ilTorinese

Le parole sono ponti o bombe

Di Irma Ciaramella *

Il mio liceo e’ stato una grande palestra di Vita. Al D’Azeglio, all’inizio degli anni ‘80 gli anni di piombo bruciavano ancora, e lo strascico della contestazione studentesca degli anni ‘70 si trasformava nelle catene a malapena celate nei picchetti, per impedire a noi quartini (avevo 13 anni all’epoca !) di entrare (mi ricordo ancora uno della sinistra extra parlamentare chiamato Shampoo perché aveva stupendi capelli biondi a caschetto) e pugni di ferro sotto il guanto di montone a maggio degli altri che non mollavano. Avevo una prof di Storia e filosofia che fieramente si dichiarava anzi si proclamava, comunista trotzkista marxista leninista.

Ma ha sempre avuto l’onestà intellettuale di insegnarci che la storia è fatta di voci, non di una sola voce; che spesso è raccontata dai vincitori, ma che la verità — se esiste — richiede metodo, confronto, fonti.
Anche quando Franco Cardini veniva a tenerci una ‘conferenza’ così si chiamava allora, in aula magna nessuno si sognava di tacitarlo o boicottarlo perché non era allineato con la vulgata di allora.

La stessa prof, che si proclamava atea convinta (erano gli anni del “Dio è morto”), l’ho ritrovata quarant’anni dopo, seduta con la stessa dignità di sempre nella chiesa dei Camilliani, ad ascoltare una predica di Padre Antonio. Con spirito critico, certo. critico. Non senza l’amore per la dialettica. Proprio come quel giorno in prima liceo, quando la mia interrogazione su Ficino e Pico della Mirandola finì in un match dialettico tra la sua laicità e le ragioni della mia mia fede.

Una palestra di vita figherrima come dico io.

E se sono un’avvocata magari lo devo -anche – a quel continuo ‘dibate camp’ che è stato il mio liceo.

Abbiamo imparato a pensare.
A usare i sillogismi. A smontare le nostre tesi per vestire i panni dell’altro. A costruire un ragionamento logico e solido anche partendo da una posizione opposta alla nostra.
Questa è, per me, la scuola.
Non un luogo dove riempire teste vuote con concetti precotti, ma un laboratorio in cui si costruisce il pensiero. Dove si offrono strumenti critici. Dove si insegna a ragionare con la propria testa.

Questa è’ per me la scuola.

Ecco perché torno sul caso del libro di storia pubblicato da Laterza, e sulle critiche del Ministro Valditara, che ha contestato alcuni passaggi in cui si parla dell’attuale governo con espressioni come “deportazione”, “base dichiaratamente fascista”, “criminalizzazione dei migranti”.

Noi che lavoriamo con le parole – e sulle parole e di parole viviamo– sappiamo bene che ogni lemma pesa.

Che la parola può essere cesellata o appuntita, inclusiva o divisiva, evocativa o manipolatoria.

Può creare ponti, o far esplodere bombe.

E chi scrive un libro di storia destinato agli studenti non solo racconta i fatti: plasma coscienze. Offre chiavi di lettura del presente. Alimenta – o depotenzia – il pensiero critico.

E alla fine di quel liceo nutrito di così tante voci e da tutta quella conoscenza vera ci sentivamo tutti davvero pronti ad affrontare senza paura qualsiasi studio.

Venendo a noi e al caso del libro di storia editi da Laterza e e alle critiche del Ministro Valditara a un passaggio che descrive il governo in carica con termini come “deportazione”, “base dichiaratamente fascista”, “criminalizzazione dei migranti”

Parole che Evocano – in modo inequivocabile e, temo, cieco – una narrazione parziale, militante, lontana da quella pluralità di voci che forma una coscienza libera.

Noi che viviamo di parole, parole calibrate, soppesate, cesellate, arrotondate o rese aguzze come frecce, dilatate ed ampie da ricomprendere un tutto e innalzate come a ‘volo di drone’ diremmo oggi. Noi che di parole viviamo, sappiamo l’importanza del labor limae, dell’adeguare i lemmi alla platea alla quale rivolgiamo i nostri scritti, della potenza della parola, capace di creare o di distruggere, di stimolare curiosità e desiderio di approfondimento, ovvero sconcerto, disgusto, piacere, noia e così via.
Qui chi scrive di storia (forse qui più ‘Cronache’?) per i ragazzi plasma coscienze, forma pensiero critico (o lo deresponsabilizza), offre una chiave di lettura del presente.

