ilTorinese

#blubardo: il fascino del cielo blu di Bardonecchia

Un hashtag di creatività e bellezza per gli iscritti al gruppo Facebook “ Bardolovers, innamorati di Bardonecchia “

Si è recentemente concluso il contest fotografico indetto dal gruppo Facebook “ Bardolovers, innamorati di Bardonecchia “ dal curioso titolo, l’hashtag  #blubardo, aperto agli oltre 5000 iscritti e terminato con tre primi classificati che si sono distinti su molte adesioni ed emersi da una votazione finale all’interno del gruppo. Grande la partecipazione con scatti molto interessanti e meritevoli su un tema che si prestava a svariate interpretazioni. Il filosofo cinese Confucio diceva che un’immagine val più di mille parole e, a distanza di secoli, la scrittrice di origine cilena Isabel Allende ha ribadito il concetto secondo cui una bella fotografia racconta una storia, rivela un luogo, un evento, uno stato d’animo ed è più potente di pagine e pagine scritte.

 

Proprio partendo dalla riflessione su queste sagge considerazioni valide oltre ogni tempo ha preso vita questo contest, ultimo tra quelli già proposti in precedenza, il cui titolo si riferisce al colore intenso ed unico di questo cielo montano ed alle tante riflessioni visive ed emotive che offre all’obiettivo. Coniato nel gruppo, ” blubardo “ vuole definire e sta ad indicare la bellezza di quel cielo che, nei giorni e nelle notti delle prime settembrate, con le sue tonalità blu di una brillantezza eccezionale ben si è prestato a sperimentare scatti che catturano attimi irripetibili ed unici, nati dalla sensibilità personale che pone in risalto i molti particolari e le peculiarità che differenziano le borgate, i momenti della giornata e delle ore dopo il tramonto oltre ovviamente alla personalità di chi fotografa. Ma, per chi non li conosce ancora, chi sono i Bardolovers ? Nato tre anni fa da un’appassionata idea del fondatore che è anche un grande conoscitore della Conca bardonecchiese, l’avvocato torinese Davide Calcagnile, cui poco dopo si è unita al timone di questa avventura la giornalista torinese Patrizia Foresto, questo gruppo social conta oggi oltre 5000  iscritti, legati da una comune grande passione, divenuta per tutti loro un forte collante: Bardonecchia e le sue borgate. Lei che già ai primi del 900 venne a ragione definita “la perla delle Alpi” per quella sua bellezza, quel suo fascino che cattura e che non abbandona, quella sua avvincente storia antica che affonda le radici attorno all’anno Mille con le gesta e le avventure del feudatario François de Bardonnèche, signore del luogo, con quanto resta oggi del suo antico maniero, la Tur d’Amun, testimone della sua avventurosa vita. E’ ciò che oggi costituisce il sito archeologico, meta di molte visite e camminate fotografiche che insieme al circuito delle antiche cappelle affrescate della Conca certamente ne aumenta il fascino. Da sottolineare la dimensione sportiva di questa stazione turistica, che la vide protagonista della nascita dello sci in Italia all’inizio del 900 con la presenza dei primi turisti sportivi grazie al pioniere, l’industriale svizzero Adolfo Kind ed a suo figlio Paolo che la scelsero come luogo elettivo per le loro prime avventure sciistiche e per la diffusione di quel bellissimo sport allora nascente. Tema ed obbiettivo del gruppo quindi è valorizzare l’aspetto storico, naturalistico, artistico, paesaggistico, sportivo e sociale di Bardonecchia e delle sue frazioni, postando foto, video, documenti, materiale antico e recente, trattando avvenimenti locali contemporanei, riflessioni e notizie in un vicendevole fattivo scambio, con argomenti atti a farne conoscere e valorizzare i tanti aspetti attuali e le sue tradizioni. E’ quindi un forte legame a questi luoghi quello che unisce i Bardolovers, tra cui i partecipanti a questo contest fotografico, molti dei quali residenti e molti altri assidui villeggianti e turisti, spesso presenti in Conca già dagli anni della propria infanzia e adolescenza, con esperienze personali che hanno contribuito a far loro consolidare il rapporto con questi luoghi mentre per altri è stata attrazione a prima vista e voglia di tornare, spinti dal desiderio di conoscere le peculiarità di un luogo ancora sconosciuto. Questo ed altro ancora è quanto sta alla base della partecipazione al gruppo “ Bardolovers, innamorati di Bardonecchia “ e di conseguenza a questo contest fotografico che si è concluso con tre vincitori mentre si attendono nuove stagioni con nuovi contest ed altrettante nuove idee.

Sul podio al primo post la fotografia di GIULIA GINO (in copertina) con il cielo riflesso nel lago Sommeiller. Al secondo posto lo scatto di MICHELANGELO SABBADINI con il cielo notturno ai laghi di Thures.

 

Al terzo la fotografia di GIOVANNA DAVI che sottolinea la luminosità di un cielo incantato.

PF

La polizia arresta ladri che frugavano nelle cantine

Nelle scorse ore l’attività dei poliziotti del Comm.to di P.S. “Madonna di Campagna” ha condotto all’arresto di un cittadino marocchino di 29 anni per furto aggravato all’interno di un condominio di via Orvieto.

