La testimonianza del giornalista tv, che si domanda: “Perché nessun’altra onoranza funebre ne parla?”
Quella contro il lurido commercio di salme che spesso va in scena nei luoghi di cura e di dolore è una rovente e accesa battaglia di legalità che vede da tempo in prima linea Maurizio Scandurra.
Il giornalista cattolico radiotelevisivo torinese, anche frequente opinionista a ‘La Zanzara’ di ‘Radio24’ condotta da Giuseppe Cruciani e David Parenzo, da tempo ha intrapreso un percorso di sensibilizzazione dell’opinione pubblica su quello che, le cronache, sogliono definire ‘racket del caro-estinto’.
“Un argomento sempre attuale, che ha ripreso vigore con la pandemia e il post-Covid, vista l’impennata di decessi. Un fenomeno turpe e squalificante che danneggia le imprese funebri oneste, il dolore di famiglie e parenti, e il Fisco per via del fatto che la criminalità organizzata e non sceglie la compravendita di cadaveri con relative aste giornaliere dei corpi nelle camere mortuarie per riciclare denaro sporco attraverso “mance” elargite a personale colluso con la malavita”, prende a narrare il giornalista.
Per poi proseguire: “Ma il fatto che più stupisce è che nessuna onoranza funebre, nessun operatore del settore mai ne parli. Mai affronti questo argomento, anche solo in chiave sociale e informativa. L’unica impresa italiana che per prima ha avuto il coraggio di farlo pubblicamente, concorrendo a far saltare per ben tre volte il banco di un cartello criminoso negli anni Duemila è stata la torinese ‘Giubileo’. Che, da quel momento in poi, ripeto, è stata la prima e sola voce in tal senso, e anche una voce sola, salvo rarissime eccezioni che hanno visto in qualche regione italiana impresari funebri onesti e altrettanto coraggiosiimpegnarsi, e anche con non pochi rischi, per la legalità e la giustizia. Per il rispetto di defunti e famiglie contro una piovra oscura e silente che ogni giorno agisce indisturbata laddove si muore e si soffre, favorendo illeciti arricchimenti brevi manu”.
Scandurra, già protagonista in tv di importanti inchieste sul tema andate in onda anche su ‘ReteQuattro’ e ‘Canale Italia’, oltre che di numerose interviste apparse nei mesi scorsi sui maggiori settimanali italiani, prosegue nel racconto: “Il silenzio tombale, mi si perdoni la battuta, che aleggia su un tema così delicato, devenecessariamente far riflettere. E’ una spia accesa. E’ un chiaro indicatore di un’anomalia da parte di una parte del settore. Chi lavora seriamente ha il dovere di far sentire in tal senso la propria voce. Mi domando, ripeto, per quale motivo nessuna onoranza funebre mai ne parla. Questo è un dato di fatto”.
Continua ancora il giornalista: “Il dovere del cristiano, per me che credo, è la testimonianza. Lo dice il Vangelo. Quando, nel 2022, persi la mia amatissima nonna, mancata in ospedale, in famiglia decidemmo autonomamente di rivolgerci a un’onoranzafunebre di indubbia trasparenza e altrettanta, evidente eccellenza. Sapevamo bene che i ‘consigli’ in ospedale ed Rsa sono vietati, e che chi accetta è complice. Perciò puntammo su ‘Giubileo’, di cui abbiamo sempre apprezzato e stimato il coraggio schietto delle campagne informative per difendere cittadini e consumatori dai pericolosi rischi del racket del caro-estinto”.
Approfondisce Maurizio Scandurra: “Rivolgerci a loro è stato naturale, riconoscendone un indiscusso primato quale presidio di legalità, oltre che di qualità: per la discrezione, l’eleganza, la competenza e l’umanità con cui siamo stati assistiti prima e dopo le esequie, incluso quel capolavoro di accoglienza assoluta che è la loro Casa Funeraria e il loro modernissimo hub disbrigo pratiche postfunebri, struttura unica nel suo genere. Ringraziare pubblicamente ‘Giubileo’ è un doveroso atto di gratitudine, ma anche un modo per condividere la mia felice esperienza con quanti, come me, desiderino garanzie di tutela anche nell’ora del dolore per un commiato in piena regola”.
Infine, un invito: “Il rispetto per chi parte è una testimonianza d’amore da parte di chi resta, e anche verso chi resta. Il mio augurio va indistintamente anche a tutte le altre imprese funebri serie e oneste torinesi, piemontesi e italiane, perché tutti insieme, seguendo l’esempio virtuoso e producente di ‘Giubileo’, si possa contribuire e concorrere a garantire il rispetto delle leggi migliorando al contempo la qualità dei servizi e degli standard di un comparto economico e sociale così importante per la vita e la dignità del Paese”, chiosa benaugurante e deciso Maurizio Scandurra.