ilTorinese

Commemorazione del Marchese Bonifacio del Vasto a Novello

Domenica 30 marzo il Comune di Novello e il Comitato per la tutela del Patrimonio e delle Tradizioni piemontesi dell’Associazione Internazionale Regina Elena ODV organizzeranno una commemorazione del Marchese Bonifacio del Vasto nel novecentesimo anniversario della sua scomparsa. L’evento sarà patrocinato dal Comune, dal Consiglio Regionale del Piemonte e dai seguenti Comuni legati ai De Carretto, discendenti di Bonifacio del Vasto: Cairo Montenotte (SV), Cervo (IM), Cortemilia (CN), Millesimo (SV), Moncrivello (VC), Signo (CN) e Zuccarello (SV).

Il programma sarà il seguente: alle ore 10 la Santa Messa nella chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo; alle ore 11 l’esibizione del gruppo degli Sbandieratori di Alba in piazza Vittorio Emanuele II e l’inaugurazione dello stemma sulla torre medievale; alle 11.30 sfilata degli Sbandieratori e dei gruppi storici lungo le vie del centro storico, con arrivo nel cortile dell’ottocentesco castello neogotico, fatto costruire da Maria Allara Nigra; alle ore 12 vi sarà la solenne cerimonia nel cortile del maniero con gli interventi del Sindaco di Novello Marco Pallaro, del Vicepresidente del Consiglio Regionale del Piemonte Franco Graglia, del Vicepresidente della provincia di Cuneo Massimo Antoniotti, del Presidente del Coordinamento Sabaudo e Vicepresidente dell’Associazione Regina Elena ODV Milo Ferrua. La commemorazione del Marchese Bonifacio del Vasto sarà a cura di Andrea Carnino, Vicesegretario nazionale amministrativo dell’Associazione Regina Elena ODV. Seguiranno l’intervento Consigliere comunale e storico locale Roberto Cristino e il conferimento di uno speciale attestato di benemerenza di alcune eccellenze di Novello.

In conclusione, alle 12.30, il pranzo medievale nelle magnifiche sale del maniero.

Prenotazioni pranzo: 328 6781450

Info: protocollo@comune.novello.cn.it

Mara Martellotta

La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni

SOMMARIO: Spadolini ministro dei beni culturali – La Biennale di Democrazia – Erik Gobetti e il 10 Febbraio -Per l’Europa sempre e da sempre ma l’appello di Serra mi lascia indifferente – Lettere

