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Giorno del Ricordo, la celebrazione a Palazzo Civico

L’orazione ufficiale è stata affidata al direttore del Centro Pannunzio Pier Franco Quaglieni

 

La Città di Torino ha celebrato questo pomeriggio il Giorno del Ricordo, istituito nel 2004 per conservare la memoria delle vittime delle foibe e della tragedia vissuta dagli esuli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra.

Nel corso della cerimonia istituzionale nella Sala del Consiglio Comunale si sono susseguiti gli interventi del Vicepresidente del Consiglio comunale Domenico Garcea, dell’Assessore regionale Maurizio Marrone, del Prefetto Donato Giovanni Cafagna, del Presidente del Comitato Resistenza e Costituzione e Vicepresidente del Consiglio Regionale Daniele Valle, della Consigliera del Comitato di Torino dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia Giulia Cnapich. L’orazione ufficiale è stata affidata al direttore del Centro Pannunzio Pier Franco Quaglieni, per poi lasciare spazio all’intervento conclusivo del Sindaco Stefano Lo Russo.

Venerdì 9 febbraio 2024
Palazzo Civico, sala Rossa: il sindaco Lo Russo interviene alla cerimonia istituzionale in occasione del Giorno del Ricordo

“Il nostro compito, oggi – ha detto il Sindaco – è di tramandare la memoria degli eventi che hanno portato agli eccidi delle foibe e all’esodo di centinaia di migliaia di italiani dall’Istria e dalla regione giuliano-dalmata. E dobbiamo farlo uscendo definitivamente da quella prospettiva che, per troppo tempo, ha fatto sì che non si guardasse in maniera corretta a questi tragici eventi, volutamente messi da parte insieme al dolore di coloro che li hanno vissuti e dei loro familiari. Il 10 febbraio non deve essere un’occasione di divisione, ma l’opportunità per ribadire l’importanza di quel percorso che può portare le persone a condividere obiettivi comuni di libertà, diritti e democrazia”.

Al termine della commemorazione sono state consegnate le onorificenze concesse con decreto del Presidente della Repubblica in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo dei cittadini italiani dall’Istria da Fiume e dalla Dalmazia, delle vicende del confine orientale italiano.

Diploma e medaglia sono stati consegnati ad Antonia e Silvana Bensa, in memoria del padre Michele. Nato a Gorizia il 31 marzo 1878, capostazione delle Ferrovie dello Stato, Michele Bensa fu catturato da partigiani slavi a San Pietro in Selve il 4 maggio 1945 e di lui non si seppe più nulla.

Il programma completo delle iniziative per il Giorno del Ricordo è disponibile al link:

http://www.comune.torino.it/nh/pdf/pieghevole_giorno_del_ricordo_2024_x_web.pdf

 

Carrefour, accordo cassa integrazione in 6 punti vendita

Riceviamo e pubblichiamo – Carrefour Italia comunica che nella giornata di oggi, 9 febbraio, è stato raggiunto un accordo con le rappresentanze sindacali per l’attivazione della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria in 6 punti vendita diretti in Piemonte, su 43 totali nella Regione, a seguito di un proficuo dialogo con i partner sociali.

Per i collaboratori degli ipermercati coinvolti, sarà previsto il ricorso alla cassa integrazione a rotazione per un monte ore complessivo pari al massimo al 15% del totale, il cui trattamento verrà totalmente anticipato dall’azienda.

Questa soluzione permetterà di salvaguardare il livello dell’impiego e di portare avanti un processo di semplificazione e efficientamento dell’organizzazione delle attività nei punti vendita interessati, finalizzato al recupero della sostenibilità economica e al loro rilancio, anche grazie all’investimento per l’implementazione del nuovo modello Maxi, orientato alla produttività, semplificazione e convenienza e per l’ammodernamento dei punti vendita.

Carrefour Italia conferma la volontà di consolidare la propria posizione in Piemonte, che costituisce uno dei territori di maggiore presenza dell’insegna, attraverso la propria rete diretta e lo sviluppo della formula franchising.

Uomo ferito con colpo di pistola: in manette il sospettato

Nel corso della notte, personale della Polizia di Stato ha sottoposto a fermo di polizia giudiziaria un uomo sospettato di un tentato omicidio verificatosi a Torino, in via Monastir, nel primo pomeriggio di ieri, giovedì 8 febbraio 2024, in danno di un giovane dimorante nel quartiere di Mirafiori.

