Martedì 27 maggio 2025 | ore 18.30 | Gymnasium di CAMERA
Via delle Rosine 18, Torino
Torino, 23 maggio 2025 – È in arrivo a CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia un incontro speciale per presentare il volume, fresco di stampa, La moda nell’Italia fascista edito da Dario Cimorelli Editore (2025). Scritto dall’accademica Eugenia Paulicelli, il libro si concentra sul rapporto tra moda e fascismo nell’Italia degli anni Venti e Trenta del Novecento ed è corredato da una ricca selezione di fotografie dell’epoca che mette in luce come il regime abbia influenzato non solo il settore tessile, ma anche i concetti di genere, identità nazionale e modernizzazione.
Attraverso un’analisi dettagliata, Paulicelli esplora le strategie con le quali il fascismo ha sfruttato la moda come strumento di propaganda, imponendo codici estetici e processi di uniformazione. L’autrice indaga il ruolo avuto dell’industria tessile nel consolidare l’immagine dell’Italia all’estero, aprendo una riflessione più ampia sulle connessioni tra politica, tradizione e innovazione.
Il libro raccoglie anche un’intervista alla stilista e imprenditrice Micol Fontana, un saggio della scrittrice Gianna Manzini sulla teoria della moda, racconti della poetessa Alba de Céspedes e della scrittrice Anna Banti, oltre a un testo di Eleanor Lambert, fashionista ante-litteram, dedicato alla sfilata della moda italiana all’Esposizione Universale di New York del 1939 per un approfondimento ampio ed esaustivo sul rapporto tra moda, fotografia e cinema nell’Italia del Ventennio. Scorrendo le pagine, spiccano infatti le immagini tratte dagli archivi di Giulio Parisio, dei fratelli Troncone e di Michele Cioci, a cui l’autrice ha dedicato un’intensa attività di ricerca e che riflettono su temi quali la costruzione dell’identità di genere, la standardizzazione dell’individualità attraverso le divise, l’ideologia della razza nell’Italia coloniale e l’influenza del cinema, tra cui i cinegiornali LUCE, e della stampa nell’immaginario dell’epoca.
Martedì 27 maggio ore 18.30 in Sala Gymnasium a CAMERA l’autrice sarà in dialogo con Giulia Carluccio – prorettrice dell’Università di Torino, studiosa e docente di Cinema, Fotografia, Televisione e Media audiovisivi – e Barbara Bergaglio – responsabile degli Archivi di CAMERA – in un racconto a più voci che offrirà al pubblico anche un punto di vista approfondito e inedito sul contesto storico e culturale della città di Torino, considerata in quegli anni come Capitale sia della moda sia del cinema italiani.
Biografia
Eugenia Paulicelli è professoressa ordinaria di Italianistica e Letterature comparate, studi di genere, cinema e cultura dei media, al Queens College e al Graduate Center della City University di New York dove ha fondato la specializzazione in Fashion Studies e co-dirige il Fashion Institute.
Un confronto pubblico promosso da Moderati e Azione su futuro, territori e responsabilità istituzionale
Torino, 26 maggio 2025 – Si è tenuto oggi presso il Collegio degli Artigianelli il convegno “Torino Piemonte Europa – Il primato della politica”, promosso congiuntamente dal partito dei Moderati e da Azione, due forze politiche accomunate da una visione europeista, pragmatica e riformista del ruolo delle istituzioni.
Al centro del dibattito, la necessità di riportare la politica al centro delle decisioni strategiche, in un contesto sociale sempre più complesso, tecnologico e polarizzato.
“Il primato della politica significa tornare a decidere, con coraggio e competenza” – ha dichiarato il Consigliere Regionale Sergio Bartoli, intervenuto insieme all’On. Daniela Ruffino, all’On. Giacomo Portas e al collega Silvio Magliano.
«Non basta raccontare i problemi: bisogna affrontarli – ha aggiunto Bartoli – con responsabilità e visione.
