ilTorinese

Carceri: “un’emergenza democratica”

MAGI, BONI E VALLE: “INTERVENTI URGENTI”

«Questo è stato un anno davvero drammatico per la popolazione carceraria italiana, infatti, nel 2022 si è verificato il dato più alto di sempre di suicidi, ben 80. Due sono avvenuti negli ultimi giorni. E mille i tentati suicidi sventati da inizio anno.
Nel carcere di Torino, inoltre, sono in servizio solo 2 mediatori culturali e appena 14 educatori a fronte di oltre 1400 detenuti di cui circa la metà stranieri. Percentuali vicine alla metà della popolazione totale sono quelle che riguardano tossicodipendenti e non abbienti. In ambito sociosanitario ci è stata rappresentata una drammatica carenza di psicologi, una grave carenza di comunità per tossicodipendenti e una strozzatura burocratica nella presa in carico dei pazienti da parte dell’Asl, che costringe spesso a ricorrere a donazioni filantropiche per soddisfare bisogni di cura che dovrebbe garantire il servizio sanitario nazionale. Questi ultimi sono problemi che Regione Piemonte può e deve assolutamente affrontare.
La gestione ha chiaramente delle difficoltà, come si fa a immaginare dei percorsi rieducativi a lungo termine con un turn over di carcerati di circa 3-4 mila all’anno? Difatti i dati lo dimostrano e la recidività resta sul 68%.
Basterebbero questi numeri, a cui si aggiungono sovraffollamento e carenze strutturali a dirci che siamo di fronte ad un’emergenza democratica che richiede un costante attenzionamento ed interventi urgenti e seri.
Alla Casa Circondariale di Torino abbiamo trovato una Direttrice disponibile e collaborativa, improntata a risolvere i problemi dove presenti e per quanto possibile ma senza una mano concreta da parte della Regione Piemonte e del Governo rimarrà tutto vano.
Bisogna investire su pene alternative alla detenzione (i dati dimostrano che l’indice di recidività scende) e non solo affrontare questa emergenza in termini di edilizia carceraria»: lo affermano il parlamentare Riccardo Magi (+Europa), Igor Boni (Radicali italiani) e il Vicepresidente del Consiglio Regionale del Piemonte Daniele Valle (PD) che questa mattina si sono recati in visita al carcere di Torino Lorusso e Cutugno.

Daniele VALLE
Vicepresidente Consiglio regionale del Piemonte

ParlamiDiSpreco: iThanks vince la finale Nord-Ovest del premio Cambiamenti

Con un progetto legato alla riduzione del food waste

Lo scorso 12 maggio alle ore 18.00 andava in diretta sulla pagina Linkedin di Parla Con Me la puntata di #ParlamiDiSpreco e tra gli ospiti vi era Andrea Albert Maria Gasco – Founder & CTO di iThanks, il primo assistente digitale che automatizza il controllo e la gestione dei prodotti in scadenza nei supermercati e nei negozi, e non solo, risolvendo il problema spreco del cibo.

Oltre a questo riesce a elaborare analytics unici che permettono di migliorare le performance del punto vendita e ridurre l’impegno e la fatica degli addetti, evitando che il cibo scada e migliorando anche la sostenibilità del negozio.

Durante la puntata Andrea Albert Maria Gasco ha spiegato quanto, grazie a loro, le date di scadenza degli alimenti non saranno più un problema.

Lo scorso 18 novembre 2022, presso Il Teatro Juvarra, fortemente voluta da CNA Piemonte, si è tenuta la fase finale Nord Ovest del premio Cambiamenti, all’interno della quale è  risultata vincitrice, come miglior startup, Nord-Ovest, accedendo alla finale nazionale del premio, che avrà luogo a Roma il 15 dicembre prossimo.

Il Team di Parla Con Me è costituito da Simona Riccio – Social Media Marketing Manager e Founder della trasmissione, con la partecipazione dell’onorevole Maria Chiara Gadda – Prima firmataria della legge 166 sullo spreco alimentare e testimonial ufficiale di Parlami di Spreco; Alessio Criscuolo, Maurizio Fiengo e Davide Conti.

Parlami di Spreco è l’iniziativa che pone al centro del dibattito l’ampio tema dello spreco alimentare, che affligge il nostro Paese e il nostro pianeta, offrendo una tavola rotonda che ospiti aziende e personalità di spicco nella lotta contro lo spreco alimentare, mettendo al centro soluzioni innovative per contrastarlo.