Spadolini ministro dei beni culturali
In un’aula del Collegio Romano sede del Mic è stato ricordato il cinquantennale della fondazione da parte di Giovanni Spadolini del ministero dei beni culturali e ambientali nel 1975. L’attuale ministro ha ricordato i trascorsi repubblichini e fascisti di Spadolini senza che il suo uomo di fiducia Cosimo Ceccuti abbia replicato al Ministro qualcosa. Ceccuti che deve tutto  a Spadolini, anche la casa, ha fatto un discorso retorico dal quale emergerebbe uno Spadolini Salvatore dei beni culturali in sfacelo che non corrisponde al vero. Lo stesso Spadolini preferì occupare altri ministeri più prestigiosi , abbandonando il ministero per la cultura. Spadolini avrebbe compiuto cent’anni nel 2025 e già sono iniziate le celebrazioni per il centenario la cui regia è affidata a Ceccuti che Spadolini trattava come un tutto -fare, appellandolo familiarmente  Cosimo, non certo pensando a De Medici. Non ha avuto il coraggio di affidare il centenario a studiosi che potessero parlare con il distacco critico necessario del suo benefattore . Lo conobbi bene per il centenario di Pannunzio quando tentò di cancellare il Centro Pannunzio,  avendo in cambio la vice presidenza del Comitato , ma sbaglio ‘ pesantemente perché il comitato venne annullato dal ministero su mia istanza. Un piccolo personaggino anche fisicamente rispetto al corpulento Spadolini disegnato da Forattini .Gente da dimenticare, non certo destinata a entrare nella storia italiana. Malgrado i soldi delle banche, in primis quella un po’ chiacchierata di Verdini. Questo è il caso di un ossequioso tirapiedi che involontariamente ha distrutto o almeno molto ridimensionato l’immagine di un uomo che forse  meritava altri ricordi.
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La Biennale di Democrazia
Essa appare una sorta di giocattolo in mano all’esimio prof. Gustavo Zagrebelski, studioso di fama e amabile e garbata persona. Anche lui all’apparenza un mite giacobino.  La biennale accoglie solo studiosi di una sola parte politica, creando uno strano pluralismo tra sinistra – sinistra ed estrema sinistra. Gli altri non vengono neppure considerati: un razzismo politico assai poco democratico.   Edmondo Bertaina ha avuto il coraggio di chiedere quanto costa la Biennale e da chi sia finanziata. Ha inoltre evidenziato la tendenziosità dell’insieme della baracca affidata a studiosi di un solo colore che va dal rosso acceso al rosso accecante. E’ una Biennale che va cambiata.
E r i k   G o b e t t i  e  il 10 Febbraio
Invitare il solo  E r i k   G o b e t t i   in una scuola a parlare di foibe è errore marchiano. Lo fanno gli  insegnanti faziosi e incolti. E se si invitasse a parlare alla banca del sangue un vampiro senza contraddittorio? Su temi sensibili in una scuola è indispensabile  il contraddittorio. Non è una ingerenza o una lesione  all’autonomia didattica il farlo presente, anzi è doveroso richiedere a chi dirige una scuola impedire scorribande politiche camuffate da storia. Gli studenti vanno rispettati. L’egemonismo di alcuni estremisti dell’Istoreto non va confuso con la storia dell’istituto della Resistenza e dell’ ANPI di Nino Boeti che hanno sempre avuto un atteggiamento rispettoso del dramma delle foibe e dell’esodo.
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Per l’Europa sempre e da sempre ma l’appello di Serra mi lascia indifferente
Non andrò in piazza  il 15 marzo per l’Europa. Non sono mai andato volentieri in piazza e ci sono andato pochissime volte per Jan Palach  e a sostegno delle vittime dei terroristi islamici che fecero strage dei redattori della rivista Charlie Hebdo. In quest’ultimo caso mi pentii perché la satira deve avere rispetto delle religioni e non oltraggiarle. Forse ho partecipato un’altra volta ad un sit -in radicale, ma la presenza di Viale mi ha subito messo a disagio e mi allontanai dopo pochi minuti. Ritengo che sia più utile adoperare la penna più che i piedi e in tante occasioni invece ho scritto appelli ed articoli. Per l’Europa non si può restare inerti e non c’è il bisogno dell’appello di Michele Serra, che non ho mai stimato. A muoversi per l’Europa vale invece l’appello ideale di Luigi Einaudi , di Ernesto Rossi, di Alcide De Gasperi ,di Mario Pannunzio, di Gaetano Martino e Vittorio Badini Confalonieri, mentre nutro dei dubbi su Altiero Spinelli,  fautore di un europeismo socialistoide poco chiaro. Ritengo un errore nel 1975 aver rinunciato, dopo cinque anni di impegno a fianco di Mario Scelba e di Giuseppe Petrilli  come vice presidente, a partecipare al Movimento Federalista Europeo: dopo aver visto cosa accadeva a Bruxelles e a Strasburgo ritenni di dedicarmi esclusivamente al Centro “Pannunzio”. L’impegno europeo dei miei amici Sergio Pistone ed Emilio Papa è rimasto indelebilmente nel mio DNA.
