ilTorinese

Juventus – Verona 2-0

I bianconeri vincono  2-0  contro il Verona nel posticipo della 27a giornata di serie A. Dopo le contestazioni per l’eliminazione dalla Coppa Italia ecco il  vantaggio al 28′ grazie a Thuram, poi raddoppio nel recupero con Koopmeiners. E’ la quinta vittoria consecutiva per la squadra di Motta ora quarta in classifica, i bianconeri riducono a 6 punti il distacco dall’Inter.

Ecolamp ricicla 83 tonnellate di lampadine esauste

 

Lo smaltimento dei Rifiuti Elettrici ed Elettronici nella regione Piemonte subisce nel 2024 un lieve calo con 83 tonnellate, -15,3% rispetto al 2023. Trascina la regione Torino, che perde però ben quattro posizioni: dal quarto posto 2023 con 51 tonnellate all’ottavo del 2024 con 39. 

                                                                                                                                                                                                                                                                          
Come ogni anno, il consorzio Ecolamp ha pubblicato i numeri di raccolta relativi al 2024: sono 3.156 le tonnellate di Rifiuti Elettrici ed Elettronici (RAEE) raccolte e smaltite dal consorzio durante l’anno, di cui il 44% appartiene alla categoria delle sorgenti luminose esauste (R5) e il 56% è rappresentato da piccoli elettrodomestici, elettronica di consumo, apparecchi di illuminazione e pannelli fotovoltaici giunti a fine vita (R4). I numeri, segnano un generale aumento rispetto all’esercizio 2023 sia a livello nazionale che regionale.

 

Per quanto riguarda le sorgenti luminose, storico raggruppamento gestito dal consorzio, nel 2024 il Piemonte ne ha avviate a riciclo 83 tonnellate, settima regione italiana per lampadine raccolte perdendo così anche una posizione rispetto all’esercizio 2023, con una flessione del -15,3%. In particolare, la provincia di Torino conferma il primato con 39 tonnellate ma si segnala un -23% rispetto al 2023. A seguire, Cuneo (14ton), Novara (10ton), Alessandria (6ton), Vercelli (5ton), Asti (4ton), Verbano-Cusio-Ossola (3ton) e Biella (2ton).

 

Nel 2024 la raccolta del Consorzio ha registrato un incremento importante rispetto all’anno precedente, con oltre tremila tonnellate contro le duemila e seicento circa del 2023, a livello nazionale. Le regioni italiane stanno quasi tutte seguendo questo andamento positivo – commenta Fabrizio D’Amico, Direttore Generale di Ecolamp – è costante l’impegno di Ecolamp per raggiungere livelli sempre maggiori di RAEE correttamente gestiti e più in generale a sostegno dell’economia circolare. Vanno nella stessa direzione anche le iniziative di comunicazione del Consorzio volte a favorire una più diffusa sensibilità verso la corretta gestione di tutte le apparecchiature elettriche ed elettroniche a fine vita”.

 

Raccolta sorgenti luminose (R5) in Piemonte nel 2024

(dati Consorzio Ecolamp)

Evento speciale per i bambini ucraini al Monnalisa di Ozegna

Martedì 4 marzo alle ore 18:30, presso il ristorante Monnalisa di Ozegna, si è tenuto un evento speciale dedicato ai bambini ucraini, realizzato grazie alla collaborazione tra la giornalista e attivista Claudia Conte, l’Associazione La Memoria Viva, da anni impegnata nel supporto alla comunità ucraina, e il Consigliere regionale Sergio Bartoli, proprietario del locale.

L’iniziativa ha visto la partecipazione di 50 bambini ucraini, accompagnati da una delegazione di sindaci e amministratori provenienti dall’Ucraina, oltre a circa 20 sindaci del Canavese e numerosi rappresentanti delle istituzioni locali. Un ringraziamento particolare va al Vicesindaco di Ozegna, Federico Pozzo, per la sua presenza e il suo sostegno all’evento.

Tra gli ospiti d’onore, la giornalista e scrittrice Claudia Conte, impegnata in numerosi progetti di solidarietà, e il Prefetto di Torino, che hanno voluto testimoniare la loro vicinanza ai piccoli ospiti.

Uno dei momenti più emozionanti della serata è stata la spettacolare esibizione di pizza acrobatica offerta dai fratelli Piero e Gabriele Asaro, pluricampioni del mondo nella disciplina, che hanno regalato ai presenti un’esperienza unica tra gusto e intrattenimento.

