Inaugurazione dell’Anno giudiziario questa mattina al Palagiustizia di Torino. Edoardo Barelli Innocenti, presidente della Corte di Appello del Piemonte, ha parlato di “luci e ombre” a proposito delle recenti riforme: “ci si aspettava velocizzazione e semplificazione. Se non si attenua il flusso dei procedimenti in entrata, in primo e in secondo grado, o non si forniscono efficaci strumenti nel settore civile ma soprattutto in quello penale, non potrà migliorare sensibilmente la situazione”.
“Discovery Don Bosco” nei luoghi della presenza salesiana in Città
Domenica 29 gennaio
Chieri (Torino)
1831 -1841: dieci anni trascorsi a Chieri che ebbero un ruolo fondamentale nella vita del più celebre fra i “Santi Sociali” torinesi. Dieci anni, come si è scritto, “che gli valsero una vita”. Giovanni Melchiorre Bosco, San Giovanni Bosco (fondatore delle “Congregazioni dei Salesiani” e delle “Figlie di Maria Ausiliatrice”, canonizzato da Papa Pio IX nel 1934), trascorse proprio a Chieri l’adolescenza e gli anni della formazione, vivendo a pensione presso la casa di Lucia Matta, districandosi nei più svariati mestieri (da garzone al “Caffè Pianta” fino al lavoro di stalliere) e studiando contemporaneamente al “Seminario di San Filippo Neri”, che ancora custodisce la “Stanza del Sogno”, fra i tanti “profetici” a lui attribuiti in vita. Il giovane Don Bosco arrivava a Chieri (dove fondò anche, con altri ragazzi “di buona fede”, la “Società dell’Allegria”) dai Becchi di Castelnuovo d’Asti, dov’era nato il 16 agostodel 1815. Morirà a Torino il 31 gennaio del 1888. Ma Chieri resterà sempre il luogo del cuore. E della più profonda spiritualità. Dove il giovane chierico decise fermamente (forte delle parole dell’amico seminarista scomparso giovanissimo, Luigi Comollo, e apparsogli nottetempo come intensa luce recitante “Bosco! Bosco! Bosco! Io sono salvo!”) di “mettere la salvezza eterna al di sopra di tutto, a considerarla come l’unica cosa veramente importante”. Un intenso legame, ripagato negli anni da Chieri che tradizionalmente celebra il Santo, organizzando eventi connessi ai luoghi più significativi della sua vita, diventati parte importante del patrimonio storico-culturale della Città. Su questa linea si inserisce la “visita teatrale” guidata e organizzata (da Comune, “Istituto Salesiano San Luigi” ed “Istituto Santa Teresa”) per tutto il pomeriggio di domenica 29 gennaio, grazie ai “volontari salesiani”. Gli attori de “I Fabbricanti di Giocherie” proporranno un’esperienza “innovativa e immersiva” tra le strade e le piazze del centro storico, narrando aneddoti e rievocando persone e personaggi importanti per la storia di Chieri. “Siamo lieti, nel giorno della Festa del fondatore dei Salesiani e in collaborazione con la rete delle istituzioni salesiane – sottolinea l’assessore alla Cultura, Antonella Giordano – di proporre anche quest’anno ‘Discovery Don Bosco’, un itinerario in alcuni dei luoghi più importanti della presenza salesiana a Chieri, a cominciare dal ‘Centro Visite Don Bosco’, museo e luogo di documentazione gestito dal Comune, ubicato all’interno dell’edificio che nell’Ottocento ospitava il ‘Seminario di San Filippo Neri’. Come amministrazione crediamo nella promozione della città e del suo territorio anche attraverso la valorizzazione dei suoi personaggi illustri, a cominciare dai Santi Giovanni Bosco e Giuseppe Benedetto Cottolengo”.
Questo nel dettaglio il programma. Si inizia alle ore 11, con la Santa Messa solenne all’“Istituto Salesiano San Luigi” (via Vittorio Emanuele II, 80) presieduta dal Rettor Maggiore Don Ángel Fernández Artime.
