ilTorinese

Immersi nei Giardini della Reggia di Venaria fino al 1° maggio

Dal 25 aprile al primo maggio un settimana di immersione nella natura nei Giardini della Reggia di Venaria, dove i temi della sostenibilità e della biodiversità sono al centro di incontri, visite tematiche, attività e laboratori rivolti a tutti, dai più piccoli ai ragazzi delle scuole, fino agli adulti.

Dal 25 aprile al primo maggio i Giardini della Reggia aprono, infatti, i loro cancelli dalle 6 del mattino e sarà un’emozione vedere la natura risvegliarsi, ammirare l’accendersi dei colori, la vista di un capriolo, di una volpe, di un germano reale e di quella fauna che popola i Giardini già dalle prime ore dell’alba.

L’evento prende il nome di “Libera la natura”. Le giornate del 28, 29 e 30 aprile saranno in particolare dedicate alle scuole di ogni ordine e grado con visite e incontri gratuiti sul tema della biodiversità  e della tutela degli insetti impollinatori.

Il 1 maggio tornano le visite per le famiglie, dal titolo “Segui il ronzio”, “ A spasso con l’erpetologo”, il laboratorio “Seminare futuro” e l’attività  per adulti e bambini “Dipingere la natura”.

Alle10.30 presso la Torre dell’Orologio avrà  inizio la visita sensoriale “Segui il ronzio” nel giardino e negli Orti con lenti di ingrandimento e visori per scoprire gli insetti utili, le api e gli altri impollinatori. Per famiglie e bambini dai 5 anni in su è gradita la prenotazione.

Alle 11.30 sempre presso la Torre dell’Orologio, passeggiando nei giardini, si scopriranno anfibi, uccelli e fauna acquatica che caratterizzano le zone umide del giardino.

Durata della visita un’ora e mezza. Gradita prenotazione rivolta a famiglie con bambini dai 5 anni in su.

Dalle 14 alle 18 presso il Potager Royal gli artisti dell’Accademia di Belle Arti di Torino dipingono en plein air e invitano il pubblico a farlo. Alle 15, presso la Torre dell’Orologio ci si troverà per un’attività  nota come “ Seminare futuro”. Gli Orti e i frutteti, gli ortaggi, le piante aromatiche, i fiori, i frutti, colori e profumi saranno i protagonisti di una visita che coinvolge i cinque sensi. In laboratorio i bambini realizzeranno delle speciali polpette di terra e di semi  che, al termine dell’attività, potranno portare via e poi mettere nel parco sotto casa o piantare in un vaso sul proprio balcone.

La durata dell’esercitazione è di un’ora e mezza. Destinatari famiglie e bambini dai 5 anni in su ( gradita prenotazione)

Mara Martellotta

Motociclista 24enne muore nello schianto contro un’auto

Un giovane di 24 anni ha perso la vita in un incidente stradale avvenuto sulla provinciale 82, nel territorio della frazione di Castelceriolo, ad Alessandria. Il ragazzo, alla guida della sua moto, ha invaso la corsia opposta, andando a scontrarsi frontalmente con una vettura proveniente dal senso inverso.

Nonostante il tempestivo intervento dei sanitari del 118, per il giovane motociclista non c’è stato nulla da fare: le sue condizioni erano apparse da subito gravissime. La conducente dell’automobile, una donna di 50 anni, è stata portata in codice giallo, al pronto soccorso dell’ospedale di Alessandria

In arrivo da Arpea per 30mila aziende agricole 135 milioni di saldi Pac

È in arrivo nelle casse di circa 30mila aziende agricole piemontesi l’importante somma di 134 milioni e 800mila euro. Lo annuncia l’Assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte Paolo Bongioanni. Si tratta dei pagamenti erogati da Arpea – l’organismo pagatore della Regione Piemonte per il mondo agricolo – a titolo di saldo degli interventi a sostegno previsti dalla programmazione Pac (Politica Agricola Comune) 2023-27 e relativi ai fondi Feaga e Feasr 2024. Essi vanno ad aggiungersi ai circa 106 milioni già erogati in fase di anticipo a novembre 2024: i suddetti pagamenti sono partiti a inizio marzo e saranno completati alla fine di aprile. L’ultima tranche dei pagamenti dei saldi, di circa 120 milioni, verrà erogata entro giugno.

