ilTorinese

Scopri la magia di Tulipani Italiani: a Grugliasco sono 380mila

La stagione 2025 è alle porte, manca poco all’apertura. Nel campo di Arese, vicino a Milano, vi aspetta il più
grande U-PICK GARDEN d’Italia, dove potrete immergervi in un mare di colori tra 660.000 tulipani bellissimi e
variopinti, coltivati con cura per regalarvi un’esperienza unica. Nel frattempo, alle porte di Torino, nel campo
di Grugliasco, abbiamo piantato 380.000 splendidi fiori, pronti a sbocciare e a creare un panorama mozzafiato.
Una stagione ricca di emozioni e bellezza naturale vi attende, per vivere momenti indimenticabili a contatto con
la natura!
Nonostante le difficoltà legate all’aumento dei costi di bulbi importati dall’ Olanda, continuiamo con
passione a rendere i nostri campi un luogo unico e magico, dove la natura si esprime in tutta la sua bellezza. Ogni
anno cerchiamo di migliorare, introducendo nuove varietà di fiori (in questa stagione abbiamo aumentato il
numero di bulbi di Narcisi, Iris e Allium), installazioni uniche e attività per tutte le età, affinché ogni visita diventi
un’esperienza indimenticabile. La nostra missione è creare un legame speciale tra uomo e natura, promuovendo
uno stile di vita sostenibile e rispettoso dell’ambiente. Con il vostro supporto e il vostro entusiasmo, possiamo
continuare a far sbocciare un futuro più verde, pieno di emozioni e colori. Restate connessi sui nostri canali
Instagram, Facebook, TikTok e Twitter per non perdere le novità e condividete con orgoglio i vostri momenti
più belli!
L’apertura dipende dalla temperatura e dalla stagione primaverile; i due campi apriranno probabilmente tra il
15 e il 22 marzo 2025 per continuare indicativamente fino alla fine di aprile. Vi aspettiamo per festeggiare la
Pasqua passeggiando e raccogliendo splendidi tulipani. La fioritura durerà al massimo sei settimane. Saremo
aperti 7 giorni su 7 dalle 9.00 alle 19.30, sabato e domenica dalle ore 8.30 fino alle 19.30. La pioggia non ci
spaventa. Saremo aperti anche nei giorni di brutto tempo, che dona ai fiori vita e freschezza. Approfittate di
questa occasione unica per immergervi nei colori e nei profumi della primavera! La chiusura è prevista solo nel
caso di mal tempo pericoloso per i visitatori.
Ogni giorno i filari nei campi cambieranno, trasformando il paesaggio in uno spettacolo unico e irripetibile! I
bulbi selezionati con cura, dai precoci ai tardivi, permetteranno ai visitatori di vivere l’esperienza di raccogliere
tulipani e immortalare momenti speciali per tutta la durata dell’evento. Come sempre, ci dedichiamo con
passione a offrire tulipani di qualità superiore, dai colori vivaci e intensi. Nel nostro Show Garden, un vero
paradiso per gli amanti dei fiori, potrete scoprire le varietà, lasciarvi incantare dalla loro bellezza e divertirvi
a cercare e raccogliere i vostri preferiti tra i filari multicolore.
Siamo ad Arese, in Via Luraghi 1, nel cuore del Parco delle Groane, immersi nei campi che si trovano di fronte
a IL CENTRO, nella suggestiva area conosciuta come La Valera. Desideriamo esprimere la nostra profonda
gratitudine alla direzione de IL CENTRO di Arese per il continuo supporto e la collaborazione costruttiva che ci
hanno dimostrato negli ultimi anni; un sentito ringraziamento anche al Comune di Arese e al corpo di Polizia
Locale di Arese, che con grande professionalità e disponibilità ci affiancano, garantendo sempre un prezioso
sostegno alle nostre attività.
Il campo di Grugliasco rappresenta per noi una straordinaria opportunità di condivisione e crescita. Grazie alla
collaborazione con l’Agriturismo Cascina Duc e alla famiglia di agricoltori che ci ospita, possiamo entrare in
contatto diretto con una realtà autentica, dove tradizione e innovazione si incontrano in armonia. Grugliasco,
con il suo fascino storico e il suo impegno per la sostenibilità, ci ispira ogni giorno a fare del nostro meglio per
valorizzare il territorio. L’entusiasmo e il calore dei visitatori sono il motore che ci spinge a crescere e a
migliorare, rendendo ogni stagione unica e indimenticabile. Continuare insieme questo cammino ci riempie di
gioia e gratitudine.