Nel pomeriggio dalle ore 15,30 “visita teatrale” guidata. In agenda: l’“Istituto San Luigi”, la “Chiesa di San Domenico”, il “Ghetto Ebraico”, la “Chiesa di San Filippo”, il “Centro visite Don Bosco – Seminario”, il “Duomo – Collegiata di Santa Maria della Scala” (al cui interno si trova una statua lignea della “Madonna delle Grazie” di fronte alla quale ogni giorno il giovane Giovanni si fermava a pregare), il “Caffè Pianta” (dove Giovanni ed i suoi amici fondarono la “Società dell’Allegria”) e l’“Istituto Santa Teresa” dove sarà offerto un rinfresco in “stile salesiano”.
L’iniziativa è gratuita. È consigliata la prenotazione: 011/7934750 – 3406983636 oIfabbricantidigiocherie@gmail.com
g.m.
Nelle foto:
– San Giovanni Bosco
– Il Duomo – Collegiata di Santa Maria della Scala
“A cielo aperto” a Pollenzo
Inaugurata la quarta opera scultorea a firma dell’artista nigeriana Otobong Nkanga
Pollenzo (Cuneo)
Nei giorni scorsi, la cerimonia di inaugurazione. Oggi l’opera domina, imponente, a pochi chilometri dal centro di Bra, in piazza Vittorio Emanuele II, il prato antistante l’“Università di Scienze Gastronomiche” di Pollenzo, a pochi passi dalla locale “Agenzia CRC” e dalla “Banca del Vino”. Formata da una serie di sedute in marmo, tubi in metallo e fioriere che ospitano piante aromatiche locali e stagionali (suggerite da Alberto Arossa di “Slow Food Italia”), la rocciosa scultura è un’installazione ambientale site-specific opera dell’artista nigeriana Otobong Nkanga (Kano, 1974, residente ed operante oggi ad Anversa in Belgio), dal titolo molto esplicativo “Of Grounds, Guts and Stones / Sulle terre, le trippe e le pietre”. Dietro alla realizzazione e alla collocazione ci stanno il supporto scientifico dell’“Università” di Pollenzo” (Rettore dal 2021 il professor Bartolomeo Biolatti), di “Slow Food” e la curatela di Carolyn Christov – Bakargiev, direttrice del “Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea”. La scultura della Nkanga – tesa ad esaltare nelle sue immagini plastiche “il valore dell’orticoltura come pratica di rigenerazione in cui la mescolanza fra piante autoctone diventa metafora di felice coabitazione fra i viventi, sia umani sia vegetali, all’insegna di un mondo più equo e sostenibile” – rappresenta il quarto e ultimo appuntamento di “A cielo aperto”, il progetto di “arte pubblica” promosso dalla “Fondazione CRC” per celebrare il suo 30° compleanno e segue le istallazioni delle opere “A Song A Part” dell’artista scozzese Susan Philipsz a Mondovì, de “Il Terzo Paradiso dei Talenti” di Michelangelo Pistoletto a Cuneo e di “The presence of absence pavilion” del danese Olafur Eliasson al “Castello di Grinzane Cavour”, susseguitesi nel corso del 2022.
“Con l’inaugurazione della quarta e ultima tappa del progetto ‘A cielo aperto’ – dichiara Ezio Raviola, presidente della ‘Fondazione CRC’ – si conclude un’iniziativa culturale unica, che ha lasciato un segno tangibile e di grande valore sul territorio provinciale, grazie al posizionamento delle opere di quattro artisti particolarmente significativi della scena internazionale”. Parole cui fanno eco quelle di Edward Mukiibi, presidente di “Slow Food”: “Le enormi sfide che caratterizzano la nostra epoca toccano ogni singola entità vivente sul Pianeta e chiamano a un’azione di collaborazione. Anche l’arte contemporanea è chiamata a fare la sua parte, mettendo a disposizione la straordinaria capacità degli artisti come Otobong Nkanga di leggere i tempi che viviamo, immaginare il futuro e trasformare pensieri e visioni in forme espressive di forte impatto. La rigenerazione di cui parla ‘Slow Food’ trova una grande spinta nell’opera degli artisti contemporanei e gli artisti camminano a fianco delle comunità di ‘Terra Madre’”.
