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Torino dice addio a Mariella Mengozzi, direttrice del Mauto – Museo Nazionale dell’Automobile

Emiliana di origine ma torinese di adozione si è spenta questa mattina a soli 60 anni dopo una breve malattia.

Nata a Forlì, dopo la laurea in Giurisprudenza e il master in gestione aziendale conseguiti a Bologna, Mariella Mengozzi ha iniziato la sua carriera professionale nell’area Marketing del Gruppo GFT di Torino, dove è diventata poi Sales Manager per la linea di abbigliamento femminile Chiara Boni. Successivamente ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità in aziende internazionali come Walt Disney, dove ha collaborato per otto anni in qualità di Licensing Manager e Retail Director, e Ferrari, dove è rimasta complessivamente 12 anni. Per la Casa di Maranello si è occupata di Marketing e Pianificazione Strategica, Sponsor Management e New Business Development, Comunicazione Corporate e, da ultimo, della direzione della Business Unit “Maranello Experience”, che comprende il Museo Ferrari di Maranello e i Factory Tours. Grazie alla esperienza maturata nel settore Automotive, Mariella ha coordinato l’evento celebrativo del 50° Anniversario di Automobili Lamborghini e l’“Ayrton Senna Tribute: 1994-2014” a Imola, per approdare infine come CEO in Quintessence Yachts BV, società olandese licenziataria del marchio Aston Martin per il comparto nautico. Da maggio 2018 è stata Direttore del Museo Nazionale dell’Automobile di Torino

Prima donna a ricoprire questo ruolo, nel 2018 è stata nominata direttrice del Museo Nazionale dell’Automobile di Torino, un museo che rappresenta l’eccellenza automobilistica a livello internazionale.

Nella sua biografia di Linkedin scrive: “Cerco di superare le aspettative, raggiungendo gli obiettivi con passione ed entusiasmo”. Ed è proprio questo che i colleghi sottolineano, la passione che l’ha resa una figura fondamentale, a tratti insostituibile.

La scomparsa di Mariella Mengozzi è una grandissima perdita per il MAUTO, per Torino e per la cultura italiana dell’automobile – dichiara Benedetto Camerana, Presidente del MAUTO. E non di meno, sotto il profilo umano e personale, per tutti noi che abbiamo avuto la fortuna di lavorare con Mariella. E in particolare per me che, insieme ai membri del Consiglio di Amministrazione, l’avevo scelta nel 2018, prima donna alla guida in un mondo solitamente maschile, ben conoscendone la qualità del suo lavoro in tante aziende, dal GFT a Walt Disney, e soprattutto in Ferrari.  Nei suoi cinque anni di direzione Mariella ha impresso nella gestione del Museo uno straordinario impulso di valorizzazione e di crescita internazionale, riconosciuta da premi, presenza nei principali eventi e nelle reti europee e mondiali della cultura dell’automobile; non ultimi, i brillanti risultati economici. Ho appreso poco fa dal Presidente dell’ACI Angelo Sticchi Damiani che proprio stamattina a Strasburgo, nell’ambito di un incontro FIA – Federazione Internazionale dell’Automobile hanno parlato del MAUTO e dei brillanti risultati ottenuti in questi ultimi anni per merito suo. Ancora fino a ieri Mariella ha pensato al Museo, come in tutti i mesi dalla comparsa della malattia, nei quali non ha mai smesso di dare il suo contributo di idee, sempre basato su una competenza completa ed un un’azione lucida e costante. Voglio sottolineare il suo eccezionale senso del dovere: una mentalità sabauda, innestata sulla sua solida base di impegno emiliano-romagnolo. La sua scomparsa ci lascia proprio nel momento in cui stiamo cercando la nuova guida del Museo. La promessa che le rivolgiamo è che ripartiremo dal suo lascito, da dove ci ha lasciati, per continuare la crescita del Museo, per onorare al meglio la sua memoria”.

LOREDANA BAROZZINO

 

Il direttore, Cristiano Bussola, e la redazione del Torinese si uniscono al cordoglio di famigliari e colleghi.

