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FLIC Scuola di Circo presenta i progetti vincitori della call per artisti under 35

 SURREALE

La FLIC Scuola di Circo di Torino, prima scuola professionale di circo contemporaneo in Italia curata dalla Reale Società Ginnastica, sta rinnovando il suo impegno verso la scena circense internazionale con la stagione CALEIDOSDOPIO 2024-2025. Nel corso di 22 anni, il centro di formazione e promozione circense ha costruito un vasto network di relazioni che l’hanno resa un punto di riferimento per il settore a livello internazionale.

Il secondo tempo della stagione prosegue domenica 23 marzo 2025 con la presentazione del workshop in progress dei progetti vincitori di SURREALE – residenze di circo contemporaneo, call internazionale per artisti di circo contemporaneo under 35. Si tratta di un progetto finalizzato alla produzione e alla diffusione del circo contemporaneo a cura della Reale Società Ginnastica di Torino e della sua FLIC Scuola di Circo, centro di valenza internazionale abitato da artisti e docenti provenienti da tutto il mondo, in cui arte, sana follia, sensibilità e un’esperienza di 22 anni sono presupposti importanti per dare inizio a nuovi lavori di creazione e sperimentazione. Il progetto è sostenuto dal Ministero della Cultura e dalla Regione Piemonte, nel quadro delle azioni trasversali atte a consentire lo sviluppo di progetti di residenza “Artisti nei territori”, e gli artisti vincitori vengono accolti in residenza allo Spazio FLIC, Centro Internazionale per le Arti Circensi di Torino.

Quattro nuovi progetti creativi dal forte impatto emotivo e innovativo, consigliati a un pubblico a partire dagli 8 anni in su, vengono presentati ad ingresso gratuito cominciando dalle ore 16 presso la Casa del Quartiere Bagni Pubblici di via Agliè 9, con “FAILLES – un invito a cadere” del Collectif Des Foules. Le due artiste Elie Chateignier e Pia Bautista mettono in scena due persone che giocano con le norme, oscillando ai confini tra finzione e realtà, in una performance che invita a riflettere sull’equilibrio e sulla caduta attraverso un intreccio di corpi e pensieri. Alle ore 18 l’appuntamento allo Spazio FLIC di via Paganini con la presentazione di altri tre progetti e biglietti gratuiti che verranno distribuiti a partire dalle ore 17. Viene presentato “Abel” della compagnia Cie del Caravaggio, composta da Alessandro Travelli, Rita Carmo Martins e Marylou Aupic, come il “making of di un’opera teatrale dove quel che viene mostrato nasconde la storia vera. Uno spettacolo troppo ambizioso che non riesce a trovare soluzione, un racconto fittamente intessuto di sensazioni che tutto a un tratto si presenta squarciato da una voragine senza fondo, come se la pretesa di manifestare la pienezza vitale rivelasse il vuoto sottostante”.

La compagnia Phonofobia porta in scena “Fast Food Emotion”, un circo viscerale che attraversa stereotipi, dualismi e convenzioni estetiche. Un’opera che mescola danza, musica, teatro, riciclo e moda per interrogarsi su come i nostri corpi abitino lo spazio e secondo quali regole, codici e limiti scegliamo di muoverci. Due artiste Karita Tikka e Maristella Tesio esplorano il confine tra il bello e il mostruoso, lasciando che il pubblico si interroghi su dove tracciare la linea di demarcazione tra i due, e su come il circo possa diventare un linguaggio di trasformazione sociale e ambientale. L’ultimo progetto si intitola “Ça-Bug-Unicycle Duo”, di Cata e Jay, un’esplorazione poetica e provocatoria che sfida le convenzioni dell’equilibrio in coppia su un monociclo. Con uno stile unico e in continua evoluzione, i due artisti Catarina Vilas Boas e Lorenzo Jay sfidano le convenzioni della stabilità dando vita a un continuum di curve, salite, cadute e nuovi tentativi. Attraverso il loro viaggio in equilibrio precario si perdono e si ritrovano, aprendo nuove possibilità e inaspettate porte che li conducono verso scoperte sempre nuove. La performance, che a gennaio è stata presentata al prestigioso festival Mondial du Cirque de Demain di Parigi, è un invito a lasciarsi trasportare dalla imprevedibilità della scena.

