ilTorinese

Eventi calamitosi, Confagricoltura: “rivedere i meccanismi a sostegno degli agricoltori”

L’incertezza e l’imprevedibilità delle condizioni metereologiche stanno mettendo in allarme gli imprenditori agricoli per diversi aspetti: per il rischio di perdere il raccolto, in qualsiasi momento della campagna agraria, per l’inasprimento dei prezzi delle polizze assicurative che sono chiamati a sottoscrivere, per tutelarsi in qualche modo e per il forte ritardo nell’erogazione dei contributi pubblici alle aziende agricole. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Piemonte, Enrico Allasia a margine di un confronto che ha visto protagonisti, oltre all’Associazione che tutela gli imprenditori agricoli, anche Coordifesa, chiamati a interagire dall’Assessore all’Agricoltura del Piemonte, Marco Protopapa, a fine luglio.

 

Nonostante l’attivazione del Fondo AGRICAT, per la tutela dei danni da alluvione, gelo e siccità, c’è molta preoccupazione per il contenimento della spesa annua per le assicurazioni agevolate con fondi europei se pur si constati un aumento della frequenza e dell’intensità con cui si manifestano eventi avversi sul territorio” precisa Riccardo Garrione, presidente nazionale del Coordinamento Consorzi di Difesa delle avversità in agricoltura (Coordifesa) – “Nonostante ciò la possibilità di sottoscrivere polizze agevolate formulate con pacchetti predefiniti a più rischi non ha incontrato particolari favori da parte degli agricoltori su base nazionale. Garrione, risicoltore di Trino, è favorevole a una liberalizzazione dei pacchetti assicurativi, partendo dalla reintroduzione della monorischio grandine, che tenga in considerazione le peculiarità di ciascun territorio regionale, al fine di intercettare le reali esigenze degli agricoltori.

 

Conclude Garrione: “Abbiamo manifestato la nostra disponibilità all’Assessore che si è detto pronto a intervenire in sostegno delle aziende agricole, organizzando un tavolo tematico per evidenziare e trattare le criticità. Auspichiamo un intervento nel breve, al fine di pianificare la prossima campagna 2024”.

Lavori in corso alla scuola di Sauze d’Oulx

L’anno scolastico 2023-24 vedrà gli alunni della scuola dell’infanzia e della scuola primaria di Sauze d’Oulx frequentarlo interamente ad Oulx. La scuola nuova di Sauze d’Oulx sarà pronta per l’avvio dell’anno scolastico 2024-25. Il Sindaco Mauro Meneguzzi si scusa con gli alunni e con le loro famiglie: “Per cause non dipendenti dalla nostra volontà ci troviamo a dover annunciare che per quest’anno scolastico non sarà possibile ospitare gli alunni dell’Infanzia e della Primaria nella nuova scuola di via Torre, così come era nelle nostre aspettative. Ci scusiamo con gli alunni e con le loro famiglie per questo prolungarsi dei lavori, ma a livello politico e amministrativo non possiamo fare di più. Capiamo il disagio e ci troviamo a dover dare questa notizia che non volevamo dare perché nelle nostre aspettative c’era il rientro a scuola dopo le vacanze di Natale già nel nuovo edificio scolastico a fianco del Municipio. E invece siamo di nuovo a dover lottare per chiudere il cantiere e dare ai nostri ragazzi una scuola all’avanguardia in termini di comfort e di funzionalità, così come avevamo promesso e vogliamo mantenere”. Il Sindaco Mauro Meneguzzi illustra cosa è successo per arrivare a questo nuovo rinvio: “Vorremmo mettere a tacere tutta una serie di voci infondate che circolano per il paese. Nostro malgrado, siamo dovuti arrivare alla rescissione in danno nei confronti dell’impresa per gravi inadempienze sulle tempistiche contrattuali. Tutto ciò, in quanto l’impresa ha dimostrato di non essere in grado di riuscire a completare i lavori, nonostante come Comune siamo riusciti a stanziare ulteriori 350mila euro per far fronte all’aumento dei costi del materiale. Arriviamo ora a questa soluzione drastica per poter andare avanti e vedere finalmente completata l’opera”. Il Sindaco Meneguzzi spiega come si procederà: “Grazie ad un fitto e stretto rapporto con il Ministero e con la Regione Piemonte avremo la possibilità di recuperare il ribasso d’asta e di poter proseguire l’opera con una divisione per lotti. In primis verrà realizzato il lotto esterno che comporta, entro fine anno, la copertura dell’immobile e le finiture esterne. Un secondo lotto, che metteremo a gara a febbraio e che si dovrà concludere entro la prossima estate, sarà invece quello dedicato agli interni, con impianti e pavimenti. Una procedura questa che, parlando sempre di lavori pubblici, ci permette di ottimizzare i tempi, di evitare il blocco del cantiere per un anno almeno e soprattutto ci consente di dare continuità al cantiere per concluderlo prima dell’avvio del prossimo anno scolastico”.