Auto travolge monopattino, ragazzo in ospedale

Sono intervenuti gli agenti della Polizia Municipale di Nichelino a seguito dell’investimento di un monopattino elettrico da parte di un’auto. L’incidente è avvenuto all’interno della rotonda tra via xxv Aprile e via San Matteo, e  il conducente del monopattino è rimasto ferito ed è stato trasportato in codice verde all’ospedale Santa Croce di Moncalieri.

 

Novantenne alla guida perde il controllo del volante e sfascia due auto

E’ finito al Pronto soccorso ma non è in gravi condizioni il novantenne di Biella che ha perso il controllo della sua vettura in via Trieste a Biella ed è andato a sbattere contro altre due auto parcheggiate. Sul posto  i sanitari del 118 e gli agenti della polizia locale.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Smascherata la banda che depredava i garage

In meno di 24 ore la compagnia dei Carabinieri di Chivasso ha scoperto e denunciato due cittadini italiani, rispettivamente di 27 e 36 anni, per il presunto coinvolgimento nei furti che hanno interessato sette garage situati in prossimità di via Siccardi, via Platis e via Berruti. Le investigazioni hanno permesso di stabilire che i ladri avevano forzato le saracinesche dei garage durante la notte del 28 maggio 2023. Grazie all’analisi dei filmati registrati da alcune telecamere, gli inquirenti sono riusciti a individuare i responsabili dei furti.

 

E’ economica l’altra faccia della violenza di genere. Una guida per combatterla

E’ l’altra faccia della violenza di genere: non fisica, fatta di botte, pugni e calci, neppure psicologica, reiterata con minacce e intimidazioni, o  emotiva, alimentata da critiche e umiliazioni continue. Secondo l’Istat, il 37,8% delle donne che si rivolgono a un centro antiviolenza in Italia lo fanno per casi di violenza economica.

Meno visibile ma altrettanto invalidante è un problema subdolo a cui “solo la conoscenza e la consapevolezza, possono porre rimedio consentendo alle le donne nelle condizioni di scegliere responsabilmente ed evitare errori che potrebbero condizionare pesantemente la loro vita”, spiega Maurizio Gallo-Orsi, presidente del Consiglio notarile dei distretti riuniti di Torino e Pinerolo.

La violenza economica è infatti un tipo di abuso che rende la vittima finanziariamente dipendente e si manifesta con il controllo delle sue risorse finanziarie e la sua esclusione dalle scelte di spesa o investimento, a cui si aggiungono la negazione dell’accesso al denaro o della partecipazione al mondo del lavoro, limitandone di fatto la libertà. Sono esempi di violenza economica anche l’obbligo di fare da prestanome assumendo la carica di amministratore in società di cui la donna non sa o non decide nulla o la richiesta di prestare garanzie per debiti assunti da compagni o mariti trovandosi poi in situazioni di indebitamento per molti anni laddove gli stessi non adempiano alle loro obbligazioni. Così può accadere che dalla violenza economica si arrivi alla violenza psicologica e alla violenza fisica.

“Purtroppo, in Italia il livello di alfabetizzazione finanziaria è basso nel confronto internazionale. Conoscenze finanziarie di base aiutano le persone a effettuare scelte economiche più consapevoli, a gestire meglio il proprio bilancio famigliare e a migliorare il proprio benessere.”, sottolinea Roberto Cullino, vice Capo della Sede di Torino della Banca d’Italia.

Per aiutare le donne a colmare questo gap di conoscenze e creare le condizioni per una loro maggiore indipendenza economica, prevenendo in questo modo anche i fenomeni di violenza economica è nata la Guida “Conoscere per proteggersi”, elaborata dalla Commissione Pari Opportunità del Consiglio Nazionale del Notariato, presentata in un incontro pubblico promosso dal Consiglio Notarile dei Distretti riuniti di Torino e Pinerolo, in collaborazione con la sede di Torino di Banca d’Italia.