Il secondo tempo di CALEIDOSCOPIO sta andando in scena dal 18 gennaio e durerà fino al 29 giugno, con in programma 11 spettacoli e 16 appuntamenti presso lo Spazio FLIC, e un gran finale con la terza edizione di OSCILLANTE.

Gian Giacomo Della Porta

Anche a Torino in piazza per l’Europa

Esponenti di partiti politici, associazioni e cittadini hanno preso parte alla manifestazione torinese  per l’Europa svoltasi ieri in piazza Carignano, in concomitanza con l’evento di Roma in piazza del Popolo promosso da Michele Serra e Repubblica. Numerose le bandiere europee e qualcuna della pace e  dell’Ucraina presenti sotto la pioggia.

Anche Europa Radicale ha partecipato alla manifestazione: “Torino si distingue per fortuna dalla manifestazione romana di oggi lanciata sull’onda della proposta di Michele Serra, che ha avuto una pessima metamorfosi – spiegano Giulio Manfredi e Graziella Miraudo di Europa Radicale – Tutto serve in questo periodo tranne che essere ambigui. Noi radicali e federalisti europei, da sempre, stiamo con la democrazia, l’Europa, lo stato di diritto, e contrastiamo in ogni modo gli imperialismi criminali di Putin”. Un evento analogo si è tenuto anche a Cuneo.

Ostensione virtuale della Sindone nell’anno del Giubileo

Si tratta di un’esperienza innovativa per la città, presentata dall’Arcivescovo di Torino cardinale Roberto Repole che ha annunciato l’allestimento di una “Tenda” in piazza Castello con la riproduzione digitale e interattiva del Telo conservato in Duomo. Solo per i giovani la venerazione diretta della Sindone si terrà sabato 3 maggio. Non essendo in programma quest’anno nessuna ostensione pubblica della Sindone il vescovo Repole, custode pontificio della Sindone, ha deciso l’iniziativa per offrire, nel contesto dell’Anno giubilare, un’occasione di riflessione e conoscenza della Sindone. Un’icona della Passione del Signore ma anche patrimonio culturale di Torino e del Piemonte. Nella Tenda della Sindone in piazza Castello, dal 28 aprile al 5 maggio, i visitatori potranno compiere un’esperienza digitale del tutto nuova: vedere e conoscere il Telo da vicino come non è mai stato possibile fino ad ora. Un tavolo delle stesse dimensioni della Sindone riprodurrà l’immagine virtuale del Telo e offrirà la possibilità di esplorare e toccare con mano i dettagli dell’immagine.   fr

FOTO MIHAI BURSUC – La Voce e il Tempo

Sant’Antonio di Ranverso: Viva Jaquerio! Una visita immersiva

Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso

Domenica 16 marzo, ore 15

alla scoperta di uno dei maggiori esponenti del gotico internazionale del Piemonte per i 650 anni dalla nascita

 

In occasione dei 650 anni dalla nascita di Giacomo Jaquerio, la Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso propone una speciale visita immersiva nella vita di uno dei maggiori esponenti del gotico internazionale del Piemonte che a Ranverso ha lasciato proprio la sua firma e il suo più grande capolavoro.