Oggi bisogna muoversi per una nuova Europa davvero unita anche militarmente  ed economicamente capace di interloquire e di resistere a Trump , a Putin , alla Cina . Un ‘Europa protagonista di una Nato di cui non sia un alleato di serie B. L’Europa burocratica di Bruxelles non mi ha mai convinto . L’Europa dei 27 che deve decidere solo  all’unanimità; ma dà spazio alle evasioni fiscali e alle delocalizzazioni non mi è mai piaciuta. Non mi piacque inizialmente neppure quella dell’Euro da cui l’Italia uscì fortemente penalizzata, ma ritengo oggi che senza l’Euro saremmo al disastro assoluto . Fu  preziosa lungimiranza quella di Ciampi in modo particolare. Oggi quasi nessuno solleverebbe dubbi sulla moneta unica europea capace di tenere testa al dollaro. Ma bisogna anche riprendere l’Europa delle radici storiche giudaico – cristiane che vennero rifiutate. L’Europa vera è fatta da secoli di storia, non solo dai Lumi settecenteschi. Bisogna tornare a credere ad un’Europa antidoto alle guerre come pensavano Einaudi e De Gasperi, l’Europa delineata magistralmente da Benedetto Croce nel suo grande libro dedicato alla storia europea. Per questa Europa vale più che mai la pena di combattere. Essa non è una bandiera blu con tante stelline , ma un patrimonio di valori che noi italiani vediamo rappresentati da Cavour e da Cattaneo, da Mazzini e Garibaldi  insieme a tanti patrioti che dal 1943 al 1945 combatterono  contro l’Europa barbara di Hitler. Se fosse, ad  esempi, Valdo Fusi a chiamarmi in piazza il 15 marzo , non avrei esitazioni. Ma al di là della piazza occorrono le idee e su questo piano il contributo del Centro “Pannunzio”  non potrà mai mancare. Siamo e saremo in prima linea per l’Europa.
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LETTERE scrivere a quaglieni@gmail.com
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Pietre d’inciampo
Quale promotore della pietra di inciampo dedicata a Virginia ci tengo a precisare che le pietre sono sempre state solo due. La collocazione fu promossa dal Prof. Brandone che organizzò una bellissima mostra di archivio ed organizzammo  un evento in aula magna ritrovando anche dei rari filmati di Virginia in bicicletta e con la sua famiglia e alla fine fu recitato un kaddish, preghiera in onore dei defunti. La Preside prof. Alpestre fu fondamentale in tutto questo anche perché normalmente le pietre sono collocate davanti all’ultima abitazione della persona, cosa che in questo caso non fu possibile e si pensò che il d’Azeglio fosse il luogo giusto dopo che gli studenti con la loro  ricerca di archivio hanno fatto rinascere Virginia e Franco ex allievi. Infine le segnalo che le pietre sono gestite dalla scuola e dai ragazzi con grande cura ed amore, la manutenzione è sempre ottima.   Mario Montalcini
Grazie per le precisazioni del dott. Montalcini di cui prendiamo atto, anche se il lettore Rag. Filippelli ha documentato con fotografie le sue affermazioni. Se posso dire, del prof. Brandone non ho mai avuto stima, ma ha fatto benissimo ad occuparsi delle pietre d’inciampo che sono così importanti da  obbligarci ad evitare inutili polemiche. Di fronte al dramma delle infami deportazioni tedesche non è il caso di aprire stantie  polemiche banalizzanti. Oggi le due pietre sono in ottimo stato e ne prendiamo atto. Metto però in evidenza il silenzio del preside del liceo D’Azeglio.
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Piazza Europa
Dopo aver letto il suo pezzo sull’Europeismo seguirò il suo esempio  e non andrò in piazza seguendo Michele Serra. Ho incominciato  invece a rileggere il grande libro di Federico Chabod sull’idea di Europa.   Michele Torra
Fa bene a rileggere Chabod, maestro di più generazioni di storici che fa parte insieme a Croce del mio DNA. Egli scrisse quel libro durante la seconda guerra mondiale  nella Milano occupata dai nazifascisti. Ci sono pagine di una costante attualità come solo i classici sanno scrivere. Serra al confronto è un signor nessuno.
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“Il sindaco fermi l’assessore Foglietta”
L’assessore Foglietta forse non doveva essere mai nominata assessore, ma il disastro che sta facendo sul cavalcavia di corso Sommeiller, strozzando il traffico, è davvero intollerabile. Va fermata come andrebbe fermato il progetto dispendioso di via Roma pedonalizzata. Luisa Giani
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Concordo con lei. Foglietta è il tallone d’Achille dell’amministrazione torinese. Anch’io penso che andrebbe sollevata da un incarico a cui si rivela palesemente inadeguata.
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Il ritorno di Umberto II
La richiesta del principe Emanuele Filiberto, con motivazioni anche storicamente  errate  per il ritorno della salma del nonno Umberto II in Italia al Pantheon è poco dignitosa, specie se collegata al recupero dei gioielli delle Corona. Emanuele Filiberto è incapace di rappresentare la dinastia sabauda. Le Guardie del Pantheon che travalicano  la loro funzione, gli creano un grande danno di immagine. il principe faccia il ballerino, faccia  il ristoratore a Montecarlo, si goda la nuova giocane compagna che ha scelto, lasciando la moglie e non rompa le palle. Re Umberto non è  Faruk d’Egitto. Fece un grande errore chi volle Vittorio Emanuele III accolto alla chetichella a Vicoforte. Non peggioriamo la situazione. I cortigiani di Vittorio Emanuele sono inesistenti e oggi esiziali. Mio nonno morì in Russia per fedeltà al Re in una guerra pazza.    Lettera firmata  
Re Umberto II
Concordo con Lei, a parte l’asprezza del suo linguaggio. Così la Dinastia va purtroppo verso il naufragio del ridicolo, il peggiore. Il principe Sergio figlio di Maria Pia di Savoia è l’unico degno e credibile che può risollevare le sorti.

