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PNRR Giustizia: “12mila precari a rischio”
LETTERA AL GIORNALE
Caro direttore,
scrivo in qualità di rappresentante sindacale in servizio presso la Corte di Appello di Torino, per portare alla vostra attenzione una vicenda drammatica che riguarda i circa 12.000 lavoratori precari assunti per l’attuazione del PNRR Giustizia, di cui faccio parte. Si tratta di professionisti – tecnici, amministrativi, esperti afferenti al c.d. “Ufficio Per il Processo” – che hanno garantito finora l’attuazione di riforme e investimenti strategici per il Paese e che, malgrado ciò, a giugno 2026rischiano di trovarsi senza lavoro.
Il contributo di noi lavoratori dell’Ufficio per il Processo è stato, e continua a essere, determinante per il raggiungimento degli obiettivi del PNRR concordati con l’Unione Europea, in particolare l’abbattimento dell’arretrato e il rafforzamento del sistema giudiziario. Altrettanto fondamentale è il supporto fornito quotidianamente agli uffici giudiziari nella redazione di atti e provvedimenti giurisdizionali, tanto che in più occasioni pubbliche gli stessi magistrati hanno riconosciuto la nostra imprescindibilità.
Nonostante tutto ciò, il Ministero della Giustizia ha assunto l’impegno di stabilizzare – non si comprende peraltro se con la conservazione delle stesse, qualificate, mansioni – appena 6.000 unità: la metà. Nessuna garanzia per gli altri, malgrado anni di servizio pubblico, competenze maturate e un investimento importante in formazione.
A rendere la situazione ancora più paradossale, il recente annuncio del Ministero: la richiesta di autorizzazione per un concorso per 2.800 cancellieri esperti, cui non stanno seguendo rassicurazioni circa una quota riservata al personale già in servizio. Una scelta che rischia di svilire migliaia di professionisti che hanno garantito il funzionamento della giustizia in questi anni.
Vi chiedo con forza di dar voce a questa vicenda, di offrirci uno spazio, una cassa di risonanza, un sostegno reale. Sebbene, infatti, del tema abbiano già parlato numerose testate giornalistiche e televisioni, è indispensabile insistere, perché l’opinione pubblica prenda consapevolezza del problema. Non si tratta soltanto della nostra categoria, ma di garantire a tutti i cittadini una giustizia degna di questo nome. Oggi più che mai noi lavoratori precari del PNRR Giustizia abbiamo bisogno di essere ascoltati, perché il Ministero della Giustizia ci sta lasciando soli.
Lucrezia Paternoster Meini
SIAP: “Emergenza alloggi per la Polizia di Stato”
“RIATTIVARE LE COMMISSIONI PROVINCIALI”
La mobilità del personale della P. di S. comporta l’assegnazione al termine del corso di formazione professionale a sedi di servizio lontane da quelle di residenza o nascita, con conseguenti enormi difficoltà ad affrontare gli ingenti costi di affitto di un immobile.
Per la nostra provincia è emblematico il caso di Bardonecchia, privo di soluzioni abitative anche temporanee, in cui da anni il Dipartimento della P.S. non riesce ad inviare i vincitori del concorso interno da Vice Sovrintendente in quanto rinunciatari perché impossibilitati a sostenere i costi derivanti dal trasferimento.
E’ allora necessario affrontare politicamente la questione per sostenere donne e uomini in divisa impegnati a garantire la sicurezza della collettività.
Bisogna agire su più fronti possibili, ad esempio da un lato si deve ipotizzare l’utilizzo del patrimonio dell’INPS considerando il possesso, su tutto il territorio nazionale, di quasi 24mila unità immobiliari, di cui circa 16 mila, cioè il 62,7% inutilizzato con una perdita di quasi 60 mila euro annui.
Dall’altro, utilizzando gli strumenti già previsti dalla Legge ed è per quello che in data odierna abbiamo trasmesso formale comunicazione al Prefetto di Torino, finalizzata alla riattivazione delle Commissioni provinciali speciali per gli alloggi destinati alle Forze dell’Ordine, previste dal D.P.R. 1406/1954 e regolate dal D.M. 1° giugno 1984.
