ilTorinese

Moncalieri in vino

 

 

Moncalieri si prepara ad accogliere la quarta edizione della Enoweek con un intero weekend dedicato al vino e alla cultura enogastronomica italiana: due giornate per assaporare oltre 200 etichette da tutta Italia. 

 

Apertura al pubblico:

sabato 24 con orario 14-21; domenica 25 con orario 11-21

L’iniziativa si inserisce all’interno di una visione strategica di valorizzazione territoriale promossa dalla Città all’interno del palinsesto eventi di Visit Moncalieri, in un percorso che punta a esaltare le eccellenze gastronomiche della città e della regione. Un progetto culturale e turistico che, attraverso eventi diffusi e collaborazioni virtuose, intende rafforzare l’identità del territorio e promuoverne la ricchezza produttiva e artigianale.

 

Il cuore della manifestazione è la Fiera dei Vini, in programma sabato 24 maggio dalle ore 14 alle 21 e domenica 25 maggio dalle 11 alle 21, dove cantine provenienti da tutta Italia racconteranno per le vie del centro storico i loro vini e le loro storie.

 

L’accesso alla fiera è libero e il pubblico potrà assaggiare tutte le bottiglie presenti presso gli stand acquistando il pacchetto degustazione (al costo di 15€ in prevendita online, 20€ sul posto), che include: calice ufficiale, taschina porta-bicchiere e degustazioni illimitate. Inoltre, sarà possibile acquistare direttamente dai produttori le bottiglie ai prezzi in cantina, per portare a casa, oltre ai ricordi delle storie che si celano dietro un bicchiere di vino, anche le proprie etichette preferite.

 

Ad arricchire il palinsesto di eccellenze gastronomiche della manifestazione, domenica 25 maggio, Slow Food Torino e Piemonte presentano il Mercato della Terra: un’opportunità per incontrare piccoli produttori locali e scoprire eccellenze agroalimentari selezionate. E poi ancora grazie al ristorante la Cadrega e Borgiattino formaggi potrete degustare le loro specialità.

Due giorni, più di 200 etichette da tutta Italia, produttori e produttrici da incontrare, musica, laboratori e una selezione di eccellenze enogastronomiche del territorio.

 

La enoweek diffusa prosegue tutta la settimana e prevede un ricco programma di masterclass e cene.

Da mercoledì 21 e fino a venerdì 23 maggio (dalle 18.30 alle 20) la Sala Antica del Consiglio Comunale (ingresso da Piazza Vittorio Emanuele II) ospiterà tre degustazioni guidate, abbinate a tapas tradizionali moncalieresi. La partecipazione alle Masterclass è gratuita con accredito obbligatorio. A seguire il programma:

 

Mercoledì 21 maggio – Un’isola nell’isola: I vini dell’Etna con CasaCoS

L’Etna, con i suoi oltre 3300 metri, è il vulcano attivo più imponente d’Europa e un territorio unico per biodiversità e cultura. CasaCoS da sempre unisce le realtà etnee che condividono pratiche agricole sostenibili, portando il “brand Etna” anche fuori dalla Sicilia, come in questa degustazione: conosceremo il  Catarratto di Cantine Scudero; l’Etna Rosso di Vini Cannavò, l’Etna Bianco Cuore di Marchesa e lo Spumante Etna Doc Millesimato di Tenute La Greca; il tutto accompagnato da tapas piemontesi a cura della Pro Loco di Moncalieri.

 

Giovedì 22 maggio – Il Lambrusco incontra i salumi di Moncalieri

Una masterclass dedicata all’incontro tra due eccellenze gastronomiche: i lambruschi emiliani, frizzanti e conviviali, si sposano con i salumi tipici di Moncalieri. Un abbinamento che celebra l’equilibrio enogastronomico tra gusto e territorio. Partendo da Sorbara con i vini dei Fratelli Bellei, passando da Cantina Santa Croce,  e La Vie di Modena.

 

Venerdì 23 maggio – Un viaggio alla scoperta dei vini rosati

L’ultima masterclass della settimana è tutta dedicata ai rosati italiani. Un percorso tra vitigni autoctoni di diverse regioni, per esplorarne la freschezza, la versatilità e l’eleganza: si incomincia con il lago di Garda e  Corte Sant’Alda, passando dal chiaretto della cantina di La Tore di Viatosto, e poi il lazio con Casale del Giglio e il Salento con Palama.

 

I momenti di esplorazione del vino e dei suoi abbinamenti proseguono nei ristoranti di Moncalieri venerdì 23 e sabato 24 maggio. Le cene diffuse nelle osterie e nei ristoranti della città con menù speciali e degustazioni guidate in compagnia delle cantine sono infatti un’altra faccia di Moncalieri in Vino: un’occasione unica per scoprire nuove cantine e la filosofia degli chef della città.

