ilTorinese

Cia Agricoltori Piemonte in Consiglio regionale

Il presidente regionale di Cia Agricoltori italiani del Piemonte, Gabriele Carenini, e il vicepresidente, Stefano Rossotto, hanno incontrato  venerdì il presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Stefano Allasia, per un confronto istituzionale sui temi di maggiore attualità agricola.

All’ordine del giorno, l’annosa questione dei danni provocati dalla fauna selvatica, la carenza di acqua, la necessità di invasi e gli effetti dei cambiamenti climatici sulle coltivazioni e l’ambiente.

«E’ stato un confronto franco e costruttivo – commentano Carenini Rossotto -, da troppo tempo gli agricoltori si trovano a subire le conseguenze di problematiche che li vedono disarmati e sulle quali la politica non può voltare la faccia dall’altra parte. Prendiamo atto delle azioni che la Regione Piemonte sta portando avanti, anche a livello nazionale, per venire incontro alle esigenze del comparto primario e ribadiamo la disponibilità a fare la nostra parte nel presidio e nella manutenzione del territorio. L’ambiente è un bene comune e gli agricoltori devono essere messi nelle condizioni di non doverlo abbandonare, nell’interesse di tutti. Chiediamo ai decisori politici di non abbassare la guardia, le sfide che abbiamo di fronte non permettono più di perdere altro tempo. Bisogna fare squadra per intervenire al più presto e bene, con soluzioni di lunga portata, cogliendo le opportunità offerte dalla transizione ecologica finanziata dall’Unione europea».

Il Toro c’è! Empoli-Torino 2-2

 

20esima giornata serie A
Prima di ritorno

Luperto e Marin E
Ricci e Sanabria T

Quando tutto sembrava perduto e sotto di 2 gol,a 10 minuti dalla fine,ecco il Toro inaspettato,non quello che si fa rimontare, bensì il Toro che rimonta! Uno/due micidiale di Ricci con Sanabria e granata che portano a casa 1 punto insperato ma importante,visto come stava finendo la gara.È stata una
partita poco vivace nel primo tempo con l’Empoli che trova il gol del vantaggio grazie ad un colpo di testa di Luperto. Nella ripresa cambia il ritmo della gara e dopo il 2-0 di Marin si sveglia il Torino che in tre minuti trova il pareggio, con i gol di Ricci e Sanabria. Allo scadere palo di Miranchuk che poteva dare il gol vittoria.L’ingresso del russo ha cambiato il volto della gara.
Un punto a testa che lascia invariate le distanze in classifica con i granata a quota 27 vicinissimi al settimo posto in piena zona Conference League.

Enzo Grassano

Lunghe code per il rinnovo del passaporto

Lunghe code fin dalle prime ore della mattina nei commissariati di Torino e del Torinese per il rinnovo dei passaporti. Nonostante la disponibilità della Questura ad organizzare aperture al sabato gli uffici faticano a smaltire la mole di richieste, anche se tutte le persone che in questi mesi dovevano recarsi all’estero sono partite regolarmente. Dalla Questura, infatti, invitano a non abbandonarsi al timore di restare senza  passaporto perché ogni pratica sarà evasa. Nella foto il commissariato Nizza.

Abbatte un muro uscendo di strada e si ribalta con il furgone

Questa  mattina il conducente di un furgone ha perso il controllo del mezzo ed è uscito di strada, ha abbattuto un muro e si è ribaltato sull’asfalto.  L’uomo è rimasto illeso ed è riuscito a uscire dal mezzo in attesa dei soccorsi dei soccorsi. È accaduto a Biella.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Bici lanciata dai Murazzi, si cerca un gruppo di giovani ripresi dalle telecamere

Potrebbe esserci una svolta nelle indagini sul folle gesto di sabato scorso, quando nella notte è stata lanciata una bici di 15 chili dall’alto dei Murazzi. La bicicletta ha ferito un ragazzo che si trovava all’esterno di un locale, il 23enne Marco Glorioso, da allora in coma. Secondo quanto scrive il quotidiano Repubblica le telecamere di sorveglianza avrebbero ripreso in volto 5 ragazzi mentre si davano alla fuga dopo che tre di loro avevano lanciato la bici.

