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ESCP Business School al 7° posto nella classifica mondiale Financial Times

 

Master in Management

 

Nella classifica annuale del Financial Times dei 100 migliori Master in Management, ESCP Business School si posiziona al 1° posto nel Regno Unito, in Germania, in Spagna, in Italia e in Polonia, al 3° in Francia, al 5° in Europa e al 7° a livello mondiale

 

Torino, 8 settembre 2025 – Il Master in Management (MIM) di ESCP si distingue per la sua visione internazionale. Il programma è al quinto posto a livello mondiale per l’esperienza internazionale offerta e vanta, tra le prime dieci business school al mondo, la comunità studentesca (98% di studenti internazionali) e il corpo docente (93% di docenti internazionali, di cui il 46%donne) più diversificati.

 

Con una durata di due anni e la possibilità di scegliere tra 6 diversi paesi europei, il MIM di ESCP forma leader responsabili, audaci e creativi capaci di operare all’intersezione tra business, tecnologia e affari internazionali. Con oltre 70 specializzazioni, 45 partnership di doppia laurea e 6 campus europei, questo programma offre opportunità senza pari di esposizione globale e personalizzazione.

 

Ogni anno, oltre 1.200 studenti si laureano nel programma MIM di ESCP, rappresentando la coorte più numerosa tra le prime 100 del ranking. Con un tasso di soddisfazione complessivo di 8,95 su 10, il corpo docente e il personale di ESCP sono impegnati nel garantire il successo accademico e la crescita personale di ogni studente.

 

Al centro della visione strategica e del modello pedagogico di ESCP c’è l’impegno costante verso l’innovazione, finalizzata  a promuovere una leadership etica e centrata sulla persona, fondata sul pensiero critico e sistemico. Tutti gli studenti ESCP, inclusi quelli del primo e del secondo anno del Master in Management, iniziano questo nuovo anno accademico come protagonisti attivi  della trasformazione della Business School nell’ambito dell’intelligenza artificiale. 

 

Oltre 12.000 studenti, docenti e membri dello staff hanno infatti accesso ai modelli di intelligenza artificiale avanzata tramite ChatGPT Edu di OpenAI. Oltre a usare l’AI, hanno l’opportunità di modellarla e costruirla personalmente grazie all’open science e all’AI open-source attraverso la piattaforma Academia Hub di Hugging Face. Al fine di garantire un uso responsabile, ogni studente segue fin dal primo giorno un corso intitolato “GenAI nel business e nei miei studi”.

 

“Dal 2010, il Master in Management di ESCP si è costantemente classificato tra i primi 10 programmi al mondo – afferma il Prof. Léon Laulusa, Executive President e Dean di ESCP Business School – Questa eccellenza costante riflette non solo il nostro orgoglio, ma anche la nostra determinazione collettiva a plasmare il futuro della formazione manageriale, con l’ambizione audace e condivisa di diventare la prima Università Europea di Management entro il 2030.”

 

Il Master in Management ESCP, ogni anno, forma oltre un migliaio di futuri manager e imprenditori fornendogli visione strategica ed eccellenza operativa, consentendogli di avere successo e un impatto positivo in settori globali come consulenza, finanza, tecnologia, lusso e moda. Secondo la classifica FT 2025, il 100% degli studenti MIM di ESCP ha trovato lavoro entro tre mesi dalla laurea.

Il programma ottiene ottimi risultati anche in termini di sostenibilità, classificandosi all’ottavo posto a livello mondiale per l’insegnamento di tematiche ESG e net zero. ESCP integra i principi ESG nei corsi di base di business, offrendo al contempo specializzazioni dedicate alla sostenibilità, tra cui la finanza sostenibile e l’imprenditoria sociale.

 

“Grazie alla dedizione del nostro corpo docente e del nostro personale, e al duro lavoro dei nostri studenti, ogni laureato ESCP lascia la Business School dotato delle competenze e della mentalità necessarie per collaborare con team internazionali e multiculturali e guidarli – afferma il Prof. Yannick Meiller, Associate Dean del Master in Management presso ESCP Business School – Congratulazioni ai nostri ex studenti, studenti, docenti e personale, i cui sforzi collettivi hanno reso possibili questi risultati eccezionali anno dopo anno”.

 

Per ulteriori informazioni sul Master in Management di ESCP, visitare il sito: https://escp.eu/programmes/master-in-management. 