 

Mercoledì  21 maggio dalle 19 alle 23 al Ristorante Al 48 i piatti tipici della cucina piemontese e le pizze cotte nel tradizionale forno a legna incontrano i vini di Cantine Oddero, una storica cantina delle Langhe. (011 6056810)

Giovedì 22 maggio alle 20 l’Osteria La Cadrega in concomitanza con l’iniziativa #PiacereRoero, ospiterà l’Azienda Agricola Careglio, con un menù speciale in abbinamento ai vini della cantina roerina. Menù a 18€ + 6€ a calice. (011 19764794)

E poi ancora sempre Giovedì dalle 19 alle 23 da Vin Bistrot una serata per andare alla scoperta dei vini de La Zerba in abbinamento ai piatti gourmet e a chilometro zero di Vin Bistrot, per un abbinamento gustoso e territoriale. (3917601868)

Venerdì 23 maggio dalle 19:30 alle 22:30 Ca’ Mia – Casa Albano presenta una serata speciale dove i sapori della cucina italiana tradizionale di Ca’ Mia – Casa Albano verranno abbinati alle etichette della Cantina Ca’ Viola, che produce i vini caratteristici della Langa del Barolo. (011 6472808)

 

Cantine presenti (elenco in continuo aggiornamento) 

 

L’AUTIN: tra le colline ai piedi del Monviso, a Barge, la Cantina L’Autin racconta il volto autentico del Pinerolese con vini biologici che nascono da vitigni locali e da un forte legame con il territorio.

 

LA ZERBA: è una cantina biologica situata a Tassarolo, nel cuore della denominazione del Gavi DOCG, e adotta una filosofia che privilegia il rispetto per l’ambiente e la valorizzazione dei vitigni autoctoni.

 

CASA SETARO: è una cantina situata alle pendici del Vesuvio, nel Parco Nazionale del Vesuvio, in Provincia di Napoli, con una produzione che valorizza i vitigni autoctoni campani, e le caratteristiche tipiche del loro territorio.

 

VILLA FELICE: nel cuore delle colline di Cassine, in provincia di Alessandria, Villa Felice è una cantina che unisce tradizione e innovazione nella produzione di vini piemontesi di qualità.

 

TENUTA SAN BERNARDO: immersa nel paesaggio collinare del Basso Monferrato alessandrino, Tenuta San Bernardo è una cantina che coltiva la vite con rispetto per la natura e la tradizione.

 

CANTINA CESTE, storica cantina di Govone, situata in un territorio dove Langhe, Roero e Monferrato si intersecano per dare origini ai grandi vini della tradizione. Da alcuni anni è anche una delle realtà vitivinicole più all’avanguardia per la produzione di vini PIWI.

 

CANTINA ORIOLO: nel suggestivo paesaggio delle Langhe, Cantina Oriolo è una realtà che produce vini di qualità, frutto di una viticoltura attenta e rispettosa dell’ambiente.

 

LA CARDINALA, a pochi passi da Torino, Podere La Cardinala è una cantina che unisce la passione per la viticoltura alla valorizzazione del territorio di Moncalieri. Con una produzione attenta e sostenibile, l’azienda offre vini che raccontano storie di famiglia e tradizione.

 

TENUTA ROLETTO: è una storica cantina situata a Cuceglio, nel Canavese, una zona rinomata per la produzione dell’Erbaluce. Con una lunga tradizione vitivinicola, l’azienda si distingue per la produzione di vini che valorizzano i vitigni autoctoni piemontesi.

 

POGGIO LE COSTE: è una cantina situata sulle colline vicine alla cittadina di Asti, dove la viticoltura si fonde con la bellezza del paesaggio. L’azienda produce vini che riflettono l’autenticità del territorio.

 

CASCINA GIOVINALE: nel cuore della zona del Nizza DOCG, Cascina Giovinale è una cantina che celebra la Barbera in tutte le sue sfumature. Con metodi di vinificazione che rispettano la tradizione, l’azienda offre vini che esprimono l’identità e la ricchezza del Monferrato.

 

CASCINA BOSCHETTO: situata tra le selvagge colline dell’Alta Langa, Cascina Boschetto è una realtà a conduzione familiare che produce vini verticali e identitari, espressione di terroir affascinante e stratificato.

 

AZIENDA AGRICOLA BARISONE SIMONE: nel cuore del Gavi DOCG, l’Azienda Agricola Barisone Simone è una realtà a conduzione familiare che produce vini autentici, espressione del territorio alessandrino, con una passione tramandata di generazione in generazione.

 

QUILA: fondata a Neive nel 2019, Quila è una cantina biologica che unisce sperimentazione e riscoperta delle varietà autoctone piemontesi, come il Moretto, un’antica varietà di Nebbiolo quasi scomparsa, e la Favorita.

 

TAVERNA: con una storia che inizia negli anni ’30, Taverna è una cantina familiare situata a Nieve che ha saputo evolversi nel tempo, producendo i vini caratteristici di questo rinomato territorio di Langa.

