ilTorinese

Fanfano: “Dopo il fallimento, grazie a un oggetto buttato la mia rinascita: Etika”

 

Questa è prima di tutto la storia di un uomo resiliente. In psicologia la parola resilienza indica la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà; e la storia di Danilo Fanfano sembra incarnare alla perfezione ogni sfumatura di questo termine. Come in un romanzo dai toni noir ma dal favolistico lieto fine, la vita di Danilo Fanfano potrebbe trasformarsi in una sceneggiatura, degna dei migliori film; una storia che non si esaurisce semplicemente in un finale fatto di riscatto, ma che proprio nella conclusione ha visto la scintilla del suo futuro di successo, dando vita ad una storia che merita di essere raccontata.

Così come nelle storie dei moderni eroi, per raccontare la rinascita e la resilienza del protagonista di questa storia è necessario tornare indietro nel tempo, fino all’evento che, seppur nella sua tragicità, ha dato la svolta definitiva a quella che non è solo la storia di un imprenditore, bensì il racconto di vita di un uomo, Danilo, che ha saputo rimanere fedele ai propri ideali, nonostante spesso alcune situazioni lo abbiano gettato nell’angusto baratro delle difficoltà. Danilo e la sua famiglia hanno dovuto affrontare il dramma del fallimento economico e finanziario che, non solo ha rotto irreparabilmente gli equilibri, ma ha soprattutto creato un’insanabile frattura. “È stato come tornare alla radice, passando attraverso la disperazione più totale, quella che esce fuori come risposta immediata all’urto, un urto talmente forte che ti spoglia di tutto” racconta Danilo.

Sfruttando la sua passione, ha deciso d’incamminarsi sulla strada dei combattimenti, al fine di aiutare la sua famiglia ma nonostante tutto, il suo sacrificio è stato vano, gettandolo nuovamente nel baratro e costringendolo a dormire in auto, frugando nei cassonetti e raccogliendo centesimi su centesimi. Quelle stesse monetine di cui ci si libera facilmente perché considerate di poco valore e fastidiose nelle tasche; gli hanno permesso la sopravvivenza.

In una mattina d’inverno, dalla sua auto si è trovato ad osservare una persona che gettava in un cassonetto un bilanciere e dei dischi arrugginiti da palestra: decide quindi di prenderli e rigenerarli. “Un qualsiasi oggetto buttato via può essere utile e importante per qualcun altro”. Da quegli attrezzi messi a nuovo e venduti, riesce a guadagnare cinquanta euro; nelle sue mani, la prima banconota in carta, dopo molto tempo. Qui inizia la sua vera rinascita. Danilo ha iniziato a farsi portavoce di una filosofia circolare ed è diventato in poco tempo, il punto di riferimento, per centinaia di palestre, per la fornitura di attrezzature rimesse a nuovo; fino ad arrivare ad aprire la prima palestra interamente allestita con attrezzature rigenerate ma, con un comportamento etico alla base. Così come idee grandi realtà aziendali sono nate in garage o luoghi “improvvisati” quella di Danilo Fanfano prende forma durante le interminabili e dolorose notti trascorse quasi in dormiveglia, nella sua auto.

Quattordici anni dopo ha preso vita l’App Etika. Fanfano, che oggi è un imprenditore affermato, ha saputo trovare una soluzione creativa in un momento d’estrema necessità; una volontà che prende il nome di Etika. Questa idea prende forma, cambiando spesso pelle, passando dagli attrezzi sportivi, al fotovoltaico ma rimanendo fedele a se stessa e all’anima di chi lo ha reso possibile. “Dare il meglio per sé e per gli altri, anche quando la vita e suoi accadimenti ti avrebbero potuto trascinare in un baratro senza via d’uscita”.

ETIKA

Oggi Etika non è solo un’applicazione (App) ma un aggregatore sociale che unisce persone accomunate da uno stile di vita etico che abbiano voglia d’influenzare positivamente gli altri. L’App è basata sul principio di ricompensa e premia le persone che: camminano, corrono, praticano esercizio fisico in palestra o all’aperto, mangiano sano, si spostano con mezzi elettrici o in bicicletta. La ricompensa, per questi comportamenti che ogni individuo adotta per il benessere di sé stesso e degli altri, viene espressa in forma di token digitali e prende il nome di fitcoin. Questi sono accumulabili su un wallet digitale nominale e hanno un controvalore di 1 euro e non sono tradabili; questo distingue Etika da tutti gli altri progetti speculativi. I fitcoin guadagnati sono spendibili all’interno del marketplace di Etika dove, sono presenti, migliaia di beni e servizi, acquistabili totalmente o in parte in fitcoin. “Etika premia chi si comporta bene ma non punisce chi non lo fa”.

“Mare violato”, il nuovo romanzo di Rosanna De Amicis

Nell’ultimo libro “Mare violato” Rosanna De Amicis , come già nel precedente, si avvale di due storie parallele per poi ricomporle indissolubilmente riannodandole in occasione di una indagine svolta da Camilla Di Francesco, l’affascinante e intuitiva Capitano di Corvetta incaricata di occuparsi della misteriosa scomparsa di un ragazzo siciliano stabilitosi da poco in Liguria.

Protagonista dell’altra storia è proprio Vito che, al contrario di Camilla , gratificata dalla felice esistenza a Genova , dal prestigioso lavoro, dall’amore del marito Diego, Capitano di Guardia Costiera, dall’affetto dei suoi famigliari e del piccolo Mattia, è scontento e triste nell’aver dovuto necessariamente lasciare l’amata Catania al seguito del padre che ha trovato lavoro nel porto di Genova.

Le pagine, in cui la scrittrice descrive la malinconia e il rimpianto del giovane nel ricordare la sua terra natale, lo splendore di Aci Trezza, Aci Castello e Giardini Naxos, sono trattate con particolare sensibilità e ammirazione svelando un sentore autobiografico.