Nato nel 1375 circa a Torino da una famiglia con una lunga tradizione nella pratica della pittura, vive la prima parte della sua vita tra continui spostamenti fra Torino, Ginevra, Thonon-les-Bains ed altre località d’oltralpe, lavorando al servizio di Amedeo VIII di Savoia e ricevendo commesse da istituzioni religiose e da importanti casate nobiliari. Dal 1429 in poi abitò stabilmente a Torino. Della sua vasta produzione solo pochissime opere sono documentate. Il primo documento certo relativo a Jaquerio è la sua firma, scoperta solo nel 1914 sugli affreschi dell’Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso, databili intorno al 1410, epoca in cui l’artista doveva già essere a capo di un’ampia bottega. La Salita al Calvario è il suo capolavoro caratterizzato da toni marcatamente realistici di crudeltà e dolore che ne fanno un brano pittorico di grande tensione drammatica.    

 

INFO

Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso

Località Sant’Antonio di Ranverso, Buttigliera Alta (TO)

Domenica 16 marzo, ore 15

Viva Jaquerio!

Costo visita: 5 euro, oltre il prezzo del biglietto

Biglietti: intero 5 euro, ridotto 4 euro

Hanno diritto alla riduzione: minori di 18 anni, over 65, gruppi min. 15 persone

Fino a 6 anni e possessori di Abbonamento Musei: biglietto ingresso gratuito

È indispensabile la prenotazione entro il giorno precedente.

Info e prenotazioni (dal mercoledì alla domenica):

Nell’oro di Sabrina l’essenza di Special Olympics

 

Sette medaglie nell’ultimo atto dei Giochi di Torino 2025

 

Sabrina Piras con le braccia al cielo. Il suo sogno azzurro è avvolto dal bianco dello Sport Center di Sestriere. La sua medaglia d’oro nei 25 metri della Corsa con le racchette da neve custodisce una delle storie cartolina dei Giochi Mondiali Invernali Special Olympics Torino 2025 che oggi hanno regalato le ultime, grandi emozioni. La storia di una donna di 56 anni che a Cagliari, la sua città, si è rifugiata nello sport come fonte di vita e sorgente di amicizia. I suoi occhi spalancati e le sue mani vivaci mettono insieme discorsi infiniti, che si fanno sentire e ti insegnano un sacco di cose su come si affronta la vita, con tutte le sue avversità. Una sarda dall’animo dolce, abituata alla sabbia della spiaggia del Poetto, la più grande di Cagliari, otto chilometri affacciati su un mare turchese che quando mandi lo sguardo un po’ più in là, vicino all’orizzonte, ci ritrovi lo stesso colore della divisa che indossa con tanto orgoglio. Lo stesso del suo sogno più grande. Meritava un palcoscenico mondiale, la determinazione di Sabrina. Meritava un oro che portasse in primo piano la sua gioia di vivere e di fare tanto sport. Anzi, Mille sport, come vuole il nome del suo team.

“Nuoto, ginnastica, bowling, danza sportiva, bocce, racchette da neve – racconta sua sorella Donatella dopo la cerimonia di premiazione – sono le attività che riempiono i pomeriggi di Sabrina e le danno tanta felicità. Per lei lo sport è condivisione, possibilità di esprimersi e trovare le energie positive per affrontare ogni difficoltà. Ne ha dovute fronteggiare tante, al di là del suo essere sordomuta. Diversi anni fa, con la sua determinazione, ha affrontato e sconfitto un tumore, senza mai perdersi d’animo. Mia sorella è un po’ anche una figlia ma soprattutto per me è un motivo d’ispirazione per la forza che trasmette quando insegue i suoi obiettivi”.

Per Sabrina l’oro sui 25 metri si aggiunge al bronzo ottenuto sui 50 e completa un mondiale da incorniciare come esperienza sportiva e soprattutto umana.

Vittime della mafia, fiaccolata a San Mauro

In occasione della XXX Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie il Tavolo per la Legalità, in collaborazione con l’Amministrazione Comunaledi San Mauro Torinese, organizza la nuova edizione della fiaccolata per le vie della città, seguita dalla lettura dei 1101 nomi delle vittime innocenti delle mafie.