Sestriere: al via la campagna “Adotta un fiore 2023”

Da sabato 23 settembre 2023, l’Amministrazione Comunale di Sestriere invita turisti e residenti dell’Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea a prendersi cura dei fiori e delle piantine ornamentali degli spazi verdi comunali di Sestriere e frazioni (esclusa la zona della chiesa di Sant’Edoardo fino al 14/10/2023 data delle celebrazioni patronali al Colle).

Pertanto si autorizza, esclusivamente per gli spazi verdi comunali, il prelievo direttamente da vasi, fioriere ed aiuole. L’iniziativa è volta a prolungare la vita dei fiori stessi che sarebbe compromessa alle prime gelate notturne. Si raccomanda la massima attenzione ricordando che i fiori devono essere raccolti completi di radici, senza essere recisi, con attrezzatura adeguata prestando la massima attenzione a non sporcare le zone adiacenti.

  • Comune di Sestriere

Grande partecipazione ai funerali di Gianni Vattimo

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Grande partecipazione di pubblico questa mattina a Torino nella Real chiesa di San Lorenzo in piazza Castello, per i funerali del filosofo Gianni Vattimo. Amici, parenti e il compagno, Simone Caminada, che ha accompagnato il feretro dalla camera ardente allestita nell’aula magna dell’Università (nella foto in basso di Igino Macagno). La messa è stata officiata da don Giovanni Ferretti, filosofo, ex rettore dell’Ateneo di Macerata. In chiesa il sindaco, Stefano Lo Russo, rettori e docenti universitari, il filosofo Massimo Cacciari, e anche un gruppo di no tav, con le bandiere fuori dalla chiesa.

I Moderati aprono al centro e incontrano Letizia Moratti

Un dibattito con il pubblico alla Casa dei Moderati di Torino  

 

I Moderati torinesi aprono al centro e invitano per un confronto a Torino Letizia Moratti, protagonista della vita imprenditoriale e politica milanese. Tanti gli incarichi da lei ricoperti dalla presidenza della RAI nei lontani 1994-96 al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca sotto il governo Berlusconi nel 2001/2006 e poi nel 2006/2011 l’incarico forse più  prestigioso a Sindaco di Milano,  seguendo Gabriele Albertini e precedendo Giuliano Pisapia. Nel gennaio 2021- 2 novembre 2022 ha ricoperto, nel delicato periodo Covid, gli incarichi di Vicepresidente della Regione Lombardia e Assessore al Welfare.

Diverse sono le sfide che Letizia Moratti ha individuato nel suo dialogo di fronte a un folto pubblico, con, al suo fianco, Mimmo Portas, capo del partito dei Moderati.

Il primo progetto di cui ha parlato è  quello  che si chiama “centro”, lontano da visioni sovranistiche e populistiche. Si tratta di un concetto piuttosto ispirato a quelle formazioni che hanno fatto la storia del territorio.  Non bisogna partire dal Parlamento o dall’alto, ma dalle sfide che provengono dai cittadini. Si devono costruire, quindi, una politica e un centro che partono dal basso.

I problemi individuati da Letizia Moratti  sono stati, tra gli altri, quello energetico, che si riversa sul caro bolletta, e il problema migratorio, che non è,  per Moratti, un problema emergenziale, ma strutturale.

Un tema da non trascurare è poi quello degli accordi bilaterali per il rimpatrio e non può certo esserne una risposta ignorare il tema della ridistribuzione dei migranti in Europa.

Un altro tema da affrontare è  quello del caro energia, accanto a quello della Sanità,  che va potenziata,  ma occorrono degli investimenti che sono, invece, nell’ultimo anno calati dal 7 al 6 %.  Deve essere affrontato il problema delle liste d’attesa, che sono assurde sia nelle grandi città  sia nei piccoli Comuni, che  soffrono della carenza di medici e infermieri.

Un’altra tematica che è  stata affrontata da Letizia Moratti è  stataquella del progresso tecnologico, esemplificato dalla citazione dell’Environment Park a Torino, da lei visitato, e dell’Istituto Nazionale di Tecnologia di Genova, che è  stato fondato venti anni fa. Il tema della ricerca e dell’istruzione sono, secondo lei,strettamente connessi e richiedono delle competenze che debbono essere spese anche sul mercato del lavoro.