La Guida fornisce alle donne strumenti di conoscenza per prevenire gli abusi, agevolare la partecipazione al mondo del lavoro e contribuire a realizzare una vera parità di genere, attraverso nozioni semplici riferite alla quotidianità della vita familiare e lavorativa.

Per Jacopo Rosatelli, assessore ai Diritti e alle Pari opportunità della Città di Torino : “Consentire alle donne di fare le scelte più giuste con il loro denaro rappresenta un aspetto importante per la salvaguardia della loroi ndipendenza economica e del diritto all’autodeterminazione. Privarle di questa fondamentale libertà è un atto di violenza intollerabile che lede la dignità delle vittime e i loro diritti inalienabili che le istituzioni pubbliche e private devono tutelare affinché si possa realizzare una parità di genere”.

Eve Arnold e Ruth Orkin, due americane a Torino

EVE ARNOLD E RUTH ORKIN, DUE AMERICANE A TORINO

 

MERCOLEDÌ 31 MAGGIO 2023, ORE 18.30

Gymnasium di CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia

Via delle Rosine, 18 – Torino

 

Incontro presso Camera sul tema “Eve Arnold e Ruth Orkin, due americane a Torino” a margine della mostra a loro dedicata

 

Mercoledì 31 maggio prossimo, alle 18.30, presso Camera, il Centro Italiano per la Fotografia, si terrà l’incontro “Eve Arnold e Ruth Orkin, due americane a Torino”, promosso in collaborazione con i Musei Reali di Torino.

Walter Guadagnini, direttore artistico di Camera, ed Edoardo Accattino, amministratore di Ares srl, racconteranno le storie avventurose delle due autrici americane che hanno fotografato quasi un secolo, catturando il senso del mondo con sguardi originali, empatici e intraprendenti.

Le vicende delle due fotografe, Eve Arnold e Ruth Orkin, presentano diversi parallelismi e punti di contatto, sia dal punto di vista biografico sia artistico.

Eve Arnold nasce a Philadelphia nel 1912 e muore a Londra nel 2012; Ruth Orkin nasce a Boston nel 1921 e muore a New York nel 1985. Entrambe nate in città degli Stati Uniti orientali , entrambe di origini ebraiche e determinate nel volersi costruire una strada nel proprio mondo, quello della fotografia, che negli anni del secondo dopoguerra era ancora prettamente maschile, hanno dimostrato una spiccata sensibilità e un’attitudine innata a entrare con empatia nei soggetti fotografati, fossero essi personaggi famosi o gente comune.

Nelle fotografie dei divi dell’epoca, le due artiste rifuggono l’estetica patinata nei ritratti delle protagoniste del jet set, come Marylin Monroe, Marlene Dietrich, Woody Allen e Alfred Hitchcock, colti in pose e contesti assolutamente naturali, sviluppando ritratti originali e lontani dalle rappresentazioni ufficiali dei divi del tempo.

Il loro occhio si posa con lucidità e sensibilità sulla vita quotidiana delle persone comuni, cogliendone luci e ombre. Basti pensare alla naturalezza e spontaneità dei bambini colti mentre giocano in strada negli scatti di Orkin o la fatica del lavoro e dello sfruttamento dei lavoratori impiegati nei campi nelle immagini di Arnold.

L’esposizione delle fotografie di Eve Arnold, visitabile fino al 4 giugno, si compone di circa 170 immagini, di cui molte mai esposte prima, e presenta l’opera completa della leggenda della fotografia del Novecento, a partire dai primi scatti in bianco e nero nella New York degli anni Cinquanta fino agli ultimi lavori a colori, realizzati alla fine del secolo. Le tematiche che le opere esposte affrontano sono il razzismo negli Stati Uniti, l’emancipazione femminile, l’interazione fra diverse culture, fino alle fotografie scattate sul set di film indimenticabili, dove sono state ritratti gli artisti del periodo, quali Marlene Dietrich, Marylin Monroe, da Joan Crowford a Orson Welles. Alcune delle immagini fotografiche di Eve Arnold esposte in mostra risultano inedite, tra queste la serie “Black is beautiful” del 1968, testimonianza del lento emergere dell’orgoglio identitario afroamericano e il monumentale “Behind the veil” del 1969, che l’ha portata a raccontare in un viaggio compiuto insieme alla scrittrice Lesley Blanch, la condizione femminile in Egjtto, Emirati Arabi Uniti, Pakistan, Turkmenistan e Afghanistan.