La trasmissione è ripresa il 18 novembre scorso e continuerà fino a fine giugno.


Per riascoltare tutte le edizioni precedenti, potete visitare il nostro sito www.parlaconmeofficial.it

 

Torino e Milano più vicine con il nuovo treno Rock

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Da lunedì, 28 novembre, un nuovo treno Rock viaggerà sui binari della linea Torino-Milano. A presentarlo, questa mattina in stazione a Porta Nuova, il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, in compagnia dell’Assessore ai Trasporti, Marco Gabusi insieme a Sabrina De Filippis, Direttore Business Regionale di Trenitalia e Marco Della Monica, Direttore regionale Trenitalia Piemonte.

Con il Contratto di Servizio Ferroviario Metropolitano – stipulato a ottobre 2020 – e con l’avvio del nuovo Contratto di Servizio Ferroviario Regionale firmato lo scorso mese di ottobre 2022- il totale degli investimenti attivati in Piemonte ammonta a 953 milioni di euro.

“Abbiamo messo in campo per il Piemonte – ha assicurato Sabrina De Filippis, Direttore Business Regionale di Trenitalia – un ingente piano di investimenti, grazie al quale potremo proseguire il programma di rinnovo della flotta dei treni metropolitani e regionali già iniziato a gennaio 2021 e migliorare gli standard qualitativi per una mobilità sempre più sostenibile dal punto di vista non solo ambientale ma anche sociale ed economico”.

Ai 38 nuovi treni (29 Rock e 9 Pop) made in Italy di nuovissima generazione previsti nel Contratto SFM si aggiungono 33 (9 Rock e 24 Pop) del nuovo Contratto SFR.

Nei prossimi anni, l’entrata in servizio dei 71 nuovi treni -moderni e green- permetterà di ridurre drasticamente l’età media dei treni che circoleranno in Piemonte: sulle linee del Servizio Ferroviario Regionale con la completa sostituzione dei treni tipo Media Distanza: l’età media passerà dagli attuali 26,7 anni a 14,3 anni e sulle linee del Servizio Ferroviario Metropolitano si raggiungerà l’età media di 3,5 anni.

Con l’arrivo del decimo treno oggi prosegue la consegna di nuovi e moderni convogli con i quali Trenitalia (Gruppo FS) intende ammodernare la flotta piemontese.

Il nuovo treno Rock, progettato con tecnologie di ultima generazione, permette di ridurre i consumi del 30% rispetto ai treni precedenti ed è composto per il 97% di materiale riciclabili, con punti dedicati alla raccolta differenziata.

SPAZIO E COMFORT

Rock è un treno regionale a doppio piano: può ospitare fino a oltre 1.000 persone (circa 600 sedute) e raggiungere i 160 km/h di velocità massima. I vagoni sono attrezzati con portabagagli e portabici, distribuiti lungo tutto il treno, e sono dotati di punti di ricarica per e-bike o monopattini elettrici. Le poltrone sono provviste di prese di corrente e usb e la climatizzazione interna si autoregola. A bordo treno anche un’area family, e nelle toilette, fasciatoi e porte-enfant.

VIDEO SORVEGLIANZA E INFORMAZIONI

Le 50 videocamere a circuito chiuso in ogni carrozza con riprese live consentono un viaggio in sicurezza, mentre le informazioni ai passeggeri vengono proiettate sui 38 monitor di dimensioni doppie rispetto al passato.

PERSONE A RIDOTTA MOBILITA’

Postazioni per i diversamente abili collocate nelle immediate vicinanze delle porte di accesso e dei servizi igienici permettono di ridurre al minimo gli spostamenti all’interno del treno.

