ilTorinese

Scialpinista muore sul Monviso

In un incidente in montagna nella zona del Monviso, nel Cuneese, è deceduto uno scialpinista.

La sua compagna di escursione ha visto l’uomo precipitare dal Colle delle Traversette e ha chiamato i soccorsi. Il corpo senza vita è stato trovato a una quota di circa 2.700 metri da una squadra di tecnici del Soccorso alpino.

Una montagna più accessibile, con servizi migliori e infrastrutture: il piano della Regione

Una montagna più accessibile, con servizi migliori e infrastrutture moderne: è questo l’obiettivo della nuova ripartizione del Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane che la Giunta regionale del Piemonte ha trasmesso al Dipartimento Affari Istituzionali.

Il documento stabilisce come saranno suddivisi i 23 milioni di euro destinati alle Unioni montane:

  • 10,1 milioni di euro per sostenere gli esercizi di prossimità, i servizi per l’infanzia (0-6 anni), le attività di pre e post scuola, l’aggiornamento della segnaletica e la manutenzione dei percorsi escursionistici;

  • 3,96 milioni di euro per la tutela, la valorizzazione e la promozione delle risorse ambientali attraverso le Green Communities;

  • 4 milioni di euro per il potenziamento delle infrastrutture digitali;

  • 2 milioni di euro per la prevenzione del rischio di dissesto idrogeologico;

  • 1,08 milioni di euro per integrare il bando relativo ai terrazzamenti;

  • 1,7 milioni di euro per la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili;

  • 200.000 euro destinati al sostegno delle associazioni fondiarie.

L’assessore regionale alle Aree Interne, Marco Gallo, ha sottolineato: “Vivere e lavorare in montagna non deve essere una sfida. Non può esserci sviluppo senza connessione, senza servizi di base e senza un supporto concreto alle comunità locali”. Gallo ha spiegato che il piano è stato pensato per affrontare le criticità più urgenti: la carenza di segnale telefonico e internet, la difficoltà di mantenere attivi i negozi e i servizi di prossimità, e la necessità di rilanciare il turismo montano attraverso infrastrutture moderne e accessibili.

“È un investimento per chi decide di restare, per chi vuole fare impresa e per chi crede nel futuro della montagna – ha aggiunto l’assessore –. Con queste misure vogliamo costruire una rete digitale capace di connettere anche i comuni oggi privi di segnale telefonico. È un intervento complesso, che richiederà studi approfonditi da parte della Direzione Competitività per individuare le migliori soluzioni”.

Il piano è il frutto di un costante confronto con i territori, realizzato attraverso il dialogo con la Conferenza dei presidenti delle Unioni montane, e dà continuità alle azioni già avviate negli anni precedenti.

Ironia e autoironia, una risata ci salverà

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Mi sembra di cogliere sempre più spesso, nei miei colloqui professionali di counselling e di coaching e comunque anche in genere nelle relazioni interpersonali, la relazione profonda tra difetto o mancanza di ironia e autoironia e malessere delle persone.

L’ironia è anche, e forse soprattutto, un modo di essere, uno stato mentale che riflette la nostra capacità di non prendere tutto troppo sul serio, compresi noi stessi, e che conferma la nostra attitudine ad avere un buon equilibrio emozionale.

È lo specchio di un modo positivo di intendere la vita che ci aiuta a stare meglio. E a sdrammatizzare, con la capacità di sorridere e di ridere anche di fronte a situazioni non esattamente ottimali.

Ancora una volta non si tratta di illuderci di fronte alla realtà, ma di prenderla nel modo migliore e più giusto. Riducendo gli effetti di qualsiasi negatività o danno. L’ironia in genere è morbida, gentile, non aggressiva, e comunque rispettosa di se stessi.

E delle persone o delle situazioni a cui viene diretta. Ben diversa dal sarcasmo, che invece presuppone un atteggiamento più aggressivo, irriguardoso, e con una intensa sfumatura (talvolta non soltanto una sfumatura…) di cattiveria. Concludo questa prima parte con qualche simpatica frase ironica e autoironica.

“Non ho paura, è il coraggio che mi manca”. “Io amo l’umanità. È la gente che non sopporto”. “Oggi è uno di quei giorni in cui voglio rimanere tra me e me. E già siamo in troppi”. “A volte penso di essere normale. Poi passa”. “Il problema delle menti chiuse è che hanno la bocca aperta”.

Roberto Tentoni
Coach AICP e Counsellor formatore e supervisore CNCP.
www.tentoni.it
Autore della rubrica settimanale de Il Torinese “STARE BENE CON NOI STESSI”.

(Fine della prima parte)

Potete trovare questi e altri argomenti dello stesso autore legati al benessere personale sulla Pagina Facebook Consapevolezza e Valore.

Eurodeputati a Torino per occupazione e politiche educative

Una delegazione di deputati del Parlamento europeo, membri della commissione Occupazione e affari sociali, ha  concluso una serie di incontri presso la Fondazione europea per la formazione (ETF) e Piazza dei Mestieri sui temi dell’impiego, dell’istruzione e della competitività.