E se autore assume il tono dell’attivista, sta facendo il suo mestiere di storico? Sta offrendo un quadro sintetico ma efficace di questo periodo? Sta proponendo oltre che una tesi (la sua fazione di tesi) anche l’antitesi, lasciando ai docenti di prospettare una sintesi semmai?

Ecco perché serve una riflessione più ampia:
sul contenuto di questo libro, certo.
Ma anche – e soprattutto – sulla democrazia culturale.
Sul ruolo della scuola.
Sui suoi strumenti.
E sulla libertà – fragile, preziosa, indivisibile – del pensiero.

Conoscere la storia – anche la più scomoda – è necessario.

Ma le parole contano.

Le parole sono ponti o bombe.

E qui le parole adoperate sono forti, fortissime evocano tanto inequivocabilmente, quanto in maniera ciecamente faziosa, una storia dolorosa e non così lontana da noi.

Ma c’è’ di più.

Un livello ancora superiore di analisi.

Cosa deve essere la scuola?

Un luogo neutro dove si coltiva il dialogo? Uno spazio in cui si affina l’arte del confronto e del dubbio?
O una fabbrica di pensiero unico, dove la tesi è già servita e lo studente deve solo mandarla a memoria?

Io credo nel pluralismo.
Credo nella libertà intellettuale, nella responsabilità educativa, nella vigilanza democratica. Credo che la scuola debba essere alimentata dai tanti rivoli del confronto culturale, e non chiusa in un’ansa ideologica.
Credo nella conoscenza dei fatti, non nei filtri faziosi. E soprattutto: credo che gli insegnanti vadano valorizzati, non lasciati soli in un campo minato.

E mi sembra che questo testo, che peraltro cita autorevoli fonti ( … fanpage) non centri questi obiettivi.

Ecco perché serve una riflessione più ampia:
sul contenuto di questo libro, certo.

Ma anche – e soprattutto – sulla democrazia culturale.
Sul ruolo della scuola.
Sui suoi strumenti.

La scuola non deve insegnare cosa pensare, ma come pensare.

E in tempi di parole urlate, la vera rivoluzione è ancora il dubbio.

Ecco perché oggi non è in discussione solo un libro.

È in gioco l’idea stessa di scuola come presidio di libertà, non come trincea ideologica.

Se vogliamo che la democrazia resti viva, dobbiamo difendere la pluralità delle voci, la complessità del pensiero, il diritto di dubitare.

Sempre.

* Avvocato

In Regione il Comitato Metro Oltre Rivoli

Il Comitato spontaneo “Metro oltre Rivoli”, nato dall’impegno di cittadini e cittadine del territorio, ha lanciato una proposta strategica per il prolungamento della Linea 1 della metropolitana di Torino: una visione a medio-lungo termine che guarda alla salute pubblica, all’accessibilità e al futuro della mobilità nella Zona Ovest e non solo.

L’obiettivo è chiaro: portare la metropolitana prima all’Ospedale di Rivoli, e in una fase successiva, verso l’Ospedale San Luigi di Orbassano, creando un corridoio di collegamento strategico tra due importanti poli sanitari e universitari del territorio. Una scelta che consentirebbe di servire un bacino di oltre 110.000 abitanti tra Rivoli, Rivalta e i Comuni della Val Sangone, oggi privi di un’infrastruttura di trasporto veloce e capillare come la metro.

Il Comitato, attivo da diversi mesi, ha avviato un percorso di ascolto e confronto con le istituzioni. L’ultimo incontro si è svolto la settimana scorsa con l’Assessore regionale alle Infrastrutture, Enrico Bussalino, che, come già accaduto con altre istituzioni locali, ha manifestato interesse verso l’ipotesi. All’incontro, svoltosi presso il Palazzo della Regione, hanno partecipato i membri del Comitato: Valter Morizio, Carlo Beltramino e Bruno Merlin.