Anche lei non può dimenticare quei ricordi nostalgici scolpiti nel suo cuore dei luoghi in cui ha vissuto in gioventu’ col marito siciliano che glieli ha fatti conoscere.

Intorno a Camilla e Vito ruotano tanti personaggi, anche i minori, tutti colti con una attenta indagine psicologica.

Soprattutto viene messo in rilievo Rosario, il ristoratore che ha assistito alla nascita dell’amore tra i due ufficiali ma la sorpresa è data dal ritorno di un personaggio , che conoscevamo già dal libro precedente.

Sono le ultime pagine, quando il lettore pensa che il romanzo si concluda, ad essere le più sorprendenti ed intriganti nel coinvolgere in prima persona la stessa Camilla in una situazione impensabile e inquietante che rende il tutto sempre più avvincente.

Giuliana Romano Bussola

Venaria saluta la delegazione romena di Sinaia

Caro direttore, questa mattina abbiamo salutato la delegazione di Sinaia in partenza per la Romania dopo due giornate molto intense.
Abbiamo fatto conoscere Venaria Reale nella speranza di aver lasciato in tutti loro un buon ricordo.


Sono molti progetti di collaborazione da portare avanti sotto l’egida del Consulatul General al Romaniei la Torino.
Grazie a tutta la comunità romena venariese per la bella giornata di festa che ci ha regalato ieri, conclusasi con un pranzo comunitario all’interno della parrocchia: un momento di unione simbolica per celebrare il patto di amicizia tra i nostri paesi.


Ringrazio per questo progetto l’Assessore Pamela Palumbo e gli uffici comunali che hanno lavorato alla due giorni a partire dal dott. Luca Vivalda, Patrizia Mazzilli e l’ufficio comunicazione. Grazie anche agli Assessori, al Presidente del Consiglio e ai Consiglieri comunali che hanno partecipato alle iniziative.
Un ringraziamento anche a Padre Valeriu Draganescu e a tutti i volontari della Parohia Ortodoxă Venaria Reale per la grande collaborazione.


Grazie al Console Generale Cosmin Dumitrescu per averci seguito in molti aspetti organizzativi e burocratici.
Infine grazie al Sindaco Vlad Oprea e a alla sua delegazione per la simpatia e l’amicizia mostrata verso la nostra città.


Con tante brutte notizie che arrivano dalla comunità internazionale, con immagini di guerra e devastazioni, è bello poter lavorare nel nostro piccolo ad accordi di collaborazione tra paesi diversi ma legati da così tanti aspetti comuni.

 

Fabio Giulivi

FOTO MIHAI BURSUC

Nuovo Reparto di Medicina Interna a Candiolo

Illustrato al Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, lo sviluppo dell’Istituto di Candiolo – IRCCS in strutture, offerta assistenziale e qualità della ricerca. “Candiolo è un centro al servizio della comunità”, dice il Presidente della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, Allegra Agnelli. Il nuovo reparto accoglie pazienti oncologici provenienti anche dalle strutture di Pronto Soccorso delle Aziende Sanitarie Regionali. Per la nuova Biobanca investimento di 8 milioni di euro da parte della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro.

Candiolo (Torino), 11 marzo – Continua lo sviluppo dell’Istituto di Candiolo – IRCCS attraverso nuovi spazi, che valorizzano l’offerta assistenziale e la qualità della ricerca. Oggi il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha inaugurato il nuovo Reparto di Medicina Interna, a disposizione non solo dei pazienti dell’Istituto, ma anche dei pazienti oncologici provenienti dalle strutture di Pronto Soccorso degli ospedali regionali. Il Presidente Cirio, guidato da Allegra Agnelli, Presidente della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, ha inoltre potuto visionare il progetto della nuova Biobanca dell’Istituto di Candiolo – IRCCS.

Per Allegra Agnelli: “La Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro continua il suo piano di sviluppo dell’Istituto di Candiolo, finalizzato a garantire cure sempre più moderne ed efficaci ai malati di tumore. Dopo la chiusura dei lavori di Oncolab, della Centrale Tecnologica e di Recycle Lab, Cantiere Candiolo procede secondo i tempi prefissati: è un doveroso segnale di serietà, un dovere verso i nostri sostenitori – imprese, istituzioni, cittadini – che sono al nostro fianco da 38 anni. Il legame con il territorio, ribadito anche con la presenza della bandiera della Regione Piemonte nel nostro logo, ci ha permesso di arrivare fino a qui, ed è ancora più saldo oggi che l’Istituto di Candiolo – IRCCS è una realtà di riferimento in ambito internazionale. Grazie alla comunità in cui operiamo abbiamo raggiunto in questi anni prestigiosi traguardi in ambito oncologico, ma ancora tante sfide ci aspettano in futuro, ed è per questo che proseguiamo nel nostro cammino, con lo stesso impegno e lo stesso senso di responsabilità che avevamo quando abbiamo iniziato questo progetto.”

“Ancora una volta Candiolo si conferma un’eccellenza della sanità piemontese non solo per le sue attività di ricerca nelle cure oncologiche, che cresceranno ancora di più con il progetto della Biobanca, ma anche per la sua vocazione a integrarsi con il sistema ospedaliero come dimostra il nuovo Reparto di Medicina Interna che mette a disposizione posti letto per accogliere i pazienti provenienti dai Pronto Soccorso di Torino e provincia. Un supporto prezioso e altamente qualificato, soprattutto per i pazienti oncologici che trovano qui competenze straordinarie e professionalità”, dichiara il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.

Il Reparto di Medicina Interna prevede un accordo collaborativo con l’Azienda Zero del Servizio Sanitario Regionale e in questo primo periodo di attività due terzi dei pazienti ricoverati sono giunti da strutture sanitarie “esterne” (in un terzo dei casi si è trattato di pazienti già ricoverati presso altri reparti dell’Istituto). La nuova Biobanca è un investimento importante, che si pone come obiettivo quello di trovare cure sempre più efficaci contro il cancro.