Per questo Letizia Moratti risulta convinta che anche la formazione debba cambiare e che sia preoccupante la presenza, a livello nazionale, del 19,8% di neet , persone che non seguono una formazione e non hanno un impiego. L’orientamento deve essere fatto anche con la collaborazione di soggetti del terzo settore, creando delle partnership pubbliche e private imprenditorialidisposte a investire anche sugli studenti.

Un altro tema che va affrontato è quello dello sviluppo sostenibile, senza che la risoluzione a tale problema metta in ginocchio il settore del packaging.

L’europeismo è  un’altra tematica che sta molto a cuore ai Moderati, che vogliono essere il pilastro della nuova Europa e che nel loro simbolo hanno  presente quello dell’Europa. Letizia Moratti si è  espressa a favore di un’Europa più  forte, sottolineando l’importanza del lavoro della diplomazia e dell’alleanza in particolare con la Francia e la Germania.

Mara Martellotta

Lancio di un uovo dal balcone e scoppia la rivolta con aggressioni nel condominio

Momenti di paura ieri sera in corso Giolitti a Cuneo, davanti al liceo dove  i residenti denunciano  situazioni di degrado e spaccio. Come riportano le cronache locali de La Stampa, al termine di un pomeriggio di disordini e risse, verso le  19,30, dal balcone di uno dei palazzi, per l’esasperazione, qualcuno ha lanciato  un uovo verso un gruppo di extracomunitari colpendone uno al braccio, senza conseguenze. Si è scatenato un putiferio: alcuni  sono entrati nel condominio battendo  i pugni sulle porte degli appartamenti. Un donna ha aperto e ha sventato un tentativo di aggressione, richiudendo  la porta. Il marito della donna chiamato dalla moglie è arrivato a casa ma un gruppo di “assedianti” gli ha impedito di entrare. Dopo mezz’ora di urla e spintoni solo l’arrivo dei carabinieri, che hanno identificato gli aggressori ha riportato la calma.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

25 luglio-8 settembre 1943: i 45 giorni che sconvolsero l’Italia

IL CONVEGNO DEL CENTRO PANNUNZIO

In Italia, scrive Ennio Flaiano, “la linea più breve tra due punti è l’arabesco. Viviamo in una rete d’arabeschi” e suggerisce di invitare alle tavole rotonde anche storici dell’arte per conoscere, in una forse vana, per l’Italia, ricerca della verità, “quale influenza può avere avuto il barocco sulla nostra psicologia”. Le parole, amare, di Flaiano sono state lo spunto di apertura del convegno organizzato dal Centro Pannunzio presso il collegio San Giuseppe lo scorso 21 settembre per rievocare quei drammatici 45 giorni e per incoraggiare, al contrario, una lettura degli avvenimenti basata su un doveroso apporto di chiarezza di analisi e di riflessione critica, grazie alla partecipazione di studiosi eminenti: il prof Gianni Oliva e il prof Pier Franco Quaglieni, direttore del Centro Pannunzio. Il previsto collegamento con la prof.ssa Carla Sodini dell’università di Firenze, è stato sospeso per problemi tecnici.

A 80 anni da quei cruciali avvenimenti, si sono ripercorse le tappe convulse che portarono, a causa della colpevole inerzia delle istituzioni di allora, dopo la caduta di Mussolini e del regime fascista, alle decisioni adottate dalla corona e dal governo Badoglio nelle trattativa con gli Alleati per giungere alla firma dell’armistizio reso pubblico l’8 settembre 1943, alla fuga da Roma del re e degli Alti comandi, e al tragico destino dei militari e dei civili nei due successivi, sanguinosi anni di guerra e di guerra civile.