L’intervento è nato dalla segnalazione di alcuni residenti dello stabile, i quali si erano insospettiti  udendo dei rumori particolari provenire dal vano cantine, ove nei giorni precedenti si erano verificati numerosi furti.

Sul posto, veniva rintracciato un soggetto intento a frugare all’interno di una cantina: si tratta di un ventinovenne di nazionalità marocchina, trovato in possesso di uno zaino contenente diversi arnesi atti allo scasso.

A seguito di accurata ispezione dei locali, venivano rinvenute 5 cantine forzate, con la luce accesa e l’interno messo a soqquadro, da una delle quali mancava un amplificatore e 5 casse audio.

L’uomo era stato altresì denunciato in stato di libertà, nei giorni antecedenti, sempre da personale della Polizia di Stato per furto aggravato nelle cantine dello stesso comprensorio edilizio e per possesso ingiustificato di arnesi atto allo scasso.

I procedimenti penali si trovano attualmente nella fase delle indagini preliminari, pertanto vige la presunzione di non colpevolezza dell’indagato, sino alla sentenza definitiva.

“Rosmini, primo banco, fila centrale, capelli all’umberta…”. Gianni Vattimo nei ricordi di un allievo

Il grande professore-filosofo che mi riconciliò con la scuola

Gianni Milani

Martedì 19 settembre, già da giorni ricoverato all’Ospedale di Rivoli, Gianni Vattimo ci ha lasciati. L’avevo incontrato poco più di un mese fa. Una mattina d’estate, nella settimana successiva al Ferragosto, a Sauze d’Oulx. Seduto, assente, sulla sedia a rotelle, nel dehor esterno dell’Hotel “Holiday Debili” di via Clotes. Il mondo intorno, all’apparenza, non faceva più parte di quella “cosa strana, non percepita” che sembrava essere ormai per lui la vita. O ciò che di essa rimaneva. Lo scorrere, il vociare dei turisti lungo una delle vie principali e più “goderecce” del paese sembrava essere per lui vuoto assoluto, assenza di suoni, luogo non luogo, buio informe in cui lo sguardo era fisso solo su mani scheletriche, al pari del corpo, su mani tremanti, scosse dai brividi della malattia e che forse gli ricordavano pagine sfogliate di libri e giornali esistiti in un tempo troppo lontano. Dimenticato. Rimosso. Ad accudirlo una premurosa signora … dai, Gianni, vedi che qui, al fresco della montagna, riesci anche a muovere i piedi, su forza, muovili … Lui alzava il viso e, obbediente, forse un po’ felice della felicità di un bimbo che ha compiuto il suo dovere, lentamente muoveva le dita dei piedi. A comando. Va bene così?, sembrava voler dire. Accanto a lui il giovane brasiliano Simone Caminada, da oltre dieci anni, suo assistente e compagno.

Cappello di paglia a larghe tese, maglioncino bianco e blu a righe orizzontali (un “gondoliere” ai Milleecinque di Sauze?) cercava, anche lui, di scuoterlo, di regalargli un assenso, un sorriso. Con scarso successo. Professore, posso salutarla? Che piacere incontrarla! Il Maestro, il forte Padre del “pensiero debole”, alzò a fatica lo sguardo, gli occhi tristemente acquosi. Mi guardò e mi regalò un dolce, faticoso sorriso. Forse sì. Alla mente gli balenarono i contorni di un viso non del tutto sconosciuto, ma perduto, di fatto e di nome, nel tempo. E subito ritornò a quelle mani deboli e tremanti. Mio Dio, quanti anni da quei fine ’60, in cui, al piano nobile (sede storicamente dell’“Accademia di Medicina” di Torino e forse allora temporaneamente prestato alla “Facoltà di Lettere e Filosofia”) nel complesso della “Corte dei Minimi”, ex “Convento di San Francesco da Paola”, in via Po 18, diedi con lui il mio primo esame universitario di “Estetica”! Credo (ma non ne sono sicuro) si trattasse di esporre quanto s’era capito delle “Lettere sull’Educazione Estetica” di Friedrich Schiller. Fu allora che Vattimo, vedendomi arrivare al “banco di tortura”, sbottò con un largo sorriso, decisamente antistress, Milani, Rosmini, primo banco, fila centrale, capelli all’umberta …Il grande prof., al mio timido procedere, mi aveva immediatamente riconosciuto. Un magnifico 30 il voto finale (su libretto ancora cartaceo) che mi portai felice a casa … e non si pensi sia un voto da “raccomandato”, mi sorrise il buon Vattimo.