Soddisfazione dall’assessore Bongioanni, che spiega: «I quasi 135 milioni che in queste settimane stanno entrando nelle casse di 30mila aziende piemontesi sono un’importante iniezione di liquidità per i nostri imprenditori e rappresentano il frutto del lavoro svolto dalle associazioni agricole nel predisporre i fascicoli aziendali necessari per l’accesso agli aiuti diretti Ue e dei bandi pubblicati dalla Direzione Agricoltura della Regione Piemonte. Tutto questo testimonia la straordinaria risposta delle nostre aziende a una programmazione che abbiamo scritto sempre con il metodo dell’ascolto e della consultazioneSiamo arrivati a questo risultato grazie alla vicinanza del ministro Francesco Lollobrigida e al nuovo e stretto rapporto che si è costituito con l’organismo pagatore nazionale Agea e i suoi vertici, e che consolideremo nell’incontro con il direttore Fabio Vitale già in agenda per il prossimo 22 maggioÈ un volano che sul territorio coinvolge la Direzione regionale Agricoltura, Arpea e i Centri di Assistenza Agricola, che hanno sempre dimostrato grande disponibilità ad accompagnare le nostre imprese e a trovare le soluzioni più favorevoli nell’interesse del mondo agricolo piemontese e del ruolo centrale che esso riveste nel nostro sistema produttivo».

Un grande lavoro di innovazione è stato compiuto da Arpea per aggiornare i propri sistemi informativi e allinearli alle linee indicate dall’agenzia nazionale Agea per accelerare le tempistiche e risolvere le eventuali criticità. Sul fronte sementi, e in particolare per il riso, il pagamento per le domande oggi ha raggiunto una percentuale di avanzamento del 95,5%, con un’erogazione di circa 37 milioni di euro. Nella tranche di pagamento di aprile sono inoltre state incluse anche le erogazioni relative alle superfici dei pascoli condivisi, precedentemente escluse per poter terminare le procedure di controllo.

L’importo complessivo dei quasi 135 milioni comprende anche il pagamento delle liste di liquidazione del precedente Psr 2014-22 per quasi 29 milioni di euro, come risultato della modifica delle percentuali di pagamento voluta dall’assessore Bongioanni per permettere un maggior utilizzo dei fondi europei per lo sviluppo rurale non ancora spesi.

Vinicio Capossela e Alessandro Baricco dialogano sulla figura di Carlo Levi

A cinquant’anni dalla sua scomparsa presso il General Store della Scuola Holden

Martedì 29 aprile, alle ore 19, presso il General Store della Scuola Holden, Vinicio Capossela e Alessandro Baricco dialogheranno sulla figura di Carlo Levi, in occasione del cinquantesimo anniversario della sua scomparsa. La conversazione precederà il concerto del cantautore che comprenderà brani originali, poesie e riflessioni.

Cantautore, Capossela ha dedicato tutta la sua carriera alla narrazione in musica, ideando concerti simili a performance in cui esplora tematiche profondamente umane: “Marinai Profeti e Balene, Bestiale Comedìa” in occasione dei settecento anni della morte di Dante Alighieri o il recente “Con i tasti che ci abbiamo – Tredici canzoni urgenti in teatro” sono tutti spettacoli di successo che hanno toccato i teatri delle principali città italiane.

“La dimensione del tempo e della Storia è una delle cose che personalmente mi affascinano di più nell’opera di Carlo Levi  – afferma Vinicio Capossela –  Mi ha colpito molto l’immagine  della Storia che passa sui corpi delle persone senza cambiarne l’anima, che è alla base del viaggio nel mondo fuori dalla storia di ‘Cristo si è fermato a Eboli’, sono rimasto anche particolarmente affascinato dall’analisi della percezione del tempo che è all’inizio de ‘L’orologio’, i due punti di partenza di questo incontro che vuole ricordare Carlo Levi nella sua città natale, a cinquant’anni dalla morte e a ottanta dalla pubblicazione del suo libro più conosciuto, attraverso letture, considerazioni, chiacchiere e canzoni.”

Scuola Holden – piazza Borgo Dora 49

Tel: 333 4799195

Mara Martellotta

Molesta i clienti e aggredisce i poliziotti al supermercato: fermato con il taser

Attimi di paura per  i clienti del Penny Market di corso Risorgimento a Novara, dove un uomo di 30 anni ha iniziato a molestare le persone all’interno del supermercato.

Il personale, preoccupato per la situazione, ha allertato immediatamente la polizia. All’arrivo degli agenti, l’uomo ha reagito in modo aggressivo, rifiutandosi di collaborare.