(foto Fabio Liguori)

Domenica a Ivrea il mercatino vintage

Domenica 29 gennaio torna ad Ivrea il Mercatino Vintage, appuntamento che si ripeterà ogni ultima domenica del mese.

Ad organizzarlo nei giardini di piazza Freguglia a Porta Vercelli sarà ancora l’Associazione Pionieri del Passato.

E per il 2023 l’evento, che vede come protagonisti antiquariato minore, libri, vinili, stampe e collezionismo, si ripeterà appunto ogni ultima domenica del mese.

Per info e prenotazioni 348 8547540

A soli 64 anni si è spento don Carlo Franco, parroco della Basilica Metropolitana

La Chiesa  torinese ha annunciato la dipartita di Don Carlo Franco, parroco della Basilica Metropolitana,  deceduto improvvisamente nelle prime ore di sabato 28 gennaio 2023.

Da tempo era in cura per una grave malattia. Don Carlo era nato a Torino il 23 febbraio 1958 e era stato ordinato sacerdote il 7 giugno 1987.

Subito dopo l’ordinanza presbiteriale, fu vicario parrocchialepresso Santa Caterina da Siena negli anni 1987-1990 e a Santa Giulia e Martire  a Torino negli anni 1990-1991. Fu poi collaboratore parrocchiale alla Natività  di Maria Vergine (1991-1996) e a Santa Rita ( 1996-2001).

Per undici anni, dal 2001 al 2012, è stato parroco  a San Giorgio Martire in Reano e dal 2012 al 2013 vi ha prestato servizio come collaboratore parrocchiale. Risale al 2003 la nomina a moderatore  dell’Unità  pastorale di riferimento e, nello stesso periodo, tra il 2001 e il 2012, fu membro  del Consiglio presbiterale  diocesano.

Divenne parroco della Basilica cattedrale del Duomo di Torino nel 2013 e canonico effettivo del capitolo metropolitano. L’anno successivo assunse l’incarico di rettore della chiesa di San Francesco d’Assisi e moderatore,  dal 2013 al 2020, dell’Unità pastorale  della Cattedrale.

Dal 2015 Don Carlo Franco aveva assunto l’incarico di addetto alla Cappellania dei fedeli anglofoni presso la chiesa di San Tommaso Apostolo, succursale del Duomo di Torino. Nel 2015 divenne direttore del Museo Diocesano di Torino, un incarico che gli stava particolarmente a cuore  e rinnovato fino al 2024.

Tra il 2000 e il 2017 fu anche responsabile dell’ufficio diocesano per la pastorale liturgica, del settore Musica e da 26 anni era direttore dell’Istituto Diocesano di Musica  e Liturgia.

La veglia funebre sarà domenica 29 gennaio alle ore 19 e lunedì 30 gennaio alle ore 18.

Le esequie in cattedrale saranno martedì  31 gennaio alle ore 15.

“Con profondo dolore e sgomento  comunichiamo – spiega il parroco di Druento Don Simone Pansarella – comunichiamo che don Carlo Franco si è spento ieri notte in ospedale. Un aggravamento inaspettato e incontrollabile da giovedì mattina “ha spento la sua voce, la sua armonia e il suo sorriso”, come ricorda la famiglia.

MARA MARTELLOTTA

Gonzaga-Gozzano-Alliana: legami di sangue tra tre generali d’inizio Novecento

Sulle figure dei tre militari si percepisce la presenza immanente di una Torino, non più capitale del Regno, ma ancora sede di quella scuola militare alla quale, secondo antica tradizione, si formavano tanti uomini provenienti da luoghi anche lontani. Qui abbiamo tre esponenti piemontesi di nascita:

Gozzano canavesano, Gonzaga torinese e Alliana albese. Tre coetanei che cameratescamente condivisero nella nostra città i primi passi delle loro carriere militari:
immaginiamo di vederli a passeggio sotto i portici,per le vie del centro…. infatti Torino, ancora a quell’epoca, manteneva vive tutte le qualità aggregative che contribuivano a fare della sua classe dirigente una delle migliori d’Europa.(Carlo A.M.Burdet)
A.L.Gozzano con la propria curiosità ricostruisce questa inedita ed inaspettata parentela tramite la pubblicazione di Carlo A.M.Burdet del ramo romano dei Gozzano di Agliè “The importance of being Earnest” (L’Escalina 2012) titolo mutuato dalla commedia di O.Wilde;dai documenti  dell’archivio Gonzaga di Roma del genealogista Giuseppe Costanzo; con il collegamento tra il comune (Patrizia Deabate) e l’archivio diocesano del Duomo di Alba (Marina Destefanis) per la ricostruzione genealogica degli Alliana.
Fondamentale per l’avvio della ricerca il bollettino parrocchiale di Agliè del 6-7-1928,
L’Amico di tutti, dando notizia della “Morte del generale medico Francesco Gozzano:
presenziano ai funerali il cognato generale Alliana,il direttore di Sanità del C.A.di Torino,il direttore dell’ospedale militare di Torino,il nostro Podestà,il fascio locale,le Piccole Italiane,i Balilla,i bambini dell’asilo e inviarono condoglianze il Duca Adalberto di Bergamo,S.A.R.il Duca Tommaso di Genova,il Duca e la Duchessa di Pistoia, l’on.Conte di Mirafiori,il Capo del Governo S.E. l’on. Mussolini e il cognato generale Principe Gonzaga.” La famiglia Alliana di Alba,senza blasone ma molto benestante, risiedeva nella bellissima casa padronale situata accanto alla chiesa di S.Domenico ,oggi adibita ad auditorium, raffigurata su un antico disegno del 1837.Con origini risalenti al 1770 con il nonno Giuseppe viene ricordata come una famiglia di generali già con il nipote Cav.Dott.Pietro (*1825), generale maggiore medico Armata Lombardia, sposato con Teresa Rocca di Gaetano, dalla quale ebbe quattro figli:Cleonice (*1859), Ernesto, generale (*1860), Angiolina (*1862),Ester(*1873).Il cugino Comm. Pietro (*1860) generale di divisione Cavalleria Ordine Savoia si trasferì a Villanova Monferrato sposandosi con Felicita Giachino,dalla quale due figlie: la Cav. Dott. Prof. Maddalena Alliana era preside dell’istituto Magistrale Lanza di Casale,e Giuseppina,la cui nipote Maria Signorini era maestra del Coro Cattedrale della nostra città. Angiolina nel 1883 sposò il generale Don Maurizio Ferrante Gonzaga (1861-1938),Principe S.R.I., Patrizio Veneto, Senatore del Regno d’Italia nel 1922,primo Marchese del Vodice con Regio decreto del 1932 con qualifica S.A.S., Cavaliere di Gran Croce dell’ Ordine Mauriziano. Per aver tenuto il Vodice, a lui giustamente attribuito, nel corso delle battaglie dell’Isonzo e poi, nonostante fosse gravemente ferito,sbarrando la via al nemico durante la rotta di Caporetto al comando della 53esima divisione, gli vennero conferite due medaglie d’oro al valore, insignito da S.M. Re Vittorio Emanuele terzo.La sorella Ester sposò nel 1894 il generale maggiore medico Dott. Pietro Ernesto Luigi Gozzano (1849-1928), direttore di Sanità del quarto C.A.di Genova e del primo C.A.di Torino.Laureato in medicina nel 1872 fu direttore degli ospedali di Savigliano e poi di Torino. Partecipò alla campagna d’Africa nel 1896-97.Era cugino del poeta crepuscolare Guido Gozzano, discendenti da Antonino da Luzzogno e Margarita Henrietto da Vialfrè, linea primordiale di Agliè di fine 1500.