Nella maggior parte dei soggetti delle fotografie di Eve Arnold emergono donne, madri, bambine, lavoratrici, dive, studentesse, che non cadono mai nello stereotipo e sono al centro di riflessioni e di racconti speciali, come nel caso di Yvonne Sylvain, la prima dottoressa di Haiti. Significative anche le immagini intime empatiche realizzate nei reparti di maternità degli ospedali di tutto il mondo.

156 fotografie rappresentano il corpus dell’opera di Ruth Orkin esposta in mostra, in particolare quelle vintage che ripercorrono la traiettoria di u a delle personalità più significative della fotografia del secolo scorso, tra il 1939 e la fine degli anni Sessanta. Ricordiamo scatti iconici della storia della fotografia e i ritratti di figure quali Robert Capa, Orson Welles, Albert Einstein, Marlon Brando, Lauren Bacall , Vittorio DE Sica e Woody Allen.

“Come curatore e storico della fotografia – afferma Anne Morin – mi è sempre sembrato che il lavoro di Ruth Orkin non abbia ricevuto il riconoscimento che merita. Se questa fotografa ha un destino affascinante, il suo lavoro lo dimostra e questa esposizione si propone proprio di rivisitare il lavoro della donna che sognava di diventare una regista, affascinata dal mondo cinematografico essendo sua mamma, Mary Ruby, un’attrice di film muti. Ruth Orkin rinunciò al sogno di diventare cineasta o perlomeno divette trasformare questo sogno, complice il regalo della sua prima macchina fotografica una Univex da 39 centesimi, con la quale si avvicinò alla fotografia, senza mai trascurare la passione per il cinema .

L’appuntamento mancato con il cinema la costringerà a inventarsi un linguaggio che doveva porsi alla confluenza tra queste due arti sorelle, tra l’immagine fissa e l’illusione dell’immagine in movimento, un linguaggio che induceva una corrispondenza costante tra due temporalità non parallele”.

La mostra consente con molta precisione di capire i meccanismi messi in atto per evocare il fantasma del cinema nel suo lavoro.

Eve Arnold fu la prima donna insieme a Inge Morath, a far parte dell’agenzia Magnum Photos e nel 1951 Robert Capa dirà di lei “ Il suo lavoro cade a metà tra le gambe di Marlene Dietrich e la vita amara dei lavoratori migranti nei campi di patate.

La sua produzione artistica fotografica sarà io mix di reportage d’inchiesta e ritratti delle grandi star del cinema e dello spettacolo, denotando una ampia trasversalità del suo corpus fotografico.

MARA MARTELLOTTA

 

MR. BIG The Gentleman Awards, premiato Leo

Grande successo per la prima edizione del premio

Il 28 maggio si è tenuto il primo appuntamento a Milano di “Mr. Big. The Gentleman Awards” nella splendida Sala Barozzi presso l’istituto dei Ciechi. Un successo che conferma a pieni voti l’importanza e la validità del progetto ideato da Gabriella Chiarappa giornalista e manager di moda e organizzato da “Le Salon de la Mode” e da altre realtà culturali di livello nazionale, con il  patrocinio dalla Regione Lombardia. Questo appuntamento – hanno dichiarato le organizzatrici – segna un grande inizio.  Attraverso questo progetto che non si limita alle premiazioni, si rivela un concreto messaggio di rinascita in cui luomo deve ritrovare il senso delumanità e del rispetto per ciò che lo circonda. Perciò la mission è quella di dar luce ai buoni esempi e a valori umani ormai da troppo tempo dimenticati, come la gentilezza, la buona educazione, il rispetto e l’attenzione a tutte le persone, senza alcuna discriminazione”.