Il gruppo, composto da Dennis Radtke (PPE, Germania), Letizia Moratti (PPE, IT), Vivien Costanzo (S&D, DE), Pierfrancesco Maran (S&D, IT) e Benedetta Scuderi (Verdi/ALE, IT), ha incontrato martedì 15 aprile la direttrice dell’ETF, Pilvi Torsti, e la sua squadra per discutere i servizi principali dell’agenzia e le sue attività nei diversi Paesi partner, dall’Ucraina ai Balcani, dal Mediterraneo all’Asia Centrale.

Mercoledì 16 aprile, la delegazione ha visitato la fondazione Piazza dei Mestieri. Guidati dal Presidente Dario Odifreddi, gli eurodeputati hanno incontrato autorità locali, docenti e studenti, e partecipato a un dibattito sulle politiche educative e sociali. Nel corso della mattinata sono intervenuti: la sottosegretaria alla Presidenza della Regione Piemonte Claudia Porchietto, l’assessore per le politiche sociali del Comune di Torino Jacopo Rosatelli, il rettore del Politecnico di Torino Stefano Paolo Corgnati, la vicerettrice Maria Chiara Zanetti, il presidente della fondazione Compagnia di San Paolo Marco Gilli e la presidente della fondazione Cassa di risparmio di Torino Anna Maria Poggi.

Al termine della missione, Dennis Radtke, che ha guidato la delegazione, ha commentato: “La formazione e il lavoro sono elementi chiave per la vita delle persone e insieme la costruzione democratica, soprattutto in questa delicata fase storica. In queste giornate presso ETF e Piazza dei Mestieri a Torino, abbiamo potuto approfondire i bisogni dei cittadini della porta accanto e sono bisogni a cui l’Europa deve rispondere, come la penuria di manodopera, il mismatch del mercato del lavoro, il miglioramento della competitività. Argomenti su cui il Parlamento europeo lavorerà con attenzione in questa legislatura.”

La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni

SOMMARIO: Una nuova “Alleanza  per Torino” –  Sulla passeggiata Pannella – Lettere 

Una nuova “Alleanza  per Torino”
Lo Russo pone ordine con adeguato anticipo  nel suo futuro di sindaco al secondo mandato. L’annuncio di una nuova associazione che si chiama “Alleanza per Torino”,  che dovrà sfociare nel 2027 in una nuova lista a sostegno del sindaco è un fatto  positivo. Il sindaco di Torino ha dovuto e deve fare i conti con frange della sua maggioranza spesso poco allineate e con idee contraddittorie rispetto ad un centro – sinistra riformatore. Soprattutto l’impegno in questa impresa  di Valentino Castellani, il migliore sindaco di Torino dopo Peyron, è una garanzia perché proprio “Alleanza per Torino” lo portò alla vittoria contro Novelli che rappresentava il paleo comunismo giacobino torinese.

La nuova lista dovrà anche superare l’equivoco dei Moderati, in Comune con Lo Russo e in Regione con Cirio. Inoltre dovrà cercare di mettere insieme Azione e Italia viva, lasciando a casa alcune consigliere dell’estrema sinistra assai bellicose e  poco collaborative con il sindaco. Per non parlare del Consigliere Viale che con le sue disavventure giudiziarie e ‘ ormai alla fine del suo percorso politico. “Alleanza per Torino” ebbe l’apporto dell’ex sindaca repubblicana Cattaneo e del futuro senatore Marino. A questa componente laica dovrà rivolgersi anche la nuova “Alleanza per Torino” perché se è vero che i partiti laici sono morti, è altrettanto vero che gli elettori laici esistono e una parte di essi non sono certo disposti a replicare l’appoggio a “Torino bellissima” che si è rivelata il nulla del nulla.
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Sulla passeggiata Pannella
Il 25 aprile sulla passeggiata Marco Pannella, per iniziativa di Sergio Rovasio, stretto collaboratore del leader radicale, si è svolta una maratona oratoria per il 25 aprile davvero pluralista. Rovasio ha colto il vero e unico valore del 25 aprile dopo 80 anni all’insegna del libero pensiero. Perché i giornali hanno ignorato l’incontro, perché le Tv hanno taciuto?
Questi silenzi sanno di censura o di imbarazzo perché lo spazio giornalistico concesso alle imprese dei centri sociali il 24 aprile in piazza Castello senza parole di condanna, cozza con il silenzio riservato a chi ha festeggiato il 25 aprile nel nome di Pannella , garante di libertà e di tolleranza.
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LETTERE scrivere a quaglieni@gmail.com
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85 anni al suono dell’inno di Mameli
Come è possibile che con intere pagine pubblicitarie a pagamento si festeggi il compleanno di Marzano ex assessore craxiano del PSI e presidente a vita dell’associazione ex allievi del liceo “Cavour”, diventato come il “D’Azeglio” enclave della sinistra più faziosa? Hanno anche mobilitato l’ex allievo Barbero, l’ex professore di Vercelli ultra celebrato. Il tutto al Museo del Risorgimento al suono dell’Inno di Mameli.     A. M.

