ilTorinese

Addio a Mario Virano, “alfiere” della Tav

E’ morto a 79 anni Mario Virano, direttore generale di TELT ed ex presidente dell’osservatorio Torino-Lione.

TELT  in una nota, si stringe “intorno alla famiglia dell’architetto Virano, ricordando l’uomo e il professionista che ha dedicato la sua vita alla realizzazione della nuova ferrovia Torino-Lione, promuovendo il dialogo e il confronto all’interno e all’esterna della società.”

Nuovi controlli di polizia in zona Porta Nuova

Continuano i servizi di controllo straordinario del territorio ad alto impatto coordinati dal Commissariato di P.S. Barriera di Nizza e svolti in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza e con l’ausilio di Personale del Compartimento Polizia Ferroviaria, di equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine “Piemonte e di unità cinofile.

I controlli che hanno avuto luogo ieri pomeriggio hanno interessato l’area antistante la stazione di Porta Nuova e le aree limitrofe.

Una cittadino straniero è stato denunciato in stato di libertà per la violazione delle norme in materia di immigrazione. Un cittadino italiano, invece, è stato sanzionato amministrativamente per il possesso di modiche quantità di sostanza stupefacente. Altra sostanza stupefacente rinvenuta dalle unità cinofile è stata sequestrata a carico di ignoti. Due contravvenzioni al codice della strada elevate da personale della Polizia Ferroviaria.

Onore a Sua Maestà, Re Peperone!

Fervono i preparativi a Carmagnola per la 74^ edizione della “Fiera Nazionale del Peperone”

Dal 1° al 10 settembre

Carmagnola (Torino)

Ci saranno come sempre il “quadrato”, la “trottola” (a forma di cuore con punta leggermente estroflessa o troncata), il “lungo” o “corno di bue” (dal cono molto allungato), il “tumaticot” (tondeggiante e schiacciato ai poli, come un pomodoro) e il “quadrato allungato”. Sono le cinque tipologie che, anche quest’anno, faranno da abito sontuoso a Sua Maestàil Peperone di Carmagnola, cui la città si appresta a dedicare la 74^ edizione della “Fiera Nazionale del Peperone”, la più grande manifestazione fieristica italiana dedicata a un prodotto agricolo, organizzata dalla Città di Carmagnola e prodotta, per la prima volta, da “Puro Stile Italiano” e “Fondazione Reverse”. L’appuntamento è da venerdì 1 a domenica 10 settembre prossimi: dieci giorni in cui la città, capitale italiana del peperone, ricca di storia e antiche tradizioni popolari, si trasformerà in un’unica grande area espositiva di oltre 10mila metri quadrati, con 8 piazze  dedicate (di cui 6 enogastronomiche), 2.500 posti a sedere ed oltre 200 espositori. Fra palazzi storici e musei da scoprire, il programma si presenta come sempre ricco ed allettante. Non solo fiera – mercato della preziosa “pianta orticola” dalle origini sud-americane esportata in Spagna da Cristoforo Colombo nel ‘500, ma anche mostreconcerti e spettacoli con artisti di indubbio richiamo. Per tradizione  nella prima domenica di fiera (quest’anno il 3 settembre) – sarà di scena il “Concorso Mostra/Mercato del Peperone”, riservato ai produttori locali. In concomitanza, sono in programma il “Peperone Day” in tutti i ristoranti, osterie, bar e trattorie nazionali e internazionali che inseriscono, domenica 3 settembre, nel loro menù uno o più piatti preparati con il peperone di Carmagnola, oltre alle premiazioni del contest “Peperone Urbano”: una sfida lanciata dal “Consorzio del Peperone” e dal Comune di Carmagnola a chiunque voglia cimentarsi nella coltivazione biologica del famoso prodotto orticolo nella propria casa, sul proprio terrazzo o nel proprio giardino. Ad essere premiati saranno i primi tre classificati, oltre alle scuole primarie e dell’infanzia che hanno partecipato alla competizione orticola. Quali i luoghi della Città coinvolti? Nel suo complesso, tutto il “centro storico” che diventerà il cuore pulsante della Fiera. La grande piazza Mazzini si trasformerà nella “Piazza dei Sapori”, con il “Mercato dei Produttori del Consorzio del Peperone” e un enorme Ristorante all’aperto, frutto di un’idea geniale del compianto ristoratore Renato Dominici che la ideò, tra gli anni Novanta e i primi del Duemila, per portare alla manifestazione, accanto al peperone, i migliori prodotti tipici del territorio torinese. La storica via Valobra, sotto i suoi portici, ospiterà i produttori. Nei giardini Unità d’Italia, la novità della “cucina regionale pugliese e romana”. Nel Pala BTM, allestito all’interno del “Salone Fieristico”, in viale Garibaldi 29, torna il “Ristorante della Fiera”, dieci cene e due pranzi di qualità con piatti ricercati del Ristorante “La cucina piemontese” di Vigone. Sempre nella zona Salone Fieristico viene riproposto il “Villaggio del Territorio”, progetto di agricoltura da vivere a 360° con numerose aziende del territorio e street-food agricoli proposti in collaborazione con la “Società Orticola di Mutuo Soccorso – S.O.M.S. D. Ferrero”, con il “Distretto del Cibo Chierese – Carmagnolese” e con il “Consorzio del Peperone” di Carmagnola.

