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 Quarant’anni di attività della Cooperativa sociale “Dalla Stessa Parte”

Il 29 giugno un grande evento a Ciriè per celebrare le tappe della sua attività. Dalla fondazione nel 1983 per volontà di Franco Malerba, rimasto paraplegico dopo un incidente, ai progetti di inclusione sociale tra Torino e provincia per dare un’opportunità a coloro che rimangono ai margini della società e del mondo del lavoro: persone con disabilità psico-fisiche, donne fragili e giovani in cerca di occupazione. Fino all’apertura del Laboratorio Franco Malerba, il nuovo insediamento produttivo sostenibile che fornirà prodotti e servizi alle aziende locali e alla comunità, e costituirà una nuova Comunità Energetica Rinnovabile.

 

  Oltre 2500 persone con disabilità psico-fisiche, giovani in cerca di occupazione e migranti richiedenti asilo, donne fragili, studenti tirocinanti e inserimenti nei Centri Diurni; circa 40 progetti di inclusione sociale partecipati; una rete di più di 50 attori coinvolti, tra imprese private, istituzioni, enti pubblici e realtà del terzo settore; 5 aree di intervento nel laboratorio (assemblaggio, collaudo visivo e strumentale, confezionamento e inscatolamento, test funzionali, riparazioni) e diverse altre attività e servizi come l’accoglienza ai migranti, l’apicoltura, la gestione delle eccedenze alimentari e la manutenzione del verde urbano pubblico e privato.

Sono i numeri di quarant’anni di attività della Cooperativa sociale “Dalla Stessa Parte”, fondata nel 1983 da Franco Malerba per dare un’opportunità a coloro che rimangono ai margini della società e del mondo del lavoro. Ha sede a Ciriè in una struttura di 150 mq dove lavorano i 19 soci cooperatori e i volontari che ogni anno partecipano ai diversi progetti.

Per celebrare l’importante anniversario è in programma un grande evento il 29 giugno alle 19 a Ciriè sotto la tensostruttura di Villa Remmert in cui verrà presentato il Laboratorio Franco Malerba, un nuovo insediamento produttivo sostenibile a Lanzo che fornirà prodotti e servizi alle aziende locali e alla comunità, grazie all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate e costituirà anche una nuova Comunità Energetica Rinnovabile per coprire il fabbisogno di energia elettrica di cittadini, attività commerciali, imprese, enti territoriali e autorità locali, con un impianto alimentato da fonti rinnovabili. Il Laboratorio recupererà, in modo originale e accogliente, un’area produttiva non più in uso nell’ex Cotonificio Vallesusa, struttura storica, con indubbi vantaggi per la cittadinanza.

La vita di Franco Malerba, portavoce dei più deboli e fondatore della Cooperativa

Paraplegico dall’età di diciotto anni a causa di un incidente stradale che gli procura lesioni irreversibili alla colonna vertebrale, quella di Franco Malerba (classe 1948) è la storia di un giovane con tanta voglia di vivere che a partire da quel tragico evento si confronta e si scontra con un mondo segnato da innumerevoli difficoltà e colmo di discriminazioni verso le persone con disabilità: subisce infatti l’esclusione dal mondo del lavoro, l’assenza di opportunità di relazioni sociali, la marginalizzazione dovuta alle barriere architettoniche e alla scarsa sensibilità della gente.

Nonostante tutto, la sua positività e la capacità di attingere motivazione da chi soffre di patologie più gravi della sua ma cerca di vivere comunque un’esistenza piena e soddisfacente, gli permettono di trovare la forza per rialzarsi e lottare per difendere i diritti di chi è svantaggiato.

Nel 1976 a Torino crea un gruppo di advocacy – l’UICEP – che ben presto si espande a livello regionale e nazionale e si fa promotore dell’abbattimento delle barriere architettoniche e del rifiuto delle azioni di “solidarietà ipocrita”, di facciata, non finalizzate cioè a cambiare radicalmente le condizioni critiche. Partecipa come opinionista alle dirette di Radio Diocesana per amplificare la voce delle tante persone portatrici di handicap e delle loro famiglie e per sensibilizzare la comunità sulle difficoltà che vivono ogni giorno e sulle loro esigenze. Col passare degli anni si attiva anche su altri fronti e, insieme alle battaglie a favore dei disabili, inizia ad allargare il campo dei diritti negati anche ad altre categorie: i bambini senza genitori, le famiglie in povertà, gli anziani soli. Matura quindi la decisione di rendersi disponibile, con sua moglie Agnese, ad accogliere ragazzi in affido famigliare e il suo caso rappresenta di fatto il primo esempio in Piemonte di affido in nucleo famigliare con disabilità.