Il Piemonte non deve inseguire il cambiamento. Il Piemonte può e deve guidarlo. Con una politica che ascolta, che agisce, che costruisce futuro e non solo consenso.»
Ampio spazio è stato dedicato anche al rapporto tra istituzioni e territori e al ruolo dell’Unione Europea nel valorizzare le esperienze locali:
«Serve un’Europa che non resti distante, ma che sappia ascoltare la voce delle comunità, valorizzando chi ogni giorno contribuisce alla crescita, alla coesione e all’innovazione.
Un’Europa che comprenda davvero le esigenze dei territori.»
Hanno portato il loro contributo anche Carlotta Salerno, Simone Fissolo, Ivana Garione, Cristina Peddis, Stefano Giuliano e Katia Agate.
A moderare l’incontro è stato il giornalista Andrea Gatta (La Repubblica).
Nuovi strumenti edilizi per una Torino che cambia
Nell’ambito dell’evento organizzato dal Collegio Edile Aniem Api Torino, “Nuovi strumenti edilizi per una Torino che cambia” è stato tracciato il bilancio del lavoro del Tavolo tecnico che ha in particolare prodotto una serie di schede tecniche operative, disponibili anche sul sito del Comune di Torino, pensate per offrire maggiore chiarezza e rapidità nell’interazione tra cittadini, professionisti e uffici comunali. Un confronto aperto tra istituzioni, imprese e professionisti sulle trasformazioni in atto nella gestione delle pratiche edilizie a Torino.
“In questi anni ci siamo concentrati sul miglioramento della qualità dei processi, lo smaltimento degli arretrati e la riorganizzazione della struttura – ha sottolineato l’assessore all’Urbanistica Paolo Mazzoleni, intervenendo all’incontro –. Quello che la Città può fare per affrontare i problemi strutturali, che vanno dalla necessità delle riforme normative al disinvestimento sugli enti pubblici, oltre appunto a migliorare l’organizzazione, è dotarsi di un nuovo Piano Regolatore che risolve alla radice molte problematiche”.
Dal 22 maggio al 24 agosto apre la mostra “Palazzo Madama – Arts and Crafts in Italy 6th-19th century” ospitata all’Art Museum Riga Bourse, presso la Repubblica Lettone
Alla presenza del Presidente della Repubblica lettone Valdis Zatlers, del Ministro degli Esteri Balba Brazě e del Ministro della Cultura Agnese Lâce si è inaugurata all’Art Museum Riga Bourse la mostra “Palazzo Madama – Arts and Crafts in Italy 7th – 19th Century”. La mostra si sviluppa dal 22 maggio al 24 agosto 2025. Si tratta di una eccezionale esposizione dedicata al “saper fare” italiano, quella altissima qualità della manifattura che ha consentito ai suoi grandi artisti di creare quei capolavori che hanno ammaliato intere generazioni, e che ora, grazie al Museo Nazionale Lettone d’Arte e la Fondazione Torino Musei, sotto l’egida dell’Ambasciata d’Italia a Riga, potranno essere ammirati dal pubblico della Capitale lettone. Sono oltre 100 le opere provenienti dalla collezione di Palazzo Madama che, integrate e poste in dialogo con un selezione di opere delle collezioni del Museo Nazionale Lettone d’Arte, narrano il ruolo delle arti decorative applicate tra il 6th e 19th secolo. Si tratta di una mostra del tutto singolare nella sua capacità di raccontare quasi 15 secoli d’arte italiana, attraverso capolavori che toccano diverse arti e raccontano storie millenarie, a partire da quella del Tesoro di Desana, uno dei più straordinari complessi italici di gioielli del periodo posteriore al 476 d.C., capaci di gettare una fondamentale luce sugli atelier degli orefici nel mediterraneo. Accanto ai reperti tratti da esso, si ammireranno preziose oreficerie, avori, bronzi, vetri dorati, dipinti, tessuti, maioliche e porcellane, rilegature di libri, mobili e intarsi, che rappresentano l’essenza stessa dell’arte, non solo occidentale, ma capace di definire un insieme di arti che sono memoria, identità e proiezione di ogni cultura, ed è da qui che nasce il lavori in concerto con la direzione dell’Art Museum Riga Bourse e il personale scientifico di Palazzo Madama, consacrato al “mestiere delle arti”, quella gamma di lavorazioni materiali accompagnati dal valore aggiunto di un preciso contenuto artistico e capaci di raggiungere rari esiti di stile e qualità. È il mondo degli orafi e dei gioiellieri, dei vetrai e degli ebanisti, dei tessitori, a dare vita a oggetti che saranno poi celebrati e ripresi in migliaia di sculture, pitture e architetture, avendo una radice in tradizioni operative che affondano la loro origine nei secoli, e che neanche la Rivoluzione Industriale sarà in grado di mutare.