LABAR, geniale incisore nella casa – museo di Villadeati

Tra le tante potenzialità dello splendido paese di Villadeati, attraverso il pittoresco paesaggio, la cultura e l’arte, è doveroso annoverare la casa museo di LABAR, geniale incisore, pittore, scultore, che ha collezionato   antichi torchi litografici, tipografici e calcografici   perfettamente funzionanti che  egli usa per le proprie opere che lo rendono uno dei più prestigiosi incisori contemporanei

G R B

Cristiana Ferrini “Mio Padre, Il Capitano dei Capitani”. Giorgio Ferrini, una storia granata / 2

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SECONDA PARTE dell’intervista  di Laura Goria a CRISTIANA FERRINI sul suo libro “MIO PADRE, IL CAPITANO DEI CAPITANI” dedicato al mitico Giorgio

1) Scrivi che Giorgio è stato più che un leader, senza neanche accorgersene, cosa intendi?

Me l’hanno detto tutti, anche il cappellano della squadra, Don Francesco, che per lui aveva un debole.

Perché era quello che si dava di più e sosteneva i compagni; se qualcuno stava per cedere, gli andava vicino e sussurrava “sono stanco-morto anche io, ma dai… andiamo!” Così lo spingeva a tirare fuori l’ultima piccola risorsa, a superare se stesso in nome della squadra. Questo è l’esempio trainante di un leader e capitano.

2) I suoi rapporti con i compagni di squadra?

Erano ottimi con tutti. Con alcuni il legame era più forte, basato sul piacere di stare sempre insieme… la continuità.

Queste solide amicizie le coinvolgeva in tutto. Se pensava di acquistare una casa, estendeva l’idea e il progetto anche a loro; chi poteva e voleva aderiva, idem per vacanze, gite, e altro.

3) E con il denaro e il lusso?

Aveva i piedi saldi per terra e non si concedeva lussi; prima venivano il mattone, sistemare i genitori, mettere da parte e investire per garantire la sicurezza futura della nostra famiglia, tutte cose normali. Mamma dice che spesso non dormiva la notte temendo che il preventivo della villa che costruiva a Pino andasse troppo oltre e si chiedeva se non fosse qualcosa più grande di lui. Si preoccupava che nulla fosse lasciato al caso.

4) Racconti un Giorgio “puro allo stato puro” che scartò proposte allettanti per restare e fare crescere il suo Toro.

Intorno ai 30 anni ricevette proposte da squadre decisamente importanti che lo avrebbero pagato 3 volte di più e lui rifiutò. Mamma non approvò molto.

5) Dici che amava il Toro come un figlio; in famiglia come la vivevate?

Credo ci sia stata qualche discussione con mamma per quanto lui dava e si dava; e non certo con il fine di ricevere.

Questa -squadra, società, maglia granata- chiamala come vuoi, secondo me lo aveva stregato. Non era solo la passione e il suo lavoro, c’era di più!

Non ci sentivamo sminuiti o inferiori rispetto a questo; noi eravamo noi, e lui ce lo dimostrava sempre, ci adorava. Però per il Toro non capiva più niente, neanche percepiva il sacrificio, e credo che gli abbia dato proprio tutta la sua vita.

6) Come affrontava fatica e pressione?

Mamma mi ha raccontato che papà non era il leader indiscusso della squadra solo perché era il capitano. Anzi, era quello messo sempre più in dubbio e sotto stress; che poi lui lo vivesse con naturalezza, la sostanza non cambiava.

Inoltre, non aveva mai contratti lunghi perché non sapeva vendersi.

Poi, in base all’allenatore, poteva piacergli o meno, ed ogni volta che entrava al Filadelfia doveva dimostrare il suo valore. Nulla era mai scontato; perché anche se era il capitano, poteva sbagliare una partita e non giocare più.

7) Come visse il fine carriera?

Non fu tragico. Più che altro un passaggio naturale, visto che è andato oltre la media di quegli anni. Per esempio, Trapattoni e Radice allenavano da tempo mentre lui era ancora in campo. Ha capito da solo quando era giunto il momento.

Accadeva che dalla tribuna sentissi ogni tanto commenti spiacevoli del tipo “Ferrini esci..”. La verità è che magari non aveva più la forza di qualche anno prima; ma ti assicuro che il carisma e la forza trainante per gli altri c’erano tutti. Era sempre quello che in campo faceva la differenza!