Conclusione “coi fiocchi” per i Giochi Mondiali Invernali Special Olympics 

Due cerimonie (a Sestriere e Torino) passano il testimone ai Giochi di Santiago del Cile 2027

Sestriere e Torino, 15 marzo 2025

“Il cuore di questi Giochi continuerà a battere più forte che mai”: con queste parole Sestriere chiude i World Winter Games Special Olympics Torino 2025. Sette giorni di gare e grandi emozioni che hanno coinvolto 1.500 atleti provenienti da tutto il mondo, in rappresentanza di 101 delegazioni. I Giochi mondiali invernali Special Olympics ospitati da Torino, Sestriere, Pragelato e Bardonecchia sono stati l’evento inclusivo più grande e importante dell’anno con il coinvolgimento di oltre 2.000 volontari e centinaia di coach e accompagnatori.

Uno sforzo enorme e uno splendido lavoro di squadra sottolineato da tutte le istituzioni intervenute alla cerimonia conclusiva che si è svolta a Sestriere sotto una fitta nevicata che non ha scalfito ma anzi ha accresciuto l’entusiasmo degli atleti e delle delegazioni presenti. Tutti si sono date appuntamento in Cile per i Mondiali estivi 2027.

Una cerimonia gemella si è svolta contemporaneamente anche a Torino città che in questi giorni ha ospitato le gare di Floorball Unificato, di pattinaggio di figura e pattinaggio di velocità. La stessa Torino, l’8 marzo scorso all”Inalpi Arena, è stata inoltre teatro della suggestiva Cerimonia di Apertura dell’evento.
Sono intervenuti a Torino:  David Evangelista, Presidente di Special Olympics Europa/Eurasia e Angelo Moratti, Presidente di Special Olympics Italia. Entrambi hanno espresso agli atleti ed alle delegazioni presenti tutto il loro orgoglio.

Ad aprire la cerimonia a Sestriere l’esecuzione dell’Inno nazionale italiano e la parata degli atleti. Quindi ha preso la parola la presidente del Comitato Organizzatore Locale, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo: “È stato un evento straordinario con l’Italia che si è dimostrata leader di questo movimento globale. Ringrazio tutti i partner per la splendida organizzazione, dai territori al Governo, dai volontari ai tecnici e soprattutto gli atleti. Senza di voi questi giochi non si sarebbero realizzati. È stato un onore avervi qui ed è stato bellissimo cogliere la gioia nei vostri occhi e vedervi gareggiare. La preziosa eredità di questi Giochi continuerà nel tempo, la coltiveremo giorno dopo giorno”.