Edwin, Nitsuhe

Il Gattopardo di Netflix: la nuova serie è stata girata anche a Torino

La nuova serie Netflix “Il Gattopardo”, tratta dall’omonimo romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, ha debuttato il 5 marzo 2025 sulla piattaforma streaming

Questa reinterpretazione moderna vede protagonisti Kim Rossi Stuart, Benedetta Porcaroli, Deva Cassel e Saul Nanni.
La serie, diretta da Tom Shankland, Giuseppe Capotondi e Laura Luchetti, è stata girata in diverse location tra cui Roma, Palermo, Siracusa, Catania e Torino.
La serie “Il Gattopardo” racconta la storia della famiglia Salina durante il periodo dell’unificazione italiana, esplorando temi di potere, decadenza e cambiamento sociale. La nuova interpretazione di Netflix promette di offrire una visione fresca e coinvolgente di questo classico della letteratura italiana.

Torino parte della serie

Torino, con il suo fascino storico e architettonico, ha ospitato le riprese del quinto episodio della serie, diretto da Laura Luchetti.
Le scene sono state girate in luoghi iconici come Palazzo Civico, il Parlamento Subalpino e il Parco del Valentino. La città sabauda, con la sua bellezza senza tempo, ha offerto un’ambientazione perfetta per le vicende della famiglia Salina, capeggiata dal principe Don Fabrizio.
Le riprese a Torino si sono svolte a settembre 2023 e hanno coinvolto numerosi professionisti locali. Tra le location torinesi spiccano Piazza Carignano, Via Carlo Alberto, Piazza Palazzo di Città e il Museo Nazionale del Risorgimento.
La regista Laura Luchetti ha espresso grande emozione nel tornare a girare a Torino, città che aveva già ospitato le riprese del suo film “La Bella Estate”.
Questo episodio rappresenta un momento chiave della serie, incentrato sulle tematiche dell’amore, della passione e della rivelazione delle verità nascoste di alcuni personaggi.
Uno degli elementi più affascinanti dell’episodio è la scena del “Nabucco”, che ha richiesto la gestione di un intero coro e di centinaia di comparse all’interno del teatro.
Questa sequenza ha aggiunto una dimensione teatrale e corale alla narrazione, rendendo l’episodio particolarmente suggestivo.
Dal punto di vista tematico, il quinto episodio si distingue per il focus sui personaggi femminili, con Concetta, interpretata da Benedetta Porcaroli, che assume un ruolo centrale. Concetta, che fino a quel momento aveva vissuto all’ombra del padre Principe Fabrizio, interpretato da Kim Rossi Stuart, trova finalmente la forza di ribellarsi e reclamare il proprio spazio.
La sua evoluzione nella serie rappresenta un riscatto rispetto alla versione cinematografica di Visconti, rendendola una figura più autonoma e incisiva.
Parallelamente, il personaggio di Angelica, interpretato da Deva Cassel, viene mostrato in una luce più malinconica.
Pur essendo riuscita a conquistare la sua posizione attraverso la bellezza e lo charme, Angelica si ritrova intrappolata in un matrimonio che si rivela essere solo una facciata di felicità. La scena in cui Fabrizio e Concetta visitano Angelica e Tancredi nella loro casa da sposi svela le crepe di un’unione apparentemente perfetta.
Il quinto episodio assume dunque un valore simbolico, mostrando il contrasto tra il vecchio e il nuovo, tra il potere che si sgretola e le nuove generazioni che cercano il proprio posto nel mondo.
La frase pronunciata dal protagonista, “siamo una generazione disgraziata a cavallo fra i vecchi tempi e i nuovi”, sottolinea il senso di transizione e di perdita che permea l’intera serie.
Attraverso la scelta di Torino come sfondo per questi momenti cruciali, la serie conferisce ulteriore profondità e autenticità alla narrazione, rendendo la città non solo un semplice set, ma un elemento narrativo capace di arricchire il racconto di “Il Gattopardo” con il suo fascino senza tempo.

