ilTorinese

La chimica del Natale

Profumi e aromi della festa più attesa dell’anno.

Il Natale ci avvolge con i suoi colori, con le decorazioni, con lo scintillio delle luci. C’è  voglia di festeggiare, di fare i regali e di sentirsi, anche se solo per qualche ora, sospesi dalla quotidiana realtà per entrare in un mondo ideale. Oltre al piacere per la nostra vista, regalato da un tripudio di colori e sfumature oro e argento, il Natale inebria con le sue fragranze e le sue essenze che ci portanodietro nel tempo, a quando eravamo bambini. Esiste, dunque, una chimica natalizia fatta di aromi,  di profumi, di memorie olfattivee gustative che  rendono l’atmosfera ancora più dolce ed evocativa.

Quali sono gli aromi e i sapori tipici di queste festività?

La cannella è la fragranza per eccellenza di questo periodo di celebrazioni. E’ utilizzata nelle preparazioni gastronomiche ma anche negli ornamenti; la possiamo sentire nell’aria entrando nei negozi, sorseggiando un te, un infuso o ancora meglio gustando una cioccolata che ne regala il sapore e nel vin brulé. Non esiste Natale senza questa corteccia essiccata del Cinnamomun che si può trovare in polvere o in piccoli cilindri.

Lo zenzero ci fa pensare al gingerbread e ai biscotti che, oltre ad essere buonissimi per il palato, possono sono utilizzati come allegri pendenti per decorare l’albero. Il suo sapore è piccante,intenso e  come aroma è utilizzato in diversi piatti, soprattutto inquelli di origine orientale. Lo troviamo anche in versione essiccata in piccoli cubetti da gustare per merenda o a fine pasto.

I chiodi di garofano con la loro forma appuntita sono utilizzati moltissimo nelle decorazioni natalizie soprattutto con le arance. In cucina sono preziosi sia all’interno pietanze salate ma anche nella preparazione di dolci tipici come il panpepato. Come nel caso della lavanda, se inseriti in piccoli sacchetti di stoffa e sistemati nei cassetti sono degli ottimi profumatori, una balsamica idea regalo.

L’anice stellato, con la sua sagoma a  otto punte che richiama la Cometa, contiene semi oleosi e rappresa un naturale simbolo natalizio. Il sapore, simile a quello della liquerizia, lo rende versatile e può essere usato in vari piatti sia dolci che salati, ma soprattutto è uno dei protagonisti delle decorazioni insieme all’arancia e alla cannella. Si può trovare sulle tavole bandite a festa, ma anche all’interno di candele e di vivaci ghirlande.

La vaniglia nel latte caldo o  all’interno della crema pasticcera è meraviglia pura. Dolce, aromatica e persino calmante, è un  frutto in bacche contenute all’interno di un’ orchidea tropicale. Utilizzata preminentemente per torte, gelati e liquori, è anche la protagonistadeliziosa di bagnoschiuma vellutati, candele e profumi per la persona e per la casa.

MARIA LA BARBERA

Il verde del Panorama

CALEIDOSCOPIO ROCK USA ANNI 60

Senza ombra di dubbio una delle pietre miliari per la proliferazione del garage rock in USA negli Anni ‘60 fu la “hit” “Louie Louie” dei The Kingsmen, che assieme a brani della “British Invasion” ad altre gemme isolate costituì una vera e propria palestra di allenamento di centinaia di bands di giovani liceali e collegiali lanciati verso ambizioni di successo. Ricordiamo che l’etichetta di riferimento di questo celebre brano dei The Kingsmen del 1963 era “Jerden” di Seattle, di proprietà di Jerry Dennon [Gerald Burdette Dennon]; proprio grazie al successo debordante e travolgente di “Louie Louie”, la “Jerden” riuscì a superare alcune difficoltà economiche e di gestione, dando vita a svariate sottoetichette tra cui “Burdette”, “Piccadilly Records”, “Jerden Productions” e “Panorama”. Ed è proprio su quest’ultima che ci si sofferma in questo articolo, sottolineando il taglio decisamente “garage” del rock di questa etichetta dal colore verdino uniforme (o con globo verdino su fondo chiaro), molto ben riconoscibile, essenziale e piuttosto costante negli anni 1964-1966. Inutile dire che le “compilations” abbondano di incisioni “Panorama”, sempre presenti nel corso degli anni e ben distribuite nelle selezioni e nelle raccolte fino ai giorni nostri.