A sottolineare l’importanza dell’iniziativa, il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha inviato un messaggio di saluto, esprimendo il suo sostegno all’evento e il suo apprezzamento per l’impegno dedicato ai bambini rifugiati:

“Purtroppo non posso essere con voi questa sera, ma desidero farvi arrivare il mio saluto e il mio grazie per l’iniziativa che avete promosso. Dedicare tempo e impegno ai bambini e in particolare ai bambini scappati dalla guerra rappresenta un grande gesto di generosità e affetto, di cui vi ringrazio e per il quale sono molto orgoglioso. Mi auguro che anche da serate come questa possano partire un messaggio e una speranza di solidarietà e di pace di cui questo nostro mondo ha tanto bisogno. Buona serata e buona pizza acrobatica a tutti.”

Il Consigliere Sergio Bartoli ha ringraziato tutti i partecipanti e gli organizzatori, sottolineando come eventi come questo siano fondamentali per rafforzare il senso di comunità e vicinanza nei confronti di chi sta vivendo momenti difficili.

Un particolare ringraziamento è stato rivolto anche al Comandante dei Carabinieri della Stazione di Agliè, Angelo Pilia, per la sua presenza e il suo supporto all’iniziativa, dimostrando ancora una volta la vicinanza delle forze dell’ordine alle comunità locali e ai più fragili.

Infine, un grazie di cuore a tutto lo staff del ristorante Monnalisa, che con grande professionalità e disponibilità si è messo a disposizione per rendere la serata un momento di gioia e condivisione per tutti i presenti.

La serata si è conclusa con la consegna di doni ai bambini e un momento conviviale che ha unito istituzioni, comunità locali e ospiti internazionali in un messaggio di speranza e solidarietà.

E poi arrivano le cinque statuette per “Anora” di Sean Baker

La consegna degli Oscar 2025, vincitori e vinti

E poi il giorno dopo ti stai a chiedere se quei giudizi siano pienamente centrati, se quelli che avevi in mente tu fossero giusti o sbagliati, o di comodo, o troppo personali per simpatia o chissà che altro. Ti rendi conto che il Cinema ha tutti i numeri e le caratteristiche per essere Arte ma che tante (troppe?) volte è Business, mosse studiate a tavolino, soprattutto un’altalena su cui è facile salire ma da cui è anche maledettamente facilissimo scendere. Prendete le tredici candidature dell’imperfetto “Emilia Perez” di Jacques Audiard: al di là di una imbarazzante ammucchiata dell’intero cast a Cannes ovvero un Palmarès alle quattro attrici senza distinzione o soppesatura di sorta, a Hollywood, dopo una strombazzatura d’eccezione e una battaglia senza esclusioni di colpi, è stato sufficiente andare alla riscoperta di una manciata di tweet della prima attrice trans – velocemente candidata: con il sospetto da parte di chi scrive queste note che Karla Sofìa Gascòn sia stata catapultata nell’empireo delle protagoniste per tirare un dispettuccio a Mr Trump che tratta il mondo anche geneticamente in buoni e cattivi piuttosto che per convincenti qualità – destinati negativamente a messicani e afroamericani per far crollare in quattro e quattr’otto l’intero castello di carte. Onde per cui, delle tredici candidature ne sono andate a segno soltanto due, la miglior canzone a “El mal” e la miglior attrice non protagonista a Zoe Saldana (lei più nelle vesti di protagonista del film!) che certo non aveva rivali.

Certo non la nostra Isabella Rossellini, nella serata tutta luci e star del Dolby Teather, che si sarà pur messa in blu velvet in onore del suo amore trascorso per David Lynch e per la grandezza di un regista, con tanto di agghindo con gli orecchini di mamma Ingrid sul set di “Viaggio in Italia” di papà Roberto: ma quei suoi otto minuti in “Conclave” di Michael Jackman non hanno convinto i membri dell’Academy che forse avranno comparato gli altri otto minuti della storia del cinema, quelli irripetibili di Anne Hathaway nei canori “Miserabili” che valsero all’attrice, quelli sì, la meritatissima statuetta nel 2013. Morto un papa se ne fa un altro, caduta “Perez” ci si aggrappa all’altrettanto imperfetto “Conclave” e a quel “Brutalist” firmato da Brady Corbet che convince, nella prova soprattutto eccezionale di Adrien Brody, oscaribilissimo e così è stato, capace ancora una volta dopo “Il pianista” di Polanski di costruire e trasmettere emozioni come pochi altri, ma dove vedi una regia e una scrittura prima che si vorrebbero grandiose ma che in alcuni tratti (nella seconda parte del film) non hanno oliato a dovere i loro ingranaggi. “The Brutalist”, tuffo in un film classicheggiante, di lento ed elegante racconto, che sa con intelligenza di architettura e di riscatto, degli aspetti consolatori e costruttivi dell’arte, che guarda allo scempio di ieri e alla Storia di oggi, che si porta anche a casa le statuette per la miglior colonna sonora e la miglior fotografia, lasciando immeritatamente a “Wicked” dei pur talentosi Nathan Crowley e Lee Sandales il premio per la migliore scenografia.