Erano passati una decina d’anni, da quei primi anni Sessanta, quando il sottoscritto, da ripetente (preferivo allora il pallone e le partite all’oratorio, anziché le “sudate carte”) frequentava la prima media all’Istituto “Rosmini” di Torino. E proprio quell’anno, mi pare ad anno iniziato, eccoci piombare atleticamente in classe, come docente di Lettere, quel po’ po’ di giovanottone biondo, sorridente e bruciato dal sole di montagna. Ben colorito, come sarebbe stato tutti i lunedì, dopo sportivi weekend passati sci ai piedi. E fu subito un ciclone, una ventata di freschezza che scosse piacevolmente l’intera classe. Rigoroso nello studio, ma anche “compagnone”, ironico, teatrante improvvisato. Grande juventino, per “disgrazia” di tal  Bongiovanni (mi pare fosse questo il nome del malcapitato compagno di classe), di fede interista e immancabilmente interrogato in occasione del “derby d’Italia”. Guai se la Juve perdeva. Interrogazione “cruenta”, ma anche tutta da ridere, e un bel potevi studiare di più Bongiovanni, invece di vedere la partita … vai vai, ti interrogo la prossima volta. Vattimo fu professore brillante. E brillante educatore. Con lui si studiava, eccome, ma senza paure e angoscianti patemi d’animo. Io diventai il primo della classe. Da ripetente a primo della classe. Un bel salto! Avevo ancora il pallone in testa, ma sapevo di dover anche studiare. E come studiare. Ce l’aveva insegnato lui. Grande affetto e immensa empatia.

Ecco allora spiegato quel … Rosmini, primo banco, fila centrale, capelli all’umberta, al primo esame di Estetica. Penso che proprio dal suo modo di “fare scuola” mi sia venuta la voglia di abbracciare anch’io, come ho fatto per quasi quarant’anni, il mestiere dell’insegnante. Grazie Maestro-Amico Vattimo. Prima dello scorso agosto, ebbi occasione di incontrarlo, sempre a Sauze, nell’agosto del 2019 “pre-pandemia”, lungo la strada che porta alla chiesetta cinquecentesca di San Giovanni Battista. Era di domenica. Vattimo, profondamente credente (“comunista cristiano”, si definiva) si recava a Messa camminando lento, a fatica, appoggiato al bastone e a braccetto di una giovane (credo) badante. Ci incrociammo. Professore, gli sorrisi. Milani!!, mi rispose. Che gioia! A sessant’anni dal “Rosmini” e a una cinquantina dai tempi universitari, mi aveva ancora riconosciuto. Anche se non avevo più i capelli “all’umberta”, anche se non avevo più, o quasi, capelli. Due parole. Non di più. Il fiato gli serviva per arrivare a Messa. Ma quelle parole e quel Milani mi resero l’uomo più felice del mondo. Spirito libero, garbatamente ironico, “rivoluzionario integrato” e “profondamente sabaudo”, lo ha definito l’amico filosofo Maurizio Ferraris. In “Non Essere Dio”, scritto nel 2006, a quattro mani, con Piergiorgio Paterlini, Vattimo scriveva. “Alla fine, senza che mai me lo sia detto così esplicitamente e con tanta forza, su tutto io ho cercato la libertà…più della fama e del successo certamente, più del potere di sicuro, io ho cercato la libertà”. Missione compiuta, caro grande Maestro!

Gianni Milani

 

I funerali del filosofo Gianni Vattimo si terranno sabato mattina alle 10 in piazza Castello a Torino nella Real chiesa di San Lorenzo. Ad officiate il rito sarà il rettore Don Giovanni Ferretti, filosofo e amico di Vattimo.

Celebrato San Matteo patrono delle Fiamme gialle

Ieri presso il Santuario di Santa Rita in Torino, è stata celebrata la tradizionale funzione religiosa in occasione della ricorrenza di San Matteo, Apostolo ed Evangelista, proclamato Santo Patrono della Guardia di Finanza da Papa Pio XI il 10 aprile 1934.

La Santa Messa, presieduta da S.E.R. Mons. Alessandro Giraudo, Vescovo Ausiliare di Torino, alla presenza del Comandante Regionale del Piemonte – Valle D’Aosta, Generale di Divisione Benedetto Lipari, ha visto la partecipazione delle principali Autorità Civili e Militari cittadine nonché di una rappresentanza di Finanzieri di ogni ordine e grado in servizio a Torino e delle Fiamme Gialle in congedo, appartenenti all’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia, accompagnati dai propri familiari.

La scelta del Santuario di Santa Rita, vicino alla sede del Comando Regionale Piemonte – Valle D’Aosta, ha consentito anche quest’anno – grazie alla rinnovata disponibilità del Parroco, Mons. Mauro Rivella, ad ospitare l’evento – di assicurare una nutrita partecipazione del personale, con la possibilità altresì di condividere questo particolare momento spirituale con i rispettivi familiari.

In concomitanza con la ricorrenza del Santo Patrono, la Guardia di Finanza celebra anche la “giornata della memoria”, per ricordare i militari del Corpo che si sono sacrificati nell’adempimento del dovere.

Nel corso della cerimonia, in particolare, sono stati ricordati, alla presenza dei rispettivi familiari, il Brigadiere Antonio Rocco Cillo, deceduto nel 1973 e il Finanziere Antonio Farci, deceduto nel 1971.

Al termine del rito religioso, il Generale Lipari ha rivolto parole di vivo ringraziamento al Vescovo Ausiliario di Torino, S.E.R. Mons. Alessandro Giraudo, per aver presieduto la solenne celebrazione votiva di San Matteo, nonché i vertici di tutte le altre Istituzioni del territorio presenti alla funzione religiosa per il sostegno assicurato in ogni circostanza all’operato della Guardia di Finanza.

Con l’occasione, il Comandante Regionale ha altresì espresso parole di apprezzamento per il quotidiano servizio svolto da tutte le Fiamme Gialle piemontesi e valdostane con abnegazione e generosità, a tutela della legalità economico-finanziaria.