8) Per Giorgio Il Toro veniva prima anche di se stesso?

Certo. Verso la fine, l’allenatore diceva: “Voi avete una certa età, bisogna inserire e far giocare i giovani, altrimenti quando finirete loro non sapranno farlo”. Papà era d’accordo: per il Toro, per stare alti in classifica; per puntare allo scudetto. Tieni presente che allora non c’era il turnover di oggi.

9) Ci racconti il momento di felicità assoluta della sua vita… quel 16 maggio 1976 con il suo Toro Campione d’Italia.

Momento pazzesco. La mia gioia da tifosa; soprattutto quella negli occhi di papà che quasi tremava. Rideva e piangeva perché quel giorno aveva ottenuto quello per cui aveva vissuto, faticato e lottato tanto.

Dal balcone della sede del Toro lanciavamo fiori; io non c’entravo nulla, ma papà mi diede la mano e disse “lanciali anche tu”. Un momento mio e suo. Anche se intorno c’era il mondo in festa. La sua gioia incontenibile e i continui abbracci. Penso sia stato il giorno più felice della sua vita. Adrenalina pura. Non lo dimenticherò mai.

10) Perché scrivi che la morte precoce di tuo papà è diventata il parametro temporale per distinguere tra un prima e un dopo?

Molti suoi amici mi dicono che, morendo, ha stravolto le loro vite.

Da allora parlano di un “prima con lui” riferito solo a ricordi belli di cose fatte insieme: gite, vacanze, risate, pranzi, cene e altro..

E c’è un “dopo Giorgio”; che è stato un reinventarsi. Io pensavo fosse una cosa esclusivamente di noi familiari, invece no. Addirittura certi gruppi si sono sciolti, le persone non si sono più viste, molte non sono più riuscite a frequentarsi.

E’ diverso per me e Jerry Sattolo, che purtroppo è morto 2 anni fa. Aveva una bellissima foto di papà in cucina e mi disse che parlava sempre con lui, come se ci fosse ancora, proprio come faccio io.

11) Per tua mamma tra il prima e dopo Giorgio il solco è un precipizio profondo. Vedova giovanissima dell’amore della sua vita; come ha attraversato quel baratro… è un salto che dura ancora e non finirà mai?

Una parte di lei è morta con lui e questo le ha lasciato un pessimismo e una melanconia di fondo che hanno cancellato la Mariuccia gioiosa che ricordavo con papà. Non l’ho mai più vista ballare né ridere, in parte si è ripresa solo con i miei figli.

12) Che mamma e nonna è stata?

Una mamma eccezionale, sempre presente; ci ha lasciati liberi di scegliere, sbagliare, provare, viaggiare. Molto generosa, ci ha dato tanto, tutto. Con i miei figli è severa nel modo giusto: li giudica, li sprona, però c’è ed è molto moderna come mentalità.

13) Il libro lo dedichi a lei «donna lodevole dell’uomo che ha amato»; e perché credi che non lo leggerà?

E’ stata la moglie ideale che, rimanendo nell’ombra con amore e intelligenza, ha saputo sollevare papà di tutte le preoccupazioni e responsabilità che avrebbero potuto pesare su di lui e la carriera. Ha perfettamente incarnato “La grande donna dietro al grande uomo”, colonna portante della famiglia sulla quale papà poteva sempre contare.

Mamma il libro non l’ha ancora neanche toccato, ha paura che le faccia troppo male. Credo abbia messo il dolore in un baule e tema che io possa riaprirlo. Le ho spiegato che l’ho scritto da figlia e i miei non sono i suoi occhi da fidanzata e moglie. Ho la sensazione che non le faccia neanche piacere che io l’abbia scritto. Mi ha anche chiesto se papà approverebbe

14) Secondo un’antica massima poetica “Muore giovane chi è caro agli dei” …Come definiresti la parabola di vita di tuo papà, e che senso dai alla sua morte così precoce?

Io credo ci siano dei predestinati ed è come se lassù avessero avuto bisogno di lui. O almeno questo è quello che mi sono sempre raccontata perché mi aiutava.

15) Giorgio era molto legato al cappellano del Toro, la fede gli offriva risposte?

Papà era credente e praticante, amava entrare nelle chiese e scoprirle. Ero piccola e non so che spiegazione si diede per la morte di Gigi Meroni. Ma ricordo che fu la prima volta che lo vidi piangere disperato e mi colpì molto.