“La mostra, organizzata con il sostegno della Fondazione Boris e Ināra Tetereb, vede quale tema conduttore il “saper fare”, che è il segreto della genialità creativa italiana – afferma il direttore di Palazzo Madama Giovanni Carlo Federico Villa – l’eccellenza dell’abilità e la qualità dell’esecuzione hanno permesso ai grandi artisti di creare opere che hanno attraversato i secoli, incantando generazioni. Palazzo Madama, con una collezione di 80 mila opere, una delle più ricche al mondo tra le arti applicate, ed è profondamente grato al Museo Rīgas Birža per aver congiuntamente dato vita a una mostra che auspichiamo possa entusiasmare il pubblico lettone e rafforzare il legame culturale tra i nostri Paesi, assecondando l’auspicio del nostro Ambasciatore Alessandro Monti e del suo eccezionale staff, che tanto ha contribuito al positivo esito di questo progetto”.
“La collaborazione tra Palazzo Madama e il Museo Riga Bourse rappresenta un grande successo della nostra diplomazia culturale, che offrirà al pubblico lettone l’opportunità di scoprire le radici del ‘saper fare’ italiano attraverso un serie di opere straordinarie – ha dichiarato l’Ambasciatore italiano in Lettonia Alessandro Monti – un progetto ambizioso, frutto di anni di lavoro, che conferma il ruolo centrale della cultura nella proiezione internazionale dell’Italia e nel rafforzamento delle relazioni bilaterali con la Lettonia”.
In mostra, tra le opere esposte al Rigas Birž, vi sarà anche l’occasione per il pubblico locale di sfogliare virtualmente e ammirare dal vivo l’edizione del 1568 de “Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti “ di Giorgio Vasari (1511 -1574), in prestito dalla sezione manoscritti e libri rari dell’Università della Lettonia.
“I progetti che nascono da un intenso lavoro di ricerca e da una collaborazione internazionale, e che offrono qualcosa di unico al pubblico lettone, sono quelle che danno maggiore soddisfazione e ottengono il più grande apprezzamento – afferma Daiga Upeniece, direttrice del museo Rigas Birža – in questa occasione è stato un onore e un piacere collaborare con Palazzo Madama. È divenuta una prassi che i progetti siano attuati in collaborazione con la Fondazione Boris e Ināra Tetereb, perché progetti di tale livello richiedono investimenti seri e a lungo termine. Ringraziamo di cuore la Fondazione, perché l’iniziativa di questo anno, il 15esimo anniversario, era ambiziosa e siamo riusciti a realizzarla”.
Mara Martellotta
La festa di via Vanchiglia
Come tutti gli anni quest’oggi domenica 25 maggio si è svolta la Festa di via Vanchiglia, organizzata dall’Associazione Commercianti, in collaborazione con Federvie e patrocinata dalla Circoscrizione 7. La via, totalmente pedonale per tutto il giorno, è stata come da tradizione animata da un ricco programma di eventi, negozi aperti, bancarelle di artigianato, vintage e prodotti tipici.