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Goffredo Mameli
Non sono in grado di spiegarle le dinamiche dei fatti che lei ci racconta e che sorpresero molto anche me. Sono cose che mi sfuggono.  Io mi limito ad unire il mio augurio per gli 85 anni dell’avvocato Marzano, il prossimo Bruno Segre  da festeggiare fino ad oltre 100 e più anni. Sarebbe comunque interessante sapere chi ha pagato le pagine pubblicitarie del genetliaco.
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E l’Inno nazionale?
Cosa pensa del fatto che al concerto del 25 aprile al Regio non sia stato suonato l’Inno Nazionale? In compenso, fuori programma, orchestra e coro hanno suonato e cantato “Bella ciao”?
F. Rossi
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Era un concerto promosso, oltre che dalla Città di Torino, dall’Anpi. Ineccepibile il discorso istituzionale  del Sindaco. Nei discorsi è  mancato il ricordo dei Caduti del risorto Esercito italiano del Regno del Sud  e degli Internati militari. Una sprovveduta  che ha parlato dal palco ha anche detto che la Costituzione la dobbiamo ai “soli partigiani”. Un’affermazione risibile che ignora i lavori della Costituente. Oggi le conoscenze storiche sono spesso approssimative. Ho apprezzato il presidente Nino Boeti che è venuto in carrozzina e che resta sempre il meglio non solo dell’Anpi.

Il politicamente corretto: salviamo almeno l’arbitro cornuto!

Il “politicamente corretto” è un fenomeno che sta diffondendosi in ogni settore e sta condizionando la nostra società, ormai ossessionata da comportamenti o espressioni che possono sembrare offensive verso gli altri.

Comportamento in linea di principio più che giusto (il rispetto verso il prossimo è una delle regole fondamentali di una società civile) ma che in molti casi sta ormai diventando francamente ridicolo.

Facciamo qualche esempio .

Negro. I dizionari definiscono la parola come “individuo appartenente ad una divisione antropologica dell’umanità caratterizzata dal colore scuro della pelle dovuto ad abbondanza di pigmento”. Niente di male, è un fatto naturale, ma nel tempo il termine è diventato dispregiativo, anche perché spesso usato in abbinamento a sporco (“sporco negro”!), un volgare insulto. E così si è passati a “nero”, ma anch’esso condannato per il riferimento al colore della pelle ed ecco “allora “persona di colore”. Ottima soluzione, può andare bene per africani, asiatici, sudamericani e addirittura per i simpatici Puffi…

Spazzino. Professione essenziale nella società moderna, in cui città sempre poi grandi producono rifiuti sempre più numerosi; ma il termine è spregiativo perché riduce l’attività allo spazzare le strade con la ramazza ed allora ecco apparire netturbino, con vaghe reminiscenze latine, persona che pulisce la città. Ma non è bastato, ed allora la versione oggi più diffusa è un rispettoso “operatore ecologico”, che va sempre in giro con la ramazza, ma realizza un intento nobile ed assurge all’Olimpo dei difensori della natura incontaminata, un seguace di Greta Thunberg…

Bidello. Ve lo ricordate tutti, l’onnipresente personaggio che ci accompagnava alle elementari, alle medie, al liceo, fino all’università. Addetto prioritariamente alla pulizia dei locali, era in realtà un tuttofare sempre attento ad aiutarvi con il sorriso in caso di necessità. Termine considerato umiliante dai difensori del politicamente corretto, che sicuramente non ne conoscono la nobile origine. Bidello, infatti, deriva dal latino medievale bidellus divenuto poi il francese bedeau, messaggero (parola nobile, altro che svilente). Oggi guai a chi parla di bidelli, bisogna definirli “operatori scolastici non docenti”…

Portantino. Persona essenziale nel sistema sanitario, è incaricato di spingere barelle e lettini trasferendo i pazienti il più in fretta possibile (ma con la massima sicurezza). Non va bene, è umiliante! E allora ecco spuntare anche qui un termine nobile come “operatore sanitario addetto al trasporto dei malati ospedalizzati”; peccato che se lo chiami così per chiedere un intervento urgente per tuo nonno colpito da ictus, il caro vecchietto nel frattempo muore…

Non possiamo chiudere queste brevi osservazioni senza accennare ad uno dei termini più noti nel linguaggio comune: arbitro. E’ quell’essere ridicolo vestito di nero che corre come un pazzo in mezzo a 22 giovanotti che cercano di mettere un pallone in una rete. Professione dignitosa, ma che perde ogni dignità quando il suddetto essere concede un rigore inesistente alla squadra che sta lottando contro la nostra; fatto che fa scattare immediatamente l’insulto: arbitro cornuto! In questo caso a nessuno verrebbe in mente di attenuare il grido con un più morbido “Direttore di gara sposato con una moglie poco attenta ai doveri coniugali”…

Spiace per gli arbitri, ma loro, a differenza dei negri, degli spazzini, dei bidelli, dei portantini, continueranno a portare il peso di termini pesantemente offensivi.