Quest’anno l’appuntamento è affiancato dal racconto testimonianza di Antonio Vassallo, fotografo e testimone della strage di Capaci, ospite della città per una serie di incontri tra scuole e pubblico a partire da mercoledì 19 marzo, con l’incontro pubblico al teatro Gobetti.

Volpiano: Riparte il Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze

 

Dopo un anno e mezzo di pausa, riprende con grande entusiasmo il progetto del Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze (CCRR) di Volpiano. L’incontro di benvenuto ai nuovi eletti  si è svolto giovedì 13 marzo presso la scuola media “Dante Alighieri”, alla presenza del Sindaco Giovanni Panichelli e degli Assessori Barbara Sapino e Marco Sciretti.

Ad accogliere la nuova assemblea dei giovani consiglieri sono stati la Dirigente Scolastica Stefania Prazzoli e le docenti Gloriana Leone e Paola Bartoli, che con dedizione curano il progetto, volto a promuovere la partecipazione attiva degli studenti alla vita amministrativa del comune.

Durante l’incontro, il Sindaco e gli Assessori hanno ribadito ai ragazzi l’importanza del loro ruolo nel portare avanti idee e proposte per migliorare la comunità. L’entusiasmo dei giovani consiglieri è stato evidente sin da subito, segno di un forte desiderio di contribuire al bene comune.

Il progetto del CCRR rappresenta un’opportunità preziosa per i ragazzi, che possono così sviluppare senso civico, responsabilità e spirito di collaborazione. L’Amministrazione comunale ha ribadito il proprio sostegno all’iniziativa, augurando ai giovani rappresentanti un percorso ricco di esperienze e soddisfazioni.

L’incontro ha segnato l’inizio di un nuovo capitolo per il CCRR di Volpiano, con l’obiettivo di dare voce alle idee e alle proposte delle nuove generazioni, coinvolgendole attivamente nella costruzione del futuro della comunità.

Commemorazione del Marchese Bonifacio del Vasto a Novello

Domenica 30 marzo il Comune di Novello e il Comitato per la tutela del Patrimonio e delle Tradizioni piemontesi dell’Associazione Internazionale Regina Elena ODV organizzeranno una commemorazione del Marchese Bonifacio del Vasto nel novecentesimo anniversario della sua scomparsa. L’evento sarà patrocinato dal Comune, dal Consiglio Regionale del Piemonte e dai seguenti Comuni legati ai De Carretto, discendenti di Bonifacio del Vasto: Cairo Montenotte (SV), Cervo (IM), Cortemilia (CN), Millesimo (SV), Moncrivello (VC), Signo (CN) e Zuccarello (SV).

Il programma sarà il seguente: alle ore 10 la Santa Messa nella chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo; alle ore 11 l’esibizione del gruppo degli Sbandieratori di Alba in piazza Vittorio Emanuele II e l’inaugurazione dello stemma sulla torre medievale; alle 11.30 sfilata degli Sbandieratori e dei gruppi storici lungo le vie del centro storico, con arrivo nel cortile dell’ottocentesco castello neogotico, fatto costruire da Maria Allara Nigra; alle ore 12 vi sarà la solenne cerimonia nel cortile del maniero con gli interventi del Sindaco di Novello Marco Pallaro, del Vicepresidente del Consiglio Regionale del Piemonte Franco Graglia, del Vicepresidente della provincia di Cuneo Massimo Antoniotti, del Presidente del Coordinamento Sabaudo e Vicepresidente dell’Associazione Regina Elena ODV Milo Ferrua. La commemorazione del Marchese Bonifacio del Vasto sarà a cura di Andrea Carnino, Vicesegretario nazionale amministrativo dell’Associazione Regina Elena ODV. Seguiranno l’intervento Consigliere comunale e storico locale Roberto Cristino e il conferimento di uno speciale attestato di benemerenza di alcune eccellenze di Novello.