Da segnalare, infine, in occasione dell’installazione di “Of Grounds, Guts and Stones” e, nell’ambito del progetto “Famiglie al museo”, la bella iniziativa del “Museo Civico” di Palazzo Traversa a Bra (via Craveri, 15) che, in collaborazione con l’ Associazione Culturale “ArteMidì”, propone i laboratori“Trame e legami: fili che uniscono”, dedicati ai bambini dai 6 ai 12 anni, sabato 28 e domenica 29 gennaio, dalle 15 alle 18, e a quelli dai 10 ai 14 anni, solo domenica 29 gennaio dalle 10 alle 12,30.
Per info e prenotazioni: tel. 0172/423880 o traversa@comune.bra.cn.it
g.m.
Nelle foto (credits Lavezzo studios):
– Otobong Nkanga
– Otobong Nkanga: “Of Grounds, Guts and Stones”, 2022-2023
Soprattutto le montagne olimpiche
“Sulla vicenda legata alle Olimpiadi di Milano/Cortina 2026, non possiamo non continuare ad
evidenziare le precise responsabilità politiche di chi ha pronunciato un secco no nel momento
della scelta della località che doveva ospitare l’evento internazionale. E questo al di là e al di fuori
delle recenti e polemiche dichiarazioni del Presidente della Regione Lombardia Fontana. La
responsabilità politica dell’allora guida grillina del Comune di Torino ha prodotto una serie di
ricadute negative che, purtroppo, pagherà l’intero territorio torinese. Montagne olimpiche
comprese, soprattutto.
Ecco perchè, anche il travagliato e complesso post olimpico di Torino 2006, adesso va risolto
esclusivamente a livello torinese e piemontese. Ma quello che non possiamo e non dobbiamo
dimenticare è che scelte politiche sbagliate a volte finiscono per danneggiare in modo grave e
profondo i territori che si amministrano e si governano. E la scelta di non aver avanzato la
candidatura di Torino e delle montagne olimpiche per il 2026 adesso la stiamo pagando. E anche
in modo pesante”.
Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato, Consigliere Nazionale Anci.
I terreni intorno alla “Variante del Peduncolo” di Ivrea rimarranno agricoli. La rassicurazione da parte dell’Amministrazione comunale è arrivata ieri con un incontro tra il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici, il segretario di Zona Coldiretti, Massimo Ceresole, gli assessori all’agricoltura e all’urbanistica del Comune di Ivrea Giuliano Balzola e Michele Cafarelli.
Gli agricoltori che coltivano l’area interessata dall’opera viaria tirano così un sospiro di sollievo: il progetto di miglioramento dell’arteria che collega Ivrea a Burolo si portava dietro il rischio concreto di una nuova ondata di consumo di suolo e per questo, Coldiretti Torino, ha chiesto chiarimenti ai vertici comunali.
«Siamo soddisfatti: le nostre posizioni sono le stesse della giunta eporediese – commenta il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – Non siamo contrari a un ampliamento che possa rendere più scorrevole la viabilità esistente, non siamo nemmeno contrari a opere accessorie di accesso ed eventuale interscambio. Ma non saremmo d’accordo se il progetto prevedesse un’occupazione massiccia dei terreni oppure se l’opera si portasse dietro la trasformazione dell’area in zona produttiva o residenziale. Gli assessori Balzola e Cafarelli ci hanno chiaramente mostrato che una trasformazione nella destinazione d’uso non è prevista nella variante di Piano regolatore che ha appena iniziato l’iter di approvazione, e di questo siamo soddisfatti».
Coldiretti Torino ribadisce la richiesta di non consumare nuovo suolo agricolo anche nella scelta del nuovo ospedale del Canavese. «Per il nuovo nosocomio, al momento solo il sito proposto dal comune di Ivrea sembra non comportare nuova cementificazione. Al contrario, quello di Pavone, oltre a problemi idrogeologici che i nostri agricoltori conoscono bene, prevede la sparizione di una vasta area di campi agricoli».