C’è un limite a tutto, anche al politicamente corretto…

GIANLUIGI DE MARCHI

Il FAI promuove la 33esima edizione della “Tre Giorni per il Giardino”

Da giovedì 1⁰ a domenica 4 maggio al castello e parco di Masino, sul tema del “giardino possibile – il tempo e la cura”

È “Il giardino possibile. Il tempo, la cura” il tema della XXXIII edizione primaverile della “Tre Giorni per il Giardino”, tra le più importanti e apprezzate manifestazioni florovivaistiche d’Italia, che si svolgerà quest’anno straordinariamente nell’arco di quattro giornate, da giovedì 1⁰ a domenica 4 maggio, al Castello e Parco di Masino, Bene del FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano a Caravino, in provincia di Torino.

Da oltre trent’anni l’evento si pone l’obiettivo di appassionare un pubblico sempre più ampio alla cultura del giardinaggio, alla cura del verde e alla conoscenza di semi, piante, fiori e frutti.

La mostra mercato organizzata dal FAI, curata da Emanuela Orsi Borio, ospiterà oltre cento vivaisti provenienti da tutta Italia ed espositori altamente specializzati, che proporranno piante e idee per il giardino, presentando e suggerendo, accanto alle soluzioni tradizionali, nuove possibilità e pratiche originali che favoriscano non solo la bellezza, ma capaci anche di mettere in evidenza la sostenibilità nella cura del verde.

Il tempo e la cura sono i temi al centro di questa edizione; grande o piccolo che sia, infatti, il giardino ci insegna che la cura e la manutenzione sono atti di conoscenza e relazione. Dalla progettazione iniziale all’impianto, fino al mantenimento quotidiano, ogni giardino è un luogo di trasformazione continua, che evolve grazie alla cura costante nel tempo, in un dialogo incessante tra uomo e natura. Seminare, coltivare, prendersi cura di un orto o di una semplice pianta in vaso significa anche riscoprire il tempo ciclico della natura e l’importanza del tempo dedicato all’osservazione e all’ascolto dei suoi ritmi. Oggi, più che mai, nell’era del cambiamento climatico e della fragilità ambientale, le risorse del tempo e della cura sono essenziali per garantire la conservazione e lo sviluppo della vita sulla Terra.

Il ricco programma culturale rifletterà, attraverso un ampio ventaglio di esperienze e testimonianze, il tema del tempo e della cura, declinato in quattro diversi aspetti. Dal tempo del FAI, esperti e giardinieri condivideranno l’esperienza che il FAI porta avanti nei suoi Beni: 50 anni di impegno nella cura del patrimonio naturalistico e ambientale, tra giardini storici, aree verdi, agricole e naturali, al tempo della storia, dalla cultura dei giardini nell’antico Egitto a cura del Museo Egizio di Torino al restauro architettonico e botanico degli Orti del Redentore a Venezia, a cura dell’architetto Paolo Pejrone, fino al modello contemporaneo di giardino urbano dell’Università degli Studi Milano-Bicocca. Si affronterà anche il tema del tempo della cura, dall’esperienza del Bosco di Rogoredo come occasione di rinascita ambientale e sociale al riscatto dei “giardinieri detenuti” nel carcere Milano Bollate tramite la cura di piante e giardini. Per finire, il tempo dedicato all’osservazione e all’ascolto della natura, dal modello produttivo “a tempo di natura” di Eleonora Giuliodori, agronoma ed ex giardiniera del National Trust, alle sorprendenti invenzioni tecnologiche che la natura silenziosamente ci suggerisce, raccontate nel libro “La natura lo fa meglio (e prima)” di Giulio Volpi.

Questi e altri approfondimenti accompagneranno la “Tre Giorni per il Giardino” in un ricco programma di presentazioni, incontri e laboratori (programma in allegato).

Il 2025 è anche l’anno in cui ricorre il cinquantesimo anniversario del FAI: cinquant’anni di attività nel campo della tutela, gestione e valorizzazione del patrimonio culturale, dell’ambiente e del paesaggio italiano. Un impegno che si concretizza nella cura, quotidiana e appassionata, di luoghi d’arte e natura del nostro Paese, affinché le presenti e le future generazioni possano imparare a conoscerli e amarli.

Nel 2025 l’edizione primaverile della “Tre Giorni per il Giardino” inaugura la campagna #FAIbiodiversità, volta a sensibilizzare il pubblico sull’importanza di preservare la ricchezza delle specie animali e vegetali, messa a rischio dal cambiamento climatico e dal sovrasfruttamento e inquinamento delle risorse naturali. Partecipando alla “Tre Giorni”, dal 1° al 4 maggio, e alle “Camminate nella biodiversità” nei Beni FAI – sabato 17 e domenica 18, sabato 24 e domenica 25 maggio – i visitatori potranno approfondire la conoscenza di varietà, habitat ed ecosistemi e scoprire buone pratiche di tutela, facendole proprie e contribuendo così a ripristinare un dialogo equilibrato e sostenibile con la natura.

La madrina della Tre Giorni per il Giardino 2025 è Anna Zegna.