Nel tentativo di ostacolare l’intervento delle forze dell’ordine, ha lanciato diversi oggetti contro di loro.

Data l’escalation della violenza, i poliziotti sono stati costretti a utilizzare il taser per immobilizzarlo. L’uomo è stato poi arrestato con l’accusa di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.

Giachino: “Parte zoppo il programma della Lista civica di Lo Russo” 

Caro Direttore, 
Lo Russo , che è più intelligente di quanto lo valutino molti, avendo capito che i risultati insufficienti dei primi 42 mesi della sua Amministrazione lo mettono a rischio, da alcuni mesi sta pensando di più a vincere di nuovo le prossime elezioni che a risolvere i problemi di Torino. Consapevole di non esser riuscito a  rilanciare Torino ,che da 25 anni ha una crescita economica inferiore non solo alle altre Città ma anche alla media nazionale, il Sindaco ha messo su un team di esperti per preparare un nuovo programma a conferma che la squadra che aveva vinto nel 2021 malgrado l’appoggio del direttore de la Stampa , che l’aveva definito il più preparato , ha fallito il suo compito. La sinistra che governa Torino dal 1993 , che ha presentato 3 piani decennali che non sono riusciti a rilanciare  mai la Citta’,  non ha mai presentato il Bilancio consuntivo come fanno normalmente  i bravi manager privati. Così non si è accorta del Declino. Eppure bastava guardare come feci io i dati del PIL del 2006 l’anno delle Olimpiadi per accorgersi che la Città cresceva meno della media nazionale e che Turismo e cultura non bastavano per darle una nuova prospettiva.  Ma la sinistra a partire da Castellani , sbagliando, aveva già deciso di non puntare più sulla industria e la Città da allora cresce molto poco. Per trovare trent’anni di bassa crescita come questi bisogna andare all’800. Ma le giunte di sinistra oltre a non dire nulla sulla vendita della FIAT alla Peugeot, hanno fatto di peggio puntando solo sul Centro della Città dimenticando e abbandonando la periferia a partire da Barriera di Milano, difesa solo da qualcuno di noi del Centro Destra e da due grandi Parroci della Madonna della Pace poi spostati  chissà perché, a S.Mauro. Lo Russo ha fatto però un grave errore appoggiando in Europa la scellerata decisione che puntando tutto sull’auto elettrica ha affossato l’industria dell’auto europea ora sta cercando i fondi arabi per rilanciare il Palazzo del Lavoro che gli ultimi sindaci vergognosamente hanno lasciato andare in rovina. In questi anni abbiamo rischiato di perdere la TAV, l’opera di gran lunga più importante che ci rimetterà nel mercato europeo del futuro , per fortuna che io con la collaborazione delle madamin abbiamo avuto il coraggio di organizzare quella grande manifestazione di piazza Castello che convinse Salvini a votare contro la Mozione NOTAV dei cinque stelle.  Ora il Sindaco punta tutto su una squadra nuova per studiare il futuro di Torino senza chiedere scusa di aver sbagliato programma e squadra come vediamo dal disastro dei trasporti, dal grande ritardo a risolvere piazza Baldissera , dal grave ritardo a costruire la linea 2 della Metropolitana, dai gravi problemi della sicurezza e dall’aumento impressionante di gente che dorme sotto i portici. Leggo gli strilli dei partitini di centro esclusi dalla nuova lista ma in questi 42 mesi chi li ha sentiti sui problemi di Torino? L’intervista domenicale a La Stampa del prof.Garibaldi sul programma di lavoro del nuovo gruppo che studierà cosa possono dare Università e Terziario, forse pensando ai commercianti che sono stati i più penalizzati dalla bassa crescita economica della Città, dimostra che si parte col piede sbagliato.  La priorità oggi per Torino è quella di difendere l’industria che tra l’altro genera il terziario più avanzato,  il settore automotive e in particolare l’indotto che a causa del taglio degli ordini e’ in grave difficoltà.  La politica torinese che non si era accorta che nell’ultima finanziaria di Draghi non c’era una lira per il settore dovrebbe chiedere a Roma e alle Banche non i posti inutili nelle Fondazioni ma un Fondo di garanzia al credito alle aziende dell’indotto . Si ripete l’errore di Castellani che invece di difendere la FIAT quando era possibile negli anni 90, punto’ tutto sul turismo che non riesce a sostituire l’apporto che ci dava l’industria. Ecco perché Torino dopo trent’anni di declino deve cambiare squadra in Comune. Questa volta però i torinesi, a partire dalle periferie , dovranno andare tutti a votare e votare politici competenti e combattivi. Una battuta scherzosa. Garibaldi fu importantissimo per unire l’Italia ma dietro di lui c’era Cavour, il grande statista-stratega , colui che vide in anticipo le scelte infrastrutturali e produttive da fare ma Lo Russo, non me ne voglia, di Cavour non ha proprio le sembianze.
Mino Giachino
SITAV SILAVORO