REPARTO DI MEDICINA INTERNA
Il paziente oncologico, in ragione della sua fragilità, è soggetto a frequenti complicanze cliniche lungo il percorso terapeutico. Alla luce di tali peculiarità, l’Istituto di Candiolo – IRCCS ha attivato un Reparto di Medicina Interna per il trattamento delle complicanze e comorbidità, che molto spesso vengono impropriamente gestite presso i reparti di oncologia o le strutture di Pronto Soccorso.
Questo nuovo reparto ha 20 posti letto ed è diretto dal Professor Alberto Milan, già in servizio presso la AOU Città della Salute e della Scienza di Torino e docente del Dipartimento di Scienze Mediche dell’Università degli Studi di Torino. Può contare su dotazioni tecnico-sanitarie di avanguardia. Sono attive apparecchiature per la ventilazione non invasiva e somministratori di ossigeno ad alto flusso, nonché un ambulatorio di ecocardiografia per la diagnosi urgente degli eventi cardiovascolari gravi. Presto saranno attive anche postazioni per la telemetria: “Ricoveriamo pazienti oncologici con complicanze mediche acute – dice Milan – in particolare, soggetti con problematiche di tipo cardio- respiratorio. Li curiamo per “restituirli” alle cure oncologiche elettive.”
Il settore persegue anche obiettivi di ricerca e didattici. L’attività di ricerca è orientata verso l’ambito della tossicità cardiovascolare, che prevede l’interazione multidisciplinare con oncologi e onco-ematologi. Il contesto didattico viene svolto sinergicamente con l’Università degli Studi di Torino e coinvolge anche studenti in medicina e specializzandi, che possono esercitarsi con simulazioni di intervento.
Per la realizzazione strutturale del nuovo reparto la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro ha investito oltre 400mila euro.

LA NUOVA BIOBANCA
Fiore all’occhiello di Candiolo sarà la nuova Biobanca, struttura di grande importanza per le ricerche oncologiche. È già in corso la progettazione e la fine dei lavori è prevista entro il 2025. Per questo nuovo edificio la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro ha previsto un investimento di circa 8 milioni di euro. La Biobanca avrà una superficie totale di 2.900 metri quadrati, distribuita su tre piani.
Il progetto prevede, al piano terra un’area criogenica e un’area dedicata ai congelatori, laboratori e aree comuni. Il primo piano avrà studi medici e altre aree comuni. L’ultimo piano è destinato a ospitare il vano tecnico, dove saranno installate le apparecchiature a servizio della Biobanca, che rappresenta il secondo lotto di Cantiere Candiolo. Il primo è stato infatti terminato lo scorso mese di gennaio con l’Oncolab, 3mila metri quadrati di laboratori di ricerca dove si studiano nuove soluzioni farmacologiche per la cura dei tumori.
Attenendosi alle regole del Ministero della Salute, la nuova Biobanca “raccoglierà, conserverà e distribuirà, secondo norme di leggi nazionali e/o internazionali, materiale biologico umano e le informazioni ad essi collegate, nel pieno rispetto dei diritti e delle normative etico-legali e sociali dei pazienti che donano tale materiale.” I campioni “biobancati” potranno permettere studi avanzati sulla genetica, proteomica e metabolomica dei tumori. Inoltre, le cellule tumorali e i cosiddetti organoidi, vere e proprie copie in miniatura dei tumori originari, saranno crio-congelati in azoto liquido in modo “vitale” – ossia “ibernati” – e potranno essere scongelati mantenendo intatte tutte le loro caratteristiche e riutilizzati anche per lo studio dell’effetto e dell’efficacia di nuovi farmaci oncologici.
L’obiettivo finale della Biobanca è dunque di sviluppare studi diversificati e su larga scala su campioni biologici conservati in modo ottimale, con il fine di raggiungere diagnosi e terapie sempre più precise. Non ultimo, nell’ottica della sanità regionale, potranno essere ospitati anche i campioni biologici ottenuti da altre istituzioni.
Per la Professoressa Anna Sapino, Direttrice Scientifica dell’Istituto di Candiolo – IRCCS: “Le caratteristiche dimensionali, la dotazione di bio-banking per crio-conservazione, i Laboratori integrati di Ricerca e Clinica, renderanno la nuova Biobanca un’eccellenza nel panorama nazionale e internazionale.”

NUOVE APPARECCHIATURE
Intanto, grazie alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro e ai tanti sostenitori, l’Istituto di Candiolo – IRCCS si arricchisce di nuove apparecchiature: è in arrivo dagli Stati Uniti la seconda Tomotherapy di ultima generazione (investimento di circa 3,5 milioni di euro, come la “gemella” macchina già in funzione) e nel Reparto di Radioterapia si sta ultimando lo speciale bunker idoneo a ospitarla. È un macchinario che consente di ridurre sensibilmente i tempi di trattamento con una precisione sempre maggiore. È in arrivo ed entrerà in funzione nei prossimi mesi, inoltre, una nuova PET-TAC, strumento all’avanguardia per la diagnostica delle malattie tumorali.
La generosità è da sempre il motore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, che grazie alle donazioni ha potuto destinare, nel 2023, oltre 20 milioni di euro alle attività di cura e ricerca sul cancro dell’Istituto di Candiolo – IRCCS, supportando tra l’altro il lavoro di oltre 275 ricercatori italiani e internazionali in 39 laboratori e unità di ricerca.