L’evento si svolge con il Patrocinio di Regione Piemonte, della Città Metropolitana di Torino e del Comune di Caravino.
Il calendario “Eventi nei Beni del FAI 2025” è reso possibile grazie al fondamentale sostegno di Ferrarelle, Partner degli eventi istituzionali e Acqua Ufficiale della Fondazione, e al prezioso contributo di Pirelli, accanto al FAI dal 2005, che rinnova per il tredicesimo anno consecutivo la sua storica vicinanza all’iniziativa; due sinergie pluriennali strategiche e virtuose, da sempre fondate su medesimi obiettivi e valori, che si sono consolidate negli anni con la realizzazione di numerosi progetti. Grazie anche a BRT per il primo anno vicina alla Fondazione in qualità di sponsor del calendario eventi nei Beni. Una nuova collaborazione nata con l’obiettivo di coinvolgere e sensibilizzare le persone e le comunità alle bellezze del nostro Paese.

Per maggiori informazioni e acquisto dei biglietti, si può visitare il sito www.tregiorniperilgiardino.it

Mara Martellotta

Ucraina, Ruffino: “Italia e Ue non saino spettatori della resa”

È di tutta evidenza, tranne a chi non vuol vedere o sentire, che le proposte americane, giustamente rifiutate da Volodymyr Zelensky, prevedono la resa incondizionata dell’Ucraina all’aggressione del dittatore russo. Non esiste un piano di pace americano, dal momento che Donald Trump è il semplice portavoce delle richieste di Putin che prevedono la rinuncia ucraina a ogni sovranità sulla Crimea e la cessione delle quattro province occupate dall’esercito russo.
Trump e Putin agiscono sull’Ucraina esattamente come, nel 1939, Ribbentrop e Molotov agirono nei confronti della Polonia, dividendo il Paese. La presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri si presentino urgentemente in Parlamento per illustrare la posizione del governo nell’ambito dell’Unione europea e quindi la linea che l’Italia intende sostenere in riferimento alla proposta dell’amministrazione Trump. Nessuno può desiderare che un giorno venga rimproverato alla nostra generazione di essere rimasta vilmente spettatrice quando la democrazia veniva umiliata a Kiev.
Così l’on. Daniela Ruffino di Azione.

Una domenica all’insegna delle supercar a Moncalieri

Domenica 27 aprile il centro storico di Moncalieri vivrà una giornata all’insegna della passione per la velocità, lo stile e le auto di élite, diventando il palcoscenico della seconda edizione di “MunCARlé”, una esperienza assolutamente unica che celebra l’eccellenza delle auto d’élite, con delle novità rispetto alla scorsa edizione.

L’evento, organizzato da Vivere Moncalieri in collaborazione con PitShop & Drink e con il patrocinio del Comune di Moncalieri, prenderà il via alle ore 12 con un’esposizione di Supercar e Hypercar in piazza Vittorio Emanuele II. Nello stesso tempo saranno disponibili degli stand nel piazzale Aldo Moro, la piazza sopra il parcheggio Multipiano, con attività di detailing, trattamenti specifici per la cura dell’auto, simulatore di racing con premi annessi, stand RedBull, capaci di garantire gusto e dinamicità durante l’evento.

Saranno presenti anche le novità assolute tra auto e moto esposte, la nuova Alpine A 290, le Moto supersportive della community Cavalieri Oscuri, Mini Innocenti del concessionario Tomini e la nuova Countryman JCW a cura di BIAUTO. Saranno anche presenti attività di sicurezza alla guida, giochi per bambini e stand organizzativi.

L’esposizione principale avverrà nella piazza più caratteristica della città, Piazza Vittorio Emanuele II, in cui saranno messe in mostra più di 30 Supercar e Hypercar dei marchi più prestigiosi, tra cui Porsche, Ferrari, Lamborghini, Lotus, McLaren, esposte in un unico contesto dove modernità e storia vanno di pari passo.

Tra le protagoniste due novità esclusive di quest’anno, la Nissan GTR50 realizzata da Italdesign, la vettura madrina dell’evento, e la RedBall Taurus.

A concludere la manifestazione  una affascinante sfilata dei modelli lungo il viale del Castello, che terminerà alle 18.

Mara Martellotta

La JST Jazz Parade Parte da piazza Palazzo di Città

domenica 27 aprile al TJF 2025

INFO E BIGLIETTI:
www.torinojazzfestival.it

 

Nella foto: JAN BANG SEXTET “ALIGHTING” @ Ph Credit Colibrì

 La JST Jazz Parade dà il via alla giornata di domenica 27 aprile del TJF 2025, con il tour itinerante della marching band ispirata alle sonorità di New Orleans, a partire dalle ore 10:30 da Piazza Palazzo di Città.

Dopo aver attraversato il centro di Torino tra Piazza Castello, via Accademia delle Scienze, Piazza Carlo Alberto, Piazza Carignano e Piazza San Carlo, la parata culminerà con un performance speciale a Porta Susa, dalle ore 13, che affascinerà il pubblico all’interno della stazione di RFI Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS) con i ballerini di Balla Torino Social Dance.

L’evento fa parte di un progetto che mira a trasformare le stazioni ferroviarie in spazi culturali vivi, capaci di connettere mobilità, arte e partecipazione.

 

Da non perdere domenica alle ore 11 al Teatro Vittoria, Korale, l’ensemble italo-coreano del quale fa parte la poliedrica batterista Francesca Remigi, vincitrice di Nuova Generazione Jazz 2021 e Top Jazz 2022, nota per le sue collaborazioni internazionali nella scena d’avanguardia e di improvvisazione libera.