Addio al pasticcere Marco Avidano

Sorrisi, passione, studio e semplicemente voglia di fare il proprio mestiere, il pasticcere. Marco Avidano non amava apparire, ma c’era. E non nascondeva entusiasmo quando poteva avere la possibilità di proporre, nelle manifestazioni di spicco per i maestri lievitisti in giro per l’Italia, la propria pasticceria profondamente sabauda e che si esprimeva, soprattutto nei periodi delle festività, attraverso  la produzione dei suoi soffici lievitati, identitari ,negli ingredienti utilizzati, di una città che alla tradizione dolciaria tipica è molto affezionata. Delle “galuperie” studiate, belle, ma senza ritocchi e che raccontavano i simboli della torinesità in versione dolce. Ed in questo stava la sua genialità: ricordo il dolce col quale si è presentato alla stampa e alla città,  chiamato L219, come il finale del codice fiscale dei nati a Torino, realizzato a partire dai tre ingedienti del bicerin appoggiato su un disco di pasta frolla al ciocccolato.

Tra pochi giorni, proprio su ” Il Torinese” , sarebbe stato l’anniversario della mia prima intervista ” natalizia” a te, a pochi mesi dalla tua apertura torinese, nella storica e commerciale Via Po, e nella quale riponevi tanta fiducia: alla ripresa post covid volevi dare un tuo contributo e credo tu  ci sia riuscito alla grande. Ricordo anche quanta fatica a reperirti : sempre in giro alla ricerca di nuovi prodotti da sperimentare nei tuoi dolci. Ma si sa, il mestiere del giornalista è andare a caccia della notizia e delle storie che fanno la notizia: e tu ne avevi tanti di racconti dolci da scrivere. 
Chissà se stai già pensando al prossimo panettone da farmi raccontare : nel frattempo, mi piace ricordarti con queste parole durante uno dei nostri pochi incontri ma che ti ha subito definito come un pasticcere moderno fortemente ancorato alla tradizione dolciaria sabauda da divulgare in ogni dove, con l’entusiasmo che ti caratterizzava. Anche nei momenti negativi. 
Ciao Marco

Cosa vuol dire Natale per un pasticcere di esperienza come Marco Avidano?

E’ un punto di arrivo dopo quasi sei mesi di lavoro: ricerca delle materie prime, le prove per gli impasti, i test per i vari abbinamenti…soprattutto il periodo estivo è un periodo molto importante per la promozione della mia linea, in particolare dei lievitati per il Natale: la partecipazione agli appuntamenti previsti per gli addetti del settore sono occasioni interessanti per far conoscere il mio modo di lavorare e i prodotti ai quali mi dedico. Ritengo, infatti, che definire le linee di promozione, anticipando i tempi, è tutto tempo guadagnato nel momento in cui il pubblico dovrà recarsi concretamente in negozio ad acquistare. I canali social, per questo, mi hanno aiutato molto.

 
Chiara Vannini

Valle, Magi, Boni in visita al carcere di Torino

EMERGENZA CARCERE: AL LORUSSO E CUTUGNO DI TORINO VISITA DI VALLE (PD), MAGI (+EUROPA) E BONI (RADICALI ITALIANI) INSIEME A DELEGAZIONE DELLE CAMERE PENALI. ORE 12: CONFERENZA STAMPA FUORI DAI CANCELLI DEL CARCERE 
Dall’inizio dell’anno 80 persone si sono tolte la vita all’interno delle strutture carcerarie italiane. Un numero record da quando si registra questo dato. Il precedente drammatico primato era del 2009, quando al 31 dicembre si erano suicidate 72 persone.
Al carcere di Torino Lorusso e Cotugno il numero dei suicidi avvenuti negli ultimi mesi accende di nuovo un campanello d’allarme, che insieme ai dati del sovraffollamento riportano la drammatica situazione delle carceri italiane e regionali sul tavolo della politica. Al 31/10/2022 erano presenti nella struttura 1.444 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 1.118.

Venerdì 25 novembre, una delegazione politica guidata da Daniele Valle (Vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte e Consigliere regionale del PD), Riccardo Magi (Deputato e presidente di +Europa) e Igor Boni (Presidente di Radicali Italiani) saranno in visita in mattinata al carcere di Torino.
Insieme alla delegazione politica entrerà nel carcere anche una delegazione delle Camere penali di Torino.

Al termine della visita, verso le ore 12, fuori dai cancelli del carcere si terrà una conferenza stampa per illustrare ai giornalisti quanto osservato all’interno della struttura.