 

Le indagini, condotte dagli investigatori della Squadra Mobile sotto la direzione della locale Procura della Repubblica, hanno consentito di acquisire un quadro indiziario nei confronti del destinatario del provvedimento restrittivo che, nel pomeriggio di ieri, avrebbe esploso alcuni colpi di pistola all’indirizzo di un connazionale con cui, nei giorni precedenti, aveva avuto un violento alterco, attingendo per errore un ignaro passante, raggiunto ad una caviglia da un proiettile.

 

L’analisi dei filmati ritratti dalle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona, parallelamente allo sviluppo delle informazioni acquisite in esito all’escussione delle persone informate sui fatti, ha consentito di indirizzare le ricerche sull’odierno indagato, successivamente localizzato nel corso della notte e sottoposto al citato provvedimento precautelare.

 

Al termine dell’attività, il presunto autore dell’episodio delittuoso è stato associato alla locale Casa Circondariale, a disposizione dell’A.G. procedente.

 

Il procedimento penale versa nella fase delle indagini preliminari e pertanto vige la presunzione di non colpevolezza a favore dell’indagato, sino alla sentenza definitiva.

Desertificazione commerciale: a Torino in dieci anni sparite 2500 attività

L’Ascom di Torino lancia un “grido di dolore”. Sono 2.467 le imprese commerciali sparite nel territorio urbano di Torino tra il 2012 e il 2023. In dieci anni il 12% delle imprese di commercio al dettaglio, alberghi, bar e ristoranti hanno chiuso senza essere sostituite, ponendo la città sulla pericolosa strada della desertificazione commerciale.

È impietosa l’analisi “Demografia d’impresa nelle città italiane“, realizzata dall’Ufficio Studi di Confcommercio con il centro studi Guglielmo Tagliacarne, che registra a livello nazionale 111 mila imprese commerciali al dettaglio chiuse e che non sono state sostituite.

«Assistiamo ad una progressiva desertificazione commerciale in diverse zone della città – sottolinea la presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia Maria Luisa Coppa . Ne conosciamo le ragioni: la concorrenza sleale dei centri commerciali e dell’e-commerce, i costi e il cuneo fiscale insostenibili, il calo dei consumi, solo per citarne alcune. Ormai è chiaro a tutti che questo non è un andamento passeggero che si possa invertire contando solo sulla resistenza degli imprenditori. Chiediamo perciò di coinvolgere le associazioni di categoria in un percorso di costruzione di una vera politica commerciale, che abbia come obiettivo il contrasto alla desertificazione, lo sviluppo di nuove forme di tutela e valorizzazione delle piccole attività e un sistema fiscale e di costi che non penalizzi il commercio di prossimità in favore dei colossi. Aspettiamo un segnale di attenzione da parte della politica, ma non potremo aspettare ancora a lungo. Non vogliamo contare altre croci nel cimitero delle imprese torinesi».

Come nelle altre città italiane anche a Torino a soffrire di più è il settore del commercio al dettaglio, in cui rientrano esercizi specializzati e non specializzati, prodotti alimentari, bevande,tabacchi, apparecchiature informatiche, prodotti per uso domestico, articoli culturali e ricreativi, farmacie, commercio al dettaglio ambulante, banchi e mercati, con 2.269 imprese chiuse. Meno penalizzato il settore di alberghi, bar e ristoranti, che registrano 198 chiusure, ma il dato va spacchettato tra attività alberghiere, che perdono 67 imprese, e attività di ristorazione (bar e ristoranti) che segnano, invece, il dato positivo di + 265 imprese, trainato dai ristoranti. All’interno di queste ultime, va sottolineato l’andamento positivo dei ristoranti, con un saldo di +370 imprese e quello, opposto, dei bar che ne perdono, invece, 635.

“L’Europa cambia Torino”

Oggi nella Sala delle Colonne di palazzo Civico,in piazza Palazzo di Città 1, si è tenuto il convegno dal titolo “L’Europa cambia Torino”, promosso dal Presidente del Movimento Europeo Italia, Pier Virgilio Dastoli, con la partecipazione della Parlamentare Europea On. Mercedes Bresso; Domenico Moro, del Movimento Federalista Europeo, e gli interventi di Simone Fissolo, Capogruppo dei Moderati in Consiglio Comunale; Silvio Magliano, Presidente dei Moderati in Consiglio Regionale; Dino G. Rinoldi, Docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore; Michela Tubiolo, Segretaria della Gioventù Federalista Europea di Torino. Sono intervenuti per i saluti il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo e la Presidente del Consiglio Comunale Maria Grazia Grippo.