La proposta del Comitato mira a valorizzare un’opportunità concreta di sviluppo sostenibile e inclusivo, in grado di:

  • intercettare reali flussi di mobilità legati alla sanità, al lavoro e alla formazione universitaria;

  • favorire l’integrazione tra mezzi di trasporto (metropolitana e rete SFM);

  • alleggerire la pressione sul traffico privato, migliorando l’accessibilità di aree oggi congestionate;

  • offrire una vera alternativa a proposte meno impattanti in termini di utenza, come il prolungamento verso Rosta, già servita dalla linea ferroviaria SFM3.

La Linea 1 potrebbe così diventare un’infrastruttura chiave per l’integrazione urbana e territoriale, contribuendo alla coesione della Zona Ovest di Torino e creando un collegamento diretto tra città, sanità e periferia metropolitana.

Il Comitato continuerà a dialogare con le amministrazioni locali per portare avanti questa proposta, che guarda con concretezza e visione al futuro del territorio.

“Olimpia – Prova d’orchestra” Biennale di Arte Contemporanea in Alta Langa

Dal 5 luglio al 31 agosto

Alta Langa (Cuneo)

Intrigante il titolo dell’evento “Olimpia”, che ci rimanda all’antica “Olimpia” (oggi “Archea Olympia”), città greca del Peloponneso dove si svolsero, dal 776 a. C. al 393 d. C., i primi “Giochi Olimpici” della Storia; e non meno intrigante il sottotitolo “Prova d’orchestra”. L’iniziativa, infatti, tutta e con varie sfaccettature dedicata all’“arte contemporanea”, intende proprio presentarsi come una perfetta “Prova d’orchestra”, capace di mettere insieme in un’unica sinfonia le più varie espressioni delle attuali prove d’arte visiva (dalle performance alle installazioni site-specific), senza dimenticare la musica, la letteratura e il paesaggio stesso (come elemento non meno decisivo alla completezza del messaggio estetico), interpellando e dando spazio alle più interessanti e  giovani voci della “contemporaneità” di casa nostra.

Programmata da sabato 5 luglio a domenica 31 agosto, l’iniziativa – curata dalla Galleria “Lunetta11” di Mombarcaro (Cuneo) e organizzata dall’“Unione Montana Alta Langa” con la collaborazione di “Fondazione La Masa”di Venezia, “Recontemporary Torino” e “Firenze Jazz Festival”  – coinvolgerà ben sette Comuni della Provincia Cuneese del Basso Piemonte: da Cortemilia a Prunetto, da Paroldoa Castino, a Camerana, Serravalle Langhe e Niella Belbo.

“Il programma – sottolineano gli organizzatori – è un racconto a tappe, per costruire un percorso immersivo e itinerante”.

La prima tappa, sabato 5 luglio (alle ore 17), ci condurrà all’“Ecomuseo dei Terrazzamenti e della Vite” di Monteoliveto a Cortemilia , con l’inaugurazione dell’installazione “Fairy Ring”di  Stefano Caimi, lecchese di Merate, oggi residente a Montevecchia e docente alla “Naba Computer Art – Nuova Accademia di Belle Arti”.L’opera si presenta composta da una serie di “sfere di acciaio” disposte a forma di anello sul terreno, con l’intento di riportare alla memoria e alla luce il cosiddetto “cerchio delle streghe”, secondo antiche leggende popolari il tracciato delle loro danze rituali. In realtà, nulla più della manifestazione del “micelio”, l’apparato vegetativo, sotterraneo e invisibile, del fungo, mezzo principale di assorbimento e distribuzione dei nutrienti. “L’installazione intende rimarcare – secondo Caimi – la capacità dell’elemento naturale, maestoso o nascosto che sia, di incuriosire e stregare l’essere umano, rompendo le barriere tra razionale e soprannaturale”. E, in questo caso, c’è da dire che il “gioco” appare perfettamente riuscito.  Sempre sabato 5 luglio, l’“Oratorio di San Michele” a Serravalle Langhe, dipinto dall’artista britannico David Tremlett nel 2020, si trasformerà, fino a domenica 13 luglio, in uno “studio d’artista” dove sarà possibile vedere all’opera la videoartista Emma Scarafiotti e il musicistaPaolo Dellapiana .