In moto senza assicurazione e patente

Fermato e denunciato dalla Polizia Locale un 46enne residente a San Damiano d’Asti

Sequestrato il motociclo

 

Nei giorni scorsi una pattuglia della Polizia Locale di Chieri, nell’ambito degli abituali controlli di polizia stradale, ha fermato un motociclo che percorreva Corso Matteotti, segnalato dalle strumentazioni di bordo in dotazione al personale come risultante privo di copertura assicurativa, nonché di revisione periodica valida. Alla guida c’era un 46enne residente a San Damiano d’Asti.

 

Durante i controlli di rito emergeva una ben più grave violazione, infatti, il soggetto risultava gravato da provvedimento di revoca della patente datato 2014. Da ulteriori controlli più approfonditi si è accertato che l’uomo era già stato fermato dalla Polizia locale nel giugno scorso. In quel frangente era stato fermato mentre conduceva l’automobile intestata alla moglie ed anche in quella circostanza il veicolo era privo della revisione. Gli agenti, quindi, avevano proceduto con la contestazione delle violazioni di carattere amministrativo, per la revisione, la guida senza patente e l’incauto affidamento contestato alla coniuge.

Come prevede l’art. 116 del Codice della Strada, essendoci recidiva, questa volta, gli agenti hanno proceduto a deferire in stato di libertà il soggetto in quanto la violazione risulta di natura penale, provvedendo, inoltre, a sottoporre il motociclo a fermo amministrativo ed al sequestro finalizzato alla confisca del motociclo per la circolazione senza assicurazione. Il conducente potrebbe rischiare ora l’arresto fino ad un anno.

«È preoccupante il fenomeno di chi guida veicoli non coperti da assicurazione e da revisione regolare-commenta il Comandante della Polizia Locale Luigi VELLA-I dati sono tutt’altro che confortanti, non siamo ancora a fine anno per poter tracciare un definitivo bilancio ma ad oggi la sola Polizia Locale a Chieri ha rilevato e contestato ben 116 violazioni relative alla mancata copertura assicurativa e addirittura 491 risultano essere gli accertamenti in tema di revisione obbligatoria. Bisogna ricordare che la circolazione dei veicoli scoperti di assicurazione produce spesso, in caso di sinistri stradali, la fuga del conducente coinvolto, con chiari effetti negativi non solo in tema di risarcimento del danno».

«Ringrazio il Comandante Luigi Vella e gli operatori su strada per l’importante attività di contrasto e di prevenzione rispetto a condotte sempre più diffuse come la guida di veicoli non assicurati o non revisionati-dichiara l’assessore alla Viabilità ed alla Polizia Locale Paolo RAINATO-I risultati che si stanno ottenendo sono anche il frutto di uno stanziamento di oltre 180mila euro dell’amministrazione comunale per il potenziamento delle dotazioni tecnologiche che consentono in maniera più rapida e certa di individuare i contravventori durante i servizi di pattugliamento. Inoltre, sono stati attivati interventi in diverse zone di Chieri dove vi erano stalli occupati da vetture non assicurate (ad esempio alle Maddalene, zona Parco Levi, dove con il Sindaco abbiamo effettuato un recente sopralluogo). Una procedura lunga e complicata ma anche in questo ambito stiamo conseguendo dei risultati concreti».

Davanti al Martini stalli intelligenti riservati ai disabili in terapia di emodialisi

Sono stati installati nei giorni scorsi a Torino i primi sensori su stalli riservati a persone con disabilità in terapia di emodialisi presso strutture ospedaliere.

Nello specifico si tratta di 3 dispositivi posizionati presso l’Ospedale Martini che rendono di fatto gli stalli interessati “intelligenti”, permettendone un monitoraggio in tempo reale da remoto con l’obiettivo di ottenerne un maggior controllo ed efficienza al tempo stesso, a beneficio sia di utilizzatori che di gestori.

Messa in campo dall’innovativa startup Babilot la soluzione, che si propone come mezzo per la gestione intelligente dei parcheggi per utenti con disabilità, è attualmente e per i prossimi mesi in fase di testing “on the road” grazie al programma di Urban Testing con il quale  CTE NEXT supporta le imprese interessate a co-sviluppare e sperimentare in condizioni reali soluzioni innovative che utilizzino a regime il 5G e una o più tecnologie emergenti nei settori strategici individuati assieme a Città di Torino (Smart Road, Urban Air Mobility, Industria 4.0, Servizi Urbani Innovativi e PA). Ma se osservata con un campo più lungo è anche una delle possibili applicazioni che rendono l’IoT una realtà concreta e che aprono a tutta una serie di utilizzi futuri, attraverso lo sviluppo di sistemi e dispositivi intelligenti che portino vantaggi nei diversi aspetti della vita quotidiana, qui ad esempio attraverso nuove risposte e modelli di mobilità urbana.