I rapporti tra jazz e musica dell’estremo oriente sono stati complessi, a seconda dei paesi: dal re trombettista jazz della Thailandia Bhumibol Adulyadej all’ampia e vivace scena giapponese, dalle intermittenze della Cina alla crescita del panorama indonesiano. Korale non rientra né nell’assimilazione del paradigma americano né nel facile esotismo, ma è un prodotto nuovo, ricco di tensioni immaginative.

 

Fra gli appuntamenti special alle ore 12 alla GAM, Galleria Civica d’Arte Morderna“Picture Jazz duo”, due insegnanti del CFM fanno incontrare il jazz e l’arte in occasione di EXPOSED Torino Foto Festival. L’evento è in collaborazione con CFM – Centro Civico di Formazione Musicale e con Fondazione Torino Musei.

 

Proseguono anche i club, con l’appuntamento delle ore 15 in via BALTEA 3 che vede protagonista Daniele Tione in “Cloaked in blue”. Daniele Tione si presenta nella solitudine del piano solo, interprete della tradizione jazzistica con un senso della melodia tutto italiano. Alle ore 16:30 si prosegue ai Bagni Pubblici di Via Agliè con Ballestriero Gilli Taufic in “2 A 1”: un viaggio dal Brasile classico di Pixinguinha e Hamilton de Hollanda a quello moderno di Djavan, Toninho Horta e Gismonti.

 

Al Cinema Massimo alle ore 15 l’appuntamento atteso con la pellicola “Colonna sonora per un colpo di Stato” di Johan Grimonprez, in collaborazione con Museo Nazionale del Cinema e con I Wonder Pictures. Il film è introdotto da Stefano Zenni.

Nel gennaio 1961 il nuovo presidente del Congo, Patrice Lumumba, viene assassinato con la complicità di Belgio e Stati Uniti, per depredare le ricchezze del paese. Louis Armstrong è in tour in Congo e si trasforma inconsapevolmente nel paravento per il primo colpo di Stato post-coloniale in Africa, mentre altri artisti come Nina Simone, Duke Ellington e Dizzy Gillespie si chiedono qual è la loro posizione nel loro paese, in cui vige ancora 48 la segregazione razziale. Questo film è un magistrale racconto a più voci e a ritmo di jazz e soul su come è stata minata l’autodeterminazione africana negli anni ’60. Candidato agli Oscar 2025 come miglior documentario.

 

Fra i talk alle ore 16 alle Gallerie d’Italia Torino “Pieranunzi – Bertinetto: dialogo filosofico-musicale sull’autenticità”. Autenticità è una parola molto evocata in ambito musicale, spesso in riferimento alla qualità di un’interpretazione e alla sua fedeltà alla composizione. Ne parleranno Enrico Pieranunzi e Alessandro Bertinetto in un dialogo all’incrocio tra musica e filosofia.

 

Tra gli appuntamenti main nel filone dei ‘grandi pianisti’ del TJF 2025 alle ore 18 al Conservatorio Giuseppe Verdi sarà protagonista Amaro Freitas, l’astro nascente del jazz brasiliano che crea una musica che è esplorazione della tradizione del suo paese e insieme degli orizzonti più sperimentali. Freitas nasce a Recife in Brasile, un’area ricca di culture e tradizioni che lo hanno segnato profondamente: l’approccio allo strumento è debitore dei ritmi nordestini e della frenesia del frevo e del baião.

 

La giornata di domenica 27 aprile si conclude alle ore 21 con Furio Di Castri 8 in“Blowin’ in the wind” al Teatro Monterosa. Furio Di Castri, uno dei musicisti più importanti del jazz italiano, quest’anno compie settant’anni. Per il suo compleanno ha deciso di offrire al pubblico un mondo sonoro che è anche l’occasione per una riflessione. La guerra è una piaga che da sempre segna la storia dell’umanità e che l’arte cerca di esorcizzare.

 

 

PROGRAMMA DOMENICA 27 APRILE

 

JST JAZZ PARADE, H 10:30 

 

Cesare Mecca, tromba
Diego Borotti, sax tenore
Stefano Calcagno, trombone
Gianni Virone, sax basso
Francesco Brancato, percussioni
Daniele Pavignano, percussioni

 

H 10:30 Piazza Palazzo di Città
Percorso: Piazza Palazzo di Città, Piazza Castello, Via Accademia delle Scienze, Piazza Carlo Alberto, Piazza Carignano, Piazza San Carlo
h 13:00 Porta Susa – esibizione all’interno della stazione in collaborazione con i ballerini di Balla Torino Social Dance.

 

La JST Jazz Parade, il tour itinerante della marching band ispirata alle sonorità di New Orleans del TJF 2025 si terrà domenica 27 aprile a partire dalle ore 10:30 da Piazza Palazzo di Città. Dopo aver attraversato il centro di Torino tra Piazza Castello, via Accademia delle Scienze, Piazza Carlo Alberto, Piazza Carignano, e Piazza San Carlo, la parata culminerà con un performance speciale a Porta Susa, dalle ore 13, quando la marching band stupirà il pubblico all’interno della stazione di RFI Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS) con i ballerini di Balla Torino Social Dance. L’evento fa parte di un progetto che mira a trasformare le stazioni ferroviarie in spazi culturali vivi, capaci di connettere mobilità, arte e partecipazione.