Domenica 6 luglio, alle 15, gli Otto cieli” , le sculture volanti dell’artista “fanciullino” Oliviero Fiorenzi , voleranno sopra il “Castello di Prunetto”, invitando il pubblico a partecipare all’azione performativa dell’artista marchigiano con il proprio aquilone.

Sabato 12 luglio, la giornata di “Olimpia” si apre, alle 11, a Niella Belbo, con la presentazione di Fioritura” , la plastica essenziale scultura del giovane cremasco Edoardo Manzoni, in cui è ben chiaro l’influsso esercitato da un mondo contadino da sempre, particolarmente caro all’artista e che rimarrà in permanenza alla “Confraternita dei Battuti”.

Alle 15, la “Torre medievale” di Camerana accoglierà Come due gocce d’acqua” , opera site-specific di Dora Perini , realizzata in collaborazione con la “Fondazione Bevilacqua La Masa” di Venezia, mentre, alle 17, alla “Confraternita di San Sebastiano” a Paroldo, si presenterà, in collaborazione con la “Fondazione Recontemporary” di Torino, la mostra “Listen to me, why is everything so hazy?” della fotografa e videoartista milanese Mara Palena.

Ma “Olimpia” non sarà solo “arte visiva contemporanea”.

Domenica 13 luglio, alle 17, a “San Bovo di Castino”, andrà in scena una rilettura di 1984” di George Orwell , un reading sonoro tra letteratura e musica dal vivo a cura dello scrittore Giuseppe Culicchia e del musicistaGiorgio Li Calzi, in collaborazione con il“Firenze Jazz Festival”.

Tutte le opere (fatta eccezione per lo “studio d’artista” di Serravalle Langhe) rimarranno visibili durante i weekend (venerdì, sabato e domenica), fino al 31 agosto.

 

Info e programma completo: www.olimpiacontemporanea.com

g.m.

Nelle foto: Oliviero Fiorenzi “Giant Kite”, 2024 (ph. credit Matteo Natalucci); Stefano Caimi “Fairy Ring”, 2023; Edoardo Manzoni “ Fioritura”, 2023; Giuseppe Culicchia

Esplosione in via Nizza: aperta inchiesta per disastro colposo

Prende sempre più corpo l’ipotesi di una fuga di gas. Questa sarebbe la causa dell’esplosione che ha provocato la morte di un uomo di 35 anni e il ferimento di cinque persone nell’esplosione di ieri in via Nizza a Torino, in un condominio al civico 389. L’alloggio sottostante a quello sventrato all’ultimo piano è uno dei più danneggiati e farebbe quindi pensare a questa ipotesi. I residenti in questo appartamento erano in vacanza all’Isola d’Elba. La procura della Repubblica sta esaminando tutti gli elementi a disposizione.  E’ stato aperto un fascicolo per disastro colposo e omicidio colposo a carico di ignoti. Italgas è intervenuta nel frattempo sul posto per mettere in sicurezza la rete

Dal Governo 17,7 milioni per i territori alluvionati. Bartoli: “Un grande sostegno”

 

“Per affrontare eventi meteorologici estremi necessari interventi strutturali”

Approvato dal Governo un intervento di 17,7 milioni di euro, finanziato dal fondo di emergenza, per i danni dell’alluvione del 16 e 17 aprile 2025. Una vittima, oltre 570 comuni coinvolti, frane, allagamenti, territori isolati, con danni stimati in oltre 64 milioni di euro per il quale, contestualmente allo stanziamento dei fondi, ieri il Governo ha concesso lo stato di emergenza.