Commissioni che hanno il compito in trasparenza ed equità di fornire un quadro aggiornato della disponibilità e delle modalità di assegnazione degli alloggi in favore delle Forze dell’Ordine.
Continueremo a vigilare sul tema, promuovendo ogni iniziativa utile a tutelare il diritto a un alloggio dignitoso per il personale, soprattutto in territori come il nostro dove la pressione del mercato immobiliare rende ancora più critica la situazione.
Il Segretario Generale Provinciale Pietro Di Lorenzo – Siap Torino
Aumentano i casi di Hikikomori
Si è chiuso l’ennesimo campionato amaro per il Torino FC. L’ennesima stagione di promesse non mantenute, di ambizioni disattese e di risultati che non rendono giustizia alla storia granata. Un’altra volta fuori dall’Europa, un’altra volta spettatori del calcio che conta.
La squadra ha mostrato sprazzi di gioco, qualche buona prestazione, ma è mancata la continuità, la fame, l’identità. Colpa dei giocatori? Dell’allenatore? In parte, sì. Ma il problema principale è sempre lo stesso da quasi vent’anni: la proprietà.
Urbano Cairo, ormai da troppo tempo alla guida del club, ha dimostrato ancora una volta di non avere la visione né la volontà di costruire un Torino ambizioso. La gestione è stata improntata al risparmio, alla mediocrità, al “tiriamo a campare”. E i tifosi, quelli veri, non ne possono più.
Eppure, nonostante tutto, io sono fiducioso. Qualcosa si sta muovendo. Le contestazioni crescono, l’ambiente è saturo, e perfino il presidente sembra meno saldo sulla sua poltrona. Credo — voglio credere — che questo sia l’ultimo atto della sua gestione. Che presto si farà da parte. Che venderà.
Perché il Toro merita di più. Merita una proprietà che lo ami davvero, che investa con intelligenza e passione, che sogni in grande. Merita rispetto, progettualità, orgoglio.
Cairo venderà. E sarà l’alba di una nuova era granata.
ENZO GRASSANO
Viene in questo modo colmato il vuoto normativo creatosi dopo che la Corte Costituzionale aveva dichiarato illegittime alcune parti della l.r. 7/2022 con la riformulazione della l.r. 16/2018 consentendo il recupero di edifici o gruppi di edifici esistenti “premiando” le operazioni di rigenerazione edilizia o riqualificazione in alternativa all’espansione urbana.
“La modifica della legge 16/2018 va verso una direzione chiara: favorire la rigenerazione urbana, contenere il consumo di nuovo suolo, agevolare il recupero di aree edificate degradate e incentivare pratiche edilizie più sostenibili – precisa Gallo – Si tratta di un passo importante, che affianca il lavoro già avviato con Cresci Piemonte e con la riforma complessiva della normativa urbanistica regionale, su cui stiamo lavorando per fornire strumenti efficaci, chiari e condivisi”.
L’assessore ci tiene anche a sottolineare che “con questa legge il Piemonte anticipa ancora una volta i tempi: in attesa che a livello nazionale venga approvata una riforma organica della rigenerazione urbana, si pone come esempio virtuoso per politiche urbanistiche attente all’ambiente e al futuro delle nostre comunità”.
Sono interessati dal provvedimento tutti gli edifici classificabili come vecchi od obsoleti, di scarsa qualità architettonica, non sicuri dal punto di vista sismico o energetico. Gli interventi dovranno favorire la sostenibilità ambientale, il miglioramento del tessuto urbano sotto il profilo sociale ed economico, la riduzione delle superfici impermeabilizzate, la demolizione selettiva dei manufatti edilizi, l’uso di manufatti o materiali da costruzione riciclati, e le azioni di bonifica ambientale. Inoltre, si rimette al centro l’autonomia dei Comuni, che potranno deliberare autonomamente per consentire il recupero delle strutture e diventare così uno strumento comunale sistematico dal concreto impatto sul tessuto urbano, specialmente nelle aree più periferiche.