I Costumi

I costumi della serie sono stati curati da Carlo Poggioli ed Edoardo Russo, che hanno affrontato la sfida di reinterpretare gli abiti del film di Visconti per una nuova generazione. Poggioli, allievo del celebre costumista Piero Tosi, ha creato abiti che riflettono l’opulenza e la complessità dei personaggi.
Deva Cassel, che interpreta Angelica, indossa abiti dai toni caldi e passionali, mentre Benedetta Porcaroli, nei panni di Concetta, sfoggia abiti dai toni freddi come il verde e l’azzurro.
Poggioli ha spiegato che la realizzazione dei costumi ha richiesto un’attenzione particolare ai dettagli storici e alla qualità dei tessuti.
La serie presenta una varietà di abiti nuovi, poiché molti dei costumi originali del film di Visconti non erano più disponibili o erano troppo piccoli per gli attori di oggi.
La produzione ha coinvolto circa 8.000 comparse, tutte vestite con abiti accuratamente realizzati per riflettere l’epoca storica.
Dimenticare Il Gattopardo di Visconti
Per apprezzare appieno la nuova serie “Il Gattopardo” su Netflix, è necessario dimenticare la versione cinematografica di Luchino Visconti del 1963.
La serie, infatti, si distacca dall’approccio viscontiano per offrire una reinterpretazione più moderna e accessibile al pubblico contemporaneo. La regia di Tom Shankland, Giuseppe Capotondi e Laura Luchetti si concentra su una narrazione più dinamica e visivamente accattivante, pur mantenendo l’essenza del romanzo di Tomasi di Lampedusa.
La serie esplora in profondità i personaggi e le loro relazioni, mettendo in luce le sfumature psicologiche e i conflitti interiori che caratterizzano la famiglia Salina.
La scelta di girare in location autentiche e storicamente rilevanti, come Torino, contribuisce a creare un’atmosfera immersiva e realistica, che permette agli spettatori di immergersi completamente nel mondo de “Il Gattopardo”.

Conclusione

La nuova versione di “Il Gattopardo” su Netflix merita? Non resta che fare play così da scoprirlo ognuno in maniera personale.

 

CRISTINA TAVERNITI

Il conte di Lauriano e il conte di Varengo. Analogia matrimoniale

Giacinto Magnocavallo (1739-1806) conte di Varengo, signore di Monromeo e consignore di Cuccaro fu un politico, poeta e socio corrispondente dell’Accademia delle Scienze di Torino dal 1801 al 1806 nella classe di Scienze Morali Storiche Filosofiche. Era figlio di Francesco Ottavio Magnocavallo, sindaco di Casale, provveditore, riformatore scolastico provinciale, letterato, architetto molto noto in Monferrato ed esponente del barocco piemontese. A Casale costruì la facciata della chiesa di Santa Croce, la chiesa dell’Addolorata, il palazzo Callori, il palazzo Magnocavallo e le chiese di Varengo, San Germano, Balzola, Penango, Fabiano e la chiesa di Odalengo Grande commissionata dal cognato del figlio Giacinto, il marchese di Treville e di Odalengo Luigi Gaetano Gozzani. Giacinto si era sposato nel 1775 con la vedova Eleonora Gozzani (1752-1832) dama di rilievo molto bella e ricca di notevole spirito e virtù, figlia del marchese Giacomo Bartolomeo di Treville, sindaco e provveditore di Casale. Già sposata in prime nozze nel 1771 con il conte di Lauriano Giuseppe Maria Ferrero (1751-1774) da cui ebbe una figlia, Eleonora ereditò gran parte dei beni della madre Isabella, discendente della ricchissima famiglia Lascaris di Ventimiglia.

 Nel 1774 Eleonora ricevette l’ultima toccante lettera scritta in francese dal marito Giuseppe ricoverato in fin di vita, indirizzata a “Madame la contesse de Laurian neè Gozani de Treville, Civas, Laurian: Cara gioia, amatemi sempre come io di vero cuore amo voi e io vi amerò per sempre”. Il cittadino Giacinto Magnocavallo, commissario del governo provinciale casalese della Repubblica Francese nel 1799 e 1800 ebbe come segretario il marchese di Treville Luigi Venanzio Gozzani, cugino della moglie Eleonora. Con una lettera del 5 agosto 1800 esortarono il parroco di Cereseto ad utilizzare le funzioni religiose per dare indicazioni “ai più rozzi e idioti cittadini coltivatori di campagna” sulle conseguenze del flagello della epizoozia,  diffusione di una malattia animale. Entrambi di idee volteriane, l’anno successivo furono condannati ad un anno di prigione durante l’occupazione austro-russa e rinchiusi nel carcere di Vigevano. Con le lettere del 1801 inviate dal carcere a Madame Eleonore Varengo supplicarono la grazia tramite il suo procuratore dopo la sentenza di condanna dell’avvocato fiscale generale del Senato. Dopo il cambio di governo del 1801, Giacinto fu nominato deputato del corpo legislativo di Parigi e Luigi Venanzio commissario del governo di Casale al posto di Giacinto.