Grande entusiasmo per il ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli, che calandosi in pieno nell’atmosfera della cerimonia di Sestriere ha detto agli atleti: “Avete dimostrato che niente è impossibile e noi vogliamo continuare, in primis l’Italia. Non ci fermeremo”.

Per il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, “È stata una settimana che vorremmo non finisse mai ma in effetti questi Giochi non finiscono qui perché ognuno di voi tornerà nelle proprie case e porterà con sé un ricordo che custodirà per tutta la vita. Ma anche noi abbiamo imparato molto frequentandovi, vivendo la vostre emozioni, le vostre speranze e condividendo i vostri sorrisi. Dopo questa settimana saremo migliori. Il futuro è domani  perché dobbiamo dimostrare di aver capito il significato di questi meravigliosi Giochi”.

Soddisfazione e gioia anche per il Ministro del Turismo Daniela Santanchè: “Grazie a tutti, siete stati meravigliosi. È stata la realizzazione di un sogno poter ospitare i Giochi Mondiali Special Olympics in Italia. Portiamo nei nostri cuori l’esperienza che ci avete consegnato: quando c’è la passione, l’amore e la resilienza non ci sono barriere. Grazie per quello che avete fatto, per quello che porteremo dentro di noi per tutta la vita. Grazie ai volontari, agli atleti, alle famiglie, grazie agli organizzatori ma grazie anche agli operatori del turismo, l’evento infatti ha coinvolto tra Torino e le Valli 60 strutture ricettive per un totale di 55 mila pernottamenti.  Siamo orgogliosi di voi, siamo orgogliosi dell’Italia. Bravi e complimenti”.

La cerimonia è stata impreziosita dalla presenza di Mary Davis, CEO di Special Olympics che ha evidenziato la straordinarietà di questi Giochi e l’importanza del lavoro di squadra tra tutte le componenti impegnate, su tutti lo staff di Special Olympics Italia: “Amazing job”. Rivolgendosi agli atleti: “Vi abbiamo visto dare tutto, andare oltre i limiti. Siete  un magnifico esempio di coraggio e determinazione”. Quindi un messaggio forte e universale: “Ogni  singolo individuo necessita di libertà e inclusione”.

Emozionante il passaggio del testimone tra Italia e Cile con la consegna della bandiera Special Olympics dalle mani dell’atleta azzurra del fondo, Sara Matteucci, a quelle dell’atleta cilena Teresita Lira. A rappresentare la delegazione cilena Emilia Rios, sottosegretaria allo Sport, e Carolina Picasso, presidente di Special Olympics Cile.

 

A margine della cerimonia hanno preso la parola anche le autorità locali. Di seguito le loro dichiarazioni:

Davide Nicco, presidente del Consiglio regionale del Piemonte: “Sono stati giorni intensi di gare e impegno ma anche di tanta amicizia e della consapevolezza di quanto valete per tutti noi, di quanto siete importanti per lo sport e per la nostra società”.

 

Giovanni Cesare Poncet, sindaco di Sestriere: “Siamo arrivati alla conclusione di questa fantastica avventura degli Special Olympics Winter Games 2025. Il mio ringraziamento va a tutti gli atleti e alle delegazioni che hanno animato questi bellissimi giochi. Grazie anche a tutti i volontari e collaboratori che si sono prodigati per la riuscita della manifestazione. Il Comune di Sestriere è stato fondato sullo sport, nato per lo sci alpino: dai Giochi Olimpici Invernali e le Paralimpiadi del 2006 sino alle gare di Coppa del Mondo passando le grandi gare ciclistiche come il Giro d’Italia ed il Tour de France. Avere ospitato le gare di sci alpino e racchette da neve dei Mondiali Special Olympics accresce ancor di più il nostro spirito di inclusione ed il nostro motto “Sestriere, una montagna di sport” per tutti, come sempre è stato e sempre sarà. Quando volete tornare da noi sappiate che siete i benvenuti! Buon rientro nelle vostre case e… arrivederci a Sestriere”.

