ilTorinese

Come uscire dalla crisi di Torino? Ci provano i giovani imprenditori e professionisti di Yes4To

Nell’ultima classifica annuale del Sole 24 Ore sulla qualità della vita delle città, Torino è scivolata al 58/mo posto, perdendo ben 22 posizioni. Eppure può offrire molte opportunità alle giovani generazioni, purchè la si sappia rigenerare. Lo sostengono le 20 associazioni giovanili di imprenditori e professionisti riunite in Yes4To, che hanno presentato alcune loro proposte alla classe dirigente cittadina. L’incontro si è svolto in un luogo simbolo per le future generazioni: la Escp Buiness School di via Andrea Doria, dove si tengono master internazionali cui sono iscritti più di mille allievi.

Si è trattato della tappa finale del progetto Top City, una lunga riflessione sul rilancio della città, che, come ha ricordato la vice sindaca di Torino, Michela Favaro, sta affrontando due gravi problemi: l’inverno demografico e la transizione del suo tessuto economico.

Ebbene, secondo i giovani di Yes4To, per far risalire Torino nelle classifiche sulla qualità della vita e quindi trattenere anche i suoi giovani talenti bisogna innanzi tutto partire dalla “rigenerazione” delle periferie. Si deve coinvolgerle e valorizzarle con eventi culturali, mostre, incontri, spettacoli, anche “notti bianche” adatte a tutte le generazioni, in modo da sottrarre spazi al degrado e al malaffare.

Ma non basta, bisogna insegnare ai giovani ad orientarsi nel mondo del lavoro. E allora YES4To ha messo a punto il progetto “DocenTo” per favorire la preparazione degli insegnanti (ma anche dei genitori) attraverso incontri con esperti che operano sul campo (imprenditori, professionisti, mondo della cooperazione). Ultima, ma non meno importante, è la proposta di far incontrare il mondo delle giovani start up con la fitta rete di imprese storiche, perché dal confronto si sviluppino modelli imprendtoriali più adatti al futuro.

“Manderemo queste proposte scritte tutti i decisori e i portatori di interessi –afferma Guseppe Buonocore, neo coordinatore di Yes4To – noi pensiamo di poter essere una cerniera fra imprese, istituzioni, associazioni e mondo della politica per fare in modo che i giovani investano su Torino. Qui c’è un ecosistema valido: ottime università, incubatori, Fondazioni bancarie fra le più importanti d’Italia. Ma bisogna fare squadra perché il futuro non può più ruotare solo intorno al mondo dell’auto”.

 Anas, Castellari  nuovo Responsabile  Piemonte e  Valle d’Aosta

L’Amministratore Delegato di Anas (Gruppo FS Italiane), Claudio Andrea Gemme, ha nominato i nuovi Direttori e i Responsabili delle Strutture Territoriali.

L’Ing. Aldo Castellari è il nuovo responsabile del Piemonte e della Valle d’Aosta e subentra all’Ing. Angelo Gemelli a cui è ora affidata la Direzione Operativa di Anas.

L’Ing. Castellari, 56 anni, laureato in Ingegneria Civile con indirizzo trasporti, è stato assunto in Anas nel 2002 presso il Compatimento dell’Emilia-Romagna dove si è occupato, tra l’altro, di direzione dei lavori di nuove opere e di progettazione in qualità di Responsabile del Pool Specialistico. Dopo un’esperienza come Responsabile del Procedimento dell’Area Esercizio presso il Compartimento Anas del Veneto, a partire dal 2009 e fino al 2017 è stato reggente e successivamente Dirigente Tecnico presso il Compartimento per la Viabilità delle Marche, l’Ufficio Speciale A3 Salerno Reggio Calabria (oggi A2 Autostrada del Mediterraneo) e il Compartimento per la Viabilità dell’Emilia-Romagna e infine in Campania dove, tra il 2017 e il 2019, ha svolto attività in qualità di Dirigente Esercizio prima e di Responsabile Area Compartimentale dopo. Nel 2019 è stato nominato Responsabile della Struttura Territoriale Anas dell’Emilia-Romagna, incarico che ha rivestito sino ad oggi.