Da Eleonora ebbe quattro figli, Corrado, Luigia, Ippolito, Annibale e il ricco patrimonio, acquisito come unico erede maschio alla morte del padre Francesco Ottavio a Moncalvo, fu scialacquato dalla loro vita sfarzosa nella capitale francese. A Casale Monferrato i Magnocavalli erano già stati riconosciuti famiglie patrizie di baldacchino ma il titolo nobiliare fu ereditato per procura nel 1575 da Fabio Cane, signore  di Monromeo e conte palatino discendente del condottiero Facino, padre di Anna Vittoria  moglie di Curzio Magnocavallo. Anna Vittoria Cane portò in dote il feudo di Monromeo al matrimonio con il medico Curzio, vittima delle soventi liti tra l’antica e la nuova nobiltà monferrina con i sostenitori dei Mossi di Morano e Magnocavalli da una parte e gli Ardizzoni e Scarampi dall’altra, ferito a morte nel 1662 davanti al palazzo del governo da Alessandro e Giacomo Sannazzaro sostenitori degli Ardizzoni, condannati all’esilio dal duca Carlo II° Gonzaga-Nevers. Il feudo di Torre Monromeo di Serralunga di Crea era stato assegnato a Giovanni Battista Forni, il precedente proprietario investito nel 1538 da Anna d’Alencon. Teresa Gozzani (1824-1891) cugina di Eleonora, figlia di Giovanni Battista Gozzani di Luzzogno e Petronilla Callori di Vignale, fu l’ultima contessa di Monromeo.
Armano Luigi Gozzano 

Fiorentina implacabile con la Juventus: vince 3-0

Fiorentina-Juventus finisce 3-0 per i Viola confermando la stagione negativa per i bianconeri.

Nel primo tempo  segna Gosens al 15′ per la Fiorentina che poi raddoppia solo 3 minuti dopo con Mandragora.

Il 3-0 di Gudmundsson arriva nella ripresa. Commenti durissimi sul web nei confronti del ct bianconero Thiago Motta.

Valanga in Alta Val di Susa, più persone coinvolte ma sono state salvate dall’elisoccorso

L’Elisoccorso regionale di Azienda Zero Piemonte e il Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese sono intervenuti oggi per una valanga in Alta Val di Susa, nelle zone di Salbertrand e Pragelato, nel Torinese.
Nel primo intervento è rimasta ferita a una gamba una persona, ritrovata semisepolta, ma non è in pericolo di vita. Nel secondo intervento sono rimaste coinvolte tre persone anch’esse fuori pericolo.

Villanova d’Asti, un monumento al generale Claudio Graziano

Villanova d’Asti ha dedicato un monumento al generale degli alpini Claudio Graziano, di origini villanovesi, morto lo scorso giugno in tragiche circostanze. La commemorazione  ieri davanti al Municipio con l’alzabandiera, accompagnata dalla filarmonica comunale. Poi nella chiesa di San Pietro la messa e il corteo fino al monumento, alla presenza di autorità militari e civili, amici e colleghi del generale provenienti da ogni parte d’Italia. Nato nel 1953 il generale Claudio Graziano frequentò la Scuola di Applicazione di Torino e l’Accademia militare di Modena. Nel 2007 il segretario generale dell’Onu gli conferì il ruolo di Force Commander nella missione in Libano e il coordinamento degli aiuti umanitari. Dal 2015 al 2018 è stato Capo di Stato Maggiore della Difesa e dal 2018 al 2022 è diventato Presidente del Comitato Militare dell’Unione Europea e Presidente del Consiglio di Amministrazione di Fincantieri e di Assonave.   fr

‘Torino cambia’, un podcast per raccontare sostenibilità e transizione ecologica

Le sfide poste dal cambiamento climatico e l’importanza della trasformazione di Torino in una città più sostenibile e climaticamente neutrale fanno da filo conduttore per i sei episodi di ‘Torino cambia, per un futuro sostenibile’ il podcast realizzato dalla Città di Torino, in collaborazione con Politecnico di Torino, EST@energycenter e Urban Lab che, attraverso un linguaggio semplice e diretto, si propone di coinvolgere e sensibilizzare i cittadini condividendo conoscenze e buone pratiche.

“Torino cambia – spiega il Sindaco Stefano Lo Russo -, come dice il claim della campagna che abbiamo scelto per raccontare le trasformazioni della città. Se ne accorgono i cittadini che spostandosi incontrano tanti cantieri destinati a cambiarne il volto. Ma il percorso intrapreso per farne un modello di sostenibilità, efficienza e vivibilità non passa solo attraverso la realizzazione di nuovi progetti o l’ammodernamento delle infrastrutture, ma è fatto anche di azioni e strumenti spesso meno conosciuti che, insieme a grandi e piccole azioni di sostenibilità che ciascuno può compiere, ci auguriamo contribuiranno al cambiamento, migliorando la qualità della vita di tutte e tutti”.