 

PASQUERO BRUNO: nelle terre del Roero, a Vezza D’Alba, la cantina coltiva e produce grandi vini della tradizione roerina con attenzione e qualità

 

Produttori Mercato della Terra Slow Food

 

ROERO VERO: situata vicino ad Alba tra le affascinanti colline del Roero, patrimonio dell’Unesco, l’azienda nasce dalla passione per le tradizioni della zona con l’obiettivo di trarre dalla terra i migliori frutti. I prodotti principali sono: nocciole e ortaggi e a questi si aggiunge una selezione di mieli vari, che racchiudono nei loro profumi e aromi quello che solo la natura del territorio può dare.

 

SOCIETÀ AGRICOLA HOBBY: nel 2021 l’azienda agricola avvia il progetto “Che Fermento!”, una rete di persone appassionate e competenti impegnate nella valorizzazione di prodotti della terra sicuri, gustose e salutari, e nello studio dei legami tra vitalità del suolo, proprietà degli ortaggi fermentati e salute del microbioma umano.

 

AZIENDA AGRICOLA VALMASTALLONE: una piccola realtà dove natura incontaminata e tradizione si intrecciano per dar vita a prodotti autentici a base di zafferano e trasformati.

 

CASCINA RUBINA: sotto la guida di Paolo Gariglio, la Cascina Rubina continua il suo processo evolutivo orientato a migliorare la produzione e la sostenibilità ambientale. L’azienda agricola nasce con l’obiettivo di riprendere tutti i prodotti che erano stati abbandonati ricoltivando la più vasta varietà di frutta e ortaggi .

 

BORGIATTINO: Luciano Guidotti e Roberto Borgiattino conducono i clienti alla scoperta del meraviglioso mondo del formaggio, insegnando a distinguerne le varie tipologie e presentandone le caratteristiche attraverso storie, aneddoti e leggende: per avvicinarsi ai prodotti della tradizione da un punto di vista diverso e gustoso!

 

CASETTA DI PROSPERO: questa attività nasce dalla tradizione contadina del comune di Palmoli con l’orgoglio di far conoscere e condividere i prodotti del territorio producendo olio EVO biologico.

 

AZIENDA AGRICOLA MORRE MASSIMO: il territorio del piccolo Comune di Caraglio, nella zona pedemontana della Valle Grana, è da sempre particolarmente vocato per la coltivazione dell’aglio. La semina avviene in autunno e l’aglio è coltivato secondo tecniche tradizionali.

L’aglio storico di Caraglio offre profumi e aromi delicati, che si ritrovano anche al palato. La persistenza gustativa lo rende un ingrediente ideale per alcune preparazioni tipiche!

 

LA PEYRO: Franco è il volto dell’Azienda Agricola La Peyro e si dedica alle  produzione di piccoli frutti e varietà tipiche della montagna da cui produce marmellate, succhi di mele, mirtilli e tanto altro, con originalità e cercando il modo per rendere sempre più gustosi i prodotti della montagna.

 

CASCINA LOSETTA: situata a Luserna San Giovanni, è un’azienda agricola specializzata nella produzione di uova fresche da galline allevate all’aperto. Le uova, genuine e di alta qualità, provengono da un’alimentazione naturale e da un ambiente rispettoso del benessere animale. L’azienda promuove un’agricoltura sostenibile e locale, attenta alla salute e alla tradizione.

 

I pacchetti degustazione sono già disponibili:

Scopri tutti i dettagli su: https://www.moncalierinvino.it/

 

Evento organizzato da Klug APS all’interno del palinsesto di Visit Moncalieri, in collaborazione con Slow Food Condotta di Torino e Slow Food Piemonte.

 

 

Bus con studenti contro un albero in corso San Maurizio

Un pullman con a bordo studenti si è schiantato contro un albero in corso San Maurizio a Torino. A bordo  erano presenti ragazzi italiani e francesi con gli insegnanti. Nell’impatto sono rimasti coinvolti 7 veicoli parcheggiati. Sul posto sono intervenuti soccorritori del 118, vigili del fuoco e polizia locale. Alcuni feriti non gravi a bordo.

Il Salone del Libro 2025 chiude con 231.000 presenze: un successo di partecipazione e cultura

Si è conclusa oggi, lunedì 19 maggio, la XXXVII edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, che ha registrato una straordinaria affluenza di pubblico: 231.000 visitatrici e visitatori hanno animato i padiglioni in cinque giorni ricchi di incontri, emozioni e scambi culturali. L’edizione 2025, intitolata Le parole tra noi leggere, ha celebrato la lettura come atto collettivo e identitario, portando a Torino ospiti da tutto il mondo e rafforzando il senso di appartenenza a una comunità vasta e variegata di lettrici e lettori.

I numeri parlano da soli: 977 spazi espositivi, 70 sale e 2.647 eventi in programma, ai quali si sono aggiunti 800 appuntamenti del Salone Off, diffusi sul territorio cittadino.