Dopo gli anni di attivismo a Torino, tra volontariato e radio, nel ’79 si trasferisce nel ciriacese, e si rende subito conto che le conquiste sui diritti ottenute nella grande città, qui in provincia non sono mai arrivate. Riparte dunque da capo, incontra e ascolta altre persone della comunità locale sensibili alle stesse problematiche e ne raccoglie bisogni e richieste. Contribuisce alla nascita del Gruppo Inserimento Sociale Handicappati (GISH), un’organizzazione impegnata nella difesa dei diritti delle persone svantaggiate: inizia a portare i disabili in strada, nelle piazze e davanti alle sedi istituzionali, e ancora in tanti ricordano la manifestazione davanti al Comune di Ciriè in cui raduna i disabili all’uscita di una seduta del Consiglio per far sentire la loro voce direttamente agli amministratori. Poi, come vicepresidente del Coordinamento Autogestione Handicappati (CAH) di Torino riesce a ottenere, tra le altre cose, l’avvio del servizio taxi per disabili a Torino, il primo in Italia. Ma non gli poteva bastare occuparsi solo di tempo libero: negli anni cresce il suo impegno per garantire ai disabili spazi e sedi per la gestione degli incontri e delle “lotte” e per favorire la partecipazione civile.

Oltre ai tanti diritti fondamentali, sanciti peraltro dalla Costituzione italiana, di cui Franco Malerba si fa promotore affinché vengano rispettati (come la dignità della persona umana, l’uguaglianza morale e giuridica, la partecipazione alle scelte che toccano tutti e ciascuno, la salute e la giustizia), ce n’è uno in particolare che lo impegnerà attivamente lungo tutto il corso della sua vita: il diritto al lavoro. Così, per contribuire ad ovviare alla mancanza di percorsi formativi nelle scuole e alla diffidenza delle imprese nei confronti dell’inserimento lavorativo delle persone con disabilità, fonda nel 1983 a Ciriè la Cooperativa sociale Dalla Stessa Parte, con il duplice obiettivo, da un lato di dimostrare alle aziende che si può dare un’opportunità concreta a coloro che rimangono ai margini della società e del mondo del lavoro grazie a progetti di inclusione sociale rivolti alle donne fragili, alle persone con disabilità e ai giovani in cerca di occupazione, dall’altro, offrendosi come sede duratura di occupazione per coloro che non avrebbero trovato posto in aziende ‘profit’.

 

Franco muore il 25 dicembre 1993, dopo una lunga e dolorosa malattia, ma avendo seguito, anche negli ultimi mesi, la ‘sua’ cooperativa, ed essendosi preoccupato di assicurarne la continuazione attraverso un passaggio di consegne organizzativo e spirituale. Ricorrono quest’anno anche i trent’anni dalla morte: per questo il nuovo laboratorio porterà il suo nome.

I 40 anni della Cooperativa sociale “Dalla Stessa Parte”: i progetti avviati e il nuovo Laboratorio Franco Malerba

Da quando, nel 1983 Franco Malerba decide di aprire un laboratorio per la lavorazione artigianale del cuoio, ad oggi, la Cooperativa sociale Dalla Stessa Parte dà vita e sviluppa importanti progetti: dall’assemblaggio, confezionamento e inscatolamento di componenti elettronici, alla manutenzione del verde pubblico e privato, al progetto MEL dedicato all’apicoltura e alla produzione di miele naturale e locale. Seguendo sempre la bussola dell’impegno nelle politiche attive per il lavoro a favore delle categorie più svantaggiate: persone con disabilità cognitiva e disagio psichiatrico, giovani e migranti in cerca di occupazione, ex detenuti, donne fragili.

A quarant’anni di distanza, grazie alla continua diversificazione delle attività e dei servizi offerti e alla professionalità degli operatori, la Cooperativa Dalla Stessa Parte viene oggi riconosciuta come una realtà di successo, polivalente e competitiva sul mercato, che contribuisce ogni giorno all’inclusione lavorativa dei più deboli, un partner affidabile per le imprese, piccole, medie e grandi, che possono esternalizzare con fiducia diverse attività manuali (aziende come Inpeco, Aultron, Duevi, Ravizza Packaging, Cerealterra, Sirius, Tiesse, Ristoro, Cipriani, Serraplastica, Acg Grafica, Fustelgrafica, Kingo, Xev Trade, Electronica, Naste, Reynaldi). Ma anche per gli enti, le istituzioni e altre strutture locali, tra cui i Comuni di Ciriè, San Carlo, Borgaro, Lanzo, Mathi, Nole e San Maurizio, il Cis Ciriè, CISS38, Centro per l’Impiego Ciriè, ASLTO4 Dipartimento di Salute Mentale, Fatebenefratelli, Prefettura di Torino, Città Metropolitana di Torino, il Politecnico di Torino, CIAC, etc.

Per celebrare al meglio l’importante anniversario, il 29 giugno a Ciriè sarà presentato un nuovo grande progetto della cooperativa: il Laboratorio Franco Malerba, un insediamento produttivo di 800 metri quadrati a Lanzo dedicato all’inserimento lavorativo di persone con disabilità psico-fisiche, sindromi autistiche, appartenenti alla categoria dei NEET (giovani che non studiano e non lavorano) e donne fragili con gravi problemi famigliari. La nuova struttura, studiata grazie alla consulenza del DIGEP (Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione) del Politecnico di Torino, aprirà ufficialmente all’inizio del 2024 e si occuperà di fornire prodotti e servizi alle aziende e agli enti locali, e continuerà a promuovere il valore dell’essere umano e dell’integrazione sociale sul territorio, in una zona montana definita “fragile” dalla Strategia Nazionale per le Aree Interne, e per questo da riscoprire, riqualificare e valorizzare.