In zona Porta Nuova sequestrati quasi 5 chili di hashish

CONTROLLI STRAORDINARI AD ALTO IMPATTO

 

 

Continuano i servizi di controllo straordinario del territorio ad alto impatto che con cadenza giornaliera interessano diversi quartieri della città, in special modo quelle aree colpite da fenomeni di criminalità e degrado sociale, quali spaccio e reati predatori, che minano il senso di sicurezza dei cittadini. Tra le zone più volte oggetto di detti controlli ci sono le aree di Piazza Bengasi, dei Giardini Ginzbug e quella dei portici via Nizza, tutte sotto la giurisdizione del Commissariato Barriera Nizza.

Da inizio 2023, sono stati oltre 20 i controlli ad alto impatto coordinati dal Commissariato Barriera Nizza, oltre ai numerosi controlli straordinari che interessano settimanalmente i quartieri San Salvario e Millefonti.

Nel corso di tali attività:

ü identificate circa 4400 persone;

ü controllati quasi 400 veicoli;

ü arrestate 22 persone;

ü denunciati 57 individui;

ü controllati quasi 100 esercizi pubblici;

ü sequestrati oltre 7 kg di di sostanza stupefacente.

Proprio ieri pomeriggio, ha avuto luogo un nuovo controllo straordinario del territorio ad alto impatto coordinato dal Commissariato di P.S. Barriera Nizza, con l’ausilio degli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine “Piemonte”, svolto in collaborazione con la Polizia Ferroviaria, l’Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza.

Complessivamente, l’attività, che si è concentrata nella zona circostante la stazione ferroviaria Porta Nuova, con particolare attenzione all’area di via Nizza vie limitrofe, ha consentito:

ü l’identificazione di 170 persone;

ü il controllo di 28 veicoli;

ü l’arresto di persona;

ü il sequestro di 4,75 kg di hashish;

ü il controllo di 3 esercizi pubblici.

Nel corso dell’attività, un esercizio di via Sacchi è stato sanzionato per 3500 euro per violazioni amministrative in materia di alimenti.

Un cittadino straniero, inoltre, è stato arrestato poiché trovato in possesso di quasi 5 chili di hashish contenuti in uno zaino.

Uomo muore schiacciato da un albero

Un uomo di 68 anni si trovava in una zona boschiva nel territorio di Monastero di Vasco nel Cuneese. Stava tagliando i rami in una zona boschiva con una motosega. Per ragioni da accertare un albero cadendo lo ha ucciso. I soccorsi intervenuti non hanno potuto fare nulla per salvarlo.

“Gru Kids Festival” nella Piazza Centrale di “Le Gru”

Quattro fine settimana di “educational games” per tutti i ragazzi under 14

Dal 23 settembre al 15 ottobre

Grugliasco (Torino)

In tutto 12 appuntamenti. Tutti gratuiti. Quattro weekend tematici, tra laboratori, incontri giochi, letture e spettacoli pensati appositamente per aiutare i più giovani (under 14) a interrogarsi su temi di stretta attualità, come l’ambiente, l’uso consapevole della tecnologia, l’espressione artistica, i viaggi, i mondi lontani e vicini, avvicinandoli alla creatività e alle più diverse discipline espressive. Tutto questo è “Gru Kids Festival” che, alla sua seconda edizione, si terrà da sabato 23 settembre a domenica 15 ottobre, nell’area esterna coperta di Piazza Centrale, al primo piano di “Le Gru”. Il programma, anche quest’anno e ancora di più quest’anno, propone il meglio della “cultura” per l’infanzia, considerando il fatto che il “Mall” avveniristico di Grugliasco (via Crea, 10) – inaugurato nel ’94 ed oggi il più grande del Piemonte – è entrato proprio quest’anno a far parte dell’“Agenda della Disabilità”, un progetto realizzato dalla “Consulta per le Persone in Difficoltà” con la “Fondazione CRT”, che coinvolge più di 270 soggetti locali “profit” e “no profit”, volto alla sensibilizzazione su disabilità, inclusione e sviluppo sostenibile. “Gru Kids Festival” sarà quindi completamente accessibile a tutti i bambini e ragazzi. Quali i contenuti? Ogni fine settimana “Gru Kids” presenterà un tema diverso, una proposta che andrà a ripetersi sia il sabato sia la domenica, così da permettere la massima partecipazione.

Si inizia sabato 23 settembre, con il weekend dedicato ai “Videogiochi!” e i laboratori di “Merende Digitali”associazione torinese che si occupa di corsi di informatica e robotica educativa nelle scuole. Durante il workshop i bambini avranno la possibilità di creare il proprio videogioco e di usare in modo critico la tecnologia e la rete. I laboratori saranno due: uno dalle 14 alle 16 rivolto ai bambini dai 6 agli 8 anni, e uno dalle 16 alle 18 con fascia di età dai 9 agli 11 anniFra le 18 e le 19, spazio alla fantasia musicale con Luca Morino: il celebre musicista, compositore e scrittore torinese guiderà i ragazzi dai 9 agli 11 anni nella produzione di una vera e propria “colonna sonora” di un videogioco, un appassionante viaggio artistico attraverso i suoni per immagini.