Massimo Marchisio, sindaco di Pragelato: “Con la cerimonia che segna la fine di questa magnifica edizione dei Giochi Mondiali Invernali Special Olympics, voglio prendere un momento per sottolineare alcuni aspetti importanti. Prima di tutto, ai nostri atleti: ci avete mostrato la vera essenza dello sport, determinazione, passione e la gioia di dare il massimo. Ogni gara, ogni sforzo, ogni sorriso sono stati la prova straordinaria del potere dell’inclusione. Agli allenatori, alle famiglie e ai volontari: la vostra dedizione è il cuore di questo evento. Senza il vostro sostegno, nulla di tutto questo sarebbe stato possibile. E alla nostra comunità locale: grazie per aver accolto questa manifestazione con calore ed entusiasmo, facendo sentire tutti a casa. Un riconoscimento speciale va al comitato organizzatore e al movimento Special Olympics. La vostra visione e il vostro instancabile lavoro hanno reso questo evento non solo una competizione, ma una celebrazione di valori che vanno ben oltre lo sport. Gli Special Olympics ci insegnano che un mondo in cui ognuno ha il proprio spazio è un mondo più forte, più ricco e migliore per tutti. Questo non è un addio, ma la promessa di portare avanti lo spirito di questi giochi nella nostra quotidianità. Congratulazioni ai nostri straordinari atleti e grazie a tutti”.

Chiara Rossetti, sindaco di Bardonecchia: “È con grande emozione e orgoglio che oggi chiudiamo i Giochi Special Olympics, un evento che ha portato nella nostra città atleti straordinari, le cui storie di coraggio e determinazione ci hanno ispirato tutti. Durante questi giorni, abbiamo visto come lo sport possa essere un potente strumento di inclusione, creando legami tra le persone e abbattendo barriere di ogni tipo. Siamo felici di aver ospitato centinaia di atleti provenienti da diverse parti del mondo, che con il loro impegno e la loro passione ci hanno dimostrato cosa significa veramente ‘superare i propri limiti”.

L’eredità dei Giochi 

La fiamma e la bandiera di Special Olympics viaggeranno oltre l’equatore. Per la prima volta, nel 2027, un paese sudamericano ospiterà i Giochi Mondiali Estivi. Santiago del Cile 2027 ha raccolto stasera il testimone di Torino 2025. Ma cosa lasciano all’Italia e agli italiani questi sette giorni di abbracci, di fratellanza, di opportunità e di belle speranze? Una traccia profonda rimarrà anche grazie alla Cerimonia di apertura vista su Rai2 da oltre 300mila persone, l’attenzione mediatica nei confronti delle storie di determinazione di 1500 atleti che hanno messo in luce le loro abilità, i loro talenti e la grande capacità di ispirare un cambiamento profondo nella società. I Giochi hanno seminato inclusione, indicato una strada fatta di fiducia e rispetto, di opportunità e ottimismo, affinché ogni persona – anche e non solo attraverso lo sport – sia valorizzata per ciò che può dare.

Daniela Ruffino alla guida di Azione Piemonte

Azione Piemonte, dal congresso i nuovi vertici regionali del partito
Si è svolto oggi a Rivoli il primo congresso di Azione che ha visto l’elezione a segretario regionale di Daniela Ruffino, già commissaria e attuale deputata del partito guidato da Carlo Calenda.
Ruffino è stata eletta all’unanimità come Giovanni Barosini, che ha assunto la carica di presidente.
Vicepresidente regionale è il biellese Lorenzo Alaimo, mentre i vicesegretari regionali sono il vicesindaco di Alessandria, Fabrizio Finocchi e il segretario provinciale di Azione a Cuneo, Giacomo Prandi. L’assemblea votata quest’oggi è composta da 116 iscritti.
Daniela Ruffino ha affidato le prime deleghe: Maria Gabriella Canelli alla comunicazione e al coordinamento dei tavoli tematici; Claudia De Cicco all’ ambiente e nucleare; Giovanni De Luigi alla sanità e pari opportunità mentre
Stefano Giuliano sarà il nuovo coordinatore regionale Under 30.
Seguendo l’obiettivo nazionale, ovvero quello di mettere fine al bipolarismo gladiatorio e muscolare, Azione in Piemonte rafforzerà il legame con i territori e manterrà vivo il dialogo con i cittadini perché, come ha sottolineato la neo segretaria Ruffino “è a loro che dobbiamo le risposte, attenzione e soluzioni ai problemi e alle difficoltà della vita quotidiana”.