 

Lo stanziamento di 17,7 milioni effettuato ieri dal Consiglio dei Ministri e la concessione dello stato di emergenza permettono agli Enti Locali di avviare subito i primi interventi – commenta Sergio Bartoli, presidente della V Commissione Consiliare Ambiente, del Gruppo Lista Civica Cirio Presidente Piemonte Moderato e Liberale -; un aiuto tangibile per i nostri Comuni e per i territori, che si aggiunge ai 5 milioni stanziati immediatamente dalla Giunta regionale. Purtroppo gli eventi climatici estremi sono sempre più frequenti e il nostro territorio, particolarmente fragile, sempre più soggetto a situazioni che mettono in pericolo i cittadini e a rischio le attività: per questo credo sia necessario prevedere interventi che siano strutturali, non soltanto legati alla concessione dello stato di emergenza e a richiesta di attivazione da parte della Regione, ma che siano automaticamente attivi subito dopo l’evento calamitoso”.

Nuovi servizi alle Poste di Givoletto

Poste Italiane comunica che l’ufficio postale di Givoletto sito in via San Secondo 25, dal prossimo 5 luglio, sarà interessato da interventi di ammodernamento per migliorare la qualità dei servizi e dell’accoglienza.

La sede, infatti, rientra in “Polis – Casa dei Servizi Digitali”, il progetto di Poste Italiane per rendere semplice e veloce l’accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione nei comuni con meno di 15mila abitanti con l’obiettivo di favorire la coesione economica, sociale e territoriale del nostro Paese e il superamento del digital divide.

In particolare, i lavori presso l’ufficio postale comprendono la riorganizzazione degli spazi e il restyling della sala al pubblico, con nuovi arredi progettati per facilitare l’accesso ai servizi e le operazioni ai clienti.

Alla riapertura sarà possibile richiedere oltre ai servizi postali, finanziari, di assicurazione ed energia, anche i servizi INPS, i servizi anagrafici con quindici certificati anagrafici e di stato civile disponibili ed entro il 2026 avviare le pratiche di richiesta del passaporto.

Durante il periodo dei lavori Poste Italiane garantirà ai cittadini la continuità di tutti i servizi presso l’ufficio postale di San Gillio Torinese – Piazza Bovetti 8, aperto da lunedì a venerdì dalle 8.20 alle 13.45 e il sabato fino alle 12.45.

Attraverso questa iniziativa Poste Italiane conferma ancora una volta il proprio ruolo di attore capillare al servizio del territorio, al fine di garantire la gestione delle esigenze di tutti i cittadini.

670° anniversario delle nozze tra il “Conte Verde” e Bona di Borbone

Domenica 29 giugno 2025 l’Associazione Internazionale Regina Elena Odv ha organizzato ad Avigliana (TO) la commemorazione del 670° anniversario delle nozze tra il Conte di Savoia Amedeo VI, detto il “Conte Verde” e Bona di Borbone.
Hanno concesso il patrocinio all’evento: il Consiglio Regionale del Piemonte, la Città Metropolitana di Torino, il Comune di Avigliana,  l’Associazione Amici di Avigliana e l’Opera Principessa di Piemonte.
La commemorazione è iniziata alle ore 10 con una Santa Messa celebrata da Don Sergio Vazzaz del Santuario della Madonna dei Laghi nella Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista. Successivamente le autorità e i gruppi storici hanno raggiunto in corteo Piazza Conte Rosso, dedicata al Conte di Savoia Amedeo VII (figlio e successore di Amedeo VI) ed ubicata ai piedi dei ruderi del maniero fatto edificare intorno al 960 d.C. dal Marchese Arduino III detto “il Glabro” e che dal 1046 al XV secolo fu una delle sedi della Corte Sabauda quando essa soggiornava al di qua delle Alpi.
Davanti al Municipio si è tenuta una solenne cerimonia aperta dai saluti di Andrea Archinà, Sindaco di Avigliana e Piero Troielli, Sindaco di Reano.
Dopo i discorsi di Pierangelo Calvo, Vice Presidente dell’Associazione Internazionale Regina Elena Odv e Delegato per il Piemonte e di Milo Ferrua, Presidente del Coordinamento Sabaudo e Vice Presidente del Sodalizio, lo scrivente ha fatto scoprire alle numerose persone presenti la figura del Conte di Savoia Amedeo VI, detto il “Conte Verde”.