Dal punto di vista economico, il progetto del Laboratorio Franco Malerba – inclusi l’acquisto dell’immobile e i lavori di ristrutturazione – si attesta intorno a 400 mila euro, in parte coperto da un mutuo bancario, in parte da capitale dal fondo Opes (50.000€, come capitale sociale da restituirsi nei tre anni successivi senza interessi), e per la restante parte ancora da finanziare, da donazioni private, contributi istituzionali, e dai proventi della campagna di crowdfunding “Quarant’anni Diritti” lanciata dalla Cooperativa lo scorso maggio e attiva fino a luglio (https://www.eppela.com/lablan).

 

“Forse nel 1983 nessuno si sarebbe aspettato che DSP potesse essere ancora qui, dopo quarant’anni. La Cooperativa nel frattempo ha attraversato molte crisi, alcune anche gravi, dovute a fattori esterni e cambiamenti interni, eppure è rimasta fedele agli ideali e al mandato di Franco. Ma ha anche rappresentato, per molti ragazzi con disabilità, un punto di svolta nella vita, una certezza e una speranza. Oggi siamo più maturi, più indomiti, più lucidi, più folli e contiamo di continuare a esserlo. Il Laboratorio a Lanzo è l’investimento della maturità, il segno della nostra fiducia nel futuro, l’impegno a continuare ad essere ‘dalla stessa parte’ delle persone più in difficoltà. Come farebbe Franco, se fosse ancora tra noi.”

Antonella Enrici Vaion, Presidente Cooperativa sociale Dalla Stessa Parte

Realtà come questa sono preziosissime per il nostro territorio perché garantiscono un’attenzione costante e un supporto importante a chi vive in condizione di fragilità, in stretta collaborazione e connessione con i servizi messi in campo dalla Regione. In quarant’anni di attività la Cooperativa sociale Dalla Stessa Parte ha sicuramente vissuto e dato il proprio supporto alle istituzioni per trovare le migliori soluzioni su temi sensibili, mettendo quindi la propria esperienza a fatto comune per giungere insieme alle migliori politiche attive a sostegno di chi vive l’emarginazione sociale”.

Elena Chiorino, assessore al Lavoro e alla Formazione professionale della Regione Piemonte

“L’Inclusione è un dovere di civiltà che merita la massima attenzione politica nel sostenere le esperienze e i modelli positivi del territorio. Occorre rifiutare una “cultura dello scarto”, che mette ai margini chi dovrebbe essere invece posto al centro della comunità. In un momento come quello attuale, occorre intervenire in maniera decisa, immaginando strade fino ad ora non battute e coinvolgendo tutti gli attori che abbiano l’obiettivo di porre al centro i bisogni della persona e delle famiglie”.

Maurizio Marrone, assessore alle Politiche sociali della Regione Piemonte

Cooltra, il nuovo servizio di eBike sharing parte da Torino

Cooltra Group, leader europeo nelle soluzioni di mobilità su due ruote, lancia in Italia un nuovo servizio di biciclette elettriche in sharing, e lo fa partendo dalla città di Torino.

Le eBike Cooltra sono disponibili per tutti gli utenti di Torino, in aggiunta alla flotta di scooter elettrici che popolano la città. Un’unica App per due servizi di sharing all’insegna della sostenibilità: scooter elettrici e eBike. Un importante primato, che fa di Cooltra l’unico operatore in Italia ad offrire il noleggio sia di biciclette che di scooter elettrici.

Il gruppo sta investendo da inizio anno, attraverso l’ampliamento della sua offerta su due ruote, accogliendo la crescente richiesta da parte dei cittadini di servizi per una nuova mobilità: più user friendly, attenta all’ambiente, economica e senza problemi.

“Gli italiani scelgono sempre più spesso modelli di mobilità green senza vincoli, attraverso il pay-per-use. Con il lancio del nostro ultimo servizio di eBike in sharing vogliamo venire incontro all’esigenza di una mobilità comoda, sicura, agile ed ecologica per coloro che non hanno o non vogliono avere un veicolo proprio, ma anche soddisfare tutti quegli italiani – sempre più numerosi – che hanno scoperto una passione per la bicicletta elettrica “, afferma il Regional Manager Italia B2C di Cooltra, Enrico Pascarella. “Torino molto bene si sposa, poi, con le esigenze di chi ha voglia e piacere di muoversi pedalando in città, grazie alle infrastrutture e la vasta rete di ciclabili, per questo l’abbiamo scelta come città test per questo nuovo servizio offerto da Cooltra”.

Torino disporrà di una flotta di 140 eBike Cooltra, che crescerà nei prossimi mesi fino a superare le 500 unità. Inoltre, per il lancio di questo nuovo servizio, Cooltra ha voluto dedicare una promozione a tutti i nuovi utenti: inserendo il codice TORINO15 nell’app, riceveranno 15€ di credito omaggio da utilizzare per i servizi di eBike e scooter sharing.

Per l’uso delle eBike in sharing non è necessaria la patente di guida, l’unico requisito è la maggiore età. Questo nuovo servizio di eBike sharing rappresenta quindi un’alternativa smart ed ecologica sempre tramite l’app Cooltra,  per le persone senza patente che necessitano di un complemento al trasporto pubblico.