La più storica Associazione di via con al timone la Presidente Elisabetta Crovella ha anche per il 2025 trasformato per un’intera giornata via Vanchiglia in un percorso pedonale dedicato alla creatività, al vicinato ed al commercio.
“Sono molto soddisfatta della partecipazione – dichiara Elisabetta Crovella – non era una domenica semplice per noi, per la concomitanza con la riapertura di via Po, qui vicina… C’è stato però un piacevole e notevole interscambio di pubblico tra le due iniziative, e quindi l’appuntamento è come nostra tradizione per il prossimo anno con un’edizione ancora più ricca”.
Igino Macagno
Festa in via Po per la fine dei lavori
Con il taglio del nastro, alla presenza del sindaco Stefano Lo Russo e dell’assessora alla Viabilità Chiara Foglietta, ha avuto inizio la giornata di festa organizzata dalla Città per la fine dei lavori di riqualificazione di via Po, eccezionalmente chiusa al traffico per ospitare attività di animazione e intrattenimento per tutta la cittadinanza, in collaborazione con le realtà culturali e commerciali della zona.
“Oggi restituiamo alla città una via Po completamente rinnovata — ha dichiarato il sindaco di Torino Stefano Lo Russo —. È stato un lavoro incredibilmente complesso e molto ben coordinato, che ha messo insieme le tante esigenze di una riqualificazione attesa da 30 anni. Siamo molto contenti che siano stati rispettati i tempi di esecuzione previsti e soprattutto siamo molto contenti del risultato ottenuto su una delle vie cui i torinesi sono maggiormente affezionati. La giornata di oggi è anche l’occasione per far partire le attività per la costruzione del dossier di candidatura di Torino a Capitale Europea della Cultura 2033. Sulla cultura abbiamo indirizzato una parte consistente dei finanziamenti del Pnrr e crediamo molto che possa rappresentare una leva strategica per lo sviluppo della nostra città.”
“Conclusi i lavori di via Po — ha dichiarato l’assessora alla Viabilità Chiara Foglietta —, oggi è tempo di fare festa. Con oltre 5 milioni di euro è stato possibile risistemare i sottoservizi, rinnovare i binari del tram, ripristinare la pavimentazione in pietra di luserna, sostituire quattro impianti semaforici, abbattere le barriere architettoniche, sistemare l’illuminazione pubblica e ridipingere le colonne ripulendole dai graffiti. Oggi la restituiamo rinnovata alla città, con l’impegno a prendercene cura tutti insieme.”
I lavori di riqualificazione, che hanno visto la collaborazione tra Città di Torino, Gtt, InfraTo, Iren e Smat, hanno portato al rinnovamento delle reti elettrica, fognaria e idrica, la sostituzione dei binari del tram, l’aggiornamento dei sistemi semaforici, l’abbattimento di ostacoli architettonici, la pulizia delle colonne e delle volte dei portici, la manutenzione dell’illuminazione pubblica, l’installazione di nuovi cestini e la sistemazione della segnaletica.
Tante le attività che hanno animato la via, grazie alla collaborazione con Teatro Regio, Torino Jazz Festival, MITO, Conservatorio Giuseppe Verdi, Jazz School Torino, Teatro Stabile di Torino con l’associazione Il Menù della Poesia, Teatro Regio, Museo Nazionale del Cinema, Accademia Albertina, Fondazione Accorsi-Ometto, Museo del Risorgimento, MAO, Istituito delle Rosine, Associazione Culturale La Paranza del Geco (Balla Torino), Opera Munifica Istruzione (OMI), Music Wizard, Te Teatro, GIA, Ascom, CUS e Vertigimn.
La giornata è stata anche l’occasione per lanciare l’iniziativa “Legami Europei” #VersoTorino2033, un percorso volto a mappare le relazioni personali ed emotive tra i cittadini di Torino e quelli di altre città europee, nell’ambito del progetto Torino 2033 Capitale Europea della Cultura – Città Candidata, grazie alla collaborazione con i progetti di volontariato civico GXT e Senior Civico.