Fine vita: presidio associazione Coscioni a Torino

DOMANI 12 MARZO h. 10:00  CON MARCO CAPPATO DAVANTI A PALAZZO LASCARIS  A TORINO (ingresso via Lascaris 9)

L’obiettivo è chiedere al Consiglio Regionale di discutere la proposta di legge di iniziativa popolare “Liberi Subito” sul suicidio medicalmente assistito

Oltre 500 le firme a favore dell’appello: sindaci, assessori, accademici, tra gli altri Odifreddi, Littizzetto, Zagrebelski, Subsonica, Mercalli, Fornero

In Piemonte, in sei mesi di tempo, dopo il deposito avvenuto lo scorso 28 agosto delle oltre 11.000 firme raccolte a favore di  “Liberi Subito”, la proposta di legge dell’Associazione Luca Coscioni sul “suicidio medicalmente assistito”, il Consiglio regionale ancora non si è espresso.  Per questo Marco Cappato e Filomena Gallo, tesoriere e segretaria dell’Associazione Luca Coscioni, insieme a Davide Di Mauro, Coordinatore del Comitato promotore della legge di iniziativa popolare “Liberi subito” hanno rivolto un appello al Presidente della Regione Alberto Cirio per chiedere di discutere la proposta di legge entro la fine della consiliatura e hanno convocato per domani 12 marzo alle ore 10.00 un presidio davanti a Palazzo Lascaris (ingresso di via Lascaris 9) a Torino. L’appello può essere firmato anche online a questo LINK.

Oltre 500 firme sono state raccolte in pochi giorni a favore dell’appello al Consiglio Regionale: decine di sindaci, assessori, accademici hanno espresso il loro sostegno alla richiesta dell’Associazione Luca Coscioni. Tra gli altri anche l’attrice e scrittrice Luciana Littizzetto, il matematico Piergiorgio Odifreddi, il magistrato Vladimiro Zagrebelski, il gruppo musicale dei Subsonica, il filosofo Giovanni Fornero e il climatologo Luca Mercalli. Tra le personalità politiche anche Chiara Appendino, vice presidente M5S, Chiara Gribaudo, vice presidente nazionale PD, Giorgio Airaudo, segretario generale CGIL Piemonte e i sindaci di Biella, Pinerolo, Moncalieri, Settimo  e altri nell’area metropolitana torinese.

“Se il Consiglio regionale del Piemonte si sciogliesse prima di aver votato la legge “Liberi subito” lascerebbe senza risposte le persone che soffrono e minerebbe il diritto  alla partecipazione popolare vanificando la richiesta di oltre 11 mila piemontesi; ci rivolgiamo personalmente a tutte le consigliere e consiglieri regionali affinché facciano prevalere l’attenzione all’urgenza di tante persone in carne e ossa rispetto alle convenienze, vere o supposte, di partito e schieramento”, hanno dichiarato Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni e Davide Di Mauro, coordinatore del comitato promotore di “liberi subito“.

Il capello: un segreto di magia e relax

I capelli e la loro espressività…Scontato sarebbe pensare che non vi appartenga…

Essi vestono l’anima di chi la accompagna, ne disegnano l’immagine più appropriata, donando al suo protagonista  la consapevolezza che si ha verso sé stessi, permettendo di far emergere anche attraverso l’aspetto esteriore l’autenticità del proprio carattere. L’obiettivo dovrebbe essere quello di dare vita non certo ad una trasformazione drammatica, radicale, ma al contrario, cercando di mettere in risalto la  naturalezza più appartenente.

Senza effetti esageratamente stravolgenti, le collezioni dei saloni e le tecniche più avanzate, si concentrano su cambiamenti delicati ma al tempo stesso unici e versatili, capaci di valorizzare quello che già c’è.

I tagli come le acconciature prevedono ampi margini di modifica tra il giorno e la sera, bilanciando fragilità e forza, due facce della stessa medaglia.

La bellezza di un taglio su misura si identifica ovviamente tramite la capacità di cambiare, insieme allo styling, in base al momento e all’occasione, mostrando un’anima trasformista che si plasma tra creatività e linee essenziali.

Con il taglio e la conseguente acconciatura dei capelli, si sussurra al mondo il proprio punto di vista, il proprio ordine personale, lo stile e l’eleganza degli insiemi.

 

Sicuramente quella dei parrucchieri è una professione emergente e in continua evoluzione, che appaga tutto e tutti, affascinando e compensando la soddisfazione di vedere felici persone di tutte le età.

E’ ad oggi il mercato più importante della bellezza professionale in Italia ed è ai primi posti in Europa.

 

La ricerca, l’innovazione e la qualità sono però ingredienti che non tutti possono conquistare. Bisogna avere le risorse necessarie per  favorire la crescita, valorizzare e modernizzare la professione, attivare  una formazione eccellente e continuativa, tale da raggiungere qualità e capacità creative  e manageriali, in grado quindi di ottenere  il massimo risultato nei riguardi di una clientela sempre più soddisfatta.

 

Queste sono leve determinanti che andranno ad alimentare sempre di più la credibilità nei confronti della clientela.

Il raggiungimento e il mantenimento di tale progresso, il comportamento sociale di qualità, la preparazione, l’innovazione e professionalità eccellenti, sono quindi gli ingredienti chiave in grado di garantire al pubblico l’azzardo di selezionare un salone di hairstyling di primissima qualità.

 

Nasce quindi a Torino, in via della Rocca 32/C : “THE SECRET blooming hair” , dove la commistione tra arte e bellezza del capello, generano l’essenza dell’eleganza e dello stile.

 

Due giovani rampanti, talentosi stilisti e eccellenti professionisti del settore, Lorena Diculescu e Federico Fruscione, dopo anni di esperienza vissuta dai grandi maestri dell’hairstyling (tra i quali Franco Curletto), si avvicendano con determinazione e grande passione ad aprire il “loro” salone, ed è qui che la magia inizia.

 

Il loro è un concetto davvero inusuale, nuovo, costellato da assoluta passione, capacità  e garbo incredibili, tali da accogliere la clientela in un giardino dai profumi davvero variegati ma assolutamente legati tra loro da un fil rouge che conquista letteralmente il pubblico per la sua innovazione e altissima qualità, regalando oltretutto un habitat davvero accogliente e rigenerante.

L’interpretazione che danno al “capello” e la cura del suo dettaglio, sussurra all’estro il potere di potersi far riconoscere come un pennello d’autore sta alla tela.