“La sperimentazione partita in questi giorni porta l’innovazione nella quotidianità delle persone – commenta l’assessora all’Innovazione Chiara Foglietta -. Le nuove tecnologie ci permettono di pensare servizi ad hoc per migliorare le condizioni di vita dei cittadini, e nel contempo la gestione pubblica di beni e servizi. Possono sembrare piccoli miglioramenti, ma si tratta di interventi tangibili e reali con benefici sulla qualità di vita delle persone”.

I dispositivi IoT utilizzati sono sensori P-Carpet: innovativi, intelligenti e riciclati, vengono applicati al suolo senza particolari preparazioni del manto stradale e sostanzialmente permettono di controllare lo stato di occupazione delle aree di sosta, rilevando la presenza o meno di veicoli in tempo reale e guidando i conducenti verso lo stallo libero più adatto alle dimensioni del proprio veicolo e più vicino alla destinazione che si vuole raggiungere, il tutto ottimizzando il percorso.

Per svolgere queste funzioni, il sistema pensato da Babilot, oltre ai dispositivi IoT, si compone di altri tasselli fondamentali: l’infrastruttura cloud, un’app (predisposta sia per lato utenti che lato Polizia Municipale) e la piattaforma gestionale, centro nevralgico per l’interconnessione tra città, utenti e veicoli, e strumento utile a servizio della smart city del futuro.

L’app, sviluppata per entrambi i sistemi operativi disponibili su smartphone (Android e IOS), nei prossimi mesi sarà oggetto di sperimentazione e valutazione da parte di un campione di utenti selezionati: in questa fase sarà molto importante il coinvolgimento delle diverse tipologie di utenti target, a cominciare dalle persone con disabilità, alle quali si sta introducendo il nuovo “servizio” anche grazie alla collaborazione delle associazioni interessate.

Christian A. Ruggeri

Case popolari, soldi ai piccoli Comuni

I Comuni piemontesi che hanno più del 5% di case popolari rispetto ai residenti, potrebbero avere un contributo una tantum dalla Regione per far fronte ai costi legati agli alloggi sociali.

Su questo tema è proseguita ieri la seduta in sede legislativa della Seconda commissione regionale, presieduta da Valter Marin, chiamata ad analizzare la proposta di legge 206, presentata dal capogruppo della Lega Alberto Preioni, che prevede un contributo economico ai Comuni piemontesi con alta incidenza di alloggi sociali rispetto alla popolazione che risiede negli stessi.Vi sono Comuni piemontesi che rispetto alla popolazione residente mostrano un’incidenza di alloggi pari all’11%. Quelli interessati al provvedimento sono sei: tre nella provincia di Cuneo (Roaschia, Montezemolo e Celle di Macra), due in quella di Biella (Veglio e Rosazza) e una nel VCO (Villadossola).

Nel dibattito sono intervenuti lo stesso Preioni, relatore di Maggioranza, e Diego Sarno (Pd), relatore di Opposizione, che ha presentato quattro emendamenti al testo, ritirandone poi uno.

“Ci sono piccoli Comuni con un’incidenza fino all’11,22% di case popolari sul loro territorio. Per questo hanno spese importanti che incidono pesantemente sui loro bilanci: la presenza di questi alloggi attira molte persone con fragilità da tutte le zone circostanti, ben oltre il territorio comunale. Per il Comune si generano anche molti oneri indiretti relativi ai residenti nelle case popolari: costi per la scuola, le attività sociali, i trasporti. Questa legge prevede un contributo straordinario, una tantum, di 250mila euro per il 2022, si discuterà poi su eventuali rifinanziamenti” ha ribadito il capogruppo della Lega.

L’esponente del Pd invece, si è soffermato sulle modalità con cui i Comuni potranno spendere questi soldi, per capire se ci siano limitazioni o se la scelta sia lasciata al singolo Comune: “Ci sarebbero parecchi interventi di fare in tema di case popolari, si potrebbe anche non vincolare l’assegnazione rispetto alla residenza, come adesso prevede la legge. Vorremmo sapere come verranno utilizzati questi soldi dai sei Comuni individuati”.