Il bilancio dell’edizione è stato tracciato nel pomeriggio in Arena Bookstock, nel Padiglione 4, alla presenza di:

Silvio Viale (Presidente Associazione Torino, la Città del Libro) Claudia Porchietto (Sottosegretario alla Presidenza della Regione Piemonte) Giulio Biino (Presidente Fondazione Circolo dei lettori) Alessandro Isaia (Segretario Generale Fondazione per la Cultura Torino) Domenico Carretta (Assessore ai Grandi Eventi della Città di Torino) Annalena Benini (Direttrice editoriale del Salone Piero Crocenzi (AD di Salone Libro Srl)

Durante l’incontro è stato ufficialmente annunciato il Paese ospite d’onore del Salone 2026: sarà la Grecia.

I visitatori hanno popolato i padiglioni 1, 2, 3, 4, l’Oval, il Centro Congressi e la Pista 500 (spazio artistico della Pinacoteca Agnelli), oltre al Centro Commerciale Lingotto e agli Uci Cinemas. Da segnalare l’incremento dell’11% nelle presenze del giovedì rispetto all’edizione precedente, con il sabato che si conferma la giornata con il maggior afflusso.

Tra gli eventi più seguiti: incontri sold out e sale sempre piene per ospiti di rilievo internazionale come Stefan Boonen, Jan Brokken, Émmanuel Carrère, Mircea Cărtărescu, Tracy Chevalier, Joël Dicker, Etgar Keret, Valérie Perrin, Jean Reno, Yasmina Reza e molti altri. Grande affluenza anche per nomi italiani amatissimi dal pubblico come Alessandro Barbero, Roberto Saviano, Antonio Scurati, Luciano Ligabue, Ornella Vanoni, Antonello Venditti, Salmo, Daria Bignardi e Sandro Veronesi.

Tra le novità dell’edizione 2025, il Romance Pop Up all’Uci Cinema del Lingotto: un esperimento inedito per il Salone che ha raccolto un entusiasmo travolgente. Sabato 17 maggio, 3.600 lettrici (e alcuni lettori) hanno incontrato 52 autrici (e un autore) nei Meet&Greet dedicati al firmacopie. Le 9.120 prenotazioni disponibili sono andate esaurite in appena mezz’ora.

Prossimo appuntamento: il Salone del Libro tornerà dal 14 al 18 maggio 2026. Il Rights Centre sarà attivo dal 13 al 15 maggio 2026.

Foto Nervo

Fratelli d’Italia Rivoli, ecco il nuovo direttivo

Parte una nuova fase per il circolo cittadino

Lo scorso 22 febbraio 2025 si è formalmente insediato il nuovo direttivo del circolo di Fratelli d’Italia di Rivoli. Si apre così una fase di lavoro intensa, orientata alla crescita organizzativa e politica del circolo, in coerenza con il ruolo assunto da Fratelli d’Italia a livello nazionale.
«Ho sempre pensato che i circoli rappresentino le foglie di un albero, il cui tronco è il partito. Senza le foglie, l’albero non vive. Senza il tronco, le foglie non crescono. È una relazione vitale, fondata sulla reciprocità», ha dichiarato il nuovo coordinatore cittadino Nicola Carlone. «Il nostro compito sarà proprio questo: alimentare la vita del partito attraverso la diffusione delle sue idee, la realizzazione di iniziative utili al territorio e la costruzione di un consenso concreto, consapevole e radicato».
Tra le linee guida del nuovo direttivo, il richiamo alla responsabilità, alla valorizzazione delle competenze e alla partecipazione attiva degli iscritti. «La credibilità si costruisce con il merito, con l’impegno costante, e con risposte concrete ai problemi del territorio. Vogliamo costruire un circolo forte, coeso e orientato da una visione politica chiara: quella di Fratelli d’Italia. Il confronto è sempre utile, anche con chi proviene da percorsi diversi, ma la direzione spetta a chi ne condivide profondamente valori e obiettivi. Non esistono gerarchie precostituite: ogni contributo è importante nella misura in cui concorre a formare una squadra capace di affrontare le sfide e di vincerle, con preparazione e spirito di militanza.»
Sul piano politico, è chiara la linea che verrà adottata nei confronti dell’amministrazione cittadina: «Faremo un’opposizione seria, responsabile ma senza sconti. Rivoli merita un’alternativa politica che sia solida, preparata e pronta a offrire soluzioni concrete ai bisogni dei cittadini. Questo sarà il nostro orizzonte».
«Siamo già al lavoro nel pieno rispetto del regolamento del partito, che rappresenta per noi il quadro di riferimento per ogni attività. In questa fase è attivo il tesseramento: chi condivide i nostri valori può contattarci per conoscere il circolo, partecipare agli incontri, contribuire alla crescita di Fratelli d’Italia a Rivoli. Abbiamo anche una sezione giovanile vivace e determinata, che sarà presto pronta a rappresentare al meglio le istanze delle nuove generazioni.
Per ogni informazione o per prendere contatto, è possibile scrivere all’indirizzo info@fdirivoli.it oppure visitare il sito, attualmente in costruzione, all’indirizzo www.fdirivoli.it, da cui sono accessibili tutti i nostri canali di comunicazione.»

CS

Gavi World Tour

Il giro del mondo del Gavi fa tappa a Torino.