Centro Pannunzio, rinnovo cariche: Anna Ricotti direttore

Ieri la Commissione elettorale del Centro Pannunzio, formata da Cesarina Assamoneo, Concetta Delle Femine, Carla De Stefanis e Bruna Maria Viola ha provveduto allo scrutinio delle schede elettorali del Centro per il rinnovo delle cariche sociali. Il verbale conclusivo con voti di tutti i candidati è stato affisso all’albo in sede a disposizione dei soci.
Una donna, la Dott. Anna Ricotti (nella foto mentre premia l’artista Ugo Nespolo) è stata eletta direttore del Centro e tra i dirigenti eletti le socie sono più del 50 per cento dei candidati.  Il presidente del Centro  prof Pier Franco Quaglieni ha nominato vice presidente vicaria la professoressa universitaria Maria Grazia Imarisio (nella foto sotto) e vice Presidente la professoressa Carla Sodini dell’ateneo Fiorentino. Le cariche elette varranno per il biennio 25 /27 .

Rosso e Fontana (FI): “Askatasuna. Lo Stato c’è e non si farà intimidire”

 

“Dopo la Commissione comunale sotto scorta di due settimane fa e dopo la passerella obbligata sui volti disposti a tappeto di esponenti politici e del Governo oggi volevamo rimarcare di fronte ad Askatasuna che lo Stato c’è e non si fa intimidire. A dispetto della narrativa del Sindaco di Torino che parla di un processo di normalizzazione dei rapporti siamo stati insultati da una folta rappresentanza di Askatasuna. Ancora una volta l’Amministrazione cittadina viene smentita visto che l’immobile continua ad essere occupato e i soggetti presenti sono tutt’altro che pacifici, bensì “pacifinti”. Insomma a insultarci e minacciarci erano gli stessi che vediamo protagonisti nei cortei di violenza che rovinano la città di Torino da anni e in particolare dal procedimento di legalizzazione del Centro. Quando quindi denunciavamo che Lo Russo aveva consegnato le chiavi della cittá e offerto su un piatto d’argento la cittadinanza onoraria all’eversione avevamo ragione. Torniamo a chiedere lo sgombero immediato dell’immobile e chiediamo il daspo per questi soggetti dal territorio della Cittá Metropolitana di Torino» è questo il commento del senatore Roberto Rosso, vicepresidente del gruppo di Forza Italia al Senato e vicesegretario del partito in Piemonte e del segretario cittadino Marco Fontana.

La Polfer ritrova a Porta Susa minorenne fuggita da comunità

    Gli agenti della Sottosezione della Polizia Ferroviaria di Torino Porta Susa hanno rintracciato una minoreinfraquattordicenne, che si era allontanata da una comunità in provincia di Asti.

A seguito della segnalazione del Centro Operativo Polfer,che ha diramato una descrizione della ragazza, sulla probabilità che la minore si trovasse a bordo di un treno regionale in arrivo a Torino Porta Susa gli agenti si sono recati al binario in attesa dellarrivo del convoglio e nonostante i numerosi viaggiatori presenti hannorintracciato la giovane, che subito ha dichiarato di essersi allontanata volontariamente. Successivamente la madre della ragazza ha raggiunto gli uffici di Polizia, dove ha potuto riabbracciare la figlia.