Nato al Castello di Chambéry il 4 gennaio 1334, Amedeo era figlio primogenito del Conte di Savoia Aimone e della consorte Violante Paleologa. Salì al trono il 22 giugno 1343 a soli nove anni in seguito alla morte del padre, sotto la reggenza del cugino il Barone Luigi II di Savoia-Vaud e del Conte Amedeo III di Ginevra. Nel 1348, tornato a Chambéry dopo una campagna militare che gli aveva permesso di sottomettere Cherasco, Savigliano, Mondovì e Chieri, organizzò un grande torneo presentandosi in campo vestito di verde, colore che amava. Da quel giorno venne soprannominato il “Conte Verde”. Il 28 settembre 1350 in occasione delle nozze di sua sorella Bianca con Galeazzo Visconti, Co-Signore di Milano, celebrate al Castello di Rivoli, creò l’Ordine del Cigno Nero, onorificenza ripresa dallo stesso sovrano nel 1362 come Ordine del Collare e dedicata nel 1518 dal suo discendente il Duca di Savoia Carlo III alla Santissima Annunziata. Nel 1355 Amedeo VI sposò a Parigi Bona di Borbone, figlia del Duca Pietro I di Borbone, cugino del Re di Francia Giovanni II. Dalla loro unione nacquero tre figli, tra i quali il futuro Conte di Savoia Amedeo VII, che vide la luce nel Castello di Avigliana il 24 febbraio 1360.
Amedeo il 12 maggio 1365 ricevette dall’Imperatore dei Romani Carlo IV di Lussemburgo il titolo di Vicario Imperiale per la Savoia, parte del Piemonte e diverse diocesi dell’attuale Svizzera occidentale; l’anno seguente, per liberare suo cugino l’Imperatore di Bisanzio Giovanni V Paleologo, fatto imprigionare dallo Zar Ivan Alessandro di Bulgaria, indisse  la “Crociata Sabauda” e nel mese di giugno salpò da Venezia. Sulla sua galea veneziana fece issare una bandiera azzurra con raffigurata l’effigie di Nostra Signora in campo seminato di stelle oro. Da questo atto di fede il colore azzurro diventò la tinta ufficiale della Dinastia Sabauda ed è ancora oggi presente sulle maglie delle Nazionali sportive italiane e sulle sciarpe degli ufficiali delle Forze Armate. Nell’autunno del 1382 scese verso Napoli per sostenere le pretese al trono di Luigi I d’Angiò-Valois, fratello del Re di Francia Carlo V, ma il suo esercito venne decimato dalla peste, malattia, che portò alla morte lo stesso Amedeo VI il primo marzo 1383 nel Castello di Santo Stefano di Campobasso. Gli succedette il figlio Amedeo VII, sotto la vigilanza della madre, alla quale il Conte Verde riconobbe il diritto di governare gli Stati di Savoia fin quando sarebbe stata in vita. Amedeo VII, sposato con Bona di Berry, nel settembre 1383 mentre era nelle Fiandre impegnato in una campagna militare a sostegno del Duca di Borgogna, ricevette la notizia della nascita del suo primogenito il futuro Amedeo VIII e per festeggiare vestì abiti rossi. Questo gli valse il soprannome di “Conte Rosso”.
Il Comitato per la tutela del patrimonio e delle tradizioni piemontesi ha quindi conferito uno speciale attestato di benemerenza ai protagonisti della commemorazione: il Conte Amedeo VI e Bona di Borbone, magistralmente impersonati da Giuseppe Raggi, presidente dell’Associazione “La Terra dei Cavalli”, giunto a cavallo accompagnato da uno scudiero e Ivonne Allais, presidente del gruppo storico “La Corte del Conte Rosso”.
Alla commemorazione l’Associazione Internazionale Regina Elena Odv è stata rappresentata dai Vice Presidenti Pierangelo Calvo e Milo Ferrua; dal Vice Segretario Amministrativo Nazionale; dalla Vice Delegata Nazionale Claudia Rusu; dalla Presidente del Centro Studi Principe Oddone Aurelia Mattalia, dalla Dama Maria Vittoria Pelazza e da diversi soci.
Tra i presenti, l’Assessore alla Cultura di Reano Vincenzo Corraro.
La giornata è stata impreziosita dalla presenza dei seguenti gruppi storici: “La Corte del Conte Rosso” di Avigliana, i cui membri hanno impersonato tra gli altri il Conte di Savoia Amedeo VII, la consorte Bona di Berry e Valentina Visconti; “Gruppo Storico di Fénis”, il cui presidente Francesco Canio ha impersonato Aimone di Challant-Fénis, Balivo della Val di Susa e Castellano di Avigliana; “La Gente di Nichilinum del medioevo”, impersonata dal Gruppo Storico Conte Occelli; i “Marchesi Paleologi” di Chivasso, i cui membri hanno vestito i panni, tra gli altri, del Marchese Teodoro I del Monferrato e della consorte Argentina Spinola, nonni materni del Conte di Savoia Amedeo VI.
I gruppi storici sono stati molto apprezzati dal pubblico ed in particolare dai turisti provenienti da Soresina (CR) che casualmente erano in Piazza Conte Rosso con la loro guida.