I vincitori – scelti da una qualificata giuriasono stati individuati fra personalità del mondo del giornalismo, del business, della cultura, del cinema, dello sport, delsociale e delle istituzioni. Fra questi Paolo Liguori, direttore di TG Com e Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera per il settore comunicazione. L’attore e regista Giorgio Pasotti e il primo ballerino della Scala Timofej Andrijaskenko per il mondo dello spettacolo. Ancora Amaurys Perez, campione di pallanuoto, per lo sport. Sono stati assegnati anche due premi speciali, considerati particolarmente in sintonia col progetto complessivo dell’iniziativa. Uno a Valerio Staffelli in rappresentanza di tutta la redazione di Striscia la notiziaper l’infaticabile lavoro di tutela dei cittadini contro le più svariate forme di ingiustizia” e a Giampiero Leo vice presidente del Comitato per I diritti umani della Regione Piemonte e portavoce del Coordinamentointerconfessionale “Noi siamo con voi” che unisce esponenti di pressoché le confessioni religiose presenti in Piemonte.

La motivazione della scelta del Consigliere Giampiero Leo, deriva “da un impegno costante, serio, profondo e appassionato a favore del dialogo, della collaborazione e della interazione tra fedi e culture e del sostegno attivo e militante alla difesa dei diritti umani nel mondo,  ovunque essi siano calpestati, conculcati, violate, amputati”.

Ritirando il premio, Leo ha voluto ringraziare fortemente I promotori dell’evento perchéconsapevole che certe tematiche non sono gradite e accolte con la dovuta attenzione dalla grande maggioranza dei cittadini, dell’informazione, degli opinion leader ecc ma sono quelle che mettono in gioco la vera essenza dell’umanità e definiscono il nostro diritto di considerarci esseri civili o meno.”

Esenzione canone Rai: ecco le procedure

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Il Canone Rai non deve essere pagato da tutti. Ecco le categorie esentate, quanto costa l’imposta e i moduli da compilare per chiedere l’esonero o il rimborso. Con la conferma dell’addebito diretto del Canone Rai 2023 in bolletta, l’imposta continua a essere obbligatoria per ogni proprietario di un televisore o di un dispositivo in grado di ricevere e trasmettere programmi televisivi, come ad esempio un computer o uno smartphone.

Non tutti però sono tenuti al versamento. Per essere esentati dal pagamento del Canone Rai nel 2023, gli aventi diritto devono compilare e inviare determinati moduli entro determinate scadenze, a seconda del tipo di esonero cui hanno diritto.

Il carattere obbligatorio del Canone ne ha determinato l’inserimento nelle bollette di fornitura di energia elettrica. L’importo attuale è di 90 euro l’anno. Le entrate raccolte vengono impiegate per finanziare il servizio pubblico radiotelevisivo italiano, gestito dalla Rai. L’importo del Canone viene fissato annualmente dal Governo e può variare in base a diversi fattori, come ad esempio il reddito del contribuente o la presenza di eventuali esenzioni previste dalla legge. Proprio su quest’ultimo punto sembrano concentrarsi le maggiori fonti di confusione da parte degli italiani.

Non è obbligato a pagare il Canone Rai chi non possiede o detiene un televisore. Dal 2016 è stato tuttavia suggerito che chiunque possieda una fornitura di energia elettrica sia molto probabilmente in possesso di un dispositivo in grado di ricevere un segnale radiofonico o televisivo. Si raccomanda dunque, in caso non si possegga un televisore o un dispositivo simile, di segnalarlo all’Agenzia delle Entrate. Ci sono anche altre categorie di cittadini esonerate dal versare l’imposta.

Ecco quali: chi ha compiuto i 75 anni e presenta un reddito inferiore agli 8.000 euro; i membri delle Forze Armate Italiane, i militari stranieri delle Forze Nato e i rappresentanti diplomatici e consolari, a condizione che gli stessi trattamenti siano garantiti ai diplomatici italiani che risiedono all’estero; i rivenditori e le attività in cui si riparano televisori e computer.