Martedì i funerali di Antonio Longo, inventore dei “tomini a rotolo”

E’ morto all’età di 90 anni Antonio Longo, titolare dello storico Caseificio Longo e pioniere del
famoso Tomino a Rotolo, uno dei prodotti caseari più amati e apprezzati in tutta la regione.
Antonio Longo, che ha dedicato la sua vita alla produzione di formaggi di alta qualità, è stato un
punto di riferimento per molti. La sua passione per l’arte casearia e l’innovazione hanno portato il
Caseificio Longo ad essere uno dei più antichi ed apprezzati del territorio piemontese, diventando
così simbolo di tradizione e qualità.
Longo infatti negli anni ’50 iniziò la sua attività in un piccolo laboratorio famigliare con la moglie
Franca. All’interno del laboratorio si produceva un unico prodotto: il Tomino del Canavese,
preparato con il latte raccolto nelle vicine stalle, che ancora oggi è confezionato a rotolo
manualmente. Successivamente passò anche ai tomini da cuocere con il Tomino del Boscaiolo e fu
così che la sua azienda, situata a Bosconero, divenne famosa in tutta Italia.
La sua dedizione e la sua capacità di trasformare il Tomino in un prodotto amato da tanti lo hanno
portato fino alla fine a seguire il Caseificio e sono state riconosciute a livello locale, nazionale e
internazionale. Negli anni, ha tramandato i suoi saperi e la passione per l’arte casearia ai figli
Maurizio, Dario, Silvana e alle generazioni successive che oggi guidano l’impresa.
I funerali si terranno martedì 29 aprile alle ore 17:00 presso la Chiesa Parrocchiale di Bosconero.

Giornata Mondiale Vittime dell’Amianto, il Piemonte secondo in Italia con mille decessi nel 2024

Bonanni (Osservatorio Nazionale Amianto): “E’ una terra ferita ma anche un modello di impegno nelle bonifiche e prevenzione con uno sguardo concreto alla salute delle generazioni presenti e future”

Nel mondo si registrano oltre 200.000 decessi legati all’amianto ogni anno, di cui 7.000 soltanto in Italia.

28 aprile 2025 – “Oggi è la Giornata mondiale delle vittime dell’amianto e la strage continua. Più di 200.000 mila decessi nel mondo, 7000 mila solo nel nostro paese nell’ultimo anno, e il bando globale dell’amianto che semina morte è ancora una utopia” – sottolinea Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA). Il Presidente ricorda inoltre – “Sono numeri che non appartengono al passato. Sono volti, storie, famiglie spezzate oggi. Molti non sapevano, altri sono stati ignorati. Troppi sono stati sacrificati nel nome del profitto. Non è più ammissibile che ci governi la lobby dei produttori del minerale killer e che le bonifiche vadano a rilento, nonostante la chiara presa d’atto di tutte le Istituzioni”. Bonanni aggiunge: “L’Italia ha messo al bando l’amianto nel 1992. Ma l’amianto non ha ancora messo al bando l’Italia. Questa giornata nazionale non è solo memoria. È un grido. Un richiamo alla responsabilità, alla bonifica, alla giustizia per le vittime e alla tutela di chi oggi vive, lavora, studia in luoghi contaminati. Il Piemonte è una terra ferita a causa dell’alto numero dei decessi, ma va rilevato che la Regione è un modello di impegno nelle bonifiche e prevenzione con uno sguardo concreto alla salute delle generazioni presenti e future”.

In Italia, il Piemonte si posiziona al secondo posto per mortalità da amianto, con circa 1.000 decessi nel 2024: 250 per mesotelioma e circa 750 per altre patologie asbesto correlate, come asbestosi e tumore del polmone. La Regione Piemonte si distingue per una politica incisiva di bonifica e prevenzione, adottando un approccio integrato che combina una mappatura dettagliata dei siti contaminati, interventi ambientali mirati e l’uso di piattaforme digitali per il monitoraggio e la gestione dei rischi.