Il figlio di Don Maurizio,Don Ferrante Gonzaga (1889-1943) era laureato in ingegneria all’università di Torino, Principe S.R.I., Marchese di Vescovato nel 1938,secondo Marchese di Vodice e Patrizio Veneto.Nel 1936 era al comando del primo reggimento Artiglieria Cacciatori delle Alpi a Foligno (PG),la cui caserma è stata a lui intitolata.Era sede della prestigiosa SAUSA,
scuola allievi ufficiali e sottufficiali artiglieria frequentata nel 1970-71 da Armano Luigi (29esimo corso).Con incredibile coraggio il giorno dell’armistizio (8-9-1943),Don Maurizio, generale di divisione costiera a Salerno non cedette all’illusione della pace,e ordinò ai suoi reparti di non consegnare le armi e di resistere.Accerchiato dai tedeschi in un osservatorio dotato di poca scorta,
rifiutò con indignazione di arrendersi e davanti al nemico, pistola in pugno,gridò ai suoi uomini “un Gonzaga non si arrende mai”,per cui fu trucidato lo stesso giorno a Buccoli di Eboli.Scrisse il Monelli in Roma ’43(1963):”Se un capo come il generale Gonzaga si fosse trovato a Roma,la storia d’Italia avrebbe preso un altro corso.”Era sposato a Piacenza dal 1937 con la Principessa Luisa Anguissola Scotti.Suo cugino,il Prof.Mario Gozzano (1898-1986) figlio del generale Francesco,era laureato in medicina nel 1922, neuropsichiatra docente a Napoli, Cagliari,Pisa, Bologna e Roma,pubblicò “Trattato delle malattie nervose” e “Compendio di psichiatria”. Sposato con Walburga Bollendorf di Norimberga ebbe tre figli: Renato (*1940) fotografo,Franco (*1941) pittore, Elisabetta (*1945) neuropsichiatra.Mario fu testimone di Cresima di Don Maurizio Gonzaga celebrata da S.S.Pio 12esimo il 16-7-1949 in Vaticano.
Scrittore di importanti romanzi per ragazzi e articoli sul teatro era Matteo Umberto, fratello di Mario, sposato con Natalia Labroca, sorella del famoso musicista Mario direttore della Scala di Milano.Il figlio Francesco era giornalista ed osservatore internazionale, accompagnatore del Presidente Saragat negli anni ’60,e direttore dell’Avanti all’epoca di tangentopoli.Scrisse “Europa e America: egemonia o partnership?” temi diventati attuali all’epoca della guerra USA-IRAQ.La loro sorellastra Carlotta era moglie del Dott.Don Pasquale Sorgente, importante fondatore dell’ospedale infantile Triburtino di Roma a sue spese.Era allievo insieme alla nota educatrice Dott.Maria Montessori del famoso pediatra Prof. Luigi Concetti, fondatore della Società Italiana Pediatria.Le loro due figlie Ippolita e Nicoletta erano molto conosciute in RAI come Chicca e Lola.
Il generale Vincenzo Gonzaga ebbe tre figli :
Don Corrado Alessandro (1941-2021), N.D.Isabella (*1942),Don Maurizio Ferrante (*1938), Principe S.R.I.,15esimo  Marchese di Vescovato,terzo Marchese di Vodice, Patrizio Veneto.Laureato in giurisprudenza, si  occupava in passato di volontariato presso il tribunale dei minori e istituti penali rieducativi di Roma.Ha scritto i romanzi  “Assalto al castello”e “Fiori nel deserto”. Mantiene rapporti con ricercatori storici ed è molto legato al nostro Monferrato.
La linea principesca di Vescovato discende da Giovanni (1474-1525) terzo figlio di Federico primo Gonzaga di Mantova e Margherita di Baviera. Acquistò nel 1519 una parte del feudo imperiale di Vescovato, signorìa confermata nel 1521 dall’imperatore Carlo quinto.Altra importante relazione gonzaghesca ,oltre alla linea di Agliè, riemerge 400 anni or sono con la Marchesa
Maria Antonia Gozzani di San Giorgio, nipote della famosa Camilla Faà di Bruno, sposata in gran segreto da Ferdinando Gonzaga, sesto Duca di Mantova e quarto Duca del Monferrato.
Giuliana Romano Bussola