“Siamo orgogliosi di queste nuove nomine, che rappresentano un passo significativo nel percorso di rafforzamento delle nostre strutture territoriali,” ha dichiarato Claudio Andrea Gemme, Amministratore Delegato di Anas. “Abbiamo scelto di affidarci alle nostre risorse interne, professionisti che hanno maturato una profonda conoscenza dell’azienda e delle sue dinamiche. Questo ci permette di avere figure che condividono pienamente il nostro know-how e la nostra visione strategica, garantendo un presidio capillare e una gestione efficace delle nostre infrastrutture sul territorio. La rotazione dei responsabili delle strutture territoriali è per noi un elemento chiave. Favorisce l’acquisizione di esperienze diversificate, arricchisce il bagaglio professionale dei nostri manager e contribuisce a diffondere le migliori pratiche sul campo. Sono certo che il loro impegno e la loro esperienza saranno cruciali per continuare a garantire sicurezza, efficienza e innovazione agli oltre 32.000 km di rete stradale che gestiamo su tutto il territorio nazionale.”

Di seguito l’elenco dei nuovi Direttori, con decorrenza a partire dal 15 luglio 2025: 

L’Ing. Eutimio Mucilli dal 1° giugno 2025 è Chief Operating Officer di quattro direzioni: All’Ing. Antonio Scalamandrè è affidata la Direzione Investimenti e Realizzazione, All’Ing. Francesco Caporaso la Direzione Servizi alla Produzione e All’Ing. Angelo Gemelli la Direzione Operativa. L’Ing. Luca Bernardini è stato confermato alla Direzione Tecnica.

Di seguito l’elenco dei nuovi Responsabili delle Strutture Territoriali per regione, con decorrenza a partire dal 15 luglio 2025:

In Piemonte e Valle D’Aosta, Ing. Aldo Castellari;

In Lombardia, Ing. Matteo Giuseppe Castiglioni;

In Liguria, Ing. Nicola Dinnella;

In Emilia-Romagna, Ing. Nicola Prisco;

In Umbria, Ing. Anna Maria Angela Nosari;

Nelle Marche, Ing. Andrea Primicerio;

In Abruzzo e Molise, Ing. Paolo Testaguzza;

In Campania, Ing.  Barbara Di Franco;

In Puglia, Ing. Francesco Ruocco;

In Calabria, Ing. Luigi Mupo;

In Sicilia, Ing. Nicola Montesano;

In Sardegna, Ing. Salvatore Campione

Sono stati confermati: nel Veneto l’Ing. Ettore de la Grennelais, in Toscana l’Ing. Stefano Liani, nel Lazio l’Ing. Marco Moladori e in Basilicata l’Ing. Carlo Pullano.

Cirio allarga ai rider l’ordinanza anti – caldo

Il Piemonte allarga ai rider le misure previste dall’ordinanza anti-caldo che regola le condizioni di lavoro in situazioni di esposizione diretta e prolungata al sole. Ricompresi anche i lavoratori dei settori delle cave e della logistica.

«Un anno fa siamo stati la prima Regione in Italia ad adottare un’ordinanza per regolare le attività in caso di esposizione al sole e alte temperature e oggi siamo i primi ad allargare l’ambito di applicazione a chi svolge consegne in città in bici o in scooter – dichiara il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio – E’ evidente che si tratta di un lavoro che per sua natura è svolto principalmente nell’orario dei pasti, e per il pranzo quindi in ore molto calde, ed è per questa ragione che all’ordinanza sono affiancate le indicazioni operative, predisposte dall’Ufficio prevenzione della Regione Piemonte, per svolgere il lavoro in sicurezza, adottando misure di riduzione del rischio. Ad esempio si suggerisce la fornitura, da parte dei datori di lavoro, di “strumenti” di protezione dal caldo quali le bottigliette di acqua e sali minerali, l’uso di abbigliamento adeguato, turni e pause all’ombra. Si tratta di un gesto di civiltà e rispetto per le persone – conclude Cirio – anche perché nella maggior parte dei casi parliamo di piattaforme multinazionali che guadagnano risorse importanti, ma non sempre hanno dimostrato di dare le giuste attenzioni e tutele ai lavoratori».