L’ “Ambiente” sarà invece al centro del fine settimana 30 settembre – domenica 1° ottobre. Con la “Scuola Internazionale di Comics”, si terrà (ore 15bambini dai 7 ai 10 anni) un laboratorio artistico per creare un “pop-up” su diversi habitat naturali. Attenzione! Con materiale riutilizzabile e riciclabile. Alle 16,30, con le Associazioni “Restarters Torino” e “Soluzioni InformEtiche”, i ragazzi dai 10 ai 13 anni si impegneranno in “Cosa c’è nel tuo smartphone”, smontando e rimontando dei telefoni cellulari imparando quali sono i componenti, da dove vengono i materiali “critici” e perché “riparare” viene prima di “riciclare”. Alle 18, Carola Benedetto e Luciana Ciliento proporranno una “presentazione-gioco” legata al loro libro “I viaggi di Mia – alla scoperta dell’acqua” pubblicato per “Tre60/Tea”. Attraverso quiz divertenti e storie del regno animale, le autrici porteranno i bambini alla scoperta del pianeta e di ciò che serve per la sua salvaguardia.

Il terzo weekend, sabato 7 e domenica 8 ottobre (fasce di età 11 – 14 anni) vedrà come protagonisti i “Manga” e il “Giappone”, con un  “mercatino”, dove i ragazzi appassionati di fumetti avranno la possibilità di scambiare i propri “anime” e i propri “manga”, mentre, alle 15, la “Scuola Internazionale di Comics” proporrà il laboratorio artistico “Crea il tuo personaggio manga”Alle 17,15 spazio al “Giappone” con Martina Folena – La Cantastorie. Partendo dal libro “Yahho Nippon!” (edizioni “Ippocampo”) l’artista proporrà un “laboratorio creativo” con “lettura animata” che porterà i bambini alla scoperta della “Terra del Sol Levante” e dei suoi più strabilianti personaggi, ma soprattutto, i più piccoli potranno inventare gadget bizzarri come Kodomo, l’artista tokyota specializzata in arte chindogu. Il pomeriggio si concluderà alle 18,15 con “J-POP”, uno dei principali editori di Manga in Italia, dove richiama oltre 10milioni di lettori.

In chiusura, sabato 14 e domenica 15 ottobre, sarà la volta de “I Mondi e i Viaggi”. Si parte alle 15 con lo “spettacolo animato” di pupazzi con Caterina Paolinelli che vedrà protagonista la Pimpa, la cagnolina giramondo nata, quasi cinquant’anni fa, dal genio di Altan. “Le avventure di Pimpa e Olivia Paperina” verrà replicato alle 15,45Dalle 16 alle 17 e dalle 17 alle 18, l’ “Associazione Feliz” proporrà un “laboratorio” per scoprire la tecnica del film d’animazione in “stop motion” e i bambini potranno creare una propria cartolina digitale animata da spedire agli amici!

Tutti i laboratori e gli incontri di “Gru Kids Festival” sono a ingresso gratuito e su prenotazione al “Box info Le Gru” o via mail all’indirizzo: boxinnfo@legru.it .  Ogni laboratorio ha una fascia di età e una capienza specifica comunicate sul programma completo consultabile su www.legru.it

g.m.

Nelle foto: Logo Festival; Luca Morino; Caterina Paolinelli

Sport: tutto pronto a Chivasso per il festival “Canali”

Lo sport quale denominatore comune di una manifestazione inserita all’interno della Festa
dei Nocciolini che vedrà la partecipazione, tra gli altri, di Beniamino Pagliaro, Elisa Rigaudo,
Fabio Monti e Franco Arese.
Chivasso (TO). Un immediato rimando al Canale Cavour, la straordinaria opera idraulica
di origine ottocentesca divenuta simbolo della città di Chivasso e dell’intero territorio
circostante, ma anche un richiamo ai canali di comunicazione, imprescindibili strumenti di
informazione, ascolto e confronto. Nasce da qui il nuovo festival “Canali”, organizzato dalla
Città di Chivasso in seno al Distretto Urbano del Commercio e inserito all’interno della
ventisettesima edizione della Festa dei Nocciolini, per un amalgama eterogeneo di
cultura, enogastronomia, letteratura e sport. Sport che, non a caso, sarà il protagonista
indiscusso della prima edizione della manifestazione, con quattro momenti di confronto e
divulgazione insieme a nomi di prestigio del panorama giornalistico nazionale.
Si inizierà sabato 23 settembre alle ore 11.30 nell’area food experience di piazza della
Repubblica, con la tavola rotonda “Lo sport cambia canale? Dati, evoluzioni e prospettive
dello sport italiano” dove Beniamino Pagliaro (caporedattore de “la Repubblica Torino”)
dialogherà con Franco Arese (già presidente Federazione Italiana Atletica Leggera), Elisa
Rigaudo (medaglia olimpica e testimonial 1° edizione di CANALI), Alberto Dolfin
(giornalista del “Corriere dello Sport” e consigliere regionale Unione Stampa Sportiva
Italiana) e Alessandro Ciro Sciretti, presidente Giochi Mondiali Universitari
di Torino 2025.
Alle ore 15.30 invece, con ritrovo in piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa, la camminata non
competitiva “Due passi con l’olimpionica” in compagnia di Elisa Rigaudo, medaglia di
bronzo alle Olimpiadi di Pechino 2008 e testimonial della prima edizione di Canali. Alle 17.30
nel Teatrino Civico di Palazzo Santa Chiara, poi, la presentazione del libro “I cento metri.
Storie, leggende e protagonisti di 100 sprint da ricordare” con Fabio Monti (già firma de
“La Gazzetta dello Sport” e il “Corriere della Sera”) e Claudio Colombo, già responsabile
della redazione sportiva del “Corriere della Sera”. Domenica 24 settembre alle ore 10.30 di
nuovo in piazza della Repubblica, infine, la presentazione del libro “Iron Mark” con Alberto
Dolfin (giornalista de “Il Corriere dello Sport – Stadio”) in dialogo con Claudio Arrigoni,
giornalista de “La Gazzetta dello Sport” e “Corriere della Sera”, tra i massimi esperti italiani
delle Paralimpiadi. Tutti gli eventi saranno gratuiti e ad accesso libero.