 

 

MAIN, H 11 – TEATRO VITTORIA
KORALE

 

DoYeon Kim, gayageum, voce
Michelangelo Scandroglio\, contrabbasso
Youngwoo Lee, pianoforte, tastiere
Francesca Remigi, batteria

Korale è un ensemble italo-coreano del quale fa parte la poliedrica batterista Francesca Remigi, vincitrice di Nuova Generazione Jazz 2021 e Top Jazz 2022, nota per le sue collaborazioni internazionali nella scena d’avanguardia e di improvvisazione libera. I rapporti tra jazz e musica dell’estremo oriente sono stati complessi, a seconda dei paesi: dal re trombettista jazz della Thailandia Bhumibol Adulyadej all’ampia e vivace scena giapponese, dalle intermittenze della Cina alla crescita del panorama indonesiano. Korale non rientra né nell’assimilazione del paradigma americano né nel facile esotismo, ma è un prodotto nuovo, ricco di tensioni immaginative. La band lavora sulla creazione di un nuovo repertorio di musica originale che sintetizza linguaggi ed estetiche della musica contemporanea italiana e coreana. korale fin da subito riscuote l’interesse del pubblico e inizia a essere richiesto nei festival internazionali. Michelangelo Scandroglio ha già vinto numerosi premi in tutta Europa e ha suonato nei migliori jazz club: nel 2021 è stato considerato il miglior talento del jazz in italia. Youngwoo Lee, nato in Sud Corea, sviluppa il suo suono ad Amsterdam, dove vince, nel 2018, la Dutch Jazz Competition. DoYeon Kim è un’artista coreana che suona il gayageum, uno strumento a corda tradizionale del suo paese, e ha sviluppato un approccio unico e ampio che incorpora musica tradizionale, jazz e improvvisazione.

 

 

SPECIAL, H 12 – GAM, GALLERIA CIVICA D’ ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA TORINO
PICTURE JAZZ DUO

 

In collaborazione con CFM – Centro Civico di Formazione Musicale e con Fondazione Torino Musei

 

Roberto Regis, sassofoni
Riccardo Ruggieri, pianoforte

Due insegnanti del CFM fanno incontrare il jazz e l’arte in occasione di EXPOSED Torino Foto Festival In collaborazione con CFM – Centro Civico di Formazione Musicale e con Fondazione Torino Musei.

INGRESSO LIBERO con biglietto Collezioni permanenti GAM e con il PASS EXPOSED

 

 

CL(H)UB, H 15 – BALTEA 3

DANIELE TIONE “CLOAKED IN BLUE”

 

Daniele Tione, pianoforte

 

Tione si presenta nella solitudine del piano solo, interprete della tradizione jazzistica con un senso della melodia tutto italiano. Un equilibrio tra scrittura e improvvisazione nel quale il filo conduttore delle composizioni originali si arricchisce di una mirata e libera rivisitazione degli standard, come si evince dall’ultimo lavoro discografico Cloaked In Blue (DaVinci Classic & Jazz, 2024).

 

 

CINEMA, H 15 – CINEMA MASSIMO

COLONNA SONORA PER UN COLPO DI STATO 

di Johan Grimonprez (Belgio/Francia/Paesi Bassi 2024, 150’, col., v.o. sott. it.)

 

In collaborazione con Museo Nazionale del Cinema e con I Wonder Pictures. Il film è introdotto da Stefano Zenni.

 

Nel gennaio 1961 il nuovo presidente del Congo, Patrice Lumumba, viene assassinato con la complicità di Belgio e Stati Uniti, per depredare le ricchezze del paese. Louis Armstrong è in tour in Congo e si trasforma inconsapevolmente nel paravento per il primo colpo di Stato post-coloniale in Africa, mentre altri artisti come Nina Simone, Duke Ellington e Dizzy Gillespie si chiedono qual è la loro posizione nel loro paese, in cui vige ancora 48 DOMENICA 27 APRILE 49 la segregazione razziale. Questo film è un magistrale racconto a più voci e a ritmo di jazz e soul su come è stata minata l’autodeterminazione africana negli anni ’60. Candidato agli Oscar 2025 come miglior documentario.

 

 

TALKS, H 16 – GALLERIE D’ITALIA TORINO
PIERANUNZI – BERTINETTO: DIALOGO FILOSOFICO-MUSICALE SULL’AUTENTICITÀ

 

Autenticità è una parola molto evocata in ambito musicale, spesso in riferimento alla qualità di un’interpretazione e alla sua fedeltà alla composizione. Che senso può avere nel jazz, un campo di pratiche che, dalle origini, si nutre dell’ibridazione e dell’incontro con l’altro? Ne parleranno Enrico Pieranunzi e Alessandro Bertinetto in un dialogo all’incrocio tra musica e filosofia. Il musicista e compositore di fama internazionale Enrico Pieranunzi dialoga con Alessandro Bertinetto, professore ordinario di estetica e di filosofia della musica all’Università di Torino.