cs
Per rilanciare Torino occorre rilanciare le periferie dimenticate e impoverite come Barriera di Milano , Aurora, Mirafiori etc.etc. Mino GIACHINO che nel 2018 lanciò una petizione su change.org SITAV che secondo gli organi di polizia servì a portare in piazza Castello il 10 novembre 2018 decine di migliaia di persone , vuole ripetere in piccolo la stessa operazione per riportare la attenzione del Sindaco e delle Autorità politiche ed economiche su Barriera di Milano un quartiere che negli ultimi trent’anni è stato abbandonato dalle amministrazioni comunali e dove non passa giorno che vi siano liti, scontri, furti, rapine. Avvenimenti che non hanno risparmiato neanche le Parrocchie, ricordiamo quando a dicembre 2021 venne aggredito il Parroco della Madonna della Pace. GIACHINO però ed è il primo a farlo sostiene che Barriera non ha solo bisogno di più sicurezza ma ha bisogno che il Comune vi porti qualche iniziativa economica, come il nuovo Centro per la Intelligenza Artificiale che il Governo Meloni ha attribuito a Torino con una dote economica. Il Centro per la IA darebbe immediatamente un’altra immagine a Barriera. Una immagine di futuro , di lavoro per giovani universitari , uno sbocco di lavoro importante, senza dimenticare le ricadute economiche nei bar, ristoranti e negozi della zona.
“La Petizione cui si può aderire facilmente sta già arrivando a cento firme me credo che se tutt’a Barriera la farà propria porterà il Comune a non fare solo promesse ma cose concrete”, commenta Giachino.
PETIZIONE su change.org
Inviato da iPad di Bartolomeo
Campionato Italiano Assoluto Lifesaving, brilla Torino
Si conclude il Campionato Italiano Assoluto Lifesaving: tra le società in top 3 c’è la Sa-Fa 2000 Torino che è terza nella classifica dei team civili, quarta la posizione per i torinesi nella classifica generale!
Mattinata dedicata alle prove sprint, nei 50 Trasporto Manichino Pinne dall’acqua è terzo Davide Cremonini (GS Vigili del Fuoco – Salza) con il tempo di 25’’61.
Nei 50 Pinne è seconda Valentina Pasquino (RN Torino) con una prestazione da 18’’66, nel settore maschile c’è di nuovo Davide Cremonini (GS Vigili del Fuoco – Salza) sul podio conquistando il bronzo con una prova da 16’’46.
IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Sono 11.552 i piemontesi chiamati alle urne domenica 25 e lunedì 26 maggio in nove piccoli comuni della regione, per eleggere sindaci e consigli comunali. In alcuni paesi i candidati alla carica di primo cittadino sono sei o persino nove, in altri l’unico nome è quello del sindaco uscente, o un candidato solo senza competitor.
Il caso più curioso è quello di Malvicino, in provincia di Alessandria: un’ottantina di elettori, pochini, ma con ben sei candidati a sindaco. Cinque di loro arrivano da fuori regione – Genova, Napoli, L’Aquila, Caserta e Brindisi – per sfidare il primo cittadino scomparso lo scorso dicembre. Una situazione davvero particolare per la presenza di candidati “stranieri” che suscita dubbi e riflessioni.
Comuni al voto in Piemonte
Provincia di Alessandria
1 comune: Malvicino (79 ab.)
Provincia di Cuneo
3 comuni: Morozzo (2.000 ab.) – Saliceto (1.184 ab.) – Sanfront (2.289 ab.)
Provincia di Novara
1 comune: Orta San Giulio (1.131 ab.)
Città Metropolitana di Torino
3 comuni: Cafasse (3.310 ab.) – Cascinette d’Ivrea (1.524 ab.) – Ozegna (1.176 ab.)
Provincia di Vercelli
1 comune: San Giacomo Vercellese (277 ab.)