Oltranza Festival, l’arte dell’incontro contro le barriere

 

www.oltranzafestival.it

 

Una giornata per promuovere il tema dell’accessibilità totale dei luoghi e dei contenuti della cultura di Torino

 

I proventi supporteranno interventi concreti volti a migliorare l’accessibilità di circoli e a sovvenzionare una borsa di studio

 

 Una sola missione: quella di promuovere la totale accessibilità dei luoghi e dei contenuti della cultura di Torino. OLTRANZA FESTIVAL torna, per la sua seconda edizione, domenica 24 settembre all’Hiroshima Mon Amour per divertire, aggregare e, soprattutto, per sensibilizzare il pubblico ad agire ogni giorno e contro ogni barriera, riflettendo sull’importanza dell’inclusione. 

 

Un’intera giornata in compagnia di un fitto programma di appuntamenti, fra musica liveconcerti in Lingua dei Segni Italiana (LIS), dj setlaboratori di teatro integratoperformance di live paintingmostre, esposizioni tattililezioni di yoga presentazioni di libri, ma anche talkdibattiti ed interviste ad alcuni dei volti più noti della cultura torinese.

 

La fruizione della cultura è ancora oggi un lungo percorso a ostacoli, che non consente la totale libertà di raggiungere un pubblico senza categorie. Quanti dei luoghi e dei contenuti che frequentiamo si possono considerare accessibili? Da questa e da altre domande nasce OLTRANZA FESTIVAL, per promuovere da un lato l’accessibilità dell’arte affinchè tutte le persone – disabili e non – possano frequentare concerti, teatri, mostre, con la possibilità di godere a pieno di ciò che l’arte ha da offrire, scegliendo in piena libertà le modalità con cui farlo. Dall’altro, il festival intende sensibilizzare il pubblico – tutto – sulla differenza che esiste tra assistere ad uno spettacolo e viverlo.

“La miglior arma contro abilismo, razzismo ed emarginazione è la conoscenza dell’altro”, dichiarano Eleonora Cappelluti e Gigi Cosi, presidenti delle associazioni promotrici del progetto, Soundset Aps e Indiependence, nonché a loro volta cantautori (in arte sono Ella Nadì e Bandini). “Per questo c’è bisogno di luoghi fisici dove poter incontrare il diverso da noi, dialogarci e scoprire che così diverso non è. Speriamo che tanta gente si unisca a noi in questa missione perché più persone saremo, più saremo capaci di migliorare, seppur nel nostro piccolo, il mondo in cui viviamo”.

 

Tutti i proventi dell’iniziativa saranno per questo motivo utilizzati per finanziare una borsa di studio destinata al Master in Disability Management di SAA School of Managementper manifestare la voglia di investire nella formazione di professionisti che sappiano garantire in futuro pari diritti, a tutte le persone. Il restante ricavato sarà inoltre devoluto per sovvenzionare – con interventi concreti  l’installazione di piattaforme di accesso ai circoli e ai luoghi della cultura di Torino.

 

Al centro della giornata di festival c’è l’arte, in tutte le sue sfaccettature: dal dibattito al talk, dai concerti ai dj set, dai laboratori alle mostre, per lanciare un messaggio di cambiamento e trasformare quelli che oggi sono vissuti come limiti, in possibilità di miglioramento. Il festival proverà quindi a riflettere sulle tematiche inclusive in maniera propositiva insieme ai suoi ospiti, intervistati dai microfoni di Radio Baraccone 13, a partire da Eugenio Cesaro (Eugenio in via di gioia) Patrizia Saccà campionessa paralimpica di tennis-tavolo e istruttrice di yoga che ha ideato il Saluto al Sole per persone con disabilità motoria, ma anche attraverso i dibattiti condotti da RBE TV, che esplorerà l’accessibilità degli eventi culturali a Torino, dai percorsi museali, alla comunicazione.  

 

Tra i laboratori per bambini e adulti proposti dal festival il più atteso e “SILENT: un viaggio visionario al limite della percezione”, in virtù della presenza di un ensemble vocale costituito da persone sorde al fianco dei solisti, attraverso una sessione di musica elettronica di due ore, aperte a sordi e udenti, dove il suono non viene concepito come un momento d’ascolto, ma come vibrazione attraverso cui fare esperienza. Il progetto d’avanquardia, rompe le barriere tra udente e non udente, attraverso un prodotto artistico pensato appositamente per essere fruito indistintamente da chi può utilizzare l’udito e chi no, e dove – per la prima volta – l’obiettivo non è rendere possibile ai sordi l’accesso al mondo sonoro degli udenti, ma il contrario: entrare nel mondo sonoro dei non udenti. 