«La dignità di chi lavora passa anche e soprattutto dalla protezione della sua salute. Con l’estensione delle misure anti caldo ai rider abbiamo voluto ribadire un principio molto chiaro per questa Giunta: in Piemonte la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro non può avere alcuna distinzione e la priorità rimane quella di mettere al centro la persona. Come Regione avevamo il dovere di agire in modo responsabile e lungimirante, dando un segnale concreto di attenzione verso lavoratori più vulnerabili. Ed è quello che abbiamo fatto, muovendoci come prima Regione in Italia per tutelare rider, lavoratori della cave e della logistica» ha commentato Elena Chiorino, vicepresidente e assessore al Lavoro della Regione Piemonte.

«Come più volte ribadito, la salvaguardia dell’incolumità e della salute dei lavoratori è una priorità assoluta. Per questo motivo ci è sembrato doveroso allargare l’ordinanza anti – caldo anche ai riders, che in questa estate decisamente calda, sono particolarmente esposti. Ciò che raccomandiamo, quindi, è di seguire le indicazioni operative per poter lavorare in sicurezza», dichiara l’assessore alla Sanità Federico Riboldi.

In generale, “ove non sia possibile introdurre misure del riduzione del rischio”, l’ordinanza stabilisce il divieto di lavoro in condizioni di esposizione diretta e prolungata al sole, ai lavoratori del settore agricolo, florovivaistico e nei cantieri edili ed affini, per attività classificabili come “attività fisica intensa” sul sito web https://www.worklimate.it/scelta-mappa/#caldo o altre attività equiparabili, tra le 12:30 e le 16, limitatamente ai soli giorni in cui la mappa del rischio indicata sul sito web dedicato https://www.worklimate.it/scelta-mappa/sole-attivita-fisicaalta/ riferita a “lavoratori esposti al sole” con “attività fisica intensa” ore 12:00, segnali un livello di rischio “ALTO”.

Per favorire lo svolgersi delle attività lavorative in orari a rischio ridotto, la Regione raccomanda poi ai Comuni di valutare la possibilità di derogare, temporaneamente e previa valutazione della situazione contingente, ai regolamenti locali in materia di contenimento delle emissioni acustiche, al fine di consentire lo svolgimento delle attività lavorative in fasce orarie più fresche.

Trentenne arrestato: nascondeva droga in casa

Un cittadino italiano di 30 anni è stato arrestato dalla Polizia di Stato, a Torino, per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.

Da attività info-investigativa, personale del Commissariato di P.S. Madonna di Campagna apprendeva dell’attività di smercio di sostanza stupefacente condotta, nella propria abitazione, da un residente nel quartiere.

Il soggetto veniva sottoposto a controllo e trovato in possesso di alcuni grammi di hashish. Nel corso della perquisizione domiciliare gli agenti hanno rinvenuto complessivamente una cinquantina di grammi di cocaina, novecento di hashish e ben un chilo e duecento di marijuana.

La Procura della Repubblica di Torino ha richiesto e ottenuto la convalida dell’arresto.

Gran Paradiso dal Vivo con uno spettacolo nel weekend

Sabato 12 luglio a Locana all’alba, alle ore 5, con replica domenica 13 a Valprato Soana, al Pian dell’Azaria, con partenza alle 10 da Campiglia, un gruppo di dieci performer di O Thiasos TeatroNatura presentano “Albero Madre quando la fame non si sfama e il sacro si perde”, uno studio teatrale tratto dal mito di Erissitone, metafora dell’importanza del rispetto per la natura e per le divinità  che la proteggono. Il mito racconta la storia di un  uomo violento, Erissitone, figlio del re Triopa, che abbatté deliberatamente un bosco sacro a Demetra, la dea della terra e dell’agricoltura.  Per questa empietà la dea lo condannò a una fame inesauribile che, alla fine , lo portò  a consumare anche se stesso.

Lo spettacolo a Locana sarà  in borgata Chironio e sarà seguito da una colazione alle 6.30 e a Soana lo spettacolo è  abbinato  ad una semplice escursione di 60 minuti in compagnia di una guardia del Parco Nazionale Gran Paradiso da Campiglia Soana al Pian d’Azaria.
Fa parte di Gran Paradiso dal Vivo anche il secondo appuntamento  di domenica 13 luglio, alle 17.30 a Noasca, quando verrà  messo in scena lo spettacolo “Re di Carte” dalla compagnia Compagni di viaggio, accompagnati dal pianista Gioachino Scomegna e dal soprano Sherrie Anne Grieve.
Lo spettacolo è ambientato nei palazzi di Casa Savoia nel secolo in cui nacque l’Italia , con un percorso semiserio che porta in scena, ancor più che i re, le regine, dal 1821 al 1922, con i loro problemi, i loro rapporti di relazione, urgenze e protocolli, Carlo Felice di fronte ai moti piemontesi del 1821, la Bela Rosin, la regina Margherita e la salita al Gran Paradiso del 1890 di Vittorio Emanuele III.
Lo spettacolo a Noasca, con ritrovo all’albergo La Cascata, sarà preceduto dalla Merenda del Re, a offerta libera, a cura della Pro Loco di Noasca e la possibilità di fare il battesimo della sella per provare l’emozione di salire a cavallo per la prima volta.