Torneo di Maggio alla corte di Re Arduino
Gran finale al “Torneo di Maggio alla corte di Re Arduino 2025” a Cuorgnè, dopo una intensa tre giorni tutto ritmo, saporie tradizione. Città letteralmente gremita fra i Vicolungo del centro storico da una pletora di turisti anche stranieri accorsi a vedere le rievocazioni medievali in livrea storica che hanno completamente animato la città canavese e conquistato il cuore e l’emozione di cittadini, visitatori e passanti. Tra questi, a sorpresa, anche Maurizio Scandurra, giornalista saggista cattolico nonché noto opinionista de ‘La Zanzara’ di ‘Radio24’ di Giuseppe Cruciani e David Parenzo, che si è intrattenuto piacevolmente con la gente e le autorità del luogo conversando e scherzando simpaticamente nel suo stile istrionico e coinvolgente. Raggiunto al telefono per l’occasione, questo il suo racconto a caldo: “È la mia prima volta a Cuorgnè, borgo incantato e incantevole al tempo stesso. Un luogo che merita attenzione e tempo per la ricchezza artistica e culturale che offre. Mi colpisce vivamente la grande partecipazione attiva di giovani e adulti, che hanno dato vita a spettacoli eccezionali intervallati da altrettanto ottime cucina e degustazioni. Splendido il ‘Teatro Comunale’ a metà tra un piccolo Carignano e una piccola Fenice per lo stupore che propone e trasuda. Grazie al Sindaco Giovanna Cresto, al Vice Sindaco Vanni Crisapulli, agli assessori tutti e alla squisita gentilezza che mi hanno riservato con la loro sincera accoglienza insieme alla loro comunità. Una giornata unica, con la promessa di tornare a trovare presto questo nuovi amici”, dichiara un entusiasta Maurizio Scandurra.
Tutti gli eventi del Festival sono a ingresso gratuito, e aperti al pubblico con accesso libero fino a esaurimento posti. Per alcuni appuntamenti potrebbe essere richiesta la prenotazione. Per rimanere aggiornati: www.festivalinternazionaledelleconomia.com
Torino, 30 maggio – 2 giugno 2025
“Le nuove generazioni del mondo” è il titolo della quarta edizione del Festival Internazionale dell’Economia a cura di Editori Laterza, Collegio Carlo Alberto (CCA) – Torino Local Committee (TOLC), con la direzione scientifica di Tito Boeri, che si terrà dal 30 maggio al 2 giugno 2025 a Torino. Dopo il successo delle prime tre edizioni, il Festival riafferma l’esigenza di mantenere uno sguardo aperto alla complessità, alla pluralità, all’approccio scientifico. Questa edizione è dedicata alle nuove generazioni, colte in un momento di forte disagio che riguarda diversi ambiti: lavoro, istruzione, salute mentale e vita sociale. Gli avvenimenti degli ultimi anni hanno lasciato cicatrici profonde, e sempre più evidenti, in un’intera generazione. Allo stesso tempo, questi cambiamenti così rapidi e complessi creano anche nuove possibilità di crescita. Dobbiamo fare in modo che i giovani abbiano gli strumenti necessari per coglierle.
Per approfondire le dinamiche che determinano questa situazione ed esplorare insieme possibili prospettive, il Festival Internazionale dell’Economia si apre al dialogo con il grande pubblico su questi temi, coinvolgendo istituzioni, università, imprese, mondo dell’informazione attraverso un palinsesto di oltre 100 appuntamenti, articolato in diversi formati di approfondimento: “Le parole chiave”, “Dialoghi”, “Visioni”, “Incontri con l’autore”, “Confronti” e “Intersezioni”.
Un focus specifico sarà dedicato all’emergenza demografica e alle sue implicazioni sistemiche, ai mutamenti nell’organizzazione famigliare, alle trasformazioni del mercato del lavoro e al crescente disagio giovanile, affrontati con un approccio multidisciplinare. Contribuiranno alla discussione, tra gli altri, economisti, sociologi, statistici, demografi, scrittori e psicologi.
