti che scorrazzano in quel partito. Sul
versante del Centro forse sarebbe il momento che il progetto politico di quel partito non si
fossilizzasse solo e soltanto sugli interessi dei ceti medio alti con un approccio sostanzialmente
liberal/liberista ma guardasse con maggiore attenzione anche e soprattutto alle istanze, alle
domande e alle richieste dei ceti popolari. Forse toccherà proprio al centro destra e, nello
specifico, all’antica “destra sociale” di Giorgia Meloni affrontare questo tema spinoso, delicato ma
oltremodo necessario per garantire e tutelare masse crescenti di lavoratori, di inoccupati e di
precari? Lo vedremo cammin facendo.
Al riguardo, chi ancora si riconosce nella tradizione e nel filone del cattolicesimo sociale italiano
forse adesso dovrebbe battere un colpo. Per non essere complici dell’inerzia da un lato e per non
regalare ad altri una rappresentanza politica, culturale e sociale che sarebbe solo la conseguenza
della nostra pigrizia ed indifferenza. Una cultura politica non si può sacrificare sull’altare di una
maldestra ed equivoca modernità. E su questi temi gli epigoni del cattolicesimo sociale, che
conserva tuttavia una grande modernità ed attualità, non possono voltarsi da un’altra parte.

Giorgio Merlo