Le biciclette di Cooltra sono elettriche e raggiungono una velocità di 25 km/h. Lo stesso team di professionisti che si occupa della sostituzione delle batterie delle biciclette si occuperà anche della manutenzione delle stesse, utilizzando furgoni elettrici alimentati a energia verde per garantire un servizio end-to end ecologico. Il prezzo per l’utilizzo delle biciclette è di 28 centesimi di euro al minuto e l’area in cui le biciclette possono essere utilizzate sarà la stessa degli scooter.

Il processo di utilizzo inizia prenotando la bici più vicina tramite l’app e bloccandola dal cellulare. Una volta completato il noleggio, l’utente deve lasciare la bici preferibilmente in uno stallo pubblico, le strutture metalliche a forma di “U rovesciata” sparse per la città, e scattare una foto tramite l’app, dimostrando il corretto parcheggio del mezzo.

Agricoltura, Canalis (Pd): “Il tempo stringe per salvare Arpea”

Oggi l’ente pagatore della Regione Piemonte ha solo 51 unità di personale per erogare milioni e milioni di euro di contributi PAC ed adeguarsi ai nuovi compiti assegnati dall’UE. Siamo preoccupati per l’avvicinarsi della scadenza del 15 ottobre.

21.6.2023 – Se entro il 15 ottobre Arpea, l’ente pagatore regionale dei contributi Pac, non fa istanza di riconoscimento dei regimi di spesa, rischia di perdere la propria funzione e 40.000 imprese agricole piemontesi rischiano di non ricevere i contributi PAC.

A fronte delle 66 unità di personale indicate nel 2009, quando è stata costituita l’Agenzia Arpea, oggi l’ente è decisamente sottodimensionato rispetto alle sue mansioni e a quelle aggiuntive assegnate recentemente dall’UE.

Con questa carenza di personale si rischia seriamente di perdere il riconoscimento ad operare, con forti danni per l’agricoltura piemontese.

Nel rispondere al mio Question time , la Giunta Cirio ha affermato di essere in attesa di verifiche da parte degli uffici di Giunta in merito all’aggiornamento della dotazione organica.

Rassicurazioni generiche che non sgombrano completamente il campo da dubbi e preoccupazioni.

L’auspicio è che la Giunta si sbrighi a fare le assunzioni e a mettere in condizione l’ente di continuare ad assistere l’agricoltura piemontese.

Monica CANALIS – Consigliera regionale PD e Vicepresidente III Commissione del Consiglio regionale

Carosso e Cane (Lega): “L’asilo della Valchiusella si farà”

“decreto straordinario della Regione per accedere ai fondi Pnrr”

Era il 2012 quando la Regione Piemonte legiferava sull’estinzione delle comunità montane e il trasferimento di funzioni delle preesistenti verso l’unione montana di Comuni ma il processo, oggi fondamentale per attuare il Piano nazionale di ripresa e resilienza, non è talvolta terminato.

“Per procedere nell’iter che porterà alla costruzione di un nuovo asilo nido ad Alice Superiore – commenta il vicepresidente della Regione Fabio Carosso, leghista con delega alla Montagna – Comune di Val di Chy, nell’area retrostante la sede dell’Unione di Comuni montani Valchiusella, abbiamo lavorato in sinergia con il consigliere regionale del territorio Andrea Cane, che si è fatto portavoce degli amministratori locali la cui operatività era bloccata dal mancato trasferimento alle unioni della proprietà e delle attività e passività relative. Abbiamo sanato la situazione con Decreto straordinario del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, restituendo alla Valchiusella la piena possibilità di accedere regolarmente ai fondi Pnrr”.

“Quando sindaci ed amministratori locali – racconta Andrea Cane, consigliere regionale del territorio eletto nelle fila della Lega Salvini Piemonte – mi hanno manifestato il rischio che la Comunità montana Val Chiusella, Valle Sacra e Dora Baltea Canavesana non aveva terminato il passaggio all’Unione Montana dei terreni del progetto dell’asilo nido, mi sono mosso con il nostro assessorato alla Montagna per permettere di trovare una soluzione entro il 20 giugno, termine ultimo per la presentazione dei documenti. Una corsa contro il tempo e contro la burocrazia che ha visto la squadra della Lega a tutti i livelli politici e amministrativi lavorare in sinergia per il territorio. Il progetto dell’asilo che servirà le Terre Alte del Chiusella diventerà quindi presto realtà con il tanto atteso inizio dei lavori da parte di famiglie ed amministratori del territorio!”.

Song for stars 2023 prosegue lo spettacolo del cielo in musica!

Infini.to Planetario di Torino, Museo dell’Astronomia e dello Spazio “Attilio Ferrari”

in collaborazione con Jazz is Dead! festival e TUM Torino

prossimo appuntamento con l’ambiente sintetico di

Marta de Pascalis e Nick Foglia

venerdì 23 giugno

 

Space Aliens From Outer Space

venerdì 14 luglio

 

 

 