Ma alla “Fiera” si potrà anche ballareridere e cantare sotto l’imput di artisti “coi baffi”. Dove? Al “Salotto della Fiera” in piazza Sant’Agostino, da sempre fulcro della vita sociale carmagnolese o al “Foro Boario” di piazza Italia, dove si terrà il “Foro Festival”. Alcuni tra i protagonisti di quest’anno: il comico, attore e conduttore dai mille volti Enrico Brignano (sabato 2Il Foro Festival); Enrico Ruggeri, accompagnato dalla nuova band dei “Supersonics” (domenica 3Il Foro Festival); Marco Ligabue, fratello minore di Luciano, sul palco con le cover italiane rivisitate in chiave rock (martedì 5Il Foro Festival), fino – solo per citarne alcuni – agli indiscussi signori del liscio della “Mirko Casadei POPular Folk Orchestra”, terza generazione dell’Orchestra italiana da ballo più famosa al mondo (mercoledì 6Salotto della Fiera). Madrina della Fiera, l’attrice e conduttrice televisiva Manuela Arcuri. Conduttrice del “Salotto della Fiera”, l’attrice Elena Galliano. Sul palco anche Tinto, al secolo Nicola Prudente, conduttore radiofonico e televisivo, nonché presentatore delle ultime quattro edizioni della Fiera; Paolo Massobrio, giornalista ed esperto enogastronomico; Renata Cantamessa alias Fata Zucchina, giornalista e divulgatrice agroalimentare.

Per info: tel. 011/9724222/270 o www.fieradelpeperone.itOrari Fieradal lun. al ven. 18/24sab. e dom. 10/24

  1. m.

Nelle foto:

–       Fiera Peperone, ed. passata

–       Enrico Brignano, ph. Roberto Panucci

–       Tinto (Nicola Prudente)

–       Mirko Casadei “POPular Folk Orchestra”

Quale futuro per la Cavallerizza?

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

La Cavallerizza e’ uno dei simboli di Torino, ma  era da anni  anche uno dei simboli più vistosi  del degrado di ogni genere, di illegalità, di occupazione degli spazi come abitazioni abusive, di commercio non autorizzato, di  allacci luce e gas con il fai da te  più sfacciato, di consumo e  di spaccio  di droghe di ogni tipo. Dopo le proteste di molti cittadini illustri o semplicemente  amanti di una Torino bella, curata ed ordinata, dopo che la giunta Appendino  ne  aveva fatto uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale del 2015, con assemblee permanenti di giovani “alternativi”, gli stessi che la occupavano, scese  per  un po’ il silenzio. La Appendino anche qui falli’ clamorosamente. Pochi mesi  fa, viceversa, tramite Urban file, un Ente del Comune, è stato presentato il progetto a firma di un architetto milanese. Non discuto  ne’ il nome, né  le molteplici destinazioni d’uso, ma quello che sorprende me, non addetto ai lavori ma amante del bello, della Torino che fu  e di un certo orgoglio “sabaudo” , è – almeno così mi sembra  – lo stravolgimento totale  della bella architettura barocca del Sei /Settecento insito nel progetto. La Cavallerizza si trova tra l’altro quasi frontale alla sede storica dell’Università,  a pochi passi dalla Prefettura, Palazzo  Reale, Cappella della Sindone, Chiesa di San Lorenzo e Palazzo Madama, tutti simbolo di una dinastia  che aveva creato una bella, austera, elegante, uniforme architettura che tanto piaceva ai viaggiatori dei Grand Tour. Dovrebbero spiegare ai torinesi che vorrebbero la loro città riappropriarsi delle sue caratteristiche di soffusa eleganza come mai si è scelta nel progetto  una mutazione che appare  così violenta rispetto a quello che avrebbe dovuto essere un restauro ed una esaltazione dell’architettura storica della città. Spero di sbagliarmi, ma anche se  autorevoli esperti da me consultati la pensano come me che vedo le cose  prevalentemente da storico.