Un impegno, quello nella transizione ecologica, che la Città di Torino ha assunto nel 2022 presentando la propria candidatura alla Commissione Europea tra le 100 città pronte a ridurre le proprie emissioni climalteranti entro il 2030 e che ha portato alla redazione del Contratto Climatico di Città (Climate City Contract – CCC) già insignito del riconoscimento formale della Eu Mission Label.

‘Torino cambia, per un futuro sostenibile’ è un progetto della Città di Torino prodotto da OndeQuadre, la web radio del Politecnico di Torino e ActingOut con il sostegno di Iren.

“Siamo felici di aver partecipato concretamente alla realizzazione del podcast ‘Torino cambia, per un futuro sostenibile’. Questo progetto è infatti una delle tante iniziative attraverso il quale il Politecnico di Torino si apre alla città, contribuendo in modo attivo e propositivo al racconto di come il nostro territorio sta cambiando ed evidenziando quale ruolo ciascuno può avere per andare in una direzione maggiormente sostenibile – commenta il Rettore Stefano Corgnati – Invito quindi non solo cittadine e cittadini torinesi, ma anche tutti i nostri studenti e le nostre studentesse ad ascoltare queste puntate, in cui in modo scientifico e al contempo divulgativo vengono illustrate le tante trasformazioni in atto, quelle che li vedranno protagonisti in questi anni e nel loro prossimo futuro”.

Il formato divulgativo del podcast con interviste a ricercatori e docenti, amministratori, rappresentanti del Terzo Settore e cittadini accompagna l’ascoltatore alla scoperta delle iniziative e delle strategie messe in atto per far fronte alla crisi climatica. Una narrazione scientificamente rigorosa ma dinamica, che alterna tante voci per conoscere gli attori, le azioni e i settori coinvolti in questa sfida offrendo ispirazione e spunti pratici utili per fare la differenza nella vita quotidiana e all’interno della comunità.

Nei sei episodi della serie si parla di piano regolatore ed economia circolare, di biodiversità, agricoltura urbana, di mobilità sostenibile, di soluzioni nature-based, di energia e di educazione alimentare. E, poi, dell’importanza di costruire un futuro più sostenibile e responsabile, di come per la trasformazione sia decisivo un cambiamento culturale e il peso che ha in questo ogni individuo con ogni suo singolo piccolo gesto. L’ascolto di ‘Torino cambia, per un futuro sostenibile’ si propone di informare ma anche di essere d’aiuto per valutare l’impatto delle proprie azioni e prendere decisioni più consapevoli, adottando comportamenti responsabili che contribuiranno a un futuro più sostenibile. Si può ascoltare qui https://podcast.comune.torino.it/

Ospiti e temi delle 6 puntate

1. In questa prima puntata ci si immerge nel tema della crisi climatica e delle azioni concrete per consentire alla Città di Torino di raggiungere la neutralità climatica.
Con l’aiuto del prof. Francesco Laio del Politecnico di Torino, viene esplorato l’impatto delle città sulle emissioni e le soluzioni per un futuro sostenibile. Il sindaco Stefano Lo Russo racconta invece le politiche sul territorio e la strategia che Torino sta portando avanti in questa importante sfida, mentre gli studenti e le studentesse torinesi, protagonisti attivi del cambiamento, con iniziative come “Youth Climate Action” mostrano il loro impegno per diffusione di una cultura ambientale.

2. Nella seconda puntata si racconta il “Climate City Contract” di Torino, una missione per trasformare la città in un faro di sostenibilità e raggiungere la neutralità climatica.
L’assessora Chiara Foglietta racconta perché è fondamentale unire le forze di istituzioni, aziende e cittadini per affrontare le sfide della crisi climatica. Il prof. Ettore Bompard del Politecnico di Torino, spiega come la scienza e i dati possano rendere le nostre scelte più intelligenti e efficaci. Infine, il prof. Piero Boccardo, presidente di Urban Lab, illustra come rendere queste informazioni accessibili a tutti i torinesi. Perché ogni persona può essere parte del cambiamento.

3. In questa puntata viene esplorato il futuro della mobilità urbana.
Serena Lancione, Amministratrice Delegata di GTT, parla dell’impegno dell’azienda per ridurre le emissioni con una flotta sempre più elettrica e servizi pubblici efficienti. Irene Ronga, docente di Psicologia all’Università di Torino, spiega che cambiare le abitudini, come lasciare l’auto a casa, può migliorare la nostra vita e il nostro rapporto con la comunità.  Infine, Giulia Serracchioli, coordinatrice dei progetti della Casa del Quartiere di Mirafiori Sud, racconta come le iniziative locali, tra cui il progetto MiraFood, promuovano la sostenibilità alimentare e il coinvolgimento della comunità.