16) Tu sottolinei legami imperscrutabili nei numeri e che, nella lotteria della vita, la sorte ha assegnato a Giorgio il numero 8 per l’eternità.

Il numero 8 è stata una costante nella sua vita. A partire dalle date di quando è venuto al mondo a quando l’ha lasciato: è nato il 18 agosto, l’ottavo mese, ed è morto l’8 novembre. Da piccolo ha voluto l’8 sulla prima maglietta, lo stesso con cui ha sempre giocato nel Toro. Il Comune di Pino gli ha assegnato il civico 8 per la casa. Ed è il numero collegato a: perfezione, equilibrio, uguaglianza, amore eterno, armonia, forza interiore, saggezza, potere.

In matematica, poi, l’infinito è un 8 sdraiato; proprio come papà ora riposa per sempre, guardando verso la Basilica di Superga dove si sono schiantati i suoi eroi ed è iniziato il Giorgio calciatore che ne ha raccolto il testimone. E’ come se quel numero l’avesse avuto impresso nel cuore e ne avesse scolpito tutto il percorso.

17) Hai notato anche il tragico destino che accomuna i campioni granata morti tutti giovani: il grande Torino a Superga, Gigi Meroni e tuo papà? Solo inquietanti coincidenze?

Non ci avevo mai pensato. Credo nel destino e papà ha avuto una vita molto particolare legata al Toro. Società con una storia tutta sua, effettivamente caratterizzata da morti precoci. Forse coincidenze legate a questa Società un po’ stregata, dalla quale non ti puoi staccare.

18) E non è curioso che tuo papà e altri calciatori granata abbiano abitato proprio a Pino; la collina sorvolata dall’aereo poco prima di precipitare a Superga, in cima al colle successivo?

E partito tutto da papà, grazie all’amicizia con l’estroverso Gianni Mori e la sua bellissima famiglia, che a Pino vivevano da tempo. Una nota curiosa è che Gianni, grazie a questa nuova relazione, da tifosissimo juventino, diventò subito sfegatato granata.

La prima cena a casa Mori, papà, che da tempo guardava affascinato verso Superga, scoprì che Pino era la collina prima di quella dello schianto. E quando Gianni gli disse che il terreno di fianco era in vendita, lui decise di comprarlo e costruirci la nostra casa. Poi portò altri compagni di squadra: Sattolo, Rosato, Fossati e altri.

19) Tu oggi vivi proprio tra quelle mura e lì sei cresciuta con lui… che emozioni vivi?

Belle, appaganti, consolanti, ricche di quell’affetto che voglio prendermi da lui; perché so con quanta passione, sacrificio entusiasmo e gioia ha costruito la casa. Lì ci sono le mie radici. C’è lui e di lui mi parla tantissimo, anche nei difetti sottolineati da mamma.

Poi ci sono i suoi angoli del cuore: il divano dove si sedeva, il balcone dove fumava tutte le sere guardando verso Superga, o il punto in giardino. Del passato ho dei flash; come la sua ombra che veniva ogni sera in camera, a qualsiasi ora rientrasse, e ci aggiustava sempre le coperte, poi ci dava un bacio prima di andare a dormire.

20) E se oggi fosse seduto con te, di fronte alla grande finestra che hai spalancato sull’orizzonte, come vorresti il vostro tempo insieme?

Anche se non c’era fisicamente, me lo sono portato dentro tutta la vita, ci siamo sempre parlati e il nostro dialogo non è mai finito. Scrivendo il libro non lo vedo più ai suoi 37 anni, ma brizzolato, un po’ appesantito, più nonno… e la cosa mi piace. Sarei contenta si confrontasse con i miei figli, facesse delle cose con loro; sarebbe meno severo che con noi, ma con le stesse basi. E a loro è mancato.

21) Quanto e come hai trasfuso il tuo amore di figlia per Giorgio ai tuoi ragazzi?

Entrambi fanatici del pallone, ho avuto remore a parlargli di mio papà più di tanto. Ho raccontato solo del nonno Giorgio che aveva costruito questa casa… un nonno normale. Poi giocando a calcio hanno scoperto da soli che era stato un grande; ed è allora che ho cominciato a parlargli di lui.

22) Solo dopo la sua morte scopriste quanto bene aveva fatto in silenzio…cosa emerse?

Molte cose neanche mamma le sapeva. Per lo più fu Don Francesco a rivelarmi quanto papà avesse aiutato gli altri. Ma non con le solite raccomandazioni; lui forniva le carte per poi andare avanti da soli.