La loro è arte pura, se pur quest’ultima definizione possa forse sembrare azzardata.  Ma qui parliamo di passione capace di generare l’emozione di chi la coglie e di chi sa interpretarla nella sua originalità, facendosi riconoscere come l’astro nascente di un’opera che non chiama solo la tecnica eccellente del loro lavoro, che oltretutto si arricchisce con la qualità dei materiali e la serietà della competenza, ma che si erige grazie all’originalità e a quella personalizzazione del risultato che chiama la soddisfazione assoluta di chi se ne sentirà accarezzato e conquistato.

Lorena e Federico accolgono i loro clienti in una  comfort zone  creativa, votata davvero all’incanto, dove la cura del dettaglio non passa inosservata e dove l’accoglienza accarezza il desiderio di coloro che scelgono di andare da The Secret anche per trovare il relax più personalizzato e non solo per una scelta dettata dal bisogno.

Una gioventù emergente quindi la loro, una generazione di menti pensanti e di anime delicate, dall’intelletto e dalla preparazione tecnica davvero a 360°, pronti a far emergere qualcosa di diverso, fuori dai soliti canoni di massa, ma assolutamente rientrante nella più che autentica cura dell’essere.

(The Secret – 011 0461200 – via della Rocca, 32/C – Torino – info@thesecret32.com)

 

Monica Chiusano

 

ll Piemonte al MIPIM di Cannes in cerca di investitori immobiliari

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Domani sarà premiato dal Financial Times che lo ha collocato nella top ten delle migliori grandi regioni europee per la strategia di attrazione investimenti. Negli stand regionali, un portafoglio di oltre 21,6 milioni di mq e la presenza di un gruppo di imprese che offrono servizi, prodotti e soluzioni per il real estate.

11 marzo 2024 – La partecipazione del Piemonte al MIPIM si apre con la premiazione ufficiale del Financial Times che ha posizionato il territorio tra le 10 migliori grandi regioni europee per la strategia di attrazione investimenti. Il Salone si terrà a Cannes dal 12 al 15 marzo e radunerà gli attori più influenti del settore immobiliare internazionale. Nella giornata di apertura della kermesse, durante l’evento “European Cities and Regions of the Future Ranking Awards”, sarà consegnato il premio che ha riconosciuto al Piemonte la 6° posizione nella categoria “Grandi Regioni Europee – Strategia per l’attrazione degli investimenti esteri”, all’interno del rapporto della testata internazionale fDi Intelligence, sezione di approfondimento relativa agli investimenti diretti.

La partecipazione al MIPIM è organizzata da Ceipiemonte nell’ambito del Progetto Attrazione Investimenti promosso da Regione Piemonte e dal Sistema Camerale piemontese e del Progetto Integrato di Filiera “Cleantech & Green Building” della Regione Piemonte, finanziato dal PR FESR 2021-2027.

La partecipazione del Piemonte a Mipim 2024 coincide con un periodo in cui la nostra regione è al centro dell’attenzione degli investitori internazionali. Il Financial Times ci ha posizionato al 6° posto tra le grandi regioni in Europa per la strategia di attrazioni degli investimenti. Stiamo raccogliendo i frutti di un lavoro capillare che abbiamo fatto con le altre istituzioni come Unioncamere e CEIP. Quest’anno confermiamo la nostra presenza a Cannes per rafforzare il lavoro svolto e per continuare a creare occasioni di sviluppo e di ricchezza per il nostro territorio che merita di essere valorizzato: dai laghi alle montagne, dalle colline alle città d’arte, il Piemonte è una terra da scoprire e da vivere“- dichiara il Vicepresidente della Regione Fabio Carosso.

Il lavoro della Regione Piemonte nel favorire la capacità di attrazione di investimenti sul nostro territorio e nel promuovere l’internazionalizzazione delle nostre imprese sta portando risultati eccezionali riconosciuti da osservatori qualificatiafferma Fabrizio Ricca, assessore regionale all’Internazionalizzazione -. In un mercato sempre più globale la nostra regione sta diventando il luogo giusto in cui investire. Ne sono testimoni comparti strategici come quello aerospaziale, segmento produttivo in grande crescita, ma anche settori industriali storici come quello dell’automotive. Nella nostra strategia, portata avanti da Ceipiemonte, istituzioni e imprese devono lavorare fianco a fianco per garantire al territorio un vantaggio competitivo sostanziale e una crescita duratura”.

Partecipare al MIPIM a Cannes, per continuare ad attrarre investitori nel settore immobiliare e per ricevere il premio che ha riconosciuto al nostro Piemonte la sesta posizione tra le Grandi regioni europee in tema di miglior strategia di attrazione degli investimenti esteri non può che renderci orgogliosi del lavoro fatto finora, ma soprattutto ci stimola a lavorare con maggior energia e passione. Investire in questi anni, come sistema camerale regionale, risorse umane ed economiche ha dato i suoi frutti. Insieme alla Regione Piemonte e al Ceipiemonte, continueremo a impegnarci per costruire un ambiente favorevole agli investitori, anche attraverso la realizzazione di infrastrutture funzionali: non a caso, proprio durante il Salone, promuoveremo le 17 aree di Polo Urbano perché la mobilità interna ed esterna a una città è linfa per lo sviluppo economico e sociale dei territori in cui viviamo e lavoriamo” commenta Gian Paolo Coscia, Presidente Unioncamere Piemonte.

È sempre strategico partecipare a Mipim e farlo in modo congiunto per presentare con una voce unica agli investitori stranieri le grandi potenzialità del nostro territorio – spiega Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino. – La logica è la stessa che utilizziamo non solo in ambito immobiliare e real estate, ma anche in tutte le azioni comuni che insieme stiamo finalizzando per l’attrazione investimenti e che ci hanno portato sotto i prestigiosi riflettori internazionali del Financial Times”.