4. Come possiamo trasformare le nostre città in esempi di sostenibilità? In questa puntata vengono esplorati due temi cruciali: il sistema energetico e la gestione dei rifiuti.
Con Giuseppe Bergesio, amministratore delegato di Iren Energia S.p.A., si racconta come il teleriscaldamento e la riqualificazione degli edifici possano giocare un ruolo chiave nella riduzione delle emissioni di CO2 a Torino. Maria Ferrara, docente e ricercatrice del Politecnico di Torino, accompagna dietro le quinte dei dati sull’energia consumata dagli edifici cittadini, spiegandoci il loro impatto sull’ambiente e le sfide del Climate City Contract. Infine, Pierandrea Moiso, direttore della Cooperativa Sociale Il Triciclo, esplora il potenziale del riuso: una pratica semplice che può rivoluzionare la gestione dei rifiuti, allungando la vita degli oggetti e riducendo gli sprechi.

5. In questa quinta puntata si esplora la progettazione urbanistica di Torino insieme all’Assessore Paolo Mazzoleni: il ruolo chiave del nuovo piano regolatore, un progetto che, dalla sua genesi fino al processo di partecipazione cittadina, sta tracciando la strada per una città più inclusiva e sostenibile. Un elemento fondamentale di questa trasformazione è la linea 2 della metropolitana, destinata a ridurre le emissioni e a ripensare la mobilità urbana in modo più green e moderno. Nel rendere Torino più vivibile e sana un ruolo fondamentale lo gioca il verde urbano. Marta Tuninetti, docente e ricercatrice del Politecnico di Torino, guida alla scoperta dei benefici degli alberi nella lotta al cambiamento climatico, mentre Sara Ceraolo, designer e sociologa, racconta i progetti dell’associazione ORME ETS, una rete di orti urbani che promuove il contatto con la natura, la condivisione tra cittadini e un nuovo modello di sostenibilità sociale e ambientale.

6. La sesta e ultima puntata del podcast invita a riflettere sul ruolo centrale dell’innovazione nella transizione ecologica della città di Torino.
Il Rettore del Politecnico di Torino, Stefano Corgnati, racconta il ruolo dell’Ateneo come punto di riferimento per la ricerca, l’innovazione tecnologica e le transizioni a supporto delle politiche pubbliche. Gloria Tarantino di 5T introduce invece al concetto di Mobility-as-a-Service (MaaS), una piattaforma che integra i diversi mezzi di trasporto disponibili in città in un’unica applicazione digitale. In questa puntata conclusiva viene anche tracciato un bilancio del percorso affrontato finora: dalle sfide della crisi climatica alle soluzioni messe in campo per una città più verde e resiliente. Torino si conferma come un laboratorio di innovazione, unendo la transizione ecologica e digitale per costruire un futuro più sostenibile per tutte e tutti.