Si è adottata una formula innovativa, così da valorizzare la lettura delle testimonianze dirette dei protagonisti di allora, accanto alle interpretazioni critiche di alcuni tra i più apprezzati studiosi del periodo e alle opere narrative che la letteratura di riferimento ha messo a nostra disposizione, alternate agli interventi degli storici. E’ stata pertanto proposta ad un pubblico attento e interessato una coinvolgente rievocazione di quei tragici avvenimenti che le voci dei lettori Maria Grazia Gotro e Mario Piazza hanno reso con particolare intensità. Si sono ripercorse le ore drammatiche della seduta del Gran Consiglio, le trame e le decisioni che portarono all’arresto del Duce, i timori e le posizioni contrastanti dei gerarchi, gli equivoci e le indecisioni degli Alti Comandi militari nella conduzione delle trattative che portarono all’armistizio di Cassibile e alla sua proclamazione l’8 settembre ‘43. Particolarmente efficaci sono risultate le investigazioni di storici quali Renzo De Felice ed Emilio Gentile, i dati tratti dalla memorialistica dell’epoca, tra cui i diari di Dino Grandi e di Giuseppe Bottai, le testimonianze dirette di protagonisti quali Mario Pannunzio e Arrigo Benedetti, le narrazioni di scrittori, da Beppe Fenoglio a Curzio Malaparte, le memorie di chi, giovane allora, come Vittorio Bachelet, assistette con costernazione allo sfacelo dell’esercito e al dissolvimento dello Stato Maggiore, e i resoconti tragici, di chi, di fronte all’intimazione del nemico di cedere le armi, decise di anteporre il senso del dovere e l’onore della bandiera alla vita propria e dei propri sottoposti, come accadde a Cefalonia al generale Antonio Gandin e ai suoi 186 ufficiali, tutti con lui passati per le armi.

L’impegnativo lavoro di attenta documentazione, di ricerca e selezione delle fonti è stato condotto e coordinato dalla giornalista Maria Luisa Alberico a nome del Centro Pannunzio ed ha contribuito, accanto alle considerazioni e ai commenti dei relatori, a far emergere un denso e variegato quadro di verità storiche, sollecitando memorie , interrogativi ed emozioni, in un clima, a detta di molti partecipanti, di indiscutibile suggestione.

Dal prof. Quaglieni sono state rievocate la controversa figura del maresciallo Badoglio e le responsabilità del governo militare- tecnico da lui composto subito dopo la caduta di Mussolini, in continuo bilico tra necessità di adottare una strategia di uscita dal conflitto in accordo con gli Alleati, il costante timore della inevitabile reazione tedesca e la sproporzione tra la propria azione di comando militare e la carenza, in quei frangenti, di una efficace azione politica. Ed è stato sottolineato dal relatore il significato storico che, a posteriori, la nascita del Regno del Sud ed il secondo governo Badoglio, ebbero sul rapporto tra Italia e Alleati, un intreccio di diffidenze reciproche prima di giungere ad una cobelligeranza tesa a superare i limiti umilianti della resa incondizionata. Nel suo intervento lo storico prof. Oliva ha ripercorso lo sbandamento conseguente all’8 settembre in tutte le armi e nelle varie zone di guerra, in Italia e all’estero, risultato di una totale mancanza di coordinamento e di visione strategica tra i vertici degli Alti Comandi cui corrispose una ingiustificata condanna del ruolo di tutto l’esercito, una acritica, e purtroppo per tanti versi perdurante, sottovalutazione dell’azione fondamentale dei militari, sia nella formazione di un vero e proprio esercito nelle regioni meridionali non sottoposte all’oppressione tedesca, sia nella genesi delle nascenti formazioni che daranno vita alla Resistenza. Non è pertanto eccessivo indicare sconvolgenti quei 45 giorni come il travaglio di un popolo che se da un lato condusse, tra indicibili sofferenze, all’acquisizione di una coscienza nazionale in grado di ripudiare la guerra, produsse, a causa di equivoci, tradimenti, sopraffazioni e lutti una frattura dolorosa nella popolazione che ancor oggi impedisce di riconoscerci unitariamente parte di una nazione. Compito dei componenti di una nazione democratica dovrebbe essere, questo il portato del convegno, un serio lavoro che consenta di fare i conti con il nostro passato, con la maturità critica e il necessario distacco che un tempo così remoto può consentire. Forse in questo modo l’”arabesco” che confonde può trasformarsi nella complessità che cerca di palesarsi.

Maria Luisa Alberico

 

“Pierino e il lupo”, con testi e voce di Dario Fo al Teatro Concordia

Teatro Concordia, corso Puccini, Venaria Reale (TO)

Pierino e il lupo 

Domenica 24 settembre, ore 16

 

 

“Pierino e il lupo”, liberamente ispirato alla favola musicale di Sergej Prokofiev, con testi e voce di Dario Fo e scene di Emanuele Luzzati, è il primo appuntamento di “Favole a merenda”, il programma delle domeniche pomeriggio a teatro con le proposte teatrali dedicate ai più piccoli a prezzi popolari.