Per esempio, ricevevamo sempre oggetti africani e non capivamo, finché è arrivata la lettera di un medico africano che svelava di essersi laureato grazie agli studi che gli aveva pagato papà.

23) Come e dove pensi sia Giorgio oggi?

Può sembrare una visione infantile, ma mi ha sempre aiutata: mi piace immaginarlo in un prato verde, ad un tavolone con sempre più amici che arrivano e si siedono. Lui lì sta bene, fa la scuola calcio dei bambini e continuiamo il nostro dialogo. Lo ritroverò.

 

PS. Il libro offre anche la possibilità di rivedere immagini della vita di Giorgio Ferrini, molte inedite, e ricordi vari della carriera del capitano. Erano conservati in un baule che ora Cristiana mette a disposizione di tutti.

Basta inquadrare con la fotocamera del vostro cellulare il QR code che trovate sul risvolto di copertina. Vi collega alla pagina Instagram Giorgio Ferrini 8, dove Cristiana carica costantemente materiale prezioso.

CRISTIANA FERRINI “MIO PADRE, IL CAPITANO DEI CAPITANI” Cairo Editore

Novara, Usic: “Gratitudine ai colleghi per professionalità nell’inseguimento”

“Voglio esprimere la mia più profonda gratitudine per il coraggio e la professionalità dimostrati ai colleghi del Nucleo Radiomobile di Novara e dei colleghi della Stazione di Vespolate, che hanno condotto un rocambolesco inseguimento terminato con l’arresto di due truffatori seriali. I malviventi, intercettati delle pattuglie, hanno tentato la fuga per oltre 4 chilometri, mettendo in serio pericolo l’incolumità pubblica, ignorando semafori rossi, percorrendo rotatorie contromano e cercando di speronare uno dei motociclisti dell’Arma. La corsa terminava a Garbagna Novarese, dove i due hanno causato un incidente stradale con un’auto civile dove a bordo c’erano una donna e la sua figlia di 4 anni, rimasta fortunatamente illesa. Durante l’operazione, sono stati trovati in possesso di contanti, ricetrasmittenti, targhe contraffatte e altro materiale probatorio.

Ancora una volta i Carabinieri hanno dimostrato di saper affrontare situazioni di altissimo rischio per la tutela dei cittadini, senza esitazione anche di fronte a gravi pericoli personali. Ai militari rimasti feriti va la nostra vicinanza e solidarietà”. Così, in una nota, il Segretario Generale dell’Unione Sindacale Italiana Carabinieri (USIC) per il Piemonte e la Valle d’Aosta, Leonardo Silvestri.

Ex Matia Bazar Marrale-Mezzanotte a Caramagna Piemonte

 

Il 26 settembre, aperta anche la prevendita telefonica

Carlo Marrale e Silvia Mezzanotte in concerto al ‘Lago dei Salici’ con tutte le hit dei Matia Bazar. Prevendite in corso anche su www.ticket.it.

Aperta la prevendita telefonica per facilitare l’accesso anche ai meno tecnologici all’anteprima nazionale del tour-evento ‘Stasera…che sera! 50th Celebration’ che partirà Venerdì 26 Settembre alle ore 21.30 dalla Tenuta ‘Lago dei Salici’ di Caramagna Piemonte (CN), a un passo da Torino, Cuneo e Asti.

Oltre a poter acquistare online i biglietti sul sito www.ticket.it, da questo momento e fino al giorno del concerto si potrà chiamare tutti i giorni 7 su 7 in orario d’ufficio dalle 9.00 alle 18.30 il numero 3297811407 che fornirà istruzioni per facilitare la prenotazione dei posti e garantirsi così l’accesso allo spettacolo con la possibilità di abbinare anche la cena prima dello show a un prezzo ridotto, proprio come già accade anche per chi prenota sul web.

Silvia Mezzanotte e Carlo Marrale, grandi protagonisti dell’evento, puntano infatti sulla Provincia Granda al confine con Torino per celebrare un anniversario degno di nota in ogni senso: culturale e musicale insieme. 