Giorgio Barba Navaretti, Presidente del Collegio Carlo Alberto: Siamo molto contenti che a partire da quest’anno la collaborazione tra CCA e TOLC con Editori Laterza, dopo il successo delle scorse edizioni, si rafforzi ulteriormente, con una maggior centralità del ruolo del Collegio Carlo Alberto e del TOLC per radicare ancor di più il Festival nel nostro territorio. Ricerca e formazione orientate al futuro sono il cuore dell’attività del CCA: siamo molto vicini al tema dell’edizione di quest’anno e lieti che il Festival affronti un tema così urgente e attuale, quale quello del disagio e dell’agio delle nuove generazioni, con un’attenzione particolare a sfide e opportunità del mondo del lavoro e dell’istruzione.
Tito Boeri, Direttore Scientifico del Festival Internazionale dell’Economia: Forse mai come quest’anno si avverte la necessità di analisi economiche accessibili ma al tempo stesso approfondite sugli scenari che ci stanno di fronte. Quali saranno gli effetti delle guerre commerciali? Cosa implica il piano di riarmo europeo? Quali le prospettive per l’economia italiana? Quest’anno il Festival sarà incentrato sulle nuove generazioni, il che vuol dire innanzitutto guardare al futuro che ci sta di fronte.
Giuseppe Laterza, Presidente della casa editrice Laterza: Il rapporto tra le generazioni oggi più che mai è la misura dell’equilibrio difficile tra passato, presente e futuro. Il disagio ma anche le aspirazioni, le richieste e i progetti dei giovani saranno al centro dell’analisi e delle riflessioni del Festival, partendo dall’economia e allargando lo sguardo a tante altre discipline. Nel discutere i drammatici cambiamenti in corso, come sempre il Festival affronterà anche le linee di tendenza e le possibilità nel medio-lungo periodo della convivenza globale.
Sappiamo bene quanto le aspettative eccessive siano in grado di rovinarci l’esistenza. E come il sentimento e la cultura imperanti ci habbiano messo nella condizione di avere l’aspettativa di fondo che nella nostra vita tutto debba procedere in modo positivo.
Per cui tendenzialmente ogni situazione di difficoltà, di inciampo, appunto, viene vissuta in modo inadeguato, con fastidio, spesso drammatizzando la situazione, il che finisce inevitabilmente con il peggiorare in modo significativamente negativo l’impatto che su di noi hanno quelle occasioni.
“Benedette” aspettative… Dovremmo essere consapevoli che più elevate e intense esse sono, maggiore sarà il nostro livello di insoddisfazione e di disagio rispetto a quello che ci succede… Il vero piacere/dispiacere non nasce semplicemente da ciò che avviene, ma dal rapporto tra le nostre aspettative e ciò che avviene.
Per riuscire a utilizzare i nostri inciampi e farli diventare occasioni di crescita personale, è perciò necessario essere adattabili, avere capacità di recupero nelle varie situazioni negative e di difficoltà. E possedere la volontà di affrontare e superare le sfide e gli ostacoli che la vita ci propone.
Tutto ciò può essere sintetizzato in una parola che negli ultimi tempi è stata forse usata troppo e a sproposito: resilienza. Possiamo definire questa qualità come la capacità di affrontare, resistere e riorganizzare in maniera positiva la nostra vita dopo aver subìto eventi particolarmente negativi e traumatici.
E uscendo dall’esperienza rinforzati e migliorati, se non addirittura trasformati. Talvolta gli eventi negativi, anche se naturalmente non desiderati ed evitati, possono addirittura diventare la condizione necessaria e indispensabile per i nostri positivi cambiamenti.
Roberto Tentoni
Coach AICP e Counsellor formatore e supervisore CNCP.
www.tentoni.it
Autore della rubrica settimanale de Il Torinese “STARE BENE CON NOI STESSI”.
(Terza e ultima parte)
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