 

Un approccio multidisciplinare, per un evento che affronta il tema dell’iclusione da diversi punti di vista attraversando trasversalmente diverse discipline, dal teatro con il laboratorio integrato di improvvisazione “Teatro e Dintorni a cura della compagnia STRANAIDEA, dedicato all’esplorazione delle abilità insite in ognuno di noi, fino alle imperdibili performance di live painting di Francesco Canale che – nato senza braccia e gambe – all’età di soli quattro anni inizia a realizzare i suoi primi disegni con la bocca. Schizzi che rivelano un incredibile talento.

 

Un susseguirsi di eventi lungo tutta la giornata cercherà di accontentare diverse fasce d’età e molteplici interessi attraverso la musica, con djset e concerti che vedranno protagonisti gli Sweet Life Society, gli eclettici Makepop, la cantautrice e nuova rivelazione torinese Omär, e, nel pomeriggio, anche un concerto interamente tradotto in LIS (Lingua dei Segni Italiana) di LEPRE, cantautore romano dal linguaggio attuale, sincero, che presenterà il suo nuovo lavoro discografico “Malato”. Attraverso il corpo, le mani e la traduzione artistica del testo, la musica diventa visiva. Un’ulteriore soluzione per favorire la completa immersione nella musica e nel ritmo delle persone sorde, sarà la distribuzione di palloncini che amplificano le vibrazioni, facendole percepire direttamente attraverso il corpo.

 

Fra le presentazioni di libri non poteva mancare l’ospite più affezionato del festival, Valeria Carletti con la presentazione del suo primo libro “A oltranza (dis)avventure di una vecchia groupie” pubblicato da Miraggi Edizioni nella collana Golem, in compagnia di un altro attesissimo ospite, Guido Catalano per interpretare in un reading il suo libro. Un diario non convenzionale, dove a scandire il racconto biografico non è un calendario, ma una selezione di brani musicali e dove la penna di Valeria Carletti, caustica eppure capace di tenerezza e passione, è estranea al cinismo, ma acuminata quanto basta per insinuarsi negli angoli scomodi delle nostre comfort zone.

L’ispirazione di Oltranza Festival nasce proprio nel 2022 dalle parole di Valeria Carletti, donna, torinese, disabile, affetta da tetraparesi spastica dalla nascita,  appassionatissima di concerti: “La fruizione della cultura è oggi ancora un percorso ricco di barriere, che non consente la totale libertà di raggiungere un pubblico senza categorie. Spesso gli eventi si annunciano rivolti alla comunità, dando per scontato il raggiungimento del valore dell’inclusione sociale. Ma quanti dei luoghi che frequentiamo sono realmente accessibili? La vita è l’arte dell’incontro e la miglior arma contro abilismo, razzismo ed emarginazione è la conoscenza dell’altro, per questo c’è bisogno di luoghi fisici dove poterci incontrare, dialogare e scoprire che così diversi non siamo”.

 

Nel corso del lungo pomeriggio nell’area garden di Hiroshimaistituzioni e le associazioni di promozione culturale si incontreranno e si confronteranno sul proprio campo d’azione per discutere limiti e difficoltà che spesso le persone disabili incontrano nelle strutture e nei contenuti di eventi e spettacoli di vario genere, con l’appuntamento “Good Morning, Oltranza” che vede un tavolo di lavoro a cura di Indiependence, Soundset Aps, Arci Torino, Circoscrizione 8, SAA School of Management. 

 

A corollario dell’intera giornata, si potrà visitare la mostra “I disegni incollati” un’esposizione tattile a cura dell’artista Tizio 0.32 che ha già collaborato con diversi writer della scena milanese e non solo, partecipando a progetti ed esposizioni collettive. A seguito di una retinite pigmentosa, che lo ha privato progressivamente della vista, nel 2018 ha inventato un modo per tornare a disegnare da pressoché non vedente, ritagliando cartoncini di mille e più colori e sovrapponendoli l’uno all’altro. Un QR code accanto alle opere permetterà al pubblico di accedere ad una didascalia audio dei disegni incollati, da lui registrata.

 

Durante tutta la giornata e per tutte le famiglie presenti sono tante le attività mirate, attraverso il gioco e il divertimento, a sensibilizzare i bambini rispetto al tema delle barriere comunicative. Dall’apertura alla chiusura saranno inoltre presenti bancarelle di artisti e artigiani del territorio e sarà possibile mangiare grazie allo stand di SILOS – CUCINA SINCERA, attento alla sostenibilità e a soddisfare le diverse esigenze alimentari.

 

Oltranza Festival è un progetto di Soundset Aps e Indiependence, realizzato con il sostegno di ArciCircoscrizione 8, Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT e l’agenzia Quattrolinee.

 

Ingresso a partire dalle ore 12:30 al costo di 12€. Gratuito per i bambini fino a 10 anni.