Insomma l’altalena di cui sopra ha fatto vittime illustri, il Fiennes di “Conclave” o la Demi Moore di “The Substance” che risorta alla sessantina a nuova vita e data sino alla vigilia per vincitrice e che con il sorriso di circostanza avrà l’altra sera pensato che un’occasione così chissà quando le ricapita; soprattutto il bel (e allegramente giallognolo e ingioiellato) Timothée Chalamet che ha speso cinque anni della sua vita per diventare un perfetto Bob Dylan e poi ha dovuto cedere le armi davanti alla prova del finto architetto Làszlò Tòth (e con lui, le dieci candidature originali di “A Complete Unknown”, secondo e terzo riconoscimento alla fotografia di Lol Crawley e alla colonna sonora originale di Daniel Blumberg): magari vada a chiedere a quel collega che si chiama Leonardo Di Caprio quanta anticamera ha dovuto fare per impugnare la sua prima statuetta. A sovvertire le carte, in un crescendo che si è ispessito di giorno in giorno, e a rovinare del tutto le speranze di “Brutalist”, è arrivato “Anora” di Sean Baker, non ancora un gigante nel firmamento di celluloide, già Palmarès a Cannes, che stringe oggi tra le sue giovanili quanto sfacciate braccia gli Oscar per il miglior film e la miglior regia, per la miglior attrice protagonista, per il miglior montaggio e la miglior sceneggiatura originale: con ogni carta in regola, ben raccontato e con un ritmo invidiabile, con una scena centrale di risicata violenza di parecchi minuti (ci sono voluti dieci giorni per girarla) che è un pezzo di cinema da mandare agli annali, con la consacrazione di uno scricciolo spuntato fuori quasi dal nulla, Mikey Madison (anche se io continuo ad avere negli occhi e nella mente la prova maiuscola di Fernanda Torres in “Io sono ancora qui” di Walter Salles, per fortuna miglior film straniero, moglie ineguagliabile di uno dei tanti desaparecido) a incarnare come meglio non potrebbe l’escort caduta nella passione e nella bambinaggine del rampollo di un magnate russo.

Elio Rabbione

Nelle immagini, scene di “Anora”, “Emilia Perez” e “The Brutalist”.

Al mercato tenta di rubare la borsetta a un’anziana, maresciallo libero dal servizio lo arresta

I Carabinieri della Stazione di Grugliasco (TO) hanno arrestato un venticinquenne di origine peruviane, già noto alle forze di polizia e irregolare sul territorio nazionale, sorpreso all’interno di un supermercato in Piazza Piemonte di Collegno (TO) mentre tentava di rubare la borsa ad una cliente.
L’uomo è stato notato da un Maresciallo dei Carabinieri della stazione di Grugliasco (TO) che, in abiti civili e libero dal servizio, era anch’egli intento a fare la spesa: il militare si è accorto che questi, aggirandosi fra la clientela con fare sospetto, si era impossessato della borsa di una pensionata – lasciata appoggiata sul carrello – e stava tentando di allontanarsi in compagnia di un complice. Il maresciallo ha prontamente bloccato il sospettato e avvisato la centrale operativa per far giungere i rinforzi mentre il complice è riuscito a fuggire.
La borsa è stata recuperata e restituita alla legittima proprietaria.
Al termine delle operazioni, l’interessato è stato tradotto in carcere presso la casa circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino, in quanto gravemente indiziato dei reati di “furto aggravato in concorso” e “ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello stato”.

Figlio adottivo ucciso con sprangata da anziano, condanna a 16 anni

Sono sedici gli anni di carcere  comminati dalla corte di assise di Torino a un pensionato di 81 anni sotto processo perché accusato di avere ucciso con un colpo di spranga alla testa, a Roletto nel Torinese  il figlio adottivo quarantenne durante una lite il 5 luglio 2024. All’ imputato, Pierangelo Romagnollo, sono state riconosciute le attenuanti generiche prevalenti sulle aggravanti.