Nel seguente elenco si indicano i soli 45 giri “Panorama” di garage rock, individuati e datati finora:

– THE RAYMARKS “Work Song / Backfire” (6) [1964];

– THE ACCENTS “All Of My Life / I Want Your Love” (10) [1965];

– THE BEACHCOMBERS “All To Pieces / The Wheeley” (11) [1965];

– GIL BATEMAN “Wicked Love / Goodnight Irene” (12) [1965];

– TIKIS & FABULONS “For Your Love / Take A Look” (13) [1965];

– KING GEORGE & THE CHECKMATES “What A Fool / Miss Galore” (20) [1965];

– TOM THUMB & THE CASUALS “I Should Know / I Don’t Want Much” (21) [1965];

– THE SCOTSMEN “Sorry, Charlie / Tuff Enough” (22) [1965];

– THE UNUSUALS “Babe, It’s Me / I’m Walkin, Babe” (23) [1965];

– THE MERCY BOYS “Mercy, Mercy / Lost & Found” (24) [1965];

– THE DIMENSIONS “Penny / She’s Boss” (25) [1966];

– DANNY AND THE SENIORS “Wicked Girl / Oh Devil” (26) [1966];

– THE MOGULS “Try Me / Ski Bum” (27) [1966];

– ROCKY & THE RIDDLERS “Batman / Flash & Crash” (28) [1966];

– THE LIVE FIVE “Shake A Tail Feather / Yes You Are Mine” (31) [1966];

– THE BANDITS “I Remember The Girl / Queen Jane Approximately” (34) [1966];

– TOM THUMB & THE CASUALS “The Draft / Irresistable You” (36) [1966];

– MR. LUCKY & THE GAMBLERS “Take A Look At Me / I Told You Once Before” (37) [1966];

– THE HEIRS “You Better Slow Down / Do You Want Me” (39) [1966];

– THE DIMENSIONS “Knock You Flat / Baby, What Do You Say” (41) [1966];

– THE MERCY BOYS “This Girl / Long, Tall Shorty” (45) [1966];

– THE LIVE FIVE “Hunose / Let’s Go, Let’s Go, Let’s Go” (46) [1966];

– MR. LUCKY & THE GAMBLERS “Alice Designs / You Don’t Need Me” (52) [1966];

– THE GALAXIES “Along Comes The Man / She Said I Do” (54) [1967];

– THE CEPTORS “I Can’t Make It / I Need Her” (1001) [1967];

– THE TRAGEDY “The Entertainer / Unfaithful Love” (1004) [1968].

Gian Marchisio

Da Roma in arrivo 1,6 miliardi per Torino – Lione e Terzo valico

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IL PRESIDENTE CIRIO E GLI ASSESSORI BUSSALINO E GABUSI: «RISORSE CHE COPRONO GLI EXTRA COSTI E GARANTISCONO LA REALIZZAZIONE DI OPERE STRATEGICHE PER IL NOSTRO TERRITORIO»

 

 

«Il Piemonte potrà beneficiare di una dote finanziaria straordinaria che rappresenta un ulteriore passo avanti per le infrastrutture strategiche della regione: un miliardo di euro aggiuntivi per il completamento della Torino-Lione e 652 milioni di euro per il Terzo Valico dei Giovi. L’emendamento presentato dalla Lega – per cui ringraziamo i ministri Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti e i parlamentari piemontesi, il capogruppo Riccardo Molinari che è stato il primo firmatario, e Elena Maccanti – assicura le risorse che vanno a coprire gli extra costi che si sono generati a causa del caro energia e del caro materiali che hanno coinvolto tutti i settori produttivi e quindi anche le grandi opere. 