Torniamo a questo importante appuntamento internazionale forti di una strategia vincente e innovativa per attrarre nuovi investitori, che proprio qui a Cannes viene premiata dal Financial Times – commenta Dario Peirone, Presidente Ceipiemonte –. L’anno scorso, al MIPIM, abbiamo incontrato oltre 80 investitori e sono più di 40 fondi e sviluppatori real estate che stiamo supportando in possibili investimenti in Piemonte; quest’anno partecipiamo al Salone con l’obiettivo di incrementare ulteriormente, quantitativamente ma soprattutto qualitativamente, questi risultati, con un’agenda ricca di incontri con investitori internazionali che gestiscono un patrimonio di oltre 40 miliardi di euro. Senza dimenticare che anche quest’anno diamo visibilità ad alcune eccellenze della supply chain piemontese, accompagnando in fiera 21 PMI.”

In questa edizione di MIPIM, la Regione presenta una Banca Dati che mette in mostra a livello internazionale più di 60 aree e immobili diffusi su tutto il territorio regionale: un totale di 7,5 milioni di mq di tipo brownfield (già costruiti) e greenfield (aree libere e aperte a qualsiasi tipo di trasformazione), disponibili sia per investimenti di nuove realtà imprenditoriali che si affacciano sul mercato regionale sia di quelle che hanno necessità di ampliare la sede esistente puntando al recupero e al riuso, anche nell’ottica di contribuire alla riduzione del consumo di suolo. Accanto a questa Banca Dati, il Piemonte propone agli investitori e alle aziende che intendono localizzarsi in Piemonte un’ulteriore offerta di 11 milioni di mq: circa 150 opportunità localizzative, raccolte in una piattaforma presente sul sito di Ceipiemonte.

In aggiunta, il Piemonte promuove anche le 17 aree di Polo Urbano – Gruppo Ferrovie dello Stato localizzate sul territorio, tra cui è possibile individuare Spina 2 (Porta Susa Lotto Torre), Lingotto Stazione Ponte e opportunità d’investimento in altri 10 Comuni piemontesi. Quest’anno, inoltre, due nuovi progetti di sviluppo fanno parte del Catalogo Promozionale di ICE – Agenzia e Invitalia:

  • la Butterfly Area (Grugliasco), progetto dell’Università degli Studi di Torino, che ospiterà, in un’area di 50.000 mq, imprese, enti di ricerca e istituzioni per lavorare fianco a fianco con ricercatori e studenti allo sviluppo del settore scienze della vita;

  • l’MRF Industrial Hub (Torino), di proprietà di Torino Nuova Economia S.p.A., in cui la Zona A, di circa 115.000 mq, è indicata per reindustrializzazione e insediamento di aziende.

Completa l’offerta piemontese al MIPIM l’ecosistema imprenditoriale per il real estate: una combinazione sinergica di competenze, strumenti e progetti. Sono 21 le aziende piemontesi presenti sotto il cappello di “Cleantech & Green Building”, il Progetto Integrato di Filiera che promuove all’estero le PMI piemontesi e che in fiera presentano servizi, prodotti e tecnologie per il settore real estate ed edilizia, con una particolare attenzione all’edilizia sostenibile. Attive in tutte le fasi della filiera, possono supportare investitori e sviluppatori stranieri nell’implementazione chiavi-in-mano di progetti di investimento: dalla progettazione di interventi urbani, studi di fattibilità, architettura, design e servizi di ingegneria, a soluzioni costruttive sostenibili, senza dimenticare la fornitura di prodotti, materiali e componenti edilizi di alto livello e la proposta di tecnologie innovative volte a gestire gli edifici con maggiore efficienza e minore impatto ambientale.

Il MIPIM è un festival urbano unico al mondo che influenza e accelera la trasformazione del settore immobiliare ed è catalizzatore di novità, sviluppo business e investimenti, offrendo accesso unico a progetti di sviluppo e di fonti di capitale a livello globale: un appuntamento annuale a cui il Piemonte non può mancare per presentare le opportunità di investimento e le capacità progettuali del sistema imprenditoriale regionale a livello edilizio, territoriale, urbanistico, costruttivo e di sviluppo immobiliare.

“Stop al Nuovo Codice della Strage”. Mobilitazione a Torino

La sicurezza stradale ha un’altra direzione. Mobilitazioni contro la revisione del Codice della Strada proposta dal MIT. La richiesta: sicurezza delle persone e città più vivibili al primo posto.

La mobilitazione torinese è organizzata da “Torino 30”, campagna di sensibilizzazione sui benefici di Città 30 promossa da FIAB Torino Bike Pride, Fridays For Future Torino, Future Parade, Acmos, FIAB Torino Bici & Dintorni, Eco dalle Citta’, Toroller Collective, Extinction Rebellion Torino, Legambiente Metropolitano, Legambiente Molecola, Legambiente Piemonte  e Valle d’Aosta, Legambiente GreenTO, Live the bike, Ecoborgo Campidoglio, Comitato Torino Respira.

Torino
martedì 12 marzo, h. 7.30
Porta Nuova (Lato Piazza Carlo Felice)

Torino si mobilita, insieme ad oltre 40 città in Italia, per fermare la revisione del Codice della Strada proposta dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti che sarà discussa nei prossimi giorni in Parlamento e ribadire “Stop al Nuovo Codice della Strage”.

 

Appuntamento: martedì 12 marzo, dalle ore 7:30 alle 10:30 a Porta Nuova (banchina lato di Piazza Carlo Felice). L’invito è a tutte e tutti di aderire partecipando alla mobilitazione a piedi, con la propria bici o il proprio mezzo di micromobilità e sostenibile.

 

3.159 sono le persone morte in collisioni sulle strade nel 2022, con un aumento del 9% rispetto al 2021 e solo una leggera diminuzione rispetto al 2019. 223.475 sono stati i feriti. Il 73% delle collisioni avviene in ambito urbano. L’assenza di sicurezza stradale è la prima causa di morte per le e i giovani sotto i trent’anni.

Una situazione, quella italiana, che è un’anomalia in Europa: se in Gran Bretagna i morti in strada per milione di abitanti sono 26, in Germania 34, in Spagna 36, in Italia siamo a 53 (Fonte: Commissione Europea 2022), dato in crescita rispetto all’anno precedente.