Presso la Sede Ais Piemonte
in Via Modena 23, 10153 Torino

Lunedì 05 Maggio 2025 dalle

14.30 – 20.00

Banchi d’assaggio con 29 aziende presenti
Disciplinare del Gavi
Il disciplinare di produzione del Gavi o Cortese di Gavi DOCG è il documento ufficiale che stabilisce le regole per la produzione di questo vino bianco piemontese, garantendone qualità e tipicità.
Denominazione e riconoscimenti
• Denominazione: Gavi o Cortese di Gavi
• Classificazione: Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG)
• Riconoscimenti:
• DOC: DPR 26 giugno 1974
• DOCG: DM 29 luglio 1998, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 185 del 10 agosto 1998
• Ultime modifiche: DM 7 marzo 2014
Zona di produzione
La produzione è consentita esclusivamente in 11 comuni della provincia di Alessandria: Bosio, Capriata d’Orba, Carrosio, Francavilla Bisio, Gavi, Novi Ligure, Parodi Ligure, Pasturana, San Cristoforo, Serravalle Scrivia e Tassarolo.
Vitigno e tipologie
• Vitigno: Cortese 100%
• Tipologie previste:
• Tranquillo
• Frizzante
• Spumante
• Riserva
• Riserva Spumante Metodo Classico

Caratteristiche tecniche

Tipologia
Alcol minimo
Acidità totale min.
Estratto secco min.
Resa uva/ha
Invecchiamento obbligatorio
Tranquillo
10,5% vol.
5,0 g/l
15,0 g/l
95 q.li
Nessuno
Frizzante
10,5% vol.
5,0 g/l
15,0 g/l
95 q.li
Nessuno
Spumante
10,5% vol.
5,0 g/l
15,0 g/l
95 q.li
1 anno (6 mesi in bottiglia)
Riserva
11,0% vol.
6,0 g/l
17,0 g/l
65 q.li
2 anni (18 mesi in bottiglia)
Riserva Spumante Metodo Classico
11,0% vol.
6,0 g/l
17,0 g/l
65 q.li
2 anni (18 mesi in bottiglia)
 
La resa massima dell’uva in vino finito non deve superare il 70%.
Etichettatura e menzioni
• Per le tipologie “tranquillo”, “frizzante” e “spumante”, è obbligatoria l’indicazione dell’annata di produzione delle uve.
• Per lo “spumante metodo classico”, è obbligatoria l’indicazione della data di sboccatura; l’indicazione del millesimo riferito alla vendemmia è facoltativa.
• È consentita la menzione “vigna” seguita dal toponimo, purché la resa massima di uva non superi gli 85 q.li/ha.
Modifiche recenti
Nel 2021, il disciplinare ha subito alcune modifiche significative, tra cui:
• Norme per la frizzantatura e spumantizzazione fuori zona
• Norme sull’indicazione in etichetta “del comune di…”
• Ridefinizione dei confini delle frazioni
• Cancellazione dell’obbligo della menzione “vigna” per le tipologie Riserva
Link Disciplinare https://www.consorziogavi.com/wp-content/uploads/disciplinare-gavi-.pdf?utm_source=chatgpt.com
Ecco i vini che mi hanno particolarmente colpito:

Bacio sulla fronte, il significato in quest’era moderna

Informazione promozionale

Il bacio sulla fronte è uno dei gesti più delicati e intensi che la comunicazione non verbale possa offrire. È un atto che parla senza parole, trasmettendo amore profondo, protezione, rispetto e conforto. Tra i diversi tipi di baci che esistono, questo è forse il più spirituale: non è legato alla passione, ma a una connessione più intima e rassicurante. Quando qualcuno ti sfiora la pelle con un bacio così, potresti pensare: “È così lieve il tuo bacio sulla fronte, eppure così potente.”

Il significato del bacio sulla fronte varia a seconda del contesto, ma conserva una costante: è un gesto che comunica presenza e cura. Un partner può donarlo nei momenti di fragilità, come promessa silenziosa di esserci. Un genitore lo offre ai figli come segno di amore incondizionato. Non è un contatto casuale: è un tocco che accarezza l’anima, capace di calmare e di far sentire al sicuro.

In un mondo dove i gesti spesso superano le parole, il bacio sulla fronte resta un simbolo potente e discreto di un legame profondo. È la prova che l’amore, a volte, si manifesta nei modi più semplici, ma più veri.

Caratteristiche del Bacio sulla Fronte: Tra Affetto e Psicologia

…e i tipi di bacio che esistono

Il bacio sulla fronte occupa un posto speciale tra i vari tipi di baci che esistono. Mentre il classico bacio sulle labbra – sia a stampo che prolungato – segna spesso l’inizio di una relazione romantica, e il passionale bacio alla francese incarna la fase più intensa dell’innamoramento, il bacio sulla fronte si distingue per la sua purezza e profondità emotiva.