I due celebri e stimati artisti – ex Matia Bazar entrambi, e fra i volti più iconici e riconoscibili della storia della band ligure – festeggiano infatti, con un tour-evento nazionale che partirà venerdì 26 settembre alle ore 21.30 dalla Tenuta ‘Lago dei Salici’ di Caramagna Piemonte, proprio i 50 anni di ‘Stasera che sera’, primo grande successo internazionale del famosissimo complesso musicale (mezzo secolo di vita anch’esso quest’anno esatto) che in passato li ha visti grandi protagonisti entrambi in due formazioni diverse. 

Carlo Marrale dal 1975 al 1993, fondatore della prima ora e coautore di tutte le maggiori hit del gruppo, ex chitarrista ed ex storica voce maschile, ha vinto con loro Sanremo nel 1978 con ‘E dirsi ciao’. 

Silvia Mezzanotte, invece, entrata nella band nel 1999 dopo Laura Valente (moglie di Pino Mango) e rimasta a fasi alterne fino al 2016, è salita con i Matia ben 4 volte in gara all’Ariston (vincendo un primo e un terzo posto). Indistintamente con Antonella Ruggiero, l’altra voce storica del gruppo, la sola con lei ad averli riportati sul podio del ‘Festival della Canzone Italiana’ nel 2002 con ‘Messaggio d’amore’, hit firmata da Piero Cassano e Giancarlo Golzi (che scelse proprio Silvia come solista della band, e cui era legatissimo da un rapporto umano e professionale di vera fratellanza). 

Carlo Marrale e Silvia Mezzanotte saranno accompagnati sul palco da una strepitosa band di ottimi musicisti e hanno puntato sull’incanto della location ‘Lago dei Salici’ di Caramagna Piemonte per il debutto nazionale della loro nuova tournée insieme che toccherà i maggiori teatri italiani (21/11 Montecatini, 11 Gennaio Marano di Napoli, 16 Gennaio Foggia e via dicendo): ma solo dopo aver inaugurato il 26 settembre sera con la loro musica senza tempo l’inedita ‘Area Concerti’ da 1.200 posti, realizzata in occasione del 30° anniversario dell’event center per matrimoni fondato nel 1995 dalla coppia di imprenditori saviglianesi Domenico Pautassi e Giovanni Riggio.

A condurre e introdurre la serata Maurizio Scandurra, giornalista e opinionista de ‘La Zanzara’ di ‘Radio24’, e Giovanni Riggio, il frizzante ‘Capitano’ del ‘Lago dei Salici’ pronti insieme a regalare momenti di intrattenimento e simpatia al grande pubblico.

Prevendite già aperte e biglietti disponibili esclusivamente sul sito www.ticket.it. Possibilità di abbinare la cena in location prima del concerto, durante il quale sarà attivo anche il servizio bar.

“Chieri include”, bando regionale

Alla cittadina collinare, per un “Progetto di Pubblica Utilità (PPU)” per persone con disabilità

Chieri (Torino)

Un’altra importante carta vincente per il Comune di Chieri. L’amministrazione civica guidata dal 2024 dal sindaco Alessandro Sicchiero si è infatti aggiudicata un finanziamento di 79mila euro, attraverso il “Bando” della “Regione Piemonte” “Azioni di politica attiva del lavoro per la realizzazione di progetti di pubblica utilità (PPU)”, che prevedeva anche percorsi per l’inserimento nel mondo del lavoro delle persone con disabilità. Decisamente una carta ben giocata, quella del Progetto “Chieri include”, partecipante al Bando e in base al quale a Chieri dieci persone con disabilità potranno essere da oggi impiegate in utilissime attività di “agricoltura sociale”. Obiettivo del Progetto era per l’appunto quello di  “promuovere l’inclusione sociale e lavorativa di persone con disabilità del territorio, iscritte presso il Servizio di Collocamento mirato del ‘Centro per l’Impiego’, al fine di favorire l’inserimento lavorativo e l’innalzamento dei livelli di competenze spendibili nel mondo del lavoro”.

La partecipazione al “Bando Regionale” presupponeva la creazione di un “partenariato pubblico-privato” composto dall’amministrazione comunale, nella veste di capofila e soggetto proponente, e di uno o più “operatori economici privati” in veste di soggetti attuatori. Attraverso un apposito avviso pubblico è stata selezionata, quale partner privato, (insieme a “La Collinella” e a “Settimomiglio”) la Cooperativa Sociale chierese “EXEAT”, giovane e polifunzionale realtà nata nel 2019 a Chieri con lo scopo precipuo di inserire nell’ambiente lavorativo i soggetti più “svantaggiati” e che, forte ormai di una consolidata esperienza, oggi gestisce il ristorante sociale “ExMattatoio” di via Papa Giovanni XXIII.