La commissione ha approvato a maggioranza il testo, ad esclusione della norma finanziaria, che verrà valutata e votata dalla Prima commissione.

 

Nella successiva seduta ordinaria, alla quale è intervenuta l’assessore alle Politiche per la casa Chiara Caucino, la Commissione ha approvato a maggioranza il consueto aggiornamento biennale dei canoni di affitto delle case popolari, secondo gli indici Istat.

Sempre sul tema delle case popolari l’assessore ha illustrato i filoni di intervento legati al Documento di programmazione finanziaria regionale per il periodo 2023 – 2025: azioni di recupero ed efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico esistente (da concludere entro marzo 2023), relazioni di attività delle tre Atc del Piemonte (da presentare entro il 28 febbraio prossimo), finanziamento della legge salva-mutui ed ai genitori separati e anche sostegno alle famiglie in difficoltà per pagare l’affitto (da 4 a 8 mensilità pagate, a seconda dell’Isee), finanziamento ai Comuni per l’abbattimento delle barriere architettoniche, 7 miloni stanziati per sanare il 74% dei casi di morosità incolpevole (il restante è a carico dei Comuni). Sull’aumento delle bollette del riscaldamento l’assessore ha assicurato che “nessuno sarà lasciato al freddo”.

Sono intervenuti per richiesta di chiarimenti i consiglieri Diego SarnoCarlo Riva Vercellotti.

fcalosso

Tff: oplà, per una settimana ci ritroviamo in sala!

Ritorna la manifestazione torinese, il cinema nuovamente sugli schermi

Finalmente stasera si riparte.

Al Regio, alle 19, con una inaugurazione tutta musicale – e non cinematografica, il che la può dir lunga su quell’aria di innovazione che il direttore Steve Della Casa ha voluto imprimere al “suo” festival: ha un ruolo ben preciso e importante la musica nel calendario del festival -, sotto la conduzione chissà se dolcissima o agguerrita, visti i venti di tempi grami che tirano sugli schermi, di Pilar Fogliati (la Delia di “Cuori”, ambiente medico torinese, colei che poco più di un anno fa fece televisivamente fremere i cuori di Daniele Pecci e Matteo Martari), con un vero e proprio spettacolo di 70 minuti dal titolo “C’erano ragazzi che come noi amavano i Beatles e i Rolling Stones – La British invasion al cinema”, ospiti Francesco De Gregori, Vincenzo Mollica, Noemi e il divo Malcom McDowell di “Arancia meccanica”, di “If…” e di “Oh lucky man”, si spalancheranno le porte del 40° Torino Film Festival. In modalità “normali”, al di là del silenzio della pandemia e del surrogato in streaming della passata edizione, ovvero proiezioni, Ghigo e Domenico De Gaetano in fibrillazione, le conferenze stampa, e le feste e la attesissima festa ai Murazzi, un richiamo per il pubblico giovanile ma non soltanto, il western (“Mezzogiorno di fuoco”) e l’horror (“Crazies”) come grumi eccellenti per gli aficionados, fitte code davanti alle sale e ai botteghini (lo speriamo, lo sperano gli appassionati di cinema, tutti), 173 film con cui deliziarci, la sacralità della sala dove godere appieno delle immagini (povero concetto che tutti dovrebbero legarsi al naso!), panini buttati giù quasi di fretta, chiacchiere e discussioni su questo o quel titolo aspettando che la prossima proiezione inizi. Quarant’anni di storia, un appuntamento atteso dove trovano spazio incontri e materclass, da Toni Servillo a Paola Cortellesi, da McDowell (cui verrà pure consegnato il premio “Stella della Mole” il 30 novembre alle 17 sotto la volta dell’Antonelli) a Mario Martone ad un immancabile Paolo Sorrentino (all’Astra, il 2 dicembre alle 19, in compagnia di Andrea De Rosa, direttore del TPE, a raccontare l’importanza del monologo all’interno del suo cinema).