Mutui e detrazioni, cosa c’è da sapere

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Tra le agevolazioni a cui i contribuenti possono accedere, c’è quella relativa agli interessi passivi legati al mutuo sottoscritto per acquistare la prima casa. I mutuatari hanno, infatti, diritto ad una detrazione pari al 19% nel limite massimo di 4.000 euro.

A disciplinare la detraibilità del mutuo sulla prima casa è l’articolo 15 del TUIR, che si sofferma proprio sugli interessi passivi che vengono pagati sui finanziamenti ipotecari sottoscritti per acquistare l’abitazione principale.

Possono accedere a questa agevolazione i contribuenti che hanno effettivamente sostenuto la spesa, anche per la quota degli eventuali familiari a carico (che in genere è il coniuge). Questa particolare detrazione è fruibile direttamente all’interno del Modello 730 che nel Modello Persone Fisiche. Per poter beneficiare di questa detrazione è necessario rispettare alcune condizioni. Scopriamo quali sono.

Possono accedere alle detrazioni sugli interessi passivi i contribuenti che hanno sottoscritto un contratto di mutuo per acquistare l’abitazione principale. Entrando un po’ più nel dettaglio, il contratto di mutuo deve: essere stato sottoscritto nel corso dei 12 mesi precedenti o successivi rispetto all’acquisto dell’immobile. Viene esplicitamente escluso il caso in cui il contratto originario sia estinto e che ne venga stipulato uno nuovo di importo non superiore alla residua quota di capitale che deve essere rimborsata, maggiorata delle spese e di eventuali oneri correlati;

il finanziamento deve essere erogato da un soggetto residente in Italia o in uno Stato membro della Comunità europea.

Una delle condizioni necessarie per accedere alle detrazioni è che l’immobile venga destinato, dal mutuatario, ad abitazione principale. Questa opzione deve essere esercitata entro un anno dalla data di acquisto. Ricordiamo che come abitazione principale si intende la dimora abituale che il contribuente ha scelto per sé stesso e per la propria famiglia. Nel caso in cui l’immobile non venga scelto come abitazione principale, il contribuente decade da tutti i benefici previsti dalla normativa.

Non viene applicata la decadenza nel caso in cui il contribuente venga ricoverato in maniera permanente in un istituto di ricovero o sanitario, purché l’immobile non venga dato in affitto. Non può beneficiare della detrazione l’usufruttuario, perché non acquista l’immobile, ma acquisisce unicamente un diritto reale di godimento.

La detrazione spetta, inoltre, nel caso in cui: nel momento in cui l’immobile viene adibito ad abitazione principale, nel caso in cui sia stato oggetto di lavori di ristrutturazione edilizia, comprovati dalla relativa concessione edilizia o da un qualsivoglia altro atto equivalente. L’immobile deve diventare abitazione principale entro e non oltre due anni dalla data di acquisto; nel caso in cui l’immobile sia locato, purché l’acquirente – entro tre mesi dall’acquisto – provvede a notificare al locatario l’atto di sfratto per finita locazione; nel caso in cui il contribuente debba trasferire la propria dimora per motivi di lavoro oppure sia stato ricoverato. L’immobile non deve essere affittato.