Questi fondi rappresentano l’ulteriore garanzia dell’impegno per la realizzazione di due infrastrutture essenziali, non solo per il Piemonte, ma per l’intero sistema di trasporti italiano ed europeo – dichiarano gli assessori alle Infrastrutture Strategiche Enrico Bussalino e ai Trasporti Marco Gabusi –. La Torino-Lione, infrastruttura cruciale per i collegamenti tra Italia e Francia, migliorerà l’efficienza e la sostenibilità dei trasporti, rafforzando il ruolo del nostro Paese nel corridoio transeuropeo delle reti TEN-T. Al contempo, il Terzo Valico dei Giovi contribuirà a modernizzare i collegamenti ferroviari tra Liguria e Piemonte, consolidando il ruolo strategico del Nord-Ovest come snodo fondamentale per lo sviluppo economico e logistico.

Il risultato ottenuto con questo emendamento – che erroneamente è stato interpretato a favore del solo Ponte sullo Stretto, ma che in realtà ha liberato risorse per le infrastrutture strategiche in Piemonte – dimostra concretamente l’impegno dei nostri parlamentari e del Piemonte nel promuovere un’Italia più connessa e competitiva – proseguono gli assessori -. La visione di lungo periodo, unita alla capacità di intervenire con decisione nelle sedi istituzionali, evidenzia la volontà di sostenere un modello di sviluppo basato su infrastrutture moderne e integrate. Questi investimenti non rappresentano solo un riconoscimento dell’importanza strategica delle grandi opere, ma sono anche un atto concreto di attenzione verso il territorio piemontese».

«Il governo e i nostri parlamentari confermano ancora una volta il loro impegno e la attenzione nei confronti del Piemonte e delle infrastrutture strategiche per il suo sviluppo» dichiara il presidente della Regione Alberto Cirio.

CS

Deiezioni canine: fanno finta di raccoglierle e poi le abbandonano poco distante

Caro direttore, mi capita spesso di incontrare persone  per le vie della città con i loro cani, che si limitano a raccoglierne le defecazioni col sacchettino e immediatamente abbandonarle a bordo strada , sotto un albero, su una ringhiera.  Un comportamento sicuramente per nulla ortodosso. A cosa serve far finta di raccogliere le feci e abbandonarle ad 1 metro di distanza?  Insudiciatori di sicuro ma non mi viene in mente un altro termine con cui definirli, voi come li chiamereste?

Luigi Gagliano 

Beyond Alien: H.R. Giger al Mastio della Cittadella

In occasione delle festività natalizie la mostra Beyond Alien: H.R. Giger, allestita al Mastio della

Cittadella di Torino fino al 16 febbraio 2025, sarà aperta al pubblico regolarmente da lunedì a venerdì dalle ore 09:30 alle ore 19:30 e sabato e domenica dalle ore 09:30 alle 20:30, tranne che per le seguenti variazioni:

-25 dicembre 2024 (Natale) CHIUSO

-26 dicembre 2024 (Santo Stefano) 9.30-20.30

-31 dicembre 2024 (San Silvestro) 9.30-17.30

-1° gennaio 2025 (Capodanno) 14.30-20.30

La mostra è realizzata da Navigare s.r.l, in coproduzione con Glocal Project e ONO arte, con il patrocinio della Regione Piemonte e del Comune di Torino, e in collaborazione con Museo Nazionale del Cinema.

INFORMAZIONI SULLA MOSTRA

Beyond Alien: H.R. Giger

Fino al 16 febbraio 2025

Mastio della Cittadella, Torino

Corso Galileo Ferraris, 0 – angolo Via Cernaia, Torino (TO)

www.mostragiger.com 

www.navigaresrl.com 

www.glocalproject.com

www.onoarte.com

ORARI

Dal lunedì al venerdì dalle ore 09:30 alle ore 19:30.