Tre attori pasticcioni mettono in scena, o per meglio dire cercano di farlo, la ben nota favola musicale “Pierino e il lupo” di Sergej Prokofiev. Già dal nome complicato iniziano i primi problemi, perché i tre non hanno proprio studiato e sono costretti a improvvisare ed inventare idee strampalate, cercando la complicità del pubblico, per orientarsi fra gatti, papere, lupi, corni e clarinetti. Per fortuna su di loro regna indiscussa la figura del Grande Narratore che, con la sua voce, li guida sicuro lungo il percorso della fiaba. Ma i tre attori, un po’ clown un po’ comici dell’arte, sono talmente distratti e confusionari che non seguono bene il racconto, provano a fare previsioni azzardate sui destini dei protagonisti della fiaba e spesso dovranno chiedere aiuto ai bambini per capire meglio la storia e permettere al Grande Narratore di proseguire. Come bimbi curiosi, i tre attori, proveranno a reinventare i personaggi: “Come cambierà il carattere del lupo se invece di affidarlo ai corni lo facciamo suonare agli archi?” e giocando insieme con il pubblico in una orchestra immaginaria, in un libero gioco di associazioni, scopriranno che in “Pierino e il lupo” la cosa importante è che la storia inventata faccia i conti con la musica e con i suoi vari momenti espressivi. Prokofiev ha scritto la sua fiaba musicale con un preciso scopo educativo: far conoscere ai bambini (e ai grandi) i principali strumenti dell’orchestra, il loro suono, il loro carattere espressivo. Per questo ha associato ad ogni strumento un personaggio e un particolare motivo musicale.

La voce narrante dello spettacolo, “il Grande Narratore “, è la voce di Dario Fo che, con il suo genio teatrale, rivisita la fiaba originale ridonandole una nuova giovinezza.

Sulla scena i tre attori utilizzano lazzi e gags per costruire un ponte fra la storia e il pubblico. La loro confusione diviene pretesto per puntualizzare e sottolineare passaggi didattici importanti. Il meccanismo di complicità con il pubblico fa in modo che, a volte, siano i bambini stessi a spiegare, impersonificando il ruolo di insegnante per questi tre alunni poco studiosi. Ogni piccolo spettatore può quindi, nei momenti di interazione, dare aiuto, chiarificazioni e suggerimenti, divenendo così protagonista di un percorso di apprendimento.

 

Domenica 24 settembre, ore 16

Pierino e il lupo

Età consigliata: 4-10 anni

Produzione: Fondazione Aida ets

Adattamento teatrale e regia: Nicoletta Vicentini

Con: Enrico Ferrari, Rossella Terragnoli e Annachiara Zanoli

Musiche: Sergej Prokofiev registrate dall’Orchestra Verdi di Milano per gentile concessione della rivista Amadeus

Scene: Emanuele Luzzati

Costumi: Maria Bellesini

Illustrazioni: Emanuele Luzzati

Tecnico audio e luci: Riccardo Carbone

Biglietti: adulto 10 euro – bambino 7 euro

Tutti gli eventi del Paulaner Oktoberfest Cuneo 2023

Saranno più di 60 gli spettacoli programmati dalla Sidevents sui due palchi del Paulaner Oktoberfest Cuneo 2023 che si terrà fino all’8 ottobre presso l’area del Palazzetto dello Sport di Cuneo (via Aldo Viglione 1, frazione di San Rocco Castagnaretta), dove il grande evento resterà aperto tre settimane consecutive dal giovedì alla domenica, per un totale di 12 giorni.
Domanidomenica 24 settembre, il Paulaner Oktoberfest Cuneo ospiterà il raduno del Vespa Club Cuneo, mentre l’area del garden sarà impegnata da pomeriggio a sera tra musica e danze country.
Nel padiglione principale, invece, i canti bavaresi dei Kuni Kumpel inizieranno già dall’ora di pranzo e torneranno per la cena.
Nel pomeriggio, il ritorno dei cheerleader dell’associazione Le Nuvole che si esibiranno sul palco e tra il pubblico con incredibili acrobazie e coreografie.
Per maggiori informazioni e aggiornamenti è possibile visitare il sito www.oktoberfestcuneo.it

Grandine e temporali, ma su Torino torna il sereno

Chicchi di grandine nelle scorse ore in periferia a Torino e acquazzoni nella notte in città e nel Torinese. In provincia sono stati chiamati i vigili del fuoco per alcuni allagamenti nella cantine. Si è registrato qualche rallentamento del traffico in tangenziale. Anche questa mattina il capoluogo regionale si è svegliato sotto un cielo plumbeo (nella foto di Mario Alesina) e la pioggia è stata intensa. Ma già a partire dalla tarda mattinata il tempo volgerà al bello per i prossimi tre-quattro giorni, con temperature in rialzo).