A differenza dei baci sul collo, carichi di tensione erotica, o del galante bacio sulla mano, espressione di rispetto e devozione, i baci sulla fronte sono privi di “secondi fini”. Rappresentano piuttosto un gesto di affetto incondizionato, sia tra partner che tra familiari. Non a caso, molti genitori e nonni baciano così figli e nipoti, trasformando quel semplice contatto in un simbolo di protezione e amore sincero.

Dal punto di vista del significato psicologico, questo tipo di bacio comunica sicurezza e rassicurazione. Quel momento prima del bacio, in cui ci si avvicina con delicatezza, crea un’atmosfera di intimità unica, diversa dall’eccitazione di un bacio passionale. È un modo per dire “ci sono” senza bisogno di parole, un ponte tra due anime che si riconoscono al di là dell’attrazione fisica.

Come scriveva Gustave Flaubert: «Il bacio si posa sulla fronte di una giovane ragazza, sulla guancia di una mamma, sulla mano di una giovane donna, sul viso di un neonato, sulle labbra di un’amante». Tra tutti questi, il bacio sulla fronte resta forse il più universale: un linguaggio silenzioso che parla direttamente al cuore.

Un bacio in fronte: tra affetto e psicologia

Tra i vari tipi di baci che esistono, il bacio in fronte occupa una posizione unica e speciale. Mentre il classico bacio sulle labbra , sia a stampo che prolungato, rappresenta spesso l’inizio di una relazione romantica, e il passionale bacio alla francese incarna la fase più intensa dell’innamoramento, il bacio fronte si distingue per la sua purezza e profondità emotiva, come abbiamo già avuto modo d’intendere.

A differenza dei baci sul collo, carichi di tensione erotica, o del bacio sulla guancia con le labbra che esprime affetto più leggero, il bacio in fronte rappresenta un vero “simbolo del bacio come affetto puro e incondizionato”.

Dal punto di vista psicologico, il bacio fronte comunica sicurezza e rassicurazione in modo unico.

Quel momento di avvicinamento delicato prima del contatto crea un’intimità speciale, diversa dall’eccitazione dei baci più passionali. È un gesto che dice “ci sono” senza bisogno di parole, un ponte emotivo che trascende l’attrazione fisica.

Come osservava Flaubert, mentre altri baci si posano su labbra, guance o mani, il bacio in fronte resta forse il più universale tra tutti i tipi di baci che esistono – un linguaggio silenzioso che parla direttamente all’anima.

Il bacio sulla fronte: quando l’amicizia diventa amore

…Non è solo un bacio sulla bocca a comunicare sentimenti forti

Baciare sulla fronte è un gesto che spesso nasconde sentimenti più profondi di quanto sembri. Mentre i baci sulla bocca esprimono passione e desiderio, il bacio in fronte racchiude una tenerezza speciale, un affetto che va oltre l’amicizia. “È così lieve il tuo bacio sulla fronte…”: questa delicatezza può rivelare un amore nascosto, un modo per dire “ti voglio bene” senza usare la comunicazione verbale.

Il bacio sulla fronte è comune tra amici cari, ma quando diventa frequente o carico di emozione, può tradire sentimenti più intensi. È un gesto protettivo, ma anche intimo, che crea un legame unico. A differenza dei baci appassionati, non cerca una risposta immediata, ma lascia spazio al cuore di parlare. Quando l’amicizia si tinge d’amore, spesso è proprio questo il primo, dolce segnale.

ll bacio sulla fronte è un codice d’amore culturale

Nella scuola di comunicazione non verbale, il bacio sulla fronte è considerato uno dei gesti più eloquenti del linguaggio del corpo, capace di trasformare un’affettuosa amicizia in una dichiarazione d’amore silenziosa. A differenza del formale bacio sulla mano – tipico di relazioni cerimoniose – questo contatto delicato racchiude un significato psicologico profondo: è il gesto di chi vuole proteggere e, al tempo stesso, possedere simbolicamente l’altro.

In molte culture, questo simbolo del bacio assume valenze romantiche uniche. Nella tradizione ortodossa russa, per esempio, baciare la fronte del partner è considerato più intimo di un bacio sulla bocca, poiché rappresenta l’unione delle anime più che dei corpi. Analogamente, in Giappone, dove il contatto fisico è meno esplicito, un bacio sulla fronte è spesso l’unico modo per esprimere un amore profondo in pubblico.

Quando l’amicizia nasconde sentimenti più intensi, è proprio questo gesto – apparentemente innocente – a tradire ciò che le parole non dicono. Un codice universale che, senza bisogno di comunicazione verbale, svela la verità del cuore.

Il significato bacio in fronte: un linguaggio universale dell’anima

Il significato bacio in fronte va oltre un semplice gesto affettuoso: è un atto che unisce protezione, rispetto e amore incondizionato. A differenza dei baci sulla bocca, legati alla passione, questo tocco delicato parla direttamente al cuore, rivelando un bacio significato psicologico profondo, quello di sicurezza, conforto e connessione emotiva.