Le principali cause di morte sono (secondo l’Istat) l’eccesso di velocità, la guida distratta e la mancata precedenza ai pedoni sugli attraversamenti.

Queste cause non vengono prese in considerazione dalla riforma del Codice della Strada voluta dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti che sarà discussa nei prossimi giorni in Parlamento.

La riforma viene proposta “per salvare vite in strada”, ma nella sostanza prefigura il persistere della strage. Infatti, limita pesantemente l’autonomia di azione delle amministrazioni comunali, attacca e depotenzia ZTL, aree pedonali, sosta regolamentata, controlli elettronici e mobilità ciclistica. Misure che ci allontanano dagli obiettivi del Piano Sicurezza Stradale 2030.

La proposta di riforma da una parte promuove “misure-vetrina”, come l’inasprimento di alcune pene o l’alleggerimento delle limitazioni ai neopatentati, e dall’altra strizza l’occhio a chi vìola sistematicamente le regole. Vengono meno i presupposti per la tutela di chi è più vulnerabile e si indebolisce la convivenza tra i diversi utenti della città. Misure inefficaci e dannose che non migliorano le norme attuali e addirittura vanno ad aggravare la situazione, poiché non agiscono sulle cause della strage e sulla prevenzione.

La richiesta è una: città vivibili e strade sicure, la sicurezza stradale ha un’altra direzione.

Serve un approccio scientifico e sistemico: agendo sulla moderazione della velocità, non solo attraverso i limiti ma anche con controlli e ridisegno dello spazio pubblico.

Occorre realizzare interventi normativi a favore della mobilità attiva e del potenziamento del trasporto pubblico, e agevolare percorsi verso le città 30, prendendo esempio da Bologna.

“Stop al Nuovo Codice della Strage” è una mobilitazione che parte dalla piattaforma #Città30Subito[1]  a cui si uniscono numerose associazioni e attiviste/i di tutta Italia.

 

Per conoscere il calendario delle mobilitazioni “Stop al Nuovo Codice della Strage” in programma in tutta Italia  consultare la pagina dedicata, in continuo aggiornamento .

 

QUI per approfondire le norme pericolose per la sicurezza della riforma del Codice della strada

 

Mail collettiva a Parlamentari

Per far sapere che la riforma del codice della strada non va nella giusta direzione, si invitano anche le persone a scrivere ai e alle parlamentari coinvolte nel voto.

https://bit.ly/STOPCODICE-Regioni

 

Simone Fissolo: dalle Universiadi ai problemi dei detenuti ecco il lavoro di capogruppo a Palazzo Civico

Intervista al Capogruppo dei Moderati in Consiglio Comunale

 

Cosa fa un Consigliere comunale, Capogruppo dei Moderati?    
Ho notato che i Consiglieri di maggioranza hanno più probabilità di vedere votate e approvate le loro mozioni rispetto a quelli di minoranza. Tuttavia, lei utilizza di più lo strumento dell’interpellanza. Come mai?

“Attraverso le interpellanze noi segnaliamo i problemi che arrivano direttamente dai cittadini – dichiara il Capogruppo dei Moderati in Consiglio Comunale Simone Fissolo – con le mozioni, invece, proponiamo delle soluzioni”.

“Il mio compito è quello di segnalare problemi e proporre soluzioni, ma anche supportare la Giunta comunale. Un esempio di segnalazione? L’aver segnalato la situazione in cui versano i detenuti nel carcere Lorusso Cutugno. In particolare, abbiamo richiamato l’attenzione sul fatto che ogni detenuto deve avere, come ogni cittadino, una cartella clinica. Eppure, questo è un diritto che nel nostro carcere non viene garantito. Restando sul tema. Un esempio di soluzione. Abbiamo proposto che il detenuto,il quale deve scontare pene fino a tre anni, che secondo la Legge Cartabia ha la facoltà di scontarla svolgendo un lavoro socialmente utile, sia coinvolto nell’attività di pulizia della Città da Amiat. In questo modo generiamo più effetti positivi: il reinserimento dei detenuti nella società e il miglioramento della pulizia urbana grazie all’aumento di risorse umane impiegate nel settore”.

Qual è un tema che le sta a cuore e che sta portando avanti oggi?

“Sentiamo spesso parlare di Torino Città Universitaria. Oggi abbiamo l’opportunità  di ospitare un’occasione unica: le Universiadi nel 2025. Sul tema abbiamo approvato una mia mozione che chiede alla Città di essere parte attiva in questo evento. La proposta è quella di accompagnare l’evento sportivo con appuntamenti inerenti alle varie culture delle città di provenienza degli studenti partecipanti. Se, per esempio, la città di Copenaghen partecipasse alle Universiadi, l’occasione è quella di migliorare i legami della nostra città con le istituzioni e gli imprenditori danesi. In questo modo favoriamo lo scambio di culture e idee, la nascita di nuove relazioni, il turismo e generiamo la possibilità di stringere accordi”.

Conosco l’impegno dei Moderati sulla disabilità. Cosa sta facendo il Comune per favorire l’inclusione delle persone con disabilità nella nostra società?

“Tra gli input che stiamo fornendo all’amministrazione, abbiamo ritenuto giusto rafforzare la figura del Disability Manager, che è stato finalmente nominato nel mese di giugno 2023, e che verrà a relazionare sui suoi primi mesi di attività il 20 marzo prossimo”.

“Il nostro impegno è stato quello di convincere la Giunta dell’importanza di questa figura per gestire meglio le politiche rivolte alla disabilità. Il Comune di Torino ha deciso di nominarecome Disability Manager il Vicedirettore Generale Antonino Calvano”.

Come vede Torino nei prossimi anni?