Torino – Ceres, Avetta (Pd): “Regione ammette carenza materiale rotabile”

«Ci auguriamo che il grido d’allarme dei pendolari che utilizzano la linea Torino-Ceres venga davvero ascoltato dalla Regione Piemonte e da RFI e che gli investimenti confermati dall’assessore Gabusi siano risolutivi delle tante criticità registrate anche all’inizio del 2025. Si tratta di una linea strategica, non solo perché collega Torino con l’aeroporto di Caselle, ma perché riguarda un’area interna riconosciuta dal Governo nazionale, ed è evidente che è possibile vivere in queste zone solo se sono garantiti i servizi essenziali».  Lo afferma Alberto AVETTA, consigliere regionale Pd e componente della Commissione Trasporti, a margine del dibattito in Consiglio regionale sull’Interrogazione in cui richiamava l’attenzione della Regione Piemonte sui disagi registrati alla ripresa delle lezioni scolastiche, in particolare sulla tratta Cirié-Germagnano. «I pendolari e l’Osservatorio Torino-Ceres evidenziano l’inadeguatezza di capienza del materiale rotabile (infatti, spesso accade che i pendolari vengano lasciati a piedi) e l’insufficienza dei bus di rinforzo. Una situazione che impone ai genitori di trasformarsi in tassisti, oltretutto dopo aver pagato gli abbonamenti dei figli al TPL. L’assessore Gabusi ha ammesso che i disagi di inizio anno erano dovuti al fatto che in quel momento non era disponibile una coppia di treni. Lo sappiano: se c’è un disagio, è perché c’è una causa. Ma non passa giorno che i viaggiatori, su quasi ogni linea ferroviaria piemontese, non debbano fare i conti con un qualche problema. La promessa di investimenti è importante, purché si possano vedere miglioramenti in tempi ragionevoli».

 

La Protezione civile del Piemonte a Sesto Fiorentino in soccorso agli alluvionati

È stata destinata a Sesto Fiorentino, su disposizione della Commissione speciale del Dipartimento nazionale, la colonna mobile della Protezione civile della Regione Piemonte incaricata di prestare assistenza alle popolazioni colpite dall’alluvione che ha colpito la Toscana. In un primo tempo i nostri volontari erano stati reclutati per dare supporto all’Emilia Romagna, ma con l’evolversi del maltempo sono stati destinati a Sesto Fiorentino.

Partita questa mattina dal presidio di San Michele ad Alessandria, la colonna è composta da 28 volontari del Coordinamento regionale, due funzionari della Regione e 14 mezzi, tra cui 4 moduli di pompaggio.

Il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Protezione civile Marco Gabusi sono in contatto con il presidente della Toscana, Eugenio Giani, al quale hanno espresso “la vicinanza del Piemonte alla popolazione colpita da un’emergenza che purtroppo il nostro territorio ha vissuto molte volte sulla propria pelle” e sottolineano che “come il Piemonte ha sempre ricevuto solidarietà e sostegno, a sua volta è sempre pronto a mettere a disposizione la sua Protezione civile e le competenze dei suoi volontari ogni volta che qualcuno ha bisogno di aiuto e soccorso”.

Circolare  di Schael per il rispetto delle norme igieniche alla Città della Salute

In una circolare inviata ai Direttori sanitari degli ospedali, ai Direttori delle Strutture sanitarie, all’Ufficio personale e ai Direttori delle Scuole di specializzazione il Commissario della Città della Salute e della Scienza di Torino Thomas Schael, nell’ottica del miglioramento dei criteri di igiene e sicurezza e nel rispetto delle norme igienico sanitarie, segnala la criticità dell’accesso alla mensa aziendale, bar, uffici della Direzione aziendale e lo spostamento tra presidi di operatori sanitari con gli indumenti di lavoro indossati nelle aree assistenziali (es. camici, divise di sala operatoria, ecc.). L’accesso alla mensa aziendale e/o ai punti di ristoro con gli indumenti indossati durante lo svolgimento dell’attività clinica e assistenziale costituisce comportamento non conforme alle disposizioni aziendali. Raccomanda pertanto di far rispettare il divieto di accesso degli operatori sanitari con le divise di lavoro in mensa, nei bar e in tutti i luoghi che non siano sanitari. Richiede inoltre ai gestori del Servizio di Ristorazione – Mensa e dei bar di collaborare nel rispetto di queste regole, anche mediante il divieto di fruizione del pasto, o di consumo o di accesso agli operatori sanitari che indossino la divisa di lavoro.