Sabato e domenica dalle ore 09:30 alle 20:30.

cs

Rifondazione: “Contro la criminalizzazione del dissenso”

88 anni complessivi di carcere: sono queste le richieste di pena nel processo che si sta svolgendo in questi giorni a Torino contro il centro sociale Askatasuna di corso Regina. L’attività politica, certamente militante e radicale, di un centro sociale fortemente radicato nella città e in una lotta fondamentale come quella contro la devastante realizzazione del TAV in Val di Susa viene ridotta ad “associazione a delinquere”. Bisogna respingere con forza questa equiparazione, nel caso specifico e prima che venga estesa ad altre espressioni di movimento e di lotta, sulla scia di quel ddl Sicurezza che siamo tutt* impegnati a contrastare. Il conflitto, riferito alle molteplici contraddizioni determinate dal sistema capitalistico in cui siamo immersi, e’ sempre stato il motore di ogni avanzamento della società. E’ più che mai necessario oggi, con i venti di destra che soffiano impetuosamente verso una sempre più accentuata repressione, difenderne le possibilità di espressione, non solo in astratto, ma nel vivo delle lotte. Perciò occorrerà seguire con attenzione ciò che avverrà nei prossimi giorni nelle aule del tribunale, per scongiurare un esito repressivo che ricadrebbe inevitabilmente su tutte le espressioni di lotta che, faticosamente ma in maniera sempre più estesa, si stanno esprimendo in questa fase, sul terreno sociale, politico, sindacale. Coerentemente con la nostra storia e con il nostro impegno, non mancheremo di farlo.

Rifondazione Comunista Torino

La grande fotografia. Fra attivismo politico e onirica metafisica

A “CAMERA-Centro Italiano per la Fotografia” di Torino, le mostre autunnali portano le firme di Tina Modotti e Mimmo Jodice

Fino al 2 febbraio 2025

Una statuaria “Donna con bandiera”, scattata in Messico nel 1928. E’ lei a campeggiare sovrana fra le 300 immagini fotografiche, provenienti da ben 32 “Archivi” da tutto il mondo, scattate da Tina Modotti, fra le più grandi fotografe del XX secolo (ma anche attrice, rivoluzionaria e attivista comunista), portate in mostra, fino a venerdì 2 febbraio 2025, negli spazi della torinese “CAMERA-Centro Italiano per la Fotografia”, sotto la curatela di Riccardo Costantini. Lontana quasi di un secolo, quella “Donna”, d’obbligo la “D” maiuscola, fiera e possente nella dignità del suo manifestare (appartenente, forse, al tanto amato “matriarcato zapoteco” dell’istmo di Tehuantepec) è figura oggi di estrema attualità, in cui paiono rispecchiarsi le tante donne che, ai giorni nostri, scendono in marcia, a varie latitudini del Pianeta, inneggiando alla Pace e ai Diritti Umani contro tutte le guerre e le politiche antidemocratiche dei “sempre vivi” dittatori. Nella sua “grandezza fotografica” lo scatto rappresenta appieno il valore e il significato del mestiere di fotografa per Tina (Tinissima, per la madre) Modotti, all’anagrafe Assunta Adelaide Luigia, nata a Udine nel 1896 e scomparsa a Città del Messico nel 1942.

Dal semplice titolo “Tina Modotti. L’opera”, questa di “CAMERA” è la più completa mostra mai proposta in Italia sull’opera della fotografa (friulana di nascita ma forse più “messicana” di spirito), arrivata a Torino, dopo il grande successo ottenuto precedentemente da quella di “Palazzo Roverella” a Rovigo. Un’esposizione che trova il suo apice nella Sala dedicata alla storica e sua unica personale, tenuta da Tina nel 1929 alla “Biblioteca Nacional de la Universidad Autonoma de Mexico” a Città del Messico, con ben 41 dei 57 scatti esposti in allora. Promossa dalla “Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo” (in collaborazione con “Cinemazero”) la mostra vuole essere un racconto per immagini della vita di quella donna – fotografa, “creatura nomade per antonomasia”. In un infinito peregrinare, Tina emigra infatti dall’ Austria all’America, a Hollywood, dove poco più che ventenne recita in alcuni film muti e inizia ad appassionarsi di fotografia. Successivamente eccola in Messico dove approda insieme al compagno, il grande fotografo americano Edwuard  Weston e dove diventa fotografa ed amica dei “Muralisti”, in primis di Diego Rivera e Frida Kahlo.