Un esempio virtuoso è il geoportale realizzato in collaborazione con ARPA Piemonte, che consente ai cittadini di consultare in tempo reale le aree contaminate: sono oltre 1.800 i siti già censiti, con il 29% confermato come contaminato e il 17% che ha completato il processo di bonifica. Parallelamente, grazie alla piattaforma digitale NPLA, imprese e operatori possono notificare e gestire i piani di lavoro in modo trasparente ed efficiente. Per i privati cittadini che intendono rimuovere piccole quantità di materiali contenenti amianto, sono state introdotte procedure più snelle.

Un impegno strutturato e responsabile per sanare una delle ferite ambientali più profonde del secolo scorso.

Incidenza delle patologie asbesto correlate in Italia nel 2024:

  • Mesotelioma: 2.000 casi, con una mortalità del 93% entro 5 anni;

  • Tumore del polmone correlato all’esposizione da amianto: 4.000 casi, con mortalità dell’88% entro 5 anni;

  • Asbestosi: 600 casi, mortalità del 25% entro 5 anni;

  • Altre malattie correlate (placche pleuriche, ispessimenti pleurici, fibrosi e infiammazioni polmonari/pleuriche): 10.000 casi, con mortalità del 20% entro 5 anni.

Il quadro generale sull’inquinamento da amianto in Italia è preoccupante. Nonostante il divieto sancito dalla legge 257/92, la bonifica procede a rilento: si stimano oltre 40 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto ancora presenti sul territorio. A fronte dei circa 100.000 siti censiti ufficialmente, secondo l’ONA, i siti e micro-siti contaminati sarebbero circa 1 milione, con ben 58 milioni di metri quadrati di coperture in cemento-amianto ancora da bonificare.

L’amianto resta presente in migliaia di edifici pubblici e privati: scuole, ospedali, treni, tetti, tubature.

Emergenza scuola: l’Osservatorio continua a ricevere segnalazioni relative alla presenza di amianto in istituti scolastici, inclusi asili nido, scuole materne ed elementari. Un problema aggravato dall’uso, fino al 1993, di DAS contenente amianto, con una concentrazione fino al 30% di crisotilo, che ha esposto in particolare il personale docente delle scuole primarie. Solo nelle ultime settimane, sono stati segnalati quattro casi di mesotelioma tra insegnanti, oltre ad altre segnalazioni tra i docenti di educazione tecnica, per via dell’uso di strumenti contaminati nei laboratori scolastici.

Emergenza ospedali: l’ONA ha documentato la presenza di amianto in più di 250 strutture ospedaliere, dato ancora parziale vista l’incompletezza della mappatura.

Anche la rete idrica nazionale è coinvolta: si stima che circa 300.000 km di tubature contenenti amianto siano ancora in funzione, su un totale di 500.000 km di rete costruita prevalentemente prima del 1992.

A livello globale, la situazione non è meno critica: solo 62 Paesi hanno messo al bando l’amianto. Grandi produttori come Russia, India e Cina continuano a estrarre e commercializzare materiali contenenti la fibra killer, alcuni dei quali raggiungono ancora i mercati europei, Italia inclusa. L’ONU considera solo mesotelioma, asbestosi e cancro al polmone nelle sue statistiche ufficiali, mentre la IARC ha dimostrato la correlazione dell’amianto anche con tumori della laringe, della faringe, dello stomaco, del colon e delle ovaie.

L’Osservatorio Nazionale Amianto, operativo su tutto il territorio nazionale, offre supporto tramite lo sportello online accessibile dal sito https://onanotiziarioamianto.it/.

La felicità si può imparare

Spopolano i corsi di psicologia positiva, qualsiasi cosa pur di essere felici.

Già da qualche tempo, soprattutto durante e dopo il periodo pandemico, si sono moltiplicati i corsi di psicologia positiva, una didattica che insegna la felicità o perlomeno propone una strada in discesa per raggiungerla utilizzando regole, suggerimenti precisi e anche la pratica. Non solo, quindi, teoria o ipotesi sul come spingersi versolo stato di grazia tanto ambito, ma una scienza vera e propria che si avvale di lezioni e compiti a casa. I numeri sono da capogiro. Un esempio? La psicologa Laurie Santos, insegnante a Yale ha 3,8 milioni di iscritti in tutto il mondo e il suo è corso più seguito in più di 300 anni di storia dell’Università; inoltre è stato creato un podcast –  “Happiness Lab”- che conta più di 65 milioni di download. Il corso “Leadership and Happiness” dell’Università di Harvard, invece, esaurisce regolarmente i 180 posti a disposizione, per coloro che non riescono a partecipare in presenza le lezioni sono garantite online.