Ha introdotto l’incontro il Presidente del Movimento Europeo Italia Pier Virgilio Dastoli, che ha illustrato le competenze e le iniziative del Movimento , definendolo una organizzazione di organizzazioni nata nel 1948 e ispirata alle idee e alle azioni di Altiero Spinelli, e di cui è stato Presidente anche Giorgio Napolitano. Dastoli ha spiegato che il Movimento, da egli stesso diretto, è strutturato in vari Consigli, tra cui quello Accademico, quello Parlamentare e quello Giovanile, e si occupa oggi di creare centri di coordinamento territoriale nelle varie regioni d’Italia. È in programma la creazione di un ulteriore centro di coordinamento nella città di Bruxelles. Questi sforzi sono indirizzati al rafforzamento di un’identità europeista a partire dal territorio comunale. La volontà è quella di creare iniziative coinvolgenti proprio per parlare di Europa e rafforzare il sentimento di quest’ultima a cominciare dai cittadini. Una di queste iniziative riguarda la redazione, come avviene nelle Commissioni Europee, di un Libro Verde, che verrà presentato in tutte le istituzioni territoriali e indicherà cosa dovrebbe essere effettuato nella prossima legislatura.

Il Libro Verde è un rapporto indirizzato a aprire un dibattito, perpoi tradursi in un Libro Bianco con precise proposte rivolte al Parlamento Europeo, e iniziative di cittadini rivolte alla Commissione Europea nel quadro delle azioni del Movimento Europeo Internazionale. Esso tiene conto delle conclusioni della conferenza sul futuro dell’Europa e delle proposte avanzate dalle istituzioni europee e dalle organizzazioni rappresentative della società civile. L’obiettivo del Movimento Europeo in Italia è quello di condividere il rapporto con altre reti della società civile, diffonderlo attraverso i centri di coordinamento territoriale e sottoporlo ai candidati alle elezioni europee. Il Movimento Europeo, nella stesura del Libro Verde, è partito da una serie di considerazioni, tra le quali il constatare il carattere provvisorio ed emergenziale delle più importanti politiche adottate oggi dalle istituzioni europee e dai governi nazionali, e il constatare l’inadeguatezza di un sistema di governo europeo fondato sul Trattato di Lisbona, frutto di un compromesso tra i governi dopo l’abbandono del Trattato Costituzionale.

Maria Grazia Grippo, Presidente del Consiglio Comunale di Torino, considera “L’Europa che cambia Torino” una sorta di invito all’umanizzazione da parte del PNRR. È ormai chiara la necessità di accorciare le distanze tra la dimensione locale e la dimensione nazionale. Il fine dei progetti è quello di sempre: creare un’unità di Stati dall’impronta marcatamente europeista che abbiano un’identità comune. Questo progetto può attuarsi attraverso le stesse parole indicate dal PNRR, come “innovazione, sostenibilità e inclusione”, che devono diventare concetti comuni in cui riconoscersi.

Il Sindaco Stefano Lo Russo, intervenuto per un saluto alla platea, ha ricordato come l’Unione Europea vada ripensata in termini di rafforzamento identitario e di stimoli, colmando quelle lacune che hanno contribuito ad ampliare la distanza tra cittadini e governi di differenti Nazioni. Aumentare la responsabilità a livello locale significa sensibilizzare la cittadinanza ad un’impronta “europea”. Il Sindaco sostiene l’importanza delle prossime elezioni, che fungeranno da punto di svolta riguardo alla vita e ai principi dell’Unione Europea. Sarà importante pensare all’Europa anche in una dimensione di “sogno e progetto”, e a una sorta di “Stati Uniti d’Europa” come il concetto ideale e politico su cui lavorare e creare relazioni accomunate dall’identità.

La Parlamentare Europea On. Mercedes Bresso ha sviluppatol’argomento parlando del lavoro e i benefici del Green Deal, fondamentale per consentire all’Europa di continuare a percorrere la strada della sostenibilità. L’Europa, ha spiegato, è importante per Torino e per il Piemonte. Proprio questa regione, va detto, ha una grande vocazione europea. L’Europa necessita di un cuore politico per avvertire un senso di identità comune. Il voto per una nuova Commissione richiederà un confronto e un dibattito che non sarà solo tecnico o tecnocratico, ma anche politico. Va affrontato l’argomento dei processi decisionali riguardanti il futuro dell’Europa e si deve andare verso un sistema federale, trovando un percorso positivo verso il rinnovamento, che risulterà non semplice se il sistema Confederale accetterà al suo interno la presenza di politici antieuropeisti (come Orban).