In conclusione, alle 12.30, il pranzo medievale nelle magnifiche sale del maniero.

Prenotazioni pranzo: 328 6781450

Info: protocollo@comune.novello.cn.it

Mara Martellotta

La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni

SOMMARIO: Spadolini ministro dei beni culturali – La Biennale di Democrazia – Erik Gobetti e il 10 Febbraio -Per l’Europa sempre e da sempre ma l’appello di Serra mi lascia indifferente – Lettere

Spadolini ministro dei beni culturali
In un’aula del Collegio Romano sede del Mic è stato ricordato il cinquantennale della fondazione da parte di Giovanni Spadolini del ministero dei beni culturali e ambientali nel 1975. L’attuale ministro ha ricordato i trascorsi repubblichini e fascisti di Spadolini senza che il suo uomo di fiducia Cosimo Ceccuti abbia replicato al Ministro qualcosa. Ceccuti che deve tutto  a Spadolini, anche la casa, ha fatto un discorso retorico dal quale emergerebbe uno Spadolini Salvatore dei beni culturali in sfacelo che non corrisponde al vero. Lo stesso Spadolini preferì occupare altri ministeri più prestigiosi , abbandonando il ministero per la cultura. Spadolini avrebbe compiuto cent’anni nel 2025 e già sono iniziate le celebrazioni per il centenario la cui regia è affidata a Ceccuti che Spadolini trattava come un tutto -fare, appellandolo familiarmente  Cosimo, non certo pensando a De Medici. Non ha avuto il coraggio di affidare il centenario a studiosi che potessero parlare con il distacco critico necessario del suo benefattore . Lo conobbi bene per il centenario di Pannunzio quando tentò di cancellare il Centro Pannunzio,  avendo in cambio la vice presidenza del Comitato , ma sbaglio ‘ pesantemente perché il comitato venne annullato dal ministero su mia istanza. Un piccolo personaggino anche fisicamente rispetto al corpulento Spadolini disegnato da Forattini .Gente da dimenticare, non certo destinata a entrare nella storia italiana. Malgrado i soldi delle banche, in primis quella un po’ chiacchierata di Verdini. Questo è il caso di un ossequioso tirapiedi che involontariamente ha distrutto o almeno molto ridimensionato l’immagine di un uomo che forse  meritava altri ricordi.
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La Biennale di Democrazia
Essa appare una sorta di giocattolo in mano all’esimio prof. Gustavo Zagrebelski, studioso di fama e amabile e garbata persona. Anche lui all’apparenza un mite giacobino.  La biennale accoglie solo studiosi di una sola parte politica, creando uno strano pluralismo tra sinistra – sinistra ed estrema sinistra. Gli altri non vengono neppure considerati: un razzismo politico assai poco democratico.   Edmondo Bertaina ha avuto il coraggio di chiedere quanto costa la Biennale e da chi sia finanziata. Ha inoltre evidenziato la tendenziosità dell’insieme della baracca affidata a studiosi di un solo colore che va dal rosso acceso al rosso accecante. E’ una Biennale che va cambiata.
E r i k   G o b e t t i  e  il 10 Febbraio
Invitare il solo  E r i k   G o b e t t i   in una scuola a parlare di foibe è errore marchiano. Lo fanno gli  insegnanti faziosi e incolti. E se si invitasse a parlare alla banca del sangue un vampiro senza contraddittorio? Su temi sensibili in una scuola è indispensabile  il contraddittorio. Non è una ingerenza o una lesione  all’autonomia didattica il farlo presente, anzi è doveroso richiedere a chi dirige una scuola impedire scorribande politiche camuffate da storia. Gli studenti vanno rispettati. L’egemonismo di alcuni estremisti dell’Istoreto non va confuso con la storia dell’istituto della Resistenza e dell’ ANPI di Nino Boeti che hanno sempre avuto un atteggiamento rispettoso del dramma delle foibe e dell’esodo.