Nel concreto il Progetto chierese “prevede attività di ‘agricoltura sociale’, in particolare la sistemazione di alcune aree verdi pubbliche presenti sul territorio del Comune (attraverso la realizzazione di piccoli interventi di manutenzione, quali la raccolta rifiuti, la cura di fiori ed aiuole e il loro riassetto); la creazione di un ‘orto sociale’, i cui prodotti saranno destinati alle organizzazioni locali che si occupano di contrasto alla povertà alimentare; l’attuazione di azioni di promozione del ‘consumo critico’ rivolte alla cittadinanza (promozione della salute e del benessere collettivo, riduzione dei rifiuti e degli scarti e altro, secondo le linee guida di volta in volta emergenti)”.

Dichiara l’assessora alle “Politiche sociali”, Vittoria Moglia“Grazie a questa iniziativa dieci persone con disabilità saranno assunte con un contratto a tempo determinato della durata di cinque mesi. Un’opportunità concreta di crescita, una misura di politica attiva del lavoro che mette al centro la persona, consentendo di rafforzare le competenze e aumentare l’occupabilità dei soggetti più fragili, creando le condizioni per favorire l’eventuale prosecuzione dell’esperienza lavorativa presso il soggetto attuatore ‘partner’ del progetto. Si tratta, infatti, di una vera e propria assunzione, anche se temporanea, presso un datore di lavoro privato, non di uno ‘stage’ o di un tirocinio. Per la prima volta il Bando regionale ha previsto tra le attività in cui impiegare i partecipanti anche interventi di ‘agricoltura sociale’, un settore in cui Chieri può contare una significativa esperienza. Voglio ringraziare gli uffici comunali che hanno permesso al nostro progetto di risultare primo nella graduatoria regionale, ottenendo risorse davvero preziose”.

  1. m.

Nelle foto: Chieri Arco Trionfale e assessora Vittoria Moglia

L’Open Day dello Sport a San Mauro

L’Open Day dello Sport è organizzato dal Comune di San Mauro Torinese domenica 14 settembre dalle 10 alle 13 in piazza Gramsci.

Un’opportunità per provare gratuitamente le diverse attività sportive che è possibile praticare a San Mauro; un’iniziativa aperte a tutti ma particolarmente dedicata ai ragazzi e alle ragazze in fascia scolare.

 

Saranno presenti le associazioni sportive del territorio:

  • Pallavolo Asd Allotreb
  • Pallavolo Sant’Anna
  • Rugby San Mauro
  • Autovip San Mauro
  • San Mauro country club
  • Pattinatori San Mauro
  • Dojo Yoshin Ryu
  • V02 Nuoto

Con l’annuale Gtt under 26 si viaggia anche in treno per spostarsi a Torino

Viaggiare liberamente anche sui treni per spostarsi tra le stazioni di Torino con l’abbonamento annuale Gtt Under26 è la novità che rappresenta un’importante estensione dell’integrazione tra tutti i mezzi di trasporto urbano – metro, tram, bus – e le linee ferroviarie, già disponibile per gli abbonati Formula nell’area urbana torinese (Formula U).

Basta il proprio abbonamento a tariffa ridotta per utilizzare i treni del Servizio Ferroviario Metropolitano (SFM) e del Servizio Ferroviario Regionale (SFR). Arrivare al centro di Torino diventa quindi più semplice: la stazione di Porta Susa si raggiunge da Torino Sud (stazione Lingotto) in soli 7 minuti oppure dal Nord della città (stazioni di Rebaudengo Fossata, corso Grosseto e Stura) in appena 4-10 minuti.

«Questa novità – commenta l’assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi – consente a tutti i giovani under26 di attraversare rapidamente la città: basterà il proprio abbonamento a tariffa ridotta per salire a bordo dei treni del Servizio Ferroviario Metropolitano e del Servizio Ferroviario Regionale. L’agevolazione si aggiunge a Piemove, la misura concreta a sostegno della mobilità sostenibile e del diritto allo studio che consente agli studenti universitari under26 di viaggiare gratuitamente sui mezzi del trasporto pubblico locale nei Comuni capoluogo aderenti, ovvero Torino, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Vercelli e presto anche Alessandria e Verbania».