Per presentare la richiesta di esenzione per il mancato possesso di una TV, è necessario compilare il modulo corrispondente alla Dichiarazione sostitutiva di non detenzione e inoltrarlo all’Agenzia delle Entrate. Anche in caso di acquisto di un televisore dopo la presentazione della richiesta di esenzione, dovrà essere utilizzato il medesimo modulo.

Per avvalersi della dichiarazione, l’interessato o il suo legale rappresentante può accedere al sito delle Entrate tramite SPID, CIE o CNS e presentare direttamente la dichiarazione. La dichiarazione sostitutiva ha validità annuale e può essere presentata solo dai titolari di un’utenza elettrica per uso domestico residenziale (ad eccezione degli eredi). Il contribuente può anche decidere di inviare la documentazione tramite le seguenti modalità: tramite gli intermediari abilitati (Caf, professionisti); tramite raccomandata senza busta, allegando un documento d’identità valido, all’indirizzo: Agenzia delle Entrate – Direzione Provinciale I di Torino – Ufficio Canone TV – Casella postale 22 – 10121 Torino; tramite Posta elettronica certificata, purché la dichiarazione stessa sia sottoscritta mediante firma digitale, coerentemente con quanto previsto dagli articoli 48 e 65 del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 (Codice dell’Amministrazione Digitale). La dichiarazione firmata digitalmente dovrà essere inviata mediante PEC all’indirizzo cp22.canonetv@postacertificata.rai.it.

Affinché la richiesta di esenzione sia valida a partire dal 1° gennaio di un determinato anno, essa deve essere presentata: dal 1° luglio al 31 gennaio per l’esonero del pagamento per l’intero anno successivo (per esempio, una dichiarazione presentata nel novembre 2022 avrà effetto per tutto il 2022); dal 1° febbraio al 30 giugno per l’esonero dall’obbligo di pagamento per il secondo semestre dello stesso anno (per esempio, una dichiarazione presentata a maggio 2022 avrà effetto per il secondo semestre 2023).

Le richieste pervenute dal 1° febbraio al 30 giugno di un determinato anno di riferimento diventeranno effettive nel semestre che va da luglio a dicembre dell’anno in questione.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Avetta (Pd): “Quasi 30 mila famiglie a rischi sfratto”

LOCAZIONI ABITATIVE: ” LA GIUNTA FA SPALLUCCE E METTE IN DIFFICOLTÀ I SINDACI”

Il consigliere regionale Alberto AVETTA ha presentato un’Interrogazione: “Senza risorse regionali le famiglie saranno abbandonate a se stesse e si rivolgeranno ai Sindaci.”

«Almeno 28.371 famiglie piemontesi si troveranno in grave difficoltà per colpa della decisione del Governo Meloni di non rifinanziare il Fondo che consentiva di erogare contributi per le locazioni abitative. Tanti, infatti, sono i nuclei familiari che nel 2022 nella nostra Regione erano in possesso dei requisiti richiesti per ottenere il contributo e che ora sono a rischio di sfratto. Si tratta di una vera e propria bomba a orologeria. Una bomba che finirà per scoppiare in mano ai Sindaci, perché il venir meno di quel sostegno economico farà sì che le famiglie si rivolgeranno alle amministrazioni locali per trovare un qualche aiuto. Ho presentato un’Interrogazione per chiedere alla Giunta Cirio di intervenire con risorse regionali. Bisogna mettere una ‘pezza’ ai danni causati dal Governo Meloni. La risposta dell’Assessora è stata disarmante: “non sono linee di finanziamento sostenibili dal bilancio regionale”, aggiungendo che si impegnerà a sensibilizzare il Governo sul tema. Insomma, la Giunta Cirio ha così a cuore i poveri, che resterà a guardare». Lo afferma il consigliere regionale del Pd Alberto AVETTA a margine della discussione in Consiglio regionale«Ho voluto richiamare l’attenzione della Giunta regionale sul mancato rinnovo del Fondo Locazioni, che solo nel 2022 ha riguardato nella nostra Regione ben 28.371 famiglie, mentre nel 2021 furono 18mila le famiglie che avevano ricevuto il contributo. Numeri confermati dall’assessora Caucino. A ciò si aggiunga che anche il Fondo morosità incolpevoli non è stato finanziato. Senza risorse tante famiglie si verranno a trovare in situazioni di grave difficoltà e i tanti nuclei familiari piemontesi interessati da quella misura non potranno che rivolgersi ai Sindaci.  Infatti, spettava ai Comuni Capofila per l’ambito territoriale di competenza il compito di occuparsi dei bandi per l’accesso alle risorse del Fondo. Insomma, il Governo non mette i soldi per le locazioni, la Regione Piemonte fa spallucce limitandosi a invocare la sensibilità della Meloni e i Sindaci saranno soli e impotenti di fronte alle richieste dei loro cittadini più deboli». 