(foto di repertorio)
12ᵃ EDIZIONE
Aperto il bando per giovani ricercatrici e ricercatori Under35
La ricerca scientifica svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo della società: dalla medicina alle nuove tecnologie, dalle risorse energetiche al cambiamento climatico, le nuove conoscenze consentono di fronteggiare in modo più preciso le criticità dei giorni nostri. A fianco del lavoro di ricerca diventa dunque sempre più rilevante la capacità degli scienziati e delle scienziate di saper comunicare in modo chiaro ed efficace i risultati ottenuti. E diventa dunque cruciale promuovere e valorizzare il lavoro di giovani ricercatori e ricercatrici, creando occasioni di incontro e di scambio continuo di idee favorendo, al tempo stesso, la diffusione delle loro ricerche oltre i confini dell’università.
Il Premio Nazionale GiovedìScienza, giunto alla 12ᵃ edizione, si pone l’obiettivo di essere palcoscenico per ricercatori e ricercatrici under 35 che, con il loro lavoro, contribuiscono allo sviluppo scientifico-tecnologico del nostro paese.
Il Premio si proietta verso il futuro perseguendo gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, un programma d’azione per le persone e per il Pianeta.
Dal 26 gennaio al 28 febbraio 2023 è aperto il bando per presentare le candidature.
L’iniziativa è rivolta alle ricercatrici e ai ricercatori under 35 che abbiano ottenuto risultati rilevanti dal punto di vista scientifico-tecnologico operando in un Ente di Ricerca italiano e che parallelamente abbiano dimostrato competenza nella diffusione di tali conoscenze al grande pubblico.
Il Premio si articola in 3 fasi: candidatura, selezione e competizione: oltre 100 i referees coinvolti in ogni edizione.
Una giuria tecnica, una popolare e un comitato di rappresentanti dell’ecosistema dell’innovazione decreteranno vincitori e vincitrici.
I premi da assegnare sono 4:
· Premio GiovedìScienza: un premio per la capacità divulgativa pari a €5.000. Chi vincerà sarà inserito/a nella programmazione della prossima edizione di GiovedìScienza (2023/2024) con una conferenza dedicata.
· Premio Speciale Elena Benaduce, dedicato a lavori di ricerca che si distinguano per avere ricadute dirette o importanti sul benessere delle persone e sulla qualità della vita. Premio in denaro pari a € 3.000.
· Premio GiovedìScienza Futuro, assegnato al miglior studio di fattibilità delle potenziali applicazioni della ricerca. Premio di 3.000 € e un percorso di accompagnamento finalizzato allo sviluppo del progetto sostenuto da uno dei partner.
· Premio GiovedìScienza Industria 4.0, per chi sviluppa la proposta progettuale partendo dal concetto di “Industria 4.0”: premio di 3.000 €.
Le candidature devono pervenire esclusivamente online nella sezione Premio del sito www.giovediscienza.it entro le ore 13:00 di martedì 28 febbraio 2023.
Bando e regolamento su www.giovediscienza.it/premio.
Scoperta droga in carcere
Riceviamo dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE e pubblichiamo
Prosegue incessante l’attività del personale appartenente al Corpo di Polizia Penitenziaria in servizio nelle carceri del Piemonte nelle attività di controllo finalizzate al rinvenimento di sostanze stupefacenti nelle strutture detentive regionali. Ed è nella casa circondariale di Vercelli che si è registrato un nuovo rinvenimento e sequestro di droga. Mario Corvino, vice segretario regionale per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, evidenzia che “gli uomini della Polizia Penitenziaria hanno attentamente ispezionato, come di consueto, il perimetro interno e quello esterno del carcere rinvenendo involucri contenenti droga. Questo ha ovviamente imposto il controllo delle aree adiacenti alla zona, che ha però dato esito negativo. E’ dunque grazie allo scrupolo, all’attenzione ed alla professionalità dei Baschi Azzurri in servizio a Vercelli che si è stroncata la circolazione illegale di droga tra le sbarre, salvaguardando e garantendo la sicurezza interna dell’istituto. Il SAPPE rimarca una volta di più che senza un immediato intervento dell’amministrazione in termini di strumenti operativi di contrasto all’uso di telefonini e di droga sarà sempre più difficile garantire la legalità e la sicurezza all’interno dei penitenziari italiani”.