TORINO CLICK

Horeca Expoforum, al Lingotto fino a martedì

Al Lingotto Fiere di Torino ha preso il via ieri la seconda edizione di Horeca Expoforum, manifestazione ideata e organizzata da GL events Italia. L’evento di riferimento per il settore della ristorazione, dell’ospitalità e del food & beverage prosegue fino a martedì 18 marzo. Oltre 200 i brand presenti su 14.000 mq di area espositiva. Ricco il programma di eventi, showcooking e competizioni, in collaborazione con le più importanti associazioni di settore come IFSE (Accademia di Alta Cucina di Piobesi Torinese), Conpait (Confederazione Pasticceri Italiani) e FIC (Federazione Italiana Cuochi).
Nell’opening ufficiale del salone Gàbor Ganczer, amministratore delegato di GL events Italia ha sottolineato il ruolo cruciale del settore Ho.Re.Ca. per l’economia e il territorio. «L’Ho.Re.Ca. è un motore del turismo e della crescita locale – ha spiegato –. Horeca Expoforum nasce per offrire un palcoscenico all’innovazione, al business e alla formazione, creando un punto d’incontro indispensabile tra aziende, professionisti e istituzioni».
I rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni di categoria sono quindi intervenuti elogiando la manifestazione che sin dal suo avvio ha riscontrato un grande interesse e coinvolgimento da parte degli operatori del settore.
«Fare rete, lavorare insieme è fondamentale per il successo di ogni iniziativa e questa manifestazione molto partecipata lo conferma – ha detto Andrea Tronzano, Assessore Sviluppo attività produttive Regione Piemonte -. Horeca Expoforum, quest’anno di livello internazionale, è un evento importante per il Piemonte e per tutto il nostro “sistema accoglienza”».
«Questa seconda edizione arriva in un momento particolarmente positivo per la città di Torino, da poco eletta capitale europea dell’innovazione – ha commentato Paolo Chiavarino, Assessore Commercio Città di Torino -. In città, così come in Piemonte, negli ultimi tempi il turismo è letteralmente esploso, gli alberghi sono pieni e registrano livelli di destagionalizzazione mai raggiunti  prima, così come i nostri 6000 tra bar e ristoranti che stanno registrando ottimi trend».
Nicola Scarlatelli, vicepresidente Camera di commercio di Torino ha spiegato che  «a Torino ci sono 15 mila aziende che operano nel settore dell’Ho.Re.Ca., il 7% della totalità delle imprese registrate in Camera di commercio. Mi fa quindi molto piacere che questa manifestazione così strategica per il settore sia stata organizzata a Torino, una città che merita sempre più di essere vissuta, frequentata e visitata e che, anche grazie alle iniziative e ai progetti della Camera di commercio, investe sempre più nell’accoglienza e nella ristorazione».
«Appuntamenti come Horeca Expoforum sono importanti per il nostro comparto perché ci consentono di incontrare le imprese di settore al fine di migliorare i nostri processi interni e incrementare il livello di qualità offerto nelle nostre strutture – ha dichiarato Tommaso Vineis, Tesoriere di Federalberghi Torino – Ringrazio GL events, di cui siamo hospitality partner, perché é impegnata in un dialogo sinergico con le realtà del territorio, tra cui Federalberghi Torino, per migliorare l’attrattività della nostra destinazione».
«La città sta cambiando e abbiamo un grande futuro nel turismo – ha aggiunto Fulvio Griffa – Presidente Assoturismo Confesercenti -. In questa direzione, Horeca Expoforum, che abbiamo voluto molto, è di fondamentale importanza». Gli ha fatto eco Federico De Giuli – Past President Gruppo Turismo e Cultura di Unione Industriali,  che ha richiamato l’attenzione anche sull’indispensabile ruolo della tecnologia nella filiera dell’accoglienza «così come l’intraprendenza degli imprenditori è fondamentale e manifestazioni come questa sono occasioni ideali per capire».
Giulio Trombetta – Presidente Exclusive Brands Torino, ha ricordato l’importanza di appuntamenti come questo per conoscere e sperimentare nuovi prodotti.
In video, un caloroso saluto è arrivato dallo chef Enrico Crippa, Presidente Bocuse Academy, che sarà al salone lunedì e martedì.
Rocco Pozzulo – Presidente Federazione Italiana Cuochi ha concluso rinnovando un ringraziamento a GL events Italia «con cui abbiamo collaborato non solo per il Bocuse d’Or, ma anche per le numerose competizioni che si svolgeranno qui in questi giorni».
A questo proposito Ganzer ha ribadito: «in questa edizione, mi fa particolarmente piacere aver portato da Rimini a Torino la selezione della squadra italiana per il Bocuse d’Or 2027, che ospitiamo per la prima volta. Il concorso mondiale di alta cucina organizzato dalla Bocuse d’Or Academy è supportato da GL events, che si occupa della logistica e dell’organizzazione dell’evento a livello internazionale. Lo ospitiamo anche a Hungexpo, la struttura che dirigo a Budapest, e non poteva mancare a Torino!».
Lunedì 17: alcuni appuntamenti in programma
  • Dalle 9.30 alle 18.30 Coffee Triathlon, seconda tappa del format competitivo dedicato agli appassionati del caffè, dove tre preparazioni con lo stesso ingrediente metteranno alla prova tecnica e coerenza. Il vincitore si aggiudicherà l’accesso alle selezioni ufficiali SCA Italy, propedeutiche alle finali nazionali.
  • Alle 11.00 workshop interattivo con contest artistico dedicato alla montatura del latte e alle tecniche di Latte Art, realizzato in collaborazione con Tapporosso – Centrale del Latte di Torino e la loro linea di latte e bevande vegetali Cappuccino Lovers. I partecipanti apprenderanno le tecniche per creare una microfoam ideale e scopriranno i segreti della corretta montatura del latte.
  • Alle 12.30 appuntamento con la presentazione della selezione Bocuse d’or academy Italia.
  • Alle 15 il talk “Il Piemonte e le sue eccellenze”, con prelibatezze del territorio Piemontese, con la partecipazione di rappresentanti di Regione Piemonte, Comune di Torino e chef locali, che si concluderà con la premiazione del trofeo Miglior Lady chef del Piemonte.
  • Alle 17.50 un sorprendente dibattito alla scoperta del legame tra musica e cucina, evidenziato da una ricerca dell’Università di Oxford: “A tavola la Musica è cambiata… Enogastrofonia: Food & Wine raccontati alla Radio”.
Martedì 18: Bocuse d’Or e molto altro
Dalle 9.30 alle 18, grande attesa per la squadra che conquisterà l’accesso alla finale europea del 2027 del più importante concorso di alta cucina al mondo, il Bocuse d’Or.
Da 35 anni, il Bocuse d’Or è un evento internazionale senza rivali che ispira il mondo della gastronomia mettendo in risalto le ultime tendenze della cucina mondiale, stimolate ad ogni edizione dalle nuove generazioni di chef. È anche il luogo preferito da molti Paesi per promuovere la propria cucina, i propri prodotti locali e i propri chef.
A Torino il contest vedrà sfidarsi tre squadre guidate dagli chef
  • Alberto Assiè (Rivoli – TO), che lavora a Il Cambio di Torino
  • Simone Vesuviano (Genova), che lavora a Quelli dell’acciughetta e Trattoria dell’acciughetta di Genova
  • Matteo Terranova (Varese), che lavora a La Stua de Michil (Corvara in Badia – BZ).
Parallelamente numerosi altri eventi, tra cui:
  • alle 12.45 Pizza in pala 4.0: efficienza e qualità con precottura e rigenero, uno show cooking condotto, come tutti gli eventi organizzati da Scuola Italiana Pizzaioli, da Federica Mignacca master istruttrice della Scuola, affiancata da Gaetano Ragunì, executive chef di Orogel, per alcuni abbinamenti pratici e originali a base di verdure.
  • alle 14:15 Colazione d’autore: viennoiserie e nuove tecniche “Espresso&Caramel”: un viaggio tra tradizione e innovazione per trasformare la colazione in un’esperienza unica, attraverso l’incontro perfetto tra caffè e crema al caramello
  • alle 15:30 Dessert da ristorazione: dall’idea alla creazione “Incontro di Terre” un percorso creativo che svela il processo dalla concezione alla realizzazione di dessert raffinati, unendo le eccellenze gastronomiche del Nord e del Sud Italia in un’armonia di sapori.