Torna anche quest’anno Song for Stars, il progetto musicale di Infini.to Planetario di Torino che combina la performance dal vivo all’astronomia. Accomunati dal desiderio di viaggiare verso mondi lontani, artisti e scienziati si incontreranno sotto la cupola del Museo dello Spazio come piloti di un’astronave pronta a percorrere lunghe distanze. A bordo un pubblico di appassionati e curiosi si farà trasportare dalle note e dalle stelle. Dopo l’ultima fortunatissima edizione con il Maestro Lino Capra Vaccina, lo sperimentatore Oren Ambarchi e il Collettivo Sintetica, che ha registrato una serie di tutto esaurito accessoriata da tanta commozione ed emozione, la rassegna riparte sulla collina di Torino. Pino Torinese ospita il Planetario dal 2007: passione per la conoscenza e promozione del metodo scientifico rappresentano l’impronta con cui Infini.to e il suo staff caratterizzano ogni attività didattica e divulgativa rivolta ai grandi e ai bambini dichiara online la direttrice del Museo Eleonora Monge. Anche Song for Stars non sembra venir meno alle premesse professionali dell’ente poiché estetica e arte non sostituiranno la scienza. Ad accogliere gli astanti sarà una chiara spiegazione di ciò che si andrà a visitare, prima di lasciarsi andare, con la testa all’insù, alla danza del cielo che accompagnerà la performance musicale. Ogni volta una produzione originale scritta dagli astrofisici di Infini.to che, ascoltando i suoni degli artisti, organizzeranno un vero e proprio viaggio interspaziale.

Siamo al secondo appuntamento dell’estate 2023. Si prosegue il 23 giugno con due concerti, Marta de Pascalis musicista e sound designer berlinese spazia tra ambient e psichedelia utilizzando un’affinata e particolare tecnica di sintesi analogica. Nick Foglia è un ingegnere del suono che ha imparato a sfruttare le potenzialità tecniche come risorsa artistica, in questa sua attitudine si intravede il pensiero che sta alla base della rassegna. Basterebbe forse solo il nome per contestualizzare la terza formazione ospite di Song for Stars il 14 luglio: tornano dopo dieci anni dalla pubblicazione del loro primo album gli Space Aliens From Outer Space, e lo fanno con lo spirito di un B-Movie fantascientifico, con abiti alieni e usando l’immancabile vocoder, accompagnati da futuristici sintetizzatori. Parrà di vivere un sogno e di vedere finalmente cadere dal cielo creature d’altri mondi!

 

Anche quest’anno il biglietto del concerto include la visita al museo. L’area si sviluppa su tre livelli ed è consigliato arrivare con un po’ di anticipo per godere appieno dell’esperienza di conoscenza.

 

BIOGRAFIE

 

Marta De Pascalis è una musicista e sound designer italiana con sede a Berlino. Nei suoi lavori da solista impiega la sintesi analogica e un sistema tape-loop per mezzo del quale crea pattern di ripetizione che danno forma al senso di una lontananza densa, dinamica e catartica. Il suo suono include una vasta gamma di generi di musica elettronica, come l’ambient, psichedelia e musica su nastro. Ha pubblicato tre album: l’autoprodotto Quitratue (2014), Anzar per la The Tapeworm imprint (2016), l’etichetta affiliata alla Touch, e Sonus Ruinae, pubblicato a settembre 2020 dall’etichetta sperimentale berlinese Morphine Records. Si è esibita in diversi festival e venue, in particolare: Museo Reina Sofia, Biennale di Venezia, Berghain, Funkhaus, Café Oto, Mutek Festival.

 

Nick Foglia è un sound engineer e producer attivo a Berlino dal 2009 al 2017 e successivamente a Torino, collabora a progetti musicali nazionali ed internazionali sfruttando le potenzialità dell’attrezzatura dello studio di registrazione come strumento creativo. In qualità di musicista pubblica brani unicamente in occasione dell’uscita delle varie edizioni di Paradisia, compilation con cadenza periodica curata ed edita dall’etichetta torinese Gang of Ducks. Dice di lui: il mio amore per la musica è iniziato in tenera età, ascoltando i dischi in vinile di mio padre, e ben presto ho iniziato a giocherellare con gli strumenti musicali. Dopo la laurea in musica nel 2009 mi sono trasferito a Berlino dove ho avuto le mie prime esperienze nella registrazione di musica con le mie band in veri e propri studi professionali, un ambiente di cui mi sono subito innamorato, quindi, ho deciso che produrre e registrare musica era ciò che mi interessava fare. Negli anni successivi ho avuto la possibilità di imparare da ottimi tecnici del suono, tra cui Francesco Donadello nel suo bellissimo studio, Vox-Ton, dove l’ho assistito nella registrazione e mixaggio di musica per clienti di altissimo profilo e in seguito ho avuto l’opportunità di conduco sessioni come capo ingegnere, sperimentando il mezzo analogico utilizzato come strumento creativo e perfezionando la mia tecnica microfonica. Nel 2016 sono tornato in Italia dove attualmente lavoro e collaboro con molti artisti musicali di grande talento presso Rubedo Recordings.

 

Space Aliens From Outer Space, nell’ormai lontano 2013, pubblicarono il loro primo album intitolato Invade, il quale fu seguito da una serie di concerti epici in tutta Europa e da successive pubblicazioni, riscuotendo un grande successo del pubblico presente ai loro live show. Ora, nel 2023, i due membri fondatori della band ripercorrono il tunnel spazio-temporale nel quale scomparvero, per tornare sulla terra e celebrare con noi l’anniversario della loro opera d’esordio. Space Aliens From Outer Space è un progetto basato sulla rielaborazione della musica e dell’immaginario fantascientifico: dai B-Movie degli anni ’50 ai film di culto di Carpenter, Cameron e Scott. Usando l’immancabile vocoder, i suoni tipici dei sintetizzatori d’epoca, questi artisti hanno saputo donare al pubblico un’esperienza di viaggio cosmico, a volte inquietante, a volte festosa, sempre irresistibilmente divertente. Da quando si sono formati nel 2010, hanno suonato in tutta Europa, tra locali, luoghi storici (come il Beursschouwburg a Bruxelles) e numerosi festival, come il Torino Horror Film Festival.