La conferenza è proseguita con l’intervento del Capogruppo dei Moderati in Consiglio Comunale Simone Fissolo, che ha spiegatola trasversalità del tema europeo. L’idea della Commissione è quella di avvicinare più persone al voto delle elezioni europee. L’Europa sta cambiando Torino e il PNRR è l’aspetto più concreto che si possa comunicare. Attraverso esso Torino si sta dotando di tutta una serie di nuovi servizi. Sono 300 i progetti da realizzare entro il 2026: 61 sono già iniziati, come quelli che riguardano la dotazione di pullman elettrici e la cyber sicurezza. Torino è stata la prima città italiana (ora anche Firenze) ad avere un manager sulla cyber sicurezza. L’aggiornamento digitale e infrastrutturale è già iniziato e coinvolge 37 progetti che riguardano scuole, tra cuiun nuovo plesso scolastico in via Santhià, edifici pubblici, biblioteche, aree verdi, il Borgo medievale e la sua ridestinazione e il parco del Meisino, sul quale è intervenuto anche un confronto con la popolazione.

Il Presidente dei Moderati in Consiglio Regionale, Silvio Magliano ha spiegato che il PNRR è stato un tentativo di risposta, da parte dell’Europa, a una duplice crisi: una strutturale e l’altra portata dalla pandemia da Covid19. Proprio per questo motivo il tema della sanità è diventato prioritario. Va rafforzata l’unione e la possibilità di condividere dati in maniera efficiente e veloce tra le case di comunità, i centri ospedalieri e il territorio. Contemporaneamente al potenziamento del settore medico e infermieristico, è necessario progredire anche da quello della digitalizzazione di tutto il sistema sanitario. Risulta fondamentale tenersi al passo con i tempi creando velocità di scambio tra banche dati. L’aspetto del potenziamento sanitario è ancora più importante tenendo presente che, ad oggi, siamo un Paese che sta conoscendo un tasso di denatalità crescente.

I politici piemontesi si aspettano, da iniziative come questo convegno, un approfondimento da parte dei cittadini sui temi europei e una loro maggiore partecipazione al voto durante le prossime elezioni europee di giugno 2024.

 

Mara Martellotta

Scorta della Polstrada in aeroporto per gli organi da trapiantare

Una pattuglia della Polstrada di Novara è intervenuta per trasferire organi dall’ospedale Maggiore di Novara all’aeroporto di Malpensa.

L’auto della Polizia ha scortato a tutta  velocità il mezzo dell’ospedale all’aeroporto di Malpensa dove è stata effettuata la consegna degli organi da trapiantare che sono stati poi  imbarcati  a bordo di un aereo decollato per Bari.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Verso una Torino climaticamente neutrale, le idee dei giovani all’Environment Park

Duecento studentesse e studenti di sei scuole superiori torinesi (Istituto Maria Ausiliatrice, Istituto Sommellier, Itis Pininfarina, Liceo Berti, Liceo Passoni, Liceo Vittoria) hanno dialogato e si sono confrontati ieri all’Environment Park, per arrivare a proporre azioni e investimenti funzionali alla loro idea di una Torino climaticamente neutrale.

L’occasione è stata offerta dal workshop organizzato dalla Città di Torino con il supporto tecnico del parco tecnologico di via Livorno e la collaborazione della Città Metropolitana, attraverso gli uffici dello Europe Direct, la rete che, con una serie di centri attivi in tutta Italia, ricopre il ruolo di intermediario tra l’Unione Europea e i cittadini.

 

L’incontro fa parte del percorso per la stesura del Climate City Contract, il documento che guiderà Torino verso la neutralità climatica al 2030 che prevede il coinvolgimento dei giovani attraverso strumenti di partecipazione attiva dedicati, durante i quali un campione significativo di essi si riunisce per discutere di un tema di interesse pubblico qual è il cambiamento climatico, informandosi, condividendo idee e suggestioni e facendo proposte.

Un approccio assai apprezzato dai partecipanti all’appuntamento di oggi che hanno potuto far sentire la propria voce ai decisori politici e hanno potuto presentare all’assessora alla Transizione Ecologica Chiara Foglietta, i propri lavori tematici su mobilità e trasporti, economia circolare, infrastrutture verdi, ambiente costruito ed energy system.