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Per l’Europa sempre e da sempre ma l’appello di Serra mi lascia indifferente
Non andrò in piazza  il 15 marzo per l’Europa. Non sono mai andato volentieri in piazza e ci sono andato pochissime volte per Jan Palach  e a sostegno delle vittime dei terroristi islamici che fecero strage dei redattori della rivista Charlie Hebdo. In quest’ultimo caso mi pentii perché la satira deve avere rispetto delle religioni e non oltraggiarle. Forse ho partecipato un’altra volta ad un sit -in radicale, ma la presenza di Viale mi ha subito messo a disagio e mi allontanai dopo pochi minuti. Ritengo che sia più utile adoperare la penna più che i piedi e in tante occasioni invece ho scritto appelli ed articoli. Per l’Europa non si può restare inerti e non c’è il bisogno dell’appello di Michele Serra, che non ho mai stimato. A muoversi per l’Europa vale invece l’appello ideale di Luigi Einaudi , di Ernesto Rossi, di Alcide De Gasperi ,di Mario Pannunzio, di Gaetano Martino e Vittorio Badini Confalonieri, mentre nutro dei dubbi su Altiero Spinelli,  fautore di un europeismo socialistoide poco chiaro. Ritengo un errore nel 1975 aver rinunciato, dopo cinque anni di impegno a fianco di Mario Scelba e di Giuseppe Petrilli  come vice presidente, a partecipare al Movimento Federalista Europeo: dopo aver visto cosa accadeva a Bruxelles e a Strasburgo ritenni di dedicarmi esclusivamente al Centro “Pannunzio”. L’impegno europeo dei miei amici Sergio Pistone ed Emilio Papa è rimasto indelebilmente nel mio DNA.
Oggi bisogna muoversi per una nuova Europa davvero unita anche militarmente  ed economicamente capace di interloquire e di resistere a Trump , a Putin , alla Cina . Un ‘Europa protagonista di una Nato di cui non sia un alleato di serie B. L’Europa burocratica di Bruxelles non mi ha mai convinto . L’Europa dei 27 che deve decidere solo  all’unanimità; ma dà spazio alle evasioni fiscali e alle delocalizzazioni non mi è mai piaciuta. Non mi piacque inizialmente neppure quella dell’Euro da cui l’Italia uscì fortemente penalizzata, ma ritengo oggi che senza l’Euro saremmo al disastro assoluto . Fu  preziosa lungimiranza quella di Ciampi in modo particolare. Oggi quasi nessuno solleverebbe dubbi sulla moneta unica europea capace di tenere testa al dollaro. Ma bisogna anche riprendere l’Europa delle radici storiche giudaico – cristiane che vennero rifiutate. L’Europa vera è fatta da secoli di storia, non solo dai Lumi settecenteschi. Bisogna tornare a credere ad un’Europa antidoto alle guerre come pensavano Einaudi e De Gasperi, l’Europa delineata magistralmente da Benedetto Croce nel suo grande libro dedicato alla storia europea. Per questa Europa vale più che mai la pena di combattere. Essa non è una bandiera blu con tante stelline , ma un patrimonio di valori che noi italiani vediamo rappresentati da Cavour e da Cattaneo, da Mazzini e Garibaldi  insieme a tanti patrioti che dal 1943 al 1945 combatterono  contro l’Europa barbara di Hitler. Se fosse, ad  esempi, Valdo Fusi a chiamarmi in piazza il 15 marzo , non avrei esitazioni. Ma al di là della piazza occorrono le idee e su questo piano il contributo del Centro “Pannunzio”  non potrà mai mancare. Siamo e saremo in prima linea per l’Europa.
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LETTERE scrivere a quaglieni@gmail.com
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Pietre d’inciampo