 

INFO

 

23 giugno Marta de Pascalis + Nick Foglia ore 21

14 luglio Space Aliens From Outer Space ore 21

apertura del Museo ore 19

ticket euro 12 su planetario.it

 

via Osservatorio 30, Pino Torinese

Un nuovo modo di concepire il lavoro: apre a Torino Travaj

 
Nel cuore del quartiere San Salvario il prossimo 23 giugno inaugura il primo coworking a portata di app. Dalla prenotazione delle postazioni, all’ingresso in sede, passando per lassistenza clienti tramite applicazione: ogni step della user experience è gestibile in totale autonomia dagli utenti, per uno smart working smart parej.
In unepoca storica intensa e dinamica come quella contemporanea, non sempre è possibile conciliare con la giusta flessibilità le proprie esigenze lavorative. Questo perché la dimensione  dello spazio lavorativo lambisce spesso i confini della propria vita privata: task da completare fuori orario dufficio, riunioni programmate allultimo momento o semplicemente il piacere di alternare lo smart working casalingo ad un ambiente innovativo e stimolante. Travaj San Salvario, il primo coworking Travaj, apre le sue porte al pubblico venerdì 23 giugno per soddisfare questi bisogni. Obiettivo ambizioso, dal momento che quella della work life balance è di certo una delle sfide più complesse del nostro tempo: ad oggi il 47% dei remote workers non riesce a bilanciare adeguatamente il proprio tempo professionale e privato, il 50% di loro considera la solitudine e l’isolamento come minacce alla salute mentale e il 56% vede nei coworking la possibilità di realizzare una routine produttiva e concentrata senza cadere nel superlavoro.
Aperto sette giorni su sette e 24 ore al giorno Travaj non è solo un luogo fisico – il primo con queste specifiche – per lo smart working, ma è soprattutto un nuovo modo di concepire il lavoro: una realtà intesa come nuova frontiera del lavoro fuori casa che lascia spazio a modalità smart, sostenibili, creative della gestione del tempo e dello spazio.
Nata dallimpegno di Dario Cutaia, Guido Barberis e Serena Sciolla – i tre soci della start up – Travaj è la struttura per liberi professionisti, studenti, freelance o aziende che necessitano della sicurezza e protezione delle mura domestiche e al contempo di uno spazio stabile e solido, progettato ad hoc per le esigenze lavorative di tutti. E questa sua natura poliedrica – capace di coniugare entrambi gli aspetti – risiede da principio nel nome scelto: “L’idea era quella di giocare con ironia” – commenta Barberis – sul contrasto tra un dialetto che richiama il passato e un mondo – quello presente –  sempre più orientato al futuro. Affinché Travaj sia un ponte che rende accessibile a chiunque l’innovazione, perché si può essere innovativi anche con la tradizione”.
Tradizione e futuro che si fondono nellesperienza taylormade di un coworking integralmente automatizzato e a portata di unapp grazie alla quale tutto è facile, intuitivo, flessibile, sicuro e sempre sotto controllo. Il che, come sottolinea Cutaia – rende Travaj un modello di business replicabile perché autonomo, economico, senza dipendenti e di facile utilizzo”. Partiti da Torino” – continua lo stesso Cutaia “confidiamo che Travaj sia presto replicabile in altre sedi cittadine, collocate in zone strategiche e facilmente accessibili e poi senzaltro in altre città italiane, per chi in quelle realtà vive e per chi invece vi transita per lavoro. Affinché Travaj possa essere una costante sicura e affidabile per il lavoro di tutti. Abbiamo lambizione di creare e condividere una rete di uffici nella sostanziale ed esclusiva disponibilità degli utenti, accessibile a tutti, sempre.”  
Dodici postazioni a scelta tra scrivaniapostazione in ufficio e sala riunioni per 4, prenotabili a ore singole, per intera giornata, a settimana o mensilmente: ogni necessità viene accolta e soddisfatta da Travaj, dove tramite la rete Wi-Fi dello spazio – a disposizione per tutta la durata della prenotazione – ci si può collegare agli schermi interattivi e alle stampanti, per un lavoro semplificato e produttivo. Un ambiente tanto versatile e stimolante per la creatività, quanto accogliente per i suoi fruitori: la collaborazione tra larchitetto Alex Cepernich e i visual artist Truly Design Studio ha generato in Travaj un’opera dal concept unico: “Abbiamo voluto immaginare un concept” – riflette Cepernich – all’interno del quale lesagono venisse inteso come elemento primo del sistema natura, parallelismo tra loperosità dellape e la produzione avanzata nell’ industria e dei servizi tecnologici. A far da cornice forme pure degli arredi, volumi architettonici e linee a creare una scenografia diffusa, irregolare, che trova la sua sintesi e trasformazione nell’anamorfismo architettonico.
A inaugurare gli spazi che da venerdì 23 saranno pronti ad accogliere i travajers della città, levento di domani giovedì 22 organizzato in collaborazione con i Torino Digital Days, festival torinese del digitale arrivato a maggio alla sua quarta edizione: Travajando con l’AI”, 8 opere NFT create da 8 agenzie creative torinesi che alle ore 19:00 verranno battute all’asta e il cui intero ricavato sarà devoluto alla Protezione Civile dell’Emilia Romagna. (com. st.)