“A marzo – spiega l’assessora Foglietta – questa iniziativa verrà ripetuta. Nel frattempo i ragazzi continueranno a lavorare coi loro docenti su questi temi, che li appassionano molto. Raccoglieremo le loro idee e individueremo insieme le priorità che sentono come più urgenti per contrastare il cambiamento climatico. Creare occasioni, spazi e momenti di confronto con le giovani generazioni è fondamentale per individuare strategie e soluzioni per le problematiche ambientali”.

Giachino: “La presentazione del bel libro di Enrico Salza una occasione mancata”

 

Il Sistema Torino incapace di fare autocritica. Torino non si rilancerà se punta solo sulla alleanza con Milano.

LA CITTÀ DECLINA ECONOMICAMENTE MA IL SISTEMA TORINO NON LO AMMETTE

 
La presentazione del bel libro su Enrico Salza, importante imprenditore torinese, per anni presidente della Camera di Commercio e da 40 anni uomo importante del S.Paolo, purtroppo  è stata una occasione mancata per fare il Bilancio economico e sociale della Città. Salza infatti ha contato molto sia sulla politica torinese, che nel sistema economico e bancario torinese svolgendo un ruolo determinante nella elezione di Castellani a Sindaco nel 1993. In qualsiasi azienda i manager sono valutati sulla base dei risultati. Lo stesso deve valere per chi occupa incarichi così importanti. E i cittadini quando vanno a votare dovrebbero scegliere sulla base dei risultati. Torino ha un grattacielo, peraltro l’opera non più bella tra quelle di Renzo Piano, ha una grande Banca come il S.Paolo, ha due tra le maggiori Fondazioni Bancarie ma la sua economia declina da anni e le difficoltà sociali sono più forti. Aver puntato tutto sul turismo e sulle Olimpiadi nate da una idea del Gen. Romano ma molto sostenute dall’Avvocato Agnelli e dal Presidente Ciampi non bastò a creare un nuovo modello disviluppo. Persino nel 2006 l’anno delle Olimpiadi, come capii per primo io, il PIL del Piemonte non riuscì a essere superiore alla media nazionale che è tenuta bassa dalle Regioni del Sud. 
Ma il Sistema Torino che governa la Città dal 1993 e’ assolutamente  incapace di fare autocritica , così come i giornalisti del maggiore giornale torinese, e chi ne paga le conseguenze è la economia torinese, il lavoro, i disoccupati, i giovani torinesi che in gran parte sono precari. 
Ieri, ma le cronache giornalistiche gli danno poco spazio, l’unico  a tentare una analisi e’ stato l’economista Mario Deaglio che ha paragonato la situazione economica di Torino alla stagnazione che Torino subì per 30 anni nella seconda metà del 1800. Un giudizio non proprio lusinghiero sugli ultimi trent’anni di Torino che ebbero inizio con la elezione di Castellani nel 1993. Neanche ieri Castellani ha voluto fare un Bilancio dei tre piani  decennali che,  invece di dare a Torino un nuovo motore economico che non fosse più la FIAT , lo ha indebolito al punto , come ha detto nel giugno scorso Banca d’Italia, che dal 2001 al 2019 mentre Bologna cresceva di 17 punti , Torino ne perdeva 0,7.  
Se non si parte da questo dato pesante non si capisce perché Torino abbia perso tanti negozi, le periferie si siano così impoverite e i cinquantenni facciano così tanta fatica a trovare un nuovo lavoro e soprattutto non si capisce perché tanti neolaureati torinesi sono costretti a cercare lavoro all’estero privando la Città di energie fresche e vitali. Torino non solo non attrae più investimenti dall’estero ma non riesce neanche a trattenere i suoi giovani migliori.
Lo slogan NON PIÙ SOLO FIAT che esprimeva il fastidio nei confronti dello strapotere degli Agnelli, fortissimo in Enrico Salza, come si può leggere bene nel libro, non è stato sufficiente a mettere in campo nuovi motori economici di pari forza. Il Turismo, la cultura e il grandi eventi non hanno assolutamente pareggiato ciò che si stava perdendo.  Occorreva difendere il settore auto , il suo Centro ricerche e contemporaneamente puntare a settori nuovi, aerospazio, turismo e cultura.
Castellani in una intervista al settimanale della Diocesi alla domanda sulla mancanza di lavoro risponde che Torino deve darsi una agenzia per lo sviluppo dimenticando che è la Amministrazione eletta dai cittadini che deve indicare vie di sviluppo efficaci e migliori di quelle degli ultimi trent’anni. Bologna e’ cresciuta di 18 punti in più rispetto a Torino senza avere una agenzia dello sviluppo. E a Bologna ci sono meno diseguaglianze sociali che a Torino.
So che fare autocritica e’ pesante perché ci si deve mettere in discussione e chiedere scusa , ma senza autocritica la Città continua la sua crisi e la metà della Città che sta male sta sempre peggio. 
La insensibilità sociale della sinistra e’ la novità politica degli ultimi trent’anni. 
Cosa serve essere seduti in prima fila al Teatro S. Giuseppe se non si coglie l’intervento dell’Arcivescovo quando ammonisce la politica che dietro ai dati economici negativi ci sono decine di migliaia di torinesi che vivono male e senza speranza e senza sicurezza come vediamo a Barriera di Milano. 
In medicina si dichiara prima la malattia e poi la si cura. Se Torino non dichiara il declino frutto di tante scelte insufficienti, gli sarà più difficile riprendersi. La ricetta di puntare sulla alleanza con Milano e’ insufficiente e rischiosa. L’unica chance è lavorare insieme a Genova , Milano e Lione verso una TAV VALLEY con le 4 Citta che saranno più vicine con la TAV e potranno più facilmente spingersi una con l’altra. Nella TAV VALLEY , un’area da 700 miliardi di PIL , Torino sarà al centro di una rete con  più di 30 Università e Centri di ricerca e sarà trainata a correre di più dalla maggiore velocità economica di Lione, Milano e Genova. Ricordo a tutti che secondo il Cresme nella graduatoria delle 44 Città Metropolitane con oltre 1,5 milioni di abitanti, Lione e’11a, Milano e’23a, solo Torino 41a.
La Regione dovrà favorire in ogni modo la crescita  in delle nostre aziende migliori. Ecco perché occorre sbloccare i nodi infrastrutturali dalla TAV alla tangenziale di Torino, a migliorare i collegamenti col sistema autostradale delle aree industriali di Chieri, Poirino e Cambiano. 
Ecco perché sarà importante l’esito del Tavolo auto in corso dal Ministro Urso, da cui potrebbe arrivare un nuovo modello a Torino, ecco perché nello scontro tra la Merloni e Tavares , faccio il tifo per Giorgia.
Ecco perché bisogna sperare che dalla Regione che uscirà dalle urne del 9 Giugno i consiglieri regionali eletti dai torinesi siano molto più competenti e determinati.
 