Nel momento in cui si presenta il Modello 730, il limite massimo di spesa agevolabile è pari a 4.000 euro ogni anno. Il bonus massimo, che si può ottenere in sede di presentazione della dichiarazione dei redditi, è quindi pari a 760 euro, che corrisponde al 19% del limite massimo di 4.000 euro. Questo limite massimo si riferisce: agli interessi passivi; agli oneri accessori relativi al contratto di mutuo per il capitale che è stato preso in prestito; alle eventuali quote di rivalutazione che sono relative alle clausole di indicizzazione.

Nel caso in cui il mutuo sia cointestato tra due soggetti diversi, entrambi potranno detrarre gli interessi passivi per la quota di loro competenza.

Quando un immobile viene cointestato ad una coppia di coniugi, entrambi hanno la possibilità di beneficiare della detrazione per la propria quota di interessi. Nel caso in cui uno dei due coniugi sia fiscalmente a carico dell’altro, la detrazione spetterà solo e soltanto a quest’ultimo per la quota di entrambi.

Per poter accedere alla detrazione risulta completamente ininfluente la ripartizione della proprietà dell’immobile: non è detto che debba necessariamente esserci un’identica ripartizione del costo dell’acquisto.

Per poter beneficiare della detrazione Irpef al 19% nel Modello 730 è necessario che il pagamento delle rate del Mutuo sia effettuato con un bonifico bancario o attraverso degli altri sistemi di pagamento tracciabili.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

La Torino Fashion Week inaugura le sue sfilate a Villa Sassi e al Mercato Centrale

Ritorno in grande stile per gli appassionati di moda della Torino Fashion Week, che si è inaugurata il 26 giugno scorso e si concluderà il 2 luglio prossimo.

La manifestazione, promossa da TModa, con la collaborazione di CNA Torino e il patrocinio della Camera di Commercio di Torino, vede protagonisti le nuove tendenze e i talenti emergenti del settore.

La kermesse è stata ideata da Claudio Azzolini e l’evento, per il secondo anno consecutivo, ha come cornice privilegiata Villa Sassi, la seicentesca villa sulla collina torinese che racchiude in sé oltre trecento anni di storia. Come seconda location è stato scelto il Mercato Centrale. Villa Sassi si è affermata come sfondo per le passerelle del 27 e 28 giugno e per la prima volta sono stati dedicati alla manifestazione un dessert e un cocktail tematici.

Il 28 giugno hanno sfilato nella cornice storica della Villa quattordici stiliste emergenti, tra cui due studentesse dell’istituto Passoni, che hanno presentato abiti realizzati con materiali e tecniche diverse, dalle lavorazioni ai ferri, all’uncinetto, dalla sartoria tradizionale ai materiali non convenzionali come il cristallo acrilico e il ferro lavorati a mano, agli abiti scultura, che quasi quasi confinano con il mondo dell’arte”

“Villa Sassi e la Torino Fashion Week hanno molto in comune – afferma l’ideatore dell’evento, Claudio Azzolini – condividono una storia di rinascita ( a Torino nacque nel 1935 l’Ente Nazionale della Moda e nel 1950 la città sabauda fu la prima a ospitare il Primo Salone della Moda Italiana) . Sono felice che anche quest’anno l’evento si tenga negli splendidi spazi della villa torinese ai piedi della basilica di Superga. In seguito a un passato di grandi fasti, tutte e due hanno attraversato dei momenti difficili. Il loro riposizionamento all’interno del panorama torinese ha richiesto molti sforzi, ma ha anche riservato molte soddisfazioni”.

“La kermesse sarà un viaggio nello stile e noi di villa Sassi abbiamo l’orgoglio e l’occasione di inaugurarla – afferma la proprietaria della dimora seicentesca Patrizia Reviglio – L’evento sarà l’occasione perfetta per celebrare la creatività, l’ingrediente che Alessandro e Roberto, rispettivamente l’Executive Chef e Head Bartender di Cloud9, l’American Bar della Villa, hanno pensato ad hoc per la Torino Fashion Week, ispirandosi sia alle tendenze contemporanee, nel primo caso, sia alla classicità, nel secondo.

Mara Martellotta

Forte di Exilles: riapre dal 14 luglio al 30 settembre

Teatro, musica, circo e spettacoli per famiglie oltre ad una mostra fotografica e visite guidate.