 

Si ringraziano Gallerie D’Italia Torino e Intesa San Paolo

 

 

CL(H)UB, H 16.30 – BAGNI PUBBLICI DI VIA AGLIÈ

BALLESTRERO GILLI TAUFIC 

“2 A 1”

 

Pietro Ballestrero, chitarra classica

Massimiliano Gilli, violino

Roberto Taufic, chitarra classica

 

Trio inedito, con una formazione cameristica caratterizzata dalla ricerca timbrica, dall’intensità ritmica e dal gusto per la melodia. Un viaggio dal Brasile classico di Pixinguinha e Hamilton de Hollanda a quello moderno di Djavan, Toninho Horta e Gismonti, in mezzo a composizioni originali dei tre.

 

 

 

MAIN, H 18 – CONSERVATORIO GIUSEPPE VERDI (GRANDI PIANISTI)

AMARO FREITAS 

“Y’Y”

 

Amaro Freitas, pianoforte, percussioni

 

L’astro nascente del jazz brasiliano Amaro Freitas crea una musica che è esplorazione della tradizione del suo paese e insieme degli orizzonti più sperimentali. Freitas nasce a Recife in Brasile, un’area ricca di culture e tradizioni che lo hanno segnato profondamente: l’approccio allo strumento è debitore dei ritmi nordestini e della frenesia del frevo e del baião. La sua proposta, così originale, ha ottenuto il plauso della critica internazionale, che ne ha lodato la capacità di conciliare gli elementi più disparati in un caleidoscopio espressivo personale. L’approccio jazzistico è in debito con le tradizioni del Pernambuco quanto con Coltrane, Monk e Chick Corea, che Freitas indica quale suo principale modello. Nella dimensione solitaria emerge ancor più la fascinazione di un suono a volte ottenuto preparando il pianoforte o giocando con tocchi di elettronica: e si spazia trasversalmente da reminiscenze delle stride jazz di Art Tatum, all’impressionismo di Satie, dall’Africa ancestrale, alle rarefazioni percussive del piano preparato di Cage. Il nuovo album Y’Y (Psychic Hotline Records, 2024) è l’omaggio di Amaro Freitas alla foresta amazzonica e ai fiumi del nord del Brasile, o come lui stesso precisa: «un invito a vivere, sentire, rispettare e prendersi cura della natura, riconoscendola come nostra antenata».

 

 

MAIN, H 21 – TEATRO MONTEROSA (PRODUZIONE ORIGINALE TJF) 

FURIO DI CASTRI 8 “BLOWIN’ IN THE WIND” 

 

Mauro Negri, clarinetto

Giovanni Falzone, tromba

Federico Pierantoni, trombone

Nguyen Le, chitarra

Andrea Dulbecco, vibrafono

Fabio Giachino, tastiere

Mattia Barbieri, batteria

Furio Di Castri, contrabbasso, direzione

 

Furio Di Castri, uno dei musicisti più importanti del jazz italiano, quest’anno compie settant’anni. Per il suo compleanno ha deciso di offrire al pubblico un mondo sonoro che è anche l’occasione per una riflessione. La guerra è una piaga che da sempre segna la storia dell’umanità e che l’arte cerca di esorcizzare. Spiega Di Castri: «Partendo dalla musica di artisti che hanno scritto e cantato la poesia della loro terra, ho voluto radunare in un grande inno alla pace dei bozzetti sonori dei paesi che hanno vissuto conflitti drammatici a cui abbiamo assistito impotenti durante gli ultimi settant’anni, dal Vietnam all’Argentina e al Cile, dalla Bosnia al Medio Oriente. Un quadro al quale aggiungo un mio personale tributo al Tribunale Internazionale dell’Aja». Il titolo scelto per il concerto richiama uno dei manifesti pacifisti sonori più importanti di sempre: il nome più indicato per questo lavoro collettivo che mette insieme un gruppo di strumentisti d’eccezione, strettamente legati alla lunga carriera di Di Castri.

 

 

BIGLIETTERIA TJF – Da martedì 11 marzo

Urban Lab piazza Palazzo di Città 8/F

Tel. +39.011.01124777 – tjftickets@comune.torino.it

Martedì-sabato 10.30-18, aperta tutti i giorni da martedì 22 a mercoledì 30 aprile.

Per i nati dal 2011 biglietti per tutti i concerti a 1 euro.

Per le modalità di acquisto dei biglietti per persone con disabilità fisica tel 011.01124777 nei giorni e negli orari di apertura della biglietteria.

 

ACQUISTI ONLINE

www.torinojazzfestival.it; www.vivaticket.it

Il costo del servizio di acquisto è pari al 12% del prezzo del biglietto, con un minimo di € 1.

Al momento dell’acquisto del biglietto su Vivaticket è inoltre possibile aggiungere 1 € da donare alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro di Candiolo.

 

ACQUISTI PRESSO LE SEDI DEI CONCERTI

Se ancora disponibili, i biglietti saranno posti in vendita presso le sedi dei concerti 45 minuti prima dell’inizio.

 

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