«Consentire ai giovani di utilizzare con un unico abbonamento tutti i mezzi urbani, compresi i treni metropolitani e regionali, significa favorire spostamenti rapidi, sicuri e sostenibili, ma anche ridurre le disuguaglianze nell’accesso alla città – aggiunge la presidente dell’Agenzia della Mobilità Piemontese Cristina Bargero – È un investimento concreto nel futuro delle nuove generazioni e nella qualità della vita urbana».

cs

Bartoli: “Un nuovo anno scolastico tra innovazione e formazione. Regione a fianco di studenti e Comuni”

 

“L’anno scolastico in Piemonte si apre con tante aspettative per gli studenti e gli insegnanti. Saranno 8mila gli studenti in meno sui banchi di scuola rispetto al 2024 – dichiara Sergio Bartoli, Consigliere regionale della Lista Cirio Presidente e Presidente della Commissione Ambiente –. Una sfida che ci impone di puntare sempre di più sull’innovazione e sulla formazione, per garantire ai nostri giovani strumenti adeguati e opportunità concrete di crescita e un futuro nel mondo del lavoro ”.

Il Consigliere Bartoli sottolinea l’impegno della Regione a sostegno del sistema scolastico piemontese:
“Tra il 2018 e il 2024 in Piemonte sono stati investiti 347 milioni di euro per l’edilizia scolastica, grazie in particolare all’apporto determinante della Regione, sia nell’indirizzare i fondi europei e statali sia con lo stanziamento di risorse proprie”.

Bartoli ricorda inoltre il supporto concreto rivolto agli enti locali:
“La Regione ha rinnovato anche quest’anno il sostegno ai Comuni per l’acquisto di scuolabus per il trasporto degli alunni della scuola dell’infanzia e dell’obbligo, come previsto dalla l.r. 23/89. Per il 2025 sono stati stanziati 700mila euro, che consentiranno di cofinanziare l’acquisto di nuovi mezzi. Il contributo regionale coprirà il 50% della spesa sostenuta fino a un massimo di 40.000 euro per ciascun scuolabus”.

“Il mio augurio – conclude Bartoli – è rivolto agli studenti, agli insegnanti e alle famiglie: che questo nuovo anno scolastico sia un percorso ricco di stimoli, di impegno e di soddisfazioni per l’intera comunità piemontese”.

Bartoli: “Proposta distanza minima dai cimiteri per edilizia, tema importante per tanti Comuni”

 

“I Sindaci da tempo aspettano risposte definitive”

Il Consiglio regionale ha approvato questa mattina una Proposta di Legge al Parlamento per rendere più facili ai Comuni le deroghe alla distanza minima di rispetto dai cimiteri prevista dal Testo unico sulle norme sanitarie del 2002, in particolare per esigenze di interesse pubblico o per pratiche già in essere prima dell’entrata in vigore della norma.

“Può sembrare un tema squisitamente tecnico – spiega Sergio Bartoli, Presidente della V Commissione Ambiente e Consigliere del Gruppo Lista Civica Cirio Presidente PML -; in realtà numerosi Sindaci mi hanno interpellato per sottolineare l’importanza di porre mano a una normativa, di competenza statale, che di fatto blocca pratiche edilizie da anni e mette paletti molto stringenti a iniziative urbanistiche rilevanti per piccoli comuni o comuni montani. In molte situazioni la fascia di rispetto di 200metri dal cimitero è difficile da mantenere, sia per l’orografia del terreno, sia perché magari il cimitero è già diviso dall’abitato da rilievi, torrenti, o magari dalla viabilità. Sono molte le iniziative, pubbliche e anche private, che attendono risposte e con questo atto il Consiglio regionale inizia, come già accaduto in Veneto, un percorso che speriamo porti il Parlamento a legiferare al più presto in merito”.

“Questa proposta al Parlamento – commenta Bartoli -, viene incontro alle esigenze di tanti comuni del nostro Piemonte, prevedendo un’applicazione più elastica delle deroghe fino a 100 o anche 50 metri dai cimiteri, per specifici interventi edilizi o per quelli già in essere prima dell’entrata in vigore della Legge e da questa bloccati. E’ una risposta rapida, a poco più di un anno dall’insediamento di questa Maggioranza, nel venire incontro alle esigenze del territorio: l’impegno nel confronto e nell’ascolto degli Enti Locali è una delle cifre del nostro modo di affrontare e risolvere le problematiche che giungono dagli Amministratori locali”.