Bonus pedaggi, tutte le novità

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Si tratta di un contributo che gli autotrasportatori possono richiedere per le spese sostenute nell’arco del 2022. Ecco a chi è rivolto nello specifico, quando e come fare domanda.

Per “pedaggi” si intendono i transiti effettuati nell’arco del 2022 con mezzi di proprietà, o posseduti a titolo di disponibilità, di classe ecologica Euro 5, Euro 6 o superiore oppure ad alimentazione alternativa o elettrica.

Il bonus può essere richiesto da imprese, cooperative a proprietà indivisa, consorzi, società consortili e da raggruppamenti che svolgono servizi di autotrasporto di cose per conto di terzi.

Non possono dunque accedere al bonus i comuni cittadini, nemmeno chi viaggia in maniera costante e documentabile in autostrada per lavoro. Ecco di seguito i requisiti da rispettare: i veicoli devono essere adibiti al trasporto di alimenti, oggetti o altri elementi e avere classe ecologica Euro 5 o superiore; in relazione al sistema di classificazione per il calcolo del pedaggio, devono appartenere alle classi B, 3, 4 o 5, se basato sul numero degli assi e della sagoma dei veicoli stessi, oppure alle classi 2, 3 o 4 se volumetrico; la riduzione è proporzionale al valore delle fatture relative ai pedaggi ricevuti, ma per beneficiare del rimborso il totale annuo dei pedaggi deve ammontare almeno a 200mila euro e, in ogni caso, lo sconto non può superare il 13% del fatturato.

Il calcolo va dunque effettuato in base a tre fattori: i diversi scaglioni di fatturato globale annuo, la classe ecologica del veicolo e la relativa percentuale di riduzione. Ecco di seguito le varie fasce, sempre considerando un veicolo Euro 6 o a trazione alternativa oppure Euro 5: per un fatturato che va dai 200mila ai 400mila euro, si ha il 5% di riduzione per Euro 6 e trazione alternative e il 3% per l’Euro 5; per un fatturato che va dai 400.001 euro al milione e 200mila, si ha il 7% di riduzione per Euro 6 e trazione alternative e il 5% per l’Euro 5; per un fatturato che va da 1.200.001 ai due milioni e mezzo di euro, si ha il 9% di riduzione per Euro 6 e trazione alternative e il 7% per l’Euro 5; per un fatturato che va da 2.500.001 ai cinque milioni e mezzo di euro, si ha l’11% di riduzione per Euro 6 e trazione alternative e il 9% per l’Euro 5; per un fatturato che va oltre i 5 milioni e mezzo di euro, si ha il 13% di riduzione per Euro 6 e trazione alternative e l’11% per l’Euro 5.

Il contributo potrà essere richiesto a partire dalle 9 di lunedì 5 giugno fino alle 14 di domenica 11 giugno 2023. Dal 26 giugno al 21 luglio sarà poi possibile compilare, firmare e inviare la domanda.

Per poter usufruire dell’agevolazione bisogna essere iscritti all’Albo nazionale degli autotrasportatori.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.