Quale promotore della pietra di inciampo dedicata a Virginia ci tengo a precisare che le pietre sono sempre state solo due. La collocazione fu promossa dal Prof. Brandone che organizzò una bellissima mostra di archivio ed organizzammo  un evento in aula magna ritrovando anche dei rari filmati di Virginia in bicicletta e con la sua famiglia e alla fine fu recitato un kaddish, preghiera in onore dei defunti. La Preside prof. Alpestre fu fondamentale in tutto questo anche perché normalmente le pietre sono collocate davanti all’ultima abitazione della persona, cosa che in questo caso non fu possibile e si pensò che il d’Azeglio fosse il luogo giusto dopo che gli studenti con la loro  ricerca di archivio hanno fatto rinascere Virginia e Franco ex allievi. Infine le segnalo che le pietre sono gestite dalla scuola e dai ragazzi con grande cura ed amore, la manutenzione è sempre ottima.   Mario Montalcini
Grazie per le precisazioni del dott. Montalcini di cui prendiamo atto, anche se il lettore Rag. Filippelli ha documentato con fotografie le sue affermazioni. Se posso dire, del prof. Brandone non ho mai avuto stima, ma ha fatto benissimo ad occuparsi delle pietre d’inciampo che sono così importanti da  obbligarci ad evitare inutili polemiche. Di fronte al dramma delle infami deportazioni tedesche non è il caso di aprire stantie  polemiche banalizzanti. Oggi le due pietre sono in ottimo stato e ne prendiamo atto. Metto però in evidenza il silenzio del preside del liceo D’Azeglio.
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Piazza Europa
Dopo aver letto il suo pezzo sull’Europeismo seguirò il suo esempio  e non andrò in piazza seguendo Michele Serra. Ho incominciato  invece a rileggere il grande libro di Federico Chabod sull’idea di Europa.   Michele Torra
Fa bene a rileggere Chabod, maestro di più generazioni di storici che fa parte insieme a Croce del mio DNA. Egli scrisse quel libro durante la seconda guerra mondiale  nella Milano occupata dai nazifascisti. Ci sono pagine di una costante attualità come solo i classici sanno scrivere. Serra al confronto è un signor nessuno.
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“Il sindaco fermi l’assessore Foglietta”
L’assessore Foglietta forse non doveva essere mai nominata assessore, ma il disastro che sta facendo sul cavalcavia di corso Sommeiller, strozzando il traffico, è davvero intollerabile. Va fermata come andrebbe fermato il progetto dispendioso di via Roma pedonalizzata. Luisa Giani
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Concordo con lei. Foglietta è il tallone d’Achille dell’amministrazione torinese. Anch’io penso che andrebbe sollevata da un incarico a cui si rivela palesemente inadeguata.
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Il ritorno di Umberto II
La richiesta del principe Emanuele Filiberto, con motivazioni anche storicamente  errate  per il ritorno della salma del nonno Umberto II in Italia al Pantheon è poco dignitosa, specie se collegata al recupero dei gioielli delle Corona. Emanuele Filiberto è incapace di rappresentare la dinastia sabauda. Le Guardie del Pantheon che travalicano  la loro funzione, gli creano un grande danno di immagine. il principe faccia il ballerino, faccia  il ristoratore a Montecarlo, si goda la nuova giocane compagna che ha scelto, lasciando la moglie e non rompa le palle. Re Umberto non è  Faruk d’Egitto. Fece un grande errore chi volle Vittorio Emanuele III accolto alla chetichella a Vicoforte. Non peggioriamo la situazione. I cortigiani di Vittorio Emanuele sono inesistenti e oggi esiziali. Mio nonno morì in Russia per fedeltà al Re in una guerra pazza.    Lettera firmata  
Re Umberto II
Concordo con Lei, a parte l’asprezza del suo linguaggio. Così la Dinastia va purtroppo verso il naufragio del ridicolo, il peggiore. Il principe Sergio figlio di Maria Pia di Savoia è l’unico degno e credibile che può risollevare le sorti.