Il Forte di Exilles, bene faro della Regione Piemonte, riapre le porte dal 14 luglio al 30 settembre 2023. Più giorni, più spettacoli e attività, più visite guidate: dopo il successo dell’estate 2022, la fortezza incrementa la propria ricettività turistica e si prepara a diventare un punto di riferimento per il turismo in alta valle di Susa, con capacità di richiamo su entrambi i versanti alpini.

Il Comune di Exilles ha rinnovato l’affidamento alla cordata che vede come capofila l’associazione Revejo, organizzatrice del festival Borgate dal Vivo, che coordina le attività e che cura la programmazione artistica in collaborazione con la Fondazione Piemonte dal Vivo. Accanto a loro l’Associazione Amici del Forte, cui sono invece affidate l’accoglienza dei turisti e le visite guidate, oltre ad attività collaterali di animazione rivolte al pubblico, e Tangram Teatro, che porterà alcuni dei suoi spettacoli. Completano il gruppo lo stesso Comune di Exilles, che partecipa attivamente al progetto, con il maggiore sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo e il sostegno di Intesa Sanpaolo e Fondazione Sviluppo e Crescita CRT + Risorse.

I numeri raccolti lo scorso anno parlano chiaro: in poco più di un mese di apertura sono stati quasi ottomila i visitatori, tra turisti e pubblico degli spettacoli, con una media sempre superiore alle 100 presenze giornaliere, cresciuta a oltre 200 nell’ultima settimana di agosto. Le previsioni per il 2023 puntano quindi a incrementare le cifre, a partire da un periodo di apertura di due mesi e da una crescita delle attività, con nove eventi dal vivo tra teatro, musica, circo contemporaneo e spettacoli per famiglie, inclusi nomi di richiamo nazionale come Luca Ward, Raphael Gualazzi e Simona Molinari, la Bandakadabra, Massimo Popolizio e Fabrizio Bosso.

Sorpreso con la marijuana nel brick del vino rosso

È quasi mezzanotte quando la volante del Commissariato di P.S. Centro percorrendo C.so San Maurizio nota un soggetto africano in bicicletta con in mano un brick di vino.

Il ventottenne maliano alla vista della polizia cerca sin da subito di far perdere le proprie tracce svoltando improvvisamente in via Montebello, ma i poliziotti riescono a fermarlo nei pressi di via Buniva.

Il comportamento dell’uomo, insofferente al controllo svolto dagli agenti, insospettisce ulteriormente gli operatori quando all’ennesima richiesta di consegnare il brick di vino rosso il ventottenne si rifiuta.

Sottoposto a perquisizione personale, vengono rinvenute nelle calze che indossa 2 buste di cellophane trasparente mentre nel brick di vino rosso 18 buste,  per un totale 120 grammi di marijuana, oltre a diverse banconote di piccolo taglio per un totale di 45 euro.

Il ventottenne, che risulta irregolare sul territorio italiano, viene tratto in arresto per il reato di detenzione ai fini di spaccio.

Freddie Mercury & Co. La leggenda del rock raccontata all’“Archivio di Stato” di Torino

Nelle immagini del celebre fotografo londinese

“Queen Experience. Peter Ince”

Dal 6 aprile al 16 luglio

Iconica l’immagine-guida della mostra. Eccolo, Freddie. Trionfalmente agghindato da regina (i baffi non fanno testo), abito lungo e vistoso – portato con fierezza quasi fosse opera del grande royal designer Norman Hartnel, sarto di fiducia per anni della royal family – la regia corona in testa e, ahinoi (voluta trasgressione?) la stravagante fuoriuscita dall’ingombrante veste a coda di piedi scalzi in libertà. Tutta la regalità e l’ironica stravaganza. Del resto proprio lui diceva:”Amo molto la regina e lo sfarzo. E la amo anche perché è stravagante”. Appare così in uno scatto del 1987 il leggendario Freddie Mercury, al secolo Farrak Bulsara, origini parsi (Stone Town, Zanzibar, 1946 – Londra, 1991), mitico e carismatico frontman dei “Queen”.