Gran Paradiso dal Vivo  è l’unico festival a zero impact di teatro in natura in un parco nazionale.
Sul versante piemontese del Parco Nazionale Gran Paradiso, il più antico d’Italia, vanno in scena per l’ottava edizione, dal 5 al 20 luglio, nove spettacoli unici e irripetibili, senza alcun sipario, totalmente immersi nel contesto naturale per un’autentica esperienza immersiva in vari territori appartenenti ai Comuni di Alpette, Ceresole Reale, Locana, Frassinetto, Noasca, Ribordone,  Ronco Canavese, Sperone, Valprato Soana.
Gran Paradiso dal Vivo è  promosso e ideato dal Parco Nazionale del Gran Paradiso, con il contributo dell’Unione Montana Gran Paradiso, Unione Montana Valli Orco e Soana, Fondazione Crt, Iren , Smat e il patrocinio della Città Metropolitana di Torino.

Mara Martellotta

Microturismo, viaggiare sostenibile

Destinazioni vicine, mete poco conosciute, valorizzazione delle economie locali.

Lo praticano in molti per questioni di tempo, per ragioni economiche, ma anche per non seguire le masse: è il microturismo una tendenza decisamente in crescita. È l’espressione di un interesse verso destinazioni vicine, che cambia la relazione tra il turista e le mete che visita e che da’ un nuovo senso al peregrinare per svago. Visitare piccole località, gioielli sconosciuti offre al turismo un nuovo volto che rispecchia il concetto di un ritrovato utilizzo del tempo, più dolce, che consente di annullare la frenesia del dover vedere, per credere di viaggiare veramente, troppe attrazioni e male: vince, dunque, la qualità, la bellezza di ridotte dimensioni e il relax. Ma quali sono le caratteristiche e i vantaggi del micro turismo?

Sicuramente questo e’ un modo di viaggiare sostenibile che promuove un turismo a basso impatto ambientale, rispettoso delle risorse naturali e culturali e sostiene le piccole imprese, agriturismi e artigiani, contribuendo alla crescita economica delle comunità. Un’altra prerogativa è data dalla qualità del viaggio: i visitatori possono vivere momenti unici lontano dalle folle, dalle file e da tutte quelle situazioni che possono trasformare una vacanza in un tormento da cui, talvolta, ci si deve riprendere. Lo scambio culturale ha una dimensione diversa, si possono visitare piccole cantine, ammirare siti non troppo noti ma carichi di significato e di arte, conoscere piccole comunità con tutte le loro tradizioni, dalla enogastronomia all’artigianato, dalle consuetudini d’altri tempi alla conoscenza del folclore, dei miti e delle leggende. I benefici non sono solo socio-culturali o economiche, infatti la pratica di questo tipo di turismo, riparato e lento, consente la crescita personale, sviluppa più facilmente l’empatia nei confronti di realtà ridimensionate dove ogni cosa ha una differente concezione di realta’, meno attuale forse, ma autentica. È certamente meraviglioso andare dall’altra parte del mondo a vedere luoghi esotici, spiagge sconfinate e conoscere culture completamente diverse dalla nostra, a volte rappresenta un sogno, ma l’immersione in luoghi dove si vive e si respira l’aria della ricca semplicità e della meraviglia in scala ridotta è un altro desiderio che in molti hanno riconsiderato e che stanno perseguendo.

Laboratori, corsi di artigianato o enologia, inoltre, sono altre attività che arricchiscono ancora di più il “micro” turismo; e’ come accedere all’interno di un mondo vicino, ma anche lontano dalla routine e dalle abitudini quotidiane, dove lo scambio assume un valore diverso, misurato, appassionato. Questa attività in costante crescita permette poi di preservare e mantenere parte della nostra arte e della nostra cultura altrimenti poco attenzionate e quindi mal curate.