Sembra quindi che, anche se non si è nati con il dono della letizia, sia possibile impararla, sia concepibile acquisire nozioni su come conquistarla, su come essere felici.

Ma cosa è la psicologia positiva? Di cosa si occupa?

Il benessere personale e la qualità della vita sono l’obiettivo, il centro e l’oggetto di studio della “psicologia positiva”. Secondo Martin E. P. Seligman, lo psicologo statunitense a cui è riconosciuta la paternità di questa scienza, la psicologia deve dedicarsi anche agli aspetti positivi dell’esistenza umana: emozioni gradevoli, potenzialità, virtù e capacità dell’individuo. La qualità della vita è un tema  sempre più all’attenzione della medicina, della sociologia e della psicologia in generale e gli aspetti ed avvenimenti positivi presenti nella nostra esistenza costituiscono una protezione per la salute fisica e mentale.

Sono diversi gli argomenti trattati durante questi corsi che mirano,innanzitutto, ad una inversione di tendenza, ad un deciso e consapevole cambiamento di alcune nostre abitudini e attitudini. In cima alla lista c’è la questione temporale, la nostra inclinazione a pensare troppo al futuro e fare riferimento al passato, principale produttore di sensi di colpa e rimpianti. Per perseguire la felicità e la serenità è necessario stare nel presente, collocarsi nel qui e ora, non spostare ne’ avanti ne’ indietro il nostro pensiero. Troppo spesso siamo tormentati da ciò abbiamo sbagliato, da cosa non è andato bene, dai nostri presunti fallimenti; la mente si concentra sui trascorsi, presumibilmente negativi, creando frustrazione e di certo non producendo, in tale modo, uno stato positivo. Allo stesso modo speculare sul futuro avvantaggiandosi eccessivamente sulle cose che dovremmo fare o che succederanno non ci permette di vivere pienamente la nostra vita attuale.

Un altro elemento importante  su cui si concentrano le lezioni di felicità è la gratitudine, è importante essere riconoscenti per quello che si ha, fare una lista delle cose belle della nostra vita, sentirsi fortunati contrastando un’altra inclinazione molto frequente che è quella di lamentarsi, di pensare che si potrebbe avere di più magari utilizzando uno strumento, perlopiù frustrante, come quello della comparazione. Inseguire mete impossibili, avere modelli irraggiungibili, spesso poco reali, non fa bene. E’ costruttivo cercare di migliorare la nostra vita, tuttavia, essere grati per ciò che si ha è il primo passo verso la felicità.

I pensieri negativi, invece, vanno non scacciati ma limitati. Concedere spazio alle considerazioni ostili va bene, accettarle è necessario perché reprimerle avrebbe un effetto  dannoso. Il suggerimento è quello di dedicargli un tempo fisso, anche giornaliero, per esempio 10 minuti al giorno, poi basta!

Infine ci sono gli altri, gli amici, la famiglia, le persone intorno a noi. Saper stare soli è determinante, e spesso necessario, ma la felicità va cercata anche nell’ insieme, in compagnia, socializzando, condividendo, ridendo insieme, giocando. La solitudine prolungata, l’isolamento e la non connessione con gli altri provoca tristezza e infelicità mentre l’amicizia, la vicinanza, gli altri possono procurare quella gioia che ci permette di affrontare le cose della vita con la sicurezza del supporto e, spesso, del mutuo soccorso . La cosa importante è ridurre le aspettative, non pretendere gesti o dimostrazioni, ma vivere le persone, stare semplicemente insieme a loro.

Sapere di poter essere felici, di poter migliorare il nostro stato d’animo dando spazio alla serenità è molto incoraggiante e innovativo. Scardinare quelle credenze secondo le quali si nasce con delle attitudini, con un carattere e una personalità seguendo la sola teoria dell’ineluttabilità, del non riparabile è possibile e anche doveroso, come lo è darsi la possibilità di stare bene, di superare quelle abitudini e attitudini mentali che ci fanno vivere uno stato di negatività e malcontento.

Maria La Barbera 

Juventus – Monza 2-0

La Juve vince 2-0 contro il Monza all’Allianz Stadium di Torino nell’incontro valido per la 34a giornata di Serie A. I gol di  Nico Gonzalez al 12′ e  di Kolo Muani al 33′.