LINK acquisto biglietti: https://www.mailticket.it/manifestazione/TB36/oltranza-festival

 

Bar d’Italia 2024, premiato il Piemonte

Quando la tradizione fa rima con innovazione 

L’evoluzione costante del fiore all’occhiello di ogni piazza italiana, il caffè: dagli specialty a quelli delle gallerie d’arte, i migliori bar d’Italia nella guida 2024 del Gambero Rosso. 
Il Piemonte protagonista con ben 77 insegne, tra cui 4 eccellenze Tre Chicchi e Tre Tazzine. Converso di Bra e Baratti & Milano di Torino premiate con il massimo delle stelle per 20 anni consecutivi
 Io, per esempio, a tutto rinuncerei, tranne a questa tazzina di caffè, presa tranquillamente qua, fuori al balcone, dopo quell’oretta di sonno che uno si è fatto dopo mangiato“. Sono passati quasi ottanta anni dalla famosa scena del grande Eduardo de Filippo ma la passione degli italiani per il caffè è più viva che mai. La loro, con il 97% che lo beve più volte al giorno, e quella degli stranieri che continuano ad impazzire per il nostro espresso e le sue infinite variazioni sul tema.  La nuova Guida Bar d’Italia del Gambero Rosso 2024, in collaborazione con illycaffè, fotografa un mondo in cui la tradizione si sposa sempre più all’innovazione con una moltiplicazione dell’offerta davvero encomiabile.

 

Anno dopo anno, la nostra Guida non smette di stupire in primis noi stessi” commenta Laura Mantovano, Direttore editoriale delle Guide. “Un trend su tutti è quello delle caffetterie specialty, che stanno riscuotendo un successo crescente con il loro nuovo posizionamento nel mercato, così come l’investimento da parte di grandi gruppi e fondi nelle caffetterie storiche d’Italia, nuovi locali che affiancano musei e luoghi d’arte e molto altro da scoprire. Ma anche per il mondo dei bar c’è la medesima nota dolente che affligge la ristorazione in senso lato: la mancanza di personale adeguatamente formato. Un handicap che insieme agli elevati costi gestione continua a far registrare anche qui un pesante turn over tra aperture e chiusure a cui è importante dare attenzione, per continuare a sostenere al meglio un segmento così strategico“.

 

I nostri bar e ristoranti sono luoghi capaci di rappresentare la massima espressione dello stile di vita italiano l’attenzione al bello, al buono e al ben fatto e la cura dei dettagli. Ed è proprio per questo che illycaffè ha scelto di supportare gli esercenti più esigenti, non solo con prodotti di qualità superiore sostenibile, ma anche offrendo una formazione professionale al personale, per garantire la perfetta esperienza del caffè italiano” commenta Cristina Scocchia, Amministratore Delegato di illycaffè.

 

Cos’è oggi un bar? Un luogo dove la colazione, dolce e salata, si fa slow e sconfina nel brunch, dove la pausa pranzo valorizza sempre più i vegetali di stagione assecondando nuovi regimi alimentari e dove l’irrinunciabile rito dell’aperitivo è scandito da Spritz e calici di vino affiancati da cocktail list studiate, con interessanti proposte zero alcol o drink che esaltano il caffè, il tè o anche la birra. Insomma, un luogo in cui nulla è dato per scontato e l’innovazione è costante.

 

Sono 45 le Tre Tazzine e i Tre Chicchi 2024: con l’esclusione di Molise, Calabria, Trentino-Alto Adige, Basilicata e Sardegna, sono molteplici i bar che in ogni regione italiana danno il meglio di sé. A brillare, come sempre il Piemonte, dove la storica tradizione del caffè assicura a ben due insegne il massimo delle stelle per 20 anni consecutivi, come Baratti & Milano e Torino e Converso a Bra, a cui si uniscono Biasetto a Padova, Tuttobene a Campi Bisenzio (FI) e Antico Caffè Spinnato di Palermo con lo stesso primato.

 

Sotto i riflettori anche la Valle d’Aosta: Paolo Griffa Al Caffè Nazionale, che apre la guida con il suo palmares a pieno punteggio, si aggiudica il Premio illy Bar dell’Anno 2024, grazie alla sostenibilità che è il suo filo conduttore. Energia elettrica interamente ottenuta da fonti rinnovabili, packaging riciclabili al 97%, attenzione agli sprechi a tutto tondo, selezione dei fornitori con valori condivisi, garantendo qualità del prodotto e delle condizioni di vita di chi lavora lungo la filiera, valorizzando i prodotti di piccole realtà valdostane e le erbe spontanee impiegate nelle preparazioni, raccolte un orto sinergico a pochi passi. Una somma di piccoli gesti quotidiani, non urlati ma intesi come “normalità”.

 

Il Piemonte grande protagonista con altre due eccellenze a punteggio strapieno: lo storico Caffè San Carlo, restituito alla città dopo un accurato restyling dei meravigliosi spazi e rinvigorito anche nell’offerta, che porta la blasonata firma dei fratelli Christian e Manuel Costardi, e Bar Zucca a Torino, eccellenza torinese dai primi del ‘900, emblema di ospitalità e per molti “il” salotto dell’aperitivo, cui si aggiungono le altre 73 insegne disseminate in ogni provincia e capoluogo, capaci di dare al caffè un sapore speciale.