La foto è a firma del londinese Peter Ince (classe ’55), per più di dieci anni road manager della band; anni gloriosi raccontati nelle 60 immagini (alcune inedite) raccolte nella mostra “Queen Experience” prodotta (dopo il successo della rassegna dedicata agli scatti di Steve Shapiro a David Bowie) da “Radar”“Extramuseum” e “Le Nozze di Figaro” ed ospitata, da giovedì 6 aprile a domenica 16 luglio, negli spazi dell’“Archivio di Stato” di Torino. La curatela è di “Ono Arte”, in collaborazione con “Blu&Blu Network”.

In parete troviamo immagini memorabili, eterne nel tempo, che lasciano ben trasparire la grande famigliarità e la profonda amicizia che legavano Ince, soprannominato Ratty, alla band di “Bohemian Rhapsody” e in particolare al leggendario Freddie Mercury. Il sodalizio fra il fotografo londinese e i “Queen” (che nel 1973 erano ancora il “gruppo di spalla” dei “Mott The Hoople) inizia  nel 1975, quando la band si stava apprestando a registrare “A Night at the Opera”. Peter era il responsabile di strumenti e soundcheck. Suo compito, vigilare affinché la performance del gruppo sul palco filasse liscia come da copione e ben presto si guadagnò la fiducia di FreddieBrianJohn e Roger. 

A scattare fotografie ai “Queen” Peter inizia a partire dal 1976, quando ormai la band aveva raggiunto l’apice del successo mondiale, e continua fino al 1986, con una parentesi di ulteriori due anni in cui il fotografo avrebbe immortalato solo Mercury.  In virtù dello stretto rapporto personale esistente tra Hince e Freddie Mercury la mostra ha, infatti, un particolare focus sul leader della band. Tra gli scatti in mostra emergono certamente alcune tra le immagini più iconiche del cantante, catturate in studio di registrazione, sul set dei video musicali più trasmessi nel mondo o su quello fotografico, dove Hince ha immortalato Freddie sempre con grande empatia e creatività. Da vero artista.

Nei momenti di massima eccentricità e spettacolarità a quelli più intimi e “casalinghi”, quando Freddie, ad esempio, posa in tranquillità coccolando sorridente un bianco cagnolino. Spavaldo travolgente uomo-spettacolo, capace di trascinare folle oceaniche in concerto, a uomo “mite e introverso nella vita privata”: come scrive Hince, che al gruppo ha anche dedicato nel 2012 un libro edito da “Arcana” dal titolo “Queen unseen. La mia vita con il più gande gruppo rock del ventesimo secolo”. Il loro mantra: “Più lavori duro, più fortuna attrai. Non si accontentavano mai. Mi hanno insegnato molto, soprattutto a credere in me stesso”.

Del resto, lo stesso Freddie era solito ripetere spesso: “Quality and style will always shine trough– darling /Qualità e stile risplenderanno sempre – tesoro”. E da questo spaccato unico, da questo accesso privilegiato nascono le foto presentate in mostra, dove la carriera dei Queen è documentata anche da un ricco allestimento che include gli oggetti provenienti dalla raccolta personale di Niccolò Chimenti, uno dei maggiori collezionisti europei dell’universo Queen: centinaia di memorabilia, dischi, poster, strumenti musicali, abiti ed accessori, rarità e cimeli originali appartenuti ai membri della band, dall’asta del microfono di Mercury, ai costumi per il video di “Radio Gaga” e molto altro ancora. Ad implementare il percorso espositivo sarà inoltre una sala video in cui verranno proiettati rari spezzoni dei principali concerti internazionali della band.

 “A 50 anni – dicono gli organizzatori – dall’uscita del primo disco, l’omonimo ‘Queen’, l’esposizione rappresenta un’occasione unica per i fan e per il grande pubblico di ampliare la propria conoscenza sulla band che ha rivoluzionato la musica degli ultimi 50 anni e che ancora oggi riesce ad essere straordinariamente attuale”.

Gianni Milani

 

“Queen Experience. Peter Hince”

“Archivio di Stato”, piazza Castello 209-piazzetta Mollino; tel. 011/535529 o www.associazioneradar.it

Dal 6 aprile al 16 luglio

Orari: giov. e ven. 14,30/18,30, sab. e dom. 11/19

Nelle foto:

–       “Queen Experience”, ©Peter Hince

–       “Queen Experience”, ©Peter Hince

–       “Queen Experience”, ©Peter Hince

–       “Queen Experience”, ©Peter Hince