Che sia tra partner, genitori e figli, o amici che nascondono sentimenti più intensi, il bacio sulla fronte resta uno dei gesti più puri e universali. In un’epoca in cui le parole a volte non bastano, questo semplice contatto diventa un ponte silenzioso tra due anime, dimostrando che l’amore vero si esprime anche nei modi più lievi e sinceri.

Accoltella compagno di scuola per un fallo alla partita di calcetto

Un fallo di gioco durante l’intervallo ha causato una lite e poi un accoltellamento. Uno studente di 16 anni della Casa di Carità Arti e Mestieri di Torino originario dell’Egitto ha avuto una  discussione con un compagno di scuola durante la partita di calcetto. Il giovane all’uscita ha accoltellato al gluteo il compagno 18enne con cui aveva litigato. Non lo ha ferito gravemente. L’aggressore è stato raggiunto in ospedale dai carabinieri dove era andato a farsi controllare la schiena dopo la colluttazione.

Detenuto si toglie la vita in carcere

“A Torino, nella Casa circondariale Lorusso Cutugno, un detenuto di nazionalità marocchina, nato nel 1983 ed arrestato tra sabato e domenica per resistenza oltraggio e lesioni si è suicidato”. A dare la notizia è Vicente Santilli, segretario per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. “L’uomo era già noto alle forze dell’ordine e si sarebbe impiccato utilizzando dei lacci. Intorno alle 6,00 di mattina è stato trovato al Padiglione B dagli Agenti di servizio. Immediatamente giunto il 118 ha accertato la morte.”. “Esprimiamo innanzitutto il nostro profondo cordoglio per la perdita di una vita umana”, prosegue il sindacalista. “È sempre doloroso, per chi lavora nel mondo penitenziario, trovarsi di fronte a simili tragedie che lasciano un senso di impotenza e di profonda amarezza. Ma ancora una volta, siamo costretti a sottolineare quanto la questione del disagio psichico e del rischio suicidario all’interno degli istituti penitenziari rappresenti una vera emergenza nazionale. La Polizia Penitenziaria, pur con abnegazione e professionalità, continua a operare in condizioni di costante tensione, spesso in solitudine operativa e senza gli strumenti idonei per affrontare adeguatamente situazioni così complesse”. Santilli ricorda che il SAPPE “ha più volte richiamato l’attenzione delle istituzioni sulla necessità di potenziare i servizi di assistenza psicologica, rafforzare l’organico, migliorare la formazione specifica e garantire presìdi adeguati alla prevenzione dei gesti autolesivi.Non possiamo più limitarci alla conta delle tragedie. Occorre un cambio di passo concreto e immediato: non si può parlare di sistema penitenziario senza tutelare realmente la dignità e la sicurezza, tanto dei detenuti quanto del personale che ogni giorno vi lavora”, conclude.
Questo ulteriore suicidio avvenuto nel carcere di Torino deve far riflettere sulla condizione in cui vivono i detenuti e su quella in cui è costretto ad operare il personale di Polizia Penitenziaria“, commenta Donato Capece, segretario generale del SAPPE. “Questi drammatici eventi, oltre a costituire una sconfitta per lo Stato, segnano profondamente i nostri Agenti che devono intervenire”, prosegue. “Si tratta spesso di agenti giovani, lasciati da soli nelle sezioni detentive, per la mancanza di personale. Il suicidio rappresenta un forte agente stressogeno per il personale di polizia e per gli altri detenuti. Servirebbero anche più psicologi e psichiatri, vista l’alta presenza di malati con disagio psichiatrico. Spesso, anche i detenuti, nel corso della detenzione, ricevono notizie che riguardano situazioni personali che possono indurli a gesti estremi”.

Pioggia e temporali in arrivo su Torino e Piemonte, l’estate si fa attendere

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Le belle giornate di sole della scorsa settimana ci hanno illuso che l’estate fosse iniziata: ma non è proprio così. Dopo il weekend all’insegna del bel tempo tornano le piogge in Piemonte.

Secondo il bollettino dell’Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale), già da lunedì pomeriggio è previsto un peggioramento delle condizioni meteo a causa dell’arrivo di una depressione atlantica. Il cambiamento sarà particolarmente evidente nella giornata di martedì, quando il maltempo entrerà nella sua fase più intensa.

La prima ondata di temporali è attesa nella notte tra lunedì e martedì e sarà seguita da piogge diffuse su gran parte del territorio piemontese, con possibilità di nubifragi localizzati.

Un miglioramento temporaneo è previsto nella mattinata di mercoledì, quando la perturbazione si allontanerà verso est. Tuttavia, si tratterà solo di una breve tregua: una nuova saccatura atlantica è infatti in discesa verso l’area alpina occidentale, pronta a riportare l’instabilità sul Piemonte.