Mino GIACHINO 

Responsabile piemontese trasporti e logistica di FDI

Arresti per spaccio in borgo Aurora

Gli agenti del Commissariato di P.S. Centro, Dora Vanchiglia e Barriera di Milano hanno tratto in arresto 3 cittadini senegalesi di 19, 20 e 23 anni gravemente indiziati di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio; hanno inoltre denunciato  due loro connazionali per ricettazione e detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

Nottetempo, transitando nel quartiere Aurora, le volanti notano un sospetto via vai di persone dal primo piano di uno stabile di Corso Brescia.

Gli operatori, osservando attraverso una vetrata dell’appartamento che dà sulla strada, notano la sagoma di un giovane che ripone, all’interno di un marsupio, diversi involucri, contenenti verosimilmente cocaina per poi uscire dall’appartamento. Il giovane, cittadino senegalese di 19 anni, si ritrova a faccia a faccia con gli agenti che, nel frattempo, hanno raggiunto il primo piano. Ingaggia con gli stessi una colluttazione al fine di procurarsi la fuga e contestualmente cerca di ingoiare alcuni involucri; i poliziotti neutralizzano la sua resistenza e recuperano alcuni grammi di stupefacente.

All’interno dell’appartamento, sottoposto a perquisizione, sono presenti altri quattro giovani, tutti senegalesi: due di essi, alla vista degli operatori, tentano di ingerire alcuni frammenti di crack posti all’interno di una cassettiera; gli agenti riescono a recuperarne alcuni, che risulteranno poi positivi al drop-test come crack.

Durante i controlli all’interno dell’alloggio vengono inoltre rinvenuti 38 telefoni, 1 tablet, 1 pc portatile, in merito ai quali i cinque cittadini senegalesi, non erano in grado di fornire opportuna giustificazione sul possesso; inoltre, vengono rinvenuti e sequestrati quasi 7000 euro in contanti.