Angoli torinesi, il Bastion Verde

Il Bastion Verde di Torino, anche chiamato “degli angeli” è un luogo dove la storia militare si fonde armoniosamente con la bellezza naturale. Situato all’interno dei Giardini Reali di Torino, è una delle ultime testimonianze di quella che fu la consistente cinta fortificata della città, oggi trasformata in un’area di svago e relax, ma che conserva ancora tutto il fascino della sua origine: 800 metri lineari di mura a pochi passi dal Palazzo Reale progettato dal geniale architetto cinquecentesco Ascanio Vitozzi. Il suo nome deriva dal fatto che Vittorio Emanuele II lo fece dipingere di verde e ricoprire di edera, in omaggio a sua moglie.

Il Bastion Verde è parte del sistema difensivo che, a partire dal XVII secolo, venne costruito Per proteggere Torino dalle invasioni. La cittadella fortificata, che comprendeva bastioni, mura e torri, si estendeva lungo le colline che sovrastano il fiume Po e rappresentava uno degli esempi più significativi della fortificazione barocca in Italia. Torino, allora capitale del Ducato di Savoia, aveva una posizione strategica e un apparato difensivo che rispondeva alle esigenze di protezione contro minacce provenienti sia da sud (dalla Francia) che da altre direzioni. Come gli altri bastioni della città, faceva parte di una serie di fortificazioni che vennero realizzate tra il 1668 e il 1700, con il progetto di Amedeo di Castellamonte, uno degli architetti più influenti dell’epoca. La struttura doveva garantire un buon punto di osservazione e difesa, ma allo stesso tempo integrarsi nel contesto urbanistico e paesaggistico che Torino stava sviluppando. Oggi, il bastione è circondato da un ampio parco verde che ne attenua la severità militare originaria, donando al sito un aspetto più accogliente e rilassante, ma senza perdere la sua forte identità storica. Con il tempo, le funzioni militari del Bastion Verde sono venute meno e l’area ha subito un processo di recupero e valorizzazione che ha permesso di restituirla alla cittadinanza come un parco pubblico ben curato, dotato di panchine, vialetti e ampie zone ombreggiate che rendono l’area perfetta per passeggiate e relax. L’elemento più interessante del parco è la sua capacità di mescolare il verde con la storia. Una delle caratteristiche più apprezzate del Bastion Verde è la sua posizione sopraelevata rispetto alla città. Dal bastione, infatti, si gode di una vista spettacolare su Torino e sulla collina torinese che si estende dalle Alpi all’orizzonte, con una prospettiva che lo rende un luogo privilegiato per osservare la città dall’alto, in particolare al tramonto, quando la luce dorata avvolge il panorama.

Maria La Barbera

Sformatini di cavolfiore viola con salsa al parmigiano

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Un’idea deliziosa per gustare il cavolfiore. Ideale come antipasto o contorno, sono facilissimi da preparare e raffinati da presentare.

Ingredienti per 8 sformatini

1 cavolfiore viola
3 uova intere
30gr.di parmigiano grattugiato
100ml di panna liquida fresca
Sale, pepe, burro

per guarnire
Parmigiano grattugiato
Latte
Nocciole tostate

Cuocere a vapore il cavolfiore. Quando cotto, lasciar raffreddare poi frullare in mixer con le uova, il parmigiano, il sale ed il pepe.
Imburrare 8 stampini da creme caramel, versare il composto e cuocere a bagnomaria coperto con un foglio di alluminio per circa 30/40 minuti. Preparare la salsa facendo fondere il parmigiano con poco latte o panna liquida e tritare le nocciole. Servire lo sformatino capovolto nel piatto nappato con la salsa e spolverizzato con il trito di nocciole. Servire tiepido.

Paperita Patty

La Mole colorata di viola contro il papilloma virus

Lo annunciano, durante un’audizione in Quarta, il coordinamento Lilt e le Associazioni Acto.

La Mole Antonelliana sarà colorata di viola il 4 marzo, per sensibilizzare i cittadini sulla prevenzione per combattere il tumore ovarico. Lo hanno annunciato in quarta Commissione Sanità, presieduta da Luigi Icardi, il Coordinamento regionale delle associazioni provinciali LILT (Lega Italiana per la lotta contro i tumori) e le Associazioni ACTO (Alleanza Contro il Tumore Ovarico e Cittadinanzattiva), sentite in audizione.