Il microturismo, dunque, affronta e vince diverse sfide; restano da perfezionare le infrastrutture o crearne di nuove e adeguare le strutture alla crescita di questa attività perché’ questa modalità di viaggiare rappresenta una valida alternativa per il futuro del settore turistico. Qualche dato?

Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica (Istat), nel 2023 l’Italia ha raggiunto un nuovo record storico con oltre 447 milioni di presenze negli esercizi ricettivi, superando i livelli pre-pandemici del 2019. Il Nord-Est dell’Italia si conferma la ripartizione geografica preferita dai turisti, con 176,2 milioni di presenze, pari al 39,4% del totale nazionale. Di queste, oltre 100 milioni sono attribuibili a turisti stranieri.

Maria La Barbera

I pellegrini dell’Hotel Dieu

Si fermavano alla Maison Dieu, a Salbertrand, in alta Valle di Susa, i pellegrini diretti a Roma, la capitale della Cristianità. In questo antico ostello per viandanti, con tracce di affreschi del ‘500, chiamato anche Hotel Dieu, si rifocillavano con un semplice pasto, del pane e un bicchiere di vino, si riposavano alcune ore e riprendevano la strada verso la bassa valle di Susa, direzione Torino. Una lunga tunica con cappuccio per il freddo, la sacca a tracolla e il caratteristico e indispensabile bastone, con punta chiodata per difendersi, se necessario, da ladri e malviventi che aspettavano il momento opportuno per aggredirli. Era questo l’abito del pellegrino del XI secolo che percorreva a piedi anche 30-40 chilometri al giorno in pianura, un po’ meno in montagna. Sul mantello non poteva mancare il simbolo del santuario a cui era diretto, la palma per Gerusalemme, la conchiglia per i pellegrini in cammino verso Santiago di Compostela, la croce per coloro che si recavano a Roma, al sepolcro di Pietro. Tanta fatica e tanta voglia di arrivare, per fede, per desiderio di riscatto, per conquista, gli obiettivi non mancavano, ma non tutti raggiungevano la meta. Viaggiare nel Medioevo era pericoloso. L’agguato era sempre dietro l’angolo, i pericoli lungo la strada erano molti.
Le strade erano affollate di viandanti e religiosi, missionari e mercanti, crociati, cavalieri e notabili ma non mancavano i fuorilegge pronti ad assalire i pellegrini che per evitare imboscate viaggiavano spesso in gruppo. Cos’era il pellegrinaggio mille anni fa? Una prova di coraggio, uno strumento di salvezza, una buona occasione per cambiare la propria vita, forse tutto ciò insieme, che poteva spronare gli individui a camminare anche per centinaia di chilometri. In fondo, anche oggi, molti percorsi medievali vengono affrontati sia come cammini spirituali che fisici. Il pellegrinaggio divenne col tempo un fenomeno di massa che esaltò il ruolo della Via Francigena. Molte sono le guide turistiche che dedicano ampio spazio alla grande Via ma il libro che presentiamo oggi è la storia dei diversi percorsi che hanno attraversato i paesi della Valle di Susa e della Val Cenischia con gli antichi ricoveri di accoglienza che sono sopravvissuti nei secoli conservando intatto il loro fascino. Nel volume “Le Vie Francigene, dai due valichi a Torino. Le vie del Moncenisio e del Monginevro tra arte, storia e antichi ricoveri”, edizioni Susalibri, l’autrice, Rosanna Carnisio, ci porta a visitare tutti i paesi, alcune centinaia, che la Via toccava e molte delle meraviglie descritte sono visibili anche in auto, in bicicletta o a piedi. Salendo in alta Valle di Susa si lambisce, per esempio, la piccola Salbertrand senza mai fermarsi, come se non meritasse una visita, o magari solo per andare nella trattoria della piazzetta. “Parlare di Via Francigena è riduttivo, spiega l’autrice, è più esatto parlare di Vie Francigene perché soltanto nelle zone vicine ai valichi alpini i passaggi erano obbligati ma una volta giunti in pianura il viaggiatore poteva scegliere fra diverse possibilità”. Ci siamo fermati a Salbertrand perché il paesino di 619 anime offre molti spunti medioevali e anche oltre.
Oltre alla Maison Dieu, che diventerà forse un posto tappa per i moderni pellegrini, la “fontana du Milieu” del Cinquecento merita una visita, così come la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista con, all’esterno, un po’ scolorito, il ciclo pittorico della Cavalcata dei Vizi e delle Virtù e ancora la Cappella dell’Annunziata del Quattrocento. Pagina dopo pagina, il libro della Carnisio è una straordinaria cavalcata attraverso i paesi che dal Monginevro e dal Moncenisio si incontrano a Susa per proseguire fino a Torino attraverso la bassa valle. Un’occasione per visitarli tutti lungo le Vie Francigene, anche quelli meno conosciuti, seguendo le orme del viandante medioevale che arrivava dai due valichi e raggiungeva prima Susa e poi Torino tra non poche difficoltà. Salbertrand con l’albergo dei viandanti è solo un piccolo esempio di località turistica e storica descritta nel libro in cui si parla di innumerevoli paesi tra i due grandi valichi e il capoluogo piemontese.
Filippo Re
Nelle foto  l’Hotel Dieu a Salbertrand, il Lago del Moncenisio e il libro dell’autrice.