Deruba due volte la stessa persona: arrestato

Lunedi sera, gli agenti dell’UPGSP hanno arrestato un quarantatreenne marocchino gravemente indiziato di tentata rapina impropria.

Poco dopo le 21, a seguito di segnalazione al numero unico di emergenza 112, gli agenti intervengono nei pressi di Piazzale Valdo Fusi, dove un giovane con l’aiuto di alcuni amici tentava di impedire la fuga del presunto rapinatore.

Al momento dell’arrivo dei poliziotti, il quarantatreenne marocchino, teneva tra le mani una borsa tentando invano di fuggire, anche colpendo con pugni e spintoni il gruppo di amici.

Da successivi accertamenti, è emerso che il gruppo fosse solito ritrovarsi in Piazzale Aldo Fusi per esercitarsi con lo skateboard e che lo stesso ragazzo era già stato vittima, qualche giorno prima, del furto dello zaino ma in quella circostanza il reo era riuscito a dileguarsi.

Per tale ragione, i giovani, insospettiti dai movimenti del quarantatreenne, nuovamente nei pressi delle proprie borse, si avvicinavano all’uomo che repentinamente riusciva ad afferrarne una e si dava alla fuga verso via Verdi. Questa volta, però, veniva raggiunto dal gruppo che riusciva a trattenerlo fino all’arrivo delle Volanti.

Sottoposto a perquisizione personale veniva rinvenuto in possesso del marocchino non solo la borsa che ancora tratteneva tra le mani, ma anche il bancomat che era stato rubato qualche giorno prima alla stessa persona.

L’uomo è stato tratto in arresto per tentata rapina impropria.

Giovane minacciato con coltello, due in manette

Personale della Squadra di Polizia Giudiziaria del Comm.to di P.S. di Barriera Nizza è intervenuto nei giorni scorsi in corso Moncalieri a seguito della richiesta di aiuto di un cittadino italiano 27enne che lamentava di essere minacciato da due soggetti, uno dei quali presumibilmente armato di coltello.

Attivatisi immediatamente, gli operatori di polizia coglievano sul posto due cittadini italiani di 35 e 22 anni, e la parte lesa, insieme alla quale ricostruivano i fatti.

Il giovane quella mattina aveva casualmente incontrato, mentre usciva di casa per andare al lavoro, i due soggetti, a lui già conosciuti, che salutava prima di prendere l’autobus. L’uomo notava che entrambi erano particolarmente nervosi, in quanto lanciavano alcuni insulti all’indirizzo dei passanti. I due soggetti salivano sul suo stesso bus, sedendosi alla destra e alla sinistra del giovane e durante il tragitto gli chiedevano con insistenza una somma di denaro: se non gliela avesse data, gli avrebbero fatto del male con un coltello. Il giovane, per prendere tempo, diceva ai due di non avere soldi con sé ma che una volta giunto sul posto di lavoro avrebbe ottemperato alla richiesta.

Una volta sceso dal bus e rimasto da solo ed entrato sul luogo di lavoro, la vittima riusciva a chiedere aiuto: di qui il primo intervento dei poliziotti in servizio di controllo del territorio che accompagnavano tutti e tre in commissariato.

Durante la stesura degli atti emergevano alcuni elementi che ricollegavano il modus operandi della coppia ad altri simili episodi di estorsione e minacce, accaduti sempre nel quartiere San Salvario alla fine del mese di Maggio e all’inizio del mese di Giugno.

Nel primo caso, avvenuto a fine Maggio, i due si sarebbero accaniti nei confronti di un ventitreenne al quale chiedevano una somma di denaro, minacciandolo puntandogli un coltello alla gola; dopo la denuncia effettuata dallo stesso alle forze dell’ordine, la coppia lo aveva aggredito cagionandogli delle lesioni giudicabili guaribili in 15 giorni.

In un altro caso, un trentenne che stava transitando in via Giotto era stato approcciato dai due, i quali, dopo avergli puntato un coltello alla gola, gli chiedevano di dar loro tutti i soldi che aveva. Poiché la somma non era molto alta, lo accompagnavamo presso uno sportello bancario al fine di fargli prelevare altro denaro e soltanto ottenuti i soldi lo lasciavano andare.

I due giovani, uno dei quali risulta avere a proprio carico una condanna definitiva per reati contro la persona, sono stati tratti in arresto per la tentata estorsione aggravata in concorso commessa ai danni del 27enne e denunciati per gli altri due episodi citati.

Italia Lib Pop sulla casa di riposo abusiva. Nuova gestione estranea alla vicenda

“Leggiamo su La Stampa che a Pecetto Torinese la Guardia di Finanza, diretti dalla Procura della Repubblica di Torino, ha scoperto una Casa di Riposo abusiva, ove si somministravano farmaci scaduti ad anziani abbandonati e non autosufficienti. Si sarebbe accertato che gli anziani venivano indotti a redigere testamenti in favore degli indagati”, così Alberto Del NoceDelegato del Chierese di Italia Liberale e Popolare, commenta la notizia della scoperta di una Casa di Riposo abusiva sulla Collina Torinese.