“Puntare al futuro vuol dire puntare sui giovani. Elementare. Sono passati due anni e mezzo dalla nostra nomina in Consiglio Comunale e i giovani ora devono diventare la priorità. Uno dei temi che li riguarda più da vicino è sicuramente quello della casa. Che si traduce nel loro percorso di studi, nelle loro prime esperienze di vita, nei loro primi passi nel mondo del lavoro verso la loro indipendenza. Torino può far leva sulle politiche degli affitti per aumentare il numero di studenti fuori sede. Una volta attratti però deve convincerli a rimanere. Le nostre università hanno sviluppato un progetto di studentato diffuso che potrebbe affrontare il problema dei 50.000 appartamenti sfitti presenti nel nostro territorio. Allo stesso modo noi dobbiamo lavorare affinché sia conveniente affittare alle ragazze e ai ragazzi che decidono di scommettere sulla nostra città”.

Può fare un commento sulla questione Askatasuna? È contento di come è stata gestito il futuro dello stabile di corso Regina Margherita 47?

“Per quanto riguarda il centro sociale Askatasuna, riteniamo che il dialogo sia sempre il mezzo da privilegiare, tuttavia servono tempistiche chiare e nette. Così come richiediamo nettezza nell’allontanare coloro i quali sono stati accusati di associazione a delinquere che è un crimine contro lo stato”.

 

Mara Martellotta

Fondazione Amendola, pianificazione territoriale e dei trasporti

Giovedì 14 marzo alle ore 17 nella sede di via Tollegno 52 a Torino,
Ne parlano Chiara Foglietta, Vincenzo Filardo, Carlo Alberto Barbieri, Aldo Manto, Sergio Bertonasco, Lorenzo Marchisio e Mario Carrara

“Esperienze fondative della pianificazione territoriale e dei trasporti nell’area metropolitana torinese e in Piemonte”. Si intitola così il seminario organizzato dalla Fondazione Giorgio Amendola, in programma giovedì 14 marzo alle ore 17 nella sede di via Tollegno, 52 a Torino. Il seminario sarà fruibile anche online, in diretta streaming su tutti i canali social della Fondazione.

L’evento nasce all’interno del progetto di valorizzazione dell’archivio sui Sindacati dei Ferrovieri nel Piemonte degli anni ’70 conservato nell’archivio della Fondazione Amendola. Da questa esperienza è nato anche il podcast “Socialismo rotabile” – disponibile sulle principali piattaforme podcast – che vedrà nei prossimi giorni la pubblicazione della seconda parte dell’intervista all’ex Ministro Claudio Signorile.

PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI

Saluto di Prospero Cerabona, presidente della Fondazione Amendola.

Introduce Vincenzo Filardo, ingegnere, già dirigente dell’Assessorati ai Trasporti della Regione Calabria, membro del comitato scientifico della Fondazione Amendola.

Intervengono

  • Chiara Foglietta, Assessore ai Trasporti della Città di Torino;

  • Carlo Alberto Barbieri, urbanista, Professore del Politecnico di Torino;

  • Aldo Manto, già Direttore dell’Assessorato ai Trasporti della Regione Piemonte;

  • Sergio Bertonasco, già Direttore della Torino-Ceres;

  • Lorenzo Marchisio, già Dirigente dell’Assessorato ai Trasporti della Regione Piemonte;

  • Mario Carrara, già Direttore dell’Aeroporto di Caselle.

Conclude Mario Villa, Comitato scientifico Fondazione Amendola.

INQUADRAMENTO STORICO

Quelli compresi tra la metà degli anni ‘60 e la fine degli anni ‘80 sono stati gli anni costitutivi del regionalismo italiano – gli Enti Regionali nacquero nel 1970 – e furono caratterizzati dal tono riformista delle politiche del governo nazionale, a sua volta sollecitate dai movimenti di lotta sindacali nelle città industriali del Nord per il miglioramento delle condizioni di lavoro e di vita dei lavoratori, con una grande attenzione ai temi del riequilibrio socio-economico del Paese e allo sviluppo delle reti delle comunicazioni e dei trasporti.

In questo quadro la Regione Piemonte avviò la formazione degli strumenti di governo previsti dal proprio statuto: piano di sviluppo socio-economico, piano territoriale di coordinamento, piano dei trasporti e altri ancora, interloquendo con i soggetti sociali (imprese e rappresentanze del lavoro) e con gli altri livelli di programmazione nazionale. Un ulteriore contributo piano venne dall’avvio dei piani territoriali dei quindici Comprensori piemontesi, tra i quali quello di Torino, previsti dalla legge urbanistica regionale del 1976.

A scala nazionale le Regioni più impegnate (Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna) sollecitavano il Governo centrale e le Aziende di Stato, in particolare FS ed ANAS, a promuovere la formazione di una visione integrata e di sistema dei trasporti nazionale, puntando sull’intermodalità e sulla sostenibilità ambientale mediante lo sviluppo delle reti e dei servizi di trasporto pubblico. La città di Torino e la sua area metropolitana furono al centro di quest’azione, non solo per la presenza della più importante struttura industriale del Paese, la FIAT, ma anche per la sua funzione di snodo fondamentale delle comunicazioni tra la Francia, l’Italia e l’Est Europa.

Il Piano dei Trasporti della Regione Piemonte, approvato nel 1979, pose al centro la razionalizzazione del nodo ferroviario di Torino su cui convergevano sia le linee di collegamento internazionale (Torino-Modane), sia quelle nazionali (Milano e Genova) e locali. Negli stessi anni la Pianificazione regionale si misurò con altri due grandi temi: la realizzazione dell’asse di sviluppo urbano di corso Marche e il sistema dei grandi Parchi urbani intorno Torino, la cinta collinare oltre Po, Stupinigi, Venaria Reale, la Mandria, la Pellerina.

Questi cenni sull’evoluzione del sistema insediativo e dei collegamenti interni all’area metropolitana torinese potranno consentire di giungere, anche mediante il contributo di testimoni e protagonisti, a una ricognizione delle azioni e degli studi condotti in un tempo significativo dello sviluppo territoriale, a cavallo degli anni ’60 e ’90, da parte delle istituzioni e delle rappresentanze sociali interessate, per comprendere meglio la sua evoluzione nel contesto del sistema insediativo del nord dell’Italia e del Centro Europa.