Ricorda Della Casa: “Sono passati 40 anni da quando Gianni Rondolino e Ansano Giannarelli riunirono attorno a sé un gruppo di giovani studiosi e organizzatori di manifestazioni culturali e diedero vita al “Festival Internazionale Cinema Giovani” poi diventato nel ’98 “Torino Film Festival”. Uno sguardo al passato e soprattutto un pensiero verso il futuro, un tener conto di canoni ormai prestabiliti ma pure una “sensibilità che si dirige verso la ricerca senza però penalizzare il pubblico: insomma, fare di questa occasione un festival curioso, elegante, compatto, una punta di eccellenza in una città e in una regione che tanto hanno investito nel cinema e che dal cinema hanno avuto molto in termini d’immagine e di ricchezza collettiva.”

Il manifesto della manifestazione è firmato da Ugo Nespolo, un’incastonatura all’interno di “quel quaranta” di immagini e di ricordi, da Uma Thurman come La Sposa a Totò, da “Sabrina” per le strade di Roma al sottomarino giallo, da Marilyn a James Bond, da “ET” ai “Blues Brothers” all’Alex del capolavoro di Stanley Kubrick. Quattro cinema ad accogliere il pubblico, il Massimo, il Greenwich Village, il Romano ad accogliere il pubblico e il Centrale per le proiezioni per la stampa, un totale di dieci sale, un’unica zona, contenuta per non correre in tempi risicati ad occupare una poltrona per il prossimo spettacolo, via Po eletto a decumano maximo: e poi, per altri eventi, la Mole, le Gallerie d’Italia, la nuova Aula Magna di via Verdi. La creazione della Casa Festival (via Verdi 5), all’interno della Cavallerizza, a far incontrare l’esercito di addetti ai lavori, di giornalisti e di attori, di pubblico che abbia desiderio di bersi un bicchiere e di scambiarsi idee, di incontrare beniamini.

Sorvolando il programma, si colgono titoli e autori che non potranno non interessare il pubblico.

Bertrand Bonello propone “Coma”, una lettera aperta alla figlia adolescente prigioniera del lockdown e Alain Cavalier coniuga tre ritratti guidati dal piacere della condivisione, Maria Schneider affronta con “She said” l’indagine che tolse il coperchio nel cinema degli States e non soltanto alla piaga delle violenze sessuali e delle tante attrici (e di qualche attore) che denunciarono il dietro le quinte capeggiato dal produttore Harvey Weinsten; e Aleksandr Sokurov a immaginare in “Fairytale” che Stalin, Hitler, Mussolini e Churchill si ritrovino alle porte del paradiso; di Jerzy Skolimowski arriva da Cannes, dove ha vInto il Premio della Giuria, “EO”, storia di un asino che ha parecchi punti in comune con il “vecchio” Balthazar di Bresson (eravamo nel 1966), Mike Kaplan che racconta in “The sharpest girl in town” di Ann Sothern, attrice degli anni Trenta che concluse la propria carriera con “Le balene d’agosto” di Lindsay Anderson, Werner Herzog che omaggia una coppia di vulcanologi, perfetta incarnazione dell’eroe herzoghiano, in “The fire within: A requiem for Katia and Maurice Krafft”, Sam Mendes che offre al premio Oscar Olivia Colman una eccezionale performance con “Empire of light”, lettera d’amore al cinema.

Il cinema italiano può contare sui nomi del già Leone d’oro per il teatro Antonio Rezza (“Il Cristo in gola”, un film “tragico, comico, satirico, religioso”), sul debutto di Nicola Rondolino, “Tre punto sei”, “che sa trasformare Torino in un perfetto scenario neo-noir”, su Marco D’Amore con “Napoli magica” e su Marco Bocci con “La caccia”, su “The bad guy” diretto da Giancarlo Fontana e Giuseppe Stasi, con Luigi Lo Cascio e Claudia Pandolfi, ovvero “la mafia può distruggere completamente gli uomini che le danno la caccia?”. E ancora: di Daniele Vicari “Orlando” con Michele Placido, “La memoria del mondo” di Mirko Locatelli, un giallo attorno alla scomparsa di una donna, l’opera seconda (in concorso) di Andrea Magnani, “La lunga corsa”, surreale fiaba carceraria, “Svegliami a mezzanotte” di Francesco Patierno, tra memoria e inconscio. E molto altro ancora, per un’intera settimana di sguardi cinematografici.