Accusata di aver partecipato a un attentato al presidente, Ortiz Rubio, ed espulsa dal Messico, la Modotti ottiene asilo politico a Berlino, per poi volare a Mosca e di qui (per la sua attività per il “Comintern”) a Parigi. Dal 1935 al 1939, con “Soccorso Rosso Internazionale” partecipa alla “Guerra Civile” in Spagna per poi definitivamente ritornare in Messico, dove scompare nel 1942. Guai a chiamarla “artista”! Le sue, diceva, sono “fotografie oneste”, immediate e libere da virtuosismi. Al centro, sempre più la figura dell’“essere umano”, accompagnata da forti rimandi politici e da un ben visibile “impegno civile” che la porterà, non a caso, ad aderire nel 1927 al “Partito Comunista Messicano”“È difficile – scrivono gli organizzatori – scindere l’arte della fotografa dalla sua vita a cavallo tra due guerre, in otto paesi, parlando cinque lingue differenti, e proprio per questo la mostra di Torino si concentra sull’intensità della sua produzione, cercando di lasciare da parte la biografia”. Mostra importante anche dal punto di vista “documentale”, perché raccoglie materiali inediti, video, riviste, ritagli di quotidiani e ritratti dell’artista, oltre ad includere un percorso di “opere visivo-tattili” accompagnate da “audio descrizioni” che approfondiscono lo stile e la storia della “grande Tinissima”.

In contemporanea a “Tina Modotti. L’opera”, la “Project Room” di “CAMERA” ospita, sempre fino al 2 febbraio“Mimmo Jodice. Oasi”, realizzata in collaborazione con la “Fondazione Zegna”. Curata da Walter Guadagnini con la collaborazione di Barbara Bergaglio, si tratta di una  mostra unica che presenta per la prima volta 40 immagini appartenenti alla più ampia serie realizzata dal fotografo napoletano (classe ’34) tra il 2007 e il 2008  per una “committenza” ricevuta da “Fondazione Zegna”. Fra i protagonisti assoluti della “fotografia d’avanguardia”, Jodice presenta a Torino uno straordinario corpus all’interno del quale è possibile ritrovare tutta la sua straordinaria capacità di trasformare il “reale” in spazi di singolare e lirica “visione metafisica”: dagli scatti riferiti alle architetture del “Lanificio” e della “Villa Zegna” fino alla grande “Oasi” innevata. Con quella neve! Soggetto intrigante per il fotografo di mare. Il percorso espositivo prosegue a Trivero (Biella), dove negli spazi del “Lanificio” e di “Casa Zegna” sarà esposta una selezione di “quattro stampe” di grandi dimensioni della stessa serie.

Gianni Milani

“Tina Modotti. L’opera” – “Mimmo Jodice. Oasi”

CAMERA-Centro Italiano per la Fotografia”, via delle Rosine 18, Torino; tel. 011/0881150 o www.camera.to

Fino al 2 febbraio

Orari:dal lun. al merc. e dal ven. alla dom. 11/19; giov. 11/21

Nelle foto: Tina Modotti “Donna con Bandiera”, Messico, 1928;Enrique Diaz (?) “Tina Modotti” durante la sua unica mostra a Città del Messico, 1929; Tina Modotti “Marcia di campesinos”, Messico, ca. 1929; Mimmo Jodice “Oasi”, 2008, Fondazione Ermenegildo Zegna

Ultimo weekend per la campagna Telethon

Continua la campagna di Natale di Fondazione Telethon, con la maratona sulle reti RAI, un weekend all’insegna della solidarietà e dell’impegno, con tanti appuntamenti per sostenere la ricerca sulle malattie genetiche rare.