“Parlarne tra amici”, il podcast letterario che emoziona: il live dal Salone del Libro

Parlarne tra amici”, il podcast letterario che emoziona: il live dal Salone del Libro 2025

Al Salone del Libro di Torino è andata in scena una puntata speciale, rigorosamente live, di Parlarne tra amici, il podcast letterario prodotto da One Podcast con protagonisti Daria Bignardi, Stefano Sgambati e Silvia Righini. Un’occasione per svelare non solo i retroscena della realizzazione del format, ma anche il legame profondo – e spesso emotivamente acceso – tra chi lo fa e i libri che sceglie di raccontare. “Litighiamo tantissimo” confessano sorridendo Bignardi e Sgambati. Ma è chiaro che dietro a quei confronti accesi si cela una passione autentica, quella stessa energia che ha portato il podcast a diventare un punto di riferimento per tanti lettori.
Bignardi racconta che il progetto è nato dal desiderio di ricreare le conversazioni di ogni giorno “al bar sotto casa”, dove si parlava di romanzi con leggerezza e trasporto. L’idea era semplice: incontrarsi per condividere letture amate, in un clima da club del libro intimo, dove contano più le emozioni che le trame. “La preparazione di ogni puntata non è semplice,” ammette, “e implica la lettura di molti testi”. Gli autori del podcast hanno poi svelato al pubblico la genesi del titolo Parlarne tra amici, un nome che custodisce in sé l’eco di un romanzo amatissimo di Sally Rooney, a cui è stata anche dedicata la prima puntata.  La scelta era stata immediata, ma come accade nei brainstorming notturni e nei vocali infiniti, sono emersi altri titoli. Uno, in particolare, li ha messi d’accordo per escluderlo: Letto tra noi. “Era semplicemente orrendo,” ricordano ridendo. Alla fine, è rimasto il primo nome, quello più istintivo. Parlarne tra amici aveva già dentro tutto: confidenza, profondità, quotidianità.

Successi virali e critiche feroci

Tra gli episodi più discussi, quello dedicato a La catastrofica visita allo zoo di Joël Dicker, best-seller da oltre 44.000 copie a settimana. La clip in cui il podcast ne parlava è diventata virale – superando il milione di visualizzazioni – anche per via della critica di Daria Bignardi a un libro molto amato dal pubblico. “Non volevo sovraespormi,” ha ammesso, “ma la maggior parte degli ascoltatori ha capito l’intento della nostra critica”. Anche Il giorno dell’Ape Murray, presentato da alcuni come il “Franzen europeo”, ha sollevato polemiche. “Ci ha dato fastidio quel paragone,” raccontano, “era fuorviante.” Eppure, accanto alle critiche, ci sono anche i messaggi che fanno bene. Come quello di una lettrice colpita da un infarto improvviso, che ha portato con sé proprio uno dei libri raccontati nel podcast. “È il potere della lettura,” commenta Bignardi. “Quel mondo dei lettori è piccolo, ma potentissimo”.

Libri che fanno luce

Tra gli ospiti più apprezzati del podcast, c’è stato lo scrittore Antonio Moresco, autore di Lettere d’amore a Giacomo Leopardi. Durante l’episodio, ha raccontato il suo difficile percorso personale, la solitudine dell’infanzia e la rivelazione avuta leggendo L’Infinito di Leopardi. “Mi trascinava in un regno in cui non ero mai stato. Capivo che c’era un posto anche per me nella vita,” scrive nel suo libro. Bignardi riflette: “È una delle grandi magie della lettura: sentirsi riconosciuti, non più soli”. Il podcast è diventato così una sorta di grande lettura collettiva, con una regola chiara: raccontare solo libri molto recenti. Tra questi, anche Triste Tigre, romanzo di rara potenza, in cui l’autrice parla del dolore e del male subito, e del rapporto con il padre abusante. “Ha parlato del male come poche altre volte abbiamo sentito” dicono.

Durante l’episodio live al Salone, i tre hanno consigliato anche un’altra lettura intensa: Io sono lei di Lucy Sante, storia autobiografica di un uomo che ha scelto di iniziare il percorso di transizione a 67 anni. “Ci ha messo così tanto tempo” raccontano, “perché non voleva perdere le parole.” Un libro scritto con straordinaria lucidità e grazia.

Orbital, gatti e  “la vita normale”

Non mancano i suggerimenti nati per caso, magari su consiglio di un amico. È stato Stefano Sgambati a spingere le due colleghe a leggere Orbital di Samantha Harvey. “Pensavamo fosse un romanzo di fantascienza, invece no. È un libro che ti fa abbracciare la Terra,” dicono. Un romanzo che ha colpito così tanto da lasciare frasi “capaci di distruggerti e farti vedere il mondo con occhi diversi”. A chiudere la puntata, l’amore dichiarato per La vita normale di Reza, un romanzo che ha lasciato il segno. E per il futuro? La Righini propone spin-off: un podcast tutto dedicato ai gatti. Il titolo, naturalmente, è già pronto: Parlarne tra mici.

Parlarne tra amici non è solo un podcast: è uno spazio intimo e autentico dove i libri diventano strumenti per raccontare il mondo e se stessi. Sul palco del Salone, questo progetto ha mostrato tutta la sua forza: quella della condivisione tra lettori, dove la letteratura non consola soltanto, ma illumina.

Valeria Rombola’