“Attendiamo di conoscere il nominativo di detta struttura e degli arrestati. Siamo peraltro convinti che si tratti di una comunità alloggio e non di una vera e propria Casa di Riposo. Secondo notizie apprese, dovrebbe trattarsi di una struttura posta nel pieno centro del paese e, quindi, davanti agli occhi di tutti. Quanto è accaduto è di una gravità assoluta poiché fa emergere un inaccettabile disinteresse verso gli anziani, tra l’altro non autosufficienti, e cioè verso quella popolazione che, dopo aver tanto dato alla famiglia ed alla collettività merita massimo rispetto e protezione”, continua Del Noce.

L‘anzianità dovrebbe essere un periodo della vita in cui le persone godono di rispetto, dignità e tranquillità, ma purtroppo, in molti casi, per colpa dell’isolamento sociale e la mancanza di una rete di supporto, gli anziani sono vittime di gravi soprusi nonché prede di persone abbiette. Ed i danni di questi atti predatori non sono solo finanziari ma anche psicologici: oltre a perdere i risparmi di una vita, il raggiro mina la salute fisica e mentale dei poveri pensionati, portando a un ciclo di depressione, ansia e maggiore isolamento”, aggiunge Del Noce.

“Mentre quindi ringraziamo la Procura della Repubblica e la Guardia di Finanza, invitiamo tutta la comunità pecettese e, soprattutto, le istituzioni comunali ad un continuo e capillare controllo sul territorio al fine di garantire la serenità degli ultimi anni di vita di tanti nostri nonni”, conclude Del Noce.

Italia Liberale e Popolare

Coordinamento Regionale Piemonte

 

NOTA DELLA REDAZIONE: La nuova gestione della struttura è estranea alla vicenda

Le Fiamme gialle scoprono residenza anziani abusiva. Nuova gestione estranea alle indagini

Torna “Prato Inglese. Sere d’estate al Carignano”: la Dodicesima Notte di William Shakespeare

La proposta estiva del Teatro Stabile di Torino con la Dodicesima Notte di William Shakespeare, per la regia di Leo Muscato

 

Il debutto in prima nazionale per la Dodicesima Notte di William Shakespeare è previsto per martedì 27 giugno 2023 alle 21. In scena, in ordine alfabetico, Elena Aimone, Matteo Ali, Marta Cortellazzo Wiel, Fabrizio Costella, Alfonso De Vreese, Giordana Faggiano, Stefano Guerrieri, Celeste Gugliandolo, Mauro Parrinello, Martina Sammarco, Michele Schiano Di Cola, Valentina Spalletta Tavella, Alice Spisa.

Le scene sono di Andrea Belli, i costumi di Giovanna Fiorentini, le luci di Alessandro Verazzi, il suono di Andrea Chenna.

Già nel titolo è dichiarato lo spirito di questa malinconica commedia, in cui nulla di ciò che è lo è per davvero.

‘Twelfth Night’, la dodicesima notte dopo il Natale, è la notte dell’Epifania e Shakespeare ha scritto quest’opera per la chiusura dei festeggiamenti natalizi presso la corte della Regina Elisabetta. Erano giorni di festa più simili a carnevalate che a veri e propri riti religiosi. Veniva eletto un sovrano del mondo alla rovescia che imponeva le sue leggi, sovvertendo le regole, i comportamenti e i rapporti gerarchici esistenti. Era un periodo in cui tutto era gioiosamente possibile.

Per questa occasione Shakespeare si lascia andare a una libertà assoluta, uscendo da qualsiasi condizionamento di trama, di verosimiglianza e di struttura.

L’intera vicenda potrebbe apparire sia come un sogno sia come un’enorme beffa.

In un luogo che si rivela essere sempre altro da quella che appare, ogni personaggio è sia vittima che artefice di un’enorme beffa e pare che tutti siano preda di una enorme follia, dal duca pazzo d’amore, a Olivia, chiusa in un lutto sterile, dalla follia della non ragione di Sir Toby e Sir Andrew, alla follia di una ragione eccessiva di Malvolio. Compare poi il malinconico Feste, il giullare professionista di talento, espressione del mondo alla rovescia, stanco del proprio ruolo, che cerca il coraggio necessario per lasciare quel posto e tutto ciò che rappresenta.

Protagonista assoluta della commedia è la musica, in quanto tutti i personaggi, in un modo o nell’altro, cantano o suonano o chiedono a qualcun altro di farlo. Forse per questa ragione questa opera ha ispirato parecchi musical.

Siamo nel tempo del sogno e della fantasia e la parola chiave di questa produzione è la contaminazione.

I costumi avranno una dimensione temporale che risulta impossibile da identificare, in quanto gli abiti hanno subito delle contaminazioni. Si tratta di abiti contemporanei contaminati con lo stile elisabettiano e viceversa.

Mara Martellotta

Teatro Carignano.

Prato Inglese

Dodicesima Notte di Leo Muscato

In prima Nazionale dal 27 giugno al 16 luglio 2023