“Facciamoli diventare grandi insieme” è l’invito che Fondazione Telethon rivolge ai cittadini per continuare a partecipare alla grande catena di solidarietà e sostenere la ricerca. Solo uno sforzo collettivo, capace di coinvolgere l’intera società, può permettere di donare speranze, terapie e futuro ai bambini e a tutte le persone con una malattia genetica rara, e alle loro famiglie. Questo cocktail guiderà tutta la Maratona e verrà declinato su tutti i canali di comunicazione, compresi i social media, sempre più centrali in un momento così importante per la Fondazione Telethon e nella partnership con la Rai.

Per sostenere la ricerca arriveranno in 416 banchetti nel Piemonte e in 4500 punti di raccolta in Italia i nuovi cuori di cioccolato, la golosa novità della campagna di piazza di Natale della Fondazione. Due cofanetti di 15 cioccolatini a forma di cuore nei due tradizionali gusti fondente e al latte, racchiusi in due magnifiche scatole scrigno con chiusura a calamita, ideali per essere riutilizzate. I cioccolatini sono avvolti da un incarto in alluminio in due colori diversi, blu per il cioccolato al latte, rosso per il fondente, sul quale sono stampate dolcissime dediche da condividere con le persone che amiamo.

I nuovi cuori di cioccolato saranno distribuiti nelle piazze italiane il 21 e 22 dicembre dai volontari di Fondazione Telethon di UILDM, Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare, di AVIS, Associazione Volontari Italiani Sangue, di Anfass, Associazione nazionale di famiglie e persone con disabilità intellettive e disturbi nel neurosviluppo, di UNPLI, Unione Nazionale delle Pro Loco d’Italia, di Azione Cattolica Italiana e presso le edicole aderenti al SiNAGI, sindacato nazionale giornalai d’Italia come ringraziamento per una donazione di 15 euro a sostegno della ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare.

È possibile trovare i cuori di cioccolato anche online sullo shop online della Fondazione Telethon.

Rimane attivo fino al 31 dicembre il numero solidale 45510.

Mara Martellotta

Sostegno regionale per i giovani e lo sport nel Torinese

La Regione Piemonte ha approvato la graduatoria del bando regionale dedicato ai «Progetti per i Giovani – in ambito sportivo», destinato ai Comuni e ai Centri di Aggregazione Giovanile (CAG). L’iniziativa si inserisce nell’ambito della Legge Regionale 6/2019 che sostiene le attività sportive per i giovani con l’obiettivo di promuovere l’inclusione sociale e la partecipazione attiva.

La Regione Piemonte ha approvato l’assegnazione di 713.828,66 euro a favore di 13 Comuni piemontesi per sostenere i «Progetti per i Giovani – in ambito sportivo». L’iniziativa, finanziata con fondi regionali e statali, promuove lo sport come strumento educativo e inclusivo, contribuendo a rafforzare la partecipazione giovanile e il senso di comunità.

«I progetti finanziati sono un’opportunità per i ragazzi, ma anche un modo per rafforzare i legami tra i territori e promuovere comunità più unite – ha sottolineato l’assessore regionale allo Sport, Marina ChiarelliLo sport è la prima forma educativa per prevenire l’isolamento sociale promuovendo valori come la lealtà e l’equilibrio. Continueremo a sostenere tutte le nostre comunità valorizzando i progetti che mirano ad avvicinare i giovani alle discipline sportive che creano dividendi sociali e non soltanto economici».

Tra i beneficiari della provincia di Torino, spicca Moncalieri, che con un contributo di 103.718 euro punta a valorizzare lo sport come elemento di aggregazione sociale. Giaveno, situato nella splendida Val Sangone, riceve 62.622 euro per sviluppare iniziative che coinvolgano i giovani, mentre Beinasco si aggiudica 72.609 euro per favorire l’inclusione attraverso progetti innovativi.

 

 CS

La storia centenaria di una delle aziende più golose di Torino

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Scopri – To   ALLA SCOPERTA DI TORINO

 

Nel 1922 per opera di un luminare pasticcere di nome Pietro Ferrua nasce un panettone diverso da tutti gli altri, unico nel suo genere che farà la storia a Torino e non solo.

Ci racconta la storia di quest’azienda Elisa Mereatur responsabile marketing Galup.