La gestione ottimale delle nostre energie / 1

Prima parte 

Dio come sono stanca/stanco! Non riesco a trovare le energie per fare tutto ciò che dovrei! Quante volte sentiamo (o diciamo noi stessi…) queste frasi? Anche nei miei colloqui di coaching e counselling, e nelle attività di sportello d’ascolto che svolgo in aziende ed enti, queste considerazioni sono frequenti.

Sempre più persone hanno pesanti difficoltà nel trovare le energie sufficienti ad affrontare i tanti impegni della quotidianità. Qualunque sia il nostro ruolo sociale, lavorativo e familiare, ognuno di noi vive situazioni che richiedono un forte impiego di energie fisiche e mentali.

Per stare bene, dobbiamo perciò fare in modo di avere un sufficiente livello energetico, che ci permetta di affrontare nel modo migliore i tanti impegni (e ruoli…) della nostra vita. È sorprendente notare che ci sono persone sempre attive e piene di energia, che affrontano con vigore i numerosi e pressanti impegni della loro vita.

Viceversa tutti noi conosciamo altri soggetti che sono sempre stanchi, nonostante che le loro giornate siano tutt’altro che piene di impegni e di incombenze… Quali sono le caratteristiche e i comportamenti che rendono così diverse tra loro queste persone, rispetto alla gestione delle loro energie?

Uso spesso, anche nei miei corsi di formazione sulle Soft Skills, la metafora del serbatoio di energie: possiamo visualizzare il nostro livello energetico come fosse, appunto, un serbatoio, con un immaginario rubinetto, spesso troppo aperto a causa dei tanti impegni e dello stress.

Da cui escono le nostre energie e una apertura superiore nella quale immettiamo, attraverso l’alimentazione, il sonno, il relax, ecc, nuove energie. Se le energie che escono dal serbatoio sono superiori a quelle che entrano, e se questa situazione si prolunga per un tempo eccessivo, inevitabilmente ci troviamo in carenza energetica.

Roberto Tentoni
Coach AICP e Counsellor formatore e supervisore CNCP.
www.tentoni.it
Autore della rubrica settimanale de Il Torinese “STARE BENE CON NOI STESSI”.

(Fine della prima parte)

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