 

Elio Rabbione 

 

 

Di seguito, l’immagine-guida del 40° TFF  dovuta a Ugo Nespolo; Olivia Colman in “Empire of Light” di Sam Mendes; Malcom McDowell in “Oh lucky man” di Lindsay Anderson; il regista Jerzy Skolimowski, autore di “EO”; una scena di “Napoli magica”, diretto da Marco D’Amore.

Confartigianato: donne, pregiudizi da abbattere

Il messaggio di Confartigianato Imprese Piemonte in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.

 

Sara Origlia (Presidente Donne Impresa di Confartigianato Imprese Piemonte): “Agire culturalmente anche nei luoghi di lavoro dove molte donne scontano ancora pregiudizi”.

 

Bisogna agire culturalmente anche nei luoghi di lavoro, dove molte donne scontano ancora pregiudizi che non permettono loro, ad esempio, di avere il giusto trattamento economico o arrivare a ricoprire ruoli apicali. Voglio ricordare che in Piemonte la bilancia della parità di genere pende da una parte: su circa 10mila dirigenti solo 1.557 sono donne; su 50mila quadri il rapporto uomo-donna è di sette dirigenti ogni tre.”

 

L’appello a usare il numero di telefono 1522, porta di accesso alla rete di supporto.

 

 

 

“Ci accingiamo a celebrare la giornata contro la violenza sulle donne. Una giornata che avremmo voluto non esistesse, ma che ci ricorda che sono ancora tante, troppe, le donne offese, umiliate, violate e uccise. Ogni donna che subisce violenza fisica o psicologica rappresenta un passo indietro per tutta l’umanità. È la rappresentazione del baratro del nulla nel quale viviamo”.

È l’incipit della riflessione di Sara Origlia, Presidente Donne Impresa di Confartigianato Imprese Piemonte, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.

Questa ennesima giornata mondiale contro la violenza sulle donne, ci coglie, ancora una volta, attonite, spaventate e addolorate e a tratti impotenti, di fronte all’escalation di violenze di genere che caratterizza ancora la nostra società. Perché la violenza sulle donne, fisica e psicologica, purtroppo, continua ogni giorno: un vero e proprio bollettino di guerra. Un dramma che va sottolineato e raccontato non solo nella giornata dedicata all’eliminazione della violenza sulle donne, per cercare di arginare questo dramma e contribuire ad alimentare la cultura del rispetto e dei diritti. C’è bisogno di mantenere alta l’attenzione su un fenomeno che, prima di diventare materia di cronaca nera, affonda le sue radici in una cultura maschilista e patriarcale che si traduce in rapporti di forza storicamente diseguali tra i sessi. Ciò che emerge dalla quotidianità, è solo la punta dell’iceberg costituita da fatti di cronaca e denunce ma questo avvilente fenomeno è spesso anche psicologico ed economico. Bisogna agire culturalmente anche nei luoghi di lavoro, dove molte donne scontano ancora pregiudizi che non permettono loro, ad esempio, di avere il giusto trattamento economico o arrivare a ricoprire ruoli apicali. Voglio ricordare che in Piemonte la bilancia della parità di genere pende da una parte: su circa 10mila dirigenti solo 1.557 sono donne; su 50mila quadri il rapporto uomo-donna è di sette dirigenti ogni tre.

Spesso la difficoltà nell’entrare nel mondo del lavoro e di conciliare i tempi professionali con quelli relativi all’impegno familiare sfocia nella rinuncia alla propria occupazione. Non possiamo dire che l’azienda italiana sia maschilista come lo era una volta, ma lo è ancora un sistema di welfare che penalizza le donne. E la mancanza di un lavoro e di una propria autonomia economica spesso non permette alla vittima di allontanarsi dal proprio aguzzino”.

L’appello di Confartigianato Imprese Piemonte: “Usate il numero di telefono 1522, è una porta di accesso alla rete di supporto. Questo è infatti il servizio del Ministero dell’Interno a sostegno delle donne vittime di violenza che offre un servizio di call center. Gli operatori forniscono alle vittime, assicurando loro l’anonimato, un sostegno psicologico e giuridico, nonché l’indicazione di strutture pubbliche e private presenti sul territorio a cui rivolgersi. Il servizio multilingue, attivo 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno, dà una prima risposta immediata alle vittime e contribuisce all’emersione delle richieste di aiuto favorite dalla garanzia dell’anonimato”.