Giornata della Memoria, Leo alla Comunità ebraica di Torino

In occasione della “Giornata della memoria”, in aggiunta alle tante e significative iniziative pubbliche, il Presidente della Regione Alberto Cirio, ha voluto sottolineare una sua particolare, sincera e forte adesione al significato più profondo della commemorazione.

Si è quindi recato personalmente a Saluzzo, in visita alla antica e importante Sinagoga di  questaCittà, dialogando con la Comunità ebraica locale ed i rappresentanti istituzionali della Città.

Non potendo essere presente anche a Torino, ha delegato il Vice Presidente del Consiglio Regionale il dr. Daniele Valle ha rappresentarlo alla cerimonia al cimitero monumentale.  Mentre  ha chiesto all’ex assessore alla cultura Giampiero Leo – oggi Portavoce del Coordinamento interconfessionale del Piemonte e Vice Presidente del Comitato per i diritti umani – di porgere i suoi saluti e trasmettere il senso della sua vicinanza al popolo che è stato vittima di tanto orrore, nel corso di un incontro che si è tenuto in tarda mattinata presso la sede della Comunità Ebraica di Torino.Nell’occasione il Presidente della Comunità Ebraica, dott. Dario Disegni, ha ringraziato il dr. Giampiero Leo della sua visita e della sua lunga amicizia, ed ha espresso grande compiacimento e apprezzamento per la sensibilità e l’attenzione riservata dal Presidente della Regione alla loro Comunità ed alla storia che essa rappresenta.

Il Giorno della Memoria, commemorazione a Palazzo Civico

Un omaggio alle vittime dei campi di sterminio nazisti, con l’impegno solenne a contrastare non solo il revisionismo storico ma anche l’oblio che rischia di affermarsi, a maggior ragione con il progressivo scomparire nel tempo dei sopravvissuti e delle loro testimonianze. Questo è stato il Giorno della Memoria celebrato in Sala Rossa stamattina, alla presenza di autorità civili e militari, rappresentanti delle associazioni della Resistenza e dei deportati nei lager, assessori ed assessore, consiglieri e consigliere.

 Dopo una breve introduzione musicale a cura dei Piccoli Cantori dei Torino, la presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo ha aperto la cerimonia, ricordando i timori sul possibile prevalere di oblio e indifferenza espressi dalla senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta alla deportazione. Grippo ha anche evidenziato la necessità di andare oltre il rituale politico e morale di una singola data, per cercare nel nostro agire quotidiano, in primo luogo da parte delle Istituzioni, di creare la consapevolezza e contrastare l’oblio, perché mai come ora siamo di fronte al bivio tra coerenza e compromesso: occorre armarsi di verità, l’apatia è un terreno fertile per ciò che è accaduto e non dovrà più accadere.

Ha poi preso la parola il vicepresidente del Consiglio Regionale, Daniele Valle, ricordando come, secondo una recente ricerca Eurispes, il 16% degli italiani non creda che la Shoah sia realmente avvenuta: e sottolineando inoltre la necessità di uscire dal quadro delle cerimonie per raggiungere e sensibilizzare non solo i giovani, ma la popolazione nel suo complesso.

Il presidente della Comunità Ebraica torinese, Dario Disegni, denunciando il diffondersi di intolleranza e antisemitismo, ha poi citato Edith Brück e Sami Modiano, due superstiti dei campi di sterminio, i quali proprio nel rapporto con i giovani hanno maturato la fiducia nel fatto che quelle terribili pagine di storia non saranno dimenticate. Disegni ha anche ricordato la recente costituzione della Rete dei Musei della Memoria, dalla Risiera di San Sabba al campo di concentramento di Fossoli passando per altre istituzioni come il Museo della Shoah di Roma.

Ariel Finzi, rabbino capo della Comunità, ha a sua volta evidenziato come quella tra il bene e il male sia una scelta quotidiana, che a quel tempo tanti fecero nel modo sbagliato. Opporsi al male, ha commentato, è difficile per chi lo subisce e per chiunque altro, ma occorre ricordare che scegliere il bene significa scegliere la vita.

Alberto Sinigaglia, presidente del Polo del 900, ha voluto sottolineare le pesanti responsabilità del fascismo italiano, non solo per le leggi razziali del 1938 ma per l’attiva partecipazione alla deportazione nei campi di sterminio e nei lager degli ebrei, degli oppositori politici, dei militari che rifiutavano di servire la Repubblica Sociale Italiana.

A chiudere la serie degli interventi è stato quello del sindaco Stefano Lo Russo, il quale ha rievocato come i totalitarismi della prima metà del Novecento avessero inferto una sanguinosa battuta d’arresto allo sviluppo di una civiltà di progresso, pace, giustizia sociale, democrazia. Ricordare i milioni di vittime innocenti, ebrei ma anche rom e sinti, omosessuali, oppositori politici, disabili, è un dovere, così come occorre non perdere di vista il fatto che il germe dell’odio e della sopraffazione va contrastato con la cultura del rispetto e della diversità. Anche la memoria, ha concluso il sindaco invitando ad educare alla tolleranza e alla pace, è un fondamento della nostra Repubblica, basata sui principi di uguaglianza, libertà, rispetto dei diritti universali della persona.