Plauso agli uomini del Reparto di Polizia Penitenziaria di Vercelli arriva anche da Donato Capece, segretario generale del SAPPE, che torna a sottolineare come il rinvenimento sia avvenuto “grazie all’attenzione, allo scrupolo e alla professionalità di Personale di Polizia. Questo deve far comprendere una volta di più come le attività di intelligence e di controllo del carcere da parte della Polizia Penitenziaria divengono fondamentali. Ogni giorno la Polizia Penitenziaria porta avanti una battaglia silenziosa per evitare che dentro le carceri italiane si diffonda l’illecita introduzione ed il possesso di telefoni cellulari nonché lo spaccio sempre più capillare e drammatico, stante anche l’alto numero di tossicodipendenti tra i detenuti, di sostanze stupefacenti. Auspico che l’Amministrazione penitenziaria promuova ed intensifichi momenti di formazione ed aggiornamento professionale per il personale di Polizia Penitenziaria di tutta la Regione, in particolare sui temi – come quelli del contrasto all’introduzione di droga e telefonini cellulari in carcere – maggiormente utili alla quotidianità operativa dei Baschi Azzurri.”
Per questo, il leader del primo Sindacato della Polizia torna a sollecitare un intervento dei vertici dell’Amministrazione Penitenziaria.
Un tè con Cavour
Caro direttore,
dopo aver sperimentato la “merenda sinoira” come un luogo per tornare a parlare di Torino e del Piemonte ora, da un’idea nata parlando con alcune amiche, ci troviamo a parlare di Torino in uno dei luoghi frequentati da Cavour, il più grande politico torinese e italiano, il Caffè Querio 1858. Il locale vide l’apertura di via Cernaia verso la nuova Stazione di Porta Susa dove appunto, nel 1858 arrivo’ la ferrovia Torino-Milano che unì l‘Italia e le diede le gambe per camminare e crescere, con le ferrovie, con la politica industriale, con la politica agricola, con la politica marittima e con la apertura alla Europa che si stava industrializzando.
Mino Giachino
Il vice Presidente del Consiglio regionale Daniele Valle: “Regione Piemonte e ministero della Cultura garantiscano il futuro del Forte e diano certezze ai lavoratori. “
«La fruizione estiva del Forte di Exilles (dal 2019 di proprietà della Regione Piemonte) richiede una programmazione pluriennale che coinvolga personale stabilizzato per la gestione e l’organizzazione di eventi e attività a carattere turistico-culturale. La scorsa estate si è aperto solo il 3 agosto e chiuso l’11 settembre, con tardiva e scarsa promozione degli eventi. Questa situazione di incertezza crea preoccupazione sul futuro del Forte e dei lavoratori. Per questo ho richiamato l’attenzione dell’assessora alla Cultura Vittoria Poggio su questa situazione, chiedendo di sapere, con un’apposita Interrogazione, a che punto sia la preparazione della gara per la gestione e valorizzazione del Forte di Exilles e la programmazione delle aperture rispetto all’annualità 2023 e come si intenda procedere all’organizzazione del personale addetto per la stagione estiva degli eventi. L’assessora Poggio ci ha risposto che agli inizi di febbraio è prevista una riunione alla presenza del Segretariato regionale del Ministero della Cultura per affrontare i vari temi. Attendiamo fiduciosi l’esito di tale incontro, e riteniamo molto importante il fatto che la Regione Piemonte sia consapevole della necessità di una strategia di sviluppo e valorizzazione del Forte di Exilles a medio e lungo termine. E lo strumento più appropriato per rendere più attrattivo il Forte, garantendo stabilità e certezze ai lavoratori, è quello di una convenzione per la gestione pluriennale. Auspichiamo che quanto prima si possa arrivare a questo risultato. Seguiremo con attenzione l’evolversi della situazione anche con future Interrogazioni in Consiglio regionale».
Nei giorni scorsi l’Assessora alla Mobilità Chiara Foglietta ha partecipato in assessorato a un seminario tecnico organizzato dalla Consulta Ambiente e Verde. Si è trattato di una prima occasione di confronto e di dibattito – era presente anche Claudio Cerrato, presidente della sesta commissione del Consiglio comunale competente nelle materie Ecologia, Ambiente e Verde Pubblico – sugli interventi che la Città può realizzare in tema di politiche della mobilità per ridurre l’inquinamento prodotto dal traffico veicolare, e in particolare sul progetto di città a 30 all’ora.