ANDREA CARNINO

To Dream presenta “Summer Dream. Un’estate da sogno”

Musica, intrattenimento e divertimento per tutta la famiglia nel più grande Urban District del Piemonte

 L’estate torinese si accende con “Summer Dream – Un’estate da sogno”, il nuovo palinsesto di eventi estivi firmato To Dream, il più grande Urban District del Piemonte. Un programma pensato per offrire serate all’insegna della musica, del gusto e del divertimento, pensato per coinvolgere tutta la famiglia e animare il distretto fino al 27 luglio.

Il calendario ha preso ufficialmente il via ufficialmente venerdì 20 giugno con l’inaugurazione della nuova food court musicale: un’area pronta a trasformarsi in un punto d’incontro dove vivere sei serate speciali, ogni venerdì fino al 25 luglio. A partire dalle ore 19.00, l’atmosfera si scalderà con DJ set, karaoke, live music e aperitivi in collaborazione con i principali brand della ristorazione del distretto – Rossopomodoro, Old Wild West, Signorvino, Löwengrube e Caffè Vergnano.
L’ingresso è libero, e per chi si registra tramite Xceed è previsto un 10% di sconto sull’aperitivo durante l’evento.

Ma l’estate di To Dream è pensata anche per i più piccoli: dal 12 al 27 luglio arriva un parco giochi gratuito con tante attrazioni che conquisteranno bambini e famiglie. Tra le attività: un adrenalinico scivolo toboga, un’area gonfiabile dedicata, un paintball estivo con pistole ad acqua, salterelli colorati e una porta da calcio per sfide all’ultimo goal.
L’accesso è gratuito e attivo tutti i giorni dalle 15.30 alle 20.00, con apertura straordinaria fino alle 23.30 nei venerdì del 18 e 25 luglio, in occasione delle serate musicali. I bambini potranno inoltre ricevere uno speciale passaporto del divertimento al desk informazioni e collezionare un timbro per ogni attrazione visitata.

Con “Summer Dream – Un’estate da sogno”, To Dream si conferma il luogo ideale dove vivere il tempo libero tra shopping, intrattenimento, ristorazione e socialità, in un contesto architettonico contemporaneo, green e sostenibile.

cs

Inter fuori dal Mondiale per Club: la Fluminense la elimina

 

Intanto Inzaghi vola ai quarti con l’Al Hilal

Delusione per l’Inter al Mondiale per Club: i nerazzurri sono stati eliminati dalla Fluminense, che ha avuto la meglio con una prestazione solida e concreta. La squadra brasiliana si è imposta grazie a un gioco organizzato e a una maggiore incisività nei momenti chiave del match.
Mentre l’Inter saluta prematuramente la competizione, sorride Simone Inzaghi: l’ex tecnico nerazzurro ha infatti centrato i quarti di finale alla guida dell’Al Hilal. La sua squadra continua a sorprendere e a macinare risultati, confermando la bontà del lavoro dell’allenatore italiano anche lontano dall’Europa.
Una doppia fotografia che racconta bene i paradossi del calcio: l’Inter inciampa proprio nel torneo internazionale più atteso, mentre il suo ex allenatore brilla in una nuova avventura asiatica.

Enzo Grassano

Specchio dei Tempi in soccorso delle famiglie colpite dall’esplosione