“La prevenzione è fondamentale per combattere il tumore ovarico – hanno spiegato – attraverso la vaccinazione e anche lo screening”. A questo proposito, come detto, il 4 marzo, in occasione dell’International HPV awareness day, è stato organizzato l’evento “La Mole dice il suo no all’HPV” colorandosi di viola.

L’oggetto dell’audizione erano le possibili iniziative di prevenzione e di contrasto dei tumori correlati al papilloma virus (HPV).

“Il tumore alla cervice – è stato detto dagli auditi – è il primo tumore che si può debellare attraverso una vaccinazione che in Piemonte è gratuita per gli adolescenti dai 12 anni. Questa possibilità potrebbe essere addirittura anticipata perché lo scopo è farla prima di iniziare ad avere rapporti sessuali. Sarebbe bene comunque farla gratuitamente a chiunque la richieda e non l’abbia fatta.”

Tra i numerosi consiglieri che hanno partecipato all’audizione, hanno posto quesiti agli auditi: Silvio Magliano (Lista Cirio), Alice Ravinale (Avs), Sarah Disabato (M5s), Daniele ValleLaura Pompeo e Gianna Pentenero (Pd) e Roberto Ravello e Davide Zappalà (Fdi), Vittoria Nallo (Sue),

 

Ufficio Stampa CRP

“Di erbe e di fiori. Erbari d’autore” al Castello di Miradolo

Nel progetto di rinnovamento e manutenzione straordinaria del parco del castello di Miradolo si inserisce la mostra “Di erbe e di fiori. Erbari d’autore. Da Besler a Penone. Da De Pisis a Cage”

 

Martedì 4 marzo, alle 14.30, al castello di Miradolo si compirà un salto indietro nel tempo, con un invito ad una singolare festa in maschera della contessa Sofia. Giochi e indizi condurranno a svelare la sua identità. Si trascorrerà un pomeriggio divertente e colorato in famiglia, immersi nello storico parco di Miradolo. Le attività sono per i bambini dai 4 anni agli 11 anni, in collaborazione con la cooperativa Arnica.

Prenotazione obbligatoria allo 0121502761 prenotazioni@fondazionecosso.it

 

Il 2025 sarà l’anno che il castello di Miradolo dedicherà al racconto del suo parco storico. La Fondazione Cosso presenterà il progetto di rinnovamento e manutenzione straordinaria del Parco del castello di Miradolo, finanziato grazie ai fondi PNRR del bando del Ministero della Cultura. Un’altra importante tappa nel percorso iniziato nel 2008 dalla fondazione per valorizzare questo patrimonio e restituirlo alla comunità con grande impegno di risorse.

In questo contesto si inserisce la mostra dal titolo “Di erbe e di fiori. Erbario d’autore. Da Besler a Penone, da De Pisis a Cage”, che esplora il legame tra gli erbari storici e l’arte contemporanea.

Gli erbari di Alloni, Besler, Lupo, Rostan, Sbarbaro e i Sella dialogano con oltre 30 opere di artisti come Penone, De Pisis e Cage, offrendo una riflessione sulla catalogazione della natura e il suo valore artistico e simbolico.

La mostra, curata dalla Fondazione Cosso e da Roberto Galimberti con la consulenza iconografica di Enrica Melossi, sarà visitabile al castello di Miradolo dal 22 marzo al 22 giugno prossimi.

Anche a parco chiuso la natura segue il suo corso e regala sorprese inaspettate; oltre ai bucaneve, che annunciano l’arrivo della primavera con il loro tappeto bianco tra i prati e sotto gli alberi, alcune camelie hanno iniziato a fiorire in anticipo, aggiungendo tocchi di colore al paesaggio ancora invernale.

Queste fioriture testimoniano la vitalità e l’unicità del parco del castello di Miradolo che si prepara lentamente alla primavera, in attesa della riapertura di fine marzo.

Nel cuore del castello un’opera di restauro ha restituito nuova vita all’antica stalla. Il rifacimento e la messa in sicurezza della struttura sono stati realizzati seguendo le tecniche costruttive tradizionali, nel pieno rispetto dell’autenticità e dell’identità del luogo. La nuova volta, costruita seguendo metodologie costruttive di un tempo, è stata modellata con legname recuperato nel parco del castello, attraverso un’opera di valorizzazione che non solo ha garantito la coerenza stilistica con l’originale, ma ha reso il restauro un esempio di sostenibilità e valorizzazione delle risorse locali. Grazie a questo intervento il primo piano dei rustici del Castello, fino ad oggi inutilizzabile, tornerà accessibile e sicuro, consentendo un riuso funzionale degli spazi.

Mara Martellotta