Il Libro del Mese. La Scelta dei Lettori

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Il libro più discusso nel gruppo Un Libro Tira L’Altro Ovvero Il Passaparola Dei Libri nel mese di giugno è stato Io Che Ti Ho Voluto Così Bene, drammatico romanzo di Roberta Recchia che racconta l’esperienza di un uomo che cresce col fardello di essere fratello di un assassino e che ha conquistato il cuore dei nostri lettori, risultando il più commentato per due mesi di fila.

Ecco alcuni suggerimenti che riguardano le novità in libreria del mese di luglio.

Tra le uscite più attese, segnaliamo La Mia Personale Idea Di Inferno, di Giulio Somazzi (Accento) un romanzo che parla di dinamiche complesse e contraddizioni familiari, in libreria dal 9 luglio; Vengo Io Da Te di Rebecca Kauffman che racconta la quotidianità domestica di una famiglia, in uscita il 9 luglio per Sur; Il buio Della Quiete di Claudio Calabrese, il ritorno dell’ispettore Andrea Pantaleo, in uscita l’8 luglio per Solferino.

 

 

 

Consigli per gli acquisti

 Questa è la rubrica nella quale diamo spazio agli scrittori emergenti, agli editori indipendenti e ai prodotti editoriali che rimangono fuori dal circuito della grande distribuzione.

L’Idea Di Te (Auto-pubblicazione, 2025), romanzo dell’esordiente Sara Bruni, un racconto, delicato ma potente, che analizza il percorso del recupero della consapevolezza e offre una chiave per mettere in guardia chiunque dal pericolo di una relazione tossica.

 

Controcanto (Il Foglio, 2025) è la nuova silloge poetica di Sylvia Zanotto che torna a esplorare le profondità dell’animo umano messo di fronte al mistero della morte. Da non perdere.

 

Manuale Di Sopravvivenza Per Imprenditori, Manager E Professionisti,  di Gabriele Pensieri,  (Jolly Roger, 2025) è una guida per chi vuole prosperare nel mondo del business, mantenendo al contempo un alto livello di benessere personale.

 

 

Incontri con gli autori – Speciale Lucca Comics 2025

E’ appena uscita la lista degli scrittori ospiti della prossima edizione di Lucca Comics, dal 29 ottobre al 2 novembre e i nomi annunciati sono di quelli che muovono migliaia di appassionati: abbiamo quindi pensato di dedicare questa rubrica al loro elenco, per permettere agli interessati di organizzarsi e provare ad incontrarli.

Per la prima volta, arriva in Italia Rick Riordan, autore della saga fantasy di Percy Jackson e sarà una prima volta anche per  Cassandra Clare, l’autrice di Shadowshunter, che parteciperà alla manifestazione con Holly Black, la creatrice di Spiderwick; sarà presente al salone lo scrittore Glenn Cooper, uno dei più amati autori della nostra community, che presenterà il suo nuovo romanzo La Chiavi Del Cosmo.

Maggiori informazioni sul sito della manifestazione.

 

Per rimanere aggiornati su novità e curiosità dal mondo dei libri, venite a trovarci sul sito www.ilpassaparoladeilibri.it