 

L’intervista

D: Buongiorno Elisa, cosa ti ha fatto avvicinare a questa storica azienda?

R: Mi affascinano le aziende che hanno un’anima e Galup ne ha una meravigliosa. La cosa che più mi ha colpito di Galup è la storia centenaria e poi vedere come chi lavora in azienda sia veramente parte di una famiglia, generazioni di persone che lavorano insieme dai ragazzi alle persone più grandi. Io ho un backgorund legato all’agroalimentare; ho fatto l’università di Scienze Gastronomiche a Pollenzo e poi antropologia del cibo a Londra, ho avuto anche una mia azienda e poi ho collaborato con l’azienda Leone per 8 anni e quando sono arrivata quI in Galup mi sono sentita a casa.

D: Galup nasce nel 1922 grazie a un panettiere, Pietro Ferrua, che crea un panettone diverso dal classico milanese, facendolo piatto e con una glassa di nocciole sopra, come nasce il nome?

R: Il nome Galup significa in Piemontese “goloso”. Ferrua crea questo nuovo prodotto che per antonomasia diventa il panettone alla piemontese, lo fa assaggiare ai primi commensali che dicono in dialetto: “A l’è propi galup!” che tradotto in italiano significa “è proprio goloso”.

D: Come cambia l’azienda nel tempo?

Nel 1949 il signor Ferrua decide di industrializzare la produzione acquisendo lo stabile in uso ancora oggi a Pinerolo dove vengono fatti i panettoni. La storia continua ancora oggi, la proprietà è cambiata nel 2014, con l’ingresso  di due imprenditori originari delle Langhe Giuseppe Bernocco e Sebastiano Astegiano – che hanno restituito all’azienda il suo splendore originario rinnovando anche buona parte dei macchinari, e creando nuovi prodotti e dando nuovo impulso all’azienda.

D: Ci sono tantissimi nuovi prodotti per tutti i gusti, quali in particolare?

R: Il principe dell’azienda è sempre il panettone con canditi e uvetta, creato utilizzando materie di primissima qualità e lievito madre che si rinfresca dal 1922. I panettoni sono declinati in tantissimi gusti per stare al passo con i tempi come pesca cioccolato e amaretto, pere e cioccolato e amarene e cioccolato.

Poi c’è il pandoro, prodotto ancora totalmente artigianalmente, come Galup produciamo anche altri lievitati da forno appositi per le ricorrenze come la colomba a Pasqua.

Poi c’è la linea “Piaceri Quotidiani” con i prodotti per tutti i giorni, come il famoso “Carrè”; un pan bauletto nella versione classico, al cioccolato o frutti di bosco e yogurt.

Vi sono i biscotti, dai Krumiri classici con la ricetta originaria di Casale Monferrato, quelli al caffè, quelli ricoperti di cioccolato fino ai Baci di dama. In estate abbiamo invece lanciato il Panettone d’Amare.

D: Avete anche un altro prodotto molto conosciuto, le praline al cioccolato

R: Si chiamano Galuperie e sono state create nel 1955, sono piccoli gioielli di gusto che racchiudono un mondo di sapori. Dal 2021 oltre a Galup abbiamo anche il marchio di cioccolata Streglio che quest’anno compie cent’anni e altri brand tra cui Pasticceria Cuneo che produce prodotti senza Glutine.

D: Come vengono create queste innovazioni?

R: Le innovazioni nascono da un lavoro  in team insieme al responsabile di produzione e al comparto di ricerca sviluppo e qualità. Si fanno dei tavoli di lavoro dove si sviluppano le novità seguendo anche i trend di mercato.

D: Avete delle novità per il futuro?

R: Per il Natale 2024 Galup ha pensato ad una confezione regalo dove oltre al panettone troviamo la tombola da giocare rigorosamente con le mandorle al posto delle pedine!

E poi tantissime altre confezioni regalo con i Krumiri, il vino ed il pandoro.

D: Grazie per averci raccontato la storia di questa meravigliosa azienda!

NOEMI GARIANO